~:u] Regione Umbria. )& AI Presidente del Consiglio Regionale Eros Brega. e, pc.: AI Consigliere Regionale Gianfranco Chiacchieroni SEDE



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- Consiglio regionale 11111111111111111111111111111111111"""11111111111"1111111111111111 Segreteria Generale pro\. n. 0000961 del 0310312011 Protocoiio in ENTRA TA IlAOO Fascicolo 116/8/153 ~:u] AI Consigliere Regionale Gianfranco Chiacchieroni SEDE e, pc.: )& AI Presidente del Consiglio Regionale Eros Brega Alla Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini LORO SEDI Pro!. f' I r:;---:----;;-;--:--=:---:-=--:---:----, - Giunla Ragionale Prot.Uscitadel 02/03/2011 nr. 0031185 Classifica: 1.5 1111111111111111111111111111111111111 L'ASSESSORE au'ambil'ntc, 'l'crri.urio. 'nrrastruuurc {'Trnsllurti Silvano Rometti Oggetto: Atto n. 246 - Interrogazione del Consigliere Chiacchieroni concernente: "Intendimenti della Giunta Regionale riguardo all'opportunità dell'apposizione del vincolo paesaggistico su notevole porzione del territorio regionale nella fase di ricostruzione post sisma". REGIONE UMBRIA P.zza Partigiani, 1 06121 PERUGIA TEL. 075 504.2635 FAX 075504.2737 In merito all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto segue: Punto 1 (tutela paesaggistica): la richiesta di vincolo paesaggistico per il territorio del Contado di Porta Eburnea ricompreso in parte nel Comune di Perugia e in parte nel Comune di Marsciano risale all' 8.05.2007 (assunta al pro!. 74232 dell'8.05.2007) ed è stata inoltrata dall' Associazione per la salvaguardia e lo sviluppo del contado di Porta Eburnea che ne evidenziava il valore storico, culturale e naturalistico e l'esigenza di tutela in rapporto alla crescente pressione edilizia su tale territorio; in merito a tale richiesta il 21.06.2007 è stato effettuato un sopralluogo congiunto da funzionari regionali e della Soprintendenza senza tuttavia pervenire ad una valutazione istruttoria definitiva; in data 14.10.2009 con nota protocollata al n. 158808 l'associazione per la salvaguardia del Contado di Porta Eburnea, rappresentata dal Sig. Giuseppe Tullio, inviava alla, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione regionale e Soprintendenza competente, nonché alla Provincia di Perugia, alcune osservazioni e proposte al Piano Paesaggistico Regionale chiedendo di nuovo di includere tali parti del territorio, cosiddette del Contado di Porta Eburnea, nei Comuni di Perugia e Marsciano (territorio compreso tra il confine sud di Castel del Piano e i Borghi di Spina, Castiglion della Valle e Pieve Caina) nei beni www.regione.umbria.il

~lij paesaggistici ai sensi dell'art. 136 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio di cui al D,. Lgs. n. 42/2004; la predetta richiesta risultava motivata dal fatto che il territorio in oggetto si caratterizza per la presenza di numerosi centri storici, castelli, ville storiche, abazie, veri belvedere su un paesaggio di rara armonia, che rappresenta uno dei pochi ambiti in Umbria in cui il territorio agrario non è stato ancora pregiudicato dalla urbanizzazione diffusa; a supporto di tali considerazioni si precisava che il P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) prevede ampi coni visuali da rispettare e strade protette, come la Settevalli; in data 26.08.2010 con nota assunta al protocollo n. 134480, il Prof. Giuseppe Tullio, ad integrazione della richiesta di vincolo del 2009 specificava che il territorio interessato, considerati i vincoli paesaggistici esistenti, era di minore estensione; in data 1.10.2010 perveniva un esposto, assunto al pro!. 154532 del 4.10.10, a firma di 84 cittadini che lamentava un costruendo impianto a biogas e un costruendo impianto fotovoltaico a 250 mi dal sito SIC Bosco Sereni-Torricella, cod. IT 52100033, in un'area di alto pregio paesaggistico, sita nel territorio in questione; in data 6.10.2010, con nota n. 34486, assunta al pro!. 15941 del 12.10.10, il Comune di Marsciano, su richiesta della Regione con nota n. 147110 del 22.09.2010, dava informazioni sul fatto che era stato presentato dalla Soc. Agricola Nova Vis s.s. di Perugia mediante DIA un progetto per la realizzazione di un impianto di cogenerazione in un sito nella frazione di S, Biagio della Valle, ricompreso nel territorio in questione; con la stessa nota informava che l'impianto fotovoltaico di 491 kw, nella stessa località, era stato autorizzato dalla Provincia di Perugia e che si riferiva all'azienda Agricola Peccia di Perugia; in data 15.10.2010 e 15.11.2010sono stati effettuati da funzionari regionali ulteriori sopralluoghi per completare la ricognizione sul territorio interessato dalla proposta di vincolo al fine di accertare l'esistenza dei valori paesaggistici segnalati quali presupposti necessari per l'eventuale avvio del procedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi dell'art. 138 D. Lgs. n. 42/2004;. in data 12.11.2010 con nota pro!. 176660 il Dirigente del competente Servizio regionale Valorizzazione del Territorio e tutela del paesaggio, tecnologie dell'informazione comunicava al Presidente dell' Associazione per la salvaguardia del Contado di Porta Eburnea, al Direttore per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'umbria, al Soprintendente Anna Di Bene, alla Provincia di Perugia, alla Comunità Montana Associazione Comuni del Trasimeno Medio Tevere, Sindaci dei Comuni di Corciano, Marsciano, Perugia e Piegaro e al Presidente Regionale del Fondo Ambiente Italia di aver avviato la fase istruttoria preliminare per verificare la fondatezza della richiesta di vincolo paesaggistico mediante l'accertamento dei necessari requisiti paesaggistici sul territorio interessato ai sensi dell'art. 136 let!. d) del D.Lgs. n. 42/2004, convocando anche un incontro per il 15.12.201O; successivamente, in data 1.12.2010, veniva inviata alla Regione Umbria al Sindaco e Vice-sindaco di Marsciano, alla Provincia di perugi~ e alla Soprintendenza per i Beni Paesaggistici dell'umbria, una richiesta, assunta al protocollo n. 187694, con allegate 499 firme di

, cittadini, contrari alla realizzazione della centrale a biogas di S. Biagio della Valle, per l'apposizione del vincolo paesaggistico ai sensi del succitato D. Lgs. n. 42/2004 sul territorio in questione; tale richiesta era motivata dal fatto di dover tutelare la vallata agricola, ancora integra, dallo sfruttamento a fini residenziali e produttivi; in data 6.12.2010 con nota pro!. 189216 il Direttore regionale all'ambiente, Territorio e Infrastrutture, Ing. Luciano Tortoioli rinviava il predetto incontro, convocato per il 15.12.2010, al mese di gennaio per dar modo al Servizio regionale competente di completare gli accertamenti istruttori e l'assolvimento dei rilevanti impegni di fine anno. Premesso quanto sopra, si evidenzia il fatto che l'attività istruttoria relativa agli accertamenti di iniziativa autonoma dell'ufficio o promossa dalla Associazioni e/o Istituzioni, finalizzata alla tutela paesaggistica del territorio regionale rientra tra le attività ordinarie assegnate dal Codice per i Beni culturali e il Paesaggio di cui al D. Lgs, n. 42/2004 alla Regione e al Ministero Beni e Attività Culturali tramite i suoi organi periferici. La tutela paesaggistica del territorio è esplicata mediante proposte di dichiarazione di notevole interesse pubblico sia attraverso le Commissioni Regionali istituite ai sensi dell'art. 138, sia attraverso la vigilanza prevista dall'art. 155. L'attività istruttoria svolta dal Servizio Valorizzazione del territorio e tutela del paesaggio, tecnologie dell'informazione,promozione e coordinamento progetti comunitari è propedeutica a stabilire se necessario o meno tramettere alla Commissione Regionale l'eventuale proposta di vincolo paesaggistico per il territorio considerato. Si sottolinea inoltre il fatto che tale attività istruttoria non consiste nell'esercizio di un potere discrizionale ma è obbligatoria e se non effettuata si potrebbe configurare un reato per omissione di atti di ufficio del Servizio regionale competente. Punto 2 (ricostruzione post-sisma): relativamente al terremoto, che il 15 dicembre 2009 ha colpito il distretto sismico della media Valle del Tevere, interessando l'intero territorio del comune di Marsciano, oltre a porzioni di territorio dei comuni di Collazzone, Deruta, Perugia, Magione, Piegaro, Corciano, Panicale, Montecastello di Vibio, San Venanzo, Torgiano e Fratta Todina, si rappresenta che, subito dopo il sisma, oltre a dare avvio alle attività di prima emergenza, sono state attivate nei confronti del Governo centrale le iniziative necessarie per la dichiarazione dello stato di emergenza nei territori dei comuni interessati dal sisma, oltre che per la definizione di misure normative e finanziarie tali da consentire l'attuazione dei primi interventi urgenti finalizzati a fronteggiare l'emergenza in atto. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2009, è stato dichiarato per i suddetti territori lo stato di emergenza fino a tutto il 31 dicembre 2010, successivamente prorogato al 31 dicembre 2011 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2010. Quindi con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3853 del 3 marzo 2010 sono state dettate le prime norme per l'avvio dell'attività di ricostruzione.

[ti) In particolare con la citata ordinanza il Presidente della è stato nominato Commissario delegato, con l'incarico di provvedere alla attuazione e alla realizzazione degli interventi previsti dalla stessa ordinanza. In particolare tali interventi sono riferiti: al ripristino degli edifici pubblici (art. 1, comma 3); alla concessione dei contributi per l'autonoma sistemazione a favore dei nuclei familiari residenti alla data del sisma nelle abitazioni sgomberate con ordinanza sindacale (art. 4, comma 1); alla concessione dei contributi per il ripristino e il rafforzamento locale degli edifici gravemente danneggiati comprendenti unità immobiliari destinate ad abitazione principale o all'esercizio di attività produttive (art. 4, comma 2). L'onere economico complessivo stimato per il piano di interventi straordinario previsto dall'art. 1, comma 3, dell'o.p.c.m. n. 3853/2010 ammonta a complessivi 351.871.608,82. A fronte di tale fabbisogno sono state messe a disposizione del Commissario delegato dall'art. 6 dell'o.p.c.m. n. 3853/2010 risorse per complessivi 15.000.000,00 destinate al finanziamento degli interventi individuati nel piano stralcio, approvato con ordinanza del Commissario delegato n. 145 del 30.06.2010, successivamente modificata con ordinanza n. 182 del 21.07.2010: SETTORE IMPORTO TOTALE Assistenza alla popolazione 1.980.176,00 Edilizia scolastica 2.597.232,00 Rimborsi Beni Culturali 112.000,00 Autonoma sistemazione 1.700.000,00 Ricostruzione edifici privati 8.400.592,00 Progettazione PIR Spina 50.000,00 Spese generali 160.000,00 TOTALI 15.000.000,00 In considerazione dell'esiguità delle risorse, destinate dal piano stralcio alla ricostruzione privata, pari a 8.400.592,00, allo scopo di consentire un rapido rientro dei nuclei familiari evacuati nelle abitazioni danneggiate e favorire la ripresa delle attività produttive sgomberate, si è reso necessario definire una prima fase dell'attività di ricostruzione (ricostruzione leggera), limitata ai soli edifici che non presentano carenze strutturali gravi e le cui soglie di danneggiamento e vulnerabilità non superano determinati valori limite. Le modalità e procedure per l'avvio di detta fase dell'attività di ricostruzione sono state stabilite con ordinanza del Commissario delegato n. 164 del 20 luglio 2010. In particolare possono accedere alle provvidenze previste dalla citata ordinanza i proprietari aventi diritto dei soli edifici in cui sia ricompresa almeno una unità immobiliare adibita ad abitazione principale o ad attività produttiva, oggetto di ordinanza sindacale di sgombero. La graduatoria degli interventi di ricostruzione leggera ammissibili a finanziamento è stata approvata con ordinanza del Commissario delegato n. 269 del 22 novembre 2010, per un importo del contributo concedibile stimato in complessivi 13.600.000,00.

lulj La presenza sui restanti edifici di elevati livelli di danno e vulnerabilità, oltre che di carenze strutturali gravi impone la necessità di realizzare sugli stessi interventi di grado superiore, riconducibili agli interventi di riparazione del danno e di miglioramento sismico. In tal senso è stata inoltrata con nota n. 139103 del 07.09.2010, formale richiesta al Dipartimento della Protezione Civile il quale, con nota n. DPC/SISM/0079008 del 20.10.2010, pur condividendo l'impostazione data dalla all'attività di ricostruzione con la distinzione tra "ricostruzione leggera" e "ricostruzione pesante", ha tuttavia evidenziato di non disporre di ulteriori fondi da destinare alla copertura finanziaria degli interventi della ricostruzione pesante che, nel frattempo, i proprietari aventi diritto potrebbero eseguire in anticipazione. Con la medesima nota è stata data infine assicurazione in merito alll'avvenuta trasmissione della quantificazione del danno al Ministero dell'economia e delle finanze ai fini dell'adozione degli opportuni provvedimenti legislativi volti a garantire la copertura dei relativi oneri. Le ulteriori risorse stanziate con la legge n. 220 del 13 dicembre 2010 (legge di stabilità per il 2011), pari a 6.000.000,00, di cui 3.000.000,00 per l'anno 2011 e 3.000.000,00 per l'anno 2012, risultano del tutto insufficienti e tali da non consentire neanche il completamento della ricostruzione leggera. Tali risorse saranno destinate, in parte al finanziamento della ricostruzione leggera e in parte ad incrementare lo stanziamento per l'autonoma sistemazione, in modo da garantire la proroga del relativo contributo anche per l'anno 2011. In conclusione le risorse finanziarie, pari a 21.000.000,00 messe a disposizione del Presidente della - Commissario delegato dall'o.p.c.m. n. 3853/2010 e dalla legge n. 220/2010 (legge di stabilità 2011) consentono di fare fronte ai costi di gestione della prima emergenza, oltre che all'avvio della sola ricostruzione leggera. In particolare sono stati finanziati gli interventi di prima accoglienza degli sfollati e di messa in sicurezza delle parti pericolanti degli abitati. Per l'edilizia scolastica, in questa prima fase, sono stati considerati i soli interventi di messa in sicurezza degli edifici, nonché i costi derivanti dalla loro delocalizzazione o dalla previsione di soluzioni alternative. Le risorse per l'autonoma sistemazione sono state stimate con riferimento al fabbisogno fino a tutto il 2011. Per il borgo storico di Spina è stato previsto un finanziamento destinato alla sola redazione del progetto del programma integrato di recupero. Dal confronto con i dati risultanti dall'analisi del fabbisogno complessivo é del tutto evidente come le risorse attualmente disponibili risultino del tutto insufficienti per una esaustiva attività di ricostruzione. Difatti rimangono esclusi gli interventi sugli edifici privati della ricostruzione pesante, oltre che sul borgo storico di Spina, sui beni culturali compresi gli edifici di culto dichiarati inagibili e sul patrimonio edilizio pubblico compresi gli edifici scolastici. A fronte del fabbisogno complessivo di 351.871.552,10 previsto dal piano di interventi straordinario di cui all'art. 1, comma 3, dell'o.p.c.m. n. 3853/2010, le risorse stimate per le necessità più urgenti ammontano a circa 101.190.145,27, ripartite tra i diversi settori di intervento secondo i seguenti importi:

SETTORE IMPORTO TOTALE Completamento ricostruzione leaaera 1.538.374,10 Programma integrato di recupero di Spina 11.525.710,00 Interventi della ricostruzione pesante su edifici con almeno una abitazione principale o una attività produttiva sgomberata 60.586.311,17 Interventi sul patrimonio edilizio pubblico e suoli edifici scolastici 13.539.750,00 Interventi sui beni culturali 9.000.000,00 Programma integrato di recupero di Sant'Apollinare 5.000.000,00 TOTALE 101.190.145,27 L'urgenza di reperire le risorse necessarie per la realizzazione dei predetti interventi è stata rappresentata, nell'ambito del confronto in corso da tempo con il Dipartimento della Protezione Civile e ribadito da ultimo nell'incontro tenutosi a Roma il giorno 17 gennaio u.s. e sarà formalizzata con la rimodulazione del piano stralcio degli interventi, in corso di predisposizione. Comunque l'attività di ricostruzione, trattandosi di interventi di ripristino e messa in sicurezza di edifici esistenti che mantengono la stessa tipologia e volumetria, non è messa in discussione dalla eventuale presenza di un vincolo di carattere paesaggistico. Punto 3 (depurazione bacino Nestore): In data 6 marzo 2006 veniva sottoscritto, tra la, la Provincia di Perugia, la Comunità Montana Trasimeno Medio-Tevere, l'ato 1 ed i Comuni interessati (Perugia, Marsciano, Panicale e Piegaro), un protocollo d'intesa per la riqualificazione delle risorse idriche del bacino del fiume Nestore. Gli Enti sottoscrittori si impegnavano a dare vita ad un programma generale d'intenti ed interventi da prodursi in un periodo medio-lungo: tra questi il risanamento dello stato qualitativo delle acque, la depurazione delle acque reflue con conseguenze riutilizzo per uso irriguo, il ripristino della officiosità idraulica e la riqualificazione fluviale del Nestore e dei suoi affluenti. Tra gli interventi previsti vi era il risanamento dello stato qualitativo delle acque del fiume Nestore con il completamento della rete di raccolta e depurazione delle acque reflue provenienti dagli agglomerati presenti nei comuni di Piegaro, Panicale, Perugia e Marsciano. Per l'attuazione del piano di risanamento gli interventi infrastrutturali previsti erano inseriti nell'apposito Accordo di Programma Quadro in materia di risorse idriche ed all'uopo veniva sottoscritto in data 28 novembre 2007 un apposito Accordo Integrativo.

lulj Successivamente l'ato 1 (attuale ATI2) ed il gestore del servizio idrico integrato hanno manifestato la necessità di rivedere complessivamente la programmazione in atto, con l'individuazione di nuovi interventi più rispondenti al raggiungimento degli obiettivi ambientali prefissati, più convenienti per costi di realizzazione e di gestione. Contemporaneamente alla richiesta di revisione del programma di interventi è stata awiata dalla Commissione Europea una procedura d'infrazione rispetto ai contenuti della Direttiva 91/271/CEE per carenze ad alcuni impianti di depurazione tra i quali quello sul fiume Nestore in Comune di Perugia. Si è così proceduto ad un Verbale di riprogrammazione dell'apq con i soggetti sottoscrittori (MATTM, MISE, MIT e MIPAF) ed il primo intervento in favore del fiume Nestore, denominato "Disinquinamento fiume Nestore dei Comuni di Piegaro, Panicale, Perugia e Marsciano - I lotto - Adeguamento dell'impianto di depurazione di Pian della Genna" è stato immediatamente attivato; i lavori (di appalto-concorso) sono stati aggiudicati nell'anno 2010. Sono state inoltre individuate le ulteriori risorse finanziarie per i successivi lotti funzionali inserendoli nell'ambito del Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS 2007-2013. Distinti saluti. etti