CORSO DI SOCIOLOGIA DELL EDUCAZIONE La figura professionale dell educatore sociale Il profilo che emerge dai dati Almalaurea
Educatori sociali oggi Evoluzione del profilo dei laureati in Scienze dell educazione in Italia (banca dati Almalaurea, 2009 2012): quanti sono, da che scuole provengono, riuscita negli studi, prospettive professionali. Evoluzione della situazione occupazione dei laureati in Scienze dell educazione (banca dati Almalaurea, 2010-2013, intervistati a un anno dalla laurea): quanti lavorano e in quali condizioni, quanti cercano, quanti continuano gli studi.
Popolazione e campione La popolazione è costituita dal numero di laureati in Scienze dell educazione in Italia, mentre la popolazione è composta da coloro che hanno compilato il questionario.
Gli educatori in Italia Popolazione Campione 5.764 5.293 5.136 5.209 5.262 4.708 4.600 4.703 2009 2010 2011 2012
Composizione del campione per genere Maschi Femmine 91% 91% 91% 92% 9% 9% 9% 8% 2009 2010 2011 2012
Istituti superiori di provenienza 2012 2011 2010 Artistico Istit. Profess. Lic. Linguistico Lic. Classico Lic. Scientifico Ist. Tecnico Lic. Socio-psico-ped. 2009 0% 10% 20% 30% 40% 50%
Titolo di studio dei genitori 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% Entrambi laureati Un genitore laureato Con titolo di scuola media superiore Titoli inferiori o nessun titolo 15% 10% 5% 0% 2009 2010 2011 2012
La scelta del corso di studi I fattori che hanno portato i rispondenti a scegliere questo percorso di studi universitari sono soprattutto di tipo culturale (interesse per le discipline insegnate nel corso di studi) ma anche professionalizzante (interesse per gli sbocchi occupazionali consentiti dal corso), come si nota dal grafico riportato nella slide successiva.
Motivazioni molto importanti nella scelta del corso di laurea Fattori culturali e profess. Fattori culturali Fattori professionalizz. 42% 42% 44% 43% 35% 36% 34% 32% 8% 8% 9% 9% 2009 2010 2011 2012
Educatori sociali oggi Età media alla laurea: 28 anni nei quattro anni d indagine Voto medio degli esami: 26 (con variazioni minime nei quattro anni d indagine) Voto di laurea:
La valutazione dell esperienza universitaria compiuta Il grado di soddisfazione espresso nei confronti del corso di laurea scelto è molto alto; sono valutati molto positivamente i rapporti con gli altri studenti e positivamente quelli con i docenti. Anche per gli spazi (aule, biblioteche) e le attrezzature (postazioni informatiche) vengono espressi pareri complessivamente favorevoli. Circa due terzi del nostro campione intendono proseguire gli studi dopo la laurea triennale, anche se la percentuale è in calo dal 2009 ad oggi di sei punti (68% nel 2009 contro 62% nel 2012). Tra coloro che intendono proseguire, l idea dominante è di iscriversi ad una Laurea specialistica o magistrale (il dato è superiore al 40% dei rispondenti in tutti gli anni d indagine).
Intendono proseguire gli studi dopo la laurea
Caratteristiche del lavoro ricercato I laureati del nostro campione cercano un lavoro che li porti ad acquisire professionalità ma che, al contempo, sia stabile e sicuro (il 92% di loro, nel 2012, è alla ricerca di un contratto a tempo indeterminato). Il lavoro cercato dovrebbe dare possibilità di guadagno, oltre che di carriera, e consentire una certa autonomia. Circa la metà degli intervistati si dice decisamente propensa ad accettare un contratto part-time, anche se più dell 80% è orientato al tempo pieno.
Aspetti rilevanti nella ricerca del lavoro 2012 Carriera 2011 Indipendenza/autonomia Guadagno 2010 Stabilità/sicurezza del posto di lavoro Acquisizione di professionalità 2009 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%
La condizione occupazionale dei laureati L18 e L19 I dati che presentiamo sono relativi ai laureati italiani di primo livello in Scienze dell educazione e della formazione, ossia nei settori disciplinari L19 e 18, intervistati ad un anno dalla laurea. Proponiamo una comparazione degli ultimi quattro anni, ossia dei dati raccolti negli anni d indagine dal 2010 al 2013, che riguardano nell ordine i laureati del 2009, 2010, 2011 e 2012.
Quanti continuano a studiare e perché Iniziamo da alcune considerazioni relative alla formazione post-laurea: dai dati emerge che la formazione superiore attrae sempre meno i laureati in Scienze dell educazione, e la percentuale di coloro che non si sono mai iscritti ad un corso di laurea specialistica o magistrale aumenta di sette punti percentuali nel passaggio dal 2010 al 2013.
Quanti continuano a studiare Attualmente iscritti a corsi di laurea specialistica/magistrale Mai iscritti a corsi di laurea specialistica/magistrale 54% 58% 61% 61% 42% 39% 36% 38% 2010 2011 2012 2013
Per quali motivi dopo la Laurea non si proseguono gli studi Tra i motivi della mancata iscrizione ad un corso postlaurea notiamo che quelli dovuti al lavoro sono in diminuzione dal 2010 al 2012, con una ripresa nel 2013, mentre quelli di carattere economico passano dal 7% al 15% nei quattro anni d indagine. Per quasi un 10% del campione i motivi sono legati alla mancanza di un corso nell area disciplinare d interesse, mentre il 16% dice di non essere interessato per altri motivi, non meglio definiti.
Motivi per cui non si proseguono gli studi Lavorativi Economici 39% 39% 36% 38% 7% 10% 12% 15% 2010 2011 2012 2013
Motivi dell iscrizione a corsi post laurea Coloro che hanno scelto di proseguire gli studi oltre la laurea (le cui percentuali sono indicate nel Grafico che segue) indicano come motivi dell iscrizione innanzitutto una maggiore possibilità di trovare lavoro, oltre al desiderio di migliorare la propria formazione. Per contro, le aspettative di migliorare il lavoro attuale grazie alla formazione superiore si sono ridotte di cinque punti percentuali nell arco di tempo indagato, mentre sono in aumento (con un lieve calo negli ultimi due anni) coloro che si iscrivono alla magistrale e/o specialistica perché hanno cercato lavoro ma non l hanno ancora trovato.
Motivi dell iscrizione a corsi post-laurea Migliorare la propria formazione Hanno cercato lavoro senza trovarlo Più possibilità di trovare lavoro Migliorare l'attuale lavoro 36% 37% 41% 39% 28% 29% 27% 29% 16% 6% 7% 15% 9% 12% 8% 11% 2010 2011 2012 2013
Condizione occupazionale e formativa Passiamo ora ad analizzare il rapporto tra educatori sociali e mondo del lavoro. I grafici che seguono mostrano una realtà composta di educatori ed educatrici che, per oltre il 40% nei quattro anni indagati, lavora e non è iscritto alla specialistica. Una leggera inversione di tendenze si nota nel passaggio all ultimo anno, in cui aumentano di due punti percentuale coloro che non lavorano e sono iscritti alla specialistica/magistrale e diminuiscono sempre di due punti percentuale coloro che lavorano e non sono iscritti al corsi di formazione post-laurea.
Condizione occupazionale e formativa Lavora e non è iscritto alla spec./magist. Lavora ed è iscritto alla spec./magist. Non lavora ed è iscritto alla spec./magist. 41% 42% 43% 41% 21% 21% 19% 21% 17% 20% 15% 22% 2010 2011 2012 2013
Condizione occupazionale La percentuale degli educatori sociali che lavorano diminuisce di sei punti e contemporaneamente aumenta il numero di coloro che non lavorano ma cercano. Resta abbastanza stabile la percentuale di chi non lavora e non cerca, particolarmente problematica e monitorata a livello internazionale in tutte le aree disciplinari.
Condizione occupazionale Lavora Non lavora ma cerca Non lavora e non cerca 62% 61% 60% 56% 25% 28% 30% 32% 13% 11% 10% 12% 2010 2011 2012 2013
Tassi di occupazione e disoccupazione Purtroppo anche per gli educatori aumenta significativamente il tasso di disoccupazione (otto punti percentuali in quattro anni) e diminuisce quello di occupazione. Il tasso di occupazione è ottenuto dal rapporto tra gli occupati e gli intervistati. La banca dati specifica che si considerano occupati tutti coloro che dichiarano di svolgere un attività, anche di formazione, purché retribuita. Il tasso di disoccupazione è ottenuto dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. La banca dati specifica che le forze di lavoro sono date dalla somma delle persone in cerca di occupazione e degli occupati.
Tassi di occupazione e disoccupazione Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione 66% 63% 62% 58% 19% 22% 25% 27% 2010 2011 2012 2013
Le condizioni di chi lavora Le domande legate all ingresso nel mercato del lavoro sono dedicate unicamente agli occupati, di cui presentiamo i sottocampioni nel grafico seguente. Intervistati Occupati 4870 4615 4769 5096 3007 2811 2862 2875 2010 2011 2012 2013
Stabilità del lavoro e settori di occupazione Secondo i rispondenti, dalla laurea al reperimento del primo lavoro trascorrono quattro mesi e mezzo; il dato rimane praticamente costante in tutti gli anni d indagine. Anche la stabilità del lavoro è un dato abbastanza costante: quasi il 40% degli intervistati ha un contratto a tempo indeterminato nei primi tre anni d indagine, percentuale che scende al 36% nel 2013. I settori in cui sono occupati gli educatori sociali sono prevalentemente quello del privato e non profit, mentre l impiego pubblico è sempre più difficile da ottenere: coloro che lavorano nel pubblico sono passati dal 32% nel 2010 al 24% nel 2013.
Settori di occupazione Pubblico Privato e Non profit 68% 72% 75% 76% 32% 28% 25% 24% 2010 2011 2012 2013
Le retribuzioni Dando uno sguardo agli stipendi mensili degli educatori sociali spicca innanzitutto la fortissima discriminazione di genere che non solo è presente, e in modo molto marcato, in tutti gli anni indagati, ma è addirittura in aumento passando da una differenza di oltre 330 nel 2010 ad una di oltre 390 nel 2013. Si tratta di una cifra assai significativa in rapporto allo stipendio mensile, e il dato è ancora più preoccupante se si nota che mentre gli stipendi degli uomini sono in leggero aumento dal 2010 al 2013, quelli delle donne sono in diminuzione.
Guadagno mensile netto Uomini Donne 1.146 1.175 1.110 1.153 814 821 776 762 332 354 334 391 2010 2011 2012 2013
La soddisfazione per il lavoro svolto Circa il 40% dei rispondenti ha notato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla laurea. In particolare, gli intervistati ritengono di aver migliorato le proprie competenze professionali (oltre la metà dei rispondenti su ogni anno d indagine) e la propria posizione lavorativa (oltre il 20% del campione su ogni anno d indagine). Complessivamente la soddisfazione per il lavoro svolto sembra essere buona: su una scala da 1 a 10 il punteggio assegnato supera il 7 per tutti gli anni d indagine.