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Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva Filippo F. Favale 10 aprile 01 Esercizio 1 Sia E 3 lo spazio euclideo tridimensionale dotato di un riferimento cartesiano ortonormale di coordinate (x, y, z). Si considerino il piano π : x + y z = 0 e i punti P = ( 1,, 1), Q = (0, 1, ) e R = (1, 1, 3). Ricavare tutti i piani che contengono i tre punti P, Q ed R. Tra questi piani dire se ce ne sono passanti per l origine del sistema di coordinate. Scrivere delle equazioni cartesiane per la retta r per P e Q. Calcolare la distanza di π da P e di π da r. Sia s la retta ortogonale a π e passante per R. Si scriva l equazione cartesiana del piano τ contenente s e passante per Q. Si ricavi la proiezione ortogonale di Q sul piano π. Esercizio Sia P 3 lo spazio proiettivo reale dotato del riferimento proiettivo di coordinate omogenee [x 0, x 1, x, x 3 ]. Si consideri, al variare del parametro k, la quadrica C di equazione C k : x 0 x 1 + (k )x 3 + (k 1)x 0 x 1 + x x 3 = 0. Si dica per quali valori di k, C k è non degenere. Per questi valori, si scriva la forma canonica di C k. Scrivere una proiettività che mandi C := C nella sua forma canonica. Rispondere alle stesse domande nel caso in cui il campo è C invece di R. Esercizio 3 Si consideri E dotato di un riferimento cartesiano ortonormale di coordinate (x, y) e origine O. Si consideri la conica C di equazione x + xy + y y x = 0. Si dimostri che C è non degenere e dire di che tipo di conica si tratta. Descrivere esplicitamente un isometria che manda la conica nella sua forma canonica. Scrivere le equazioni cartesiane degli assi di C nelle coordinate (x, y). 1

Soluzione esercizio 1. Se i tre punti sono allineati ci saranno infiniti piani che li contengono, i piani del fascio che contiene la retta su cui giacciono P, Q e R. In caso contrario esiste un unico piano che li contiene. Siccome P Q = Q P = (1, 1, 3) P R = R P = (, 3, ) abbiamo che i tre punti non sono allineati e quindi esiste un solo piano che li contiene. Questo può essere descritto come l unico piano che ha giacitura generata da P Q e P R passante per P. Seguiamo una strada alternativa: ricaviamo un vettore n non nullo ortogonale alla giacitura. Avremo n = (a, b, c) con < n, P Q >= a + b + 3c = 0 e < n, P R >= a + 3b + c = 0. Da queste due condizioni si deduce n = ( 7c, c, c) quindi possiamo prendere come vettore normale il vettore n = ( 7,, 1). Il piano cercato è quindi descritto da < x P, n >= 0 = 7x + y + z = 0. Da questo ricaviamo anche che l origine vi appartiene. Potevamo accorgercene subito infatti sappiamo che P, Q e R appartengono al piano e che P Q = (1, 1, 3) = OR. Delle equazioni parametriche per r sono { x = 1 + α r : y = + α z = 1 + 3α dalle quali si può ricavare (esplicitando ad esempio α = x + 1 dalla prima equazione) { α = 1 + x r : x y 1 = 0 3x z + = 0 ottenendo le seguenti equazioni cartesiane x y 1 = 3x z + = 0. Una direttrice di r è P Q = (1, 1, 3) che è ortogonale al vettore nπ = (, 1, 1) che identifica la direzione ortogonale a π. Questo ci dice che r è parallela a π o è contenuta nel piano. Osservando che P r e che le coordinate di P non soddisfano l equazione cartesiana di π deduciamo che r non è contenuta in π. Questo ci permette di affermare che d(r, π) = d(p, π) = 1 + 1 + 1 = 5 6 6. Il piano τ avrà giacitura generata da n π e da RQ = (1,, 1). Un vettore normale al piano sarà quindi del tipo n τ = (a, b, c) con a+b c = a+b c = 0: possiamo prendere ad esempio n τ = (1, 1, 3). Avremo quindi τ : (x 1) + (y 1) + 3(z 3) = x + y + 3z 11 = 0.

Per ricavare la proiezione ortogonale di Q su π basta scrivere la retta t ortogonale a π per Q e ricavare l intersezione con π. { x = α t : y = 1 + α z = α Sostituendo queste espressioni parametriche nell equazione cartesiana di π otteniamo α 1 + α + α = 0 da cui α = 5/6 e t π = (5/3, 1/6, 19/6). Soluzione esercizio. Consideriamo, prima di tutto, la matrice associata alla quadrica nelle coordinate proiettive assegnate: 1 k 1 0 0 k 1 1 0 0 A k = 0 0 0 1. 0 0 1 k Per il calcolo del determinante notiamo che è una matrice diagonale a blocchi quindi possiamo calcolare il determinante facendo il prodotto dei due determinanti x: ([ 1 k 1 Det(A k ) = Det k 1 1 ]) Det ([ ]) 0 1 = k 1 k k +. Per k R abbiamo che Det(A k ) > 0 poichè il discriminante dell equazione è negativo: questo vuol dire che per ogni k R, C k è non degenere. Per scrivere la forma canonica al variare di k R ci basta determinare la segnatura di A k come forma quadratica reale e per farlo ci servono i segni degli autovalori. Scriviamo il polinomio caratteristico di A k : 1 λ k 1 0 0 k 1 1 λ 0 0 p Ak (λ) = Det 0 0 λ 1 = 0 0 1 k λ ([ ]) 1 λ k 1 = Det k 1 1 λ Det ([ λ 1 ]) 1 k λ = (λ (k k + ))(λ λ(k ) 1). Notiamo che il primo fattore, siccome il termine noto è sempre positivo, si spezza come (λ k k + )(λ + k k + ) e quindi produce un autovalore positivo e uno negativo. Potremmo procedere in modo simile per il secondo fattore ma possiamo utilizzare un piccolo trucco: chiamiamo λ 1 e λ i due zeri del primo fattore di p Ak (λ) e λ 3 e λ quelli del secondo. Sappiamo che Det(A k ) = λ 1 λ λ 3 λ > 0 e che λ 1 λ < 0. Di conseguenza λ 3 λ deve essere negativo quindi le segnatura della matrice A intesa come forma quadratica reale è (, ). Questo ci permette di concludere che la forma canonica di C k è, indipendentemente da k, la seguente: D : x 0 + x 1 x x 3 = 0. = 3

Poniamo k = e usiamo il completamento dei quadrati per ridurre C a forma canonica. x 0 x 1 x 3 6x 0 x 1 + x x 3 = = (x 0 6x 0 x 1 x 1) (x 3 x x 3 ) = = (x 0 6x 0 x 1 x 1 + 10x 1 10x 1) ( x 3 (x 3 ) x + x x ( = (x 0 6x 0 x 1 + 9x 1) 10x 1 x 3 (x 3 ) x + x ( = (x 0 3x 1 ) ( 10x 1 ) Se definiamo la proiettività T come segue X 0 = x 0 3x 1 X 1 = x T : X = 10x 1 X 3 = x 3 x x 3 x ) + x ) = = ) ( x + abbiamo che C viene mandata nella sua forma canonica. Si ha infatti x 0 x 1 x 3 6x 0 x 1 + x x 3 = [...] = = (x 0 3x 1 ) ( ( 10x 1 ) x 3 x ) ( x ) + = = X0 + X1 X X3. ) Vediamo ora di rispondere alle stesse domande nel caso in cui il campo è C invece di R. Per scrivere la forma canonica su C al variare di k C ci basta determinare il rango di A. Siccome Det(A k ) = k k + ha discriminante negativo sappiamo che esistono esattamente due valori complessi k 1 k (non reali) che annullano Det(A k ) e che quindi rendono degenere la quadrica. Per tutti gli altri valori di k la quadrica è non degenere. Calcoliamo il rango di A k quando il determinante è uguale a 0. Notiamo che la terza e la quarta colonna di A k sono indipendenti: generano uno spazio vettoriale di dimensione. Le prime due colonne di A k, per k = k i, devono essere dipendenti ma sono sicuramente non identicamente nulle. Questo vuol dire che la dimensione dello spazio vettoriale generato dalle colonne di A k è 3 per k = k i. Di conseguenza la forma canonica di C k è { se k ki x D k : 0 + x 1 + x + x 3 = 0 se k = k i x 0 + x 1 + x = 0 Per scrivere la proiettività che trasforma in forma canonica C nel caso complesso basta considerare la seguente proiettività X 0 = x 0 3x 1 T X 1 = x : X = i 10x 1 X 3 = i ( ) x 3 x

infatti abbiamo x 0 x 1 x 3 6x 0 x 1 + x x 3 = [...] = = (x 0 3x 1 ) ( ( 10x 1 ) x 3 x ) ( x ) + = = X0 + X1 ( i) X ( i) X3 = X0 + X1 + X + X3. Soluzione esercizio 3. La matrice associata alla conica C è [ 0 1/ 1 ] A := 1/ 1 1/ 1 1/ 1 e ha determinante Det(A) = 3/ 0 da cui si deduce che C è non degenere. Se chiamiamo A 0 la matrice dei termini quadratici abbiamo Det(A 0 ) = 3/ quindi C è un ellisse. Notiamo che è un ellisse reale ad esempioaccorgendoci che non c è il termine noto: l origine è un punto della conica. Ricaviamo il centro dell ellisse. Per farlo basta risolvere il sistema [ ] [ [ ] 1 1/ x 1/ = 1/ 1 y] 1 la cui soluzione è (x, y) = (0, 1) che sono appunto le coordinate del centro. Trasliamo la conica in modo che il centro vada nell origine. Per farlo basta considerare la traslazione { x1 = x T : y 1 = y 1 e andare a sostituire le nuove coordinate nell espressione algebrica (in x e y) della conica: 0 = x + xy + y y x = = x 1+x 1 (y 1 +1)+(y 1 +1) (y 1 +1) x 1 = x 1+x 1 y 1 +x 1 +y 1+1+y 1 y 1 x 1 = = x 1 + x 1 y 1 + y 1 1 Per eliminare il termine misto in x 1 y 1 dobbiamo diagonalizzare la matrice dei termini quadratici [ ] 1 1/ A 0 := 1/ 1 i cui autovalori sono 1/ e 3/. Gli autovettori associati sono [ [ ] 1 1 ṽ 3/ = ṽ 1] 1/ = 1 La matrice di rotazione assumerà quindi la forma [ ] 1 1 M =. 1 1 5

Chiamando (x, y ) le coordinate di E ottenute ruotando il sistema di riferimento abbiamo { x R : = (x 1 + y 1 ) y = ( x 1 + y 1 ) la cui inversa è R 1 : { x 1 = (x y ) y 1 = (x + y ) Andando a sostituire ricaviamo la forma canonica di C : 0 = x + xy + y y x = [...] = x 1 + x 1 y 1 + y 1 1 = = 1 (x + y x y ) + 1 (x y ) + 1 (x + y + x y ) 1 = = 3 x + 1 y 1. che risulta quindi essere D : 3 x + 1 y = 1. Nelle coordinate standare è facile scrivere gli assi di simmetria: le loro equazioni sono x = 0 e y = 0. Per ricavare l espressione nelle coordinate iniziali basta sostituire ripercorrendo le due trasformazioni: 0 = x = (x 1 + y 1 ) = 0 = x 1 + y 1 = x + y 1 = y = x + 1 0 = y = ( x 1 + y 1 ) = 0 = x 1 + y 1 = x + y 1 = y = x + 1. 6