Michela Toni. Un ambiente di marmo. All Insegna del Giglio

Documenti analoghi
ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO GEOGRAFIA

GEOGRAFIA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA

a) Organizzare situazioni di apprendimento DESCRITTORI DI COMPETENZA Il docente dichiara di. DOMANDE GUIDA

IL MUSEO E LA DIDATTICA DELLA STORIA. 11 novembre 2006 Marina Cenzon

LUCCA: LA FABBRICA DI CERAMICHE DI PORTA S. DONATO ( circa)

ISTITUTO COMPRENSIVO EUGENIO MONTALE

alla memoria di Pierangelo Donati

CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA ATTIVITA COMPETENZE ETA. - Saper localizzare e collocare se stessi, oggetti, luoghi, persone in situazioni spaziali

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per le classi QUINTE GEOGRAFIA

Periodi di svolgimento periodo I II III IV. marzo maggio verifica finale fine novembre fine gennaio fine marzo fine maggio.

PROSPERARE NELLA PACE. Da un intervento del Senatore Emilio Colombo a Palazzo Marini, Camera dei Deputati

PON ASL "Arte e Immagine"

I.C. "L.DA VINCI" LIMBIATE CURRICOLO IN VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 GEOGRAFIA

NOTIZIE DAL MOSSOTTI: fatti e parole a cura delle studentesse e degli studenti

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE CONDIVISA del DIPARTIMENTO ARTISTICO a.s. 2016/2017

COMPETENZA DISCIPLINARE: GEOGRAFIA Classe Prima COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. lo sviluppo delle competenze. Stresa marzo 2012 Maria Rosaria Capuano

KARL JASPERS: Ragione esistenziale e nichilismo teologico

COMPETENZE DISCIPLINARI

PERCORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Scuola secondaria I grado a.s. 2018/19

CORSO PER DOCENTI - SEDE DI REGGIO CALABRIA UDA PLURIDISCIPLINARE

SCUOLA PRIMARIA BRENTONICO

LE AREE PROTETTE, LUOGHI DI TURISMO SOSTENIBILE

Scritto da lboninu Domenica 02 Gennaio :51 - Ultimo aggiornamento Domenica 02 Gennaio :59

Un percorso di partecipazione per la revisione del regolamento dei beni comuni e la lettura condivisa del territorio

FORMAT PROFILO DI COMPETENZA. TECNOLOGIA Specifico formativo della disciplina (qual è la finalità formativa della disciplina?)

Giuseppe Fontana Piante medicinali nel Meridione d Italia

PIANO ANNUALE DI GEOGRAFIA

Istituto d Istruzione Secondaria Superiore. Carlo Emilio Gadda

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO

Di seguito si riportano i risultati di apprendimento ed i termini di competenza cui ci si è attenuti e che si sono fatti propri.

Lezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

Candidatura N del 13/07/ FESR - realizzazione/ampliamento rete LanWLan

L associazione Vallidone onlus in collaborazione con la Fattoria Didattica Cascina Vallidone propongono il progetto ARRIVANO DALLA RISAIA

Masterplan Valle di Blenio: dallo studio all applicazione

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO

CON -PENSARE I DSA BARBERA-con-pensare new.indd 1 11/02/ :52:24

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALIGHIERI - TANZI MOLA DI BARI ANNO SCOLASTICO 2011/1012

Di seguito si riportano i risultati di apprendimento ed i termini di competenza cui ci si è attenuti e che si sono fatti propri.

SCUOLA PRIMARIA MORI

Un disciplinare per il Greenpallet

SCUOLA PRIMARIA RONZO-CHIENIS

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA

Attività di recupero e potenziamento nell area logicomatematica nelle classi 1A e 1B della scuola di CAMERANO.

Avere esperienza progettuale e operativa nella formazione docenti nell ambito della didattica delle lingue, con particolare riferimento agli alunni

GEOGRAFIA PAROLE CHIAVE dal testo delle Indicazioni Nazionali TRASVERSALITÀ ( sintesi soprattutto con storia, tecnologia, scienze motorie).

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA 2

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO MORI

DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO

SCUOLA PRIMARIA TECNOLOGIA (classe 1ª)

Schema di progettazione competenze. Classe V D IC Via Tor de Schiavi 175 plesso Cecconi. Docente Livia Napoleoni

Info Segreteria Corsi

Fiesole NaturalMente DISTRETTO BIOLOGICO DI FIESOLE

Progettazione educativo-didattica annuale GEOGRAFIA

Comune di Firenze Assessorato alla Partecipazione democratica

Istituto Comprensivo Raffaele Poidomani

Piano di studio e quadro orario indirizzo scientifico

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI BRENTONICO

Curricolo disciplinare DIRITTO ED ECONOMIA

COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE

Classi veicolari, scuola R. Sanzio geografia Primo biennio

Istituto di Istruzione Superiore Virgilio Empoli

Educazione alimentare: il punto di vista di COOP

Direzione Urbanistica, SUE e Grandi Progetti. Genova, 2 maggio 2013

NUCLEI FONDANTI 1 DIO E L UOMO 2 LA BIBBIA E LE FONTI 3 IL LINGUAGGIO RELIGIOSO 4 I VALORI ETICI E RELIGIOSI

PROGETTO IN RETE : L AMORE IN REALTA PROSPETTO DELLE TEMATICHE DA SVILUPPARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO

Lorenzo Benedetti! "Medico Chirurgo!

A cura di Alfredo Lazzeri Federica Frattini Giuseppe Vignali

NELL AMBIENTE, MA CON ENERGIA

A CURA DEL RESPONSABILE DI AMBITO MARTA RABAGLI

Artigianato Design Innovazione

LICEO ARTISTICO STATALE M. FESTA CAMPANILE MELFI a.s. 2018/19 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE CLASSE II AR

GEOGRAFIA Docente PRADERIO ROBERTA classe I Lavarone

IL SISTEMA AGRICOLO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. INEA Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia

Scenari futuri per l ex-deposito ATAC Vittoria a Roma

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO MORI

MODULO 1: IL SISTEMA GLOBALE CONOSCENZE COMPETENZE ABILITA 1. Il mondo globalizzato 2. Rapporto Nord- Sud del mondo 3.

DIPARTIMENTO DI DISEGNO E STORIA DELL ARTE

ISTITUTO COMPRENSIVO DELLA VALLE DEI LAGHI

Corso di formazione per docenti. Il paesaggio siamo noi O.P. Medio Piave. Risultati del questionario iniziale 3 novembre 2017

Investire in rigenerazione. Opportunità e strumenti

COMPETENZE IN CHIAVE EUROPEA CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

GEOGRAFIA. Classe PRIMA NUCLEI ESSENZIALI RELAZIONI SPAZIALI COMPETENZE GENERALI CONOSCENZE ABILITA

Docenti di Discipline letterarie (A-12) Conoscenze Abilità/capacità Competenze. l interazione comunicativa verbale orale

Disciplina: Geografia classi prime. Scuola secondaria di primo grado

BREVE STORIA DELLO STAGE NATURALISTICO NEL PARCO DELLE MADONIE

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDIVIDUALE. Anno scolastico 2013 / 2014 INSEGNAMENTO DELLE DISCIPLINE PLASTICHE CLASSE II SEZ. C

Operatore delle lavorazioni artistiche. Standard della Figura nazionale

Programmazione del Dipartimento di Diritto e Economia. Liceo delle Scienze Umane e Liceo Economico Sociale. a.s. 2018/2019

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE

Programmazione Collegiale delle Attività Didattiche Anno scolastico Di

PROGRAMMARE PER COMPETENZE: ELABORARE COMPITI DI REALTA. Maurizio Muraglia DeA Formazione Maglie, 10 marzo 2017

Transcript:

Michela Toni Un ambiente di marmo All Insegna del Giglio

ISBN 978-88-7814-548-1 2012 All Insegna del Giglio s.a.s. Stampato a Firenze nel maggio 2012 Tipografia Il Bandino Edizioni all Insegna del Giglio s.a.s. via della Fangosa, 38; 50032 Borgo S. Lorenzo (FI) tel. +39 055 8450 216; fax +39 055 8453 188 e-mail redazione@edigiglio.it; ordini@edigiglio.it sito web www.edigiglio.it Tutti i diritti sono riservati: nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo (compresi fotocopie e microfilm) senza il permesso scritto dalla Casa Editrice Foto Michela Toni Disegni del Capitolo secondo Federico Brancalion. Michela Toni michela.toni@gmail.com michela.toni@unife.it

Indice 5 Premessa 7 Capitolo 1 Per una definizione di ambiente 9 Attrezzature e macchinari 14 Materie prime, materiali da costruzione, poteri 14 Meccanizzazione, produttività, degrado ambientale 19 Estrazione in galleria 23 Risorse, energia, dematerializzazione del progetto 27 Carrara, la città del marmo 34 Una lunga storia 38 Artisti e artigiani 40 Cave romane 42 La lizzatura 46 La Ferrovia Marmifera 53 Un ambiente estremo 60 Ambiente, degrado, simulazione progettuale 62 La via Vandelli, un segno nel paesaggio 66 Bisogni, nuove opportunità ed effetti ambientali 68 Antropizzazione antica 76 Una storia del tempo di guerra 83 Capitolo 2 Il materiale marmo 85 La marcatura CE dei materiali lapidei come strumento di qualificazione professionale 90 Il marmo nella definizione della normativa europea 93 Caratterizzazione fisica di un materiale lapideo 101 Caratterizzazione meccanica di un materiale lapideo 107 Altre prove per la caratterizzazione di un materiale lapideo 116 Conclusioni Frammento condiviso di una coscienza collettiva 118 Bibliografia

Devo sinceramente ringraziare il geologo Antonino Criscuolo, responsabile dell Unità Operativa Gestione Cave del Comune di Carrara, che negli anni ha messo a disposizione della mia attività di ricerca le sue profonde conoscenze tecniche e professionali e una grande passione per il territorio delle Apuane. Un vivo ringraziamento anche ad Antonio Bartelletti, direttore del Parco Regionale delle Alpi Apuane. La loro preziosa collaborazione è stata fondamentale anche per l attività didattica e di simulazione progettuale svolta con i numerosi studenti e laureandi della Facoltà di Architettura di Ferrara che per molti anni ho avuto la possibilità di fare lavorare nell ambiente del marmo alle spalle di Carrara nell ambito del Laboratorio di Sintesi Finale di Progettazione Ambientale, assieme ai colleghi Domenico Capuani (docente di Tecnica delle Costruzioni, Università di Ferrara) e Guido Iacono (responsabile Unità Operativa Aree Protette, Provincia di Pisa). Fragment partagé d une conscience collective. Gilles Clément M.T.

Premessa Il testo presenta un lavoro di ricerca sull ambiente produttivo, naturale, umano, storico, sociale in cui si estrae e si è estratto nei secoli il marmo nel bacino di Carrara e nelle vicine montagne. Mette in luce che le potenzialità di impiego di una straordinaria risorsa naturale come il marmo possono svilupparsi in qualità proprio attraverso lo spessore di una cultura che ha radici antiche e che le recenti normative che prevedono la caratterizzazione dei materiali e dei prodotti può rendere più tangibile. La prima parte del volume si addentra nella variegata natura del territorio apuano per trattare di ambiente, degrado, energia, risorsa marmo. Un doppio livello di lettura conduce a riflettere, da una parte, sulle problematiche ambientali connesse con l utilizzo delle risorse, tra cui quelle non rinnovabili come il marmo, dall altra, sulla necessità di mettere in rete le peculiarità di un ambiente antichissimo: non solo il marmo, che rappresenta il settore merceologico trainante della realtà socio-economica apuana, ma anche natura, storia, lavoro, arte e saperi complessi. Trattare del marmo come materiale da costruzione diventa quindi uno strumento strategico per conoscere anche le ricchezze naturali, storico-documentali, sociali, economiche dell ambiente da cui è estratto, in sinergia con l esigenza fondamentale di un territorio vivo di proporsi con maggiore efficacia nel confronto internazionale attraverso le specificità che scaturiscono dalla propria storia. La seconda parte del libro affronta il tema della certificazione dei materiali lapidei, interpretandolo come occasione per una maggiore qualificazione del settore. È messo a fuoco il materiale marmo, nelle numerose varietà presenti in una zona geografica limitata come quella delle Alpi Apuane, che offre la possibilità di ricavare semilavorati con finitura, grana, colore sempre diversi, e con proprietà che le recenti norme europee permettono di definire più concretamente. Non solo bellezza, quindi, ma anche caratteristiche fisiche, meccaniche ed altre ancora, che forniscono importanti elementi di conoscenza per le diverse applicazioni. Approfondire il possibile utilizzo di un materiale unico come il marmo nel settore delle costruzioni, basandosi sull inscindibile legame con il territorio da cui è estratto, può diventare particolarmente interessante nel momento attuale, quando si è chiamati ad assumere forti responsabilità nel ricercare un modo di costruire che sia coerente con i diversi contesti e sostenibile per l impiego delle risorse, e può contribuire a fare crescere sensibilità diverse rispetto ad approcci che portano a consumare materiali e risorse come se si potesse disporne senza limitazioni. Il marmo, infatti, è una risorsa che si ricava dal cuore delle montagne e che non si rigenera; richiede la fatica del lavoro, ingenti capitali, abilità tecniche ed elevate competenze per realizzare opere e manufatti con alte prestazioni. Partendo da un materiale come il marmo, si può quindi dare una forte spinta alla necessità di sperimentare modalità di intervento sul territorio che siano capaci di valorizzare, trasmettere, sviluppare nuove e antiche qualità che appartengono ad uno specifico sistema ambientale nella sua interezza, permettendo di differenziarsi rispetto ai competitor degli altri Paesi del mondo. Michela Toni maggio 2012 5

Capitolo 1 Per una definizione di ambiente Lavorando nell ambito della progettazione ambientale ci si scontra di continuo con la necessità di delimitare il campo di un ambito di lavoro molto ampio e con l esigenza di tracciarne i confini. Cercando di chiarire concretamente cosa si intende per ambiente 1, ci si confronta con le definizioni consolidate nel comune linguaggio, identificando con questo termine tutto ciò che circonda l uomo, sia fisicamente che culturalmente, lo spazio in cui egli si muove e vive; più specificatamente, l insieme delle condizioni fisico-chimiche e biologiche in cui si svolge la vita degli esseri viventi; e, in senso ancora più ampio, il complesso delle condizioni sociali, culturali e morali in cui una persona sviluppa la propria personalità, o in cui, più genericamente, si trova a vivere. Lavorare in quest ambito porta perciò ad occuparsi a scale diverse della materia ed anche dei significati, delle relazioni spaziali e funzionali, delle condizioni di vita di persone, collettività, luoghi. Non solo paesaggi, quindi, percepiti con gli occhi o ascoltati con le orecchie, toccati con le mani, accolti con il respiro, percorsi con i piedi, pensati con la mente, ma, soprattutto, strutture di territori, modificazioni fisiche portate avanti negli anni, leggibili in maniera evidente in oggetti costruiti, strade, infrastrutture ed anche in relazioni e connessioni simboliche, rapporti sociali, modi di vivere, coesioni, suddivisioni temporali e fisiche tra gruppi, gerarchie, volti, costumi ed altro ancora. E così, tutto ciò che si può definire ambiente si può conoscere, toccare, mettere in relazione, spostando la capacità di comprendere, e quindi di sperimentare e proporre, dai singoli oggetti alle reti ed alle maglie che li connettono. In questo modo, il termine ambiente, oggi abusato, fin quasi sgradito, diventa una parola chiave illuminante se liberata da ciò che di superficiale o di limitativo le sta attorno, per indicare, invece, il cuore vivo della progettazione. In questa pagina una delle tre zone di coltivazione Carroponte nel piazzale di del marmo che si aprono a monfantiscritti nel bacino di Miseglia, te della città di Carrara. 7