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CONTINUA A CRESCERE A DICEMBRE LA FIDUCIA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE L indice considerato al netto dei fattori stagionali e calcolato in base 2005=100, sale a 103 da 101,7 portandosi sui valori più elevati dal febbraio 2008 Recuperano ancora i giudizi relativi allo stato corrente della domanda (soprattutto interna), mentre le scorte di magazzino tornano al di sotto dei valori normali; sono invece sostanzialmente stabili le attese di produzione Sono stazionari anche i giudizi sull andamento corrente della produzione e le aspettative relative agli ordini; peggiora lievemente la liquidità aziendale La fiducia cresce nei beni d investimento (da 96,9 a 99) e negli intermedi (da 105,6 a 107,2) ed è invece sostanzialmente stabile in quelli di consumo (da 99,8 a 99,5) Differenze emergono su base territoriale: la fiducia sale infatti nel Nord Ovest (da 104 a 108,4) e, in misura minore, al Centro (da 99,2 a 100), ma cala nel Nord Est (da 102,8 a 101,8) e nel Mezzogiorno (da 91,2 a 90,4) NEL QUARTO TRIMESTRE MIGLIORANO GIUDIZI E PREVISIONI SUL FATTURATO ALL ESPORTAZIONE Si stabilizza la quota di quanti segnalano la presenza d ostacoli all esportazione e sale ancora leggermente il rapporto fra prezzi all export e prezzi praticati sul mercato interno Aumenta a giudizio delle imprese la concorrenza proveniente da Cina, Francia e altri paesi europei diversi dalla Germania Dal lato dei mercati di sbocco, aumenta la quota di esportazioni verso Francia, Benelux e Regno Unito, a scapito di quella verso la Germania SECONDO LE CONSUETE DOMANDE SEMESTRALI, LE IMPRESE STIMANO UNA CONTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI SIA PER IL 2010 SIA ANCORA IN PREVISIONE PER IL 2011 A frenare il processo di accumulazione quest anno sembra essere stata ancora principalmente la scarsità della domanda; le decisioni di spesa per il prossimo anno saranno di converso stimolate da una ripresa della domanda, dall allentarsi dei vincoli finanziari e da fattori tecnici legati allo sviluppo tecnologico Gli investimenti sono in entrambi gli anni primariamente indirizzati alla sostituzione di impianti obsoleti; nel 2011 dovrebbe tuttavia crescere nettamente la quota di spesa destinata all ampliamento della capacità produttiva In particolare, le spese di ampliamento saranno nel 2011 principalmente rivolte all introduzione di nuovi prodotti (con un ruolo comunque importante per le spese effettuate nel quadro dei programmi produttivi esistenti) Quanto alle spese di razionalizzazione, sia nel 2010 sia nel 2011 sono secondo la maggioranza degli intervistati rivolte ad automatizzare i processi produttivi esistenti ed in misura minore riguardano l introduzione di nuove tecniche produttive ed il risparmio energetico 30 dicembre 2010 I dati relativi al mese di gennaio saranno diffusi il 31 gennaio 2011 Le prossime uscite in calendario sono: 28 gennaio: Inchiesta mensile ISAE sui consumatori Il testo completo delle Inchieste ISAE (in formato cartaceo ed elettronico) è in vendita alle condizioni indicate nel sito www.isae.it Infine, le spese ambientali riguardano principalmente la protezione di suolo, aria ed acqua ed in misura minore il trattamento dei rifiuti e la riduzione del rumore

La fiducia delle imprese manifatturiere LA FIDUCIA SI PORTA SUI MASSIMI DA FEBBRAIO 2008 Secondo l indagine condotta dall ISAE nei giorni dal 1 al 17 del mese su un panel di circa 4.000 imprese il clima di fiducia del settore manifatturiero sale a dicembre da 101,7 a 103 portandosi sui massimi dal febbraio 2008. La crescita è attribuibile in primo luogo ad un ulteriore recupero dei giudizi sull andamento degli ordini e della domanda, che si accompagnano, in presenza di una sostanziale stazionarietà dei livelli produttivi, in un nuovo decumulo di scorte di magazzino. Sono altresì sostanzialmente stabili le attese a breve termine relative a ordini e produzione. Dal punto di vista settoriale, Il miglioramento è dovuto al buon andamento dell indice nei beni di investimento (da 96,9 a 99) e negli intermedi (da 105,6 a 107,2); la fiducia è invece sostanzialmente stabile nei beni di consumo (da 99,8 a 99,5). Differenze emergono anche su base territoriale: la fiducia sale infatti nel Nord Ovest (da 104 a 108,4) e, in misura minore, al Centro (da 99,2 a 100), ma cala nel Nord Est (da 102,8 a 101,8) e nel Mezzogiorno (da 91,2 a 90,4). Secondo le consuete domande trimestrali sull attività di esportazione, nel quarto trimestre migliorano giudizi e previsioni sul fatturato all export; si stabilizza inoltre la quota di quanti segnalano la presenza d ostacoli all esportazione e sale ancora leggermente il rapporto fra prezzi all export e prezzi praticati sul mercato interno. Aumenta inoltre a giudizio delle imprese la concorrenza proveniente da Cina, Francia e altri paesi europei diversi dalla Germania. Dal lato dei mercati di sbocco, infine, aumenta la quota di esportazioni verso Francia, Benelux e Regno Unito, a scapito di quella verso la Germania. Secondo le consuete domande semestrali, le imprese stimano inoltre una contrazione degli investimenti sia a consuntivo per il 2010 sia nelle prime previsioni per il 2011 A frenare il processo di accumulazione quest anno sembra essere stata ancora principalmente la scarsità della domanda; le decisioni di spesa per il prossimo anno saranno di converso stimolate da una ripresa della domanda, dall allentarsi dei vincoli finanziari e da fattori tecnici legati allo sviluppo tecnologico Gli investimenti sono in entrambi gli anni primariamente indirizzati alla sostituzione di impianti obsoleti; nel 2011 dovrebbe tuttavia crescere nettamente la quota di spesa destinata all ampliamento della capacità produttiva In particolare, le spese di ampliamento saranno nel 2011 principalmente rivolte all introduzione di nuovi prodotti (con un ruolo comunque importante per le spese effettuate nel quadro dei programmi produttivi esistenti). Quanto alle spese di razionalizzazione, sia nel 2010 sia nel 2011 sono secondo la maggioranza degli intervistati rivolte ad automatizzare i processi produttivi esistenti ed in misura minore riguardano l introduzione di nuove tecniche produttive ed il risparmio energetico. Infine, le spese L INDICE CRESCE NEI BENI D INVESTIMENTO E NEGLI INTERMEDI, E STABILE IN QUELLI DI CONSUMO RECUPERANO GLI ORDINI E LE SCORTE TORNANO AL DI SOTTO DEI VALORI NORMALI; STABILI LE ATTESE DI PRODUZIONE ambientali riguardano principalmente la protezione di suolo, aria ed acqua ed in misura minore il trattamento dei rifiuti e la riduzione del rumore

3 Situazione nel mese di riferimento (Dicembre 2010) A dicembre le imprese sono più ottimiste circa gli ordini in generale (da -22 a -18), grazie soprattutto al miglioramento della componente interna della domanda (da -26 a -22; da -19 a -18 quella estera). Rispetto allo scorso mese si stabilizzano i livelli produttivi (a -18 da -19) e di conseguenza le scorte di magazzino tornano leggermente al di sotto dei valori normali (da 0 a -1 il saldo). Peggiorano infine i livelli di liquidità rispetto alle esigenze operative (da 18 a 15). I giudizi sulla domanda migliorano in tutti i settori, passando da -25 a -23 nei beni di consumo, da -17 a - 14 negli intermedi e da -28 a -22 nei beni di investimento: in tutti i comparti a progredire in questa fase è soprattutto la domanda interna; la domanda estera cresce comunque nei settori produttori di beni di consumo ed intermedi, e accusa invece una battuta d arresto nei beni d investimento. I livelli produttivi sono sostanzialmente stabili nei beni di consumo (con il saldo fermo a -19) e d investimento (da -25 a -24) e recuperano invece negli intermedi (da -18 a -13). Al recupero della domanda e alla sostanziale stabilità della produzione si accompagna ovunque un decumulo delle scorte di magazzino. Il saldo scende da 0 a -1 nei beni di consumo, da 3 a 2 nei beni d investimento e da -2 a -3 negli intermedi. Segnali meno positivi vengono infine dai giudizi sulla liquidità aziendale, che in termini di saldo calano da 16 a 13 nei beni d investimento e da 18 a 17 negli intermedi, stabilizzandosi a 16 nei beni di consumo. RECUPERANO I GIUDIZI SUGLI ORDINI E LA DOMANDA STABILE LA PRODUZIONE E SCORTE NUOVAMENTE SOTTO I VALORI NORMALI Previsioni per i mesi successivi A dicembre le previsioni sulle principali variabili aziendali (produzione, ordini e domanda, occupazione e prezzi) e quelle sulla situazione economica generale del paese sono sostanzialmente stabili rispetto alle valutazioni espresse lo scorso mese, confermando quindi le attese di progressivo miglioramento del quadro congiunturale. Fanno eccezione le valutazioni relative alla liquidità aziendale che in termini di saldo calano da -1 a -3. Qualche differenza emerge tuttavia a livello settoriale: le attese su ordini e produzione calano leggermente nei beni di consumo ed intermedi, e sono invece in recupero (ordini) o stazionarie (produzione) nei beni di investimento. Relativamente all occupazione, i saldi restano negativi in tutti i settori, ed accusano CLIMA DI FIDUCIA E SALDI DELLE SERIE COMPONENTI L INDICE (VALORI DESTAGIONALIZZATI) anzi un lieve ulteriore deterioramento. Quanto ai prezzi, le imprese scontano rincari ancora modesti (con saldi però in crescita) nei settori produttori di beni finali e una crescita invece più sostenuta nei beni intermedi; le attese sulla liquidità sono infine negative, così come quelle complessive sulla situazione dell economia nazionale, nei beni di consumo e negli intermedi, mostrando invece una sostanziale stazionarietà nei beni d investimento. Mese Clima di fiducia Livello ordini Scorte Attese produzione Ago-10 99,6-22 -2 7 Sett-10 99,0-26 -2 9 Ott.-10 100,3-22 0 10 Nov.10 101,7-22 0 14 Dic-10 103,0-18 -1 13

4 Focus: L inchiesta trimestrale sulle imprese esportatrici Secondo le consuete domande trimestrali rivolte alle imprese che svolgono attività d esportazione (che secondo i dati dell indagine in media esportano il 39,5% del loro fatturato, pressoché la stessa percentuale registrata lo scorso periodo), nel quarto trimestre migliorano i giudizi sull andamento del fatturato all export (da 3 a 5 il rispettivo saldo) ma resta stabile a 5 il risultato che ne raccoglie le attese. Sale ancora, da 5 a 6, il saldo destagionalizzato che indica il rapporto fra prezzi all export e interni. E ferma al 36% la quota delle imprese interpellate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all attività di esportazione: tra questi, aumentano le difficoltà a reperire finanziamenti, a gestire la burocrazia e a mantenere la qualità dei ESPORTAZIONI: PREZZI, FATTURATO E VARIAZIONI FATTURATO EX POST ED EX ANTE Trimestre Fatturato esportazione Variazione fatturato expost - Saldo destagionaliz zato Variazione fatturato ex-ante - Saldo destagional izzato prodotti (tutti nelle stesse percentuali, dal 2 al 4% del campione).le esportazioni sono indirizzate, in percentuali maggiori rispetto allo scorso periodo, verso la Francia e gli altri paesi della UE; Cina e Germania continuano ad essere considerati i maggiori concorrenti delle nostre imprese sui mercati interni ed internazionali Prezzi all'esportazion e (giudizi) - Saldo destagionalizza to IV trim 2009 39.3-13 1 2 I trim 2010 38.9-6 5 1 II trim 2010 37.4 0 6 4 III trim 2010 39.4 3 5 5 IV trim 2010 39.5 5 5 6 SONO SOSTANZIALMENTE STABILI LE VALUTAZIONI SUL FATTURATO ALL EXPORT CINA, GERMANIA E ALTRI PAESI EUROPEI SI CONFERMANO I PRINCIPALI CONCORRENTI SUI MERCATI INTERNI E INTERNAZIONALI SOST ANZIA LMEN TE NEL CENT RO- SUD I risultati dell inchiesta ISAE nelle ripartizioni territoriali GLI ORDINI SALGONO NEL NORD E SONO SOSTANZIALMENTE NEL CENTRO-SUD Differenze emergono nell andamento della fiducia a livello territoriale: l indice infatti cresce nettamente nel Nord Ovest (da 104 a 108,4) e recupera anche al Centro (da 99,2 a 100), accusando invece una battuta d arresto nel Nord Est (da 102,8 a 101,8) e nel Mezzogiorno (da 91,2 a 90,4). Nord Ovest: la crescita della fiducia è dovuta principalmente al forte recupero dei giudizi sugli ordini, che salgono da -22 a -14 grazie alla crescita sia della componente interna sia di quella estera della domanda; le scorte di magazzino tornano al di sotto dei valori normali (da 2 a -2) e si stabilizzano a 13 le attese di produzione.

5 Nord Est: gli ordini sono in lieve recupero (da -18 a -17) e le scorte di prodotti finiti risalgono leggermente al di sopra dei valori normali (da 0 a 1). Ripiegano però le attese a breve termine sulla produzione (da 14 a 11). Centro Le imprese giudicano sostanzialmente stabile il livello corrente degli ordini e della domanda (da -24 a -25 il saldo); le scorte di prodotti finiti si confermano comunque nettamente al di sotto dei livelli considerati normali (saldo -4), ma migliorano le attese di produzione (da 15 a 19). Mezzogiorno Anche in questa ripartizione gli ordini sono sostanzialmente stazionari su valori però nettamente negativi (da -34 a -35). Le scorte di magazzino scendono leggermente (da 5 a 3), ma peggiorano (da 15 a 11) le attese di produzione. LE ATTESE DI PRODUZIONE SALGONO AL CENTRO, SONO STABILI NEL NORD OVEST E CALANO NEL NORD EST E NEL MEZZOGIORNO Focus: L inchiesta semestrale sugli investimenti L ISAE ha svolto ad ottobre la consueta indagine semestrale sugli investimenti delle imprese manifatturiere ed estrattive. All indagine, alla quale partecipano solo le imprese che hanno effettivamente svolto o programmato attività di investimento nel triennio 2009-2011, hanno risposto 3.851 delle 4.000 imprese comprese nel panel. A partire da questa nota, vengono diffusi i dati rielaborati secondo la nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007. Secondo il preconsuntivo relativo al 2010, la spesa per investimenti ha subito una contrazione pari al 20%; per il 2011, la prima previsione formulata dalle imprese che in genere risulta affetta da una significativa sottostima degli andamenti poi effettivamente riscontrati in sede di preconsuntivo e consuntivo la spesa è prevista calare ancora del 26,5% nel 2011. La riduzione è estesa a tutte le classi dimensionali e ai livelli settoriali: in particolare, nel 2010 la diminuzione degli investimenti è più sensibile per i produttori di beni di investimento (-31%) e per le grandi imprese (-28,3%). Per il 2011, gli investimenti sono previsti scendere in misura omogenea a livello settoriale, con un calo più evidente, anche in questo caso, per le aziende che offrono beni di investimento (-27,3%), ma con differenze più nette sotto il profilo dimensionale, dove risalta il -30,3% delle piccole imprese. I fattori influenzanti gli investimenti Nel 2010, le imprese interpellate hanno in maggioranza giudicato non influente (37% del campione) o limitativo (35%) il contributo dell andamento della domanda; analogamente sono considerati la disponibilità di risorse finanziarie ed i fattori legati allo sviluppo tecnologico (37 e 31%, 39 e 32%, rispettivamente); circa gli altri motivi, le percentuali si attestano al 18 e al 49%. Nel 2011, per contro, sale nettamente la percentuale delle imprese interpellate che segnala come molto stimolanti la disponibilità di risorse finanziarie è pari al 39%, mentre il 30% giudica che sarà altrettanto stimolante l andamento della domanda e il 31% la disponibilità di mezzi finanziari. I FATTORI CHE INFLUENZANO LA SPESA NEL 2010.. E NEL 2011

6 La destinazione della spesa Nel 2010, secondo le imprese interpellate, l obiettivo primario di spesa è la sostituzione di impianti obsoleti (49% della spesa), seguito dall ampliamento della capacità produttiva (19%), dai processi di razionalizzazione (18%) e da altre spese, riconducibili principalmente alla sicurezza (13%). Le spese ambientali assorbono infine il 2% del totale. Anche per il 2011, le imprese prevedono che la maggior parte della spesa (37%) sarà destinata alla sostituzione di impianti obsoleti; aumenterebbe però dal 18 al 26% la quota di spesa destinata all ampliamento della capacità produttiva, mentre quella destinata alla razionalizzazione dei processi produttivi si attesterebbe al 16%. Le altre spese rappresenteranno il 17% del totale (in crescita rispetto al 2010) e quelle ambientali il 3%. NEL 2010 PREVALE LA SPESA PER SOSTITUZIONE, NEL 2011 QUELLA PER AMPLIAMENTO DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA La spesa per razionalizzazione e ampliamento della capacità produttiva La maggior parte delle spese di razionalizzazione è destinata ad automatizzare e meccanizzare i processi produttivi esistenti (l 80% e l 87% delle risposte nel 2010 e nel 2011); seguono, in ordine di importanza, gli investimenti per introdurre nuove tecniche produttive (63 e 69% delle risposte) e per economizzare energia (57 e 61%). Per quanto riguarda le spese di ampliamento, nel 2010 sono state utilizzate per il 74% all interno di programmi produttivi esistenti e per il 77% per introdurre nuovi prodotti; per il 2011 si prevede che saranno utilizzate secondo il 72% delle imprese nel quadro dei programmi produttivi esistenti e secondo l 80% per introdurre nuovi prodotti. Le spese ambientali, infine, riguardano principalmente la protezione del suolo, aria ed acqua ed, in misura minore, il trattamento dei rifiuti e la riduzione del rumore. NEL 2010 LE SPESE DI AMPLIAMENTO SONO ORIENTATE AI PROGRAMMI ESISTENTI, NEL 2011 ALL INTRODUZIONE DI NUOVI PRODOTTI LE SPESE DI RAZIONALIZZAZIONE SONO PREVALENTEMENTE ORIENTATE ALL AUTOMAZIONE DEI PROCESSI ESISTENTI