LIVELLI DI SODDISFAZIONE E PROSPETTIVE SU PERFORMANCE, INVESTIMENTI, DIVERSIFICAZIONE DEI PATRIMONI E RAPPORTI CON GESTORI E ADVISOR

Documenti analoghi
VII INDAGINE ANNUALE ITINERARI PREVIDENZIALI

Convegno di Fine Anno

VII Indagine Annuale su Eni Previdenziali e Fondi Pensione

Quinto Report su "Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l'anno 2017" Andrea Turi. 4 settembre 2018

Gli investimenti dei patrimoni previdenziali nei nuovi scenari geopolitici ed economici

INVESTITORI ISTITUZIONALI ITALIANI:

H E A L T H W E A L T H C A R E E R MERCER SURVEY 2016 M E D I A W E B C A S T 13 G I U G N O 2016

FONDO PENSIONE PER IL PERSONALE CARIPLO

Osservatorio ANIMA - GfK sul risparmio delle famiglie italiane Edizione autunno 2016

Dopo questa serie di informazioni organizzative volte a ottimizzare il nostro incontro di studio di quest anno, concludo con una breve illustrazione

Questionario Benessere Organizzativo anno ,07 5,50 4,97 5,11

FONDO PENSIONE PER IL PERSONALE DELLA BANCA DI ROMA: IL PROCESSO DEGLI INVESTIMENTI. Prof. Fabrizio Di Lazzaro. Lisbona, settembre 2013

Piano degli investimenti finanziari (art.3, comma 3, del D.Lgs. 30/06/1994 n. 509)

La clientela: profilo dei sottoscrittori

Alberto Brambilla Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. Dubai, 1 5 ottobre 2016

Indice Credit Suisse delle casse pensioni svizzere 2 trimestre 2015

GP GOLD Brochure_GPGold_210x250.indd /04/

«In uscita dalla crisi o a metà del guado?» Scenari per i prossimi anni

Annual Meeting sul Welfare Integrato

INVESTITORI ISTITUZIONALI ITALIANI:

COMUNICATO STAMPA. Osservatorio ANIMA - GfK sul risparmio delle famiglie italiane

Il processo di investimento di Inarcassa e l eticità. degli investimenti. Arch. Paola Muratorio Presidente Inarcassa

L INVESTIMENTO A BREVE TERMINE CHE METTE IN MOTO I TUOI RISPARMI.

Lisbona, 1 ottobre Matteo Biancofiore Presidente. Fondo Pensione Fon.Te. Albo Covip 123 FONDO PENSIONE FON.TE.

Indice. pag. xiii. Presentazione della terza edizione, di Roberto Ruozi » 1» 1» 4

GESTIONE PATRIMONIALE. Banca Centropadana

LA SITUAZIONE SOCIOSANITARIA IN TOSCANA NEL 2005 I RISULTATI DI UN INDAGINE DELLA FEDERAZIONE DEI PENSIONATI CISL DELLA TOSCANA

LA SELEZIONE D INVESTIMENTO SU MISURA PER TE.

MIGLIORA LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO PIACENTINO NEL 2016: CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTA L OCCUPAZIONE.

Gestione dei Fondi Pensione a contribuzione definita attraverso un approccio a prestazione definita

XII ITINERARIO PREVIDENZIALE Governance, costi e nuovi asset: il mix per buone performance

PER INVESTIRE SULLA GIUSTA ROTTA.

Indice Credit Suisse delle casse pensioni svizzere 4 trimestre 2015

L INVESTIMENTO SU MISURA

Osservatorio & Ricerca

Come coniugare adeguatezza, appropriatezza e ricadute economiche e sociali negli investimenti istituzionali?

Le soluzioni di Arca Portafogli in strumenti Finanziari PIR

GUIDA AI PORTAFOGLI MODELLO

Asset class: Fondi Obbligazionari Giovanni Radicella - Responsabile Investimenti Obbligazionari Moderatore: Marco Parmiggiani - Responsabile

GIUDIZIO DI SINTESI. Agli intervistati è stato chiesto di esprimere un giudizio in ordine ai seguenti ambiti:

Lo stato dell arte della previdenza in Italia

Indice Credit Suisse delle casse pensioni svizzere 3 trimestre 2015

FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017.

IL CONTRIBUTO ATTUARIALE E LA GESTIONE FINANZIARIA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Banca Fideuram: Specializzazione ed innovazione

DOVE SIAMO? LA SITUAZIONE 2015

RILEVAZIONE SULL INTERESSE DELL INFORMAZIONE ANNO 2010

COMUNICATO STAMPA. Osservatorio ANIMA - GfK sul risparmio delle famiglie italiane Edizione primavera 2017

Definizione dell asset allocation e nuovo assetto della previdenza obbligatoria. Mauro Marè Roma, 19 giugno 2012

La responsabilità sociale quale strumento per l innovazione e la trasparenza del mercato finanziario. Domenico Santececca ABI

COMUNICATO STAMPA. Osservatorio ANIMA - GfK sul risparmio delle famiglie italiane Edizione Autunno 2017

Osservatorio sulla dinamicità relazionale delle imprese sociali in Italia (quarta edizione) Anteprima risultati

PAGAMENTI: COSA DICONO LE AZIENDE ITALIANE?

La gestione finanziaria dell Eppi. Il processo di gestione e controllo. (settembre 2012) 1 1/115

SELEZIONE E COMPETENZA, PER STARE AL PASSO COI MERCATI

Le potenziali sinergie tra Private Banking & Private Capital

IL FONDO PENSIONE UNICREDIT VS. IL SISTEMA DEI FP ITALIANI. Benchmark sui risultati

La scelta di diverse asset class e sufficiente per creare un portafoglio d investimenti ben diversificato? SEB Asset Management

Quando il focus è il talento del gestore hedge: il caso dei family office USA

I Fondi Pensione Negoziali

La crescita record della ricchezza mondiale: il rapporto 2014 del Credit Suisse

1. Informazioni anagrafiche 1.1 Dati Aderente Nome e cognome... Data di nascita...

Risultati dell indagine sui Programmi di Valutazione Esterna di Qualità (VEQ) - anno 2009

GESAV E RISPAV- GESTIONE SPECIALE ASSICURATI VITA

LA SODDISFAZIONE DELLE PICCOLE E MICRO IMPRESE NEI CONFRONTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Quarto Rapporto Nazionale. Bergamo, novembre 2009

I portafogli a rendimento assoluto: un analisi empirica. Andrea Nanni Giuseppe Patriossi Portafogli ALM Prometeia Advisor Sim

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Luglio 2016 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A MAGGIO

Indice Credit Suisse delle casse pensioni svizzere 1 trimestre 2017

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2015 SULLA BASE DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO ISTAT

Welfare integrato: Gestione finanziaria tra tradizione e innovazione

Asset class: Fondi Cedola & Reddito Multivalore Speaker: Giovanni Radicella - Responsabile Investimenti Obbligazionari Riccardo Ceretti -

Asset class: Fondi Obbligazionari Giovanni Radicella - Responsabile Investimenti Obbligazionari Moderatore: Marco Parmiggiani - Responsabile

Tecnica bancaria programma II modulo

KAIROS INTERNATIONAL SICAV ITALIA PIR

Informativa ai partecipanti

Relazione Previsionale e Programmatica Piano industriale - Highlights

NOTA CONGIUNTURALE II TRIMESTRE 2017

GP Obiettivo Private 40. GP Obiettivo Private. GP Obiettivo Private Obbligazionario. Governativo Italia. GP Obiettivo Private

AGGIORNAMENTO SUI FONDI OBBLIGAZIONARI

Le potenziali sinergie tra Private Banking & Private Capital

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

INVESTIMENTI PRIVATI E CRESCITA ECONOMICA

CONGIUNTURA COMMERCIO

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Flash Costruzioni

REDDITO E INVESTIMENTO IN UN UNICA SOLUZIONE

L andamento delle raccolte fondi: bilanci 2015 e proiezioni Approfondimento sui lasciti testamentari

Esigenze di liquidità e obiettivi di rendimento a lungo termine: investitori istituzionali e gestori di hedge fund a confronto

Regolamento Fondo Interno. Raiffplanet Equilibrata. Regolamento

Studio Eurosif 2010 Il mercato europeo degli investimenti sostenibili e responsabili

I SOTTOSCRITTORI DI FONDI COMUNI ITALIANI

Indice Credit Suisse delle casse pensioni svizzere 4 trimestre 2016

Fondo Pensione Alifond Funzione Finanza Assemblea del 7/05/2013 GIAMPAOLO CRENCA

I principali vincoli e limiti all operatività dei fondi pensione e delle Casse privatizzate

Indagine conoscitiva sul potenziale competitivo delle PMI. Overview di sistema sulle aspettative di sviluppo economico

COMUNICATO STAMPA. Nel 2015 ancora risultati positivi per il Fondo FOPADIVA.

Welfare integrato e investimenti sostenibili: una strada per il futuro

La riforma delle pensioni tra passato e futuro: le analisi e i dati dell Osservatorio CPI

L'INVESTIMENTO ETICO NEI FONDI PENSIONE

LE LINEE DI INVESTIMENTO: GESTIONI SEPARATE E FONDI INTERNI

Transcript:

IL BILANCIO DEL SISTEMA PREVIDENZIALE ITALIANO VI Indagine Annuale su Enti Previdenziali e Fondi Pensione LIVELLI DI SODDISFAZIONE E PROSPETTIVE SU PERFORMANCE, INVESTIMENTI, DIVERSIFICAZIONE DEI PATRIMONI E RAPPORTI CON GESTORI E ADVISOR A cura del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali anno 2016

INDICE Premessa... 5 1. Diversificazione, performance, ALM e funding ratio degli investimenti dei patrimoni destinati alle prestazioni pensionistiche... 6 1.1 Come ritiene la diversificazione degli investimenti... 7 1.2 La diversificazione è in linea con l ALM?... 8 1.3 Siete intenzionati ad applicare l ALM?... 9 1.4 Quale pensa sia il valore del funding ratio del proprio ente (il rapporto, al tempo T, tra il valore attualizzato delle attività e quello delle passività scontate ad un tasso coerente)?... 10 1.5 Pensa che l asset allocation dovrà essere rivisto in futuro?... 10 1.6 La performance ottenuta a seguito del processo di allocazione delle risorse destinate alle prestazioni è soddisfacente?... 11 1.7 In quali asset class investe oggi e in quali si vorrebbe incrementare in un prossimo futuro?... 12 2. Rapporti con i gestori... 14 2.1 Qual è il numero di gestori a cui affidate il vostro patrimonio?... 14 2.2 Le proposte dei gestori in rapporto alle vostre esigenze sono soddisfacenti?... 15 2.3 La relazione con i gestori è...?... 16 2.4 La performance offerta dalle fabbriche prodotto sulle masse in gestione è...?... 17 3. Rapporti con gli Advisor... 18 3.1 Vi avvalete, per la vostra attività di asset allocation e selezione dei gestori, di un advisor esterno?... 18 3.2 Il rapporto con l advisor è soddisfacente?... 19 3.3 Il fondo si avvale di un risk manager esterno diverso dall advisor?... 20 III

Premessa L indagine annuale svolta da Itinerari Previdenziali su Livelli di soddisfazione e prospettive su performance, investimenti, diversificazione dei patrimoni e rapporti con gestori e advisor, giunta alla sesta edizione, traccia un quadro riferito ad alcune delle caratteristiche strutturali dei soggetti della previdenza e del loro funzionamento e sonda, altresì, il sentiment del mercato e le relazioni che intercorrono tra i suoi attori, alla luce delle dinamiche attuali e delle strategie che si intende implementare nel futuro prossimo. All indagine hanno partecipato, come di consueto, i principali enti e fondi del panorama previdenziale italiano: fondi pensione negoziali, fondi pensione preesistenti e casse di previdenza privatizzate. Nel mese di settembre 2016 è stato somministrato un questionario online, che abbiamo chiesto di compilare ai responsabili di enti e fondi; la struttura del questionario ha ricalcato per ampia parte quella degli anni precedenti, rispetto alla quale, tuttavia, sono state aggiunte alcune domande, al fine di ampliare il panorama di indagine e arricchirla di nuove e interessanti informazioni. L universo di rispondenti all indagine 2016 risulta piuttosto equilibrato e composto da fondi pensione negoziali (35,9%) e casse di previdenza privatizzate (35,9%) in egual numero, seguiti da una buona quota di fondi pensione preesistenti (23,1%); soltanto i fondi sanitari risultano sottorappresentati (5,1%), tuttavia per questa schiera di soggetti si rimanda a successivi approfondimenti e studi ad hoc che verranno pubblicati nei prossimi mesi (fig. 1). FONDO PENSIONE PREESISTENTE 23,1% Fig. 1 - L'universo dei rispondenti FONDO SANITARIO 5,1% FONDO PENSIONE NEGOZIALE 35,9% CASSA DI PREVIDENZA PRIVATIZZATA 35,9% 5

Aggregando il campione di rispondenti in base alle dimensioni del patrimonio, invece, si ottiene rispetto alle precedenti edizioni dell indagine una tendenziale contrazione della quota di enti e fondi con le masse gestite più ampie: se, infatti, negli anni passati almeno il 4 delle risposte erano pervenute dai soggetti con i patrimoni più grandi, in questa edizione questi hanno fornito un terzo delle risposte (33,3%); un altro terzo di rispondenti si colloca, invece, entro la classe 300-900 milioni di patrimonio. All estremo inferiore (fino a 300 milioni di patrimonio) si colloca il 15,4% dei rispondenti, mentre nella classe 900-1.500 milioni un altro 17,9%. Particolarmente ricchi si sono dimostrati i fondi preesistenti che hanno partecipato all indagine, oltre la metà dei quali (il 55,6%) si colloca entro la classe di patrimonio più grande, mentre fondi pensione e casse di previdenza ricalcano pressappoco le stesse dinamiche che si sono osservate per il campione complessivo (fig. 2). Fig. 2 - Composizione dei rispondenti, per dimensione del patrimonio 10 3,1 39,4 50,0 48,5 40,6 45,2 33,3 4 3 1 17,9 21,2 9,4 9,4 21,2 23,8 25,0 33,3 24,2 25,0 16,7 21,2 21,9 15,6 14,3 15,4 9,1 Fino a 300 mil 300-900 mil 900-1500 mil > 1500 mil Nessuna risposta 1. Diversificazione, performance, ALM e funding ratio degli investimenti dei patrimoni destinati alle prestazioni pensionistiche Prima ancora di entrare nel cuore dell indagine svolta e analizzare strategie, performance e strumenti che caratterizzano i soggetti della previdenza, una rapida analisi basata sul quadro attuale e su una prima macro-differenziazione del patrimonio da questi detenuto differenziando tra immobiliare e mobiliare può essere utile per dare conto dell eterogeneità del mondo della previdenza e delle peculiarità che lo caratterizzano. Se, infatti, a livello aggregato la diversificazione degli investimenti restituisce un assetto fortemente baricentrato su quelli di tipo 6

mobiliare (il rapporto con quelli immobiliari è di 80 a 20), a ben guardare la situazione è molto più differenziata a livello micro, sulla scia delle differenti storie ed esigenze che caratterizzano i singoli enti e le rispettive popolazioni di riferimento. Il soprarichiamato rapporto, infatti, diventa 60-40 per l universo delle casse di previdenza privatizzate, tra le quali perdura un sovradimensionamento degli investimenti immobiliari, retaggio di un passato in cui questa componente era centrale per questi enti, sebbene sia oggi destinata a ridimensionarsi progressivamente, a seguito di norme che lo impongono e per una più efficace gestione patrimoniale (fig. 3). Fig. 3 - Diversificazione del patrimonio, per tipo di ente 10 1,3 16,6 19,1 4 3 1 41,0 59,0 CASSA DI PREVIDENZA PRIVATIZZATA 98,7 FONDO PENSIONE NEGOZIALE 83,4 FONDO PENSIONE PREESISTENTE 100,0 FONDO SANITARIO 80,9 TOTALE MOBILIARE IMMOBILIARE 1.1 Come ritiene la diversificazione degli investimenti? La diversificazione degli investimenti assume un ruolo cruciale in ottica rendimenti, ma ancora di più in chiave di controllo del rischio. È dunque molto alta l attenzione degli enti su questo fronte e i giudizi migliorano sensibilmente nel corso degli anni, di pari passo con la percezione che sia stata oggi raggiunta una buona diversificazione: oltre ad ampliarsi la quota di quanti giudicano ottima la diversificazione del fondo di cui sono responsabili (12,8%), fino a toccare livelli mai raggiunti prima, è la somma degli item buona e ottima ad evidenziare un trend assolutamente positivo, con un 59% di intervistati che indica queste risposte a fronte di un dato che in precedenza non aveva mai raggiunto la soglia del. Allo stesso tempo, tuttavia, si evidenzia una leggera crescita di giudizi non sufficienti rispetto a questo parametro, che evidenziano come permangono ancora casi delicati, quando non nuove criticità che emergono col passare del tempo (fig. 4). 7

Fig. 4 - Giudizio sulla diversificazione degli investimenti 10 4 3 1 9,1 9,4 4,8 4,8 12,8 18,2 15,6 6,3 24,2 25,0 34,4 45,5 42,9 46,2 15,6 18,2 25,0 12,1 11,9 18,8 15,4 12,1 19,0 7,7 15,6 24,2 21,2 25,0 16,7 17,9 9,4 Insufficiente Sufficiente Discreta Buona Ottima Nessuna risposta A evidenziare le maggiori criticità sono i fondi pensione preesistenti, per i quali sarebbe forse il caso di affrontare in maniera convinta la questione a provare ad approntare una volta per tutte opportune soluzioni, dal momento che ben 1 rispondente su 3 valuta non sufficiente la propria diversificazione dell investimento. Meno ampio, ma comunque non trascurabile, il 14,3% di Casse privatizzate che esprime un giudizio negativo, mentre nessuno dei fondi negoziali, anche per via delle più stringenti norme in materia di investimenti cui sono sottoposti, ritiene non sufficientemente diversificato il proprio patrimonio. 1.2 La diversificazione è in linea con l ALM? Il quadro tratteggiato dalle risposte alla presente domanda dimostrano come siano progressivamente sempre più raffinate le tecniche di controllo del rischio connesse alle strategie di investimento. Investitori pazienti, quali enti e fondi sono, che coltivano una finalità delicata come quella previdenziale, del resto, devono adottare tutte le strategie e le cautele del caso per tutelare i risparmi dei propri iscritti, capitalizzarli sul mercato e, in fin dei conti, mantenere le promesse sulle quali si basa il tacito patto tra iscritto ed ente. Questo trend sembra essersi ormai affermato nella vision degli investitori previdenziali, che nella maggior parte dei casi riescono a centrare le regole e i parametri che si sono dati attraverso l ALM. Quest anno, infatti, per la prima volta si è superata la quota del (61,5%) di rispondenti che ritiene la propria diversificazione degli investimenti in linea con l ALM, secondo un percorso incrementale ormai avviato da anni. Sempre più rispettosi delle regole che si sono posti, dunque, e sempre più consapevoli di queste e della loro 8

importanza, come si osserva dal crollo delle non risposte, questo il quadro che emerge dalle risposte fornite (fig. 5). Fig. 5 - Diversificazione in linea con ALM 10 4 3 1 24,2 28,1 25,0 28,6 38,5 36,4 21,9 33,3 25,0 21,4 61,5 42,4 46,9 48,5 53,1 50,0 SI NO Nessuna risposta 1.3 Siete intenzionati ad applicare l ALM? Tra quanti non applicano l ALM, il 52,2% è tuttavia intenzionato ad applicarla in futuro: un universo che inevitabilmente si restringe sempre più, di pari passo con l ampliarsi della schiera di quanti già applicano l ALM, ma che tuttavia mostra una spaccatura netta all interno dell universo di riferimento, se si raffronta il dato con quanti, invece, escludono una tale ipotesi anche in futuro, mentre fino agli anni scorsi restavano potenzialmente possibilisti (fig. 6). Fig. 6 - Intenzionato ad applicare l'alm in futuro 10 12,1 33,3 40,6 3,1 27,3 21,9 21,9 31,0 19,0 47,8 4 3 1 54,5 56,3 57,6 56,3 50,0 52,2 SI NO Nessuna risposta 9

1.4 Quale pensa sia il valore del funding ratio del proprio ente (il rapporto, al tempo T, tra il valore attualizzato delle attività e quello delle passività scontate ad un tasso coerente)? Un processo analogo a quello osservato rispetto all ALM sembra riproporsi per il funding ratio, un valore che fino a qualche anno fa era patologicamente sconosciuto a troppi responsabili, se si considera la sua rilevanza. Rispetto agli scorsi anni, però, si nota una discontinuità: quasi la metà degli intervistati, che fino allo scorso anno dichiarava di non avere idea di quale fosse il funding ratio riferito al proprio ente, sembra aver finalmente preso coscienza dell importanza di tale parametro. E a fronte di questa crescente consapevolezza delle dinamiche interne al fondo di per sé un buon segnale se ne aggiunge un altro forse di rilievo ancora maggiore: quasi la metà degli intervistati (48,7%) e tra questi è certamente confluita una buona parte dei precedenti non rispondenti afferma che il proprio funding ratio è superiore al valore 100, come del resto è consuetudine negli altri Paesi avanzati. Un dato, questo, che mai era stato raggiunto nelle precedenti rilevazioni, e che apre scenari nuovi e positivi su questo fronte; ma tuttavia, non può passare inosservata una criticità che invece si mostra sull estremo opposto della scala: aumentano, infatti, i rispondenti che dichiarano un valore del funding ratio inferiore a 70 (cresciuti di circa 6 punti percentuali dallo scorso anno e oggi pari al 17,9% del campione), e che si osservano in particolare tra le casse di previdenza privatizzate (il 35,7% dichiara un valore inferiore a 70), ovviamente da individuare tra quelle privatizzate in base al decreto 509 (fig. 7). Fig. 7 - Valore del funding ratio 10 4 3 1 28,1 42,4 37,5 42,4 47,6 48,7 12,5 9,1 12,5 12,5 25 18,2 18,2 25 9,1 21,9 21,4 28,2 9,5 12,5 9,5 5,1 12,5 11,9 17,9 < 70 tra 70 e 90 tra 90 e 100 > 100 non sa 1.5 Pensa che l asset allocation dovrà essere rivisto in futuro? In una fase di mercato turbolenta come quella attuale, si mantiene elevata la quota di enti e fondi che, almeno nelle intenzioni, si mostrano determinati a rivedere la propria asset allocation nel 10

prossimo futuro. A rispondere in maniera affermativa, infatti, è quasi l 85% del campione intervistato, in leggero calo rispetto allo scorso anno (90,5%), ma comunque su livelli tra i più alti degli ultimi anni. I prossimi mesi saranno dunque caratterizzati da movimenti nel mercato, tra mandati da rinnovare e flussi di risorse che si muoveranno da una parte all altra dello scacchiere della finanza, alla ricerca di prodotti e soluzioni in grado di assicurare rendimenti che oggi si sono fortemente contratti. Estremamente dinamico sarà il contesto nel quale si muoveranno i fondi pensione preesistenti, dal momento che tutti i rispondenti appartenenti a questo universo dichiarano di voler rimodulare la propria allocazione strategica, mente sul fronte opposto le Casse appaiono più resilienti, e solo due su tre (il 64,3%) si adopereranno per modificare l allocazione del patrimonio investito (fig. 8). Fig. 8 - Enti che rivedranno asset allocation in futuro 100 90 80 78,8 90,6 72,7 78,1 90,5 84,6 70 60 50 40 30 20 10 0 1.6 La performance ottenuta a seguito del processo di allocazione delle risorse destinate alle prestazioni è soddisfacente? Una così ampia platea di enti e fondi intenzionati a cambiare rotta nelle strategie di asset allocation fino ad oggi implementate lascerebbe presagire una forte insoddisfazione rispetto alle performance fin qui ottenute. Il quadro tratteggiato dai responsabili degli enti e fondi, invece, risulta ben differente: se, infatti, è ampio il consenso verso la decisione di rivedere l asset allocation, è anche vero che quanto fino ad ora ottenuto sui mercati soddisfa pienamente enti e fondi. La percezione è che, sostanzialmente, le cose potevano andare peggio di come sono andate, come si ricava dai rendimenti ottenuti nell ultimo anno, dai quali emerge qualche segno meno dopo anni 11

in cui anche i titoli obbligazionari governativi consentivano performance superiori anche ai rendimenti-obiettivo, senza peraltro assumere rischi eccessivi. Il mondo è cambiato, e questa è una constatazione ben presente agli intervistati, che nell 87,2% dei casi si dichiarano soddisfatti delle performance realizzate fino ad ora. Un altro elemento che può aver influenzato le risposte, indirizzandole verso giudizi mai così positivi prima d ora, rimanda alle fosche prospettive di mercato e alla consapevolezza di quanto oggi siano mutati radicalmente i riferimenti, cui deve fare seguito un vero e proprio cambio di mentalità da parte degli attori. Pertanto, giudizi che mai in passato erano stati così generosi mostrano l apprezzamento e la soddisfazione per il lavoro svolto dai gestori e dal sistema intero e, al tempo stesso, non si possono che valutare positivamente i meccanismi e gli accorgimenti tecnici adottati in house nella gestione dei patrimoni e nel controllo dei rischi (fig. 9). Fig. 9 - Enti che giudicano la performance soddisfacente 100 90 84,4 83,3 87,2 80 70 66,7 71,9 69,7 60 50 40 30 20 10 0 1.7 In quali asset class investe oggi e in quali si vorrebbe incrementare in un prossimo futuro? Il forte desiderio di cambiamento manifestato da enti e fondi e l andamento attuale e prospettico dei mercati finanziari sono entrambi destinati a produrre impatti non trascurabili sugli strumenti finanziari oggi nella pancia degli investitori previdenziali. In base a quanto comunicato dagli stessi responsabili dei fondi, infatti, dovrebbe attuarsi un profondo rimescolamento degli investimenti in essere, che interesserà proprio il core dei prodotti attualmente posseduti: se, oggi, infatti, il 72,5% dei fondi ha patrimonio investito in mandati obbligazionari, bilanciati o azionari, il 12

52,5% investe in fondi immobiliari e una percentuale analoga in fondi o sicav obbligazionari internazionali e, infine, il 47,5% in fondi di private equity, la domanda di prodotti di investimento dei prossimi anni tenderà a concentrarsi proprio su questi ultimi strumenti, domandati da oltre la metà degli intervistati (51,3%), seguiti dai fondi immobiliari (43,6%). In netta crescita risulterà anche la quota di investitori che guarderanno a fondi o sicav azionari (28,2%), che diventeranno il terzo prodotto maggiormente richiesto da questa fetta del mercato, mentre tenderà a contrarsi sensibilmente rispetto a quello attuale, il ricorso a mandati obbligazionari, bilanciati o azionari (fig. 10). Fig. 10 - Strumenti di investimento, tra presente e futuro Mandati obbligazionari/bilanciati/azionari Fondi IMMOBILIARI Fondi/sicav obbligazionari gov/paesi emergenti/corporate Fondi PRIVATE EQUITY Fondi/sicav azionari, paesi emergenti Fondi ETF Fondi HEDGE GESTIONE SEPARATE STRUMENTI IN CUI INVESTE 17,5 12,8 10,0 7,7 10,0 10,3 25,6 23,1 35,0 28,2 43,6 52,5 52,5 47,5 51,3 72,5 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 STRUMENTI IN CUI VORREBBE INVESTIRE/AUMENTARE IN FUTURO Scendendo più nel dettaglio, e mantenendo come raffronto il quadro attuale degli investimenti, sempre più nei bilanci degli enti previdenziali compariranno prodotti alternativi, specie tra quei soggetti che fino ad oggi li hanno sostanzialmente ignorati per la loro tendenziale illiquidità o altre ragioni. Focalizzando infatti lo sguardo alle new entry, ovvero a quei soggetti che intendono introdurre nuovi prodotto all interno dei propri portafogli di investimento, più di un rispondente su quattro (25,6%) investirà in alternativi infrastrutture e il 23,1% in mandati total return; una domanda che nella realtà assumerà intensità ancora maggiore se si considera che questa si riferisce soltanto a quanti non hanno mai considerato tali opzioni, che quindi rappresentano una assoluta novità (fig. 11). 13

Fig. 11 - Revisione AA - strumenti di nuova introduzione ALTERNATIVI INFRASTRUTTURE 25,6 MANDATI TOTAL RETURN 23,1 ALTERNATIVI PRIVATE DEBT 15,4 ALTERNATIVI PE/VC 15,4 ALTERNATIVI EFFICIENTI 12,8 ALTERNATIVI PMI 10,3 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 2. Rapporti con i gestori 2.1 Qual è il numero di gestori a cui affidate il vostro patrimonio? Il mercato della gestione del risparmio previdenziale prosegue il trend di espansione e di progressiva complessità: sempre più patrimoni sono affidati ad un numero crescente di gestori che condividono la responsabilità delle performance, di coordinare le strategie e rispondere in maniera efficace alle richieste degli investitori. Al netto di un 7,7% di enti che non ricorrono a gestori, non avendo in essere mandati di gestione e curando al proprio interno tutta l area finanza, gli altri enti si affidano a società esterne di gestione per l investimento del patrimonio. Fatto 100 il numero di enti che mantengono relazioni con gestori, rispetto agli scorsi anni sono calati i soggetti che si affidano ad un numero ristretto di fabbriche prodotto (il 63% fino a 10), pur restando questa la scelta ampiamente più diffusa; al contempo, sono aumentate ad un terzo del campione le realtà che affidano il proprio patrimonio in gestione ad un numero di società che varia tra gli 11 e i 20; in calo, invece, la tendenza ad interfacciarsi con oltre 20 società, un numero verosimilmente troppo ampio di soggetti con i quali interfacciarsi, specialmente per le realtà meno strutturate e con patrimoni meno importanti. Quella attuale, dunque, anche sotto questo punto di vista si connota come una fase di passaggio, che evidenzia processi a metà tra polverizzazione del mercato della gestione (tanti gestori per un unico patrimonio) e concentrazione (pochi gestori per un unico patrimonio), certamente indotta dal nuovo corso dei mercati e dei rendimenti, che produrranno un riposizionamento di tutti gli attori in gioco (fig. 12). 14

Fig. 12 - Numero di gestori 10 18,2 21,9 9,1 18,8 9,4 4,8 18,8 14,3 3,1 12,5 14,3 4,0 33,0 4 3 72,7 50,0 54,5 65,6 66,7 63,0 1 Fino a 10 Da 11 a 20 Oltre 20 Nessuna risposta 2.2 Le proposte dei gestori in rapporto alle vostre esigenze sono soddisfacenti? Tra gestori e investitori previdenziali il feeling è in costante crescita: i primi hanno maturato quella sensibilità che soddisfa i secondi in fase di proposta, in quella di consulenza e affiancamento in itinere e infine nell attuazione sul mercato delle strategie concordate; i responsabili di enti e fondi, invece, hanno ormai completato il processo di allineamento al mercato, di maturazione di quella sensibilità e quelle logiche compatibili con la propria mission e con una progressiva specializzazione rispetto al ruolo ricoperto. Se si sommano, infatti, i giudizi che si collocano nelle due classi più elevate espressi dai responsabili degli enti si scopre che quasi due rispondenti su tre (il 65,4%) giudica ottime o buone le proposte dei gestori rispetto alle esigenze manifestate; al tempo stesso, le classi di giudizio negativo sono in continuo ridimensionamento: nessuno le giudica insufficienti, quando solo nel 2011 rappresentavano il % delle risposte; si è, inoltre, ridotta al 15,4% la quota di quanti giudicano le proposte solo sufficientemente coerenti con le esigenze (fig. 13). 15

Fig. 13 - Proposte dei gestori rispetto alle esigenze 10 4 3 1 21,2 12,5 12,5 7,1 3,8 2,4 3,1 0,0 9,4 3,0 18,8 36,4 24,2 37,5 40,5 61,6 34,4 18,2 12,5 26,2 21,2 19,2 31,3 27,3 25,0 21,4 15,4 3,0 3,1 2,4 insufficienti sufficienti discrete buone ottime Nessuna risposta 2.3 La relazione con i gestori è...? Volendo giungere un quadro sintetico di quello che è il sentiment di enti e fondi nei confronti dei gestori per valutarne la relazione a tutto tondo, si può ricorrere al giudizio riferito alla relazione, che condensa al suo interno tutte le misure prima analizzate. Il quadro che si ottiene è di assoluta fiducia tra gli attori del comparto, chiamati ad affrontare nuove sfide in un mercato in profondo mutamento. Oltre ad aver potuto contare fino ad ora su ottime performance ed un offerta appealing e allineata a quelle che sono le esigenze mostrate dagli enti, la filiera si dimostra pronta ad affrontare nuovi assetti e prove, facendo leva su relazioni all insegna della positività: anche per questo ambito l anno in corso ha rappresentato un punto di svolta, con il 15,4% degli intervistati che ha giudicato ottima la relazione con i propri gestori, cui si aggiunge un 73,1% che la giudica buona. Nessuno, come da qualche anno a questa parte avviene, ha espresso un giudizio negativo (fig. 14). 16

Fig. 14 - Relazione con i gestori 10 4 3 1 9,4 9,1 4,8 15,6 9,5 15,4 9,4 9,1 6,1 15,6 34,4 39,4 42,4 64,3 73,1 53,1 18,2 34,4 21,2 12,1 6,3 19,0 9,1 12,5 6,1 6,3 7,7 3,0 3,1 2,4 3,8 insufficiente sufficiente discreta buona ottima Nessuna risposta Soltanto una minima parte del campione (il 7,7%), tuttavia, ha visto mutare nell ultimo anno la relazione con i gestori in un senso peggiorativo, pur restando entro l alveo di valutazione positivo, come mostra il grafico. Tale osservazione, peraltro, si è avvertita in maniera più diffusa tra i fondi negoziali, tra i quali il 12,5% ha visto incrinarsi i rapporti con i propri gestori, pur restando, il tutto, all interno della normale dialettica tra committente e prestatore di servizi. Di contro, ben il 46,2% dei soggetti che hanno partecipato alla rilevazione ha visto mutare, ma in un senso positivo, la relazione intrattenuta con i propri gestori, come del resto si può ben osservare dal livello di relazioni all interno del comparto, in costante ascesa. 2.4 La performance offerta dalle fabbriche prodotto sulle masse in gestione è...? L ultimo approfondimento dedicato al giudizio di enti e fondi nei confronti dei gestori concerne la performance da questi ultimi offerta: in questo caso si è cercato di isolare il giudizio sulla performance finanziaria rispetto alla sezione precedente, che invece rimandava ad una valutazione più ampia, che andava anche oltre i meri aspetti finanziari. In linea con quanto prima osservato, tuttavia, il giudizio è pressoché unanime: il dato aggregato riferito alle risposte più positive ( buono e ottimo ) cresce fino a sfiorare il (69,2%), mentre scompaiono del tutto le risposte in corrispondenza dell item insufficiente. Anche in questo caso, dunque, enti e fondi confermano la positiva valutazione verso i propri gestori, dalla quale si desume una soddisfazione a tutto tondo rispetto al lavoro svolto, sia a livello quantitativo che qualitativo (fig. 15). 17

Fig. 15 - Performance offerte dai gestori 80,0 70,0 60,0 53,2 59,4 59,5 69,2 50,0 40,0 30,0 36,3 33,4 34,4 45,4 39,4 25,0 31,0 30,8 20,0 10,0 0,0 3,1 3,0 3,1 2,4 Insufficiente Sufficiente+discreta Buona+ottima 3. Rapporti con gli Advisor Quest ultima sezione dell indagine è dedicata all altra dimensione relazionale, quella che vede gli enti e i fondi pensione coinvolti con gli altri interlocutori, in questo caso advisor e risk manager. 3.1 Vi avvalete, per la vostra attività di asset allocation e selezione dei gestori, di un advisor esterno? Di pari passo con la crescente complessità che la gestione di una forma di previdenza implica, specialmente al cospetto di mercati sempre più articolati e normative via via più stringenti, è ormai ampiamente diffusa la tendenza di enti e fondi a ricorrere al supporto di advisor nelle attività di asset allocation e selezione dei gestori, ma più in generale di coinvolgerli in tutte le questioni strategiche che attengono alla vita di un fondo. Enti, fondi, gestori e advisor vivono ormai a stretto contatto e si configurano come parti necessarie di una relazione tripartita, in cui la presenza di un gestore implica ormai necessariamente quella di un advisor: se, infatti, negli anni scorsi 9 enti su 10, tra quelli intervistati, facevano affidamento alla consulenza di un advisor, quest anno la platea si è ulteriormente ampliata e vi è una corrispondenza assoluta tra presenza di un gestore e quella di un advisor (fig. 16). 18

100,0 90,0 80,0 81,8 Fig. 16 - Enti che si avvalgono di un advisor 90,5 87,5 87,5 81,8 100,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 3.2 Il rapporto con l advisor è soddisfacente? Dopo la comparsa di qualche valutazione insufficiente nella rilevazione dello scorso anno, l ultima indagine ha visto crescere il livello complessivo dei giudizi, che tendono a collocarsi entro classi medio-alte: quasi un quarto dei rispondenti (il 23,1%) valuta ottima la relazione e nessuno insufficiente o sufficiente ; aggregando i giudizi buono e ottimo, peraltro, si ottiene lo stesso valore rilevato per le valutazioni riferite ai gestori (88,5%), e dunque anche nei confronti di questi interlocutori si evidenzia una relazione altamente positiva e in linea con quanto avviene con altri soggetti coinvolti nell investimento previdenziale (fig, 17). Fig. 17 - Relazione con l'advisor 10 4 3 1 12,1 12,5 15,6 42,4 43,8 18,2 21,9 12,1 12,5 45,5 40,6 11,9 14,3 50,0 18,2 18,8 12,1 15,6 16,7 9,1 9,4 12,1 9,4 2,4 4,8 23,1 65,4 11,5 insufficiente sufficiente discreto buono ottimo Nessuna risposta 19

3.3 Il fondo si avvale di un risk manager esterno diverso dall advisor? Resta stabile, infine, la quota di enti che oltre ad un advisor esterno si avvalgono di un risk manager (34,6%), cui sono demandate le funzioni di controllo degli obiettivi rischio/rendimento e quelle relative al budget di rischio. Queste, dunque, restano per lo più incardinate all intero del fondo o affidate allo stesso advisor che gestisce anche il controllo del rischio e fornisce consulenza sull asset allocation (fig. 18). Fig. 18 - Risk manager diverso dall'advisor 10 4 3 1 6,1 6,3 6,3 2,4 59,5 65,4 63,6 65,6 71,9 60,6 38,1 34,6 27,3 28,1 24,2 21,9 SI NO Nessuna risposta 20