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Questa pomeriggio parliamo di: Filippo Lenzerini filippo@punto3.info LA MOBILITA SOSTENIBILE Ferrara 10 dicembre 2003 Azioni concrete per lo sviluppo sostenibile: il GGP- Green Public Procurement Le emissioni inquinanti delle automobili La mancanza di informazioni, un caso? Costi sociali della mobilità Possibili soluzioni Il caso della mobilità scolastica di Argenta Introduzione In seguito alla diffusione del metano per il riscaldamento domestico, l'inquinamento atmosferico risulta oggi determinato principalmente dal traffico automobilistico. In Italia vengono prodotte ogni anno 23 tonnellate di emissioni inquinanti per chilometro quadrato. Le emissioni inquinanti delle automobili Di queste, circa il 60% e` ascrivibile all'autotrazione, con picchi di oltre il 90% per il monossido di carbonio e dell'80% per il benzene. Naturalmente la situazione e` piu` critica nelle grandi aree urbane a intenso traffico automobilistico.

Che cos è il particolato Il particolato è il fattore inquinante più rilevante nelle emissioni dei motori diesel. E' costituito da particelle solide generate nel processo di combustione. Il particolato si forma a causa della parziale combustione delle gocce di gasolio iniettate nella camera di combustione specialmente quando il rapporto aria/combustibile è basso. Ciò avviene principalmente in fase di accelerazione. Che cos è il particolato Il particolato, in funzione delle sue dimensioni, viene inalato e va a depositarsi sugli alveoli polmonari. Questa deposizione costituisce uno strato che ostacola gli scambi gassosi tra aria e sangue e rappresenta un potenziale danno per tutti, ma in particolare per i soggetti già affetti da malattie polmonari, come i portatori di bronchiti croniche, asma, enfisema. Le particelle di particolato possono ridurre la visibilità e influenzare l'equilibrio termico tra l'atmosfera e la superficie terrestre, provocando perturbazioni meteorologiche. Che cos è l NOx NOx (Ossidi di azoto): una buona parte degli ossidi di azoto è emesso nell'atmosfera da fonti inquinanti derivanti da processi di combustione interna dei motori e degli impianti di riscaldamento. Gli ossidi di azoto, a contatto con l'umidità atmosferica, formano acido nitrico, una delle principali cause delle piogge acide. Gli ossidi di azoto, insieme agli idrocarburi presenti in atmosfera, in presenza di luce ultravioletta, danno origine ad un fenomeno detto smog fotochimico. Il prodotto principale di queste reazioni fotochimiche è l'ozono (O3), causa di irritazioni agli occhi, disturbi dell'apparato Dott. respiratorio Filippo Lenzerini e di danni agli alberi e alle coltivazioni. In altre parole, quella stessa molecola, formata da tre atomi Che cos è l NOx Gli ossidi di azoto, insieme agli idrocarburi presenti in atmosfera, in presenza di luce ultravioletta, danno origine ad un fenomeno detto smog fotochimico. Il prodotto principale di queste reazioni fotochimiche è l'ozono (O3), causa di irritazioni agli occhi, disturbi dell'apparato respiratorio e di danni agli alberi e alle coltivazioni. In altre parole, quella stessa molecola, formata da tre atomi di ossigeno, che è così importante per neutralizzare la radiazione ultravioletta nella stratosfera, costituisce un problema quando si accumula in eccesso nei bassi strati dell'atmosfera.

Che cos è il Monossido di carbonio CO La formazione del monossido di carbonio (CO) nei motori è conseguenza di una combustione incompleta dovuta alla carenza locale di ossigeno. Le principali fonti sono i vecchi motori a benzina, i ciclomotori a due tempi. I motori diesel permettono normalmente di contenere a livelli molto bassi le emissioni di CO, lo stesso dicasi per le caldaie. Trattandosi di un gas, il monossido di carbonio raggiunge rapidamente gli alveoli polmonari, a livello dei quali passa nel sangue e si combina con l'emoglobina impedendo l'ossigenazione e provocando cefalea, debolezza, nausea e, ad alte concentrazioni, la morte per asfissia. CO2 Che cos è l anidride carbonica CO2 Il biossido di carbonio (o anidride carbonica CO2) deriva dalla reazione di ossidazione del carbonio presente nell'idrocarburo ad opera dell'ossigeno contenuto nell'aria comburente. Il biossido di carbonio è il principale gas responsabile dell'effetto serra, che contribuisce al riscaldamento del pianeta.1. Confronto tra diesel e benzina: I motori diesel emettono circa il 12% di CO2 in meno rispetto ai motori dello stesso tipo alimentati a benzina. Le loro emissioni di ossidi di azoto (NOx) risultano tuttavia circa 3 volte superiori La quantità di particolato fine respirabile liberata è fino a 1'000 volte maggiore. Confronto tra diesel e benzina: Tra tutti i gas di scarico liberati dai veicoli a motore, la CO2 è il maggior responsabile del riscaldamento del clima. Dal punto di vista del riscaldamento climatico, quindi, le automobili diesel, data la minore emissione di CO2, risultano migliori rispetto a quelle a benzina.

Confronto tra diesel e benzina: Il CO2 non è tuttavia l'unico inquinante che contribuisce al riscaldamento globale. Responsabili sono infatti anche, le polveri. L'aspetto positivo dei motori diesel, legato alla ridotta emissione di CO2,è annullato dalle conseguenze negative generate dalla maggiore quantità di polveri. Pertanto, se prive di filtri, le automobili diesel non contribuiscono a ridurre il fenomeno del riscaldamento climatico. Confronto tra diesel e benzina: Gli inquinanti provenienti dal traffico e da altre fonti di emissione hanno ripercussioni sulla salute dell'uomo. Ha inoltre conseguenze negative sull'agricoltura, riducendo il raccolto del 5-15%. Particolarmente problematico in tale contesto risulta l'inquinamento da ossidi di azoto (NOx) e da polveri fini respirabili. Le odierne automobili diesel si rivelano di gran lunga più inquinanti rispetto a quelle a benzina rispetto a NOx e polveri sottili. Confronto tra diesel e benzina: Sebbene, per quanto riguarda il consumo energetico e le emissioni di CO2, le automobili diesel risultino in genere più vantaggiose rispetto ai veicoli a benzina, quelle attualmente in circolazione si rivelano più dannose, considerando il loro influsso sull'inquinamento atmosferico e le loro ripercussioni sulla salute. Si tratta tuttavia di svantaggi che potrebbero essere evitati mediante misure tecniche e prescrizioni adeguate. Confronto tra diesel e benzina: Ecco le tre principali misure da adottare: impiego di carburanti privi di zolfo installazione di filtri antiparticolato, già in commercio (Peugiot), riducono di 1'000 volte le emissioni di polveri. La normativa europea sui gas di scarico non ne contempla ancora l obbligatorietà. installazione di catalizzatori DeNOx, grazie ai quali i motori diesel arriveranno allo stesso livello di quelli a benzina. Tali catalizzatori sono in via di sperimentazione.

GeCam, il gasolio bianco Gecam, il gasolio bianco è un'emulsione composta da gasolio, da acqua per il 10% e da uno specifico mix di additivi che ne garantisce la stabilità nel tempo. Destinata alle flotte di veicoli (autobus, igiene urbana, trasporto pesante) ed al riscaldamento, consente una riduzione del PM10 del 40%, del particolato nocivo fino al 70% e degli ossidi di azoto del 10%. Il Gecam si acquista, si riceve, si stocca e si utilizza come il normale gasolio, ma non è disponibile nelle normali stazioni di rifornimento. E' possibile utilizzare il Gecam senza apportare alcuna modifica né ai veicoli né alle centrali termiche. GeCam, il gasolio bianco L'aggiunta di acqua nel gasolio ne migliora la combustione. Il miglioramento della combustione del gasolio grazie all'aggiunta di acqua è una teoria nota da decine di anni, ma l'applicazione sul mercato delle emulsioni ha sempre trovato un limite nella stabilità: gasolio ed acqua da soli non si miscelano. Nel processo produttivo le gocce d'acqua si spezzano in piccolissime goccioline. A questo punto l'additivo va a rivestire le goccioline interponendosi fra l'acqua ed il gasolio, mantenendo separate le goccioline e garantendo quindi la stabilità dell'emulsione. GeCam, il gasolio bianco I vantaggi ecologici legati all'utilizzo del Gecam sono interamente frutto della presenza dell'acqua. E' l'acqua che permette di migliorare la combustione, riducendo la produzione di particolato, maggiore fattore inquinante derivante dalla combustione del gasolio. E' sempre l'acqua che permette di migliorare i rendimenti, con conseguente riduzione della produzione di anidride carbonica (CO2). Ed è ancora l'acqua che permette di abbassare le temperature di combustione riducendo la produzione di ossidi di azoto. Il GPL GPL significa Gas di Petrolio Liquefatti. E' un idrocarburo composto principalmente da una miscela di propano e butano. Si ottiene dal processo di raffinazione del petrolio oppure direttamente per estrazione dopo semplici processi di separazione dal gas naturale o dal petrolio, con i quali si trova associato nei giacimenti. Il GPL è una fonte di elevata qualità che trova impiego in molti settori (civile, industriale, artigianale.)

I vantaggi del GPL I motori alimentati a GPL sono molto piu puliti in quanto non emettono residui né di piombo, né di benzene, né di zolfo, elementi del tutto assenti nella sua composizione. Rispetto alla benzina, le misurazioni dei gas di scarico risultano inferiori del: 10-15% come anidride carbonica CO2 20% come monossido di carbonio CO 55-60% come idrocarburi incombusti Grazie a queste caratteristiche il GPL assicura lunga vita al motore e riduce il consumo di olio. Il metano Il metano e` il combustibile alternativo piu` pulito attualmente facilmente disponibile e il suo impiego sui veicoli puo` offrire un contributo alla soluzione dei problemi ambientali delle citta`. Per la semplicita` della sua composizione rispetto agli altri carburanti (contiene piu` idrogeno e meno carbonio CH4), il metano e` intrinsecamente ecologico e garantisce una notevole pulizia della combustione. Il metano Rispetto ai motori alimentati a benzina, il metano riduce: gli idrocarburi volatili piu`dannosi (benzene) del 94-96% l'inquinamento fotochimico (provocato dall'ozono troposferico, anch'esso nocivo alla salute) dell'80% la formazione di anidride carbonica del 25-30%. Il metano Rispetto ai veicoli che utilizzano motori diesel, come ad esempio gli autobus urbani, il metano riduce: dell'85-90% le emissioni di ossidi di azoto (NOx) dell'85-95% quelle di monossido di carbonio (CO) Le emissioni di particolato sono quasi totalmente assenti. Inoltre l'impiego del metano consente di eliminare pressoche` totalmente le emissioni di zolfo e piombo.

7 buoni motivi per andare a metano Le emissioni dei carburanti 1. e`economico: costa poco e ha un maggiore rendimento energetico (320 km con 9 euro 1400 cc) 2. e`ecologico: le emissioni inquinanti sono inferiori di circa l'85-90% rispetto ai combustibili tradizionali 3. e`efficiente: in virtu` dell'alto numero di ottani, superiore a 120, non ha bisogno di additivi antidetonanti 4. e` sicuro: la temperatura di autoaccensione e` molto elevata ed essendo un gas piu` leggero dell'aria si disperde rapidamente 5. e`affidabile: può essere utilizzato tutti i giorni, anche con le targhe alterne. Inquinamento delle auto: poca chiarezza La mancanza di informazioni, un caso? La Direttiva 1999/94/CE recita: "tutti i Governi UE si attrezzino affinché ai compratori di auto nuove siano fornite tutte le informazioni che riguardano i danni ambientali delle auto, le emissioni di CO2 e le norme comportamentali per ridurre il consumo di carburante". L Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea per non aver fornito ai potenziali acquirenti le informazioni utili sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 di autovetture nuove.

Inquinamento delle auto: poca chiarezza In pratica la Direttiva prevede: diffusione pubblicitaria (pubblicità sui giornali, manifesti, opuscoli) da utilizzarsi per la commercializzazione di autovetture nuove apposizione sul parabrezza di tutte le autovetture private nuove di un'etichetta relativa al consumo di carburante una guida del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 apposizione di manifesti nelle sale di esposizione di autovetture. Le auto più inquinanti e quelle meno? Gasolio Toyota Rav 7,1 litri x 100 Km Fiat Doblò 6,4 litri x 100 Km Le auto più inquinanti e quelle meno? Gasolio Toyota Rav 7,1 litri x 100 Km Fiat Doblò 6,4 litri x 100 Km Costi sociali della mobilità

Costi sociali della mobilità: un indagine toscana Gli incidenti sono per i giovani tra i 15 e i 29 anni la prima causa di morte. Gli incidenti provocano all anno oltre 480 morti (più di uno al giorno) e 30 mila feriti per incidenti In un anno le Pm10 in Toscana provocano la morte anticipata di cinque anni di 1.284 persone In Toscana, ogni anno, vengono spesi 3,5 miliardi di euro per far fronte ai problemi connessi dalla mobilità privata, pari al 4% del totale del Pil e il 26% della spesa della pubblica amministrazione. Una somma pari all intera spesa pubblica sanitaria della regione Toscana. Costi sociali della mobilità: un indagine toscana Questi 3,5 miliardi di Euro sono ripartiti tra: sanità (ricoveri, cure farmaceutiche) intangibili (i decessi), ritardi sul lavoro causati dalla congestione (il 40% del tempo dedicato agli spostamenti è perso in coda, a Firenze il 50%: 50 ore l anno) giorni non lavorati per le malattie da smog, pulizia degli edifici storici. Se i privati spendono ognuno mille euro l anno per muoversi sul proprio mezzo, altri mille, ne spende la comunità toscana per ogni automobile (2.500 Firenze). Inquinamento acustico Il 20% della popolazione europea è esposta a livelli di inquinamento acustico diurno superiori ai 65 db e il 40% a livelli compresi fra 55 e 65 db; La tendenza è verso un aumento della popolazione esposta soprattutto a livelli compresi tra 55 e 65 db. La principale sorgente di rumore risulta essere il traffico stradale che interessa i 9/10 della popolazione esposta a livelli superiori ai 65 db; Un indagine socioacustica condotta a Modena ha evidenziato che a livelli di inquinamento acustico pari a 65 db circa il 10% manifesta disturbi del sonno. A livelli pari a 75 db tale percentuale diventa del 40%. Inquinamento acustico Una media europea fissa I costi dell inquinamento acustico allo 0,2% del PIL I costi dell inquinamento atmosferico allo 0,4% del PIL I costi degli incidenti stradali allo 2% del PIL. Preponderante risulta quindi l impatto economico degli incidenti stradali. Un recente studio ha stimato in circa 37000 miliardi il costo degli incidenti stradali in Italia nel solo 1997, in netto aumento rispetto ai circa 30500 miliardi del 1993.

La proposta della Regione Toscana Possibili soluzioni Aumentare le tasse sulla benzina (le leggi regionali lo permettono). In questa maniera verrebbe percepito un costo maggiore per gli spostamenti su mezzi privati e forse qualcuno rinuncerebbe. Si potrebbe usare il denaro ricavato per compensare la spesa da traffico e investire in interventi per una mobilità sostenibile». Tanto più che entro i 10 chilometri spostarsi in auto costa di più del mezzo pubblico e in Italia le tasse connesse alla mobuilità privata sono le più basse d Europa Un progetto: i camion sui treni Il nuovo servizio di treni-navetta per camion tra Francia ed Italia entro il 2007 dovrebbe essere in grado di assorbire il 40% circa dell attuale traffico autostradale di mezzi pesanti lungo la direttrice del valico italo-francese del Frejus (175 KM) con grandi vantaggi per la viabilità, la sicurezza e l ambiente. Si stima che oggi circolino un milione di camion all anno per il trasporto di merci. Il nuovo sistema potrà trasportarne oltre 300 mila su rotaie, con 20-30 convogli al giorno in andata e ritorno. Un progetto: i camion sui treni Attualmente il pedaggio è di 290 euro per ogni camion (equivalente all incirca al costo che un Tir dovrebbe sostenere se viaggiasse su strada). «I risparmi di tempo e quindi la convenienza per gli autotrasportatori saranno possibili grazie ai ridotti tempi di carico (circa 30 minuti) e di scarico (5 minuti) dei camion dai treni. In totale possono essere caricati su ogni treno 28 semirimorchi, oppure 18 camion completi. Per i camionisti è previsto un vagone passeggeri, dotato di minibar, self service per consumare pasti, schermi al plasma e poltrone relax.

Il mobility manager La figura professionale è stata introdotta dal Decreto Interministeriale del 27 marzo 1998 Mobilità sostenibile nelle aree urbane ; Il mobility manager aziendale è previsto per tutte le aziende con più di 300 addetti o più di 800 distribuiti su più sedi. Il mobility manager aziendale, nell organizzazione interna, si posiziona nelle: Area risorse umane; Area logistica aziendale; Area gestione flotte. CHI È IL MOBILITY MANAGER DI AREA Il Decreto Interministeriale del 27 marzo 1998 Mobilità sostenibile nelle aree urbane ; introduce presso la Pubblica Amministrazione una struttura di supporto e coordinamento dei mobility manager aziendali. La struttura fa capo al mobility manager di area che ha il compito di: Coinvolgere tutti gli operatori (Enti locali, organizzazioni private e pubbliche) in progetti di mobilità sostenibile; Coordinare le politiche di mobilità all interno dell area territoriale di competenza; Promuovere una cultura di mobilità sostenibile presso i cittadini. MOBILITY MANAGEMENT: UN MODELLO DI RIFERIMENTO MOBILITY MANAGEMENT: UN MODELLO DI RIFERIMENTO Operatore servizi di trasporto m.m. aziendale I mobility manager aziendali raccolgono tutti i dati relativi agli spostamenti casa lavoro dei dipendenti della propria azienda e li trasmettono al mobility manager d area. Operatore servizi di trasporto Operatore servizi di trasporto Mobility manager di area m.m. aziendale m.m. aziendale m.m. Dipendenti dell azienda Il mobility manager d area, li analizza e identifica soluzioni alternative all auto privata individuando servizi di mobilità innovativi e promuovendo l utilizzo delle due ruote o di mezzi a basso impatto ambientale. Operatore servizi di trasporto aziendale m.m. aziendale I mobility manager aziendali redigono piani per la loro azienda e mettono in atto le misure e gli strumenti per renderle operative.

IL PIANO DI SPOSTAMENTI CASA LAVORO: CARATTERISTICHE Analisi della mobilità interna e del profilo di accessibilità dell azienda Definizione obiettivi perseguibili in termini di impatto ambientale Definizione delle iniziative specifiche Programma di: attuazione, comunicazione, valutazione. 1 2 3 4 5 IL PIANO DEGLI SPOSTAMENTI CASA-LAVORO Analisi Interna con i dipendenti Analisi tecnico urbanistica dell accessibilità aziendale Definizione degli obiettivi di miglioramento Progettazione e realizzazione di iniziative specifiche sia aziendali che da segnalare al mobility manager di area Piano di comunicazione Controllo di valutazione dei risultati I VANTAGGI E LE OPPORTUNITÀ CHE NE DERIVANO ECONOMICI PER I DIPENDENTI Minori costi del trasporto Possibilità di premi economici MOBILITÀ Riduzione dei tempi di spostamento Diminuzione del rischio di incidenti Maggiore regolarità nei tempi di trasporto PERSONALI Minore stress psicofisico da traffico Socializzazione tra colleghi I VANTAGGI E LE OPPORTUNITÀ CHE NE DERIVANO ECONOMICI Accesso ai fondi ministeriali Introiti dalla tassazione delle aree di parcheggio. MOBILITÀ Regolarità nell arrivo dei propri dipendenti. Riduzione dei piazzali di sosta dedicati a parcheggio per i PER L AZIENDA dipendenti, e possibilità di riutilizzo per altre funzioni aziendali. Aumento dell'accessibilità aziendale. CLIMA Possibilità di creare una condizione socializzazione tra dipendenti. Possibilità di offrire un servizio utile ai propri dipendenti, con eventuali vantaggi, seppure indiretti, in termini di dedizione al lavoro.

I VANTAGGI E LE OPPORTUNITÀ CHE NE DERIVANO L INDAGINE DI MOBILITÀ INTERNA ANALISI INTERNA PER LA COLLETTIVITÀ Riduzione dell inquinamento atmosferico. Benefici in termini di sicurezza. Riduzione della congestione stradale. Riduzione dei tempi di trasporto. Conoscenza della realtà aziendale (sede, n e caratteristiche dei dipendenti, orari di lavoro, flotta di automezzi). Realizzazione di questionari per definire i bisogni di mobilità dei dipendenti e loro disponibilità (percorso casa-lavoro, durata e caratteristiche dello spostamento, flessibilità accettabile, scelta modale, percezione della qualità del servizio o del modo di trasporto). Analisi e valutazione dei questionari (organizzazione banca dati, ordinamento sistemico dei dati). L INDAGINE DI MOBILITÀ INTERNA ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO DELL AZIENDA Ubicazione dell azienda (valutazione territoriale ed ambientale dell area dove sorge e/o delle altre diverse Sedi loc ali). Accessibilità dell azienda (viabilità, distanze da fermate di trasporto pubblico, disponibilità di piste ciclabili). Analisi delle aree parcheggio disponibili (libera o a pagamento, ad uso esclusivo o priva di restrizioni). Analisi del trasporto pubblico disponibile. Analisi dei Km percorsi dai dipendenti con i diversi mezzi di trasporto e conseguente determinazione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti. INDICATORI DI EFFICACIA DEL PIANO DEGLI SPOSTAMENTI Km totali percorsi dai dipendenti con l auto propria e con gli altri mezzi di trasporto Rapporto tra n dipendenti/n di auto che arrivano in azienda Rapporto tra n persone private/n di auto private che viaggiano in auto Tempo di percorrenza del tragitto porta a porta Diminuzione del n di auto nelle ore di punta Grado di coinvolgimento e soddisfazione dei dipendenti

LE STRATEGIE PER LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE: GLI STRUMENTI DEL MOBILITY MANAGER STRATEGIE DI DISSUASIONE Disincentivi all utilizzo dell auto privata -dove possibile- Politiche di tassazione sulla circolazione, restrizione aree sosta STRATEGIE DI INCENTIVAZIONE Incremento dell offerta di modi di trasporto sostenibili ed ecologici, inclusi agevolazioni e promozioni dei sistemi attualmente disponibili. Realizzazione di nuovi servizi di mobilità, promozione dell intermodalità, benefits collaterali. NUOVI SERVIZI DI MOBILITÀ NUOVE TECNOLOGIE GESTIONE INTERNA car sharing car pooling trasporto collettivo flessibile utilizzo delle 2 ruote utilizzo delle nuove tecnologie (internet, telelavoro) politiche sulle aree di sosta aziendali gestione orari e turni di lavoro La mobilità scolastica nel Comune di Argenta: un indicatore di sostenibilità

Indicatori di sostenibilità Gli indicatori I 20 indicatori sono stati scelti in modo tale che rappresentassero sia aspetti ambientali (13), sia di sviluppo economico territoriale (7), sia sociali (7) Alcuni indicatori coincidono con i 10 indicatori di sviluppo sostenibile indicati dalla Comunità Europea per le realtà urbane Altri sono stati scelti con riferimento specifico al territorio di Argenta L indicatore Mobilità scolastica L indicatore Mobilità scolastica È stato inserito realizzato un sondaggio che ha coinvolto 1123 alunni delle scuole elementari e medie inferiori (94,4% degli iscritti) per verificare la modalità con la quale gli scolari del Comune di Argenta vanno a scuola. La scelta dell indicatore: mobilita scolastica causa di criticità valore educativo nei confronti dei bambini Anno 2003 Alunni che utilizzano prevalentemente lo scuola bus Alunni che vanno a scuola prevalentemente in macchina Alunni che vanno a scuola prevalentemente a piedi Alunni che vanno a scuola prevalentemente in bicicletta Altri mezzi (motorino, corriera di linea, ) N 216 554 157 199 9 % 18,2% 46,6% 13,2% 16,7 % 0,8 % Non intervistati 67 4,5 %

L indicatore Mobilità scolastica L indicatore Mobilità scolastica Dati relativi ai 450 studenti delle medie inferiori Anno 2003 N % Dati relativi ai 740 studenti delle medie inferiori Anno 2003 N % Alunni che utilizzano prevalentemente lo scuolabus 89 19,8%? Alunni che utilizzano prevalentemente lo scuolabus 124 16,8%? Alunni che vanno a scuola prevalentemente in macchina 153 34 %? Alunni che vanno a scuola prevalentemente in macchina 400 50 %? Alunni che vanno a scuola prevalentemente a piedi 57 12,7%? Alunni che vanno a scuola prevalentemente a piedi 103 13,9%? Alunni che vanno a scuola prevalentemente in bicicletta 123 27,3%? Alunni che vanno a scuola prevalentemente in bicicletta 65 8,8%? Altri mezzi (motorino, corriera di linea, ) 9 2 %? Altri mezzi (motorino, corriera di linea, ) 0 0 % Non intervistati 19 4,2% Non intervistati 48 10,5% L indicatore Mobilità scolastica L indicatore Mobilità scolastica Dati relativi alle scuole di Argenta 570 studenti tra elementari e medie inferiori Media superiore Scuolabus 43% Auto 24% Piedi 17% Bici 15% Anno 2003 Alunni che utilizzano prevalentemente lo scuolabus N 89 % 15,2%? Alunni che vanno a scuola prevalentemente in macchina 290 49,6%? Alunni che vanno a scuola prevalentemente a piedi 56 9,6%? Alunni che vanno a scuola prevalentemente in bicicletta 113 19,3%? Elementare Scuolabus 2% Auto 65% Piedi 25% Bici 7,5% Elementare Scuolabus 11% Auto 62% Piedi 9% Bici 18% Media superiore Scuolabus 19% Auto 17% Piedi 21% Bici 43% Altri mezzi (motorino, corriera di linea, ) Non intervistati 9 28 1,5 % 4,8 %

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