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Transcript:

www.effemagazine.it EFFE - luglio/agosto 2012 MENSILE ANNO 2 NUMERO 7/8 LUGLIO/AGOSTO 2012 5,00 4,00 COME METTERLI AL RIPARO Beni rifugio, liquidità e fondi a basso rischio PAESI RIFUGIO Svizzera addio? Dove trovare in Europa nuovi paradisi 54 LUX Borse, perché puntare ancora su LVMH e Inditex (Zara) 64 TECH Smartphone, chi vincerà la battaglia degli ecosistemi 68 FONDI & C. Promotori, dare valore aggiunto alla consulenza finanziaria 74 POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - LO/MI

Volete ampliare le opportunità del vostro portafoglio? Per una diversificazione ottimale venite a conoscere l ampia gamma di soluzioni liquide e trasparenti offerte da Man. Società di gestione indipendente e regolamentata quotata al Ftse 250, con USD 59 miliardi di attivi in gestione 1 specialista di prodotti alternativi e long only. Con oltre 25 anni di esperienza nella gestione degli investimenti alternativi, la nostra competenza abbraccia un ampia gamma di stili di investimento liquidi e trasparenti, combinata con solide capacità nella strutturazione dei prodotti. Contatti Investment management expertise Tel +39 02 3600 6900 Email italy@man.com www.maninvestments.com Prima dell adesione leggere il prospetto. 1. dati al 31 Marzo 2012.

Investimenti & sicurezza Siamo troppo pessimisti? La copertina sui soldi da mettere al sicuro deve far pensare al peggio? No, certamente. Se analizzate i consigli che trovate in questo numero di F, anche quando si parla di beni rifugio come l oro, le case e la terra, i ragionamenti e i consigli non sono da si salvi chi può. Semmai abbiamo voluto andare incontro a quanti, tantissimi, vorrebbero alleviare il senso di insicurezza o addirittura l angoscia che li prende di fronte al quotidiano bombardamento di notizie che alimentano l incertezza sulle sorti dell euro e dell Italia. S di tenersi più liquidi del normale e di destina- Lionello Cadorin re parte del proprio patrimonio ai beni rifugio è più che ragionevole. L importante è avvicinarsi a questo tipo di investimenti con la consapevolezza che il mondo è cambiato e che molte vecchie certezze sono cadute. È proprio questo il valore aggiunto che abbiamo cercato di offrire ai lettori con i nostri servizi. La ricetta è: essere meno tradizionali quando si gioca in difesa, con obiettivi di conservazione del patrimonio, ed essere ri quando l obiettivo è portare comunque a casa un risultato positivo. Sui beni rifugio abbiamo cercato di rispondere alle domande che crediamo la maggior parte degli investitori si ponga. A questi consigli abbiamo legato le raccomandazioni sulle tante e variegate soluzioni per il parcheggio della liquidità e un approfon- controllo del rischio con la ricerca di rendimento per l investitore. Con la stessa logica abbiamo interrogato i nostri esperti sulla convenienza dei titoli quelli tedeschi e quelli americani. Risposta: se i tassi salissero anche di un solo punto, sai che perdite sulle scadenze più lunghe! lionello.cadorin@browneditore.it 03

LUGLIO/AGOSTO 04 In agosto F non sarà in edicola. L appuntamento con i lettori è per il numero di settembre. 18 39 50 BLOG Le crisi non replicano, guardiamo avanti! 08 Quando la comunità locale stampa la sua moneta 10 HOME COPERTINA Beni rifugio: convengono ancora, ma i rischi cambiano 18 Vademecum anti-errori per investitori in Borsa 24 Dove conviene mettere la liquidità 32 Obiettivo performance ma a rischio controllato 39 MERCATI Cigno nero: ora più che mai state sui mercati da contrarian! 46 Cigno bianco: azioni Usa a bassa volatilità... 50 PRIMO PIANO senza uscire dall Europa 54

Menu LUGLIO/AGOSTO 2012 BOND TITOLI DI STATO & OBBLIGAZIONI Il rischio di investire a rendimenti bassissimi 60 LUX LUSSO & FINANZA Perchè puntare ancora su Inditex (Zara) e LVMH 64 TECH TECNOLOGIA & FINANZA Smartphone, la battaglia degli ecosistemi 68 FONDI & C Come cambia in Europa 74 68 94 Dov è il valore aggiunto del 76 il viaggio dei sogni 78 ETF Obiettivo rendimenti con i corporate bond 82 I portafogli di luglio 85 F ACADEMY Cominciamo a guardare 86 74 78 06

PERSONE & SOCIETÀ ALCATEL LUCENT 73 ALLIANZ GLOBAL INVESTORS 64 ANIMA SGR 40 APPLE 68 ARCA SGR 40 BANFI ALBERTO 76 BARCLAYS 91 BEZOZA ALAN 68 BIANCO ANDREA 40 CERTIFICATI FtseMib -35% in 4 mesi? Se non ci credete il Bonus c è 90 Rischio Eurostoxx, come coprirsi 91 Investire con l effetto-leva 92 PERFORMACE RENDIMENTI ALTERNATIVI Euro sempre più debole? Meglio tornare alla lira... turca 94 WWW.FINANZAONLINE.COM Il meglio del Forum 54 96 BNP PARIBAS 90 BOIDO SERGIO 75 BORN MATTHIAS 64 CHINA MOBILE 69 CUOA 76 EFPA 74 ERICSSON 73 GAMBERA MICHELE 41 GIANGRANDE MAURO 84 GOOGLE 70 HTC 72 HUAWEI 69 INDITEX 65 INTEL 69 INVESCO 40 JANUS CAPITAL 68 JP MORGAN 8 LVMH 65 MICROSOFT 68 MOSCA FEDERICO 41 MOTOROLA 71 NOKIA 71 NORTEL 73 RAIFFEISEN 40 RIM 70 ROSTI SIMONE 82 SAMSUNG 69 SCHLAGBAUER PETER 41 TOMLINS JAMES 83 UBS 40 WOLLE SCOTT 43 07

BLOG Washington post Le crisi non replicano, In ogni crisi c è qualcosa da imparare, una nuova lezione. Sfortunatamente la maggior parte di noi si è troppo focalizzata sulla lezione della crisi passata così da mettere a rischio gli investimenti del futuro. DI COLEMAN KENDALL ------------------ Economista americano, è consulente di banche e istituzioni f inanziarie negli Stati Uniti, in Giappone, in Svizzera e in Italia. Vive a Washington. Cosa ci ha insegnato la crisi del 2008? Quella dei mutui subprime non è stata, per usare un eufemismo, una grande idea. A quelle famiglie che riuscivano a guadagnare grazie al mercato immobiliare, per dire, 100.000 dollari l anno nel 2006 e 2007 non doveva essere accordato un mutuo (senza anticipo, quindi al 100%) per l acquisto di una casa da 600.000 dollari, soprattutto se solo un paio di anni prima la stessa casa non ne valeva non più di 400.000. A bolla esplosa il prezzo dell abitazione, di pari passo con i guadagni della famiglia, si sarebbe rapidamente abbassato. Se stimiamo una perdita d introiti di, ad esempio 50.000 dollari, diventa impossibile continuare a pagare le rate di quel mutuo, così come vendere la casa per un prezzo anche solo vicino ai 600.000 dollari iniziali; la strada è quella del pignoramento, e di una grossa perdita finanziaria. Allo stesso modo, la crisi del 2008 ci ha insegnato a non investire su quelle banche che hanno realizzato grandi volumi di crediti subprime o nelle investment banks particolarmente coinvolte nell acquisito o nel trading di questi prodotti. I nomi delle banche fallite o acquisite sotto-prezzo (tra cui Washington Mutual e Wachovia), o delle investment banks (Bear Stearns e Lehman) non sono fra i più facili da ricordare, ma tutti abbiamo ben chiaro il concetto. Pertanto, con buona probabilità, il 2012 non vedrà altri operatori finanziari o mutuatari alle prese con crediti subprime. Gli investitori si sono fatti estremamente cauti in merito alle loro partecipazioni nelle istituzioni finanziarie, vendendo i titoli bancari al primo rumor negativo che riguardi anche un singolo istituto. Quando, non più di qualche mese fa, JP Morgan fu coinvolta a Londra in operazioni di trading che portarono a diversi miliardi di dollari di perdite, la reazione degli investitori fu istantanea facendo rapidamente scendere le quotazioni degli istituti di credito d America e altrove: come nel celebre pezzo degli Who, gli investitori Won't Get Fooled Again. Ma le banche (o, perlomeno, le banche americane) che sono riuscite a sopravvivere alla crisi del 2008/09 hanno imparato a loro volta queste lezioni, e se c è qualcosa di cui sono - quasi - sicuro è che la crisi di domani non verrà dallo stesso posto che ha generato quella passata. 08

BLOG guardiamo avanti! strategia dovranno armarsi di pazienza e presumibilmente essere disposti a convivere con dei ritorni sotto media ancora per qualche tempo prima che i prezzi tornino a riflettere il vero valore intrinseco di queste società. E anche in questo caso vanno tenuti presente altri fattori di rischio (regolamenti governativi, o un mutato quadro competitivo) che possono intaccare i rendimenti dei titoli in futuro. Vedremo probabilmente JP Morgan sottoperformare nei prossimi anni, ma un contagio all intero sistema bancario americano è altamente improbabile. Ogni anno bisogna fare i conti con un ristretto numero di banche in difficoltà, ma uno scenario di criticità sistemico causato da asset rischiosi (come i crediti subprime), allargato all intero sistema bancario, è del tutto inverosimile. Ciò non toglie che remare contro un trend radicato sia difficile; se la massa degli investitori (a esclusione dei pochi che hanno saputo leggere fra le righe di questo articolo) manterrà un atteggiamento sfiduciato e perplesso verso i titoli delle banche Usa, il loro prezzo non potrà che rimanere basso ancora per un po'. Solo quando sarà chiaro a tutti che le banche sfuggiranno a questa crisi e torneranno in profitto, il controvalore dei titoli rientrerà su dei livelli normali. Coloro che saranno disposti a seguire questa Il messaggio che gli investitori devono cogliere è che la storia non si ripete, e questo è particolarmente vero nei moderni contesti corporate. Le aziende continueranno in quelle operazioni ottuse che generano profitti di breve termine per troppo tempo; come disse un manager di Citibank nel 2007 in un contesto non troppo diverso: Finché c è musica devi alzarti e ballare e noi stiamo ancora ballando. È d altra parte difficile, in una fase espansionistica del ciclo, essere l azienda che si comporta diversamente dalle altre e non perseguire quello che in quel momento sembra un ottimo business. Ma quando finalmente la musica si fermerà non solo tutti quanti smetteranno di ballare, ma vedremo i ballerini licenziati e i giovani banchieri giurare che non balleranno mai più. Su chiunque sia sospettato di ballare caleranno forti diffidenze. Le aziende dentro le quali gli investitori sentiranno anche solo una debole melodia o qualche piede battere il tempo saranno prontamente abbandonate da chi ha investito e perso molto nell ultima crisi. Ma soltanto perché l ultima volta si è ballato troppo non significa che tutta la musica sia di cattivo presagio, perché per quel che ne sappiamo, la crisi che ha da venire sarà causata da un cattivo ed eccessivo comportamento completamente diverso. F 09

BLOG LA CRISI DELL'EURO RILANCIA UN FENOMENO ANTICO Quando la comunità locale stampa la sua moneta 10 Dalla Svizzera all'italia sino a Facebook, dove nascono e perché si sviluppano i circuiti che si sostituiscono per i pagamenti a quelli uff iciali. Difesa delle microimprese e spinta ai consumi Piccole comunità, in Europa e in tante altre parti del mondo, usano soldi propri. Allo scopo di consolidare le economie del posto e di limitare gli impatti della crisi economica. DI LORENZO RAFFO È tutt altro che uno scherzo, nel senso che chi le adotta e diffonde non lo fa per bizzarria o scopi pubblicitari. Il fenomeno delle monete complementari sta vivendo una fase di vero boom; quelle alternative all euro sono circa una settantina all interno dell Unione europea e quelle sostitutive di altre valute ufficiali addirittura 4000 a livello mondiale. Negli Stati Uniti, in Brasile, in Svizzera, poi in Francia e Germania e infine anche in Italia, per citare i casi più significativi, c è chi si è messo a battere moneta, creando circuiti locali, in cui talvolta le neo-valute si cambiano con le divise nazionali, svolgendo il ruolo di strumenti di pagamento. La scelta potrebbe essere vista come una furbizia nel momento in cui l euro è in crisi e i tentativi di metterlo in pensione sono stati avanzati da più parti. In realtà a spingerne la diffusione provvedono i localismi, che stanno tornando prepotentemente in scena. La conferma più evidente consiste proprio nel proporre valute che circolano solo nell ambito di città o piccole aree geografiche, per sostituirsi a euro, dollari, franchi e quant altro. Chi le suggerisce ritiene che una simile soluzione abbia una valenza etica e di freno alla crisi del sistema economico, sebbene le consideri complementari, utilizzabili su base volontaria, in alcuni casi convertibili e in altri no. Qualche esempio? Si possono citare fra i tanti - il Ropi belga (diffuso nella città di Mons), il BerkShare statunitense (sistema monetario parallelo impiegato nella Regione del Berkshire-Massachussets), il Chiemgauer tedesco (usato nella cittadina di Prien Am Chiemsee in Baviera) e la Sol-Violette francese (presente a Tolosa). Il fatto più curioso è che all estero viene spesso citata l Italia come la nazione che per prima ha diffuso questa moda, poi ripresa a vari livelli in altri Paesi e continenti. E ciò in parte è vero, come vedremo in seguito. RIVITALIZZARE IL LOCALE Chi ha studiato il fenomeno ritiene che a determinarne l attuale boom incidano la paura per la crisi economica e una specie di desiderio di tornare al baratto di antica tradizione, sostituendolo con una formula inedita. Ovvero con soldi riconosciuti solo all interno di un circuito locale, che ha accettato di prenderli come forma di pagamento e di cambiarli rispetto alle grandi valute, secondo valori prestabiliti. Forse è un segno di antiglobalizzazione: sovente chi le introduce si oppone infatti all uso delle monete ufficiali, in quanto causa di perdita delle identità locali e di apoteosi per le odiate multinazionali e per le Banche centrali, la Bce europea e la Fed americana in primis. L utilizzo in- continua a pagina 12

BLOG segue da pagina 10 vece delle monete complementari aiuterebbe le economie locali, le uniche ad accettarle, delimitando il potere d acquisto all interno di un circuito definito. Un esperto della materia, il belga Patrick Derrumaux, vede lo sviluppo del sistema come l unica soluzione valida per difendere le piccole imprese regionali, indebolite o già strangolate dall internazionalizzazione dell economia. A F ha raccontato: L ho verificato di persona. Dato che un grande magazzino non accetta queste valute, perché ciò causerebbe complicazioni amministrative di non poco conto, chi le ha in portafoglio deve comprare nel negozio sotto casa o dall artigiano del quartiere. Così facendo si salvano microimprese altrimenti destinate a scomparire. Ma c è di più. Le esperienze più efficaci sono, a mio parere, quelle di chi ha attivato un sistema di progressiva perdita di valore dei contanti espressi in queste valute, se non utilizzati. Così facendo la gente è portata a spendere e non a risparmiare, che è esattamente quello di cui abbiamo bisogno per muovere i Pil a livello europeo. Ciò avviene perfino si tratta di casi limite applicati in Francia - con una diminuzione del valore in una certa percentuale ogni due o tre mesi. In altre parole se, al primo gennaio un biglietto corrisponde a 100, al primo marzo ha un potere di acquisto ridotto a 97, e così via. Quando arriva a fine vita, cioè si azzera, occorre riattivarlo, FIORITO Creato in Italia a Filettino (Frosinone), ha un rapporto di 1 a 2 con l'euro. SIMEC Fu sperimentao a Guardiagrele (Chieti) nel 2000, ma non ebbe successo. CHIEMGAUER E' bavarese di Priem 12

BLOG comprando un bollo che lo riporta a 100. Il tutto avviene con un meccanismo di prelievi autonomi sul valore, di cui una percentuale in alcuni casi è destinata a interventi sociali. COSÌ SI ALIMENTA L INFLAZIONE I critici di questo tipo di soluzione ritengono che la svalutazione progressiva del contante, espresso in tali valute, alimenti l inflazione, poiché il potere di acquisto si riduce, costringendo a un continuo ricorso a nuova liquidità. Il responsabile di un operazione di valuta alternativa sperimentata in Germania ricorda che l operazione di creazione della moneta locale richiede un certo tempo, non tanto per la stampa del contante cartaceo, che spesso consiste in schedine un po più grandi dei biglietti di trasporto pubblico, quanto per l attivazione del meccanismo. Il tutto si basa infatti sulla disponibilità di cittadini, commercianti, aziende e anche talvolta banche locali ad accreditare una simile novità, non sempre bene accetta, soprattutto da parte degli anziani. Un altra difficoltà consiste nello stampare carta non falsificabile, sebbene in comunità piccole il rischio sia ridotto, poiché tutti sanno ogni cosa degli altri. Il senso di responsabilità ha finora avuto il sopravvento, ma talvolta sorgono problemi nella parificazione con le monete ufficiali. Alcuni commercianti infatti hanno agevolato l utilizzo delle valute locali, riconoscendo sconti a chi le utilizza. Ciò però non è corretto ed ecco l insorgere di qualche contestazione, di solito risolta amichevolmente. I fautori sostengono che la moneta complementare ha impatti rilevanti anche nella riduzione della disoccupazione e citano al proposito l esempio della città austriaca di Wörgl, che nel 1932 applicò una valuta locale, garantita sulla base di scellini depositati presso una Cassa di risparmio. Fu un successo. Nel giro di pochi mesi altre comunità locali austriache seguirono quella strada, costringendo la Banca Centrale di Vienna a intervenire con un divieto, dovuto al Il caso più riguarda la Svizzera. Si tratta del sistema Wir (che in tedesco timore che ci fossero impatti negativi sulla stabilità della valuta nazionale. Il caso più significativo riguarda la Svizzera. Si tratta del sistema Wir (che in tedesco significa Noi), la cui storia è molto lunga, poiché applicato per la prima volta nel 1934. È un circuito chiuso e indipendente di valuta alternativa, con una Banca omonima che ne regola il funzionamento. È solo un sistema contabile impiegato da 60.000 aziende negli scambi commerciali, quindi per acquisti e vendite all interno della rete. Di solito viene utilizzato meno quando i cicli dell economia sono espansivi, ma appena si avvertono i morsi della crisi torna a diventare prevalente, poiché riduce fortemente i problemi di tesoreria per le imprese. Anche in Argentina fu introdotto un regime simile, durante la crisi di inizio anni 2000. Il Credito nome della moneta - ottenne un largo successo, sia presso il grande pubblico, con sette milioni di persone che lo utilizzarono, sia fra le imprese, le quali vivevano nel terrore di un inflazione galoppante, a causa della quale non esisteva certezza per una qualunque gestione amministrativa. Il Credito invece era stabile, ma l utilizzo anche come valuta cartacea per le normali transazioni fra privati e per gli acquisti portò a speculazioni e falsificazioni. E l esperienza ha dimostrato che, se la valuta locale esce dai limiti di una città o addirittura di un Paese, diventa fragile, per la mancanza di controlli sulla sicurezza. Meglio quindi se è soltanto un sistema contabile, come nel caso di quello svizzero Wir, la cui valuta è puramente virtuale. PERFINO FACEBOOK Quanto sia importante lo sviluppo di sistemi monetari complementari anche in un economia ultra tecnologica lo dimostra il caso Facebook. Il social network ha ormai adottato, all interno del suo circui- usato nella cittadina am Chiemsee. SOL-VIOLETTE Forse la più famosa moneta locale francese, è diffusa a Tolosa. FACEBOOK CREDITS La moneta virtuale del più grande social network del mondo. 13

BLOG to, una moneta virtuale, Facebook Credits, che nel 2011 ha alimentato business per oltre 550 milioni di dollari, incidendo per un 15% sul fatturato globale. Viene usato soprattutto dai clienti dell area Games. Nell account di Facebook si acquistano i crediti tramite una normale carta bancaria in tutte le valute del mondo e si controlla il saldo. Dopo di che si può comprare e giocare in qualsiasi applicazione. L esperimento, che naturalmente qualcuno ha criticato, apre invece le porte a un operazione ad ampio respiro, che ora i gruppi specializzati in e-commerce iniziano a valutare. Test sono già in corso per creare una moneta complementare e virtuale, con cui accedere a vari sistemi di vendita tramite Internet, semplificando l operatività. Un cliente cinese o europeo si troverebbe così a operare nelle stesse condizioni, comprando in un'identica valuta reale. L unica variabile consisterebbe nel cambio iniziale, rispetto a renminbi o euro, lasciando la possibilità di gestirlo in funzione delle condizioni di permuta più o meno favorevoli. E c è chi ipotizza la creazione di una banca virtuale, con tassi d interesse debitori stabili, perché bloccati sulla base della moneta complementare, da destinare appunto agli acquisti online. Sarebbe questa una svolta epocale, un vero schiaffo alle Banche centrali di mezzo mondo. Che cominciano a storcere il naso per le varie esperienze condotte localmente. Un esempio viene dalla Svizzera: la Banca Nazionale sopporta Wir, ma non fa nulla per agevolarne lo sviluppo. IL CREDITO DI GRUPPO Chi studia come far evolvere il principio delle monete complementari guarda già a un meccanismo di credito mutualistico espresso nella valuta di competenza da mettere a disposizione delle imprese aderenti al sistema, nonché dei privati. Si vuole comprare casa? Perché rivolgersi a una grande banca, che emette un prestito nella valuta nazionale, sottoposto a condizioni decise da organi sovranazionali e con spread talvolta assurdi? Meglio restare all interno di una rete locale, ottenere il mutuo da una specie di cooperativa riservata alla comunità aderente, la quale lo emette nella moneta complementare a tassi minimi e fissi nel tempo. Certo forme di credito cooperativo già esistono, ma pur sempre nelle valute ufficiali, con tutte le conseguenze che ne derivano. Perfino alcune multinazionali hanno allo studio forme di monete proprie, da riservare ai dipendenti delle filiali di tutto il mondo. Persino alcune multinazionali hanno allo studio forme di monete proprie, da riservare ai dipendenti delle Lo scopo, in questo caso, è di promuovere consumi gestiti dallo stesso gruppo. All acquisto dell auto di un impiegato o di un dirigente zato, con potere contrattuale molto più forte. La stessa cosa avverrebbe per le vacanze e l informatica, per le cure mediche e l arredamento di casa. Il tutto si effettuerebbe in una valuta complementare, allo scopo di stimolare il potere di acquisto dei lavoratori ed evitare continue richieste di aumenti salariali. Sono ipotesi in fase di valutazione, sebbene i sindacati, per esempio tedeschi, abbiano già espresso riserve in tal senso, considerando l ipotesi una specie di intromissione nella vita privata dei dipendenti di una società. I CASI ITALIANI Dicevamo all inizio che talvolta all estero si considera l Italia il Paese precursore di queste esperienze. Già negli anni 70 ci furono degli esempi di tale tipo, in occasione di una delle tante crisi della nostra lira. Poi arrivò un esperimento a Guardiagrele (Chieti) nel 2000, quando fu adottata una moneta parallela, il Simec, voluta da un locale professore universitario, convinto fautore del cosiddetto valore indotto della moneta: di fatto l equivalente di allora di 1 euro (esistevano ancora le lire) veniva cambiato in un Simec, che però valeva il corrispettivo di quelli che oggi sono 2 euro. Il potere di acquisto era quindi raddoppiato. L esperimento non ebbe successo, per difficoltà di ordine pratico. Quest anno una certa attenzione mediatica l ha ricevuta la decisione di un piccolo comune laziale, Filettino (Frosinone), con uno dei maggiori bacini idrici d Europa, che stufo della disattenzione nei confronti delle micro comunità locali ha deciso di battere una sua moneta, il Fiorito, con un rapporto di 1 a 2 euro. Diverso è il sistema del Buono locale di solidarietà, diffuso in varie regioni e cha ha lo scopo di promuovere sconti sui prezzi all interno di comunità volontarie. Gli esperimenti italiani appaiono più fantasiosi ma meno praticabili rispetto a quelli del Nord Europa, anche perché si tratta sempre di iniziative poco supportate e quindi fragili nelle possibilità di sopravvivenza. Peccato, perché l idea delle monete complementari è ottima, come dimostra il caso Wir in Svizzera. Va gestita in una logica di aiuto alle economie locali attraverso meccanismi puramente contabili cui possono derivare varie distorsioni. Di certo comunque non saranno le valute alternative a mettere in crisi né l euro né il dollaro. Mister Draghi e Mister Bernanke possono dormire sonni tranquilli. F 14

LYXOR ETF Sottostante Nome ETF Bloomberg Reuters ISIN BTP Future Double Short (-2x) Lyxor ETF Daily Double Short BTP BTP2S IM BTP2S.MI FR0011023621 BTP Future Double Long (+2x) Lyxor ETF Daily Leveraged BTP BTP2L IM BTP2L.MI FR0011023639 BUND Future Double Short (-2x) Lyxor ETF Daily Double Short Bund BUND2S IM BUND2S.MI FR0010869578 BUND Future Double Long (+2x) Lyxor ETF Daily Leveraged Bund BUND2L IM BUND2L.MI FR0011023654

HOME COPERTINA INVESTITORI, CAMBIATE STRADA! DI LORENZO RAFFO Ragionare in modo nuovo in termini di investimenti, o meglio di protezione del patrimonio, piccolo o grande che sia. Le crisi del 2008-2009 e del 2011-2012 dimostrano che i cicli di consolidamento o all opposto rapidi e consecutivi rispetto a quanto avveniva in conseguenza operare in maniera diversa. Puntando da una parte ai BENI RIFUGIO (classici o innovativi che siano), con un approccio meno conservativo, e dall altra ai PRODOTTI FINANZIARI, con metodi di spostamento verso il centro delle due classiche alternative che caratterizzano gli investimenti. Meno secondo. Come farlo? Rispondiamo alla domanda con due articoli, che approfondiscono entrambe le facce di presso la maggioranza degli italiani. 16

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HOME COPERTINA SICUREZZA1/BENI RIFUGIO Convengono ancora, ma i rischi cambiano Case, oro, liquidità in franchi svizzeri, terreni e altri beni materiali: proteggono, ma meno rispetto al passato. Come gestirli e quali nuove alternative mettere in campo H anno ancora un peso rilevante? Per gli italiani case, titoli di Stato e un po di oro - - - - - - - - - Decorrelare fra loro le varie voci che compongono un patrimonio. È possibile? In teoria sì, in pratica sempre di meno. Una volta quando le Borse crollavano l immobiliare saliva. Oggi non è più così. Ne consegue che la risposta da dare è netta: o si investe o non si investe, cioè si resta fuori. Per scono un certo rendimento. Ma non è una decorrelazione vera, poiché se il sistema va in crisi sono le banche per prime a soffrire e quindi la garanzia di riavere il proprio denaro indietro non è più sicura al 100%. 18

C è ancora qualche asset sicuro? Sì, ci sono nuove (in realtà vecchissime!) forme di investimento che vengono a galla. Per esempio la terra, il Si assiste cioè a una specie di ritorno alle origini, come se il concetto di proprietà dovesse anni. Occorre comunque aggiungere un altra constatazione. Le valute si stanno dimostrando ancora fortemente e inevitabilmente decorrelate e sta qui l unica vera arma di difesa per chi cerca sicurezza e rendimenti sul breve-medio termine nell ambito della gestione della liquidità. Certo pur con la consapevolezza che si tratta sempre di asset condizionati Quali gli spazi di manovra nell ambito delle valute? COPERTINA HOME L al dollaro Usa. Attenzione però: spesso quando l investitore medio si affaccia all acquisto di una moneta alternativa rispetto alla propria i buoi sono già scappati dalla stalla, cioè i margini diventano minimi, nel migliore dei casi. Un modo di rifugiarsi è invece quello di cavalcare gli estremi nei trend valutari. Per esempio, all apice della crisi 2008-2009, l euro si era rafforzato molto rispetto a monete assai solide del Nord Europa, del Nord America o Asiatiche. Entrando in quel momento, con l apertura di conti valutari multicurrency, magari anche remunerati, che alcune banche offrono, e comprando dollari Usa, dollari canadesi, dollari di Singapore, corone scandinave e altro si sarebbe garantita un ottima sicurezza, con plusvalenze di tutto rilievo nell arco di pochi anni. Oggi si può operare così con il renminbi cinese, che certamente si rafforzerà nei confronti delle monete occidentali. L acquisto puro non è ancora possibile per il piccolo e medio investitore, ma si può investire È pur vero che alcune banche cinesi presenti in Italia consentono l apertura di conti in renminbi. Stesso discorso per altre monete emergenti, quali rublo russo e rupia in- estera è un impiego infruttifero e si paga solo l imposta sulle plusvalenze in occasione della vendita. Il riparo per eccellenza è sempre stato il franco svizzero. Lo è tuttora? No, e la risposta è netta. La Banca nazionale di Berna si è infatti impegnata a mantenere fermo a 1,20 il cambio rispetto all euro. Non ci sono quindi più margini di rafforzamento. Anzi è possibile che, a medio termine, il valore salga, per favorire l economia elvetica. Considerare oggi il franco come un ancora di salvataggio non è più consigliabile, salvo rovinosi crolli dell Europa. Così l alternativa sta diventando la corona norvegese, grazie a un economia molto stabile del Paese, a conti pubblici in ordine e all impatto del petrolio del Nord, che è prossimo però a esaurire la sua importanza. C è chi ha scelto la Norvegia per collocarvi risparmi, aprendovi conti correnti bancari, dove la liquidità è stata investita in bond governativi. Chi l ha fatto per ora si è garantito ottimi risultati, ma le possibilità di successivi rafforzamenti della corona sono limitate. 19

HOME COPERTINA Il bene rifugio più classico, la casa, va ancora considerato tale? Sì, ma con concetti diversi rispetto al passato. Tutti sanno che l immobiliare è in crisi. Lo resterà forse ancora per qualche - eccellenza tornerebbe a essere tale. Non in maniera generalizzata. In Italia il patrimonio immobiliare è spesso vetusto, poco curato e caratterizzato da costi di gestione elevati. Tutto quanto ha tali caratteristiche va dimenticato. Le case devono essere di qualità dal punto di vista ambientale, con oneri manutentivi ridotti e soprattutto un rapporto prezzo-prestazioni competitivo. Questo è un concetto nuovo: la parola prestazioni di solito si usa per le auto o per i computer, non per le abitazioni. Ma oggi entra in scena pure per queste ultime. Si- imprescindibili: bassi consumi energetici, soddisfatti da fonti rinnovabili, utilizzo di sistemi di recupero del calore dell aria in uscita, protezioni termiche, presenza della domotica, riciclabilità dei componenti, diffusione in tutte le stanze di tecnologie infor- - La posizione protetta rispetto alle grandi vie di comunicazione, pur con agevole accessibilità ai trasporti pubblici, è un altro fattore importante. Il tutto può far pensare a una casa ideale, che nei fatti non esiste. Ma non è così. Chi compra oggi un abitazione deve pensare al suo valore fra dieci o venti anni. Se parte con un prodotto zarlo in futuro. Come si fa a capirlo? Valutando il livello di un eventuale af- 3-3,5%, qualcosa non funziona nella scelta dell immobile. Il dato si riferisce a condizioni normali di mercato. Attualmente la crisi sta infatti portando a prezzi di locazione più bassi. Gli italiani hanno seconde case, ma oggi tasse cominciano a Dipende. Da tanti fattori, spesso estranei a volontà e scelte del singolo proprietario. Se si decide di non utilizzarle e di metterle a reddito le casistiche si ampliano, poiché il mercato è cambiato negli ultimi anni. In montagna, in inverno, sebbene la redditività sia in calo, soprattutto per i grandi alloggi, acquistati negli anni d oro, e che oggi non raccolgono più l interesse dei locatari. Meglio allora dividerli, cercando di venderne uno e di tenere il secondo, da proporre a prezzi competitivi, per battere la concorrenza, anche alberghiera. Sulle zone c è una divisione netta: alcune tirano, altre sono in crisi irreversibile. Per quanto riguarda il mare la discriminante è la scelta di rivolgersi a siti Internet specializzati con tariffe competitive i margini possono essere soddisfacenti e il bene rifugio resta tale. Certamente si assiste a un calo di interesse per E della vecchia casa, magari ereditata, che si fa? è di trasformarla in un bene rifugio e non semplicemente nel possesso di un oggetto con quattro gici più avanzati e dandole nuovo respiro nel look abitativo. Dal 2008 al 2011 i prezzi sono scesi nell immobi- L alternativa liare del 15% a livello nominale e quindi molto più in termini reali. Il rischio è che con l invenduto presente sul mercato si debba aspettare anni per vendere. Ciò varrà anche per il futuro, perché di bolle non se ne vedranno più per tanto tempo. I prezzi nominali dovranno assestarsi al ribasso, salvo che non si riconverta l immobile, per preservarlo È preferibile quindi investire oggi in miglioramenti per garantirsi un valore stabile con il passare del tempo. Vendere una casa del 1960 è come proporre un automobile di allora. Se la si è restaurata si trova l amatore che la compra. Se è un rottame la si lascia marcire su un piazzale. 20