Compagnie Assicurative Allianz Cattolica Assicurazioni Gruppo Reale Mutua QBE Zurich. Società di brokeraggio Mansutti

Documenti analoghi
Osservatorio sul risk management nelle medie imprese manifatturiere Gabriele Barbaresco Area Studi Mediobanca

Osservatorio sul risk management nelle medie imprese manifatturiere

5 EDIZIONE OSSERVATORIO RISK MANAGEMENT NELLE MEDIE IMPRESE ITALIANE

Indagine conoscitiva sul potenziale competitivo delle PMI. Overview di sistema sulle aspettative di sviluppo economico

GOVERNANCE E GESTIONE DEL

22 Rapporto Responsible Care

Presentazione Terzo Rapporto annuale Osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana

Gestione del rischio e difesa dell'ambiente: due priorità per lo sviluppo economico

Le medie imprese italiane ( ) Gabriele Barbaresco Area Studi Mediobanca

Osservatorio sulle imprese innovative della provincia di Torino

E stato presentato presso il Nobile. Farmacie: valore per la società BILANCIO SOCIALE

Le medie imprese italiane nel Triveneto. Sara Volpi Area Studi Mediobanca

AGENDA. I risultati economici nel periodo di crisi I fattori competitivi Alcuni elementi per la discussione

Osservatorio trimestrale sulla crisi di impresa

La domanda di consulenza manageriale da parte delle pmi italiane Stato dell arte e prospettive. Roma, 9 Giugno 2016

I comportamenti di pagamento nella filiera commerciale del vino in Italia

Domenico Mauriello Centro Studi Unioncamere

REPORT INDAGINE AMBIENTALE TRIENNIO

Metodi qualitativi per prevedere i fabbisogni di competenze delle professioni

Grandi e medie imprese toscane e gruppi d impresa

Centro Studi FederSalus

LA FACOLTÀ DI ECONOMIA

La gestione del rischio e delle emergenze: opportunità per la PA e le PMI

Donne e agricoltura: un connubio di qualità. I risultati economici delle aziende agricole al femminile. Irene Tommasi

PROPULSORE TECNOLOGICO

Io sono cultura L Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi

EXPORT 2015: NEI PRIMI 9 MESI IN CALO LE VENDITE ALL ESTERO DELLA LIGURIA

20th Annual Global CEO Survey Italia. Prepare Your Team: temi di riflessione per la crescita in un futuro «digitale»

1 fase: grandi imprese, industrie i pesanti 2 fase: distretti di piccole imprese, industrie leggere Daglianni 90:crescenteattenzioneallemedie

Come si esce dalla crisi

Occupazione e responsabilità sociale

Quarto capitalismo. Fulvio Coltorti Roma, FULM 30 settembre 2010

Azienda e Sostenibilità Il Ruolo della direzione Human Resources

Fondazione Nord Est Marzo 2012

La formazione continua nel contesto della crisi. Roma 14 aprile 2011

S.M.A.R.T. BOARDS FOR SMART COMPANIES

Best Managed Companies : Master tra le 46 aziende italiane premiate da Deloitte

Economia, innovazione e mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia. Carlos Corvino Osservatorio sviluppo e comunicazione del mercato del lavoro

INDAGINE CONGIUNTURALE 1 SEMESTRE 2017 AZIENDE ARTIGIANE PROVINCIA DI BRESCIA

Edilizia, peggiorano i tempi di pagamento: solo il 41,3% delle imprese è puntuale

LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI ITALIANE MILANO 22 NOVEMBRE Luigi Serio Icrim - Università Cattolica, Fondazione Istud Milano, 22 Novembre 2017

CURA, LAVORO E PROFESSIONALITÀ. Primo Rapporto

Il fenomeno della rilocalizzazione produttiva («Reshoring»)

delle Partecipate e dei fornitori

Informazioni generali

STRUTTURA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E DEI SERVIZI

Le medie imprese industriali italiane del Nord Ovest

Il ruolo della scienza e della tecnologia nello sviluppo economico. L impresa science-based

LA FACOLTÀ DI ECONOMIA

Le medie imprese industriali del Nord Est

IMPRESE DI ASSICURAZIONI E SVILUPPO DEL PAESE

CARATTERISTICHE AZIENDALI. Numero medio di tirocinanti impiegati nell ambito dell attività dell impresa nell arco di un anno: 0

20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA. Settembre 2015

LE PROSPETTIVE DEL COMPARTO ALIMENTARE: REDDITIVITA E INTEGRAZIONE DI FILIERA

Progettare il futuro Promuovere una nuova cultura d impresa per una crescita sostenibile Scenario macroeconomico

Le medie imprese industriali italiane del Nord Est

Profili e performance delle imprese esportatrici: nuove evidenze a supporto delle policy

DIECI ANNI DI CAPITALISMO FAMILIARE X Osservatorio AUB

Condizione occupazionale dei laureati ad un anno dalla laurea

QUALI SONO LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DELLE AZIENDE ITALIANE

LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI IN LOMBARDIA

Academic Risk Management Association. Microcalamità: prevenire e risolvere l emergenza SEMPRE!

ENTERPRISE RISK MANAGEMENT: LA VIA DEL FUTURO CONSAPEVOLE

Il lavoro e l apprendistato nell area milanese: i numeri. 15 settembre 2014

Struttura ed evoluzione recente dei contratti di rete in Italia e in Piemonte al 31/03/2013. Giovanni Foresti Servizio Studi e Ricerche

Le medie imprese industriali del Nord Est

ANIE: L INDUSTRIA TECNOLOGICA ACCELERATORE ECONOMICO DEL PAESE

AA.VV. Sussidiarietà e piccole e medie imprese, Mondadori Università-Fondazione per la Sussidiarietà, Milano, 2009

Presentazione risultati della ricerca sulla gestione del rischio

Le performance delle regioni: Trentino Alto Adige e Veneto al top, Lazio in Difficoltà

Industria 4.0: la scommessa di portare il Made in Italy nella modernità

PAGAMENTI: COSA DICONO LE AZIENDE ITALIANE?

OSSERVATORIO SUI BILANCI 2016

L IMPATTO DELLA CRISI SULL INDUSTRIA ALIMENTARE un analisi delle performance e del sentiment delle imprese. Parma, 7 maggio 2012

Dall analisi del CSC 5 lezioni per le imprese.

LE IMPRESE DI FAMIGLIA NELL ECONOMIA ITALIANA Specificità delle dinamiche occupazionali nelle imprese di famiglia. Convegno 30 ottobre 2013

Occupazione e responsabilità sociale

Eccellenze nella crescita: imprenditori a confronto PMI Eccellenti 2016

Mono e pluri Scelte opposte o modelli complementari?

Secondo Rapporto Industria 4.0 nelle PMI italiane

PAGAMENTI: COSA DICONO LE AZIENDE ITALIANE?

La chimica in Toscana

Risk Management in Sanità

IL MID-CO ITALIANO: COSA È STATO, COSA POTEVA ESSERE, COSA SARÀ. Gabriele Barbaresco Area Studi Mediobanca. Salone del leasing Milano, 20 marzo 2018

ASSEMBLEA ANIE 2014 Verso l industria 4.0 Indagine Rapida fra le imprese socie. a cura del Servizio Studi Economici Federazione ANIE

Focus sulla logistica

Allearsi per competere Prof. Giovanni Fattore, Università Bocconi, Milano

Il sistema della subfornitura artigiana per il settore dei mezzi di trasporto terrestre in Toscana

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel 2004

Strumenti innovativi per la creazione d impresa

La congiuntura del commercio al dettaglio in provincia di Treviso nel quarto trimestre 2013

Comunicato stampa. I laureati in Emilia Romagna: profilo, condizione occupazionale e prospettive

PROJECT WORK ABSTRACT

Osservatorio sulla dinamicità relazionale delle imprese sociali in Italia (quarta edizione) Anteprima risultati

SICUREZZA SUL LAVORO QUALITÀ E AMBIENTE IN ITALIA E ALL ESTERO

GRUPPO SINTESI. Da 30 anni a servizio delle imprese, delle persone e del loro patrimonio.

... e i pagamenti delle imprese ... G i u g n o

IDENTIKIT DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE DEL BELLO E BEN FATTO

Il commento ai dati dell indagine e le tabelle sono disponibili on line sul sito internet di Unioncamere Lazio, nella sezione studi e ricerche.

Transcript:

SINTESI DEI RISULTATI DELLA V EDIZIONE DELL OSSERVATORIO CINEAS-MEDIOBANCA Le medie imprese italiane che gestiscono i rischi ottengono un +31% di ROI Sono dotate di un sistema integrato di risk management, ottengono un terzo di profitti in più, hanno un fatturato medio di 61 milioni di euro e 153 dipendenti; si occupano di rischio reputazionale e cyber risk. Sono le medie imprese italiane più promettenti e dotate degli strumenti manageriali più evoluti per affrontare l attuale contesto economico di incertezza in cui i modelli di risk management non sono più solo da calcolare secondo analisi statistiche e serie storiche, ma sono soprattutto da immaginare. I risultati dell indagine annuale Cineas-Mediobanca Milano 27 settembre 2017 La gestione del rischio è un attività onerosa che non produce profitti concreti per le aziende? Smentiscono questo luogo comune, per il secondo anno consecutivo, i risultati della V edizione dell Osservatorio sulla diffusione del risk management nelle medie imprese italiane che Cineas Consorzio universitario non profit fondato dal Politecnico di Milano nel 1987 realizza in collaborazione con l Area Studi Mediobanca. Per il secondo anno consecutivo si evidenzia una correlazione positiva tra gestione integrata dei rischi e il ROI delle aziende che si concretizza in un terzo di ritorni in più commenta il Presidente di Cineas, Adolfo Bertani, il quale continua Inoltre, le aziende che utilizzano gli strumenti del risk management nei processi di governance d impresa più globali e strategici dimostrano di avere maggiore tendenza all innovazione e le caratteristiche migliori per competere nei contesti di industry 4.0, ovvero sono in grado di cogliere il risvolto positivo dei rischi che sono le opportunità. I partner della V edizione dell Osservatorio Cineas-Mediobanca. Nel 2017 la ricerca è stata realizzata in collaborazione con 8 partner, società associate al Consorzio di primario livello in ciascun settore in ambito nazionale e internazionale: Compagnie Assicurative Allianz Cattolica Assicurazioni Gruppo Reale Mutua QBE Zurich Società di brokeraggio Mansutti Società di bonifica e ripristino Benpower Studi di Loss adjustment C&P

Il campione d indagine: le caratteristiche e i principali risultati della ricerca. L indagine ha coinvolto 272 medie imprese manifatturiere italiane appartenenti principalmente ai settori: beni per la persona e la casa, meccanica, chimico farmaceutico, alimentare, carta e stampa e metallurgico. Si tratta di imprese di proprietà familiare fondate nei primi anni Settanta alla guida delle quali, nella maggioranza dei casi, sono impegnate le prime due generazione (41% ciascuna); il fatturato medio delle aziende del campione è di 61 milioni di euro con 153 dipendenti. Settore Rispondenti Alimentare 16,9 Beni persona e casa 25,0 Carta e stampa 7,0 Chimico e farmaceutico 17,6 Meccanico 24,3 Metallurgico 6,3 Altra manifattura 2,9 Macro area geografica Nord Ovest 39,0 Nord Est 37,9 Centro NEC (che comprende Marche, Toscana e Umbria) 14,7 Centro, Sud e Isole 8,4 Fascia di fatturato 20-50 mil. 52,9 50-100 mil. 34,6 100-355 mil. 12,5 Un primo rischio si evidenzia negli aspetti legati al passaggio generazione con 3 aziende su 4 che lo considerano ad elevata criticità con un 40% che ritiene che il fattore frenante sia la carenza di competenze altamente qualificate all interno della famiglia. Da notare che le aziende con un board formato parzialmente dalla famiglia proprietaria e da figure manageriali esterne sono più performanti rispetto a quelle in cui ci sia solo una delle due componenti. Il contesto economico: come porre le basi per la competizione futura? Interrogate sull andamento del business negli ultimi 3 anni, 7 imprenditori su 10 hanno indicato la situazione di recessione globale come il fattore maggiormente condizionante in cui la perdita di un cliente chiave è stato l elemento che ha influenzato nel modo più negativo gli affari (87% delle risposte); pesano molto di meno nella scala degli eventi avversi avvenuti dal 2014: le calamità naturali (5%), gli attacchi informatici (2%), la perdita di collaboratori particolarmente qualificati e fornitori chiave (rispettivamente 13% e 10%). Per il futuro, nei nuovi scenari di industry 4.0 gli imprenditori percepiscono la rilevanza delle principali innovazioni ad essa collegata secondo lo schema che segue.

35,9 62,6 73,7 83,5 90,0 64,1 37,4 26,3 16,5 10,0 Robotica/domotica e controllo remoto Internet delle cose Stampanti 3D Mobile health Droni Alta rilevanza Bassa rilevanza In termini di performance economiche si evidenziano margini industriali e risultati netti migliori per le realtà che attribuiscono maggiore rilevanza ai singoli profili di innovazione. Rispetto alle più pressanti esigenze di profili professionali per espandere il proprio giro d affari le aziende individuano le seguenti aree come strategiche: 86,4% in R&S sia per i prodotti che per i processi, segue il marketing e la comunicazione; guadagna il terzo posto la gestione dei rischi lasciando agli ultimi posti gli ambiti finanziario, logistico e informatico che è il fanalino di coda. In quasi il 78% delle imprese queste competenze verranno acquisite attraverso la formazione specifica rivolta a personale già inserito in azienda. Nel campione d indagine si evidenzia una correlazione positiva tra profittabilità operativa e peso assegnato alle life skills rispetto alle competenze tecniche commenta il Direttore dell Ufficio Studi di Mediobanca, Gabriele Barbaresco Sui temi del rischio si sta delineando uno scenario in cui modelli ingegneristici e serie statistiche non forniscono strumenti adeguati per la lettura dell attuale contesto che si caratterizza per la sua incertezza. Anche alla luce di queste considerazioni per le aziende potrebbe essere un fattore critico di successo l investimento in risorse umane dotate non solo di competenze tecniche specialistiche, ma anche di abilità trasversali evolute (pensiero critico, flessibilità adattativa, ecc...). Il 25,3% delle imprese del campione presenta un sistema integrato dei rischi (il dato è in crescita rispetto al 2016 quando era del 17,2%), mentre il 47,2% ha un approccio segmentato e il 27,5% non ne dispone affatto. In termini di performance economiche si evidenzia un differenziale di ROI che supera il 30% a favore delle imprese virtuose dal punto di vista della gestione del rischio sottolinea il Presidente Cineas. 10,6 9,8 8,1 Integrato Segmentato Assenza di gestione del rischio

Rispetto ai settori produttivi quello maggiormente sguarnito in questo ambito risulta quello dei beni per la persona e la casa; mentre quello con la quota maggiore di un sistema integrato è il chimico farmaceutico. Dal punto di vista degli operatori del mercato, questo vuol dire che esiste un ampio mercato potenziale: 3 imprese su 4 potrebbero essere interessate o ad implementare sistemi già esistenti di gestione del rischio o ad introdurli conclude il dottor Bertani. Indagando sulla ragione che ha spinto le imprese a dotarsi di processi di risk management, troviamo al primo posto l esigenza di tutelare la continuità del business (55,8%). Per la gestione dei rischi, le aziende ricorrono oltre 3 volte su 4 ad un partner esterno più spesso di matrice consulenziale (alla compagnia assicurativa si rivolge solo il 28,8% del campione). Del 16,7% che affida la gestione dei rischi a risorse interne, solo il 5,2% ha nel proprio organico un risk manager. Tra le risorse che si occupano del rischio il 32,4% non ha una qualifica accademica, mentre raggiungono quasi il 30% rispettivamente i laureati in economia e ingegneria. La classifica dei rischi. I rischi più temuti e presidiati si confermano quelli che derivano dagli obblighi di legge (la sicurezza sul lavoro al primo posto) con un aumento della rilevanza per il rischio cyber (etichetta che include sia l attacco informatico che il mantenimento dell integrità dei dati aziendali) - che era al terzo posto nel 2016 e all ottavo nel 2015 - e del rischio reputazionale (che solo nel 2015 non rientrava tra i primi 10 rischi per le imprese). Il rischio di calamità naturale appare non prioritario per le imprese ma l aumento della frequenza sia di fenomeni atmosferici estremi, nonché il ripetersi di eventi sismici disastrosi dovrebbe influire su questa percezione puntualizza il Presidente di Cineas. 100 93 92 85 85 80 78 75 67 65 Sicurezza sul lavoro Cyber risk Difettosità del prodotto Rischio reputazionale Rischio ambientale Competenze professionali Interruzioni di fornitura Compliance normativa (231) Imitazione del prodotto Man mano che ci si sposta verso la gestione di rischi che esulano dall obbligatorietà legale ma che attengono più propriamente all attivazione di leve competitive, si amplia il differenziale in termini di redditività industriale a vantaggio delle imprese che dedicano a essi presidi efficaci. E il caso delle competenze professionali (+8%), degli aspetti reputazionali (+10%), della sicurezza informatica evoluta e protezione dall hackeraggio (14%) fino al presidio della qualità del prodotto e quindi della sua non replicabilità (+21%) spiega il Direttore dell Ufficio Studi di Mediobanca. Catastrofi naturali

I rischi più temuti in ciascun settore. Per quanto riguarda i settori più virtuosi in materia di gestione del rischio si classifica al primo posto l alimentare, seguito dal chimico farmaceutico, dal meccanico e dai beni per la persona e per la casa; l ultima posizione è occupata dal metallurgico. In base alla tipologia di attività dell azienda cambia anche la percezione del rischio degli imprenditori: nell alimentare ci si sente più esposti all imitazione del prodotto (seguono la difettosità, il rischio reputazionale e le calamità naturali); per i beni per la persona e la casa in cima alla lista dei pericoli ci sono le calamità naturali; il chimico farmaceutico teme il rischio di disastro ambientale e si sente molto meno esposto al cyber risk e al rischio reputazionale; per il meccanico a contare di più sono le competenze professionali, mentre nel metallurgico la sicurezza sul lavoro. Il costo delle attività di gestione del rischio e le potenzialità del mercato. Se si considera che il giro d affari delle medie imprese in Italia è di 154 miliardi di euro, si può stimare che la sola gestione del rischio valga 1,4 miliardi di cui 0,7 miliardi sono rappresentati da costi assicurativi, 0,5 miliardi da costo del personale specializzato in questo ambito (meno di tre risorse in media) e 0,2 miliardi di euro vengono corrisposti ai consulenti. Tenuto conto che il 27,5% delle imprese del campione non ha ancora implementato un sistema di gestione è ipotizzabile che ci sia un mercato potenziale di oltre 0,2 miliardi di euro. Il ruolo del settore assicurativo nel processo di gestione del rischio d impresa. Oltre l 80% del campione ritiene che il trasferimento assicurativo abbia un ruolo integrativo nell ambito di un compiuto sistema di gestione del rischio. I costi che le aziende sostengono per il trasferimento assicurativo si ripartiscono come schematizzato nel grafico di seguito. Altro 22,2% Resp. Civ. prodotto 18,2% Cyber risk 3,7% Inquinamento 6,5% Fermo operativo e lucro cessante 7,9% Resp. Civ. generale 14,0% Resp. Civ. operai 12,9% Catastrofi naturali 14,6% Anche la distribuzione dei costi assicurativi evidenzia la concentrazione degli imprenditori sul garantire la continuità dei processi aziendali di produzione (23% del totale, ovvero 0,15 miliardi di euro). La formazione sul risk management. Il 66% delle imprese del campione intende avviare iniziative formative sulla gestione dei rischi (in crescita sul 2016 quando questa quota non raggiungeva il 60%) nello specifico affrontando i seguenti argomenti: 39% concetti di base di gestione del rischio 21% strumenti per affrontare una situazione di crisi e 16% continuità operativa.