IO LAVORO SOBRIO. Ambiente di lavoro cantieri edili ubicati nel territorio di competenza dell A.S.L. n 18

Documenti analoghi
IO LAVORO SOBRIO. Ambiente di lavoro cantieri edili ubicati nel territorio di competenza dell A.S.L. n 18

PROGETTO Modulo parte I IO LAVORO SOBRIO A.S.L. n 18 (Alba-Bra) Responsabile del progetto Dott. Roberto Zanelli Dirigente Medico

SCUOLA, SPORT, SALUTE E SOVRAPPESO

Progetto Regione Marche IL LAVORO ALLA GUIDA E L'ALCOL

P0777 VALUTAZIONE PROGETTO: 32/32 FINANZIAMENTO:

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

BULLE E PUPI: la peer education in un percorso di prevenzione ai comportamenti aggressivi nella scuola media superiore

OGGI CHE FAI? Promuovere la salute mentale nell adolescenza nel setting scuola attraverso interventi formativi, educativi e organizzativi.

SEGNALI DI FUMO: il fumo come comunicazione nei gruppi di adolescenti

SICURA LA NOTTE. Prevenzione degli incidenti stradali da guida in stato di ebbrezza. Luoghi di divertimento notturno (bar, discoteche, pub)

REGIONE LIGURIA Piano Regionale della Prevenzione SCHEDA 11 Programma Prevenzione e promozione di corretti stili di vita - Adulti

Guadagnare Salute: i progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia Convegno nazionale - Napoli, settembre 2009

Guadagnare Salute Piemonte Comunità e ambienti di lavoro

Santina Bruno S.PreS.A.L.

Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole

Caratteristiche della rete efficace nel monitoraggio e nella valutazione degli interventi

Le politiche della Regione del Veneto in tema di promozione della salute negli ambienti di lavoro

Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Area Promozione della Salute ed Educazione Sanitaria Corso Regina Margherita 153 bis T O R I N O

PLP ASL AL: Audit, punti di forza e aree di intervento aziendali

Alcol e lavoro: un indagine conoscitiva Benedetta Persechino

Parte 1: Anagrafica. Progetto Benessere Aziendale Dalla valutazione alla valorizzazione del personale per il benessere Aziendale

Piano attuativo aziendale ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione e proroga 2013

Piano Nazionale della Prevenzione 2008 Relazione sullo stato di avanzamento al

TRA FICTION E REALTÀ: IL BULLISMO NELLA SCUOLA MEDIA

Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia

Giornata di lavoro per la presentazione, consultazione e sostegno del Progetto Multicentrico di Prevenzione Incidenti stradali

Progetto sicurezza nei cantieri edili

PROMUOVERE CHI PREVIENE

PROGETTO SICURA LA NOTTE 2

Il percorso tecnico e formativo. Il modello SGSL

2 REPORT 1. ATTIVITA E RISULTATI NELLA PROSECUZIONE DEL PROGETTO

Dipartimento di Prevenzione Area Promozione ed Educazione alla Salute Dott.ssa Carla Geuna

con pillole di cultura TIPO DI PROGETTO Progetto sperimentale di promozione della salute AREA TEMATICA Stili di vita DATI GENERALI DEL PROGETTO

Piano Mirato di Prevenzione

SICUREZZA ALIMENTARE: PIANO COORDINATO A LIVELLO LOCALE PER LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE

PROGETTO Ministero della Salute del CCM: Sviluppare a livello locale la promozione della salute, secondo i principi del programma Guadagnare salute

PROGETTO SAFE SURFING HIV e infezioni sessualmente trasmesse: informare prevenire e facilitare attraverso la rete internet

Il Sistema Informativo: primi passi

PRP nel LAZIO. ... Lazio libero dal fumo... In Salute in Azienda

PROGRAMMA PER LA SORVEGLIANZA E LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEI LUOGHI DI LAVORO

Programma regionale di prevenzione. degli incidenti domestici

Sorveglianza e prevenzione dell obesità. Il gruppo di lavoro regionale n.6 Promozione della salute nei luoghi di lavoro

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 405 DEL 09/05/2016

GLI INDIRIZZI DEI PIANI DELLA

Il Progetto CCM SOCIAL NET SKILLS Il contributo della Regione Lazio

Valutazione e gestione del. Mariarosaria Spagnuolo Responsabile Area Salute e Sicurezza sul Lavoro Assolombarda

SINTESI Gruppo di lavoro Promozione della salute Incidenti stradali. L Aquila 20 aprile 2007

SCHEDA PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO (ASL) Es. : L etica del Lavoro

R e g i o n e L a z i o

Seminario OBBLIGHI FORMALI CON UNO SGUARDO AL FUTURO Migliorare le competenze delle imprese e la sicurezza in cantiere

Inail: sostegno e prospettive per il settore agricolo

La gestione del rischio stress lavoro correlato

FORUM P.A. SANITA' 2001

Piano Nazionale della Prevenzione Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2007

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Programma Regionale Epidemiologia Occupazionale (P.R.E.O.)

Il percorso valutativo del rischio stress lavoro-correlato e il DVR

METTI IN MOTO LA PRUDENZA

La gestione del rischio stress lavorocorrelato: esperienze, monitoraggio e prospettive di sviluppo

REGIONE ABRUZZO DIREZIONE RIFORME ISTITUZIONALI ENTI LOCALI CONTROLLI SERVIZIO SISTEMI LOCALI E PROGRAMMAZIONE SVILUPPO MONTANO

MOVIMENTI BANCARI ATTIVITA FISICA FIT WALKING NEL SETTORE TERZIARIO (BANCARI)

Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano Locale di Prevenzione ASL AL. Claudio Rabagliati

3.4.1 QUADRO DI RIFERIMENTO

Le attività di prevenzione e di vigilanza Lo stato dell'arte del territorio

Diffusione soluzioni di sicurezza in edilizia

QUADRO DEI PROGETTI PIEMONTESI NEI LUOGHI DI LAVORO

Convegno La sicurezza partecipata nell artigianato 15 aprile 2014 La sicurezza partecipata nell artigianato Ruolo ed attività degli RLST

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Emersione delle malattie professionali nei lavoratori autonomi del comparto edile

A relazione dell'assessore Saitta: Premesso che:

IL PROGETTO EDILIZIA: IERI E OGGI

IL PROGETTO OT24: SICUREZZA E PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI CANTIERI EDILI

Dirigente - DISABILITA' E INVALIDITA' CIVILE REGIONE VALLE D'AOSTA

Modelli organizzativi per la gestione dei flussi Inail-Ispesl. Ispesl- Regioni: : la struttura del Piemonte. Antonella Bena

Prevenzione Attiva in Piemonte

FRUTTATTIVIAMOCI DUE

Servizio Sanitario Regionale; all incidentalità stradale;

Linee di indirizzo per la pianificazione locale: STILI DI VITA

La programmazione regionale e l'assistenza alle imprese con il coinvolgimento delle parti sociali. Referente Infor.MO per la Regione Lazio

SIAMO TUTTI UN PO MATTI O SIAMO TUTTI UN PO SANI?

Formulario per la progettazione del Coordinamento Territoriale d Ambito

Stress lavoro-correlato: L aggiornamento della valutazione e del documento come occasione di miglioramento

MONITORAGGIO AZIONI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Equilibrio tra necessità di controllo e iniziative di informazione alle aziende agrarie da parte dei servizi di prevenzione

PROGETTO PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE IN AMBITO SCOLASTICO

Piano Nazionale della Prevenzione Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2008

Corso regionale di formazione per auditor del Sistema di gestione della sicurezza conforme alle Linee guida Uni INAIL

CITTA DI CASTELVETRANO Libero Consorzio Comunale di Trapani ********* II Settore - Servizi Tecnici

Regolamento del Tavolo Tematico. del DSS42 di cui alla L.328/00

Co-costruzione del percorso del Laboratorio: dall analisi dei bisogni alla negoziazione degli obiettivi

L applicazione delle norme relative l uso di alcol e di sostanze stupefacenti nei cantieri edili

ALLEGATO B. Programma PIU Europa. Sistema di gestione e controllo. 1 Il Referente del PIU Europa Dirigente III Settore Maurizio Durante

PROGETTO Corsi infoeducativi di gruppo per cittadini con violazione dellâ art.186 del Codice della strada, guida in stato di ebbrezza

Scrivere obiettivi per il cambiamento: tra desideri e sostenibilità

Piano Nazionale della Prevenzione Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2008

Regione Piemonte gruppo ASL Asti. Progetto avviato nell'anno Ultimo anno di attività : 2007

4. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali

Distribuzione degli Infortuni in Veneto 14% aziende > 30 dip. Edilizia 45 % Agricoltura. (in 5700 aziende, pari all 1,5%) 35 % Altro

PROGETTO Forma sicurezza e guadagni salute

Centro Antinfortunistico Andreani Via Mameli, 72 int. 201/ C Tel Fax PESARO

INDAGINE PROVINCIALE SULL APPLICAZIONE DEL D.LGS. 626/94 SETTORE DELL ARTIGIANATO - TABELLE REPORT

Transcript:

PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466-29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284-28.11.05 BURP 13 30.03.06) IO LAVORO SOBRIO Responsabile del progetto Zanelli Roberto Dirigente Medico ASL 18 - Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro del Dipartimento di Prevenzione Via Vida n 10 12051 Alba (CN) Spresal.alba@asl18.it Tel: 0173.316604 - Fa: 0173.316535 Referenti del progetto Vilma Giachelli - Assistente Sanitaria Erica Moretto - Assistente Amministrativa Partner Collegamento con strutture territoriali locali: Possibile collegamento con il S.E.R.T., il Servizio di Psicologia e A.C.A.T. territoriale; Collegamento a livello nazionale: confronto con il Dott. A. Noventa, Psicologo, Responsabile U.O. Prevenzione Dipartimento delle Dipendenze dell A.S.L. di Bergamo, Coordinatore del gruppo di lavoro nazionale Società Italiana di Alcologia (S.I.A.) Alcol Guida e Lavoro Filone tematico Azione Altri temi Percezione del rischio, con particolare riferimento a quello infortunistico, derivante dall'assunzione di bevande alcoliche nei luoghi di lavoro. Destinatari finali Destinatari intermedi Datori di lavoro e dirigenti, coordinatori per la sicurezza, medici competenti, RSPP, RLS e RSU del settore edilizia Organizzazioni Sindacali, Associazioni di Categoria, Comitato Paritetico Territoriale per l Artigianato, Comitato Paritetico Territoriale Setting Ambiente di lavoro cantieri edili ubicati nel territorio di competenza dell A.S.L. n 18 Integrazione con azioni locali La Direzione Sanità Pubblica della Regione Piemonte, sulla base degli indici infortunistici del comparto edile, ha promosso, tra le attività degli S.Pre.S.A.L., uno specifico progetto di prevenzione e vigilanza in questo settore. Questo progetto integra le tradizionali attività di prevenzione e vigilanza con gli aspetti più innovativi della promozione ed educazione della salute. Si sta valutando la possibilità di integrare questo progetto con quelli relativi agli incidenti stradali ed alcol e guida in corso di attuazione nell A.S.L. n 18.

Tipologia dell intervento Informativo Comunicativo Formativo Educativo Organizzativo Sviluppo di comunità Ambientale Altro Durata Biennale ProSa on-line: P0808 VALUTAZIONE PROGETTO: 31/32 FINANZIAMENTO: 14.000 ABSTRACT E stato scelto il comparto edile in quanto dal punto di vista epidemiologico risulta uno dei settori maggiormente a rischio per infortuni e malattie professionali; infatti le statistiche I.N.A.I.L lo inseriscono tra i settori con indici infortunistici di frequenza e gravità, nonché di mortalità, nettamente superiori alla media. Inoltre gli addetti del settore risultano avere un aspettativa di vita inferiore a quella di altri comparti lavorativi. I dati di letteratura come quelli pubblicati dall O.M.S. e dall I.L.O, evidenziano come l assunzione di alcol in orario di lavoro concorra significativamente all aumento dell incidenza degli eventi infortunistici determinando altresì una maggiore gravità delle lesioni. Si rileva, inoltre, che nel nostro territorio, in aggiunta alla tradizionale attività edile in ambito civile ed industriale, sono attualmente in corso d opera i lavori per la realizzazione del tratto autostradale Asti- Cuneo e sarà di prossima apertura il cantiere del nuovo ospedale di Verduno che impegneranno centinaia di lavoratori per i prossimi 5-10 anni. Lo S.Pre.S.A.L. dell A.S.L. n 18 ha già avuto esperienze di formazione in materia di prevenzione alcologica all'interno di due aziende del territorio (un'industria tessile ed un'industria di prefabbricati), che ha coinvolto i quadri dirigenziali, le altre figure individuate per la sicurezza, nonché il Medico Competente. Tali esperienze hanno dato esito positivo in termini di percezione, da parte delle suddette figure aziendali, del rischio infortunistico derivante dall'assunzione di bevande alcoliche all'interno delle rispettive aziende. Per questi motivi, lo Spresal è intenzionato a strutturare in maniera più organizzata gli interventi di promozione ed educazione alla salute in ambito lavorativo. Il nostro è un progetto esplorativo in quanto prevede una fase preliminare di studio in merito ai livelli di conoscenza, da parte dei Datori di Lavoro e di tutte le figure aziendali che si occupano di sicurezza, della relazione esistente tra l assunzione di alcol e il possibile aumento dell incidenza e della magnitudo degli eventi infortunistici. Inoltre è un progetto di sensibilizzazione in quanto mira a diffondere e ad aumentare tale conoscenza. L'obiettivo del progetto è l'integrazione della "prevenzione alcologica" nell'ambito dell'igiene del Lavoro e si esplica attraverso le seguenti attività: Individuazione e coinvolgimento di un gruppo di progetto per ogni azienda coinvolta, ai fini della formazione diretta a DATORI DI LAVORO, DIRIGENTI, MEDICI COMPETENTI, RSPP, RLS e RSU per dare seguito all'attività di prevenzione iniziata dal Servizio. Tale fase ha la finalità di mantenere viva l'attenzione sul problema. Rilevazione delle opinioni e degli atteggiamenti comportamentali per migliorare le conoscenze in merito al problema alcol e mondo del lavoro. Supporto ai Datori di Lavoro attraverso idonea formazione, affinché possano sensibilizzare conseguentemente i lavoratori relativamente ai rischi derivanti dall'assunzione di bevande alcoliche sia in ambito lavorativo sia etralavorativo, anche ai fini della promozione di stili di vita sani.

Approfondimento delle conoscenze legislative vigenti in materia. Informazione circa l'esistenza delle risorse in campo alcologico presenti nel territorio di appartenenza. La metodologia adottata è il modello di pianificazione PRECED-PROCEED di L. W. Green 1992. Tale modello, teso a ridurre il fallimento registrato dall educazione alla salute nell ultima decade, forza il pianificatore a focalizzare la sua attenzione sull output in termini di miglioramento della salute e della qualità di vita, interrogandosi sul perché ricercare quel risultato prima ancora di chiedersi come raggiungerlo. Il modello prevede diverse fasi quali: diagnosi sociale, diagnosi epidemiologia, la diagnosi comportamentale e ambientale, diagnosi educativa e organizzativa, diagnosi amministrativa e politica, nonché implementazione e valutazione del progetto. E stato predisposto un piano di valutazione di processo che prevede l individuazione di indicatori pertinenti al programma di attività del progetto ed un piano di valutazione di risultato attraverso il quale verranno misurati i cambiamenti attesi.

1 REPORT STATO DI AVANZAMENTO 1. ATTIVITÀ E RISULTATI NELL AVVIO DEL PROGETTO 1.1. Costituzione gruppo di progetto Il progetto è stato presentato in una riunione di Servizio a tutti gli operatori del S.Pre.S.A.L., con l intento di illustrare le attività che si intendono realizzare e la metodologia utilizzata; inoltre si voleva cercare la collaborazione di operatori motivati nell ambito delle diverse competenze professionali. Una volta individuate le persone del gruppo, così come ci eravamo prefissati, è stato nuovamente presentato loro il progetto, analizzando nel dettaglio le fasi da intraprendere, anche dal punto di vista operativo e fornendo loro il materiale raccolto in fase di progettazione. Si è così costituito un gruppo multidisciplinare formato da 6 persone che rappresentano tutte le figure professionali disponibili nel nostro servizio: questo è una sfida in quanto è necessario uno sforzo comune per conciliare i diversi modi di lavorare, ma nel contempo è una risorsa preziosa per le potenzialità e la ricchezza offerte e che sono garanzia di affrontare il problema da diversi punti di vista. 1.2. Creazione di alleanze tra gli attori interessati al progetto Per i contatti è stato scelto il canale formale in quanto il nostro Direttore di Servizio ha chiesto la disponibilità a prestare la propria collaborazione ai Direttori delle S.O.C. di Psicologia e S.E.R.T. della nostra A.S.L.. E continuata la collaborazione con il Re.P.E.S. e si è consolidata la collaborazione con il Referente Tecnico Piano Regionale Prevenzione Incidenti Stradali Assessorato Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte. Al momento non si sono riscontrate difficoltà e tutti hanno espresso interesse nel portare avanti la cooperazione. 1.3. Contatto della popolazione target e conduzione della diagnosi educativa Per la struttura del nostro progetto, questo punto è previsto a partire dalla primavera del 2007; in questo momento sono in corso altre attività, come indicato nel Modulo progettuale - parte 2. 1.4. Diffusione del progetto Comunicazione interna: il progetto è stato presentato alla Direzione dell A.S.L. e, durante un incontro organizzato dal Re.P.E.S., ad altri Direttori di Struttura. E stata inoltre predisposta la delibera a firma del Commissario dell A.S.L., per l ufficializzazione del gruppo di lavoro. Comunicazione esterna: ci è stato richiesto che il progetto fosse presentato al corso di formazione per gli Psicologi AA.SS.RR. della Regione Piemonte Per una psicologia di qualità nella parte dedicata alla promozione della salute ed inserito tra i contributi scientifici presenti sul sito http://www.acropolismed.it/web/psico06-a/inde.cfm. 2. GERARCHIA OBIETTIVI E ATTIVITÀ SVOLTE Il programma delle attività previste è stato rispettato nei modi e nei tempi. Si è provveduto a contattare le Associazioni di Categoria e le OO.SS. dapprima tramite

contatti personali ed informali, da cui è emerso l interesse alla tematica proposta. Da questi primi incontri, abbiamo rilevato una difficoltà dei nostri interlocutori nella comprensione del progetto nella sua globalità. Si è deciso pertanto di inserire uno step non previsto originariamente nel programma: gli stakeholders sono stati invitati ad una tavola rotonda (prevista per il 13 dicembre), di presentazione e discussione del progetto e per valutare i termini di un eventuale loro collaborazione; è stato inoltre chiesto loro di individuare un referente con il quale mantenere una comunicazione aperta sull avanzamento delle attività inerenti il progetto. Per realizzare questo obiettivo si è scelto di scrivere una lettera in cui si descrive la nostra attvità all interno del campo della Promozione della Salute nei Luoghi di Lavoro e dettagliando l interesse per un intervento nel comparto edile; alla lettera si è allegato una sintesi del progetto e delle attività che si intendono realizzare. 3. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI A seconda delle necessità, abbiamo provveduto a realizzare differenti presentazioni del progetto, che ci consentissero una comunicazione chiara ed efficace per incontrare i bisogni dei destinatari. In tutte le nostre comunicazioni abbiamo prestato particolare attenzione a mantenere un immagine coordinata e ad usare correttamente gli strumenti richiesti dal piano di comunicazione; in particolare dando risalto al logo appositamente creato (es. stampandolo sulle buste, sugli inviti ) 4. VARIAZIONI AL PROGETTO INIZIALE Le variazioni che abbiamo ritenuto di apportare al progetto iniziale (con le relative motivazioni e attività conseguenti), sono già state esplicitate nel punto 2. 5. PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO Al momento non sono emerse criticità rilevanti, tali da rivedere gli obiettivi originariamente prefissati. Si ritiene pertanto continuare con il programma delle attività prestabilito ed indicato nel Modulo progettuale - parte 2. 6. RENDICONTAZIONE ECONOMICA Ad oggi, non essendo ancora disponibili i finanziamenti, non è stato possibile procedere a spese, per cui ci si limita ad indicare le spese sostenute in auto-finanziamento. Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa previste con eventuali modifiche* Auto/co-finanziamento (sostenuto al 30.11.2006) Finanziamento richiesto Spese sostenute (al 30.11.06) Personale Operatori ASL Altro personale Attrezzature - Videoproiettore - Attrezzature informatiche Sussidi Lettere ed inviti Materiale informativo Materiale vario di cancelleria 1.000 Uso attrezzature del servizio 0 7.600 1.500 0 100 200 0

Spese di gestione e funzionamento Corrispondenza varia 50 4.300 0 Spese di coordinamento 400 0 Altro TOTALE 1.150 14.000 0 * non sono state apportate modifiche Alba, 28 novembre 2006 Il Responsabile del progetto Dott. Roberto Zanelli Il Referente Aziendale PES Dott.ssa Carla Geuna