Prevenzione Attiva in Piemonte

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1 Prevenzione Attiva in Piemonte Renata Magliola ASSESSORATO TUTELA DELLA SALUTE E SANITÀ

2 L AUMENTO DELLA SPERANZA DI VITA Nei paesi sviluppati si è registrato, nel 900, un rilevante aumento della durata della vita media 24 anni per gli uomini 28 anni per le donne FATTORE DETERMINANTE lo sviluppo economico ed i suoi benefici effetti sulle condizioni igieniche (potabilizzazione delle acque, salubrità delle abitazioni, disponibilità quantitativa di alimenti e garanzie di sicurezza microbiologica, igiene delle persone, sicurezza sul lavoro e controllo ambienti di vita) e sui livelli di istruzione.

3 I determinanti della salute Reddito e condizione sociale Reti di supporto sociale Istruzione Occupazione e condizioni di lavoro Ambiente fisico Patrimonio biologico e genetico Pratiche personali correlate alla salute e capacità di far fronte ai problemi sanitari Sano sviluppo del bambino Servizi sanitari

4 Promozione della salute e prevenzione I problemi della prevenzione Risorse ancora inadeguate; Disuguaglianze di salute e di servizi; Frammentazione degli interventi; Stile di lavoro: adempimento invece che per progetto ; Clima culturale non favorevole; Conoscenze scientifiche insufficienti; Il bisogno di prevenzione non adeguatamente avvertito.

5 Principi generali Prima la salute, poi la sanità

6 Principi generali Prima la salute, poi la sanità Obiettivi di salute Stato di salute della popolazione I determinanti della salute Politiche per la salute Primato della prevenzione

7 Principi generali Vera e falsa prevenzione Prevenzione primaria Promuovere e potenziare Prevenzione secondaria Solo quando è efficace Anticipazione diagnostica Mai!

8 Principi generali Rafforzare la prevenzione Allargare l ambito oltre il DP Unicità organizzativa e metodologica nell ASL Ri-orientare il DP (EBP, altro..) Sviluppare analisi, valutazione, comunicazione del rischio

9 Principi generali Organizzare la prevenzione Specularità Regione Asl Abbattere i confini tra le attività di prevenzione Direzione della prevenzione (fuori del DP) a pari dignità con la cura Rete regionale dei servizi (multi-sovrazonali, di rete, di eccellenza, di laboratorio)

10 Principi generali Ridefinire la rete dei servizi di supporto alla prevenzione Riorganizzare funzioni sanitarie ARPA Rete dei Servizi di Epidemiologia ISZ Dors Medicine del lavoro

11 Principi generali Finanziare la prevenzione Individuare indicatori Popolazione e UBE non bastano Dare obiettivi di attività e standard Finanziare il risultato non le prestazioni Differenziare tra ASL in base ai bisogni (e ai risultati) Attività ordinarie, progetti speciali, lavoro di rete LEP

12 Principi generali Ri-orientare la vigilanza E utile alla prevenzione I principi: equità, continuità, programmazione, valutazione, previsione, indipendenza.. Equilibrio tra vigilanza, sorveglianza ed educazione alla prevenzione Regolare il rapporto con la magistratura Valutazione Impatto sulla salute Efficacia Equità Nuove norme, nuovi compiti

13 Principi generali Documentare le azioni svolte Per misurare le attività Per la valutazione Sfruttare le potenzialità dei sistemi informatici

14 Principi generali Responsabilizzare il personale del SSR Nel realizzare obiettivi di salute Nel curare la qualità dei servizi Tecnica Etica Sociale Nella comunicazione ai cittadini

15 PREVENZIONE ATTIVA

16 qsorveglianza e prevenzione dell obesità qprevenzione del rischio cardiovascolare qsorveglianza e prevenzione degli incidenti domestici qsorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali qsorveglianza e prevenzione degli degli infortuni nei luoghi di lavoro

17 qprevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari qsorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali qsorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro qprevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari

18 Quale coordinamento per i progetti di Prevenzione Attiva? per una programmazione efficace per adottare un disegno unitario di prevenzione

19 IL MODELLO ORGANIZZATIVO Creare servizi di riferimento regionali Lavorare in rete Formazione dei formatori Fare ricerca

20 Obiettivi strumentali Strutturare e consolidare le attività già in atto Prevedere interventi e attività precedentemente non svolti o attivati a dimensione locale Utilizzare le risorse presenti in un sistema di rete integrata con utilizzo mirato delle professionalità e delle competenze

21 La prevenzione richiede integrazione fra i diversi livelli del sistema (ospedale, territorio, specialisti, medici di medicina generale, scuola, agenzie del territorio) azioni coordinate e condivise professionalità multidisciplinari e complementari

22 Instaurare un processo culturale di cambiamento fra servizi, gruppi professionali e disciplinari e una concreta aggregazione e integrazione intorno alle organizzazioni esistenti

23 modificare il clima organizzativo e lo stile di lavoro proponendo un armonizzazione dei programmi finalizzata alla massima efficacia

24 NON ACCENTRAMENTO DELLE FUNZIONI ma risorsa, opportunita' per la realizzazione di Prevenzione Attiva

25 Definizione di indirizzi operativi da adottare in modo uniforme sul territorio regionale modello assistenziale integrato fra servizi ospedalieri e territoriali e fra questi e la medicina generale (condiviso con i vertici aziendali, i servizi clinici, i dipartimenti di prevenzione, i distretti sanitari e i Medici di Medicina Generale)

26 Operare insieme ai responsabili di Prevenzione Attiva Evitare sovrapposizioni di interventi costosi Offrire assistenza e risorse Fare sistema

27 offrire assistenza e risorse per: formazione/informazione Medici di medicina generale Operatori Popolazione generale Gruppi a rischio

28 costruzione alleanze con realtà esterne al sistema sanitario (scuole, associazioni, enti diversi) formazione operatori sanitari (assistenti domiciliari, medici, operatori) informazione dei pazienti presso i loro medici di medicina generale e pediatri

29 documentazione rassegne della letteratura, manuali, linee guida monitoraggi e ricerche Studio PASSI Integrazione con ricerche epidemiologiche Implementazioni di anagrafi e banche dati

30 sistema informativo Ricondurre ad unità insieme dei sistemi informativi necessari al governo della prevenzione Creazione di un SITO che fornisca approfondimenti e collegamento a siti dedicati (per operatori e popolazione generale) Implementazione anagrafi regionali comunicazione campagne, materiali informativi, locandine

31 operare insieme ai responsabili di Prevenzione Attiva evitare sovrapposizione di interventi

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