La sicurezza alimentare e nutrizionale nel PRP. Marina Fridel Giuseppe Diegoli Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica

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Transcript:

La sicurezza alimentare e nutrizionale nel PRP Marina Fridel Giuseppe Diegoli Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica

Sicurezza alimentare e nutrizionale nel Piano Regionale della Prevenzione

2.18 - Rafforzamento e razionalizzazione delle attività di prevenzione in Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare Definizione e attuazione di un programma sulle malattie da vettori Definizione e attuazione di un programma sulle malattie da alimenti Definizione e attuazione di un programma sulla fauna selvatica Definizione e attuazione di un piano regionale coordinato di campionamento di alimenti e bevande (PRA) Formazione del personale AUSL deputato al controllo ufficiale Definizione protocollo scambio informazioni tra ospedali e DSP Produzioni di manuali operativi per specifiche zoonosi Svolgimento di audit regionali

Piano Regionale integrato 2015-2018

2.1 - Sviluppo rete epidemiologia ambientale Il progetto ha l obiettivo di migliorare la conoscenza del rapporto tra inquinanti ambientali e salute attraverso il monitoraggio degli inquinanti a cui è esposta la popolazione e il potenziamento della sorveglianza epidemiologica, nonché la formazione degli operatori della prevenzione sul tema ambiente e salute e comunicazione del rischio. 2.16 - Adozione di misure di coordinamento e cooperazione tra la Regione E altre Amministrazioni che effettuano controlli sulla filiera alimentare al fine di assicurare l'efficace coordinamento Istituire un Tavolo regionale interistituzionale che individui, organizzi e coordini in una prospettiva multidisciplinare le attività finalizzate a definire, conoscere e gestire gli elementi di rischio anche ambientale che possono impattare sulle produzioni animali, vegetali e acque potabili destinate al consumo umano e sugli alimenti per animali al fine di prevenire, contrastare ed eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze nocive nonché verificare l efficacia delle soluzioni adottate in modo da garantire un elevato grado di sicurezza per le persone.

Tavolo Regionale interistituzionale Piano regionale della prevenzione progetti 2.1 e 2.16 - Componenti Cura del Territorio e dell'ambiente Agricoltura, Caccia e Pesca IZS della Lombardia e dell'emilia Romagna Arpa Emilia Romagna Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL Servizio Prevenzione e Sanità Pubblica

Obiettivi 2016 /2017 Predisposizione di un protocollo di campionamento nelle emergenze ambientali e definizione delle competenze Presenza di impianti a elevato rischio ambientale sul territorio (es. produzione, smaltimento, sversamento sostanze perfluoroalchiliche, ritardanti di fiamma, arsenico inorganico, nichel, ecc.) Individuazione di piani di monitoraggio, sorveglianza e campionamento in funzione degli elementi di rischio che possono impattare sulle produzioni animali, vegetali e sulle acque potabili (es. idrocarburi, glifosate, ecc.) Programmazione o riprogrammazione di piani di campionamento

Dalla prevenzione alla presa in carico del bambino sovrappeso e obeso in Emilia-Romagna

Dalla prevenzione alla presa in carico del bambino sovrappeso e obeso in Emilia-Romagna Strategia organica per contrastare l obesità infantile che consiste: intervenire il più precocemente possibile e in particolare ancor prima della nascita del bambino predisporre interventi di carattere multifattoriale che facciano perno sulle principali figure educative per il bambino, in particolare famiglia e scuola, ricercando il contributo di tutti gli attori della comunità locale in grado di svolgere un ruolo attivo (Progetti di comunità) promuovere ambienti salutari: rendendo più facili le scelte di salute dare continuità nel tempo agli interventi, attraverso azioni e comportamenti coerenti in tutti gli ambiti

Linee d'indirizzo regionali Definiscono gli schemi operativi Forniscono indicazioni e raccomandazioni per facilitare l applicazione pratica su tutto il territorio regionale

La prevenzione dell obesità infantile: meno nove mesi più tre anni INDICE PREMESSA La strategia regionale per la prevenzione dell obesità infantile INTERVENTI DURANTE LA GRAVIDANZA PER LA PREVENZIONE DELL OBESITA La promozione di sane abitudini alimentari ed il controllo del peso in gravidanza. Gravidanza e attività fisica INTERVENTI NEI PRIMI ANNI DI VITA DEL BAMBINO PER LA PREVENZIONE DELL OBESITA Allattamento e prevenzione dell obesità infantile Il divezzamento: momento critico per lo sviluppo delle abitudini alimentari nel bambino Il ruolo della famiglia, della scuola e della comunità LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI SANITARI INDICATORI DI VALUTAZIONE ALLEGATI

Formazione operatori sanitari Promozione di una cultura condivisa e coerente fra gli operatori sanitari per la diffusione di adeguate e univoche informazioni su corretti stili di vita, alle donne in gravidanza e ai neo genitori con il coinvolgimento di enti/servizi che si occupano di sostegno alla genitorialità

Interventi preventivi e terapeutici basati su una rete integrata e multidisciplinare di servizi sanitari

Il modello si articola, nell ambito di una integrazione tra territorio e ospedale, nei seguenti punti: 1. Coinvolgimento dei PLS nella promozione attiva dei fattori protettivi, nel monitoraggio antropometrico e intercettazione precoce di sovrappeso e obesità 2. Sviluppo sul territorio di una rete di collaborazione multi-professionale per la presa in carico e l educazione terapeutica del bambino obeso e del nucleo familiare per favorire un cambiamento duraturo dei comportamenti 3. Alleggerimento dell impegno delle strutture ospedaliere consente al pediatra ospedaliero di focalizzare l attenzione sull obesità grave e complicata

Deliberazione Giunta Regionale n. 418 del 10 Aprile 2012 Offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole e strumenti per la sua valutazione e controllo Definiti gli standard nutrizionali regionali : tipologia e caratteristiche di alimenti bevande venduti o forniti presso le scuole Interessato tutto l ambiente alimentare scolastico: refezione scolastica, distributori automatici o servizi bar situati all interno delle scuole Definito uno Strumento di valutazione dei menu con applicazione di un punteggio semiquantitativo

STANDARD QUALITATIVI PER IL PRANZO: CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE DEGLI ALIMENTI

Nel 2016 numero tot. di scuole con mensa: 3018 Numero scuole con menu valutati: 2926 97% delle scuole 700 600 500 400 300 200 100 0 MO BO FE IMO PR PC RE CE FO RA RN

Dal 2013 si è osservato un progressivo incremento dell applicazione completa degli standard nutrizionali nelle strutture scolastiche pubbliche e private : Nel 2013 dalla valutazione dei menu è emerso che gli Standard nutrizionali erano applicati nel 85% Nel 2016 si è arrivati al 95% L applicazione degli standard nei distributori automatici risulta più critica per la presenza ancora di snack con elevato apporto di grassi saturi e di bevande con aggiunta di zuccheri

La valutazione semiquantitativa a punteggio dell implementazione degli standard nutrizionali si è rilevata pertanto un utile strumento per: stimare in maniera oggettiva la diffusione e la promozione di specifici obiettivi nutrizionali nelle scuole; garantire una uniformità sul territorio regionale; evidenziare il potenziale impatto di promozione di sana alimentazione su gruppi di bambini/ragazzi in aree disagiate, in quanto il miglioramento all'accesso a sani alimenti nella scuola contribuisce a ridurre le iniquità sociali.