Tra fiction e realtà: il bullismo nella scuola media



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Transcript:

2 REPORT STATO DI AVANZAMENTO Tra fiction e realtà: il bullismo nella scuola media TITOLO ASL/ASO (proponente, se progetto Aziendale, o capofila, se progetto inter-aziendale) Responsabile di progetto Cognome e nome Struttura di appartenenza Indirizzo postale per comunicazioni e-mail telefono fax Partner (elenco di enti, scuole, organizzazioni, associazioni che collaborano al progetto) Filone tematico e Azione (indicazione del filone tematico e dell azione scelta per esteso) Destinatari finali (target principale) Destinatari intermedi (persone interessate stake holder - che vengono coinvolte per agire sui destinatari finali: es. coin-volgimento in attività di formazione degli inse-gnanti affinché agiscano con i ragazzi, del diri-gente scolastico rispetto alla modifica del POF...) Setting (contesto e luogo in cui si sviluppa l intervento) Integrazione con azioni locali Reti OMS (HPH, HPS, Città Sane ) politiche di concertazione locale (Piani di Zona, Agenda 21, ) progetti/programmi locali Tipologia dell intervento (indicare con un crocetta la/e tipologia/e) Tra fiction e realtà: il bullismo nella scuola media Asl 14 VCO via Mazzini 117 28887 OMEGNA (VB) Croce Mauro SS Educazione Sanitaria ASL14 VCO via Mazzini 117, 28887 OMEGNA mauro.croce@katamail.com tel. 0323. 868111 cell. 3393997375 0323. 623020 3 Scuole Medie Inferiori del territorio del Verbano Cusio Ossola; Associazioni: Alternativa A e Contorno Viola Azione 13: Promuovere la salute mentale nell infanzia e nell adolescenza nel setting scuola attraverso interventi informativi, formativi, educativi e organizzativi Adolescenti tra gli 11 e 14 anni delle scuole coinvolte nel progetto e, nella fase di diffusione, tutti gli studenti delle Scuole Medie del VCO Partecipano inoltre al progetto: gli insegnanti delle scuole coinvolte attraverso incontri di formazione e progettazione delle fasi operative di sviluppo del progetto; il personale non docente attraverso incontri di informazione e sensibilizzazione; i dirigenti scolastici attraverso la modifica del POF Il contesto in cui si sviluppa l intervento è il territorio del VCO e, nello specifico, il setting della scuola media La comitato tecnico Provinciale per l Educazione alla salute La rete Provinciale di prevenzione del Bullismo Il coordinamento dei genitori Il MIUR CSA del VCO

Informativo (es: pieghevoli) Comunicativo (es:campagna) Formativo (es: acquisizione e potenziamento di competenze, abilità e tecniche) Educativo (es: educazione ad un comportamento, stile di vita ) Organizzativo (es: aumento accessibilità) Sviluppo di comunità (es: ricerca-azione con ) Ambientale (es: modifica mensa) Informativo Comunicativo Formativo Educativo Organizzativo Sviluppo di comunità Ambientale Abstract (max 1 pagina su: contesto di partenza, razionale, obiettivi, metodologia, attività, valutazione e strumenti) Il contesto in cui si sviluppa questo intervento è rappresentato da un coordinamento tra scuole, enti e associazioni del VCO, volto a monitorare e prevenire il fenomeno del bullismo nel territorio provinciale. Dal 2003 questo coordinamento, denominato Rete Provinciale Prevenzione Bullismo, opera in modo permanente tra i giovani al fine di attivare in maniera sistematica forme efficaci di prevenzione al fenomeno. L intervento è rivolto alle scuole medie inferiori e si propone di uscire dalla prospettiva dell emergenza in favore della costituzione di un contesto di progettazione operativa e partecipativa che vede gli studenti, i docenti e il personale non docente confrontarsi e collaborare insieme agli operatori, al fine di far fronte ad una questione sentita, come quella del bullismo, all interno del contesto scolastico. Dal punto di vista dell approccio al fenomeno, il progetto adotta un modello di lettura e di intervento che per taluni aspetti appare discontinuo rispetto ai modelli prevalenti. Il bullismo viene identificato come fenomeno di gruppo: si abbandona la strada che porta a cogliere le manifestazioni problematiche a partire dalle caratteristiche individuali dei soggetti coinvolti. Infatti del fenomeno è stata data una lettura in termini di dinamica di gruppo, attraverso la messa a punto di modelli di sviluppo che prendono in considerazione i movimenti legati alla cultura e all identità del gruppo, alla leadership e all ostracismo, nel contesto particolare dei gruppi non-spontanei, come risulta essere, per definizione, il gruppo classe. Il percorso ha previsto due step fondamentali: in un primo momento la formazione ai docenti strutturata su quattro incontri interattivi per analizzare il fenomeno bullismo e ragionare su possibili strategie di prevenzione, contrastando sia gli atteggiamenti di sottovalutazione, che di esasperazione allarmistica; in un secondo momento è stato attivato un percorso di azione educativa coi ragazzi, strutturato su otto incontri per discutere del fenomeno, stimolare i ragazzi stessi attraverso tecniche di comunicazione e proporre un percorso di video-education finalizzato all ideazione di una sceneggiatura e alla realizzazione di un cortometraggio. La realizzazione di un filmato in ogni scuola ha lo scopo di rendere protagonisti i ragazzi, facendo emergere direttamente tra loro le rappresentazioni del fenomeno, stimolandoli ad assumere un ruolo attivo e consapevole nel processo di prevenzione. I video delle singole scuole saranno montati insieme per ottenere un unico prodotto che, oltre ad essere restituito e pubblicizzato, servirà, nel prossimo anno scolastico, come strumento di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole della provincia e come strumento di lavoro e commento per i docenti.

1. ATTIVITA E RISULTATI NELLA PROSECUZIONE DEL PROGETTO 1.1. Andamento del gruppo di progetto Il gruppo di progetto non ha mostrato difficoltà durante il percorso di lavoro; si incontra regolarmente per fare il punto della situazione e in particolare i formatori, che seguono il percorso con le classi, sono costantemente in comunicazione, per portare avanti parallelamente i lavori, confrontarsi sui vari aspetti del percorso ed attivare una strategia di lavoro ad hoc a seconda delle classi interessate. 1.2. Alleanze tra gli attori interessati al progetto Le associazioni coinvolte nella realizzazione del progetto sono riuscite ad interagire in maniera costruttiva con le scuole, che si sono mostrate disponibili e partecipi alla realizzazione del progetto. Fondamentale si è rivelata la collaborazione tra il gruppo di lavoro e la Rete Provinciale Prevenzione Bullismo, che ha permesso di coinvolgere ragazzi di scuole superiori già impegnati, in qualità di peer educator, ad attivare forme efficaci di prevenzione al bullismo. Questi studenti della scuola secondaria si sono confrontati con i ragazzi delle classi interessate, favorendo il dialogo e la discussione sul tema bullismo in maniera interattiva e costruttiva, permettendo alle classi di riflettere sulle dinamiche interne al proprio gruppo e sui vari comportamenti presenti in esso. 1.3. Diagnosi educativa I destinatari intermedi, ossia i docenti, sono stati coinvolti in un percorso di formazione, in cui hanno mostrato interesse a collaborare tra loro e col gruppo di lavoro, per far fronte a quei comportamenti definiti di bullismo all interno della scuola e in particolare nelle classi dove è stato attivato il percorso. La formazione ha utilizzato i seguenti strumenti di lavoro: questionario sulla percezione del fenomeno; visione di film e discussione sul tema; focus group ed elaborazione di soluzioni al fenomeno bullismo; lavori di gruppo su storie verosimili. Ai destinatari finali, ossia i ragazzi delle classi coinvolte, è stato presentato il progetto come un percorso finalizzato alla convivenza nella classe. Alcuni hanno considerato rilevante l obiettivo del percorso, per altri il problema sembrava presente, ma non sembravano trovare possibili soluzioni. In generale tutti hanno mostrato interesse all idea di lavorare con una persona esterna alla scuola con cui è risultato più facile parlare della tematica bullismo, e per i ragazzi è stato stimolante lavorare alla realizzazione di un prodotto audiovisivo di cui loro stessi sono stati protagonisti. Ai ragazzi è stato proposto un percorso di video-education strutturato come segue: brain storming sul gruppo classe, giochi di ruolo sulla tematica della convivenza e del rispetto, confronto coi peer educator delle scuole superiori, visione di un filmato e questionario di riflessione sul film e sulle proprie emozioni, lavori di gruppo per realizzare una sceneggiatura e infine riprese del filmato da loro ideato, che rappresentasse ciò che per loro significa bullismo, affinché adottino un ruolo attivo di prevenzione e contrasto. 1.4. Diffusione del progetto Il prodotto audiovisivo realizzato sarà restituito nel mese di settembre alle scuole stesse, diffuso in altre scuole della provincia e utilizzato come strumento di prevenzione e sensibilizzazione al fenomeno. Il progetto è stato recentemente presentato al Convegno La prevenzione nella scuola e nella comunità tenutosi a Padova alla fine del mese di giugno con pubblicazione dell abstract.

2. GERARCHIA OBIETTIVI E PROGRAMMA ATTIVITA La formazione docenti e il percorso coi ragazzi rappresentano le attività principali del progetto, che, per realizzarsi, hanno richiesto alcune attività distinte, quali: - costruzione del questionario per i docenti; - costruzione del questionario per i ragazzi in seguito alla visione del filmato; - stesura della sceneggiatura, che è stata più volte rivista e modificata, a seconda degli elementi che i ragazzi credevano opportuno inserire o togliere. Nella fase di stesura della sceneggiatura è stato fondamentale il ruolo dell insegnante di lettere, la cui collaborazione è stata preziosa ai fini dell ideazione della storia. - Riprese audiovisive: qui il ruolo del tecnico è stato importante poiché ha saputo dare una lettura più cinematografica alle sceneggiature realizzate dai ragazzi e ha permesso un organizzata suddivisione in gruppi di lavoro per migliorare la gestione della classe durante le riprese. In questa fase docenti e personale non docente si sono mostrati molto disponibili ed elastici sui tempi e sulle necessità di spazi e luoghi dove fare le riprese. - Montaggio: tecnico audiovisivo e formatori hanno collaborato per il montaggio delle singole storie, cercando di trasmettere con il linguaggio delle immagini il messaggio che i ragazzi hanno voluto mandare sul tema del bullismo. Rispetto alla rimodulazione presentata nel primo report i tempi sono stati rispettati, allungando solo di un paio di settimane la fase di montaggio poiché i quattro filmati hanno richiesto più lavoro del previsto. La fase più intensa è stata la stesura delle sceneggiature, poiché questo lavoro di gruppo ha richiesto parecchio tempo e collaborazione da parte dell insegnante per aiutare i ragazzi ad esprimersi al meglio, secondo un linguaggio meno letterario e più legato alle immagini. La decisione di montare insieme i quattro filmati è venuta durante il percorso, poiché è sembrato più opportuno ed efficace creare un unico prodotto che abbia però un filo conduttore, così si sono fatte altre riprese che mostrano un talk-show dove esperti (interpretati da alcuni ragazzi rappresentanti le quattro classi) discutono sul tema bullismo, presentando uno alla volta i cortometraggi realizzati. 3. VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI RISULTATO Il prodotto audiovisivo, sottoposto in questi giorni alle ultime modifiche da parte del tecnico, sarà presentato a settembre e solo allora sarà possibile valutarne i risultati effettivi. Per quanto riguarda il processo, si può affermare che sono state raggiunte le aspettative di attivare una maggior comunicazione all interno del contesto scolastico sul tema bullismo, affinché i docenti siano più attenti nell individuare il problema fin dalle sue origini e sono state favorite sensibilizzazione e riflessione sul fenomeno anche all interno del gruppo classe, il quale ha mostrato esplicitamente il bisogno di confronto con persone esterne all ambiente scolastico, per poter discutere dei comportamenti presenti in classe e a scuola e trovare una possibile soluzione al problema. È emerso come i ragazzi possano assumere un ruolo attivo nella prevenzione al bullismo, solo se vengono stimolati al dialogo, al confronto e alla partecipazione attiva e, nel nostro caso, essere protagonisti nell ideazione e nella realizzazione di un filmato, ha sicuramente reso più coeso il gruppo classe, favorendo il dialogo e la comunicazione tra i singoli.

4. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI Durante il percorso sono stati prodotti i seguenti documenti: un questionario per i docenti sulla percezione del fenomeno bullismo; un questionario per i ragazzi di riflessione sul film visto e sulle emozioni che vivono in classe; quattro sceneggiature (una per classe coinvolta nel progetto) e quattro cortometraggi (in fase di montaggio finale). Si precisa inoltre come al fine di potere permettere le riprese ai ragazzi, sono state prodotte delle liberatorie ad hoc per l autorizzazione da parte dei genitori. 5. VARIAZIONI AL PROGETTO INIZIALE Non è stata apportata alcuna variazione rispetto alla rimodulazione del progetto presentata nel primo report. Si prevede di chiudere il progetto alla fine del mese di ottobre, dopo aver restituito il lavoro alle scuole coinvolte e presentato i filmati e l intero lavoro alla provincia. 6. PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO Di seguito le attività mancanti alla conclusione ultima del progetto: 1. ultimare il montaggio dei singoli filmati Entro fine luglio 2. restituzione dei singoli lavori alle classi Settembre 2007 coinvolte nel progetto 3. presentazione dell intero lavoro alla Ottobre 2007 provincia a cura del gruppo di lavoro 4. valutazione finale del progetto a cura del Ottobre2007 gruppo di lavoro e dei docenti referenti 7. RENDICONTAZIONE ECONOMICA Tipologia di spesa Personale Attrezzature Sussidi Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento Altro TOTALE Voci analitiche di spesa previste Modifiche voci di spesa* Finanziamento richiesto Spese sostenute (al 31.07.07) *Non sono state ancora sostenute spese in quanto sono in corso di definizione le procedure per la convenzione con le Associazioni coinvolte nel Progetto e gli atti di riferimento sono stati perfezionati e controllati in questi giorni e saranno adottati ufficialmente e formalmente nella prima seduta deliberante utile successiva alla data della presente relazione. Nel corso degli incontri per il perfezionamento e la definizione degli atti di cui sopra è peraltro emersa la necessità di una rimodulazione all interno della Tabella Budget, che non va a modificare la voce totale del finanziamento richiesto ed assegnato, ma ricalibra e assesta due tipologie e voci di spesa come segue :

per la realizzazione ed il montaggio dell audiovisivo in progetto, anche in considerazione della partecipazione di due Scuole collocate in sedi territoriali distanti tra loro, si è ritenuto opportuno prevedere la prestazione di un secondo tecnico esperto in materia al fine di una migliore riuscita degli obiettivi prefissati. Tale scelta comporta le voci di spesa relative al tecnico audiovisivo aumentino da 1.260,00 ad 2.520,00. Per sostenere l incremento di spesa relativo a queste voci, a seguito di valutazione complessiva, si ritiene opportuno utilizzare parte della quota corrispondente alla voce Spese di gestione e funzionamento, che, con tale operazione, da 3.000,00 si assesta ad 1.740,00 ( 3.000,00-1.260,00), lasciando invariato il finanziamento totale richiesto, approvato ed assegnato pari ad 13.885,00 -. Si comunica che è stato formalmente individuato da parte della ASL 14 il responsabile del procedimento amm.vo nella persona della dott.ssa Varallo Rosa Rita che firma in originale la presente - come indicato alla lettera g) del punto 2) del dispositivo della Deliberazione del Direttore Generale n 75 del 5 aprile 2007. Omegna, 30 luglio 2007 Il Responsabile del progetto Il referente Aziendale PES M. Croce M. Croce Il Responsabile del Procedimento Amm.vo Rosa Rita Varallo