Comitato per l'arsenale di Verona



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Comitato per l'arsenale di Verona Alle Consigliere e ai Consiglieri del Comune di Verona Verona, 21.1.2013 Gentili Consigliere, gentili Consiglieri, per Vostra maggiore informazione inviamo in allegato alcuni documenti riguardanti le attività del Comitato per l'arsenale di Verona. Il Comitato si oppone al progetto presentato dall'ati Contec Rizzani De Eccher e sostiene la necessità di mantenere l'arsenale in mano pubblica e di destinarlo ad attività di pubblica utilità. La documentazione include il progetto 12.000.000 bastano! Ipotesi di recupero parziale dell'arsenale Di Verona presentato alla stampa sabato scorso. Elenco allegati: progetto 12.000.000 bastano! Ipotesi di recupero parziale dell'arsenale di Verona ; comunicato stampa del 19.1.2013; comunicato stampa del 2.1.2013; testo della petizione a favore del mantenimento dell'arsenale asburgico di Verona in mano pubblica e della sua esclusiva destinazione ad attività di pubblica utilità. Distinti saluti Elisabeth Klijn a nome del Comitato per L'Arsenale di Verona mail: emf57@hotmail.com

12.000.000 bastano! Ipotesi di recupero parziale dell'arsenale Di Verona a cura del Comitato per l'arsenale di Verona Gennaio 2013

12.000.000 BASTANO: Ipotesi di recupero parziale dell'arsenale di Verona MANUTENZIONE ORDINARIA MESSA IN SICUREZZA RESTAURO OPERE DI PRIVATI DEMOLIZIONI 100 /mq 350 /mq 1400 /mq 0 /mq 10 /mc SISTEMAZIONI ESTERNE 100 /mq 0 /mq

PREVENTIVO DI SPESA tipo di intervento quantità prezzo unitario totale recupero completo 4.350 mq 1.400 6.090.000 messa in sicurezza 1.800 mq 350 630.000 manutenzione ordinaria 11.300 mq 100 1.130.000 demolizioni 15.000 mc 10 150.000 sistemazioni esterne 40.000 mq 100 4.000.000 TOTALE lordo 12.000.000 N.B.: tutti i prezzi unitari sono comprensivi di spese tecniche (10%) e IVA Gli interventi realizzati da privati in regime di concessione sono a costo zero per l'amministrazione

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI E NOTE recupero completo: rifacimento delle coperture e restauro delle facciate, finiture interne, adeguamento tecnologico. messa in sicurezza: rifacimento delle coperture crollate e tamponamento delle aperture con lo scopo di fermare il degrado delle strutture manutenzione ordinaria: demolizioni: piccoli lavori di manutenzione volti a mantenere o a migliorare la fruibilità degli edifici già agibili. Ad esempio: riparazione delle coperture e degli infissi, piccole migliorie della dotazione tecnologica e della sicurezza. gli edifici non appartenenti all'impianto originario sistemazioni esterne: spese tecniche: sistemazione del verde e dei viali volta a mantenere e reintegrare la plantumazione esistente. Si dà per scontato che l'area soprastante al previsto parcheggio interrato venga sistemata a spese della ditta concessionaria. tutte le spese relative alla progettazione, alla direzione lavori e alla cantierizazione degli interventi. nota: Tutti i prezzi indicati sono da intendersi come valori medi relativamente ai diversi stati di manutenzione degli edifici. Essi sono comprensivi di IVA alle diverse aliquote del 10% per le opere di ristrutturazione e restauro e del 21% per le spese tecniche.

Comitato per l'arsenale di Verona COMUNICATO STAMPA del 19.1.2013 Presentazione di: 12.000.000 bastano: ipotesi di recupero parziale dell'arsenale di Verona Il Comitato sostiene che 12.000.000 di euro sono sufficienti per avviare un processo di recupero dell'intero complesso dell'arsenale. La cifra, pari a quella stanziata dall'amministrazione come contributo comunale per il progetto Contec Rizzani De Eccher, è già a disposizione, come è stato più volte confermato dagli stessi amministratori comunali. Questo significa che è possibile un avvio immediato dei lavori. L'ipotesi di recupero presentata dal Comitato prevede: la demolizione degli edifici non appartenenti all'impianto originale; la sistemazione di tutte le aree esterne con ripristino della piantumazione originale e delle superfici a prato per trasformare l'arsenale in un vero parco pubblico; il rifacimento delle coperture crollate per fermare il degrado delle strutture e il tamponamento delle aperture degli edifici non agibili per evitare intrusioni; il recupero dell'intera corte orientale e di metà della corte centrale per ospitare funzioni di pubblica utilità; il recupero della palazzina 2c nella corte centrale a cura e a spese della Cooperativa Teatro Scientifico Teatro Laboratorio, in cambio di una concessione degli spazi per un numero congruo di anni (questo progetto di recupero esiste già); la ricostruzione, sempre da parte di privati in regime di concessione, della parte mancante della palazzina 27 nella corte orientale (il prolungamento della chiesa di S. Francesco). Questo intervento avrebbe lo scopo di completare la corte; la manutenzione ordinaria dei restanti edifici con lo scopo di preservarne l'agibilità o di migliorarla. Questo progetto intende trasformare l'arsenale in un grande parco pubblico completamente accessibile e prevede il completo recupero di un terzo degli edifici. Inoltre preserva dal degrado gli edifici restanti, permettendo un loro utilizzo temporaneo per le attività che già ospitano o per altre da definire. In altre parole: con 12.000.000 di euro è possibile ottenere più di quanto promesso dal progetto Contec Rizzani De Eccher. Perché non iniziare subito? Arch. Luca Speziali a nome del Comitato per L'Arsenale di Verona

Comitato per l'arsenale di Verona COMUNICATO STAMPA del 2.1.2013 In merito a quanto la stampa ha riportato nei giorni scorsi circa le affermazioni del sindaco Tosi e del vice sindaco Giacino, il Comitato prende posizione come segue. Perchè il Comitato ritiene contrario all'interesse pubblico il progetto di riqualificazione dell'arsenale presentato da Rizzani De Eccher Contec? Affermare, come fa il Sindaco, che L'Arsenale resterà un patrimonio di tutti (L'Arena del 30.12) o garantire, tramite calcoli accessibili a pochi, che l'offerta è economicamente conveniente per il Comune non è sufficiente a dimostrare la pubblica utilità di questo progetto. Ricordiamo cosa prevede il progetto: la cessione a privati di due terzi degli edifici con la libertà di farne negozi e uffici e di rivenderli; la realizzazione di un secondo parcheggio interrato da 500 posti; il vincolo a favore dei privati sulla destinazione d'uso delle aree e degli edifici pubblici; infine per quindici anni la gestione privata di tutto il complesso, parte pubblica compresa. Al di là delle valutazioni economiche e di impatto ambientale, urbanistico e viabilistico che la trasformazione dell'arsenale in un centro prevalentemente commerciale e direzionale comporta, ci preme sottolineare che se verrà realizzato questo progetto, l'arsenale non sarà più un bene comune accessibile a tutti. Il Comitato considera dunque questo progetto contrario all'interesse pubblico per i seguenti motivi: un nuovo centro commerciale e direzionale di queste dimensioni porterà alla scomparsa della già sofferente rete commerciale di Borgo Trento e costituirà una forte concorrenza per gli esercizi del Centro storico; la presenza di uffici e negozi su due terzi dell'area provocherà un aumento smisurato del traffico e dell'inquinamento in una zona già oggi congestionata dalle auto; il parcheggio interrato da 500 posti auto, il secondo all'interno dell'arsenale oltre a quello Saba già previsto, sarà un ulteriore attrattore di traffico; il vincolo di destinazione d'uso delle aree pubbliche e la gestione privata del complesso renderanno di fatto anche la parte pubblica soggetta in tutto e per tutto agli interessi privati. I rappresentanti dell'amministrazione comunale non hanno dato ad oggi alcuna risposta a queste critiche, limitandosi a difendere il progetto Rizzani De Eccher Contec come l'unica soluzione possibile per fermare il degrado dell'arsenale e respingendo ogni critica come irrealistica, velleitaria o preconcetta. Il Comitato crede invece realistico e necessario trovare soluzioni alternative e realizzabili per intervenire subito sull'arsenale e per restituirlo interamente alla popolazione veronese. L'unico vero interesse pubblico attuale è fermare il degrado dell'arsenale, trasformarlo in un parco pubblico e recuperare la piena funzionalità di alcuni edifici. A questo scopo vanno mobilitate tutte le risorse esistenti, sia quelle economiche (i 12.000.000 a disposizione del Comune) sia quelle sociali, culturali e impreditoriali che a Verona fortunatamente non mancano. Vogliamo infine ricordare l'articolo 6, dedicato alla cultura, dello Statuto del Comune di Verona, augurandoci che serva da guida per il progetto di recupero dell'arsenale: Il comune valorizza il patrimonio culturale della città in tutte le sue forme ed espressioni [...]. A tale fine sviluppa forme di collaborazione con enti, istituzioni ed associazioni; promuove iniziative di incontro e scambio, [...]; assicura risorse e predispone interventi per la qualificazione del profilo urbano della città con particolare riguardo alle tradizioni artistiche, storiche, artigianali che ne caratterizzano l'aspetto. Arch. Luca Speziali a nome del Comitato per L'Arsenale di Verona

Al Sindaco di Verona Flavio Tosi al Soprintendente Arch. Gianna Gaudini al Presidente Club UNESCO Verona, Prof. Stefano Bucci Petizione a favore del mantenimento dell'arsenale Asburgico di Verona in mano pubblica e della sua esclusiva destinazione ad attività di pubblica utilità. Premesso che l'arsenale di Verona è per dimensioni e integrità un esempio unico al mondo di architettura militare asburgica e che ogni sua manomissione potrebbe compromettere lo status di Patrimonio dell'umanità definito dal Piano di gestione UNESCO del 2005. Premesso che negli anni passati la cittadinanza si è riappropriata di questo spazio, rendendolo, dopo una lunga attesa, il luogo preferito per il tempo libero e la socializzazione del quartiere di Borgo Trento e di tutta Verona e che non intende rinunciarvi. I cittadini firmatari della presente petizione chiedono di respingere la proposta di Finanza di progetto per il recupero e la riqualificazione dell'ex Arsenale austriaco, avanzata da Contec Consorzio Arsenale e Rizzani De Eccher Spa, perché palesemente contraria all'interesse pubblico e a quello delle attività commerciali della zona e perché porterebbe ad un enorme aumento del traffico, già ora insostenibile, e ad una forte diminuzione del verde pubblico. Cosa otterrebbe il Comune di Verona da questo accordo? In cambio del recupero di tutto il complesso, il Comune di Verona rimarrebbe proprietario delle aree esterne e di circa un terzo delle aree coperte. La proprietà pubblica ne risulterebbe fortemente mutilata e verrebbe per sempre gravata da pesanti servitù di passaggio e da vincoli nella destinazione d'uso. Nei primi quindici anni il Comune sarebbe inoltre legato al Concessionario da un contratto di esclusiva, a costi ad oggi ignoti, per la fornitura di servizi, manutenzione, sorveglianza e gestione dell'intero complesso. In questo periodo, tutte le attività sarebbero soggette ad approvazione da parte del concessionario. Lo stesso uso del teatro ipogeo e delle sale espositive, entrambi di proprietà municipale, sarebbe a pagamento (2.500 al giorno) e sottoposto a limitazioni temporali anche per iniziative pubbliche. Cosa otterrebbe invece il concessionario? 12.000.000 di euro di finanziamento pubblico, la cessione per 99 anni (rinnovabili) di due terzi della superficie utile con la libertà di trasformarla in uffici e negozi modificandola a suo piacimento, il permesso di rivendere questi uffici e negozi, la possibilità di aprire un nuovo centro commerciale nella corte centrale e di realizzare un'ulteriore parcheggio da 500 posti (oltre a quello SABA già previsto), l'esonero dagli oneri di urbanizzazione, la gestione retribuita dal Comune per quindici anni dell'intero complesso. Oltre a questo, i vincoli di destinazione d'uso imposti alla parte pubblica (nessuno spazio commerciale, nemmeno bar o shop per il museo) garantirebbero al concessionario un'eterna assenza di concorrenza. Insomma, una proposta che ogni privato cittadino, trattandosi di casa sua, rifiuterebbe senza pensarci troppo. I firmatari, non volendo fermarsi alla sola opposizione, chiedono di destinare fin da subito i dodici milioni di euro già disponibili ad interventi di manutenzione e restauro dell'arsenale nell'ambito di un progetto che mantenga la proprietà e l'uso dell'area in esclusiva mano pubblica e che metta in risalto la naturale vocazione a parco pubblico, luogo di aggregazione sociale e polo culturale dell'area. Dicembre 2012 I firmatari