ORIGINAL ARTICLE. Coordinatore Corso di Laurea in Infermieristica Sede Formativa di Cesena Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bologna



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Original Article. Sandra Montalti et al 163 ORIGINAL ARTICLE Continuing medical education and nurses: a balance of activity in Four Public Health Care Units in Romagna (Area Vasta Romagna Program - Italy) ECM ed infermieri: un bilancio d esercizio in area vasta Romagna Sandra Montalti *, Azzurra Bernabei **, Emanuela Vignoli *** * Coordinatore Corso di Laurea in Infermieristica Sede Formativa di Cesena Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bologna ** Coordinatore Infermieristico Azienda USL di Forlì *** Infermiera Azienda USL di Forlì Abstract The Continuing Medical Education (CME) system, which is active in Italy since 2002, aims at improving the quality of health care services offered to users by developing the professionality of health care workers. The aim of this study is to evaluate annual planning and organization of the educational tools offered to health care workers, in particular to nurses and coordinators, in the four Public Health Care Units of the area of Romagna. Our data show that, even though the Public Health Units are strongly committed, in terms of human and economic resources, to build an educational pattern, the training is not yet coherent with the main strategic health care objectives. The lack of integration between university programs, continuing medical education and intercorporate classes hinders the process of complete professional development. In conclusion, it is necessary to re-evaluate continuing medical education aims. Key words: Nurses, Continuing Medical Education, Nursing Education Journal of Medicine and The Person, 2006; 4(4): 163-167 Received May 31 st 2006, Revised September 29 th 2006, Accepted October 15 th 2006 Introduzione L evoluzione della domanda sanitaria ed il conseguente aumento della complessità del sistema organizzativo, legato al cambiamento delle caratteristiche demografiche e socio culturali della popolazione, all evoluzione delle conoscenze scientifiche ed allo sviluppo di una cultura del benessere, hanno portato alla necessità, da parte delle Aziende Sanitarie, di adottare specifiche azioni per dare risposta a questi mutamenti. Nell ottica del miglioramento della qualità offerta agli utenti, la formazione dei professionisti rientra tra le attività prioritarie adottate come risposta alla domanda di assistenza. Ultimamente sono stati diversi i fattori che hanno sostenuto il processo di aggiornamento continuo e di formazione permanente da parte del personale del Servizio Sanitario Nazionale. Dal 1999, con la pubblicazione dell ultimo Codice Deontologico dell Infermiere, si è ribadita la consistenza deontologica dell aggiornamento delle proprie conoscenze, attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull esperienza e la ricerca, al fine di migliorare la competenza professionale fondamentale per ciascun infermiere. Il programma di Educazione Continua in Medicina, avviato nel 2002 in Italia per mantenere elevata e al passo con i tempi la professionalità dei diversi operatori della sanità, ha rappresentato l occasione per il generale miglioramento dei servizi. Infine, anche l ultimo contratto di lavoro ha ulteriormente valorizzato l aggiornamento professionale prevedendo, da parte delle Aziende, la garanzia dell acquisizione dei crediti formativi richiesti dalle disposizioni vigenti, a favore del personale interessato. Fino ad oggi, molteplici sono state le attività promosse per la formazione continua del personale sanitario. Un ruolo attivo è stato ricoperto in questa fase oltre che dalle Aziende Sanitarie, anche dagli Ordini Professionali, dalle associazioni professionali-scientifiche e da qualche sede universitaria. Se da un lato questi soggetti si sono fatti promotori di una serie di eventi formativi di vario tipo (corsi, seminari, convegni) per rispondere alle esigenze dei propri dipendenti e/o associati, dall altro si sono anche impegnati per sperimentare e promuovere nuovi modelli formativi.

164 JOURNAL OF MEDICINE & THE PERSON. DECEMBER 2006, VOL. 4 NUMBER 4 Tab. 1 Dati relativi alle Aziende USL dell Area Vasta Romagna aggiornati al 2004 Popolazione servita 193.857 365.367 177.415 286.934 Posti letto pubblici 664 1.272 574 929 N. dipendenti per azienda 2644 dipendenti, 4476 dipendenti, 2500 dipendenti, 3200 dipendenti, di cui 1050/1100 infermieri di cui 1880 infermieri di cui 930 infermieri di cui 1300 infermieri e 100 coordinatori e 141 coordinatori e 55 coordinatori e 60 coordinatori Questa nuova spinta all aggiornamento, oltre ad essere garanzia di qualità per la tutela della professionalità, ha rappresentato soprattutto quel diritto dei cittadini che, legittimamente, richiedono sempre di più operatori attenti, aggiornati e sensibili. Inoltre, in un processo di costituzione di un modello di sistema sanitario sovraordinato alle Aziende Usl, integrato su base territoriale corrispondente all Area Vasta Romagna, che si estende su una superficie di 4.769 Kmq e comprende i territori di Cesena, Forlì, Rimini e Ravenna, con una popolazione residente (tabella 1) di circa 1.000.000 abitanti ed una densità media di 203 abitanti per Kmq (500 nel territorio di Rimini, 144 in quello di Forlì), sono stati ripensati gli Uffici Formazione già esistenti. Tali uffici hanno acquisito, tra le loro nuove competenze, l implementazione di offerte per la realizzazione di eventi soprattutto nell ambito del programma nazionale di formazione continua. Partendo proprio dall offerta formativa ECM proposta agli infermieri dalle Aziende Usl dell Area Vasta Romagna, dall impatto sugli stessi e dalla tipologia degli eventi maggiormente utilizzata fino ad oggi, si è voluta condurre un indagine conoscitiva i cui risultati rappresentano lo scopo di questo lavoro. Obiettivo dello studio Scopo di questo studio è quello di indagare la programmazione annuale dell offerta formativa, rivolta in particolare ad infermieri e coordinatori delle aziende dell Area Vasta Romagna e la sua organizzazione, evidenziare e riflettere su collaborazioni di attività formative già intraprese tra le Aziende Sanitarie romagnole e sulle opportunità future. Materiali e metodi Lo studio, che si è svolto da ottobre 2005 a gennaio 2006, è stato condotto attraverso interviste ai Direttori Infermieristici di ciascuna singola azienda di Area Vasta o loro designati (prima fase) 1 e attraverso somministrazione di questionari ad un campione di infermieri (seconda fase). PRIMA FASE: La prima fase si è realizzata attraverso interviste ai Direttori Infermieristici, articolate con domande dapprima di carattere generale, fino a quesiti più specifici. In questo modo, si sono potute acquisire numerose informazioni circa la collocazione e la strutturazione aziendale degli uffici di formazione, la rilevazione del bisogno formativo, il piano dell offerta formativa, le collaborazioni di formazione interaziendali. SECONDA FASE: Il questionario proposto in forma cartacea ad un campione scelto con modalità random, composto da una popolazione di 280 professionisti, formato da 20 Coordinatori Infermieristici e 260 Infermieri distribuiti in egual misura nelle quattro Aziende, conteneva undici domande chiuse, oltre ad una parte anagrafica introduttiva. Le domande miravano a comprendere se l attuale sistema dei crediti ECM, oltre a rappresentare un obbligo professionale e/o aziendale, rispondesse anche ad esigenze di carattere personale e se risultasse essere veramente utile allo sviluppo professionale di ciascun operatore. Inoltre, si è indagato l eventuale grado di coerenza tra i corsi frequentati presso l Azienda ed il bisogno formativo di ciascuno. Con le successive, si è cercato di capire se esiste già nelle diverse organizzazioni un sistema informatizzato di rilevazione dei crediti e a che punto si è con l adempimento del debito formativo per l anno in corso. Si è, inoltre, voluto conoscere quali sono le tipologie formative maggiormente frequentate, di come si è venuti a conoscenza dei corsi ECM e dell eventuale contributo economico personale alla partecipazione. Risultati PRIMA FASE Dall analisi condotta attraverso le interviste ai Direttori, si comprende come l esperienza dell attività formativa presso le aziende sanitarie dell Area Vasta, si sia, nel corso degli anni ben sviluppata e consolidata sia come formazione di base, sia come formazione permanente per il personale dipendente. In ciascuna azienda esiste, infatti, un livello di formazione infermieristica universitaria, rappresentata da sezioni formative o polo didattico del Corso di Laurea triennale in Infermieristica, oltre all esistenza di percorsi clinico-teorici appartenenti anche ad altre classi di laurea (tabella 2).

Original Article. Sandra Montalti et al 165 Tab. 2 La formazione in Area Vasta Romagna Collocazione della funzione Ufficio in staff Ufficio in staff Ufficio in staff Unità Operativa formazione ed aggiornamento alla Direzione Generale alla Direzione Generale alla Direzione Generale Risorse Intangibili in Azienda Corsi di Laurea dell Area Sanitaria: CdL in Infermieristica CdL in Infermieristica CdL in Infermieristica CdL in formazione presenti in azienda CdL in Fisioterapia CdL in Fisioterapia CdL in Ostetricia Infermieristica CdL intrsm (solo tirocini) e Logopedia (solo tirocini) Master in Management Sistema di rilevazione Esistenza di una procedura Esistenza di Utilizzo di una scheda Procedura del bisogno formativo aziendale all interno un metodo strutturato di rilevazione, di rilevazione per infermieri e coordinatori della quale è previsto di rilevazione per Presidio strutturata codificata un metodo di rilevazione e per Distretto che ed informatizzata, che si avvale del bisogno formativo si avvale della rete del bisogno formativo della rete che si avvale della rete dei formatori presente durante il processo dei formatori dei formatori di budgeting in un processo continuo. Catalogo dell offerta Piano Annuale Formativo Piano Annuale Formativo, Piano Annuale Formativo, Piano Annuale formativa aziendale consultabile anche on line consultabile presso Formativo, la Direzione Infermieristica consultabile o presso l Ufficio Formazione anche on line Tipologie di formazione Formazione residenziale Formazione residenziale Formazione residenziale Formazione attivate (For) (For) (For) residenziale Formazione sul Campo Formazione sul Campo Formazione sul Campo (For) (Fsc) (Fsc) (Fsc) Formazione sul Formazione a Distanza Formazione a Distanza Formazione a Distanza Campo (Fsc) (FAD) (FAD) (FAD) Formazione a Distanza (FAD) In ciascuna delle quattro aziende è presente, anche se con collocazioni strutturali e modalità organizzative diverse, l Ufficio Formazione. Ovunque viene redatto il Piano Annuale della Formazione (PAF) che rappresenta lo strumento specifico di governo della formazione aziendale, basato su un analisi puntuale dei bisogni formativi rilevati presso le unità operative attraverso un metodo bottom-up e sulle loro valutazioni di coerenza, rispetto agli obiettivi strategici aziendali. Il PAF contiene tutte le attività formative di tipo trasversale e specifico proposte in Azienda ed individuate anche le diverse metodologie di formazione professionale, quali i momenti di formazione sul campo (FSC) o gli eventi di formazione a distanza (FAD). Le collaborazioni interaziendali relative ad attività di formazione, risultano ancora molto scarse e limitate, se si esclude un unico progetto di formazione infermieristica, realizzato mediante la tecnica del blended learning 2, sulla gestione dei dispositivi intravascolari che ha visto la partecipazione di circa 120 infermieri afferenti alle quattro aziende dell Area Vasta Romagna. Dalla tabella 3 Applicazione sistema ECM nelle Ausl dell Area Vasta Romagna sono resi evidenti alcuni dati relativi alla modalità di realizzazione del sistema nelle diverse Aziende. SECONDA FASE Ai questionari relativi al sistema ECM come obbligo od opportunità personale, ha risposto il 70% dei professionisti coinvolti nell indagine, di cui l 84% ha dichiarato di svolgere attività infermieristica o di coordinamento da più di cinque anni e di possedere, all 88%, il diploma di infermiere acquisito precedentemente al passaggio della formazione di base in università. Il 63% degli intervistati ha affermato di considerare il sistema ECM fondamentalmente come vincolo, mentre il 18% lo considera, prima di tutto, la risposta ad un esigenza personale. Il 30% ritiene il sistema dei crediti un opportunità valida ed utile al proprio sviluppo professionale, mentre il 66% lo giudica utile solo parzialmente. La corrispondenza fra i corsi frequentati e proposti dall Azienda ed il proprio bisogno formativo, è totale per il 24% degli intervistati, parziale per il 48%, mentre non vi è assolutamente corrispondenza per il 28%. Il 79% dichiara che in Azienda esiste un sistema di rilevazione informatizzata dei crediti ECM acquisiti e che, al momento dello svolgimento dell indagine, il 74% ha già colmato il proprio debito formativo, attraverso le iniziative di formazione interna a carattere residenziale (50%), iniziative esterne all azienda (18%), FAD (20%) e FSC (12%). Per le modalità d informazione sulle iniziative, il 38% afferma di esserne venuto a conoscenza attraverso la pubblicazione dei programmi con manifesti e/o avvisi aziendali, il 27% leggendo l informazione sulla rete intranet, il 19% dai colleghi, il 15% grazie ai PAF. Il 70% del campione ha dichiarato di non aver dovuto contribuire economicamente alla propria partecipazione alle diverse iniziative formative.

166 JOURNAL OF MEDICINE & THE PERSON. DECEMBER 2006, VOL. 4 NUMBER 4 Tab. 3 Applicazione Sistema ECM nelle Ausl dell Area Vasta Romagnola Rilevazione crediti formativi Reportistica annuale Non è ancora previsto Reportistica semestrale, Sistema ECM acquisiti un metodo di rilevazione annuale consultabile automatico aziendale strutturato anche attraverso aziendale, la rete intranet accessibile da ciascun dipendente Crediti formativi ECM acquisiti Il 2004 si è concluso Non esistono dati Si è data risposta alle quote Attualmente, ad oggi da tutto il personale con un offerta aziendale complessivi e certi ECM da acquisire secondo un dato dipendente dell Azienda ECM superiore allo 0,70 secondo il sistema ancora provvisorio, in più di quanto richiesto sembra che si sia dalla domanda teorica risposto al sistema (30 crediti). per il 95% È in corso un consultivo dei crediti ECM per il 2005 richiesti Quota di budget aziendale Circa l 1% dell intero Circa lo 0,35% Circa l 1% dell intero Circa l 1% prevista per la formazione budget aziendale dell intero budget budget aziendale dell intero budget aziendale aziendale Esistenza un metodo di rilevazione Utilizzo dei questionari Utilizzo dei questionari Utilizzo dei questionari Utilizzo della soddisfazione per la di soddisfazione al termine di soddisfazione al termine di soddisfazione al termine dei questionari partecipazione ad eventi formativi di ogni evento formativo di ogni evento formativo di ogni evento formativo, di soddisfazione e loro elaborazione e loro elaborazione elaborazione e raccolta al termine di ogni dei dati complessivi evento formativo presso l Ufficio Formazione e loro elaborazione Esistenza di un sistema di verifica, Non esiste ancora un sistema Non esiste ancora Non esiste ancora un sistema Esiste un anche a lungo termine, generale strutturato un sistema generale generale strutturato di verifica questionario che dell efficacia della formazione di verifica dell efficacia strutturato di verifica dell efficacia dei processi viene somministrato sull organizzazione dei processi formativi dell efficacia dei processi formativi a distanza formativi dall evento formativo, per verificare quanto del corso rimane. È allo studio un sistema per verificare gli eventuali cambiamenti organizzativi ed impatti operativi. Discussione e conclusioni L attuazione del progetto ECM in sanità ha rappresentato senza dubbio, un grosso impulso per l organizzazione e realizzazione dei processi formativi aziendali. Lo sviluppo del PAF, la necessità di far acquisire crediti ECM agli operatori, il tentativo di approfondire nuove tecniche e metodologie per l apprendimento degli adulti, sono solo alcuni dei punti che hanno caratterizzato lo sviluppo della formazione continua nelle strutture sanitarie ed, ultimamente, anche il lavoro degli uffici formazione. Dall analisi condotta, tuttavia, si può affermare che nelle quattro aziende dell Area Vasta Romagna esistono ancora diverse incertezze riguardo la formazione ed il suo investimento. In particolare, ad oggi il monitoraggio della formazione nelle aziende si ferma ad un unico primo step, rappresentato dalla valutazione di gradimento dell evento da parte dei partecipanti, quale feedback per il controllo ed il miglioramento della qualità organizzativa dei corsi di formazione. Manca completamente la valutazione di coerenza fra i piani di formazione e gli obiettivi strategici aziendali, che potrebbe tradursi in una concreta analisi dei miglioramenti/cambiamenti ottenuti nei processi lavorativi o nello svolgimento di attività operative e relazionali (valutazione del trasferimento sul lavoro ). La stessa funzione formativa aziendale, espressa fondamentalmente attraverso la formazione di base o formazione al lavoro, rappresentata dal contributo del SSR ai Corsi di Laurea dell Area Sanitaria e la formazione continua a supporto dell assistenza e della ricerca nelle aziende, rimane a tutt oggi una funzione con ambiti rigorosamente distinti e collocazioni organizzative diverse, senza momenti di vera integrazione o condivisione strutturata. Integrazione e condivisione fondamentali per creare quei contesti organizzativi favorenti ciascun processo formativo e valorizzanti quel patrimonio formativo aziendale fatto di docenti, tutor, animatori ed esperienze cliniche. Inoltre, i momenti di collaborazione formativa, auspicata dal modello territoriale avviato tra le quattro Aziende Sanitarie dell Area Romagnola, sono ancora sporadici se si esclude l unico progetto formativo di Gestione dei

Original Article. Sandra Montalti et al 167 dispositivi intravascolari, come ancora poche sono le modalità di valorizzazione della formazione sul campo. In definitiva, riesce questo contesto ad essere un vero aiuto per lo sviluppo professionale continuo? Probabilmente ancora no, visto che il 66% degli infermieri coinvolti nell indagine, dichiara che ad oggi il sistema ECM rappresenta solo un parziale aiuto alla propria crescita professionale. Infine, trascorsi diversi anni dall avvio dell ECM in Italia e consolidato un efficiente impianto formale ed organizzativo, è giunto il momento anche per gli infermieri, di aprire un dibattito sulle prospettive della formazione continua: è finalmente l ora di ripartire dall educazione. 1 Per dare una risposta alle esigenze presenti sul territorio romagnolo, nel settembre 2001 è stato sottoscritto il Protocollo d Intesa delle Conferenze Sanitarie Territoriali di Cesena, Forlì, Rimini e Ravenna sul Programma di area Vasta Romagna. Con questo Protocollo d Intesa le quattro conferenze hanno voluto avviare un processo di forte collaborazione tra il Sistema degli Enti Locali e le quattro Aziende Sanitarie dell Area Romagnola. Il Programma di Area vasta risponde fondamentalmente ad esigenze di tipo amministrativo gestionale dei servizi e delle funzioni e ad esigenze di tipo clinico assistenziale. 2 Sono stati intervistati rispettivamente i Direttori del Servizio Infermieristico e Tecnico per l Azienda Sanitaria di Cesena, Ravenna, Forlì ed il Direttore dell Unità Operativa Risorse Intangibili per l Azienda Sanitaria di Rimini. 3 Modalità che alterna momenti di formazione tradizionale d aula a momenti di formazione a distanza. Indirizzo per corrispondenza: Sandra Montalti Sede Formativa CdL in Infermieristica Viale Ghirotti, 286 47023 Cesena (FC) e-mail: smontalti@ausl-cesena.emr.it BIBLIOGRAFIA 1. www.ministerosalute.it/ecm 2. CCNL del Comparto del personale del Servizio Sanitario Nazionale parte normative quadriennio 2002-2005 e parte economica biennio 2002-2003 3. Commissione Regionale per la Formazione continua in medicina e per la salute, Regione Emilia Romagna, Bologna, marzo 2003 L accreditamento delle attività di formazione sul campo nei programmi di educazione continua in medicina 4. Commissione Regionale per la Formazione continua in medicina e per la salute, Regione Emilia Romagna, Bologna, maggio 2004 Dossier 92-2004. Educazione Continua in Medicina in Emilia Romagna: rapporto 2003 5. Commissione Regionale per la Formazione continua in medicina e per la salute, Regione Emilia Romagna, Bologna, settembre 2005 Dossier 113-2005 Educazione Continua in Medicina in Emilia Romagna: rapporto 2004 6. Deliberazione Giunta Regionale 1217/2004, Bologna 28 giugno 2004 Modifiche e integrazioni al sistema di educazione continua in medicina nella regione Emilia Romagna di cui al DGR 1072/20022 7. Latocca R., Pasini E. From continuing medical education (CME) to continuing professional development (CPD): a possibility for italian doctors? Journal of Medicine and Person December 2005, vol.3 number 4 8. Martellotti E., Emergenza, ma non solo tratto da I quaderni de L Infermiere, IPASVI n. 5, aprile 2003 9. Rocco G.; ECM: per gli infermieri è una grande opportunità L Infermiere numero 3 IPASVI Agosto 2003 10. Rotondi M., Facilitare l apprendere. Metodi e percorsi per una formazione di qualità Milano Franco Angeli 11. Spiani L., Palese A., Benaglio C. Per una formazione ECM oltre l aula Assistenza Infermieristica e Ricerca numero 23, 1, 2004