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Istruzioni operative Aziendali : Data Revisione redazione approvazione autorizzazione N archiviazione 05/02/2014 Servizio Prevenzione e Protezione Direzione Sanitaria Servizio Professioni Sanitarie Direzione Sanitaria 1

INDICE: AOU Sassari 1. Premessa 2. Scopo 3. Campo di applicazione 4. Terminologia, abbreviazioni, definizioni 5. Responsabilità 6. Riferimenti 7. Motivazioni 8. Norme generali di prevenzione 9. Descrizione attività - 9.1 I FASE: SEGNALARE LA ZONA DI SPANDIMENTO - 9.2 II FASE: REPERIRE IL KIT ANTI SPANDIMENTI - 9.3 III FASE INDOSSARE IDONEI D.P.I. - 9.4 IV FASE: DECONTAMINARE LA SUPERFICIE: - 9.5 V FASE: ATTUARE LA RIMOZIONE LAVAGGIO DEL LIQUIDO E/O MATERIALE BIOLOGICO - 9.6 VI FASE: PROVVEDERE ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI ED AL RIORDINO DEL MATERIALE UTILIZZATO - 9.7 VII FASE : EFFETTUARE LA NOTIFICA DELL AVVENUTO INCIDENTE 10. Raccomandazioni 11. Archiviazione 12. Diagramma di flusso delle attività 2

DA DISTRIBUIRE A: Coordinatore blocco operatorio. Reparti di degenza delle U.O. Ambulatori delle U.O. Coordinatori delle U.O. Tutte le strutture sanitarie aziendali DISTRIBUITO IL... 3

1. Premessa: Tutti gli operatori, nelle strutture sanitarie ed assistenziali, devono adottare misure di barriera idonee a prevenire l esposizione della cute e delle mucose nei casi in cui sia prevedibile un contatto accidentale con sangue, con liquidi o con altro materiale biologico. Tali precauzioni, vanno in particolare applicate, oltre che al sangue, al liquido seminale, alle secrezioni vaginali, al liquido cerebrospinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico e amniotico, nonché a feci, secrezioni nasali, lacrime, urine e vomito, liquidi provenienti da drenaggi ecc In ottemperanza al D.Lgs. N. 81 titolo X all., è pertanto indispensabile che tutti gli operatori sanitari abbiano a disposizione una Procedura Operativa Standard (POS) che indichi chiaramente compiti, responsabilità, materiali, procedure a cui attenersi nel caso di. 2. SCOPO Il presente documento descrive la corretta procedura tecnica da effettuare in caso di spandimenti accidentali, contaminazioni accidentali e stravasi di liquidi biologici potenzialmente infetti. Lo scopo è quello di uniformare il comportamento degli operatori, al fine di effettuare gli interventi di bonifica in sicurezza garantendo la decontaminazione dell ambiente e contenere le conseguenze dannose di contaminazioni personali. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura di sicurezza deve essere adottata da tutti gli operatori sanitari che incorrono in uno di qualsiasi liquido e/o materiale biologico 4

4. TERMINOLOGIA, ABBREVIAZIONI, DEFINIZIONI UU.OO= Unità Operative Liquidi e/o : s intendono tutti i materiali di origine umana o animale comprendenti escreti, secreti, sangue e componenti, tessuti e fluidi, che potenzialmente potrebbero provocare infezioni, allergie, intossicazioni, nel soggetto esposto, come ad esempio: sangue, urine, espettorato-vomito, secrezioni vaginali, liquido seminale, liquido pleurico peritoneale pericardico- amniotico-sinoviale- cerebrospinale, ecc. Agente Biologico: qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni. Microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico. Coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari. Campioni diagnostici: comprendono tutti i materiali di origine umana o animale, inclusi escreti, sangue e suoi componenti, tessuti e fluidi tissutali, raccolti a scopo diagnostico. Sostanze infette: sono i materiali contenenti microrganismi vivi quali batteri, virus, rickettsie, parassiti funghi o tossine da essi prodotti, noti o ritenuti causa probabile di malattia infettive nell uomo o negli animali. Classificazione degli agenti biologici - Agente biologico del gruppo 1: basso rischio individuale e collettivo: microorganismo che presenta poche probabilità di provocare malattie nell'uomo o negli animali, (es: B. subtilis, E. coli K12); - Agente biologico del gruppo 2: rischio moderato a livello individuale e limitato a livello collettivo: agente patogeno che può causare malattia nell'uomo o negli animali ma che, solitamente, non costituisce un grave pericolo per il personale di laboratorio o per la collettività, per gli animali o per l'ambiente. Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche, (es: C. botulinum, C. tetani, K. pneumoniae, N. meningitidis, S. enteritidis, virus ECHO, enterovirus, Actinomyces spp); - Agente biologico del gruppo 3: rischio elevato a livello individuale e basso a livello collettivo: agente patogeno che provoca generalmente una grave malattia nell'uomo ma che, ordinariamente, non si trasmette per contagio interumano; l'agente può propagarsi anche nella collettività, ma sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche, (es: B. melitensis, C. psyttaci, C. burneti, F. tularensis A, M. tuberculosis, Y. pestis, virus TBE, virus epatite B, HIV); - Agente biologico del gruppo 4: rischio elevato a livello individuale e collettivo: agente patogeno che provoca generalmente grave malattia nell'uomo o negli animali; elevato rischio di propagazione nella collettività per possibilità di trasmissione interumana diretta o indiretta; non sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche, (es: Arenavirus, virus Ebola, Virus Marburg, virus Whitepox, virus aftoso). 5

5. RESPONSABILITA Sarà compito dei Coordinatori infermieristici/tecnici dei singoli reparti/uu.oo., custodire l attrezzatura in dotazione, far sì che venga ben mantenuta e correttamente utilizzata dagli operatori, previa adeguata istruzione sulle modalità d uso e di manutenzione; devono inoltre provvedere alla sostituzione del kit dopo l utilizzo. In assenza di personale di supporto (interno o esterno) tutti gli operatori hanno la responsabilità di provvedere alla bonifica di eventuali versamenti accidentali. Qualora lo spandimento avvenga durante il trasporto dei pazienti, negli spazi comuni al di fuori dei reparti ( scale, ascensori ), saranno i coordinatori del reparto di provenienza ad occuparsi della applicazione della presente procedura. 6. RIFERIMENTI D.Lgs. N. 81 titolo X all. XLIV - XLVIII sulla sicurezza; Circolare del Ministero della Sanità del 06/09/89; HIV Circolare del Ministero della Sanità del 20/07/94; SPEDIZIONE CAMPIONI Circolare del Ministero della Sanità del N.3 del 08/05/2003; SICUREZZA TRASPORTO 7. MOTIVAZIONI Non sono presenti nelle UU.OO., nel Blocco Operatorio, negli ambulatori dell AOU, procedure scritte e codificate relative a Spandimento accidentale. E necessario codificare con istruzioni operative precise queste azioni al fine di ridurre il rischio di incidenti. 8. NORME GENERALI DI PREVENZIONE 1. Utilizzare, per il reperimento/prelievo di campioni biologici, esclusivamente provette contenitori in materiale plastico con tappo a chiusura ermetica per impedire perdite e rotture accidentali, verificandone dopo ogni riempimento l effettiva chiusura (vedi procedura trasporto campioni). 2. Per il trasporto di, utilizzare appositi ed idonei contenitori rigidi con manico, atti a contenere eventuali dispersioni degli stessi, verificandone e controllandone, prima di ogni utilizzo, l efficienza, l adeguatezza, l integrità, l effettiva chiusura e segnalando tempestivamente eventuali difformità (vedi procedura trasporto campioni). 3. Evitare il più possibile spandimenti di sangue o altri liquidi biologici, da punti di congiunzione quali aghi-siringhe, aghi-deflussori ecc: 6

ponendo delle garze in prossimità dei vari punti di possibile fuoriuscita di qualsiasi liquido biologico cercando, per quanto possibile, di non effettuare operazioni di travaso di liquidi biologici raccordando sempre qualsiasi ago usato direttamente all infusione/siringa/camicia, ecc. esercitando una pressione nella parte distale della cannula per impedire la fuoriuscita di sangue quando si inserisce un ago cannula. 4. Trasportare sempre padelle pappagalli - eventuali contenitori di raccolta di qualsiasi liquido biologico, con l ausilio di un carrello protetto da telini monouso, o carta assorbente o lenzuoli al fine di contenere eventuali dispersioni. Poco praticabile l uso del carrello, ma invece opportuno l uso di traverse per il trasporto al fine di evitare perdite 5. durante il trasporto del paziente l operatore deve sempre avere con se guanti / telini monouso non sterili per contenere eventuali perdite di materiale biologico (sangue,vomito, ecc.) 6. Nel caso si effettuino procedure lavorative in cui possa essere previsto anche un minimo spandimento di liquido e/o materiale biologico, l operatore deve indossare preventivamente tutti i Dispositivi di Protezione Individuali successivamente indicati ed avere ad immediata disposizione il kit anti spandimento 9. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA' PROCEDURA IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE 9.1 I FASE: SEGNALARE LA ZONA DI SPANDIMENTO L operatore deve innanzitutto evacuare la zona di spandimento di materiali biologici e segnalarla apponendovi un opportuna segnaletica di avvertimento: 9.2 II FASE: REPERIRE IL KIT ANTI SPANDIMENTO costituito da: 1. Contenitore in P.V.C., di medie dimensioni, per la raccolta del materiale contaminato 2. Panni assorbenti garze - pinze 3. Paletta e spatola monouso in P.V.C. 4. Ipoclorito di sodio al 10% 5. Guanti protettivi ad elevato spessore 7

6. Camici di protezione 7. Visiera o occhiali protettivi 8. Calzari monouso 9. Maschere per rischio biologico e/o chimico 9.3 III FASE INDOSSARE IDONEI D.P.I. 1. occhiali a mascherina o visiera poliuso 2. camice monouso in TNT per la protezione da agenti biologici oppure tuta protettiva 3. guanti in gomma spessi oppure doppio paio di guanto monouso 4. calzari monouso 9.4 IV FASE: DECONTAMINARE LA SUPERFICIE: La superficie deve essere decontaminata, versando nella zona di spandimento un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia su virus e batteri (ad esempio ipoclorito di sodio al 5-10%), prima ai bordi e poi al centro dell area interessata, lasciandolo agire per circa 30 minuti ed arieggiando l ambiente. 9.5 V FASE: ATTUARE LA RIMOZIONE LAVAGGIO DEL LIQUIDO E/O MATERIALE BIOLOGICO L operatore provvede a: 1. rimuovere eventuali provette contenitori-vetri rotti, materiali acuminati con l ausilio della paletta- spatola-pinze 2. assorbire il liquido e/o materiale biologico con panni assorbenti garze eventualmente, se necessario anche telini monouso e, se necessario, arginare lo spandimento con telini utilizzati come manicotti. 3. lavare con detergente e disinfettante la zona contaminata 4. sciacquare ed asciugare, verificando che le superfici non presentino della scivolosità residua. 9.6 VI FASE: PROVVEDERE ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI ED AL RIORDINO DEL MATERIALE UTILIZZATO 8

1. raccogliere tutto il materiale usato (D.P.I., liquidi e/ o materiale biologico, ecc.), nell apposito contenitore in P.V.C., a prova di perdita e resistente alle punture, di medie dimensioni, per la raccolta del materiale contaminato, facente parte del Kit anti spandimento; 2. smaltire il contenitore in P.V.C., di medie dimensioni, per la raccolta del materiale contaminato, facente parte del Kit anti spandimento, all interno degli appositi contenitori per rifiuti speciali sanitari pericolosi e procedere alla chiusura di questi ultimi; 9

9.7 VII FASE : EFFETTUARE LA NOTIFICA DELL AVVENUTO INCIDENTE L operatore deve segnalare l avvenuto incidente al coordinatore infermieristico/tecnico dell U.O di appartenenza. NOTA BENE IN CASO DI IMBRATTAMENTO SU CUTE LESA O MUCOSE Attuare la procedura informatizzata, relativa ad incidente a rischio biologico, resa nota a tutto il personale che consente la rapida assistenza al lavoratore infortunato nella fase postinfortunio e una adeguata attività di controllo nei tempi successivi. (in collaborazione con la clinica di Malattie infettive). NEL CASO L OPERATORE AVESSE SUBITO UN IMBRATTAMENTO DELLA CUTE E DEGLI INDUMENTI 1. rimuovere immediatamente gli indumenti potenzialmente contaminati; 2. praticare una doccia di emergenza 3. dopo aver indossato idonei D.P.I. (vedi sopra) raccogliere la biancheria sporca in un doppio sacco di plastica, atto a contenere ulteriori spandimenti di liquidi biologici, inserendo a sua volta quest ultimo, nel contenitore rigido a tenuta, facente parte del Kit anti-spandimento, segnalandolo opportunamente alla Ditta deputata alla raccolta della biancheria sporca 10. ARCHIVIAZIONE La presente procedura sarà inserita nel manuale qualità La presente procedura sarà consultabile nella sala medici di tutte le UU.OO., nella sala infermieri di tutte le UU.OO., in tutti gli ambulatori, negli uffici dei coordinatori. 10