Indicatori del mercato del lavoro 2018

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Transcript:

Attualità UST 03 Lavoro e reddito Neuchâtel, luglio 2018 Risultati commentati per il periodo 2012 2018 Indicatori del mercato del lavoro 2018 La presente pubblicazione è un estratto della pubblicazione «Indicatori del mercato del lavoro 2018» (disponibile in tedesco e in francese), la quale fornisce elementi di riferimento tratti dalla vasta gamma di dati sull impiego. L informazione è strutturata in maniera tale da fornire una visone d insieme del mondo del lavoro svizzero e delle relative statistiche. Tra i temi trattati si trovano l attività professionale, le ore di lavoro, la disoccupazione, i posti liberi, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e l evoluzione dei salari. Dopo una prima parte dedicata ai risultati commentati per il periodo 2012 2018, la pubblicazione passa in rassegna le definizioni dei principali indicatori del mercato del lavoro. Un capitolo specifico descrive in seguito gli aspetti metodologici delle differenti fonti statistiche. Infine, l ultima parte è costituita di tabelle che presentano in dettaglio i risultati delle differenti statistiche del mercato del lavoro. Abbreviazioni nei grafici CML Conti globali del mercato del lavoro EUROSTAT Ufficio statistico dell Unione europea ISS Indice svizzero dei salari PIL Prodotto interno lordo RIFOS Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera RSS Rilevazione svizzera della struttura dei salari SECO Segretaria di Stato dell economia SPO Statistica delle persone occupate STATIMP Statistica dell impiego SVOL Statistica del volume di lavoro La pubblicazione integrale «Indicatori del mercato del lavoro 2018» sarà disponibile a partire dal 10 agosto 2018. Numero UST: 206-1801 (tedesco) 206-1802 (francese) Ordinazioni: tel. 058 463 60 60, fax 058 463 60 61, order@bfs.admin.ch Prezzo: fr. 20. ; 88 pagine Espace de l Europe 10 CH-2010 Neuchâtel www.statistica.admin.ch

Indice 2012 2017: principali evoluzioni del mercato del lavoro svizzero 4 2012 2017: la situazione di uomini e donne sul mercato del lavoro 6 2012 2017: manodopera svizzera e straniera 8 2012 2017: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera 10 Situazione del mercato del lavoro nel primo trimestre 2018 e prospettive a breve termine 12 Il mercato del lavoro svizzero nel confronto internazionale 14 3

2012 2017: principali evoluzioni del mercato del lavoro svizzero Durante i cinque anni considerati (dal quarto trimestre 2012 al quarto trimestre 2017), il numero di occupati in Svizzera è sensibilmente aumentato. Nello stesso periodo il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO (disoccupati secondo la definizione dell Ufficio internazionale del lavoro) è diminuito, mentre il tasso secondo la definizione della SECO (disoccupati iscritti presso un Ufficio regionale di collocamento, URC) è rimasto stabile. C erano più posti liberi, e per le aziende è stato più difficile trovare personale qualificato. Nel confronto internazionale, il mercato svizzero del lavoro è rimasto molto competitivo. Indebolimento della crescita economica alla fine del periodo in esame Nel 2012 l economia svizzera ha subito un rallentamento, registrando tuttavia un ripresa nel 2013 e 2014. Dal primo trimestre 2012 fino al quarto trimestre 2014 l economia svizzera è cresciuta in media dell 1,8% (PIL). Dal 2015 si osserva nuovamente un rallentamento della crescita. Tra il primo trimestre 2015 e il quarto trimestre 2016 l economia svizzera è cresciuta in media del solo 1,3%. All inizio del 2017 l economia ha subito un nuovo rallentamento, per poi riprendersi fino al quarto trimestre 2017. In media, nel 2017 la Svizzera ha registrato una moderata crescita pari all 1,1%. Leggera diminuzione del tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO Secondo la statistica delle persone occupate (SPO), basata su un sondaggio svolto presso le persone (Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera, RIFOS), tra il quarto trimestre del 2012 e il quarto trimestre del 2017 il numero delle persone occupate è aumentato del 7,3%, passando a 5,0 mio. La statistica dell'impiego (STATIMP), basata su un sondaggio svolto presso le aziende dei settori secondario e terziario, presentava nello stesso periodo un aumento del numero degli impieghi pari al 4,6% (passato a 5,0 mio.). Nello stesso periodo anche il numero di disoccupati ai sensi dell'ilo è cresciuto del 3,4% (+7000 persone) e quello di disoccupati registrati presso gli Uffici regionali di collocamento (URC) del 4,7% (+6000 persone). Poiché il numero degli occupati è cresciuto in maniera più marcata rispetto al numero dei disoccupati, nel confronto quinquennale il tasso di disoccupazione ai sensi dell'ilo è sceso di 0,2 punti percentuali, attestandosi al 4,5%. Il tasso di disoccupazione secondo la definizione della SECO, invece, è rimasto stabile (3,3%). Calo del tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO tra gli uomini Dal punto di vista strutturale, nel periodo 2012-2017, il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO tra gli uomini si è allontanato da quello delle donne. Nel quarto trimestre del 2017 era disoccupato il 4,3% degli uomini e il 4,9% delle donne, mentre cinque anni prima lo scarto era meno considerevole (4,5% risp. 4,9%). Nel 2017 le donne continuavano a lavorare a tempo parziale (58,3%) nettamente più spesso degli uomini (18,0%). Il numero di uomini occupati a tempo parziale, tuttavia, è sensibilmente aumentato negli ultimi cinque anni (+37,2%, donne: +6,5%). Nello stesso arco di tempo il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO è sceso tra i gruppi di persone con una formazione di grado secondario I e II ( 1,7 risp. 0,3 punti percentuali), mentre è salito tra quelli con una formazione terziaria (+0,9 punti percentuali). Aumento dei posti liberi Secondo la STATIMP, nel quarto trimestre del 2017 c'era quasi il 20% di posti liberi disponibili in più (62 000) rispetto a cinque anni prima (51 000), Nel 2017 le aziende hanno avuto maggiori difficoltà a trovare personale adeguato. Fra il quarto trimestre 2012 e il quarto trimestre 2017 l indicatore «Difficoltà di reclutamento di forza lavoro qualificata» è aumentato di 0,5 punti percentuali. Forte immigrazione di manodopera straniera Il numero di persone attive straniere (occupati più disoccupati ai sensi dell ILO) è aumentato del 14,2% tra il quarto trimestre del 2012 e il quarto trimestre 2017, raggiungendo 1,7 milioni. Il numero di persone attive svizzere è aumentato del 4,1% raggiungendo i 3,6 milioni. Il saldo migratorio delle persone attive straniere è soggetto a forti oscillazioni (tra 69 000 nel 2013 e 36 000 nel 2016). Gli stranieri sono molto più colpiti dalla disoccupazione ai sensi dell ILO rispetto agli Svizzeri (8,8%, risp. 3,5% nel quarto trimestre del 2017). Nel confronto quinquennale, tuttavia, il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO degli stranieri è sceso ( 0,7 punti percentuali), mentre quello degli Svizzeri è rimasto costante. Solido il mercato del lavoro svizzero nel confronto internazionale In Svizzera, nel quarto trimestre 2017 il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO era nettamente più basso (4,5%) rispetto a quello dell Unione europea UE-28 (7,3%). La Repubblica Ceca (2,4%) e l Islanda (2,6%) hanno registrato tassi di disoccupazione inferiori al 3%. Il tasso di attività professionale, quello di partecipazione delle donne alla vita attiva come pure la parte di occupati a tempo parziale sono sensibilmente più elevati in Svizzera rispetto alla maggior parte degli altri Paesi europei. Crescita dei salari nominali e reali Nel 2017 i salari nominali sono aumentati in media del +0,4% rispetto al 2016 (+0,7% nel 2016 e +0,4% nel 2015). Tale crescita nominale ha confermato la tendenza alla moderazione salariale osservata dal 2010, con dei tassi annui che non hanno superato il +1,0%. Generalmente le decisioni relative agli adeguamenti salariali per il 2017 sono state prese alla fine del 2016, quando l economia svizzera aveva ritrovato un certo dinamismo. L inflazione, che in quel periodo era stata stimata al +0,3% per il 2017, alla fine, ammontava al +0,5%. Pertanto, il potere d acquisto dei salari è leggermente calato, attestandosi al 0,1%. Negli ultimi cinque anni (dal 2013 al 2017) il ritmo annuo medio della progressione dei salari reali è stato, per l insieme dei salariati, del +0,9% (+0,8% per gli uomini e +0,9% per le donne). 4

2012 2017: principali evoluzioni del mercato del lavoro svizzero Variazione del prodotto interno lordo (PIL reale), del numero di persone occupate e del numero di addetti rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, 2012 2017 3,5% Persone occupate ai sensi dell ILO 3,0% Addetti negli stabilimenti dei settori secondario 2,5% e terziario PIL 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonti: UST Statistica delle persone occupate (SPO), Statistica dell'impiego (STATIMP); SECO Disoccupati ai sensi dell ILO, disoccupati iscritti e posti liberi, in migliaia, 2012 2017 300 250 Disoccupati ai sensi dell ILO Disoccupati iscritti Posti liberi 200 150 100 50 0 2012 2013 2014 2015 N. B. : stat. pers. disoccupate (ILO e SECO): media trimestriale; STATIMP: valori al termine del trimestre 2016 2017 Fonti: UST stat. pers. disoccupate ILO, Statistica dell'impiego (STATIMP); SECO Migrazione di forze di lavoro straniere, in migliaia, 2011 2016 180 160 140 120 100 r 80 60 40 20 0 2011 r 2012 r 2013 r 2014 r 2015 r 2016 Persone attive immigrate Persone attive emigrate dati riveduti Saldo Variazione dell indice dei salari nominali e reali rispetto all anno precedente, in %, 2012 2017 1,6% 1,4% 1,2% 1,0% 0,8% 0,6% 0,4% 0,2% 0,0% 0,2% 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Variazione dell indice dei salari reali Variazione dell indice dei salari nominali Fonte: UST Conti globali del mercato del lavoro (CML) Fonte: UST Indice svizzero dei salari (ISS) 5

2012 2017: la situazione di uomini e donne sul mercato del lavoro Tra il 2012 e il 2017 la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è aumentata. Un numero sempre maggiore di uomini come di donne lavora a tempo parziale. Eppure sono proporzionalmente le donne a fruirne maggiormente (58,3% delle donne contro 18,0% degli uomini). Dopo essersi riavvicinato per alcuni anni a quello delle donne, il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO degli uomini è nuovamente sceso (al 4,3%), mentre il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO delle donne è rimasto stabile (4,9%). Mettendo a confronto i salari degli equivalenti a tempo pieno, le donne guadagnano in media il 12,5% in meno rispetto agli uomini. Questa disparità salariale si spiega solo in parte con fattori oggettivi. Aumenta la quota della popolazione attiva femminile Tra il quarto trimestre 2012 e il quarto trimestre 2017, il numero di persone attive (occupati e disoccupati ILO corrispondono nel complesso all offerta di lavoro) è aumentato del 6,1% tra gli uomini (passando a 2,9 mio.), mentre nello stesso periodo la popolazione attiva femminile ha registrato un incremento dell 8,4% (passando a 2,4 mio.). Nell'arco di un quinquennio, quindi, la percentuale femminile della popolazione attiva è salita di 0,6 punti percentuali, passando al 45,6%. Il numero delle donne occupate (+8,4%) è aumentato più sensibilmente di quello degli uomini (+6,4%), mentre la percentuale di donne disoccupate ai sensi dell ILO è salita del 7,1% e quella degli uomini è rimasta invariata. Questo ha portato ad un aumento della percentuale delle donne tra i disoccupati, dal 48,0% del 2012 al 49,7% del 2017 (quarto trimestre dell'anno). Ancora in aumento il lavoro a tempo parziale Le donne lavorano più spesso a tempo parziale degli uomini. Nel quarto trimestre 2017 il 58,3% di tutte le donne occupate lavorava a tempo parziale (con un grado di occupazione inferiore al 90%), mentre tra gli uomini questa percentuale era del 18,0%. Nel contempo la percentuale degli occupati a tempo parziale è aumentata sia tra le donne (+6,5%) sia tra gli uomini (+37,2%) tra il quarto trimestre 2012 e il quarto trimestre 2017. L ineguale diffusione del lavoro a tempo parziale spiega perché nel 2017 le donne abbiano contribuito solo per il 38,4% al totale delle ore di lavoro effettivamente prestate. Tra i 452 000 uomini che lavoravano a tempo parziale nel quarto trimestre 2017 vi erano 111 000 sottoccupati (24,5%), ovvero persone che avrebbero voluto lavorare di più e sarebbero state disponibili entro breve termine a farlo. Tra le 1 260 000 donne che lavoravano a tempo parziale le sottoccupate erano 257 000, pari al 20,4%. Nell arco di cinque anni la quota di sottoccupati sul totale di lavoratori a tempo parziale è aumentata sia tra le donne (+1,3 punti percentuali) sia tra gli uomini (+2,0 punti percentuali). il numero di uomini e donne occupati è aumentato in maniera inferiore alla media (+2,3% risp. +1,9%), nel terziario è aumentato in maniera superiore alla media per entrambi i sessi (uomini: +8,9%, donne: +9,5%). In proporzione le donne che hanno lavorato nel settore terziario sono state molto più numerose degli uomini (quarto trimestre 2017; 86,9% risp. 66,8%). Solo il 10,7% delle donne lavorava nell'industria e il 2,4% nell'agricoltura. Il 29,6% degli uomini occupati lavorava nell'industria e il 3,6% nell'agricoltura. Calo del tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO tra gli uomini Fino al primo trimestre 2014 i tassi di disoccupazione ai sensi dell ILO sono tendenzialmente aumentati, e quello degli uomini ha superato quello delle donne (uomini: 5,4%, donne: 5,2%). Mentre nel 2015 e 2016 il tasso di disoccupazione delle donne ha oscillato intorno al 5%, quello degli uomini, dopo tre trimestri di miglioramento, ha presentato un ulteriore aumento, avvicinandosi quindi di nuovo al tasso di disoccupazione delle donne. Nel 2017 il tasso di disoccupazione delle donne è rimasto stabile, mentre quello degli uomini è migliorato, presentando ancora una volta uno scarto maggiore. Nell'arco di cinque anni, tra il quarto trimestre 2012 e il quarto trimestre 2017, la differenza tra i tassi di disoccupazione ai sensi dell ILO di uomini e donne hanno continuato ad accentuarsi. Rispetto al 2012 (uomini: 4,5%, donne: 4,9%) il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO degli uomini è sceso, provocando una differenza di 0,2 punti percentuali più elevata nel 2017 (uomini: 4,3%, donne: 4,9%). Le donne guadagnano meno degli uomini Nel 2016 il salario mensile lordo mediano delle donne nell'insieme dell'economia era di 6011 franchi e quello degli uomini di 6830 franchi. Dal 2012 la differenza salariale è diminuita passando dal 15,1% al 12,5% nel 2014 e al 12,0% nel 2016. Nell'economia privata la differenza salariale nel 2016 era del 14,6%, contro il 15,1% nel 2014 e il 18,9% nel 2012. Nel settore pubblico questa differenza era del 12,5% nel 2016. Secondo un'analisi svolta su mandato dell'ufficio federale di statistica, nel 2014 il 57,6% della differenza salariale (media aritmetica) nell'insieme dell'economia era riconducibile a fattori obiettivi quali il livello gerarchico, gli anni di servizio o la formazione. Il 42,4% della differenza salariale restava inspiegato 1. Le donne lavorano più spesso degli uomini nel settore dei servizi L'andamento delle cifre occupazionali di entrambi i sessi tra il quarto trimestre del 2012 e il quarto trimestre del 2017 era simile nei diversi settori economici. Mentre nel settore secondario 1 www.statistica.admin.ch R Trovare statistiche R 03 Lavoro e reddito R Salari, reddito da lavoro e costo del lavoro R Livello dei salari Svizzera R Scarto salariale 6

2012 2017: la situazione di uomini e donne sul mercato del lavoro Variazione del numero di occupati secondo il sesso, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, 2012 2017 5,0% 4,0% Donne occupate Uomini occupati 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: UST Statistica delle persone occupate (SPO) Tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO secondo il sesso, in %, 2012 2017 6,0% 5,0% Tasso di donne disoccupate Tasso totale di disoccupazione Tasso di uomini disoccupati 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: UST Statistica delle persone disoccupate ai sensi dell ILO (CHOM-BIT) Ripartizione uomini/donne della pop. attiva, dei disoccupati ai sensi dell ILO, delle persone occupate a tempo parziale (4 trim. 2017 nei tre casi) e del volume di ore effettive di lavoro (2017), in % Ripartizione percentuale dei dipendenti secondo le classi di stipendio (salario mensile netto in franchi) e il sesso, settore privato e settore pubblico insieme, in %, 2016 Popolazione attiva Disoccupati ai sensi dell ILO 54,4 45,6 50,3 49,7 25% 20% 15% 10% Persone occupate a tempo parziale Volume delle ore effettive di lavoro 26,4 73,6 61,4 38,4 0% 20% 40% 60% 80% 100% 5% 0% 0 1000 1001 2000 2001 3000 3001 4000 4001 5000 5001 6000 6000 7000 7001 8000 8001 9000 9001 10000 10001 11000 11001 12000 12001 13000 13001 14000 14001 15000 15001 16000 16001 17000 17001 18000 18001 19000 19001 20000 20001+ Uomini Donne Uomini Donne Fonti: UST SPO, stat. persone disoccupate ILO, Rilevazione sulle forze di lavoro Fonti: in Svizzera (RIFOS); Statistica del volume di lavoro (SVOL) Fonte: UST Rilevazione svizzera della struttura dei salari (RSS) 7

2012 2017: manodopera svizzera e straniera Dal 2001 la Svizzera ha assistito a una forte immigrazione di manodopera straniera. Tra il 2012 e il 2017 il numero di persone attive straniere è cresciuto a ritmo più che triplo rispetto a quello degli svizzeri. Senza le naturalizzazioni, la differenza sarebbe stata ancora più marcata. Nell insieme del periodo in esame, i tassi di disoccupazione ai sensi dell ILO degli stranieri sono rimasti tuttavia doppi se non tripli rispetto a quelli degli svizzeri. In generale, lavoratori svizzeri percepiscono salari più elevati rispetto ai lavoratori stranieri, ad eccezione degli impieghi che comportano grandi responsabilità. Forte immigrazione di manodopera straniera Tra il quarto trimestre 2012 e il quarto trimestre 2017, il numero di persone attive di nazionalità straniera (occupati e disoccupati ai sensi dell ILO) è aumentato tre volte più fortemente rispetto a quello degli Svizzeri (stranieri: +14,2%, pari a 1,7 milioni; Svizzeri: +4,1% pari a 3,6 milioni). Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, la popolazione attiva di nazionalità straniera è cresciuta in maniera significativa soprattutto all inizio del periodo di osservazione nonché nella seconda metà del 2013 e nella prima metà del 2014. Il forte incremento della manodopera straniera riflette un importante flusso migratorio: tra il 2012 e il 2016 il numero di lavoratori stranieri immigrati ha superato di 285 000 persone quello della manodopera emigrata. Per quanto riguarda le persone attive svizzere emigrate e immigrate, nei cinque anni di riferimento i primi hanno superato di 12 000 unità i secondi. Le naturalizzazioni hanno inciso sulla struttura della popolazione attiva: dal 2012 al 2016 circa 116 000 persone attive di origine straniera hanno acquisito la cittadinanza svizzera. Senza queste naturalizzazioni la presenza di manodopera straniera sarebbe aumentata del 22,2% tra il 2012 e il 2017 contro il +0,8% del numero di attivi svizzeri. Nel quarto trimestre del 2017, la quota di stranieri rispetto alla popolazione attiva si è attestata al 31,7%, contro il 29,7% di cinque anni prima. La disoccupazione colpisce più frequentemente gli stranieri Degli svizzeri attivi nel quarto trimestre 2017, 3,5 milioni erano occupati e 125 000 disoccupati ai sensi dell ILO. Pertanto il tasso di disoccupazione ILO della popolazione svizzera era del 3,5%. Mentre nel periodo in esame il tasso di disoccupazione ILO della popolazione svizzera oscillava tra il 3,0% (2012) e il 4,0% (2014), la situazione degli stranieri era meno favorevole: nel quarto trimestre 2017 gli occupati erano 1,6 milioni e i disoccupati ai sensi dell ILO 97 000. Il tasso di disoccupazione ai sensi dell'ilo della popolazione straniera era quindi del 7,5%. le quote sono state rispettivamente del 20,4% e dell 11,9%. La manodopera straniera era composta in maggioranza da lavoratori dipendenti (95,1%; Svizzeri: 88,4%). Solo il 4,9% era composto da indipendenti o da collaboratori di un azienda di famiglia, una quota di molto inferiore a quella dei lavoratori svizzeri (11,6%). Questa differenza è riconducibile a vari fattori, alcuni dei quali legati all integrazione e all impossibilità per gli stranieri di prima generazione di rilevare un attività di proprietà della famiglia. Inoltre, contrariamente agli Svizzeri, gran parte della popolazione straniera è risultata avere meno di 40 anni (mentre la quota di lavoratori indipendenti tra le persone dai 40 ai 64 anni è stata notevolmente superiore rispetto agli under 40). Aumenta la quota di lavoratori stranieri con permesso C e G La struttura della popolazione attiva occupata di nazionalità straniera per statuto di soggiorno ha subito poche variazioni negli ultimi cinque anni. Mentre la quota dei domiciliati titolari di un permesso C è aumentata di 0,8 punti percentuali passando al 47,4% e quella dei frontalieri con permesso G è salita di 0,7 punti percentuali, attestandosi al 20,2%, i lavoratori con permesso di dimora (permesso B) hanno registrato un calo di 1,0 punto percentuale attestandosi al 27,5% e i dimoranti di breve durata di 0,6 punti percentuali passando al 3,1%. Manodopera straniera: disparità salariali secondo i permessi di soggiorno Se si considera l insieme dell'economia, nel 2016 il salario mensile lordo dei dipendenti di nazionalità svizzera è in media più elevato di quello versato alla manodopera straniera, ovvero 6808 franchi contro 5893 franchi. Globalmente, questo differenziale salariale a favore dei dipendenti svizzeri rispetto al personale straniero si ritrova in tutte le categorie di permessi di soggiorno. Se tuttavia si considerano i posti che richiedono elevate responsabilità, si può constatare che i salari versati alla manodopera straniera sono più elevati rispetto a quelli percepiti dai dipendenti di nazionalità svizzera. I frontalieri (permesso G) che ricoprono funzioni con elevate responsabilità guadagnano 10 750 franchi e i beneficiari di un permesso di dimora (permesso B) 12 247 franchi, contro i 10 136 franchi versati ai salariati svizzeri. Questa situazione si capovolge se prendiamo in esame i posti di lavoro che non comportano responsabilità gerarchiche. Con 6190 franchi, la remunerazione dei dipendenti di nazionalità svizzera senza funzioni di quadro è superiore ai salari versati alla manodopera straniera, ovvero 5694 franchi per i frontalieri e 5161 franchi per i dipendenti con un permesso di dimora. Meno lavoratori a tempo parziale tra gli stranieri Tra il quarto trimestre 2012 e il quarto trimestre 2017 la quota di lavoratori a tempo parziale è aumentata sia tra gli Svizzeri che tra gli stranieri (+2,7 punti percentuali, passando al 40,1% risp. +1,0 punti percentuali, passando al 26,6%). Questa forma di attività è molto diffusa tra le donne, tra l'altro molto di più tra quelle di nazionalità svizzera che tra quelle di nazionalità straniera: nel quarto trimestre 2017 il 61,4% delle donne svizzere lavorava a tempo parziale, contro il 47,7% di quelle straniere. Tra gli uomini, 8

2012 2017: manodopera svizzera e straniera Variazione della popolazione attiva secondo la nazionalità, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, 2012 2017 6% 5% Popolazione attiva straniera Popolazione attiva svizzera 4% 3% 2% 1% 0% 1% 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: UST Statistica delle persone occupate (SPO) Migrazione di persone attive secondo la nazionalità, in migliaia, 2012 2016 Svizzeri 160 Stranieri 160 140 140 120 120 100 100 80 80 60 60 40 40 20 20 0 0 20 2012 r 2013 r 2014 r 2015 r 2016 20 2012 r 2013 r 2014 r 2015 r 2016 r dati riveduti Persone attive immigrate Persone attive emigrate Saldo Fonte: UST Conti globali del mercato del lavoro (CML) Occupati a tempo parziale, per sesso e nazionalità, in percentuale degli occupati, 4 trimestre 2012 e 4 trimestre 2017 2012 Occupati di nazionalità straniera secondo la tipologia di permesso di soggiorno, in %, 4 o trimestre 2017 20,2% 3,1% 1,8% 47,4% Titolari di un permesso di domicilio Titolari di un permesso di dimora 1 Frontalieri Titolari di un permesso di soggiorno di breve durata Altri stranieri 2 2017 27,5% 80 60 40 20 0 Svizzeri Stranieri 0 20 40 60 80 Svizzere Straniere 1 incl. titolari di un permesso di dimora temporaneo, che vivono in Svizzera da più di 12 mesi 2 Persone nel processo d asilo, personale delle ambasciate, dei consolati e della marina svizzera, cittadini dell UE/AELS che esercitano un attività lucrativa dipendente presso un datore di lavoro svizzero non superiore ai 90 giorni per anno civile. Fonte: UST Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) Fonte: UST Statistica delle persone occupate (SPO) 9

2012 2017: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera Dal 2012 al 2017, il numero di occupati delle Grandi Regioni Regione del Lemano, Espace Mittelland e Ticino è salito in maniera superiore alla media. Oltre un terzo di tutti i frontalieri occupati in Svizzera lavora nella regione del Lemano. Negli ultimi cinque anni, il tasso di disoccupazione ai sensi dell'ilo è sceso di 0,2 punti percentuali in tutta la Svizzera, ma con grandi differenze tra Grandi Regioni: mentre è salito leggermente a Zurigo, è sceso nella Regione del Lemano, nella Svizzera nordoccidentale e in Ticino. Per contro, nelle altre Grandi regioni è rimasto stabile. Durante tutto questo periodo il tasso di disoccupazione nella Regione del Lemano e in Ticino è rimasto al di sopra della media svizzera. Forte aumento del numero di occupati nella Regione del Lemano Il numero di persone occupate è salito in tutta la Svizzera tra il quarto trimestre del 2012 e il quarto trimestre del 2017 (+7,3%). L aumento più marcato è stato registrato nella Regione del Lemano (+9,2%), nell Espace Mittelland (+9,1%) e in Ticino (+8,9%). Nel quarto trimestre 2017 la maggior parte degli occupati si trovava nell'espace Mittelland (1,1 mio.), facevano seguito Zurigo (999 000) e la Regione del Lemano (951 000). Oltre un terzo dei frontalieri lavora nella Regione del Lemano Nel quarto trimestre 2017 lavoravano in Svizzera 318 000 frontalieri. Oltre un terzo (37,0%) si trovava nella Regione del Lemano, un quarto nella Svizzera nordoccidentale (22,5%) e un quinto in Ticino (20,4%). In tal modo, quattro quinti di tutti i frontalieri erano attivi in una di queste tre Grandi Regioni. Tra il 2012 e il 2017 (quarto trimestre), la parte dei frontalieri nella popolazione attiva occupata è aumentata maggiormente in Ticino (+1,2 punti al 27,6%) e nella Regione del Lemano (+1,3 punti al 12,4%). L aumento è stato più moderato nella Svizzera nordoccidentale (+0,5 punti al 10,6%). A livello svizzero, la parte dei frontalieri nella popolazione attiva occupata è progredita di 0,5 punti (al 6,3%). Cambiamento strutturale in tutte le Grandi Regioni Nel 2017 gli occupati nel settore terziario (servizi) in Svizzera erano 3,5 mio., in quello secondario (industria) 952 000 e nel primario (agricoltura e selvicoltura) 146 000 (media annua). In confronto alle altre Grandi Regioni, in quella di Zurigo la proporzione di occupati era maggiore nel terziario (83,8%) rispetto al secondario (14,7%) e al primario (1,4%). Nella Svizzera orientale, invece, nel terziario figura la parte minore di occupati (69,1%) e quella maggiore nel secondario (26,6%). Nell arco di cinque anni la quota del settore terziario è aumentata in tutte le Grandi Regioni, ad eccezione del Ticino ( 0,2 punti percentuali). L aumento andava da 0,6 punti percentuali nella Svizzera centrale a 2,1 punti percentuali a Zurigo (Svizzera: +1,3 punti percentuali). La quota del settore secondario è scesa in tutte le Grandi Regioni, con cali da 0,5 punti percentuali nella Svizzera centrale a 1,3 punti percentuali a Zurigo (Svizzera: 0,9 punti percentuali). Nel 2017 la proporzione di occupati nel primario si è attestata al di sotto del 5% in tutte le Grandi Regioni e, nel confronto quinquennale, è diminuita in tutta la Svizzera ( 0,4 punti percentuali). I salari più alti nella Regione di Zurigo La situazione salariale nel 2016 variava secondo le Grandi Regioni: con un salario lordo standardizzato mediano di 5563 franchi al mese, i lavoratori in Ticino sono stati i peggio retribuiti del Paese e hanno guadagnato il 19,0% in meno dei colleghi della Regione di Zurigo (6869 franchi), che sono risultati invece i meglio pagati in Svizzera (l analisi non tiene conto delle differenze in termini di costo della vita). La differenza salariale tra queste due Grandi Regioni è aumentata di 1,0 punti percentuali rispetto al 2010 (18,0%). Il livello salariale delle altre cinque Grandi Regioni era compreso nel 2016 tra questi due estremi: 6700 franchi nella Svizzera nordoccidentale, 6591 franchi nella Regione del Lemano, 6451 franchi nella Svizzera centrale, 6426 franchi nell Espace Mittelland e 6092 franchi nella Svizzera orientale. Andamento variabile del tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO nelle Grandi Regioni Durante il quinquennio di riferimento (dal quarto trimestre 2012 al quarto trimestre 2017), il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO è diminuito a livello nazionale, passando dal 4,7 al 4,5%. Le Grandi Regioni si sono sviluppate in maniera diversa. A Zurigo si è osservato un incremento del tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO (dal 4,3 al 4,9%). Nelle altre Grandi Regioni il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO è sceso: nella Regione del Lemano di 0,5 punti percentuali (dal 7,1 al 6,6%), nella Svizzera nordoccidentale di 0,9 punti percentuali (dal 4,6 al 3,7%) e in Ticino addirittura di 1,8 punti percentuali (dal 7,7 al 5,9%). Per contro, nelle altre Grandi regioni è rimasto stabile. 10

2012 2017: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera Ripartizione delle persone attive occupate nei vari settori economici, per Grande Regione, in %, medie annuali 2012 e 2017 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 67,3% 27,3% 5,4% 69,2% 26,6% 4,2% 70,9% 24,3% 4,8% 71,6% 23,8% 4,6% 71,3% 24,1% 4,6% 72,5% 23,1% 4,4% 74,0% 23,6% 2,4% 75,0% 22,7% 2,3% 2012 2017 2012 2017 2012 2017 2012 2017 2012 2017 2012 2017 2012 2017 2012 2017 75,0% 21,5% 3,5% 76,4% 20,5% Svizzera orientale Svizzera centrale Espace Mittelland Svizzera Svizzera nordoccidentale 3,1% 81,9% 16,3% 1,8% Ticino 81,7% 15,6% 2,7% 81,0% 16,6% 2,4% 82,0% 15,7% 2,3% Regione del Lemano 81,6% 16,1% 2,3% Zurigo 83,9% 14,7% 1,4% Settore primario Settore secondario Settore terziario Fonte: UST Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) Tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO per Grande Regione, in %, 4 o trimestre 2012 e 4 o trimestre 2017 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Regione del Lemano Ticino Svizzera nordoccidentale 2012 2017 Svizzera Espace Mittelland Zurigo Svizzera orientale Svizzera centrale Fonte: UST Statistica delle persone disoccupate ai sensi dell ILO (CHOM-BIT) Salario mensile lordo standardizzato (mediana) per Grande Regione, in franchi, 2016, settore privato e pubblico insieme 8 000 Fr. 7 000 Fr. 6 000 Fr. 5 000 Fr. 4 000 Fr. 3 000 Fr. 2 000 Fr. 1 000 Fr. 0 Fr. Zurigo Svizzera nordoccidentale Regione del Lemano Svizzera Espace Mittelland Svizzera centrale Svizzera orientale Ticino Fonte: UST Rilevazione svizzera della struttura dei salari (RSS) 11

Situazione del mercato del lavoro nel primo trimestre 2018 e prospettive a breve termine Nel primo trimestre 2018 il numero di occupati è aumentato rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO e il tasso di disoccupazione secondo la definizione della SECO sono diminuiti. Il mercato del lavoro ha offerto più posti liberi e le imprese hanno avuto maggiori difficoltà nell'assumere personale qualificato rispetto all'anno precedente. L'indicatore delle prospettive d'impiego prelude a un aumento dell'occupazione per il secondo trimestre 2018. Aumento degli occupati e degli impieghi Nel primo trimestre 2018 il numero di occupati è salito di 45 000 unità rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, segnando una crescita dello 0,9%. L'occupazione è cresciuta più tra gli uomini (+1,3%) che tra le donne (+0,5%), e meno tra gli occupati svizzeri (+0,6%) che tra quelli stranieri (+1,7%). Una crescita dell occupazione è stata riscontrata tra i titolari di un permesso di dimora temporaneo L (+ 4,5%) nonché tra le persone con un permesso di domicilio C (+2,5%) e con un permesso per frontalieri G (+1,5%), mentre il numero di occupati con un permesso di dimora B (di norma valido cinque anni e prorogabile) è sceso ( 0,4%). Un incremento delle persone occupate è stato osservato sia nel settore terziario (+0,9%) sia in quello secondario (+1,2%). Nel complesso, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, il numero di persone occupate (+ 0,9%) ha registrato un aumento meno marcato rispetto al numero di addetti (+1,4%). Le evoluzioni contrastate del numero degli occupati (statistica delle persone occupate, SPO) e del numero di occupati (statistica dell'impiego, STATIMP) possono essere ricondotte, tra l'altro, a universi di base diversi (economie domestiche vs imprese), a unità statistiche diverse (persone vs impieghi) o a momenti di rilevazione diversi (a metà trimestre vs fine del trimestre). Con una situazione congiunturale in fase di peggioramento, la SPO presenta tendenzialmente un quadro più positivo, e con una situazione congiunturale in fase di miglioramento un quadro più negativo rispetto alla STATIMP. Prospettive d impiego Gli indicatori a breve termine dedotti dalla statistica dell impiego lasciano presagire che nel complesso nel secondo trimestre gli effettivi aumenteranno. Rispetto all anno precedente l'indicatore delle prospettive d'impiego, che rappresenta le aspettative delle imprese relative all'evoluzione dei loro effettivi per i tre mesi successivi, è cresciuto leggermente rispetto all anno precedente (in totale: 1,05; pari a + 2,0%) sia nel settore secondario (1,07; + 3,3%) che nel terziario (1,04; + 1,6%). Sulla piazza economica svizzera sono stati contati 70 600 posti liberi, ciò che corrisponde a 10 700 posti in più rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (+17,9%). Nel settore secondario l aumento (+ 35,5%) è stato nettamente superiore rispetto al terziario (+ 12,7%). Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, la quota delle imprese che hanno avuto difficoltà nel reclutare personale qualificato è leggermente aumentata (di +1,4 punti percentuali al 30,3%). Lieve calo del tasso di disoccupazione Nel primo trimestre 2018 in Svizzera i disoccupati ai sensi dell'ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) erano 255 000. Il tasso di disoccupazione ai sensi dell'ilo sull'intera popolazione attiva ammontava al 5,2%, rispetto al 5,3% del primo trimestre 2017. Nel primo trimestre 2018 il tasso di disoccupazione secondo la definizione della SECO era pari al 3,1%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. In cifre assolute, tale progressione corrisponde a circa 140 000 persone che risultavano iscritte a un ufficio regionale di collocamento (URC) nel primo trimestre 2018, ovvero 18 000 in meno rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. Secondo la SECO, il numero di persone in cerca di impiego non disoccupate (essenzialmente persone con guadagno intermedio e partecipanti a programmi temporanei di occupazione, riqualificazione o perfezionamento) è passato da 63 500 nel primo trimestre 2017 a 66 000 nel primo trimestre 2018, con un aumento di circa 2500 persone. 12

Situazione del mercato del lavoro nel primo trimestre 2018 e prospettive a breve termine Variazione del numero di occupati per settore economico, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, 1 o trimestre 2017 al 1 o trimestre 2018 3,0% 2,5% 2,0% Totale Settore secondario Settore terziario 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 0,5% 1,0% I-2017 II-2017 III-2017 IV-2017 I-2018 Fonte: UST Statistica delle persone occupate (SPO) Disoccupati ai sensi dell ILO, disoccupati iscritti e persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia, 1 o trimestre 2017 e 1 o trimestre 2018 300 250 I-2017 I-2018 200 150 100 50 0 Disoccupati ai sensi dell ILO Disoccupati iscritti Persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate Note: media trimestriale Fonti: UST Statistica delle persone disoccupate ai sensi dell ILO (CHOM-BIT); Segreteria di Stato dell'economia (SECO) Posti liberi, difficoltà di reclutamento di personale qualificato e indicatori delle prospettive d impiego*, 1 o trimestre 2017 e 1 o trimestre 2018 Posti liberi, in migliaia 80 70 60 50 40 30 20 10 Difficoltà di reclutamento di personale qualificato, in % 45 40 35 30 25 20 15 10 5 Indicatori delle prospettive d impiego 1,15 1,10 1,05 1,00 0,95 0,90 0 Totale Settore secondario Settore terziario 0 Totale Settore secondario Settore terziario 0,85 Totale Settore secondario Settore terziario I-2017 I-2018 * La scala va da 0,50 (riduzione) a 1,50 (aumento), passando per 1,0 (nessun cambiamento). Fonte: UST Statistica dell'impiego (STATIMP) 13

Il mercato del lavoro svizzero nel confronto internazionale Il mercato svizzero del lavoro è rimasto competitivo a livello internazionale. Il tasso di attività professionale e la partecipazione delle donne alla vita attiva sono stati tra i più elevati d Europa. L elevata partecipazione delle donne al mercato del lavoro è in relazione con la forte diffusione dell occupazione a tempo parziale: la parte di occupati a tempo parziale è sensibilmente più elevata in Svizzera rispetto alla maggior parte degli altri Paesi europei. La Svizzera ha presentato un tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO pressoché dimezzato rispetto al tasso di disoccupazione medio dell Unione europea. Convertiti in EUR, i salari della Svizzera sono più elevati di quelli di altri paesi dell'ue. Tuttavia le differenze si assottigliano convertendo i salari in standard di potere d'acquisto al fine di prendere in considerazione i vari livelli dei prezzi. Tasso di attività elevato in Svizzera Nel quarto trimestre 2017 il tasso di attività della popolazione di più di 15 anni in Svizzera era del 68,6%, uno dei più alti nel confronto europeo. Solo l Islanda (81,6%) ha registrato valori più elevati. Nei Paesi limitrofi la partecipazione alla vita attiva è stata nettamente più bassa (Germania: 61,7%; Austria: 61,4%; Francia: 55,8%; Italia: 50,0%). Oltre all Italia, la Grecia (51,8%) e la Croazia (52,0%) hanno presentato i tassi di attività più bassi d Europa, La media dei Paesi membri dell UE-28 si attesta al 58,0%. Forte partecipazione delle donne alla vita attiva nei Paesi nordici La partecipazione delle donne alla vita attiva varia da un Paese all altro. In Italia (41,2%) due donne su cinque partecipano alla vita attiva, mentre il tasso di attività professionale delle donne nei Paesi scandinavi è tra i più elevati (Islanda: 78,4%; Svezia: 61,4%; Norvegia: 60,9%; Danimarca: 57,9%). Nella media europea, una donna su due è professionalmente attiva (51,9%). Con una quota del 62,6%, la Svizzera si piazza ai primi posti anche rispetto agli altri Paesi limitrofi (Germania: 56,6%; Austria: 56,0%; Francia: 51,5%). In Svizzera la partecipazione delle donne alla vita attiva è senza dubbio in relazione con la vasta offerta di posti di lavoro a tempo parziale. Nel nostro Paese il 38,8% degli occupati lavora part-time (donne: 61,0%). Soltanto i Paesi Bassi presentano un valore più elevato (50,9%; donne: 75,9%). Percentuali particolarmente modeste si sono riscontrate in Bulgaria (2,2%; donne: 2,4%), Ungheria (4,8%; donne: 7,3%) e Croazia (6,1%; donne: 7,5%). La partecipazione alla vita attiva degli uomini è più elevata di quella delle donne non solo in Svizzera, ma anche in tutti i Paesi dell UE. Il tasso di occupazione degli uomini in Svizzera è elevato (74,7%), anche rispetto alla media UE (64,5%) e ai Paesi limitrofi (Germania: 67,0%; Austria: 67,1%; Francia: 60,6%; Italia: 59,4%). Solo l Islanda con l 84,5% presenta un tasso di partecipazione più elevato degli uomini rispetto alla Svizzera. Rispetto ai Paesi dell UE, la Svizzera continua ad essere uno dei Paesi con i più bassi tassi di disoccupazione ai sensi dell ILO, e tra i Paesi limitrofi solo la Germania presenta un tasso inferiore (3.5%; Austria: 5,3%; Francia: 9,2%; Italia: 11,2%). Valori inferiori al 3% sono stati osservati nella Repubblica ceca (2,4%; 1,2 punti percentuali) e in Islanda (2,6%; + 0,1 punti percentuali). La Grecia e la Spagna presentano i tassi di disoccupazione ai sensi dell'ilo più elevati d'europa. Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, tuttavia, la disoccupazione è scesa in entrambi i Paesi (Grecia: 2,4 punti percentuali, passata al 21,2%; Spagna: 2,0 punti percentuali, passata al 16,6%). Confronto internazionale dei salari Dal confronto dei salari annui lordi medi per un impiego a tempo pieno nel ramo «Industria e servizi» emerge l entità della forbice salariale esistente tra i Paesi dell UE. Esistono forti differenze non solo tra i Paesi dell UE15 e i nuovi Stati membri che hanno aderito all Unione dal 2004, ma anche all interno di questi due gruppi di Paesi. All interno dell UE15 permangono differenze tra i Paesi del nord e quelli del sud: nel 2014 i salari lordi annui più elevati sono stati registrati in Danimarca (57 723 euro), i più bassi in Portogallo (16 425 euro). La differenza salariale si accentua ulteriormente se vengono presi in considerazione anche i nuovi Stati membri: nel 2014 solo Cipro, la Slovenia e Malta hanno raggiunto salari superiori ai 20 000 euro, mentre la Bulgaria, che ha aderito all UE nel 2007, costituisce il fanalino di coda con un salario annuo lordo medio di 5795 euro. Con un salario lordo annuo pari a 71 694 euro, livello influenzato in parte dal franco forte, la Svizzera occupa il primo posto in classifica davanti alla Danimarca. Per paragonare dei salari che esprimano il loro potere d acquisto reale, i salari espressi in valuta nazionale devono essere convertiti in una moneta comune fittizia, il cosiddetto standard di potere d acquisto (SPA). Se si considerano le differenze di livello dei prezzi tra i vari Stati, il divario osservato si riduce. Espressi in euro, infatti, i salari in Svizzera (i più elevati) sono 12,4 volte maggiori di quelli della Bulgaria (i più bassi). Espressi in SPA, invece, i salari versati in Svizzera sono superiori a quelli versati in Bulgaria di 3,7 volte. Se prendiamo in considerazione i Paesi vicini i salari annui svizzeri sono, espressi in euro, 1,7 volte più elevati rispetto a quelli tedeschi e austriaci, 1,9 volte superiori a quelli francesi e 2,1 volte più elevati rispetto a quelli italiani. Queste differenze si assottigliano se il confronto viene effettuato tra i salari lordi medi convertiti in SPA. In questo caso, i salari corrisposti in Svizzera sono di 1,2 volte superiori a quelli della Germania e dell Austria e di 1,4 volte più elevati di quelli versati in Francia e in Italia. Tasso di disoccupazione ILO basso in Svizzera In Svizzera il tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO ha segnato una lieve flessione tra il quarto trimestre 2016 e il quarto trimestre 2017 ( 0,1 punti percentuali), per attestarsi al 4,5%, mentre nell'ue-28 nello stesso periodo è sceso dall 8,3% al 7,3%. 14

Il mercato del lavoro svizzero nel confronto internazionale Tasso di attività standardizzato (15+ anni) in Svizzera e negli Stati dell UE e dell AELS, in %, 4 o trimestre 2017 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 81,6 68,6 Islanda Svizzera Svezia 65,0 64,2 64,0 Estonia Paesi Bassi Norvegia 63,3 63,0 62,2 62,0 61,7 Regno Unito Irlanda Danimarca Germania 61,5 61,4 Cipro Austria 61,2 60,6 60,4 59,9 Lettonia Lituania Repubblica Ceca Slovacchia 59,2 Lussemburgo Portogallo 59,0 58,8 58,4 Slovenia Finlandia 58,1 Spagna 58,0 UE-28 56,9 56,5 Malta Ungheria Polonia Francia 56,2 55,8 55,5 Bulgaria 54,2 Belgio Romania 54,2 52,0 Croazia 51,8 Grecia 50,0 Italia Fonti: UST Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS); EUROSTAT (stato aprile 2018) Tasso di disoccupazione ai sensi dell ILO (15 74 anni) in Svizzera e negli Stati dell UE e dell AELS, in %, 4 o trimestre 2017 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 21,2 Grecia Spagna 16,6 11,2 10,9 Italia Croazia 10,1 Cipro 9,2 8,2 Francia Portogallo Lettonia 8,1 7,7 7,6 Slovacchia Finlandia 7,3 UE-28 6,7 Lituania Belgio 6,4 6,1 6,1 5,8 5,6 5,3 5,3 5,2 Irlanda Svezia Slovenia Bulgaria Estonia Austria Lussemburgo Danimarca 5,1 4,7 4,5 4,5 4,3 4,2 3,8 Romania Svizzera Polonia Paesi Bassi Regno Unito Ungheria 3,7 3,7 3,5 2,6 Malta Norvegia Germania Islanda Repubblica Ceca 2,4 Fonti: UST Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS); EUROSTAT (stato aprile 2018) Salario annuo lordo medio dei lavoratori a tempo pieno 1 (imprese con dieci o più collaboratori, settori dell industria e dei servizi commerciali 2 ), Svizzera e Stati dell UE e dell AELS, in SPA 3 e in Euro, 2014 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 0 Svizzera Lussemburgo Belgio Danimarca SPA, 2014 Euro, 2014 Norvegia Germania Austria Islanda Paesi Bassi Finlandia Svezia Irlanda Francia Italia UE-28 Regno Unito Spagna Slovenia Malta Grecia Cipro Polonia Portogallo Repubblica Ceca 1 Gli importi sono calcolati in base ai salari dei lavoratori a tempo pieno e ai salari dei lavoratori a tempo parziale (ricalcolati per un grado di occupazione del 100%). 2 sezioni da B a N della NACE Rev.2 3 I salari espressi in SPA (Standard di potere d acquisto) eliminano gli effetti delle differenze nel livello dei prezzi fra i Paesi. Croazia Estonia Slovacchia Ungheria Lettonia Lituania Romania Bulgaria Fonti: UST Rilevazione svizzera della struttura dei salari (RSS); EUROSTAT (stato giugno 2017) 15

Editore: Ufficio federale di statistica (UST) Informazioni: Jonas Deplazes, UST, tel. 058 463 64 02 Redazione: Contenuto: Serie: Settore: Testo originale: Traduzione: Grafica e impaginazione: Grafici: Frontespizio: Jonas Deplazes, UST Jonas Deplazes, UST Statistica della Svizzera 03 Lavoro e reddito tedesco Servizi linguistici dell UST sezione DIAM, Prepress / Print sezione DIAM, Prepress / Print sezione DIAM, Prepress / Print Copyright: UST, Neuchâtel 2018 Riproduzione autorizzata, eccetto per scopi commerciali, con citazione della fonte. Download: Numero UST: 206-1805-05 www.statistica.admin.ch (gratuito) Versione corretta, 26.11.2018: Grafico «Variazione del numero di occupati secondo il sesso», p. 7: Le curve degli uomini e delle donne sono state invertite. Testo p.10: Occupati 4. trimestre 2017, Zurigo 999 000 e non 997 000.