L obesità è una condizione di accumulo anormale o eccessivo di grasso nel tessuto adiposo. E un problema che provoca problemi sanitari, sociali e di incremento della mortalità. Il numero di persone con obesità a livello mondiale è allarmante. La diffusione dell obesità sta crescendo in modo sostanziale sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo. Il problema dell obesità si evidenzia ogni giorno, non solo in adulti ma anche nei bambini. Oggi abbiamo bimbi meno attivi e sempre più obesi. Generalmente si tratta di un problema cronico che certamente ha una base genetica, ma anche i 1 / 6
fattori ambientali, culturali, psicologici e comportamentali hanno influenza sulla causa e sul trattamento di questa malattia. Si pensa troppo spesso che l obesità sia solo causata da una eccessiva assunzione di cibo, ma la realtà e molto più complessa. Le cause dell obesità sono molteplici. Tra queste troviamo un inadeguata alimentazione (elevato consumo di cibi grassi, carboidrati,alcol), vita sedentaria, condizioni socio-culturali (per alcuni paesi grasso è sinonimo di ricchezza e salute), fattori genetici e condizione fisiologica, età, sesso (generalmente più si invecchia, più il metabolismo si rallenta; le donne hanno più probabilità di aumentare di peso rispetto agli uomini per la struttura corporea e cambiamenti ormonali). Per valutare se un individuo è normopeso, in sovrappeso o obeso si utilizza l indice di massa corporea (IMC o BMI) che si calcola dividendo il peso per l altezza elevata al quadrato. ( BMI = peso (in Kg) : altezza 2 / 6
(in metri) al quadrato ) Le classi di peso indicate dal BMI sono: sottopeso 18.5; normopeso 18.5 24,9; sovrappeso 25-29,9; obesità 30. Questo disturbo è ulteriormente suddiviso in gradi in base al fattore di rischio : Obesità di I grado (BMI 30-35) rischio moderato; Obesità di II grado (BMI 36-40) rischio alto; Obesità di III grado (BMI 41-45) rischio alto; Obesità grave di I grado (BMI 46-50) rischio grave; Obesità grave di II grado (BMI 51-55) rischio grave; Obesità grave di III grado (BMI 55-60) rischio grave. Le conseguenze fisiche a cui possono andare incontro questi soggetti sono: malattie del cuore, ipertensione, diabete, problemi articolari, artrosi, cancro, malattie respiratorie (apnea, insufficienza respiratoria), ernia latale, fegato grasso, ipercolesterolemia. A livello psicologico 3 / 6
si può riscontrare: poca autostima, problemi di inserimento lavorativo e sociale, difficoltà nel rapporto di coppia, ansia, depressione e suicidio. Le conseguenze psicologiche in genere si trascinano e amplificano nel corso degli anni. Il disturbo può arrivare a stravolgere la vita del soggetto e i suoi rapporti sociali. Inizialmente la persona, per vergogna, può rifiutare gli inviti degli amici fino ad arrivare a chiudersi in se stessa e a non vedere come unica via d uscita dal problema l isolamento. Spesso chi è obeso viene ingiustamente stigmatizzato a livello sociale e isolato, ciò riguarda soprattutto i bambini che tendono a sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i propri coetanei con conseguente chiusura in se stessi. Una classificazione che tiene conto sia del comportamento alimentare, sia degli aspetti cognitivi ed emotivi individua tre principali tipologie di soggetti obesi: - gli iperfagici prandiali - i grignotteurs 4 / 6
- i binge eaters L'iperfagia prandiale è un tratto psicologico e comportamentale che si caratterizza per l' assunzione di ingenti quantità di cibo soprattutto durante i pasti. Questi soggetti amano il cibo e l'aspetto conviviale legato al momento del pranzo e della cena, non presentano malessere psicologico legato all'assunzione degli alimenti. Spesso è il risultato di abitudini familiari - culturali. Gli eccessi alimentari durante i pasti, se frequenti, possono determinare l'insorgenza di una obesità marcata, 5 / 6
se episodici, il peso può rimanere entro i limiti del sovrappeso (BMI 6 / 6