UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA DIPARTIMENTO DI COSTRUZIONI MECCANICHE E NUCLEARI Prof.. Marino Mazzini LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA DIPARTIMENTO DI COSTRUZIONI MECCANICHE E NUCLEARI Prof.. Marino Mazzini LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.) LEGISLAZIONE ITALIANA DI PROTEZIONE DELL AMBIENTE Indice lezione n 1 n 1 su VIA Breve excursus storico Definizione di VIA Obiettivi di VIA La legislazione italiana in materia di VIA Politecnico di Torino Pagina 1 di 21

EXCURSUS STORICO Analisi e studio di sistemi complessi I primi lavori di Clark e Canter L introduzione del NEPA La VIA come metodologia di aiuto alle decisioni DEFINIZIONE DI VIA un attivit attività per identificare e predire l impatto sull ambiente e sull uomo uomo di proposte legislative, politiche, programmi o progetti. un attivit attività per identificare, predire e descrivere in modo appropriato i pro ed i contro di una proposta. una valutazione di tutti gli effetti ambientali e sociali rilevanti derivanti da un progetto Politecnico di Torino Pagina 2 di 21

DEFINIZIONE DI VIA (CONT.) una valutazione quantitativa di parametri selezionati come indicatori della qualità dell ambiente ambiente,, prima, durante e dopo l azione esame sistematico delle conseguenze di proposte legislative, politiche, piani e progetti LA DEFINIZIONE DI VIA NELLA DIRETTIVA EUROPEA 85/337/CEE Articolo 5 La VIA individua, descrive e valuta,, in modo appropriato,.. gli effetti diretti ed indiretti di un progetto sui seguenti fattori: l uomo, la fauna e la flora il suolo, l acqua, l l aria, l il clima ed il paesaggio l interazione fra tali fattori i beni materiali ed il patrimonio culturale Politecnico di Torino Pagina 3 di 21

CARATTERISTICHE ESSENZIALI DEL VIA E una metodologia di supporto alle decisioni per: l autorizzazione di un progetto l ottimizzazione di un progetto, una proposta, un piano di settore, una politica, ecc.) Necessita di un sommario non tecnico per comunicare l informazione l al pubblico ed ai decisori politici LA LEGISLAZIONE ITALIANA DI VIA Quadro legislativo confuso e provvisorio Introduzione per delega al Governo nella legge istitutiva del Ministero Ambiente (L.349 del 8/7/86) Legge quadro: DPCM 377/88 Regolamento di attuazione: DPR 27/12/88 Successive modifiche introdotte con norme di settore Politecnico di Torino Pagina 4 di 21

CARATTERISTICHE DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA DI VIA Campo di applicazione : VIA solo per le tipologie di progetti (opere) dell All All.. 1 alla Direttiva CEE 85/337, con l aggiunta l delle dighe (di dimensioni ragguardevoli) E fatta dal Ministero dell Ambiente (a livello nazionale) Successivi provvedimenti settoriali hanno ampliato le competenze statali in materia di VIA OPERE INIZIALMENTE SOGGETTE ALLA VIA DI COMPETENZA STATALE a) raffinerie di petrolio greggio ed impianti di gassificazione e di liquefazione del carbone (potenzialita >500 t/giorno) b) centrali termiche ed impianti di combustione (> 300 MW), centrali e reattori nucleari (> 1 kw) c) impianti di stoccaggio o eliminazione definitiva dei residui radioattivi d) acciaierie integrate di prima fusione e) impianti estrazione, trasformazione e trattamento amianto e suoi prodotti Politecnico di Torino Pagina 5 di 21

OPERE INIZIALMENTE SOGGETTE ALLA VIA DI COMPETENZA STATALE (Cont.) f) impianti chimici integrati g) autostrade e vie di rapida comunicazione, tronchi ferroviari ed aeroporti con piste di lunghezza > 2,1 Km h) porti commerciali marittimi, vie navigabili e porti interni, per battelli con stazza > 1350 t i) impianti di eliminazione rifiuti tossici e nocivi mediante incenerimento, trattamento chimico o stoccaggio a terra; l) dighe e altri impianti di altezza superiore a 10 m o con capacità >100.000 m 3 ALTRE OPERE SOGGETTE A VIA DI COMPETENZA STATALE m) elettrodotti aerei con tensione >150 kv e con tracciato > 15 km (Legge 9/91) n) terminali per il carico e scarico idrocarburi (Legge 9/91) o) sfruttamento minerario della piattaforma continentale (Legge 220/92) p) condotte sottomarine per trasporto sostanze punto o) (Legge 220/92) q) realizzazione di impianti per il trattamento morchie e acque di lavaggio e di zavorra (Legge 220/1982) Politecnico di Torino Pagina 6 di 21

ALTRE OPERE SOGGETTE A VIA DI COMPETENZA STATALE (Cont.) r) interporti soggetti a concessione (Leggi 240/90 e 204/95) s) prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi gassosi (Legge 9/91) t) impianti di produzione di biossido di titanio (D.Ls Ls.. 100/92) u) interventi per la realizzazione del sistema idroviario padano-veneto (Legge 380/90) v) opere e impianti relativi al trasferimento di acqua tra regioni diverse (Legge 36/94) APPLICAZIONE DELLA VIA A LIVELLO REGIONALE Alcune Regioni hanno intrapreso una politica di anticipazione della normativa di VIA per opere comprese nell All All.. 2 della Direttiva CEE 85/337. Come esempio si riportano le tipologie di opere soggette a VIA in Toscana. Sostanzialmente si tratta di estensioni delle opere soggette a VIA Statale. Politecnico di Torino Pagina 7 di 21

OPERE SOGGETTE A VIA DI COMPETENZA REGIONALE 1) impianti per la fabbricazione di cemento 2) impianti destinati alla fabbricazione di gesso, calce e refrattari 3) elettrodotti aerei esterni 4) impianti che usano risorse geotermiche locali 5) trivellazioni esplorative 6) impianti per produzione e arricchimento di combustibili nucleari 7) impianti per il trattamento di combustibili nucleari irradiati OPERE SOGGETTE A VIA DI COMPETENZA REGIONALE (Cont.) 8) impianti per trattamento e eliminazione residui radioattivi 9) strade statali e regionali, ferrovie e vie navigabili 10) dighe e altri impianti destinati a trattenere, regolare o accumulare le acque 11) Installazione oleodotti e gasdotti > 30 km 12) porti turistici con più di 600 posti-barca 13) opere di deviazione, canalizzazione, regimazione e regolazione corsi d acquad Politecnico di Torino Pagina 8 di 21

OPERE SOGGETTE A VIA DI COMPETENZA PROVINCIALE La legge della Regione Toscana in materia prevede una serie nutrita di tipologie di opere soggette a VIA di competenza Provinciale, in forma semplificata, in base ad un regolamento di attuazione, peraltro mai emanato. LA LEGISLAZIONE ITALIANA DI VIA La situazione e e stata profondamente modificata dall approvazione approvazione del DPR 12/4/96: Atto di indirizzo e coordinamento.. in materia di impatto ambientale. Politecnico di Torino Pagina 9 di 21

SITUAZIONE ATTUALE SUL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA VIA Il DPR 12/4/96 (atto di coordinamento ed indirizzo.) estende la VIA a quasi tutte le opere dell Allegato n. 2 della Direttiva 85/337 CEE Le Regioni avevano 9 mesi di tempo per recepire il contenuto del DPR 12/4/96, peraltro pubblicato 5 mesi dopo, adattando la loro legislazione,se preesistente NOVITA IMPORTANTI DEL DPR 12/4/96 Le fasi di screening e scoping sono UNA ANTICIPAZIONE DELLE DISPOSIZIONI CONTENUTE NELLA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SULLA VIA, IN FASE DI EMANAZIONE Politecnico di Torino Pagina 10 di 21

NOVITA IMPORTANTI DEL DPR 12/4/96 Il DPR 12/4/96 introduce nella procedura di VIA due nuove fasi: SCREENING SCOPING Verifica se il progetto ricade nell ambito di applicazione della VIA Individua gli aspetti principali da analizzare nel SIA NOVITA IMPORTANTI DEL DPR 12/4/96 Si è messa a punto una procedura tendente a: Escludere degli obblighi connessi alla VIA opere ad impatto ambientale trascurabile o irrilevante (SCREENING) Concentrare l attenzione l sugli aspetti effettivamente influenzati dalla realizzazione dell opera, escludendo quelli di minore rilevanza (SCOPING) Politecnico di Torino Pagina 11 di 21

ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI PROGETTI DA SOTTOPORRE A VIA REGIONALE a) Recupero di suoli dal mare per una superficie che superi 200 ha b) Utilizzo non energetico di acque superficiali ( > 1 m 3 /s) o sotterranee (> 0,1 m 3 /s) c) Fabbricazione di pasta di carta, con capacità superiore di 100 t/giorno d) Trattamento e/o fabbricazione di prodotti chimici, con capacità superiore a 35.000 t/a e) Produzione pesticidi, pitture, elastomeri, ecc., con capacità superiore a 35.000 t/a ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI PROGETTI DA SOTTOPORRE A VIA REGIONALE (Cont.) f) Stoccaggio prodotti chimici pericolosi (Legge 256 29/5/74), con capacità > 40.000 t g) Impianti per concia del cuoio e pellame, con capacità > 12 t/giorno di prodotto h) Porti turistici e da diporto, con specchio d acqua > 10 ha o con moli > 500 m i) Impianti di incenerimento e di trattamento di rifiuti, con capacità superiore 100 t/giorno l) Stazioni di trasferimento rifiuti, con capacità superiore a 200 t/giorno Politecnico di Torino Pagina 12 di 21

ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI PROGETTI DA SOTTOPORRE A VIA REGIONALE (Cont.) m) Discariche RSU, con capacità > 100.000 m 3 n) Discariche RS, escluse le discariche di inerti, con capacità > 100.000 m 3 o) Centri di stoccaggio di RS, con potenzialità superiore a 150.000 m 3 p) Impianti di depurazione delle acque, con potenzialità > 100.000 abitanti equivalenti q) Cave e torbiere, con più di 500.000 m 3 /a di materiale estratto o di area > 20 ha r) Dighe, a fini non energetici, di altezza > 10 m o con capacità > 100.000 m 3 TIPOLOGIE PROGETTUALI DA ASSOGGETTARE A SCREENING 1) Agricoltura 2) Industria energetica 3) Lavorazione dei metalli 4) Industria dei prodotti alimentari 5) Industria dei tessili, del cuoio, del legno, della carta 6) Industria della gomma e delle materie plastiche 7) Progetti di infrastrutture 8) Altri progetti (campeggi, cave e torbiere, circuiti automobilistici, ecc.) Politecnico di Torino Pagina 13 di 21

NUOVA PROCEDURA DI VIA N 1 2 3 4 Fasi Redazione del progetto Notifica all autorità competente SCREENING SCOPING Note Informazione e partecipazione Informazione e partecipazione NUOVA PROCEDURA DI VIA N 5 6 7 8 Fasi Studio Impatto Ambientale (SIA) Esame del SIA e delle informazioni ambientali Decisione dell autorità competente Monitoraggio ambientale Note Informazione e partecipazione Informazione e partecipazione Politecnico di Torino Pagina 14 di 21

FASE DI SCREENING Lo SCREENING riguarda la decisione presa, caso per caso, dall autorit autorità competente su uno specifico progetto (dimensioni, localizzazione, ecc.) se deve essere effettuata la VIA CRITERI DI SELEZIONE PER LO SCREENING 1) CARATTERISTICHE DEL PROGETTO: dimensione del progetto utilizzazione delle risorse naturali produzione di rifiuti inquinamento e disturbi ambientali rischio di incidenti impatto sul patrimonio naturale e storico Politecnico di Torino Pagina 15 di 21

CRITERI DI SELEZIONE PER LO SCREENING (Cont.) 2) UBICAZIONE DEL PROGETTO Sensibilità ambientale dell area, tenendo conto, in particolare, dei seguenti elementi: la ricchezza relativa, la qualità e la capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona CRITERI DI SELEZIONE PER LO SCREENING 2) UBICAZIONE DEL PROGETTO la capacità dell ambiente, con particolare attenzione alle seguenti zone: a) zone umide b) zone costiere c) zone montuose d) riserve e parchi naturali e) zone classificate o protette f) zone troppo degradate (standard di qualità ambientale già superati) g) zone a forte densità demografica h) paesaggi importanti dal punto di vista storico, culturale e archeologico Politecnico di Torino Pagina 16 di 21

IL PROCESSO DI SCREENING Il processo di screening può essere schematizzato nelle seguenti fasi: Step 0 Predisposizione del progetto (a cura del proponente) Step 1 Controllo della lista obbligatoria dei progetti a livello nazionale Step 2 Controllo se il progetto è localizzato in luogo dove è richiesta una VIA Step 3 Riferimento a guide (nazionali e locali) sulle caratteristiche del progetto richieste per effettuare la VIA IL PROCESSO DI SCREENING (Cont.) Step 4 Raccolta di ulteriori informazioni, a cura del progettista, per stabilire la probabilità di impatti significativi Step 5 Utilizzo di liste di controllo per lo Screening, come aiuto per stabilire la possibilità di impatti significativi (l Unione Europea ha predisposto una lista) Step 6 Decisione motivata sulla effettuazione o meno della VIA Politecnico di Torino Pagina 17 di 21

FASE DI SCOPING Obiettivo dello SCOPING è l identificazione degli argomenti che devono essere considerati nello Studio di Impatto Ambientale (SIA) FASE DI SCOPING Lo scoping è teso ad individuare, in consultazione tra autorità competente e proponente, quali informazioni devono essere fornite nel SIA, in quanto attinenti al processo autorizzativo,, alle caratteristiche specifiche di un determinato progetto e delle componenti dell ambiente impattate Politecnico di Torino Pagina 18 di 21

FASE DI SCOPING Lo scoping individua alcuni o tutti i seguenti argomenti da trattare nel SIA: gli impatti da accertare, in particolare quelli importanti i tipi di alternative da considerare, comprese le misure per mitigare gli impatti FINALITÀ DELLO SCOPING Lo scoping può : a) contribuire a garantire che il SIA fornisca una valutazione di insieme, globale, di tutti gli effetti attesi (comprese le istanze di particolare rilievo per gruppi di cittadini) b) far concentrare l attenzione l sugli aspetti di maggiore rilievo ai fini decisionali, evitando la raccolta di informazioni inutili, e riducendo la lunghezza del SIA Politecnico di Torino Pagina 19 di 21

FINALITÀ DELLO SCOPING (Cont.) Lo scoping può : c) contribuire ad una efficace redazione del SIA d) aiutare nella individuazione e definizione di possibili alternative e di misure mitigative e) costituire un utile presa di contatto con autorità pubbliche, gruppi di interesse, comunità locali e cittadini, al fine di individuarne le preoccupazioni IL PROCESSO DI SCOPING Il processo di scoping puo schematizzato nelle seguenti fasi: Step 1 Identificazione degli impatti potenziali Step 2 Revisione delle possibili alternative individuate dal proponente Step 3 Informazione e consultazione (autorità pubbliche, associazioni, esperti e istituti di ricerca, cittadini) Politecnico di Torino Pagina 20 di 21

IL PROCESSO DI SCOPING (Cont.) Step 4 Individuazione degli impatti ambientali rilevanti Step 5 Preparazione ed eventuale pubblicazione dei risultati dello scoping Step 6 Informazione e consultazione sui risultati dello scoping Step 7 Definizione delle modalità di redazione del SIA Politecnico di Torino Pagina 21 di 21