Convegno Ordine Architetti Roma e Provincia Consumo di suolo e dissesto idrogeologico Roma, 22 maggio 2015 Alessandro Bianchi Pianificazione, rischi naturali e sicurezza infrastrutturale
I RISCHI NATURALI NON ESISTONO L affermazione può sembrare azzardata, ma basta puntualizzare il concetto di rischio naturale e indagare che cosa è avvenuto nel nostro Paese negli ultimi 30-40 anni per convincersi che è fondata. Parlare di rischio naturale significa parlare della possibilità che si verifichi un evento dovuto a fenomeni che accadono in natura, vale a dire senza il concorso umano (nel qual caso si chiamerebbero rischi antropici ).
Vulnerabilità e Pericolosità Ebbene, quando si verifica un evento naturale ( terremoto, esondazione, frana, eruzione vulcanica ) il territorio (case, scuole, ospedali, edifici storici, strade, ponti e infrastrutture in genere) subisce dei danni tanto maggiori quanto più esso è vulnerabile, ossia scarsamente protetto. Quanto alla pericolosità, è la misura della probabilità che quell evento naturale si verifichi in un determinato territorio.
% Nasce da qui l equazione messa a punto dagli esperti Rischio = Pericolosità x Vulnerabilità Ciò vuol dire che il rischio che un territorio corre di subire danni, è direttamente proporzionale sia alla probabilità che si verifichi un evento naturale (pericolosità) sia alla sua esposizione all evento (vulnerabilità) Sulla pericolosità possiamo intervenire molto marginalmente, perché dipende dalla Natura Della vulnerabilità è direttamente e unicamente responsabile l Antropos
Allora quello che ci dobbiamo chiedere è: le nostre città e i nostri territori corrono maggiori rischi di subire danni (alle persone e alle cose) perché la natura è matrigna o perché l uomo è incosciente e irresponsabile? Per rispondere facciamo qualche esempio traendolo da quanto è accaduto intorno a noi negli ultimi decenni. %
Alluvione a Genova 2011
Copertura del torrente Ferrugiano
Alluvione ad Atrani 2010
Copertura del torrente Dragone
Frana a Sarno 1998
Ubicazione dell abitato
Inquinamento del Lambro
Sversamento nel Lambro
Il Lambro diventa schiuma
LA PIANIFICAZIONE La Pianificazione ha smesso di esistere da tempo, travolta da una vernacolare interpretazione della fine delle grandi narrazioni postulata dai filosofi post-moderni L Urbanistica nel nostro Paese si è diligentemente accodata, prima affermando che i piani non servono perché bastano i progetti urbani; poi introducendo una serie di devastanti innovazioni, come l urbanistica contrattata, le compensazioni e altre aberrazioni simili.
% Lungo questo percorso di progressivo arretramento dell urbanistica dai suoi principi fondanti quelli di natura etica e quelli di natura estetica abbiamo assistito al trionfo della rendita fondiaria, della speculazione edilizia e dell abusivismo e anche di una distorta ideologia applicata agli insediamenti residenziali pubblici.
Pizzo Sella a Palermo
Il quartiere Librino a Catania
Scampia a Napoli
LA RIGENERAZIONE Se vogliamo invertire il segno di questo percorso degenerativo, dobbiamo partire dalla constatazione della sconfitta dell urbanistica e del progressivo degrado delle città e affermare in modo perentorio la fine della logica espansiva e la riappropriazione da parte della pubblica amministrazione del diritto-dovere di pianificare il territorio. Per questo vi è una sola strada da percorrere: la Rigenerazione urbana e ambientale Dobbiamo farlo traendo esempio da alcune grandi esperienze europee di successo Glasgow, Bilbao, Barcellona, Freiburg im Breisgau, Amsterdam - e applicando i principi, le regole e le linee di azione stabilite ormai da tempo in molti consessi internazionali.
Principi Regole - Linee di Azione la Carta di Aalborg (1994) che ha introdotto il concetto di buona governance del territorio la Carta di Lipsia (2007), che ha indicato le linee di azione da praticare per assicurare uno sviluppo sostenibile delle città La Dichiarazione di Toledo (2010), che ha indicato le linee di azione per costruire città più intelligenti, più sostenibili, più inclusive
LA SCUOLA DI RIGENERAZIONE URBANA E AMBIENTALE E in questa logica che all interno della Università Telematica Pegaso abbiamo aperto la Scuola di Rigenerazione Urbana e Ambientale L obiettivo che ci siamo dati è quello di formare una nuova generazione di specialisti e operatori tecnici che nel programmare, progettare e gestire la città, l ambiente e il territorio, mettano in campo il paradigma della rigenerazione Per questo primo anno la Scuola ha avviato due Master di 1 livello, rispettivamente in Valorizzazione dei beni culturali e Rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale
Scuola di Rigenerazione Urbana e Ambientale Alessandro Bianchi Rettore della UniPegaso e Direttore della Scuola