In arrivo la Legge di Stabilità 2016: ecco cosa prevede in termini di taglio alle tasse (soprattutto IMU e TASI) e Riforma delle Pensioni In arrivo tra meno di due mesi la prossima manovra finanziaria, la Legge di Stabilità 2016, che tra le novità porterà con sé anche un taglio alle tasse (TASI e IMU in cima alla lista), la tanto attesa Riforma delle Pensioni e la possibile proroga ed estensione di alcune detrazioni fiscali (come Bonus Mobili, ristrutturazioni e riqualificazione energetica). Bonus Ristrutturazioni verso la riconferma 2016 In arrivo la proroga al 2016, con platea allargata, per le detrazioni fiscali al 50% e 65% per ristrutturazioni edilizie, riqualificazione energetica e bonus mobili. A fronte del grande successo riscosso dal Bonus mobili e ristrutturazioni edilizie, il Governo sta studiando un ampliamento della misu-
ra per il 2016 come strumento utile a rafforzare la crescita e a far riprendere i consumi in Italia. Per ora sembra piuttosto sicura la riconferma per il 2016 alla percentuale degli sgravi IRPEF pari al 50% in caso di ristrutturazioni edilizie e Bonus mobili e al 65% in caso di interventi di efficientamento energetico degli edifici. Local tax Per quanto riguarda la local tax gli scenari possibili sono diversi, inclusa l abolizione di I- MU e TASI a partire dal 2016. Per capire bene quale sarà l effettiva sorte della local tax bisognerà fare i conti con le risorse a disposizione. Punto sul quale ha già posto l attenzione il sottosegretario all Economia, Enrico Zanetti. L ipotesi più caldeggiata prevede l abolizione della TASI 2016 sulla prima casa per tutti e l abolizione di alcune tipologie di IMU (terreni agricoli e macchinari imbullonati), sempre per l anno prossimo. Per il MEF tuttavia guardando ai costi dell operazione, pari a 3,4 miliardi di euro non è pensabile un abolizione totale della TASI sulla prima casa: è necessario mantenerla per gli immobili di valore maggiore. In questo modo verrebbero risparmiati 1,2 miliardi di euro da destinare alla deducibilità totale dell IMU sui capannoni per le imprese. Per quanto riguarda in generale la local tax, il Governo sta ragio-
nando sulle seguenti ipotesi: attribuzione ai Comuni dell intero gettito derivante dall IMU sui capannoni industriali; attribuzione ai Comuni di una quota maggiore del gettito derivante dall IMU sulla seconda casa, rispetto all attuale 50%; introduzione di una vera e propria local tax, pari alla somma dell IMU e della TASI dovute; mantenimento della TARI, che prende in considerazione parametri differenti; abolizione di aliquote e detrazioni, in ottica di semplificazione degli adempimenti, e dell obbligo per i Comuni di inviare un bollettino di pagamento precompilato ai contribuenti; definizione di una nuova tassa, un canone di natura patrimoniale o tributaria, per le imposte comunali minori (Cosap, Tosap, Cimp) dovute, dai titolari di attività commerciali, per l occupazione delle aree pubbliche, per la pubblicità e le affissioni. Riforma Pensioni Sul piatto c è poi anche la tanto discussa Riforma delle Pensioni. Tra le iniziative del Governo, oltre alla revisione della Legge Fornero, soprattutto in ottica di flessibilità, po-
trebbe arrivare l assegno universale per gli over 55 senza lavoro e senza un assegno pensionistico, proposto dall INPS insieme al sistema contributivo per tutti i lavoratori che dovessero decidere di lasciare prima del raggiungimento dei requisiti pensionistici. Con questa opzione chi dovesse andare in pensione anticipata si vedrebbe decurtare il proprio assegno previdenziale del 20-30%. Tra le voci contrarie al contributivo per tutti e all abbassamento del valore delle pensioni (che comporterebbe anche minori entrate per l Erario), c è il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, secondo il quale concedere il pensionamento anticipato darebbe una spinta all occupazione giovanile. Il presidente INPS, Tito Boeri, ha presentato al Governo il piano dell Istituto in tema di pensioni, volto a concedere maggiore flessibilità in u- scita così da guadagnare il diritto alla pensione anticipata. Si tratta sostanzialmente di una riforma della previdenza e assistenza a basso costo che va a rendere meno rigidi i requisiti per andare in pensione, rispetto a quanto previsto dalla Riforma delle Pensioni Fornero. Per mettere a punto il piano e valutare l impatto sui conti pubblici, Boeri incontrerà nei prossimi giorni il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ed il ministro dell Economia, Pier Carlo Padoan. Un incontro è previsto anche con i sindacati, per far sì che le proposte si traducano in interventi concreti. La soluzione delineata strizza l occhio al sistema contributivo, prevedendo per chi lascia prima il mondo del lavoro un asse-
gno di importo ridotto, calcolato interamente con il contributivo. Il taglio all assegno previdenziale, a fronte di una pensione anticipata, per Boeri è inevitabile: Nuovi requisiti per la pensione dal 2016 Aumentano dal 2016 i requisiti per andare in pensione, in attuazione dell adeguamento alle speranze di vita, con quattro mesi in più di età e un adeguamento di 0,3 punti per chi ancora si ritira con il sistema delle quote: la circolare INPS 63 del 20 marzo 2015 spiega nel dettaglio tutti i requisiti per le pensioni delle varie categorie di lavoratori (uomini o donne, dipendenti o autonomi). Il riferimento normativo è il decreto ministeriale del 16 dicembre 2014, in attuazione dell articolo 12, comma 12 bis, del decreto legge 7/2010. Vediamo con precisione come si alza dal primo gennaio 2016 l età pensionabile per le pensioni di vecchiaia, di anzianità, e per la pensione anticipata Bisogna aggiungere tre punti de-
Anche qui, la norma di riferimento è la Riforma delle pensioni Fornero di fine 2011. La differenza pricnipale con la pensione di vecchiaia è che vale il requisito contributivo. Vediamo come cambia dal 2016:
cimale alle quote (formate da età anagrafica + anzianità contributiva) previste dalla legge 243/2004. Quindi, per coloro che possono ancora andare in pensione con il sistema delle quote, a partire dal primo gennaio 2016 i requisiti sono 35 anni di contributi a cui si aggiunge un età anagrafica di 61 anni e 7 mesi per i dipendenti, con raggiungimento di quota 97,6, e un età di 62 anni e 7 mesi per gli autonomi, con raggiungimento di quota 98,6. Le modalità di calcolo della quota non cambiano. Ecco alcuni esempi: 1. verifica dell età effettuata il 31 ottobre 2016 per un lavoratore dipendente nato il 20 marzo 1955: 61 anni e 225 giorni, quindi 61,616 anni. Anzianità contributiva (sempre al 31 ottobre 2016) pari a 1877 settimane, quindi 36,096 anni. La somma tra età e anzianità contributiva al 31 ottobre 2016 è pari a 97,712. Quindi, è superata quota 97,6 e sono rispettati i requisiti minimi di 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione; 2. verifica dell età al primo dicembre 2016 per un lavoratore autonomo nato il 20 marzo 1955: l età è di 61 anni e 256 giorni, pari a 61,701 anni. L anzianità contributiva è di 35 anni, 10 mesi e 24 giorni, quindi di 35 anni e 324 giorni pari a 35,900. La somma delle due cifre relative a età anagrafica e anzianità contributiva è 97,601. E quindi raggiunto il diritto alla pensione essendo superata quota 97,6, con il possesso dei requisiti minimo di 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione.
Restano fermi i diversi calcoli (previsti nella circolare INPS) relativi a personale delle Forze Armate, forze di polizia e vigili del fuoco, Comparto Sicurezza, Difesa e Pronto soccorso, ai vigili del fuoco. (Fonte: circolare INPS 63/2015).