ABUSO SUI MINORI: una mano per prevenire ed aiutare attraverso l informazione e la sensibilizzazione



Documenti analoghi
Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

La Convenzione sui diritti dell infanzia

Evoluzione del diritto all'educazione: prevenzione consapevole PROF.SSA M.A.ZANETTI

know it! do it! IL NOSTRO TEAM

UN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza)

Ci sono tre tipi di sofferenze dei bambini e dei ragazzi.

DEFINIZIONE DI MALTRATTAMENTO, TRASCURATEZZA, ABUSO SESSUALE, IPERCURA

Progetto Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi

NON CHIUDERE UN OCCHIO. La violenza domestica si deve prevenire si può prevenire

YouLove Educazione sessuale 2.0

La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro. Proposta di Intesa

ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L AMBIENTE (CB) Info Iscritti. Consiglio dell Ordine dei Tecnologi Alimentari - Regione Molise

La convenzione dell ONU sui diritti del fanciullo riscritta dai bambini con Mario Lodi

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

Empowerment di comunità

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

IL DIRITTO PER TUTTI ALL ISTRUZIONE. il progetto EAS di

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne

Soroptimist International d'italia

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

STRUMENTI LEGISLATIVI ITALIANI

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

I diritti del bambino

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA CRC

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO PORCOSPINI PREMESSA

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Insegna al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca.

Manifesto dei diritti dell infanzia

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA

IC Brescia Centro 3 Via dei Mille, 4b - Brescia Novembre 2012

Lo sfruttamento minorile

ACCOGLIERE UN BAMBINO VIOLATO:

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

ZA4987. Flash Eurobarometer 273 (The Rights of the Child) Country Specific Questionnaire Italy

Piano di settore disabilità Obiettivi e sfide delle politiche per le persone con disabilità in Alto Adige

PRESENTAZIONE Mostra VIOLENZA ASSISTITA

L Assemblea Generale,

GLI ALTRI SIAMO NOI PERCORSI DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA ISPIRATI AGLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE TUTTI DIVERSI, TUTTI UGUALI

La Convenzione Onu sui diritti dell infanzia La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità Recepimento e pratica in Lombardia

Dichiarazione dei diritti dell uomo

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO

Consiglio Regionale della Puglia Ufficio del Garante dei diritti dell Infanzia e dell adolescenza TRA

PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO. VERZINI-ZANARINI-STAGNOLI «Società da capire, società da agire»

Consiglio Nazionale degli Utenti

AREA MINORI. Gli interventi espletati comprendono attività come:

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto.

I diritti dell adolescenza nelle convenzioni internazionali. Avv. Ivana Roagna

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

«Comune amico dei bambini»

INTRODUZIONE ALL ABUSO AGLI ANZIANI IN FINLANDA

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

20 Novembre Giornata Mondiale dei diritti dell infanzia e dell adolescenza. In viaggio alla scoperta dei diritti delle bambine e dei bambini

POLO EDUCATIVO CITTADINO Analisi degli ostacoli AREA RELAZIONE (problem setting)

Si può... RINASCERE LA TIPOLOGIA DEL NOSTRO PROGETTO. Prevenzione. Aumento della sicurezza/difesa. Supporto/assistenza alle donne oggetto di violenza

I diritti dei bambini negli ambienti scolastici

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013

Introduzione ai diritti umani. Scuole superiori

CARTA DEI DIRITTI DEI RISPARMIATORI

Pechino in breve: obiettivi strategici e azioni nelle dodici aree critiche della Piattaforma

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO,

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

Comune di San Vito al Tagliamento Consiglio Comunale dei Ragazzi

Insegnamento della religione cattolica e attività alternative

Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE. GREEN JOBS Formazione e Orientamento

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

Rispecchia il rispetto (Di)Segni di non violenza

IL NOSTRO TEAM EMOZIONI IN CAMPO!

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

Convenzione ONU sui diri0 dell infanzia e l adolescenza

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

LA RESPONSABILITA SOCIALE DELLE IMPRESE

Donna Ì : un milione di no

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica

Cittadinanza e Costituzione

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente

Progetto di cittadinanza attiva

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Transcript:

ABUSO SUI MINORI: una mano per prevenire ed aiutare attraverso l informazione e la sensibilizzazione Introduzione La classificazione delle violenze La prevenzione e la chiave: la guida della women's world summit foundation Che cos è la prevenzione? Come possiamo diventare protagonisti della Prevenzione? Organizzazioni della società civile e cittadini: cosa possiamo fare per prevenire gli abusi e le violenze sui bambini: - IN CASA - A SCUOLA - NELLE NOSTRE COMUNITÀ Introduzione I maltrattamenti e le violenze all'infanzia sono sempre esistiti nella storia dell'umanità senza però che se ne avesse la consapevolezza che, in tempi recenti, si sta sviluppando. Da alcuni anni, infatti, il tema relativo all'abuso sessuale sui minori è stato oggetto di sempre maggior attenzione nel nostro paese. Sono state promosse finalmente iniziative volte alla sensibilizzazione collettiva su questo problema e sono stati svolti convegni nazionali ed internazionali per professionisti e specialisti riguardanti gli aspetti sociali, giuridici e psicologici di una questione così delicata e complessa. Tutto ciò ha portato, come conseguenza, allo sviluppo di una "cultura dell'infanzia" ed ha orientato l'impegno dei vari professionisti necessariamente verso la protezione dei diritti del minore, rivolgendo così l'attenzione al "problema sommerso" dei maltrattamenti, delle violenze e negligenze nei loro confronti (child abuse). Ma, purtroppo, accanto allo sviluppo di questa cultura dell'infanzia si assiste con sempre maggiore frequenza all'aumento dei casi di violenza, come prodotto dei cambiamenti sociali e familiari. Secondo gli esperti del settore, infatti, tale aumento delle violenze è dovuto all'attività di sensibilizzazione compiuta e alla maggior capacità degli operatori di rilevare e segnalare i casi di abuso. Da questa trasformazione culturale è derivata anche una diversa valutazione degli abusi che, da atti criminosi ed antisociali, sono stati interpretati come espressione di un disagio emotivo che riguarda non solo l'abusato, ma anche l'abusante e tutta la famiglia del minore. Di solito la violenza che viene compiuta su un bambino non è unica ma, contemporaneamente o in tempi successivi, convergono su di lui varie forme di maltrattamento. È per questo che è più esatto parlare di "abuso all'infanzia" come derivazione dal termine inglese child abuse, in quanto onnicomprensivo di tutte le forme di maltrattamenti e violenze. Con questo termine si aderisce anche alla definizione data dal Consiglio d'europa, secondo il quale gli abusi sono tutti «gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o le lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura di lui». 1

La classificazione La classificazione della violenza, considerata dagli esperti quella più completa tra le varie esistenti, è stata proposta da Francesco Montecchi, il quale ritiene che "pur nell'artificiosità degli schemi e delle classificazioni, queste ci permettono di discriminare e riconoscere il fenomeno per poterlo prevenire e curare ". 1. Maltrattamento: a. fisico: è la forma più manifesta e facilmente riconoscibile; b. psicologico: è forse l'abuso più difficile ad essere individuato, se non quando ha già determinato gli effetti devastanti sullo sviluppo della personalità del bambino 2. Patologia della fornitura di cure individuata non solo nella carenza di cure, ma anche nella inadeguatezza delle cure fisiche e psicologiche offerte. Si possono distinguere le seguenti forme: a. incuria: cioè la carenza di cure fornite (la c.d violenza per omissione); b. discuria: quando le cure, seppur fornite, sono distorte ed inadeguate se rapportate al momento evolutivo del bambino; c. ipercura: quando viene offerto, in modo patologico, un eccesso di cure 3. Abuso sessuale. Tale forma di abuso è onnicomprensiva di tutte le pratiche sessuali manifeste o mascherate a cui vengono sottoposti i minori e comprende: a. abuso sessuale intrafamiliare è attuato da membri della famiglia nucleare (genitori, compresi quelli adottivi e affidatari, patrigni, conviventi, fratelli) o da membri della famiglia allargata (nonni, zii, cugini ecc.; amici stretti della famiglia); b. abuso sessuale extrafamiliare. Interessa indifferentemente maschi e femmine e riconosce spesso una condizione di trascuratezza intrafamiliare che porta il bambino ad aderire alle attenzioni affettive che trova al di fuori della famiglia; è attuato, di solito, da persone conosciute dal minore (vicini di casa, conoscenti ecc.). A questa classificazione si può aggiungere una distinzione ancora più ampia: c. abuso istituzionale, quando gli autori sono maestri, bidelli, educatori, assistenti di comunità, medici, religiosi, ecc., cioè tutti coloro ai quali i minori vengono affidati per ragioni di cura, custodia, educazione, gestione del tempo libero, all'interno delle diverse istituzioni e organizzazioni; d. abuso da parte di persone sconosciute (i cosiddetti "abusi di strada"); e. sfruttamento sessuale a fini di lucro da parte di singoli o di gruppi criminali organizzati(quali le organizzazioni per la produzione di materiale pornografico, per lo sfruttamento della prostituzione, agenzie per il turismo sessuale); f. violenza da parte di gruppi organizzati(sette, gruppi di pedofili, ecc.). Non è affatto infrequente che vengano attuate da parte di più soggetti forme plurime di abuso (ad esempio, abuso intrafamiliare e contemporaneo sfruttamento sessuale a fini di lucro; abuso da parte di adulti della famiglia e di conoscenti, ecc.). A fronte dei vari tipi di abusi si possono individuare sia conseguenze neurologiche (e questo non solo quando si provochino lesioni alla testa, ma anche quando il bambino piccolo sia stato violentemente scosso pur senza provocare lividi o fratture craniche) sia conseguenze psicologiche di tipo depressivo che insorgono. Il maggior danno è costituito dalla passività, dalla abulia, dalla chiusura su se stessi, dalla definitiva chiusura di ogni speranza e di ogni stimolo a crescere e a strutturarsi. I ragazzi che hanno subito violenza sono bambini prima, ragazzi poi, adolescenti infine, 2

spenti isolati, regrediti, disinteressati alla vita propria e a quella sociale, ai quali è stata tolta ogni forza vitale. LA PREVENZIONE E LA CHIAVE HO AVUTO MODO DI LEGGERE LA GUIDA DELLA WOMEN'S WORLD SUMMIT FOUNDATION (WWSF) PER CITTADINI E ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE che è stata messa a punto a sostegno della Campagna Globale della WWSF per la prevenzione dell abuso sui minori e delle Raccomandazioni sulla Prevenzione contenute nel Rapporto ONU sulla violenza contro i bambini. Questa guida è uno degli strumenti di supporto che la WWSF ha preparato per i membri della sua coalizione che celebrano la Giornata Mondiale per la Prevenzione degli Abusi contro l Infanzia il 19 novembre di ogni anno e la Settimana per l Educazione alla Prevenzione (dal 13 al 19 novembre) con attività ed eventi, nonché alle organizzazioni che lavorano per la promozione e protezione dei diritti dei bambini. Una guida utile e da cui potremmo partire per diffonderne il contenuto e cercare di fornire quella informazione e quella sensibilizzazione che sono gli strumenti per la speranza concreta di prevenzione contro altri abusi. Il Rapporto Mondiale sulla Violenza sui minori dimostra che questo tipo di violenza è diffusa in tutto il mondo. Ogni anno, infatti, centinaia di milioni di bambini sono vittime di violenza e sfruttamento. La violenza contro i bambini assume molte forme, ha luogo in differenti contesti, soffoca i sogni e devasta le vite dei bambini Vediamo alcune forme di abuso sui bambini Picchiare un bambino Insultare un bambino Toccare un bambino dove non vuole essere toccato Costringere un bambino a toccarci Esporre un bambino ad atti o testi pornografici Sfruttare un bambino, sessualmente o sul lavoro Trascurare i bisogni di un bambino (privandolo di igiene, cibo, vestiti) La violenza contro i bambini rappresenta una minaccia non solo per loro stessi, ma per uno sviluppo umano sostenibile. La violenza contro i bambini è ampiamente condannata. Tutti riconoscono il diritto di ogni bambino ad essere protetto. Per questo sono state sviluppate molte strategie ed azioni, poi attuate in toto o in parte. Molti bambini in tutto il mondo, tuttavia, continuano ad essere vittime di violenza e sfruttamento. Ma possiamo davvero porre fine alla violenza contro i bambini? Sì. È possibile se ci rifiutiamo di giustificare o tollerare qualsiasi abuso o violenza contro i bambini. Sì. Se riteniamo che la protezione dei bambini da ogni forma di violenza sia una questione fondamentale. È importante ricordare che proteggere non vuol dire limitarsi a prendersi cura dei bambini già vittime della violenza, ma anche prevenire ogni atto di violenza futura sui bambini. Prevenire la violenza è essenziale. Per prevenire la violenza contro i bambini è necessario che i bambini abbiano accesso a tutti i loro diritti e che esista una cultura dei diritti dei bambini capace di contrastare quelle idee e pregiudizi che sono alla base di comportamenti pericolosi o degli stessi abusi contro i bambini. 3

Una prevenzione efficace presuppone sia la mobilitazione attiva di tutti gli attori (lo Stato, la società civile, la comunità internazionale, ecc.), sia la partecipazione attiva dei bambini. La prevenzione della violenza contro i bambini è responsabilità di noi tutti! Per prevenire l'abuso e la violenza sui bambini è necessaria la partecipazione di tutti Obiettivo di La prevenzione è la chiave! è mettere a disposizione delle organizzazioni che operano per la promozione dei diritti dell infanzia e di tutti i cittadini una fonte di ispirazione e uno strumento di mobilitazione costante su queste tematiche. In particolare vogliamo: - Creare in tutto il mondo la cultura della prevenzione - Sviluppare misure di prevenzione - Attuare le disposizioni contenute nella Convenzione sui Diritti dell'infanzia (CRC), che è lo strumento giuridico vincolante per i Governi di tutto il mondo (Il 20 novembre 1989 l'assemblea Generale delle Nazioni Unite adottano la Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (CRC, acronimo inglese Convention on the Rights of the Child), il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato nella storia umana.) - Facilitare la partecipazione dei bambini e degli adolescenti in tutte le attività di pre-venzione degli abusi e delle violenze contro di loro. L articolo 12 della CRC obbliga gli Stati a garantire il diritto dei bambini ad esprimere il proprio punto di vista su tutti gli argomenti che li riguardano. - Fare pressione sui Governi di tutto il mondo affinché rispondano alla violenza sui bam-bini intervenendo anche in modo preventivo, prima ancora che essa si manifesti Che cos è la prevenzione? La Prevenzione è la chiave! perché è il modo più efficace per proteggere i bambini dagli abusi. La prevenzione contribuisce a creare una cultura della non violenza. Mira a creare linee guida e azioni in grado di contrastare la violenza e chi ne è l'autore. La prevenzione deve essere messa in atto attraverso politiche sociali che prevedano il coinvolgimento di famiglie, scuole, professionisti e di tutti i cittadini. L obiettivo primario della prevenzione è la creazione di un ambiente che: - Contrasti quelle norme sociali che tollerano abusi e violenze - Migliori la capacità che risiede in ciascuno di noi di fare in modo che case, luoghi di lavoro e comunità siano più sicure per i nostri bambini. Abbiamo tutti un ruolo importante da svolgere, come legislatori, politici, membri attivi della società civile, lavoratori, familiari e membri di comunità. Ognuna di queste azioni è centrale nella creazione di una cultura della prevenzione. Come possiamo diventare protagonisti della Prevenzione? Per migliorare la nostra capacità di prevenire l abuso nella vita quotidiana dobbiamo conoscere e comprendere, non solo fattori che espongono maggiormente alcuni bambini al rischio di abuso e 4

violenza rispetto ad altri (come l assenza di cure parentali, la mancanza di sorveglianza, istruzione, o condizioni abitative inadeguate) ma anche i diritti dei bambini. La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'infanzia (CRC) applica i principi dei diritti umani alla particolare situazione dei bambini Sebbene gli articoli 19, 32-36 e 38 della Convenzione si focalizzino esplicitamente sugli abusi, tutti i diritti enunciati dalla Convenzione giocano un ruolo cruciale nella loro prevenzione. Tra questi: Il diritto dei bambini ad essere ascoltati Il diritto dei bambini all informazione Bambini con disabilità Il diritto all educazione Il diritto dei bambini alla protezione contro gli abusi Cosa possiamo fare per prevenire gli abusi e le violenze sui bambini? Vediamo degli esempi IN CASA - Creiamo un ambiente sicuro e protettivo per i bambini; - Promuoviamo la comunicazione all interno delle nostre famiglie; - Facilitiamo la prevenzione primaria attraverso un adeguata comunicazione tra genitori e bambini; - Aiutiamo i genitori ad accettare i loro figli per quello che sono, ad ascoltarli e a com-prenderne i problemi; - Assicuriamoci che le spiegazioni e i messaggi che diamo ai nostri bambini sugli abusi e le violenze siano adeguati alla loro età e al loro sviluppo; - Insegniamo ai bambini come individuare e/o prevenire/fermare gli abusi ed educhiamoli alla sicurezza fin dalla tenera età; A SCUOLA - Rompiamo il silenzio che circonda la violenza contro i bambini; - Consentiamo ai bambini di partecipare attivamente e con la giusta preparazione ad attività di prevenzione; - Coinvolgiamo i bambini nella ricerca, nella pianificazione, nello sviluppo e nell attuazione di programmi di prevenzione; - Assicuriamoci che sia data piena diffusione all insegnamento dei principi enunciati dalla Convenzione sui Diritti dell'infanzia; NELLE NOSTRE COMUNITÀ - Facciamo in modo che le personalità più autorevoli delle nostre comunità si esprimano pubblicamente contro gli abusi sui bambini; - Invitiamo i capi di governo e le autorità a discutere sulle possibili azioni a livello nazio-nale in grado di contrastare la violenza contro i bambini; - Informiamoci sull esistenza nel nostro paese di strategie o piani d azione governativi sulla violenza contro i bambini; - Facciamo rete con altre persone che condividano le nostre preoccupazioni e creiamo insieme ambienti a misura di bambino; - Organizziamo seminari nella nostra comunità e favoriamo la nascita di gruppi composti da bambini; - Promuoviamo campagne sui media locali/regionali e scriviamo articoli sull'importanza di opporsi alla violenza sui bambini e della prevenzione; 5