Agris Sardegna TECNOLOGIA DELL ALLEVAMENTO OVI CAPRINO E GESTIONE DELL AZIENDA ZOOTECNICA. Dott. Marco Piras



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Agris Sardegna TECNOLOGIA DELL ALLEVAMENTO OVI CAPRINO E GESTIONE DELL AZIENDA ZOOTECNICA Dott. Marco Piras Maggio, 2000

PREMESSA... 3 1. RIPRODUZIONE DELLA PECORA SARDA... 4 1.1. L ATTIVITÀ SESSUALE... 4 1.2. FISIOLOGIA DEL CICLO ESTRALE DELLA PECORA... 5 1.3. CICLO ESTRALE DELLA PECORA SARDA... 6 1.4. IMPORTANZA DELL ALIMENTAZIONE NELL AMBITO DELLA RIPRODUZIONE... 6 1.5. METODI PER IL CONTROLLO DELL ATTIVITÀ SESSUALE... 8 1.6. FECONDAZIONE ARTIFICIALE... 10 1.7. MIGLIORAMENTO GENETICO... 11 1.7.1. I controlli della produzione lattea... 11 1.7.2. Valutazione genetica dei riproduttori... 12 1.7.3. L utilizzo della inseminazione artificiale... 13 2. TECNICHE DI ALLEVAMENTO DEGLI OVINI DI RAZZA SARDA... 17 2.1. ALLATTAMENTO E SVEZZAMENTO DEGLI AGNELLI.... 17 2.2. ALLEVAMENTO DELLA RIMONTA SINO ALL ACCOPPIAMENTO... 19 2.3. MONTA E GRAVIDANZA... 19 2.4. LATTAZIONE... 20 3. ALIMENTAZIONE.... 22 3.1. IL BODY CONDITION SCORE.... 22 3.2. I FABBISOGNI NUTRITIVI.... 24 3.2.1. Energia... 24 3.2.2. Proteine.... 25 3.2.3. Vitamine e elementi minerali.... 26 3.2.4. I fabbisogni di mantenimento... 26 3.2.5. I fabbisogni di produzione... 27 3.3. CAPACITÀ DI INGESTIONE... 29 3.4. IL VALORE NUTRITIVO DEGLI ALIMENTI.... 31 3.5. IL VALORE DI INGOMBRO E LE UNITÀ DI INGOMBRO.... 34 3.6. IL RAZIONAMENTO... 35 3.7. L INGESTIONE AL PASCOLO... 38 4. GESTIONE DEI SISTEMI FORAGGERI... 42 4.1. I PASCOLI NATURALI.... 44 4.2. GLI ERBAI... 45 4.3. I PRATI... 46 4.4.1. Sulla (Hedysarium Coronarium L.)... 47 4.4. SPECIE AUTORISEMINANTI... 48 4.5. SISTEMI FORAGGERI.... 49 4.5.1. Sistema semi estensivo.... 50 4.5.2. Sistema semi intensivo.... 50 4.5.3. Sistema intensivo.... 51 5. LA MUNGITURA MECCANICA E LA MACCHINA MUNGITRICE... 55 5.1. EMISSIONE DEL LATTE DURANTE LA MUNGITURA... 56 5.2. FASI DELLA MUNGITURA MECCANICA... 57 5.3. LA MACCHINA MUNGITRICE... 58 5.3.1. Il circuito del vuoto... 59 5.3.2. Il circuito del latte... 60 5.3.3. Il gruppo prendicapezzoli... 61 5.4. PARAMETRI TECNICI DELLA MACCHINA MUNGITRICE... 61 5.5. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO... 63 5.6. CARATTERISTICHE NUOVO IMPIANTO DI BONASSAI... 63 6. GESTIONE DELL AZIENDA ZOOTECNICA... 68 6.1. LAVORAZIONI E SEMINE... 68 6.2. CONCIMAZIONI E AMMENDAMENTI... 69 1

6.3. DISERBO... 70 6.4. FIENAGIONE... 71 6.5. INSILAMENTO... 72 6.6. RACCOLTA DEL FORAGGIO VERDE... 73 6.7. CATENE DI FORAGGIAMENTO: PROBLEMI E IPOTESI... 73 6.8.CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELLE PRINCIPALI ESSENZE FORAGGIERE UTILIZZATE.... 75 6.9. IRRIGAZIONE... 78 6.9.1. Bilancio idrologico... 78 6.9.2. Calcolo del momento di intervento, del volume d adacquamento e dei turni.... 80 7.9. L UTILIZZO DEI SUPPORTI INFORMATICI NELL AZIENDA ZOOTECNICA... 84 7.9.1. La pianificazione aziendale con l ausilio dei softwares... 84 7.9.2. Pianificazione dell ordinamento colturale... 85 8. L ALLEVAMENTO CAPRINO... 87 8.1. ALIMENTAZIONE DELLE CAPRE IN ALLEVAMENTI ESTENSIVI.... 88 8.2. I TANNINI NELL ALIMENTAZIONE CAPRINA... 89 CONSIDERAZIONI FINALI... 92 2

PREMESSA L attività relativa alla borsa di studio dal titolo tecnologia dell allevamento ovi caprino e gestione dell azienda zootecnica, concernente l annualità 1996 è stata svolta presso l azienda Bonassai dell Istituto Zootecnico e Caseario per la Sardegna. Il periodo di attività ha avuto inizio il 10 maggio 1999 ed è terminato il 10 maggio 2000. L orario di lavoro prevedeva 7 ore circa per giorno lavorativo, durante cinque giorni settimanali. Gli argomenti di studio hanno riguardato tutti gli aspetti concernenti l allevamento ovi caprino in ambiente sardo, con particolare riguardo ai punti più problematici della gestione dell azienda zootecnica. Data l ampiezza della materia tali argomenti sono stati suddivisi per grandi temi, anche se in realtà gli stessi sono spesso intimamente connessi. Nel dettaglio sono state studiate tutte le peculiarità del ciclo produttivo della pecora sarda, le varie tecniche di allevamento, la nutrizione e l alimentazione, le tradizionali e nuove tecniche di foraggicoltura, le problematiche legate alla mungitura, soprattutto quella meccanica. E stato, inoltre, affrontato nei suoi aspetti più innovativi l argomento inerente l allevamento caprino, con una particolare attenzione all alimentazione della capra di razza sarda e alle sue potenzialità produttive in aree marginali caratterizzate da pascoli arborati e arbustivi. Un approfondimento speciale è stato riservato alla gestione dell azienda zootecnica: ai punti critici della pianificazione colturale e del ciclo produttivo, ai miglioramenti potenzialmente apportabili, alla gestione del personale, all impatto della innovazione su schemi produttivi che vanno via via perdendo le loro caratteristiche di rigidità. Lo studio teorico è sempre stato affiancato sul campo, grazie al prezioso supporto dei diversi tutors della borsa in questione, dalla quotidiana attività pratica, in una connessione estremamente vantaggiosa per la comprensione e l acquisizione delle tematiche trattate lungo tutto l arco di questi dodici mesi. Pare opportuno sottolineare, infine, l importanza dei corsi svolti in tale ambito e l importante esperienza acquisita nel caso di visite a manifestazioni, fiere, convegni ai quali il sottoscritto ha avuto occasione di partecipare. Un ringraziamento particolare va al responsabile della borsa Dott. Casu, ai tutors Dott. Ligios S. e Sign. Piccinelli, al Sig. Ruda, al Dott. Fois, la Dott.ssa Sitzia, al Dott.Molle, Dott. Decandia, Dott. Sanna S. e Dott. Carta per l aiuto e i preziosi consigli offerti durante tutta la suddetta attività. 3

1. RIPRODUZIONE DELLA PECORA SARDA La pecora di razza Sarda presenta un ciclo riproduttivo, con un massimo di attività nel periodo autunno - vernino e una fase di anaestro che dura fino a gran parte della primavera. Ciò accade in quanto la razza Sarda è fortemente sensibile alle variazioni di fotoperiodo che generano l alternanza dell attività sessuale. Le razze ovine, infatti, si distinguono, pur con alcune eccezioni, in due grandi categorie: - razze con attività sessuale che si protrae durante tutto l anno (generalmente in ambienti tropicali posti tra il 30 parallelo nord e il 30 parallelo sud); - razze con attività sessuale influenzata dall andamento stagionale, con periodi di maggiore attività alternati con fasi di anaestro (tipiche di ambienti situati a latitudini più elevate delle precedenti); 1.1. L attività sessuale La differenziazione degli organi sessuali negli ovini di razza Sarda avviene differentemente nei maschi e nelle femmine. Nei maschi la differenziazione degli organi sessuali inizia intorno al terzo mese di età, e già al quarto mese si ha un intensa attività di moltiplicazione e diversificazione cellulare detto di crescita rapida. Intorno al settimo mese il maschio raggiunge la pubertà (intesa come capacità di riprodursi), e con questa si ha la differenziazione degli spermatozoi. L attività riproduttiva negli arieti è strettamente legata al fotoperiodo, con un picco massimo tra la fine dell estate e l autunno (fotoperiodo decrescente) e un periodo di bassa attività in inverno e primavera (fotoperiodo crescente). La valutazione della capacità riproduttiva degli arieti si basa su due parametri: diametro testicolare; tasso ematico di testosterone. Sperimentalmente è stato dimostrato che tali parametri sono legati al numero di spermatozoi, alla loro concentrazione e al volume e alla motilità dell eiaculato. Per quanto concerne le femmine, la differenziazione delle cellule sessuali inizia già allo stadio di feto, e il raggiungimento della pubertà è influenzato in maniera particolare dalla condotta di allevamento. In buone condizioni di allevamento, esse raggiungono la fase puberale e la capacità 4

riproduttiva generalmente intorno ai 7 8 mesi, con un peso pari al 60 70 % del peso adulto. Tale condizione viene normalmente raggiunta tra la fine di agosto e i primi di settembre. Una pecora adulta solitamente ha il suo massimo di attività sessuale in autunno avanzato, mentre manifestano un periodo di anaestro in primavera a causa del fotoperiodo crescente. La pecora non presenta sintomi visibili per identificare il calore, se non una certa irrequietezza. La fase estrale può essere identificata solo in presenza del maschio, in quanto esso viene cercato e accettato dalla femmina. Tale fenomeno viene utilizzato per riconoscere in un gruppo le femmine in calore: viene immesso nel gruppo un ariete vasectomizzato detto tastatore (in quanto provvisto di tampone marcatore all altezza dello sterno). Le femmine che accettano il tastatore vengono colorate dal suo tampone al momento del salto e così vengono separate e avviate alla monta. E opportuno sottolineare, inoltre, che anche il periodo di parto ha una certa influenza sulla ricomparsa dei calori. Infatti è stato dimostrato che un parto autunnale permette all animale di riprendere l attività ciclica circa 35 giorni dopo il parto, mentre, nel caso di parti vernini, si ha la ripresa dell attività sessuale 150 giorni circa dopo il parto. Anche in questo caso il fotoperiodo decrescente stimola la ripresa dell attività ormonale. 1.2. Fisiologia del ciclo estrale della pecora L attività sessuale è il risultato di un equilibrio esistente tra sollecitazioni nervose e attività delle gonadi, mediato a livello dell ipotalamo da un complesso sistema di attività ormonali. Le stimolazioni sensoriali (visive, acustiche, olfattive e tattili) rendono operante il sistema ipotalamo ipofisario. Questo è situato alla base del cervello ed è controllato dalla ghiandola epifisi, che secerne la Melatonina, un ormone la cui presenza in circolo è favorita dalle condizioni di oscurità. La Melatonina stimola l ipotalamo alla produzione dell ormone.gonadoliberina (GnRH) che a sua volta induce l adenoipofisi a produrre le due principali gonadotropine: il Follicolostimolante (FSH) e il Luteinizzante (LH). L FSH e l LH rappresentano gli ormoni che regolano l attività delle gonadi, infatti il Follicolostimolante nel maschio ingenera la spermiogenesi, mentre nella femmina stimola la crescita, la maturazione dei follicoli e la produzione degli estrogeni. L LH induce la produzione di testosterone nel maschio, mentre nelle femmina stimola l ovulazione nel momento della sua massima concentrazione ematica, in corrispondenza della formazione del corpo luteo e della secrezione di progesterone. Il testosterone sovrintende allo sviluppo delle ghiandole sessuali, alla produzione di seme e stimola la manifestazione dei caratteri sessuali secondari. 5

Il progesterone influenza la produzione GnRH e, conseguentemente, di FSH e LH. L altra importante categoria di ormoni sessuali è rappresentata dagli estrogeni che svolgono un importante funzione nella regolazione dei fenomeni estrali e, inoltre, preparano l utero all annidamento dell ovulo fecondato. 1.3. Ciclo estrale della pecora Sarda Il ciclo sessuale della pecora sarda ha una durata media di 17 giorni e si distingue in: fase follicolare; fase luteale. La fase follicolare dura 3 4 giorni. In tale fase si verifica lo sviluppo a la maturazione del follicolo, la comparsa del calore (l unico frangente in cui è percettibile esternamente il ciclo, in quanto la femmina non sfugge il maschio e accetta di essere coperta), si raggiunge il picco preovulatorio di LH e, in seguito a questo fenomeno, si ha l ovulazione. La fase luteale, che dura in genere 14 giorni, è caratterizzata dalla presenza del corpo luteo e dalla secrezione del progesterone. A fine fase il corpo luteo regredisce, cade il livello ematico di progesterone e, una volta aumentato il tasso di gonadotropine nel sangue, riprende il ciclo. 1.4. Importanza dell alimentazione nell ambito della riproduzione L alimentazione rappresenta forse il fattore di maggior incidenza per una buona riuscita delle performances riproduttive negli ovini da latte. In particolare, squilibri alimentari concernenti gli apporti energetici e proteici possono influenzare pesantemente alcuni punti critici del ciclo produttivo di una pecora. Tali fasi sono rappresentate da: inizio dell attività sessuale dell agnella; fertilità e tasso di ovulazione; mortalità embrionale; ripresa dell attività post partum. L inizio dell attività sessuale nelle agnelle è favorito dal raggiungimento di una condizione corporea soddisfacente, che corrisponde mediamente al 65-70% del peso corporeo da adulte. L effetto dell iponutrizione si manifesta soprattutto a livello ormonale, ed in particolar modo sulla pulsatilità dell ormone LH, che risulta minore in agnelle non sufficientemente sviluppate. Il 6

manifestarsi della pubertà è influenzato, oltre che dal peso vivo, dalle variazioni del medesimo nel periodo precedente la comparsa dei calori e dal regime alimentare. Grande influenza determina la condizione di stato corporeo sulla fertilità e sul tasso di ovulazione, in quanto essa agisce a livello follicolare già nelle prime fasi. L effetto che lo stato corporeo ha sulla dinamica follicolare si può scomporre idealmente in due componenti: effetto statico. Agisce fondamentalmente sul numero di follicoli che raggiungono la maturazione. Infatti un follicolo per poter completare il processo di maturazione deve raggiungere una dimensione minima di circa 2 mm di diametro, oltre la quale è in condizioni di completare l ultima fase della maturazione. E stato dimostrato che il numero di follicoli che raggiungono questo valore minimo è determinato dallo stato di ingrassamento della femmina all atto del salto. effetto dinamico; all effetto statico si accompagna il cosiddetto effetto dinamico, vale a dire l effetto della variazione dello stato d ingrassamento nel periodo precedente la monta. Tale variazione favorisce il raggiungimento della completa maturazione dei follicoli, riducendo i casi di degenerazione o atresia. Per indurre variazioni positive dello stato d ingrassamento su pecore con bassi valori di nota è possibile adottare la tecnica del flushing. La tecnica del flushing consiste nell incrementare gli apporti energetici della razione in misura solitamente variabile tra il 20 e il 30 % rispetto alle esigenze. A tal fine deve essere attuato, 4 6 settimane prima della data prevista per l immissione degli arieti, un preventivo controllo delle condizioni corporee del gregge, in maniera tale da programmare un piano alimentare adeguato per portare lo stato di ingrassamento ad un livello ottimale. Il flushing effettuato su individui in pessime condizioni di stato corporeo ha un effetto nullo, poiché il numero di follicoli che superano la suddetta soglia critica risulta essere scarsissimo e di conseguenza non possono usufruire dell eventuale effetto dinamico del surplus energetico. Il livello nutrizionale induce un ulteriore effetto sulla vitalità dell embrione. La perdita dell embrione può avvenire prima del suo annidamento nell utero, e in questo caso si manifesterebbe un nuovo ciclo estrale, oppure successivamente all annidamento. In questa fase, carenze o eccessi energetici, così come livelli estremi di stato d ingrassamento, provocano un aumento delle perdite embrionali, un ridotto sviluppo della placenta, un minore peso alla nascita degli agnelli ed una maggiore incidenza della mortalità peri-natale e neo-natale. Ridotti pesi alla nascita e maggiore mortalità peri-natale, possono essere provocati anche da una eccessiva sottonutrizione nel periodo intermedio di gravidanza. In questo caso, anche adeguati piani 7

alimentari nel periodo precedente il parto non sono sufficienti per compensare l effetto negativo della sottonutrizione. Il motivo di tale fenomeno sembra legato al ridotto sviluppo della placenta ed ad una sua minore funzionalità. Un influenza meno marcata si ha sulla ripresa dei cicli sessuali post partum. Essi, come già visto, sono fortemente influenzati dal fotoperiodo e dall anaestro di lattazione, tuttavia si è potuto osservare che l incremento delle riserve corporee agisce in maniera positiva sulla ripresa dell attività ovarica in questa fase. 1.5. Metodi per il controllo dell attività sessuale Esistono delle tecniche comunemente utilizzate per controllare l attività sessuale degli arieti e delle femmine. Per quanto concerne i maschi, i trattamenti usati sono: controllo mediante il fotoperiodo artificiale. Come precedentemente accennato l attività sessuale è fortemente influenzata dal fotoperiodo, per cui sottoponendo i maschi a trattamenti luminosi ideali, ovvero di giorno corto, si ha un considerevole aumento della loro potenzialità riproduttiva. Esistono differenti trattamenti di questo tipo che si basano comunque su due principi fondamentali: esposizione pre trattamento a fotoperiodo lungo; trattamento con alternanza di periodi di giorno lungo (16 h di luce e 8 h di buio) e periodi giorno breve (8 h di luce e 16 h di buio). Anche gli agnelli possono essere sottoposti a trattamenti di tale tipo sin dal terzo mese di età, per ottenere al 7/8 mese di età un eiaculato abbondante e di buona qualità con sufficienti garanzie di riuscita in una inseminazione artificiale. Controllo mediante trattamenti a base di melatonina. In alternativa al fotoperiodo artificiale si possono effettuare trattamenti con l ormone melatonina. In questo modo si possono destagionalizzare animali non stabulati mediante la somministrazione orale o sottocutanea del suddetto ormone. I trattamenti di controllo dell attività sessuale sulle femmine riguardano l uso di progestativi di sintesi, l associazione di progestativi e PMSG, l effetto maschio e l incremento della prolificità. I progestativi di sintesi maggiormente impiegati per indurre il calore nelle pecore sono il fluorogestone acetato (FGA) e il medrossiprogesterone acetato (MAP) che hanno un effetto 10-20 volte maggiore rispetto all ormone naturale. Il trattamento più economico e di più facile applicabilità nelle aziende ovine è rappresentato dall impiego di spugnette vaginali in poliuretano. La quantità di progestativo contenuta nelle spugnette varia da 30 mg di FGA in controstagione a 40 8

mg in stagione sessuale. La differenza nella dose da somministrarsi dipende dalla maggiore sensibilità del complesso ipotalamo-ipofisario verso gli steroidi ovarici in controstagione. L introduzione delle spugnette può essere fatta a mano o con un apposito strumento e deve essere preceduta dalla applicazione di un antibiotico sulle spugnette medesime per ridurre i rischi di infezione vaginale. L asportazione delle spugnette dopo 14 giorni provoca la caduta del tasso ematico di progestativo che innesca l inizio dell attività sessuale con la maturazione del follicolo e la comparsa del calore. L ovulazione si registra mediamente dopo circa 62 ore dall asportazione delle spugnette. La fertilità registrata dopo un trattamento con spugnette e monta naturale è dell ordine del 60-70%. Trattamenti alternativi all uso delle spugnette sono la somministrazione, mediante impianto sottocutaneo, di norprogesterone (100 volte più attivo del progesterone naturale) oppure l impiego del dispositivo CIDR (Controlled Internal Drug Release) che, applicato in vagina, effettua un lento rilascio di progesterone. Generalmente, in corrispondenza dell estrazione delle spugnette, si abbina all impiego dei progestativi la somministrazione di PMSG (Pregnant Mare Serum Gonadotrophin). Gli effetti di questa sostanza sono quelli di aumentare il grado di sincronizzazione degli estri e il tasso di ovulazione. Tali effetti dipendono dalla capacità di stimolare l accrescimento dei follicoli, anticipare la comparsa del calore ed aumentarne la durata, favorire la scarica di LH che a sua volta condiziona il momento delle ovulazioni e ne incrementa il numero. Negli ovini di razza Sarda si è potuto constatare che la dose ottimale per ottenere un incremento netto della prolificità è di 400 UI di PMSG. Questo trattamento è sconsigliabile nelle razze molto prolifiche in quanto può determinare una eccessiva mortalità embrionale e perinatale nella fase riproduttiva. Un altra tecnica per influire sull attività sessuale delle pecore da latte è l effetto maschio. Tale pratica consiste nell inserimento degli arieti nel gruppo destinato alla monta dopo che questi sono stati tenuti separati e lontani per un certo periodo di tempo. Le pecore in fase di anaestro reagiscono con una immediata secrezione di LH che, raggiunta la massima concentrazione ematica, provoca l ovulazione. Molto spesso questa ripresa dell attività sessuale non si accompagna ad alcuna manifestazione esterna. La comparsa dei calori avviene invece in corrispondenza del secondo ciclo estrale successivo alla ripresa dell attività sessuale. Il risultato di tale pratica dipende prevalentemente dalla reale separazione dei due gruppi (maschi e femmine), dal tempo di permanenza degli arieti nel gregge, dallo stato di nutrizione e dal livello di produzione delle pecore. L impiego dell effetto maschio combinato coi trattamenti di sincronizzazione dei calori determina un notevole aumento della fertilità. 9

Infine, per quanto riguarda i trattamenti per incrementare la prolificità del gregge, si può dire che essi si basano sull impiego di PMSG nella fase proestrale. Il numero delle ovulazioni provocate dal trattamento è funzione della dose utilizzata, della razza e della stagione. 1.6. Fecondazione artificiale La fecondazione artificiale viene attualmente effettuata in Sardegna nell ambito dell attività di miglioramento genetico della razza. Infatti tale metodica di fecondazione, per ragioni di varia natura, non ha avuto grande diffusione negli allevamenti ovini, al contrario di quelli dei bovini da latte dove la pratica di fecondazione artificiale si è consolidata nel tempo. Il livello di fertilità raggiunto negli allevamenti dell isola, peraltro, risulta modesto e le cause di questo scarso successo possono essere differenti seppur riconducibili alle caratteristiche gestionali dell allevamento sardo e alle caratteristiche fisiologiche dell animale in questione. I principali ostacoli alla diffusione della F.A. risultano comunque essere: periodo di accoppiamento. In genere negli allevamenti sardi gli accoppiamenti vengono effettuati a fine primavera/inizio estate, periodo in cui l ovino di razza sarda, per sue caratteristiche fisiologiche, è in fase di anaestro stagionale o ha appena iniziato l attività sessuale; produzione elevata. In tale periodo la produzione può essere ancora molto alta e ciò comporterebbe, come dimostrato sperimentalmente, un ritardo delle ovulazioni e conseguentemente un ulteriore motivo di calo della fertilità in seguito a F.A.; trattamenti ormonali di sincronizzazione. I trattamenti ormonali utilizzati per la sincronizzazione dei calori, indispensabili nella pratica della fecondazione artificiale, provocano una serie di variazioni a livello fisiologico che inducono una maggior difficoltà nel raggiungimento dell ovulo, e addirittura la morte di molti spermatozoi; conformazione della cervice della pecora sarda. Essa risulta essere molto sinuosa e contornata da pliche rivolte verso la vagina. Tale fattore rappresenta il principale ostacolo per la buona riuscita di una inseminazione, infatti a causa di questo impedimento fisico si è costretti a depositare il seme fresco nei primi tratti delle cervice e, perciò, all esterno dell utero. A causa di tali difficoltà risulta di fondamentale importanza utilizzare del seme fresco, con un elevato numero di spermatozoi e poco diluito, anche se quest ultima condizione ha un influenza negativa sul tempo di conservazione dell eiaculato. 10

La metodica attuale prevede, successivamente ad un trattamento di sincronizzazione degli estri con una dose di 40 mg di FGA e di 400 UI di PMSG, l utilizzo di una dose di seme fresco di 0,25 cc, con un numero di spermatozoi pari a 400 x 10 6. Il seme viene confezionato all interno di paillettes ad una temperatura di 15 gradi e deve essere utilizzato entro 12 ore dal momento del prelievo. Il diluitore impiegato è costituito da latte scremato ricostituito al quale vengono aggiunti antibiotici e sulfamidici. L uso di seme congelato viene destinato solo a casi particolari di inseminazione, come ad esempio l importazione di seme da altri paesi. Infatti, il trattamento di congelamento riduce notevolmente la capacità fecondante del seme per cui, per avere la stessa percentuale di fertilità, è necessario utilizzare una quantità 4 volte superiore rispetto al seme fresco. Generalmente si considera come momento ottimale per l intervento di inseminazione un intervallo di tempo di 55 ore dall asportazione delle spugnette, momento in cui si presume si abbia l inizio dell ovulazione. Il momento di intervento risulta anticipato nei trattamenti delle agnelle, nei confronti delle quali si agisce a 51 ore dall estrazione delle spugnette. 1.7. Miglioramento genetico Esiste un Libro genealogico degli ovini di razza Sarda a cui risultano iscritti circa 150.000 capi allevati in 1.000 differenti aziende. Gli animali iscritti al LG rappresentano il nucleo sul quale si attua l attività di selezione. Il progresso genetico che ne risulta viene trasferito agli allevamenti commerciali mediante la vendita di riproduttori selezionati. La valutazione genetica dei riproduttori si effettua sulla base dei dati ottenuti dai controlli della produzione lattea dei soggetti iscritti al LG elaborati secondo dei modelli specifici. 1.7.1. I controlli della produzione lattea I cosiddetti controlli funzionali della produzione lattea scaturiscono da un regolamento internazionale per il controllo delle aziende ovine, il quale detta le norme che regolano le diverse tipologie di controllo in vigore. Il metodo attualmente utilizzato prevede un controllo mensile su una delle mungiture giornaliere di ciascun capo per l intera lattazione, esclusi i trenta giorni convenzionali relativi al periodo di allattamento. Il dato che perviene dal controllo viene aggiustato secondo un coefficiente ottenuto dal rapporto tra la somma delle produzioni controllate e la produzione totale del gregge nel giorno del controllo. La produzione per il lasso di tempo 11

intercorrente tra due controlli si ottiene moltiplicando la media dei valori scaturiti dai controlli per i giorni intercorsi tra un controllo ed il successivo. La produzione fra il giorno dello svezzamento e il primo controllo si ottiene moltiplicando il dato ricavato dal primo controllo per il numero di giorni intercorsi tra la data dello svezzamento e la data del primo controllo. La produzione della fase finale della lattazione, ovvero tra l ultimo controllo e l asciutta, si determina con il prodotto tra i valori dell ultimo controllo e 14, che rappresenta convenzionalmente il numero di giorni necessari perché dalla data di tale controllo la produzione si riduca a zero (la metà dell intervallo medio fra due controlli). Al fine di standardizzare la durata della lattazione e rendere i dati confrontabili tra differenti individui, viene considerata una durata di mungitura standard di 162 giorni. Le produzioni individuali vengono corrette alla durata standard con un coefficiente moltiplicatore. 1.7.2. Valutazione genetica dei riproduttori Dal 1992 è stato introdotta la metodica di valutazione genetica detta BLUP Animal Model (Best Linear Unbiased Prediction). Il suddetto modello accoppiato all utilizzo della inseminazione strumentale ha permesso un miglioramento netto del progresso annuo. L Animal Model per la stima dell indice genetico si basa su tre tipi di informazioni: - la prima deriva dalle produzioni specifiche del riproduttore, depurate della quota determinata dagli effetti ambientali e come tale non trasmissibile ai discendenti; - la seconda viene calcolata sulla base degli indici dei genitori; - la terza è ottenuta dall indice medio dei figli e delle figlie corretto con l indice dell altro genitore. Come si può intuire, i vantaggi maggiori apportati dal modello riguardano la correzione ottimale per gli effetti dei fattori ambientali e la valorizzazione delle relazioni parentela. La produzione ottenuta dai controlli e standardizzata a 162 giorni di lattazione rappresenta il dato grezzo di partenza per la stima del valore genetico. Il modello che elabora questo dato tiene conto di una serie di fattori che hanno diversa influenza sui risultati riproduttivi: EPM = GACS + AMCN + P + U + R; dove: EPM rappresenta la produzione lattea in 162 giorni riferita a Equivalente Pecora Matura. Essa si riferisce alla produzione di una lattazione di riferimento realizzabile da una pecora di quattro anni di età partorita entro il mese di novembre; 12

GACS (gregge*annata*classe d età al parto*stagione di parto) è un fattore che tiene conto della differente produzione tra greggi diversi dovuta al management aziendale e all influenza delle differenti annate sugli individui di diversa classe di età e stagione al parto; AMCN (annata*mese del parto*classe d età al parto*numero di lattazioni) evidenzia l effetto del mese del parto e l incidenza di questo sulle pecore di diversa classe di età e numero di lattazioni; P ed U rappresentano il Valore Produttivo dell animale, cioè la quota della produzione attribuibile alle caratteristiche proprie della pecora. Tuttavia, una parte di questa quota non è legata al genotipo dell animale e non può quindi essere trasmessa alla discendenza. Questa parte viene definita Ambiente Permanente Animale (P) e rappresenta l effetto di quei fattori ambientali che influenzano costantemente, e nella stessa misura, tutta la carriera produttiva. Il resto è rappresentato dal valore genetico (U); l ultimo termine è la variazione residua (R ) che comprende tutti i fattori ambientali non identificati con precisione. Tanto più elevato è il suo valore tanto minore è l affidabilità della stima. 1.7.3. L utilizzo della inseminazione artificiale L impiego della inseminazione artificiale nel programma di selezione rappresenta un importantissimo strumento per la creazione e la diffusione del progresso genetico realizzato. Questa pratica infatti consente di incrementare il numero di discendenti per padre e di trasferire nello spazio e nel tempo, l utilizzo del materiale seminale. In questa maniera è possibile aumentare l accuratezza della stima del valore genetico di un ariete per mezzo di un maggiore numero di discendenti e della possibilità di testare la produttività della progenie in condizioni ambientali molto diverse, riducendo in tal modo l effetto dell interazione tra genotipo e ambiente. Un altro vantaggio dell impiego dell inseminazione artificiale è la realizzazione di accoppiamenti mirati tra i migliori arieti e le migliori pecore in maniera da aumentare la velocità con la quale si consegue il progresso genetico e ottenere futuri riproduttori con un valore genetico medio più elevato Non trascurabile è l impatto che questa tecnica ha nel consentire la valutazione degli arieti in monta naturale. Infatti l allevamento nello stesso gregge di pecore nate da fecondazione artificiale e da monta naturale, consente un confronto diretto tra l ariete utilizzato nel gregge e quelli utilizzati in fecondazione artificiale. 13

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2. TECNICHE DI ALLEVAMENTO DEGLI OVINI DI RAZZA SARDA L allevamento della pecora Sarda presenta delle tecniche che sono frutto della grande tradizione dell allevamento ovino in Sardegna, attualmente rinnovate con le tecniche scaturite dalla ricerca e dalla sperimentazione degli ultimi decenni. Di norma le aziende hanno greggi con lattazioni autunno - primaverili in virtù dell anticipazione dei parti che, con le attuali tecniche di conduzione, cadono generalmente nel mese di novembre. Tale innovazione rispetto al passato, quando i parti erano primaverili, è stata resa possibile dalla sempre crescente familiarità con le tecniche di sincronizzazioni dei calori e dalle moderne tipologie di gestione della foraggicoltura. Vedremo di seguito la tecnica di allevamento seguita nell azienda dell IZCS Bonassai, che può essere considerata rappresentativa di allevamenti intensivi. 2.1. Allattamento e svezzamento degli agnelli. Subito dopo il parto generalmente si cerca di rafforzare il legame tra madre e piccolo, in maniera tale da evitare separazioni che in seguito potrebbero diventare problematiche. A tale proposito, è di fondamentale importanza per il piccolo succhiare il colostro il più presto possibile, al fine di dotarsi degli anticorpi colostrali e di stimolare il processo di termoregolazione ancora inadeguato alle sue esigenze. Solitamente nei nostri ambienti si hanno dei parti notturni, dovuti sia alla maggiore incidenza delle ore notturne in quel particolare periodo, sia al determinismo tipico del parto. In previsione dei parti notturni si confinano le femmine che manifestano l avvicinarsi del parto in ricoveri che siano a prova di predatori (volpi, cani randagi ecc.), ricoveri che però sono inquinati da odori diversi che possono confondere la madre appena partorita e creare delle difficoltà nell affiliamento tra madre e agnello. Per evitare delle situazioni in cui alcuni piccoli non vengono accettati dalle madri che magari hanno perso la traccia olfattiva, oppure in casi di parti gemellari dove solitamente uno dei due agnelli ha delle difficoltà ad essere accettato, è importante, la mattina successiva ai parti, provvedere agli accoppiamenti tra madre e figli, magari segnandoli con una sigla al fine di evitare futuri spaiamenti. Nel caso di parti diurni, generalmente al pascolo, la madre instaura più facilmente il rapporto olfattivo col piccolo (non essendoci molti altri inquinamenti) e, in seguito, intervengono a consolidare tale rapporto anche stimoli di tipo visivo e acustico. Nel caso di problemi di 17

affiliazione, si cerca di imporre il legame tra la madre e il piccolo restringendo al massimo lo spazio a disposizione per la coppia. Ciò avviene in opportune gabbie di parto, recinti molto stretti, dove il contatto tra i due individui è pressoché costante. La madre, in tal caso, dopo un periodo di rifiuto del piccolo, manifestato con delle testate assestate all agnello che cerca di poppare, finalmente cede e permette al piccolo di svolgere delle regolari poppate. Tale tecnica viene adottata anche nei casi in cui si cerca di affiliare ad una madre a cui è morto il piccolo un gemello di un altra femmina. In tale situazione, spesso, per avere una maggior probabilità di riuscita nell affiliazione, si sovrappone la pelle dell agnello morto al piccolo gemello da affiliare, in modo che la madre riconosca l odore del suo piccolo e accetti più facilmente il nuovo accoppiamento. Una volta stabilite le coppie, è opportuno suddividere il gregge delle femmine partorite in due sottogruppi: un gruppo con un solo agnello e un gruppo con gemelli, al fine di stabilire una razione adeguata (circa il 40% degli apporti in più) per il gruppo delle madri a parto gemellare. Durante il periodo di allattamento è importante mungere il latte residuo dalle poppate, per scongiurare mastiti e per evitare che l animale si adatti fisiologicamente ad una produzione più bassa. Per quanto concerne gli agnelli destinati al macello e non alla rimonta, essi raggiungono il peso ideale (almeno tre volte il peso alla nascita) intorno al mese di vita. Anche gli agnelli destinati alla quota di rimonta raggiungono solitamente il giusto peso di svezzamento in tale lasso di tempo. Un alternativa all allattamento naturale è rappresentata dalla pratica dell allattamento artificiale. L alimento in questo caso è rappresentato dal latte detto ricostituito, ovvero latte magro di vacca in polvere, grasso di origine vegetale (generalmente grasso di cocco), di origine animale (sego bovino), vitamine e lecitina di soia usata principalmente per il suo potere emulsionante. Il latte ricostituito può essere distribuito con secchi dotati di tettarelle o con particolari macchine allattatrici. Attualmente tale tecnica è stata praticamente abbandonata a causa degli crescenti costi dei componenti la farina lattea ai quali si sono contrapposti il calo notevole del prezzo del latte e della carne di agnello. Solamente in alcuni allevamenti intensivi in cui si pratica la fecondazione artificiale e trattamenti ormonali tesi ad aumentare anche la prolificità del gregge, si possono allevare con allattamento artificiale alcuni individui ad elevato valore genetico che, a causa di parti plurimi, possono essere rifiutati dalla madre. In questo caso però la base alimentare sarà costituita dal latte residuo delle madri in allattamento naturale. Lo svezzamento in genere avviene dopo 30 35 giorni dalla nascita in maniera brusca: gli agnelli vengono separati dalle madri e sistemati in appositi ricoveri, nei quali ricevono dei mangimi integrati di ottima qualità per ridurre al minimo le crisi di svezzamento e, in seguito, fieno di medica ad libitum 18

2.2. Allevamento della rimonta sino all accoppiamento Nelle aziende dell I.Z.C.S. le agnelle destinate alla rimonta vengono allevate in appositi ovili che, limitatamente all azienda di Bonassai, sono stati recentemente dotati di mangiatoie con tapis roulants per la distribuzione della miscela unifeed. In tali ricoveri viene assicurato lo spazio ideale per la crescita e uno spazio di mangiatoia tale da non creare competizioni. Viene inoltre curata in maniera particolare la profilassi per evitare che un così elevato numero di animali possa innescare delle patologie difficilmente controllabili. L alimentazione nei primi mesi sarà particolarmente ricca di concentrati, ma il rapporto foraggio/concentrato andrà sempre crescendo a mano a mano che le agnelle acquistano una buona funzionalità ruminale. Intorno al quarto mese di vita esse usciranno gradatamente al pascolo su campi che, a scopo di profilassi, non sono ancora stati utilizzati da pecore adulte. I primi giorni di pascolamento richiedono in genere un notevole sforzo da parte di chi conduce il gregge al pascolo in quanto le agnelle, non avendo ancora lo spiccato spirito gregario delle adulte, tendono a sparpagliarsi appena fuori dall ovile e sono di difficile controllo. In queste fasi fino al momento della monta è importantissimo somministrare un adeguata razione alimentare e tenere sotto controllo l andamento dello stato corporeo. Infatti è opportuno ricordare come una buona condizione fisica e un ideale peso (60 70% del peso di un animale adulto) all atto della monta, rappresentano il requisito fondamentale per una buona riuscita della riproduzione e della successiva lattazione. Anche gli eccessi energetici durante il raggiungimento dell età puberale, possono pregiudicare un buon sviluppo dell agnella. In particolare nei mesi appena precedenti la fase puberale, un eccesso di energia può compromettere lo sviluppo dell apparato mammario. Per tale motivo attorno al 3 mese di vita si riduce il concentrato fino al 4-5 mese. 2.3. Monta e gravidanza Circa un mese prima della monta è opportuno valutare lo stato corporeo delle agnelle e delle adulte e, nel caso di animali con nota e peso insufficiente, si effettua il flushing. Durante i primi mesi di 19

gravidanza è importante evitare dei bruschi stress ambientali, quali messa in asciutta non graduale, tosatura traumatica, mentre, come si vedrà in seguito, i fabbisogni alimentari in tale fase non crescono in maniera accentuata. Le esigenze crescono invece nel quarto e quinto mese, con il rilevante accrescimento del feto, lo sviluppo dell apparato mammario e la sintesi del colostro. In tale periodo (ottobre novembre e dicembre) il pascolo è assicurato dagli erbai vernini, al cui insediamento sono riservati solitamente campi vicini al centro aziendale, per evitare alle pecore prossime al parto tragitti troppo lunghi e impegnativi. A tale fine è importante separare, sulla base della data di monta e dell apprezzamento visivo e della consistenza della mammella, i gruppi delle più pronte (il cui parto è previsto entro i 20 giorni) e le meno pronte (il resto delle pecore gravide). In funzione di questi due gruppi si stabilisce la razione e l accesso al pascolo su campi di distanze differenti. La razione avrà comunque, come sarà meglio chiarito successivamente, una percentuale di foraggio sempre decrescente, mentre aumenteranno le dosi di concentrato, a causa della ridotta capacità ingestiva delle pecore gravide. 2.4. Lattazione La capacità di ingestione normale verrà recuperata circa un mese e mezzo dopo il parto. Dopo lo svezzamento degli agnelli, le stelle (così vengono chiamate le pecore separate dai loro piccoli) vengono raggruppate in funzione dell ordine di parto: - adulte: dal terzo parto i poi; - sementose : pecore al secondo parto; - saccaie : pecore alla prima lattazione. Esse in genere entrano in produzione a primavera inoltrata in quanto vengono avviate alla monta al 9-10 mese di età e hanno solitamente dei parti primaverili. Ciascun gruppo avrà razioni e pascoli differenti. Prima di avviare i gruppi alla mungitura viene effettuata una selezione tra tutti i soggetti per scartare gli animali con tare ( lubbie, edemi e accenni di mastite anche subcliniche). Le mungiture saranno due al giorno e, in seguito, a fine lattazione, quando la produzione scende intorno ai 300 grammi di latte giornalieri, si effettuerà una sola mungitura fino alla messa in asciutta, solitamente nel mese di luglio. Benchè sia stato dimostrato che, in condizioni di animali condotti al pascolo per tutta la giornata, l integrazione con concentrati sortisce effetti positivi per la produzione sino a 4 5 20

settimane dopo lo svezzamento, per facilità di gestione (turni lavorativi) e per esigenze climatiche gli animali pascolano per circa 6 8 ore giornaliere e alla sera vengono ricoverati negli ovili. Per cui viene somministrata un integrazione con concentrati, al fine di complementare il periodo ridotto di pascolamento fino a tarda primavera. Durante tutto il ciclo e, in particolare, durante la lattazione, sarà di fondamentale importanza controllare, insieme all ingestione giornaliera, il deposito di riserve adipose mediante la nota di stato corporeo, che, come vedremo in seguito, si effettua manualmente con una operazione molto semplice. 21

3. ALIMENTAZIONE. Una razionale tecnica di alimentazione si pone l obbiettivo di esprimere al meglio le potenzialità produttive dell animale. Per ottenere tale risultato è di fondamentale importanza stimare: 1. I fabbisogni degli animali nelle diverse fasi del ciclo produttivo. Infatti è noto che i fabbisogni nutritivi, siano essi energetici, proteici, minerali o vitaminici, variano al variare delle fasi fisiologiche dell animale in questione. Questo è tanto più importante nelle condizioni tipiche dell allevamento sardo, in cui la risorsa alimentare principale è rappresentata dal pascolo naturale e che le maggiori esigenze dovute ai fabbisogni nelle fasi di fine gravidanza e inizio di lattazione hanno come contrapposizione la stentata produzione dei pascoli in inverno. Ciò evidenzia la mancanza di coincidenza tra gli alti fabbisogni nutritivi degli ovini in allevamenti sardi e le maggiori produzioni foraggiere che, invece, cadono in primavera. 2. Le riserve corporee dell animale, le quali adeguatamente controllate permettono di bilanciare le perdite in periodi fisiologicamente più carenti con i guadagni nei periodi più favorevoli. Questo controllo può essere attuato valutando il BCS o Body Condition Score, tramite una scala di nota delle riserve di adipe degli animali che va da 0 a 5. 3. Il valore nutritivo degli alimenti. La razione alimentare deve perciò soddisfare le esigenze dell animale col principio di massima economia possibile. 3.1. Il Body Condition Score. Il Body Condition Score o BCS rappresenta il metodo più utilizzato per la stima dello stato di ingrassamento dell animale. Il procedimento, di estrema semplicità, consiste nell apprezzamento, mediante palpazione manuale, della copertura muscolo adiposa della regione dorso lombare. Tale apprezzamento viene espresso mediante una scala di valutazione detta nota variabile, per gli 22

animali da carne da 0 a 5, e da 1.75 (molto magra) a 3.75 (molto grassa), con intervalli di 0.25 punti per gli ovini da latte. Processi Spinosi NOTA DI STATO D INGRASSAMENTO 0 1 2 3 4 5 La pelle aderisce alle facce laterali dei processi spinosi. Prominenti e Acuti Prominenti, ma senza rugosità. Ciascuna apofisi appare come una semplice ondulazione. Lisci e arrotondati. Ciascuna apofisi può essere individuata con la pressione delle dita Solo la pressione delle dita permette di apprezzarli. Non possono essere apprezzati neanche con una forte pressione delle dita. Processi Trasversi Area Muscolare Stato Generale Dell animale La pelle aderisce alle facce dorsali dei processi trasversi Non è possibile individuare alcun muscolo Cachettico, estremamente magro. Prominenti e Acuti. Le dita passano facilmente al di sotto, individuando i processi singolarmente. Poco spessa, senza presenza di grasso di copertura. Appaiono arrotondati. Le dita passano al di sotto esercitando una leggera pressione. Spessore moderato con scarsa copertura adiposa. Lisci e ben coperti. solo una moderata pressione permette di sentirne le estremità L area è piena con Moderata copertura adiposa Non è possibile apprezzarne le estremità. L area è piena e convessa con spessa copertura adiposa. Neanche una forte pressione permette di apprezzarli. L area è prominente e delimita una doccia lungo la linea mediana del dorso. la copertura adiposa è estremamente spessa. Molto magro. Magro In forma Grasso Molto grasso. Molle G. - Atti del Seminario Alimentazione e riproduzione nella pecora: preparazione alla monta e primi tre mesi di gravidanza aprile 1995. Le riserva sono costituite in prevalenza da adipe, sia esso sottocutaneo (grasso esterno) che periviscerale (grasso interno). Tali depositi hanno delle forti oscillazioni durante l anno, in quanto vengono accumulate durante i periodi di surplus alimentari e mobilizzate in periodi di carenza o di capacità di ingestione limitata. E intuibile perciò che una buona gestione delle riserve corporee rappresenta la base di partenza più importante per una corretta alimentazione, cioè la più economica senza riduzione delle performances produttive. Generalmente è opportuno stimare lo stato corporeo in ciascuna delle seguenti fasi: - svezzamento: al fine di valutare le riserve da ricostituire dopo il parto e l allattamento; - durante la gravidanza: per evitare la sottonutrizione del feto; - al parto: per valutare lo stato della pecora prima dell inizio lattazione, periodo di forte mobilitazione di riserve, soprattutto per la limitata capacità ingestiva. 23