Mattia Talpo. 24 Luglio 2009

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Transcript:

24 Luglio 2009

: studio locale di famiglie di oggetti. Oggetti=, con eventuale struttura aggiuntiva: punti marcati, sotto chiusi, fasci, fibrati,... Famiglie=morfismi f : X S, con eventuale struttura aggiuntiva su X Studio locale=locale nella base S: fissato un oggetto X 0 si studiano famiglie f : X S con s 0 S e f 1 (s 0 ) = X 0 (deformazioni di X 0 )

: studio locale di famiglie di oggetti. Oggetti=, con eventuale struttura aggiuntiva: punti marcati, sotto chiusi, fasci, fibrati,... Famiglie=morfismi f : X S, con eventuale struttura aggiuntiva su X Studio locale=locale nella base S: fissato un oggetto X 0 si studiano famiglie f : X S con s 0 S e f 1 (s 0 ) = X 0 (deformazioni di X 0 )

: studio locale di famiglie di oggetti. Oggetti=, con eventuale struttura aggiuntiva: punti marcati, sotto chiusi, fasci, fibrati,... Famiglie=morfismi f : X S, con eventuale struttura aggiuntiva su X Studio locale=locale nella base S: fissato un oggetto X 0 si studiano famiglie f : X S con s 0 S e f 1 (s 0 ) = X 0 (deformazioni di X 0 )

: studio locale di famiglie di oggetti. Oggetti=, con eventuale struttura aggiuntiva: punti marcati, sotto chiusi, fasci, fibrati,... Famiglie=morfismi f : X S, con eventuale struttura aggiuntiva su X Studio locale=locale nella base S: fissato un oggetto X 0 si studiano famiglie f : X S con s 0 S e f 1 (s 0 ) = X 0 (deformazioni di X 0 )

Applicazioni allo studio di spazi (stacks) di moduli (famiglie di oggetti parametrizzati da M morfismi verso M). Nasce alla fine degli anni 50 con i lavori di Kodaira e Spencer (nel caso di varietà complesse), e viene riformulata in un linguaggio più generale dalla scuola di Grothendieck. Studiata in particolare da Schlessinger (funtori di ) e Rim (categorie fibrate). Obiettivo=riscrivere in modo sistematico parte della teoria usando categorie fibrate al posto di funtori. Questo permette di tenere traccia degli automorfismi degli oggetti, e alcune condizioni divengono più naturali.

Applicazioni allo studio di spazi (stacks) di moduli (famiglie di oggetti parametrizzati da M morfismi verso M). Nasce alla fine degli anni 50 con i lavori di Kodaira e Spencer (nel caso di varietà complesse), e viene riformulata in un linguaggio più generale dalla scuola di Grothendieck. Studiata in particolare da Schlessinger (funtori di ) e Rim (categorie fibrate). Obiettivo=riscrivere in modo sistematico parte della teoria usando categorie fibrate al posto di funtori. Questo permette di tenere traccia degli automorfismi degli oggetti, e alcune condizioni divengono più naturali.

Applicazioni allo studio di spazi (stacks) di moduli (famiglie di oggetti parametrizzati da M morfismi verso M). Nasce alla fine degli anni 50 con i lavori di Kodaira e Spencer (nel caso di varietà complesse), e viene riformulata in un linguaggio più generale dalla scuola di Grothendieck. Studiata in particolare da Schlessinger (funtori di ) e Rim (categorie fibrate). Obiettivo=riscrivere in modo sistematico parte della teoria usando categorie fibrate al posto di funtori. Questo permette di tenere traccia degli automorfismi degli oggetti, e alcune condizioni divengono più naturali.

X 0 schema proprio su k. Una di X 0 è un morfismo di f : X S proprio e piatto, con un punto s 0 S(k) e un isomorfismo f 1 (s 0 ) = X 0. Le fibre di f su punti k-razionali di S si possono pensare come su k ottenuti perturbando X 0. Un isomorfismo tra due deformazioni f : X S e g : Y S di X 0 è un isomorfismo F : X Y di su S che induce l identità sulla fibra isomorfa a X 0. Le deformazioni di X 0 su S formano una categoria Def X0 (S).

X 0 schema proprio su k. Una di X 0 è un morfismo di f : X S proprio e piatto, con un punto s 0 S(k) e un isomorfismo f 1 (s 0 ) = X 0. Le fibre di f su punti k-razionali di S si possono pensare come su k ottenuti perturbando X 0. Un isomorfismo tra due deformazioni f : X S e g : Y S di X 0 è un isomorfismo F : X Y di su S che induce l identità sulla fibra isomorfa a X 0. Le deformazioni di X 0 su S formano una categoria Def X0 (S).

C è una nozione naturale di pullback rispetto allo schema base S: se ϕ : T S è un morfismo di su k e f : X S è una di X 0, il morfismo indotto X S T T dà una di X 0 su T. Questo dà un funtore ϕ : Def X0 (S) Def X0 (T ). Le varie categorie Def X0 (S) con S schema su k si possono mettere insieme in un unica categoria Def X0, che ha un funtore dimenticante Def X0 (PSch /k), e la cui fibra su S è Def X0 (S). Def X0 (PSch /k) è una categoria fibrata in gruppodi.

C è una nozione naturale di pullback rispetto allo schema base S: se ϕ : T S è un morfismo di su k e f : X S è una di X 0, il morfismo indotto X S T T dà una di X 0 su T. Questo dà un funtore ϕ : Def X0 (S) Def X0 (T ). Le varie categorie Def X0 (S) con S schema su k si possono mettere insieme in un unica categoria Def X0, che ha un funtore dimenticante Def X0 (PSch /k), e la cui fibra su S è Def X0 (S). Def X0 (PSch /k) è una categoria fibrata in gruppodi.

infinitesime Una f : X S si dice infinitesima se S = Spec(A), dove A è una k-algebra artiniana locale, con campo residuo k, e del prim ordine se A = k[ε] = k[t]/(t 2 ). In questo caso topologicamente X = X 0, e cambia solo il fascio strutturale. : si restringe Def X0 (PSch /k) alla sottocategoria (Art /k) op delle k-algebre artiniane locali con campo residuo k.

infinitesime Una f : X S si dice infinitesima se S = Spec(A), dove A è una k-algebra artiniana locale, con campo residuo k, e del prim ordine se A = k[ε] = k[t]/(t 2 ). In questo caso topologicamente X = X 0, e cambia solo il fascio strutturale. : si restringe Def X0 (PSch /k) alla sottocategoria (Art /k) op delle k-algebre artiniane locali con campo residuo k.

Il funtore di associato a X 0 è Def X0 : (Art /k) (Set) dato da { A classi di isomorfismo di deformazioni X Spec(A) di X 0 (covariante, perchè un omomorfismo di anelli A B corrisponde a un morfismo Spec(B) Spec(A)) }. Ottenuto prendendo classi di isomorfismo nella categoria fibra su A di Def X0 (Art /k) op. La stessa cosa succede sistematicamente quando si codifica un problema di in un funtore. Così facendo si trascurano gli automorfismi degli oggetti, che possono essere importanti in certi contesti.

Il funtore di associato a X 0 è Def X0 : (Art /k) (Set) dato da { A classi di isomorfismo di deformazioni X Spec(A) di X 0 (covariante, perchè un omomorfismo di anelli A B corrisponde a un morfismo Spec(B) Spec(A)) }. Ottenuto prendendo classi di isomorfismo nella categoria fibra su A di Def X0 (Art /k) op. La stessa cosa succede sistematicamente quando si codifica un problema di in un funtore. Così facendo si trascurano gli automorfismi degli oggetti, che possono essere importanti in certi contesti.

Schlessinger ha studiato le proprietà astratte di funtori di questo tipo. Un funtore di è un funtore F : (Art /k) (Set) tale che F (k) sia un singoletto. L elemento di F (k) è l oggetto che viene deformato, e gli elementi di F (A) sono (classi di isomorfismo di) sue deformazioni su Spec(A). Al posto di un funtore F : (Art /k) (Set), consideriamo categorie fibrate in gruppoidi F (Art /k) op.

Schlessinger ha studiato le proprietà astratte di funtori di questo tipo. Un funtore di è un funtore F : (Art /k) (Set) tale che F (k) sia un singoletto. L elemento di F (k) è l oggetto che viene deformato, e gli elementi di F (A) sono (classi di isomorfismo di) sue deformazioni su Spec(A). Al posto di un funtore F : (Art /k) (Set), consideriamo categorie fibrate in gruppoidi F (Art /k) op.

Categorie fibrate in gruppoidi Consideriamo una categoria F con un funtore p : F (Art /k) op. Una freccia ξ η di F è cartesiana se in ogni diagramma commutativo ν ξ p(ν) p(ξ) η p(η) esiste un unica freccia tratteggiata. In tal caso si dice che ξ è un pullback di η lungo l omomorfismo p(η) p(ξ).

Preso A (Art /k), si definisce una categoria fibra F(A) che ha come oggetti gli ξ tali che p(ξ) = A, e come frecce quelle che vanno su id A. F (Art /k) op è una categoria fibrata in gruppoidi se ogni oggetto ha un pullback lungo ogni omomorfismo, e tutte le categorie fibra sono gruppoidi (cioè ogni freccia è un isomorfismo). Esempio Def X0 (Art /k) op definita in questo modo: oggetti: deformazioni di X 0 su Spec(A) frecce: da X Spec(A) a Y Spec(B) sono coppie (ϕ, f ) con ϕ : B A e f : X = Y B A che induce l identità sulle fibre isomorfe a X 0. La categoria fibra Def X0 (A) è quella definita in precedenza.

Preso A (Art /k), si definisce una categoria fibra F(A) che ha come oggetti gli ξ tali che p(ξ) = A, e come frecce quelle che vanno su id A. F (Art /k) op è una categoria fibrata in gruppoidi se ogni oggetto ha un pullback lungo ogni omomorfismo, e tutte le categorie fibra sono gruppoidi (cioè ogni freccia è un isomorfismo). Esempio Def X0 (Art /k) op definita in questo modo: oggetti: deformazioni di X 0 su Spec(A) frecce: da X Spec(A) a Y Spec(B) sono coppie (ϕ, f ) con ϕ : B A e f : X = Y B A che induce l identità sulle fibre isomorfe a X 0. La categoria fibra Def X0 (A) è quella definita in precedenza.

Preso A (Art /k), si definisce una categoria fibra F(A) che ha come oggetti gli ξ tali che p(ξ) = A, e come frecce quelle che vanno su id A. F (Art /k) op è una categoria fibrata in gruppoidi se ogni oggetto ha un pullback lungo ogni omomorfismo, e tutte le categorie fibra sono gruppoidi (cioè ogni freccia è un isomorfismo). Esempio Def X0 (Art /k) op definita in questo modo: oggetti: deformazioni di X 0 su Spec(A) frecce: da X Spec(A) a Y Spec(B) sono coppie (ϕ, f ) con ϕ : B A e f : X = Y B A che induce l identità sulle fibre isomorfe a X 0. La categoria fibra Def X0 (A) è quella definita in precedenza.

Condizione di Rim-Schlessinger Le categorie che vengono da problemi geometrici hanno un ulteriore proprietà. Consideriamo una categoria fibrata in gruppoidi F (Art /k) op, tre oggetti A, A, A di (Art /k) e due omomorfismi π : A A e π : A A, con π suriettivo. C è un funtore naturale Φ : F(A A A ) F(A ) F(A) F(A ). F (Art /k) op soddisfa la condizione di Rim-Schlessinger [RS] se Φ è un equivalenza per ogni scelta di A, A, A, π, π come sopra.

Condizione di Rim-Schlessinger Le categorie che vengono da problemi geometrici hanno un ulteriore proprietà. Consideriamo una categoria fibrata in gruppoidi F (Art /k) op, tre oggetti A, A, A di (Art /k) e due omomorfismi π : A A e π : A A, con π suriettivo. C è un funtore naturale Φ : F(A A A ) F(A ) F(A) F(A ). F (Art /k) op soddisfa la condizione di Rim-Schlessinger [RS] se Φ è un equivalenza per ogni scelta di A, A, A, π, π come sopra.

Condizione di Rim-Schlessinger Le categorie che vengono da problemi geometrici hanno un ulteriore proprietà. Consideriamo una categoria fibrata in gruppoidi F (Art /k) op, tre oggetti A, A, A di (Art /k) e due omomorfismi π : A A e π : A A, con π suriettivo. C è un funtore naturale Φ : F(A A A ) F(A ) F(A) F(A ). F (Art /k) op soddisfa la condizione di Rim-Schlessinger [RS] se Φ è un equivalenza per ogni scelta di A, A, A, π, π come sopra.

Riformulazione nel linguaggio delle categorie fibrate (usato per la prima volta da Rim) delle condizioni di Schlessinger. Chiamiamo categoria di una categoria fibrata in gruppoidi F (Art /k) op che soddisfi [RS]. Fissato ξ 0 F(k), il punto di vista classico viene recuperato considerando il funtore F : (Art /k) (Set) dato da F (A) = { classi di isomorfismo di oggetti in F(A) che si restringono a ξ 0 su k }.

Riformulazione nel linguaggio delle categorie fibrate (usato per la prima volta da Rim) delle condizioni di Schlessinger. Chiamiamo categoria di una categoria fibrata in gruppoidi F (Art /k) op che soddisfi [RS]. Fissato ξ 0 F(k), il punto di vista classico viene recuperato considerando il funtore F : (Art /k) (Set) dato da F (A) = { classi di isomorfismo di oggetti in F(A) che si restringono a ξ 0 su k }.

Spazio tangente F (Art /k) op categoria di. Lo spazio tangente a F in ξ 0 F(k) è { classi di isomorfismo di oggetti in F(k[ε]) T ξ0 F = che si restringono a ξ 0 su k } Parametrizza (a meno di isomorfismo) le deformazioni al prim ordine, e grazie a [RS] ha una struttura canonica di k-spazio vettoriale. Generalizza il concetto analogo per e funtori di.

Spazio tangente F (Art /k) op categoria di. Lo spazio tangente a F in ξ 0 F(k) è { classi di isomorfismo di oggetti in F(k[ε]) T ξ0 F = che si restringono a ξ 0 su k } Parametrizza (a meno di isomorfismo) le deformazioni al prim ordine, e grazie a [RS] ha una struttura canonica di k-spazio vettoriale. Generalizza il concetto analogo per e funtori di.

Problema dei sollevamenti Problema: data una suriezione A A in (Art /k), e una ξ F(A), esiste ξ F(A ) che si restringa a ξ su A? (un sollevamento di ξ) Se sì, che relazione c è tra due sollevamenti diversi? Una suriezione ϕ : A A in (Art /k) è un estensione piccola se ker(ϕ) è annullato da m A. Ogni suriezione in (Art /k) è composizione di estensioni piccole, quindi in molti casi ci si può ridurre allo studio di queste.

Problema dei sollevamenti Problema: data una suriezione A A in (Art /k), e una ξ F(A), esiste ξ F(A ) che si restringa a ξ su A? (un sollevamento di ξ) Se sì, che relazione c è tra due sollevamenti diversi? Una suriezione ϕ : A A in (Art /k) è un estensione piccola se ker(ϕ) è annullato da m A. Ogni suriezione in (Art /k) è composizione di estensioni piccole, quindi in molti casi ci si può ridurre allo studio di queste.

Teorema Se A A è un estensione piccola con nucleo I e ξ F(A), se Lif(ξ, A ) è non vuoto c è un azione liberamente transitiva di I k T ξ0 F su di esso. Ad esempio se T ξ0 F = 0 tutti le deformazioni di ξ 0 su di una stessa A (Art /k) (oggetti di F(A) che si restringono a ξ 0 su k) sono isomorfe. Teorema Se X 0 è una varietà liscia su k, allora T X0 Def = H 1 (X 0, T X0 ) dove T X0 è il fascio tangente di X 0 (duale di Ω X0 /k).

Teorema Se A A è un estensione piccola con nucleo I e ξ F(A), se Lif(ξ, A ) è non vuoto c è un azione liberamente transitiva di I k T ξ0 F su di esso. Ad esempio se T ξ0 F = 0 tutti le deformazioni di ξ 0 su di una stessa A (Art /k) (oggetti di F(A) che si restringono a ξ 0 su k) sono isomorfe. Teorema Se X 0 è una varietà liscia su k, allora T X0 Def = H 1 (X 0, T X0 ) dove T X0 è il fascio tangente di X 0 (duale di Ω X0 /k).

Ostruzioni Data un estensione piccola A A e ξ F(A), esiste un sollevamento ad A? In molti casi, fissato ξ 0 F(k), c è uno spazio vettoriale V ω e un associazione ω che per ogni estensione piccola A A con nucleo I e ξ F(A) che si restringe a ξ 0 su k dà un elemento ω(ξ, A ) I k V ω che è zero se e solo se esiste un sollevamento. La coppia (V ω, ω) è una teoria dell ostruzione per ξ 0.

Ostruzioni Data un estensione piccola A A e ξ F(A), esiste un sollevamento ad A? In molti casi, fissato ξ 0 F(k), c è uno spazio vettoriale V ω e un associazione ω che per ogni estensione piccola A A con nucleo I e ξ F(A) che si restringe a ξ 0 su k dà un elemento ω(ξ, A ) I k V ω che è zero se e solo se esiste un sollevamento. La coppia (V ω, ω) è una teoria dell ostruzione per ξ 0.

Teorema Se X 0 è una varietà liscia su k, allora esiste una teoria dell ostruzione per X 0, con spazio vettoriale V ω = H 2 (X 0, T X0 ). Se in particolare X 0 è affine, o è una curva, allora è non ostruito. Osservazione Può capitare che H 2 (X 0, T X0 ) 0 ma X 0 è non ostruito! Ad esempio X 0 =superficie liscia in P 3 k di grado almeno 6. Per questo a volte è utile considerare teorie dell ostruzione minimali, in cui tutti gli elementi di V ω sono ostruzioni di qualcosa.

Teorema Se X 0 è una varietà liscia su k, allora esiste una teoria dell ostruzione per X 0, con spazio vettoriale V ω = H 2 (X 0, T X0 ). Se in particolare X 0 è affine, o è una curva, allora è non ostruito. Osservazione Può capitare che H 2 (X 0, T X0 ) 0 ma X 0 è non ostruito! Ad esempio X 0 =superficie liscia in P 3 k di grado almeno 6. Per questo a volte è utile considerare teorie dell ostruzione minimali, in cui tutti gli elementi di V ω sono ostruzioni di qualcosa.

formali R una k-algebra noetheriana locale completa con campo residuo k; indichiamo con R n il quoziente R/m n+1 R. ( limiti proiettivi di oggetti in (Art /k)) Un oggetto (o ) formale di F su R è una collezione {ξ n, f n } dove ξ n F(R n ), e f n : ξ n ξ n+1 è una freccia di F compatibile con la proiezione R n+1 R n. Le frecce f n danno un identificazione canonica di ξ n come pullback di ξ n+1. ξ n ξ n+1 Spec(R n ) Spec(R n+1 )

formali R una k-algebra noetheriana locale completa con campo residuo k; indichiamo con R n il quoziente R/m n+1 R. ( limiti proiettivi di oggetti in (Art /k)) Un oggetto (o ) formale di F su R è una collezione {ξ n, f n } dove ξ n F(R n ), e f n : ξ n ξ n+1 è una freccia di F compatibile con la proiezione R n+1 R n. Le frecce f n danno un identificazione canonica di ξ n come pullback di ξ n+1. ξ n ξ n+1 Spec(R n ) Spec(R n+1 )

Si definiscono oggetti formali universali (e versali), che sono legati al concetto di prorappresentabilità di una categoria di ( Lemma di Yoneda). In questo contesto si dimostra per le categorie di un risultato analogo al Teorema di Schlessinger per i funtori di, che dà condizioni necessarie e sufficienti per la prorappresentabilità.

Si definiscono oggetti formali universali (e versali), che sono legati al concetto di prorappresentabilità di una categoria di ( Lemma di Yoneda). In questo contesto si dimostra per le categorie di un risultato analogo al Teorema di Schlessinger per i funtori di, che dà condizioni necessarie e sufficienti per la prorappresentabilità.

Algebrizzazione X 0 schema proprio su k, supponiamo {X n, f n } sia una formale di X 0 su R. Esiste una vera di X 0 su R, cioè f : X Spec(R) proprio e piatto con fibra su m R isomorfa a X 0, che induca X n per pullback su R n? (problema dell ) Teorema Supponiamo X 0 proiettivo su k e tale che H 2 (X 0, O X0 ) = 0. Allora ogni formale di X 0 è algebrizzabile. Ad esempio, deformazioni formali di curve sono sempre algebrizzabili.

Algebrizzazione X 0 schema proprio su k, supponiamo {X n, f n } sia una formale di X 0 su R. Esiste una vera di X 0 su R, cioè f : X Spec(R) proprio e piatto con fibra su m R isomorfa a X 0, che induca X n per pullback su R n? (problema dell ) Teorema Supponiamo X 0 proiettivo su k e tale che H 2 (X 0, O X0 ) = 0. Allora ogni formale di X 0 è algebrizzabile. Ad esempio, deformazioni formali di curve sono sempre algebrizzabili.

Grazie per l attenzione