CORSO DI POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE AA 2017-2018 AR & SW & PIH DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO pierluigi.montalbano@uniroma1.it
Economia & Finanza Pubblica Le aspettative Le aspettative sono previsioni fondate su valutazioni probabilistiche, data l incertezza sui valori futuri delle variabili economiche(prezzi, produzione, vendite, inflazione, disoccupazione, tassi di interesse, tassi di cambio, ecc.). Le diverse teorie si riferiscono alle uniformità di comportamento di un operatore medio rappresentativo Le aspettative statiche sono esogene: gli operatori si attendono per il futuro lo stesso valore corrente delle variabili, che non avranno cambiamenti: è rilevante il dato dell ultimo periodo. Secondo le aspettative estrapolative la differenza tra valore atteso e valore corrente è proporzionale alla variazione del valore corrente nell ultimo periodo (mese, anno, ecc.): sono rilevanti i dati degli ultimi due periodi. Con le aspettative adattive il valore atteso di una variabile dipende dai valori passati, non solo da quelli degli ultimi periodi: gli operatori correggono gli errori delle aspettative passate. Il valore futuro è calcolato come una media dei valori passati, dando maggior peso ai valori dei periodi più recenti (dati di più periodi). In base alle aspettative razionali le previsioni migliori che gli operatori possono fare con l uso più efficiente delle informazioni disponibili, senza commettere errori sistematici di previsione. Sono le migliori previsioni possibili. Gli operatori si comportano in base a corrette anticipazioni degli esiti degli eventi e delle loro azioni. Perciò sono in grado di anticipare e di contrastare misure di politica fiscale e monetaria, così da renderle inefficaci. Sanno quando e come il governo e la banca centrale interverranno. Anzi,con la loro inerzia ( non fare nulla, tanto ci saranno Interventi pubblici ) possono obbligare governo e banca centrale ad intervenire. Secondo la c.d. nuova macroeconomia classica (una scuola di economia di impostazione neoclassico - monetarista): a) Tutti i mercati sono sempre in equilibrio e, in caso di squilibrio, si portano rapidamente in equilibrio con la perfetta flessibilità dei prezzi e dei salari. b) Tutti gli operatori (imprese e consumatori) hanno aspettative razionali. Il sistema economico rimane in equilibrio al tasso naturale di disoccupazione.
Le Aspettative Cosa sono le aspettative? Previsioni soggettive sui valori futuri delle variabili economiche. Non sono una teoria economica ma un metodo di analisi. Tema centrale della politica economica perché influenzano il comportamento degli agenti economici. Esempi: - le famiglie decidono quanto consumare sulla base delle aspettative di reddito futuro. - le imprese decidono quanto investire in base alle aspettative di rendimento futuro. Le aspettative dipendono da molti fattori, fra cui le azioni del governo: una modifica della politica monetaria o fiscale spinge gli individui a modificare le proprie aspettative e quindi ogni valutazione di efficacia di un intervento di politica economica deve tener conto dell effetto sulle aspettative. 3
Evoluzione Aspettative esogene (Keynes) Vedi efficienza marginale del capitale (i.e. tasso di profitto atteso) e domanda di moneta di natura speculativa (determinata dal corso futuro atteso dei titoli); Difetto: non è esplicitato il modo in cui si formulano (animal spirits). Aspettative adattive (Cagan, 1956; Nerlove, 1958; Friedman, 1968) Le aspettative attuali dipendono dall esperienza passata più recente; Difetto: Sono inefficienti perché guardano solo al passato. 4
Le aspettative adattive (AA) Le aspettative sono fondate sui valori passati delle variabili e sul margine di errore delle aspettative formulate al tempo precedente, ponderato per un fattore di aggiustamento, α: Valore passato Margine di errore Dove: è il valore futuro atteso; è il valore passato atteso; è il valore effettivo; 5 è il fattore di aggiustamento.
Le aspettative adattive (segue) Esempio: aspettative circa il tasso di inflazione (π) del 2014: Limiti delle aspettative adattive: Sono backward looking, considerano solo la storia passata della variabile, cioè non sono un metodo ottimizzante in quanto non utilizzano tutte le informazioni disponibili al tempo t. Gli agenti commettono errori sistematici di previsione, cioè si accorgono di sbagliare ma non imparano dagli errori passati, non sono informati. 6
Le aspettative razionali Formulazione originaria: John Muth (1961). Sviluppo nell ambito della teoria economica: Robert Lucas. Articoli chiave: Some International Evidence on Output-Inflation Tradeoffs, in American Economic Review, giugno 1973; Understanding Business Cycles, Carnegie- Rochester Conference Series on Public Policy, vol.5, 1977. Lucas: i metodi tradizionali di valutazione della PE (es. i modelli macroeconometrici) non tengono in adeguata considerazione l impatto della PE sulle aspettative (critica di Lucas). Caratteristiche del metodo: gli agenti economici, in condizioni di incertezza, formulano le proprie aspettative utilizzando tutte le informazioni disponibili al tempo t. Importante: Gli agenti non commettono errori sistematici di previsione (le aspettative sono in media corrette). Le aspettative sono endogene. Gli individui endogenizzano gli errori, ovvero si accorgono di sbagliare e migliorano la loro previsione, sono informati. 8
Le aspettative razionali (segue) Formulazione dell ipotesi di AR: Dove: è il valore futuro atteso; E è l operatore del valore atteso; con ε = errore di previsione; è il set di informazioni disponibili al tempo t. Le aspettative razionali sono espresse come valore atteso della variabile al tempo t+1, dato dalla media ponderata dei valori che la variabile può assumere con pesi pari alle probabilità associate, dato il set di informazioni nel periodo t. In pratica, gli operatori formulano aspettative sui valori futuri delle variabili che sono in media corrette. Ciò perché utilizzando tutte le info (anche errori passati) non commettono errori sistematici. Limiti: assioma di ergodicità: esistenza di una realtà preordinata (realtà ergodica), che non è nota (perché le informazioni sono incomplete) ma che può essere descritta (stimata) tramite funzioni di probabilità condizionate e oggettive; assenza processo di apprendimento (ogni informazione rilevante è inglobata immediatamente nel modello senza prevedere un certo periodo di apprendimento). 9
Media ponderata Ipotizzando che i valori che la variabile X può assumere al tempo t+1 e le probabilità associate al verificarsi di ciascun valore (i.e. il grado di verosimiglianza con cui ciascun valore è destinato a verificarsi) siano: x1 con probabilità p1; x2 con probabilità p2; x3 con probabilità p3; x4 con probabilità p4. La media ponderata è la somma dei valori che la variabile può assumere, da x1 a x4, moltiplicati (cioè pesati) per le relative probabilità, ovvero: Media ponderata = x1*p1 + x2*p2 + x3*p3 + x4*p4 1 0 POLITICA ECONOMICA 2012-2013 Le Aspettative
Esempio x1=5 con p1=0.2 x2=4 con p2=0.1 x3=9 con p3=0.6 x4=3 con p4=0.1 Media aritmetica = (5+4+9+3)/4= 5.25 Media aritmetica ponderata = (5*0.2) + (4*0.1) + (9*0.6) + (3*0.1) = 7.1 Perché la media ponderata è, in questo caso, più elevata di quella semplice? Perché viene dato più peso al valore della variabile con più alta probabilità di verificarsi rispetto alle altre, ovvero x3=9 con probabilità 0.6.
Aspettative razionali e politica economica AR è l ipotesi di base nei modelli attuali di politica economica (sia NMC, sia NEK). Effetti: Ha svolto un ruolo fondamentale nell ambito del dibattito circa l efficacia della politica monetaria sulla produzione e l occupazione (alimentando la c.d. PIH, vedi Sargent e Wallace, 1976 per la pol ec sistematica; Fischer 1977). Ha alimentato la critica di Lucas (non accettabile invarianza parametri nelle forme ridotte nei modelli di PE, V. Lucas, 1975). Ha evidenziato il problema dell incoerenza temporale della politica ottimale (vedi Barro e Gordon, 1983). Ha rivoluzionato la teoria del consumo (vedi Hall, 1978). Ha aperto la strada all utilizzo di modelli fondati sulla c.d. teoria dei giochi.
AR e PIH: IL MODELLO SARGENT -WALLACE Il problema dell inefficacia della politica economica sistematica sotto l ipotesi AR (c.d. PIH) è affrontato da S&W (1976): sotto l ipotesi AR, il pubblico non può essere sorpreso da eventi che accadono sistematicamente. Modello standard di NMC in cui si ha un sistema di 4 equazioni base (in logs): NB: e, v e OA DA EQM PM regola AR Il Modello SW (1976) rappresenta una delle prime e più controverse applicazioni delle AR alla PE alla base della c.d. PIH (criticata da Fischer (1977) e Taylor (1980) con il modello dei salari vischiosi).
IL MODELLO SARGENT E WALLACE (1976) (1) Per illustrare il Modello (in riferimento alla politica monetaria), partiamo dalla formulazione empirica della funzione di OA (in log) Consideriamo poi la seguente versione stocastica della eq. quantitativa della moneta (DA) ove v t rappresenta l esistenza di shock della velocità di circolazione della moneta, legati a variazioni nei gusti e/o delle tecniche di pagamento. Vogliamo verificare gli effetti di una politica monetaria sistematica sotto l ipotesi di AR da parte degli operatori. La politica monetaria sistematica viene esemplificata dalla seguente funzione (regola di PE): ove m t rappresenta lo stock di moneta nominale al tempo t; m t-1 lo stock di moneta nominale al tempo (t-1);. un coefficiente prefissato di variazione della quantità di moneta (monetary targeting); ε il margine di errore
IL MODELLO SARGENT E WALLACE (1976) (2) La formulazione del valore atteso dei prezzi al tempo t da parte degli operatori, sotto l ipotesi AR, si basa invece sul set di informazioni disponibile al tempo t-1. In formula: Ove: E t-1 [p t ] rappresenta il valore atteso del livello dei prezzi al tempo t in base all ipotesi di aspettative razionali; m t-1 lo stock di moneta nominale al tempo t-1 (noto agli operatori); il coefficiente prefissato di variazione della quantità di moneta (anch esso noto agli operatori); y il valore atteso del reddito nazionale y (ossia il valor medio): essendo sia v che ε ipotizzati come white noise, la media risulta pari a zero.
SOSTITUZIONI 1. Sostituisco la politica monetaria sistematica alla EQM: 2. Sostituisco p t e p te all OA : dalla quale si ricava: y t = y +α(m t 1 +λ y t +v t +ε t m t 1 - λ+ y)+e t
RISULTATO La produzione si discosta dal valore medio (trend) esclusivamente a causa delle componenti erratiche. Infatti, le variabili note agli operatori al tempo t-1 non incidono sullo scostamento fra prezzi effettivi e prezzi attesi al tempo t. La politica monetaria sistematica non ha, cioè, effetti reali nel sistema. Ne consegue che gli unici effetti reali della politica monetaria sistematica sono paradossalmente legati alla sua componente erratica: il che è proprio l effetto opposto rispetto a quello desiderato da una politica economica anticiclica.
PIH Da ciò deriva la PIH proposizione di inefficacia della PE: se le aspettative sono razionali, le uniche politiche economiche che hanno un effetto sulle variabili reali sono quelle impreviste, ma, dato che le aspettative sono razionali, le uniche politiche impreviste sono quelle imprevedibili Come già sostenuto da Friedman (1953), pertanto, anche Sargent e Wallace (1976) dimostrano che gli unici effetti reali della politica monetaria sono quelli di amplificare le variazioni cicliche dell output rispetto al suo trend. Essi dimostrano, tuttavia, a differenza di Friedman, che l inefficacia della politica monetaria si estende anche al caso dell adozione di una politica monetaria sistematica.
IL DIBATTITO SULL EFFICACIA DELLA POLITICA ECONOMICA Il contributo di SW ha acceso un ampio dibattito fra gli addetti ai lavori, determinando un generale ripensamento circa il ruolo e l utilità della politica economica. Si fece strada all epoca l idea che PIH fosse un implicazione necessaria dell ipotesi di AR. Stanley Fischer (1977) e successivamente John Taylor (1980) dimostrarono, al contrario, la plausibilità di modelli basati sull ipotesi AR in cui politiche economiche sistematiche conservano l efficacia e la possibilità di stabilizzare il sistema economico. La spiegazione è legata all esistenza di vincoli ad agire che non permettono agli operatori di modificare continuamente il loro comportamento al variare delle aspettative. NB! - NMK vincolo ad agire (salari vischiosi, v. Fischer, 1977 e prezzi vischiosi, v. Mankiw, 1988)