SOSTEGNO ALL AUTONOMIA DELLA PERSONA CON DISABILITÀ Pedagogista Treviso 2017
Nelle nostre scuole
DISABILITA : è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale Le disabilità più frequenti nel soggetto in età evolutiva sono: MOTORIE PSICO-RELAZIONALI INTELLETTIVE
Disabilità MOTORIA: manifesta un complesso di sintomi che alterano o impediscono la corretta motilità di un individuo Disabilità PSICO-RELAZIONALE: ha difficoltà negli scambi socio-relazionali Disabilità COGNITIVA : ha difficoltà nello sviluppo delle strutture logiche e di ragionamento
SCUOLA Promuovere Autonomia Motivazione Necessario cercare sempre strade alternative o nuove
AUTONOMIA È la capacità di una persona di riconoscere i propri limiti funzionale e di trovare le strategie migliori al fine di raggiungere i propri obiettivi. (Organizzazione Mondiale della sanità). Autonomia = Partecipazione Il miglior recupero di capacità funzionali delle persone è quindi finalizzato al più alto livello di partecipazione possibile nella vita quotidiana. (ICF)
SCUOLA E AUTONOMIA Il compito della scuola è di favorire l integrazione sociale dei bambini/ragazzi con disabilità. L aumento del grado di autonomia diventa uno scopo fondamentale di qualsiasi intervento educativo e didattico con il bambino disabile.
SCUOLA E AUTONOMIA Gli obiettivi della scuola devono essere orientati ad un PROGETTO DI VITA che ha inizio fin dalla nascita del bambino con disabilità.
SCUOLA E AUTONOMIA I bambini/ragazzi disabili generalmente presentano una forte resistenza al cambiamento dovuta alla loro rigidità funzionale e alla difficoltà di affrontare esperienze nuove. Risulta pertanto fondamentale che vi sia coesione tra le persone che interagiscono con loro al fine di favorire il consolidamento delle competenze da raggiungere.
ACCOMPAGNAMENTO ALL AUTONOMIA Conoscere le caratteristiche della persona Massima riduzione dei rischi Favorire la conoscenza di strategie Potenziare l uso di ausili Controllo a distanza Concedere libertà di azione Prendere consapevolezza degli errori Favorire la consapevolezza di sé, dei propri limiti Discutere gli errori commessi.
QUALE AUTONOMIA PER L INTEGRAZIONE Autonomia Personale Comunicativa Relazionale Conoscenza e controllo di sé Capacità di chiedere Capacità decisionale Capacità di prendere iniziative Gestione del proprio tempo Acquisizione delle strumentalità scolastiche di base Uso delle abilità scolastiche acquisite in modo funzionale
AUTONOMIA PERSONALE Igiene della persona Igiene del corpo Igiene dei capelli Igiene del vestiario Utilizzo del bagno Comportamento a tavola Preparazione del vassoio Scelta del cibo Regole di sana alimentazione
Ausili per l alimentazione
Ausili per la posizione seduta
Cura posturale
Ausili per lo spostamento
AUTONOMIA COMUNICATIVA Considerare la capacità di comunicare posseduta dal ragazzo Le modalità comunicative possono essere diverse (verbale, mimica, gestuale) Spesso vengono utilizzate ausili per la comunicazione
AUTONOMIA COMUNICATIVA Comunicazione Alternativa (immagini, disegni, oggetti.)
AUTONOMIA COMUNICATIVA Comunicazione Alternativa (immagini, disegni, foto, PCS.)
AUTONOMIA COMUNICATIVA Comunicatori e sensori
AUTONOMIA RELAZIONALE Rimanere all interno di un gruppo Saper aspettare Saper chiedere al bisogno Rapportarsi con gli adulti Rapportarsi con i coetanei Comportamento nei luoghi pubblici
AUTONOMIA NEL TEMPO LIBERO Organizzazione del tempo Utilizzo funzionale dell orologio Scegliere un attività di gioco adatta all età Coltivare degli interessi Sfogliare e leggere giornali e/o riviste
AUTONOMIE SOCIALI Sapersi spostare in vari ambienti Attraversare le strada Conoscere le proprie generalità Rispettare norme di sicurezza Utilizzare mezzi di trasporto Conoscere ed utilizzare il denaro Chiedere informazioni Conoscere la funzione dei luoghi pubblici Leggere indicazioni Utilizzo del cellulare
AUTONOMIA LAVORATIVA Comprensione delle consegne Capacità di controllo attentivo Riconoscere gli errori Portare a termine il lavoro assegnato Utilizzare strumenti e attrezzature Capacità di trovare soluzioni a problemi di vita pratica Richiedere aiuto all altro Completamento del lavoro
COME FAVORIRE LE AUTONOMIE E necessario stabilire con il soggetto il ruolo, la relazione genuina, non pietistica, non sostitutiva, ma rispettosa dei limiti e dei tempi operativi del bambino/ragazzo Evitare commenti sulla loro disabilità in loro presenza e soprattutto con i compagni (pesantezza, fatica, antipatia, capacità) Può essere necessario meno aiuto fisico, ma guida, sostegno, incoraggiamento
Chiedere al bambino la collaborazione in ciò che riesce a fare durante lo svolgimento delle attività Dare al bambino con problematiche motorie gravi la sicurezza corporea (posizionamentitrasferimenti) Osservare nel tempo il tipo di risposta che il bambino è in grado di fornire (gestuale, verbale, sonora)
Osservare, per quanto possibile, l autonomia spontanea quando il bambino è libero da consegne Rinforzare la motivazione all autonomia e i progressi, coinvolgendo i compagni di scuola, gli insegnanti, la famiglia Orientare il bambino nei percorsi da compiere all interno della scuola (aiutarsi con l arredo, i colori, i contrassegni o icone)
Addestrare, secondo i limiti, il bambino alla sequenzialità finalizzata delle azioni (lavaggio mani- uso wc, aprire lo zaino-prendere la merenda ecc.)
Favorire il riconoscimento delle proprie cose e del proprio vestiario. Addestrare il bambino a collocare su di sé i capi di vestiario (adottare strategie e modalità diversificate per le diverse disabilità)
Durante la mensa imboccare il bambino con cibi appropriati (frullati, macinati), rispettare i tempi di deglutizione, non usare posizioni scomode o sfavorevoli alla deglutizione Favorire l uso di una posata, il bicchiere con il manico, l uso della caraffa piccola con poca acqua, l uso del tovagliolo
Chiedere la stessa autonomia allo stesso modo e quando serve per attività comuni Adottare un linguaggio più evoluto nella terminologia con i bambini che hanno strutturato il linguaggio Usare, se necessario, un piccolo diario di andata e ritorno, per mantenere informata la famiglia