UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI A. MORO Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Pedagogia della marginalità Pedagogia sociale a.a. 2018/2019 Convivere a scuola Gli stili educativi dei docenti e il clima di classe Valeria Rossini valeria.rossini@uniba.it LA QUALITÀ DELL INSEGNAMENTO: UNA QUESTIONE DI STILE Gli stili educativi si riferiscono a un ampio campo semantico che ingloba gli stili di insegnamento, la cui variabilità spiega più di ogni altra variabile relativa alle caratteristiche della classe e della scuola le diversità nel rendimento degli alunni e nella coesione del gruppo. Stili di insegnamento centrato sul docente intermedio centrato sullo studente 1
LO STILE PEDAGOGICO Per stile pedagogico intendiamo l insieme delle condotte cognitive, emotive e relazionali utilizzate dal docente nella gestione del gruppo classe in dipendenza della funzione di insegnamento personalmente svolta. L. Valle IL PEDAGOGICAL CARING Quattro caratteristiche del docente che sa prendersi cura dell allievo (Wentzel, 1997, 2002): - coinvolgimento positivo dell insegnante nella propria professione. - aspettative di successo nei confronti degli alunni; - capacità di ascolto; - restituzione di adeguati feedback. 2
GLI STILI EDUCATIVI Stile educativo Concezione dell insegnamento Atteggiamento del docente Effetti sugli studenti Autoritario alto controllo bassa affettività trasmissiva direttività obbedienza frustrazione Lassista basso controllo alta affettività Autorevole spontaneistica disimpegno alto controllo alta affettività costruttivista facilitazione anarchia insicurezza collaborazione responsabilità 5 COMUNICARE E/È AIUTARE ricettività: fare posto all altro relazione educativa responsività: saper rispondere all'altro Per esserti d aiuto metterò da parte me stesso il sé dell interazione ordinaria ed entrerò nel mondo della tua percezione nel modo più completo di cui sia capace. Diventerò, in un certo senso, un altro sé per te un alter ego per i tuoi stessi atteggiamenti e sentimenti una sicura occasione per te di esaminarti con maggior chiarezza, di viverti con maggiore profondità e verità, di prendere decisioni più importanti». C. Rogers 3
LA RELAZIONE INSEGNANTE-ALUNNO COME RELAZIONE DI AIUTO Congruenza: nel rapporto con i miei alunni riesco a essere autentico e trasparente? Accettazione positiva incondizionata: accetto i miei alunni per come sono e non per come vorrei che fossero? Comprensione empatica: mi sforzo di comprendere i sentimenti e i vissuti dei miei alunni e di comunicare loro questa comprensione? I LIVELLI DELLA COMUNICAZIONE verbale (parole e frasi) 7% paraverbale (tono, volume, ritmo della voce) 38% non verbale (postura, mimica facciale, gestualità, prossemica) 55% 4
PER ASCOLTARE SERVONO SEI ORECCHIE 1. CONTENUTO: cosa vuole dirmi? 2. AUTOPRESENTAZIONE: cosa vuole dirmi di sé? 3. RICHIESTA: cosa vuole da me? 4. RELAZIONE: come mi sta parlando? 5. EMOZIONE: quali emozioni sta provando? 6. AUTOASCOLTO: quali emozioni sto provando? LA PAURA DEL CONFLITTO Liberarsi dall obbligo di essere sempre d accordo significa avere il coraggio di muovere critiche, dissociarsi e fare opposizione. E questo è possibile anche tra docenti e alunni, in quanto parte attiva del gruppo classe, seppure con ruoli e compiti diversi. Un gruppo è tale non quando lavora all unisono, ma quando raggiunge l armonia. In questa accezione, l unione non implica tanto una perfetta identità di vedute, quanto un perfetto accordo tra prospettive diverse. In una classe, l insegnante si aspetta di essere ascoltato. Lo studente pure. E. Abbè 5
IL GRUPPO Etimologia: da nodo o tondo, indica «una quantità di persone unite insieme, in modo da potersi abbracciare coll occhio e considerare quasi un sol tutto». Definizione: entità sociale che accoglie un insieme di individui che interagiscono con regolarità. finalità: condivisione e coerenza degli scopi organizzazione: rappresentazione unitaria dinamiche evolutive: impegno attivo e cooperativo PROPRIETÀ DEL GRUPPO Vincoli: insieme degli elementi che si accumulano nel tempo (norme, risorse, storia); Confine: grado di separazione o di connessione degli elementi. Struttura: - gruppo di lavoro: orientato all apprendimento e centrato sul compito; - gruppo di base: orientato alla comunicazione e centrato sugli scambi relazionali. 6
LA GESTIONE DEL CONFINE Disimpegno: impermeabilità Invischiamento: iperreattività Adattamento: flessibilità LA GESTIONE DELLE RELAZIONI strutture strategie suggerimenti potere responsabilizzazione distribuire la leadership comunicazione partecipazione controllare i flussi comunicativi ruoli dinamiche socio-affettive riconoscimento prosocialità decostruire pregiudizi e stereotipi favorire la conoscenza e il supporto reciproco 7
LA LEADERSHIP: NASTRO ADESIVO DELLE RELAZIONI Processo d'influenza sui membri del gruppo per il perseguimento degli scopi comuni: - qualità individuali; - identità del gruppo; - differenze di genere. COSTRUIRE IL GRUPPO: DUE EQUIVOCI 1. Omogeneità/ eterogeneità: attività cooperative; pratiche discorsive. 2. Gestione del conflitto: controversia; conflitto intellettuale; conflitto di interessi; conflitto di sviluppo. Capacità di discutere Decision making 8
SCHOOL BONDING Senso di appartenenza, legame di connessione alla scuola. Ha effetti positivi su: - relazioni con pari e docenti; - impegno e rendimento ; - partecipazione alle attività; - prevenzione della dispersione; - prevenzione del bullismo. LA CLASSE COME SPAZIO EDUCATIVO RELAZIONI IN CLASSE Rapporti associativi Legami affettivi e spontanei empatia cooperazione affiliazione attrazione 9
CLIMA DI CLASSE È il contesto socio-psicologico in cui avvengono le relazioni (Clark, 1983). È una qualità relativamente stabile del contesto che, in quanto percepita, condiziona il vissuto emozionale e il comportamento dei singoli soggetti (Hoy e Miskel, 1986). È quella qualità che crea il senso di appartenenza a qualcosa che va oltre il singolo individuo e che suscita vissuti di benessere emozionale (Freiberg, 1999). È la percezione collettiva che gli alunni hanno del loro stare in classe con i diversi insegnanti e che è tale da influenzare la loro motivazione e il loro impegno (McBer, 2000). CLIMA DI CLASSE Il clima di classe è creato dalla rete delle relazioni affettive, dalle molteplici motivazioni a stare insieme, dalla collaborazione in vista di obiettivi comuni, dall apprezzamento reciproco, dalle norme e modalità di funzionamento del gruppo. (Polito, 2000) Il clima di classe è l insieme degli atteggiamenti, dei comportamenti e delle relazioni che si instaurano in quel contesto. (L. Miato) 10
LE TIPOLOGIE DI CLIMI DI CLASSE Individualistico rinunciatario Democratico cooperativo Competitivo aggressivo 11