Passi per Guadagnare Salute

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Regione Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Passi per Guadagnare Salute 2010 Regione Sistema di sorveglianza Passi Rapporto regionale 2010 1

Rapporto a cura di: Rossella Cecconi, Franca Mazzoli, Giorgio Garofalo Coordinamento Regione Sistema di Sorveglianza PASSI Emanuela Balocchini, Annalisa Pasquariello Referente e vice referente Regione Sistema di Sorveglianza PASSI Con la collaborazione di Cristina Taddei, Antonino Sala Scuola di Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva Università degli Studi di Firenze Anna Cappelletti Referente Intervistatori Passi ASL 10 Firenze Coordinatori e Intervistatori aziendali Sistema di Sorveglianza PASSI ASL 1 Massa ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli Vasco Merciadri (Coordinatore) Danila Caccialupi, Cristiana Cappelli, Ada Carioli, Delia Cellini, Paola Marchini, Annalia Prati, Diego Sullutrone (Intervistatori) Luca Ricci (Coordinatore) Rita Susie Monterastelli, Bianca Maria Mulini, Emma Pieroni, Gloria Puccetti, Roberto Cavani (Intervistatori Wanda Wanderlingh (Coordinatore) Katiuscia Banci, Laura Barsanti,Monica Bertagni,Tea Isa Breschi, Sabrina Cimò, Rossella Guidotti, Brunella Maggiolo, Alessandra Maraviglia (Intervistatori) Maurizio Lazzeri (Coordinatore) Daniela Foderà, Laura Spada, Marzia Pisaneschi, Doriana Savella, Francesca Simonetti, Barbara Degli Esposti, Rossella Garagalli, Vanna Margheri (Intervistatori) Luca Carneglia (Coordinatore) Valentina Bacci, Scilla Boaretti, Mariangela di Lisio, Cinzia Fruzzetti, Federico Menichetti, Paola Susini (Intervistatori) Alessandro Barbieri (Coordinatore) Monica Belcari, Rita Ferrini, Rita Guidetti, Alessandra Meini, Andrea Nazzari (Intervistatori) Silvia Cappelli (Coordinatore) Katia Moretti, Riccardo Frazzetta, Simona Gorelli, Teresa de Florian, Veronica Meoni (Intervistatori) Anna Beltrano (Coordinatore) Carla Caracolli, Laura Bizzi, Lia Detti, Lorella Nocentini, Piera Ferrini, Sara Bartolini (Intervistatori) Maria di Cunto (Coordinatore) Paola Baldelli, Manuela Bassetti, Maria Gloria Bertini, Carla Gemigni, Elisabetta Pretolani, Carla Radi (Intervistatori) Rossella Cecconi (Coordinatore) Daniela Rinaldi, Rossana Ronconi, Silvia Cecchi, Gigliola Petricci,Gigliola Villani, Silvia Terzani, Licia Taras, Simona Belli, Elena Brandi, Franca Chiti (Intervistatori) Marinella Chiti (Coordinatore) Elisabetta Alfaroli, Anna Ceccanti, Daniela Ghinassi, Antonella Mazzanti, Annamaria Grassini (Intervistatori) ASL 12 Viareggio Franco Barghini (Coordinatore) Laura Marini, Fulvia Pieroni, Laura Storietti (Intervistatori) Un ringraziamento particolare a tutte le persone intervistate per la cortesia e la disponibilità dimostrata; ai Medici di Medicina Generale per la loro collaborazione; al Gruppo Tecnico Nazionale PASSI per il loro prezioso supporto.

Indice Presentazione Passi per Guadagnare Salute Regione 5 4 Metodi Consumo di alcol L abitudine al fumo Attività fisica Alimentazione Sintesi dei risultati e spunti per le azioni Guadagnare salute azioni e progetti dal PSR 2008-2010 e PRP 2010-2012 Il valore di una telefonata Bibliografia 6 8 17 23 30 40 42 44 46 3 3

Presentazione Le sorveglianze sugli stili di vita, che monitorano i comportamenti più a rischio per la salute (alimentazione, fumo, abuso di alcol e sedentarietà) nelle diverse fasce di popolazione, risultano strumenti strategici per indirizzare gli interventi che favoriscono cambiamenti verso una corretta alimentazione (meno carne e più frutta e verdura), la scelta di non fumare, un consumo responsabile di alcol ed una attività fisica moderata, secondo le raccomandazioni dell OMS. Fra le sorveglianze è attiva in Regione dal 2007 l indagine Passi, che raccoglie dati sulle abitudini relative agli stili di vita, utilizzando il metodo dell intervista telefonica, condotta sulla base di un questionario strutturato. Secondo gli ultimi dati, circa un terzo dei toscani non fuma, e un fumatore su quattro non è ancora riuscito a smettere di fumare; se due persone su cinque non bevono affatto alcol, un soggetto su cinque beve in maniera altamente rischiosa per la propria salute. Il fenomeno degli incidenti alcol-correlati è in crescita. Quasi tutti gli intervistati mangiano quotidianamente almeno una porzione di frutta e verdura, un po meno della metà (42%) ne consuma dalle 3 alle 4 porzioni e solo il 5% arriva alle 5 porzioni consigliate. Inoltre il 58% della popolazione risulta in normopeso, mentre in soprappeso è una persona su tre. Infine solo un terzo della popolazione è fisicamente attiva (33%). Anche se rispetto ad altre realtà del Paese la popolazione toscana conduce una vita abbastanza salutare, tuttavia sono numerose le criticità su cui intervenire. Il programma ministeriale Guadagnare Salute: rendere facili le scelte di salute e il relativo programma regionale (DGR n.800/2008) perseguono proprio la finalità di sostenere interventi e progetti a livello locale sugli stili di vita e molti di questi sono presenti nei piani nazionali e regionali di prevenzione. I risultati di PASSI, in raccordo con gli esiti delle altre sorveglianze HBSC, Okkio alla Salute ed Edit, forniscono utili elementi per ripensare gli interventi di prevenzione e promozione della salute e per rafforzare e monitorare nel tempo gli effetti. Presentiamo questo report come supporto per migliorare la programmazione degli interventi, in un ottica di strategia intersettoriale, e per facilitare azioni incisive sui determinanti di salute. Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale 4

Passi per Guadagnare Salute Regione 2010 Il programma Guadagnare Salute promosso dal Ministero della Salute e approvato con DPCM 4 maggio 2007, nasce dall esigenza di diffondere e facilitare, con un approccio non soltanto medico ma multisettoriale, comportamenti che influiscono positivamente sullo stato di salute della popolazione. Secondo i dati dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l 86% delle morti, il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia, sono determinate da patologie croniche, che hanno come minimo comune denominatore una scorretta alimentazione, inattività fisica, abitudine al fumo ed abuso di alcol, principali fattori di rischio di malattie cronico-degenerative. PASSI è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta al quale collaborano tutte le regioni e provincie autonome. L obiettivo è stimare la frequenza e l evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Personale delle ASL, specificamente formato, effettua, con un questionario standardizzato, interviste telefoniche (almeno 25 al mese) ad un campione rappresentativo della popolazione di età compresa tra 18 e 69 anni. Mediante il sistema PASSI è possibile monitorare la maggior parte dei comportamenti affrontati dal programma Guadagnare Salute per verificarne l andamento nel tempo e per indirizzare gli interventi di sanità pubblica. Nel corso dell anno 2010 sono state intervistate in 3039 persone: questo report presenta i risultati più importanti sui quattro ambiti di Guadagnare Salute : alcol, fumo, attività fisica e alimentazione. Si presentano in modo sintetico gli obiettivi e le strategie del programma Guadagnare Salute rendere facili le scelte salutari e le principali azioni messe in campo dalla Regione per promuovere comportamenti favorevoli alla salute. Risulta difficile costruire una mappa completa delle attività e dei programmi in essere poiché spesso si tratta di azioni intersettoriali che coinvolgono il mondo della scuola, le associazioni di volontariato, i comuni, in alcuni casi anche imprese. Inoltre il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 ha precisato e arricchito la gamma di progetti e programmi per la realizzazione degli obiettivi di Guadagnare Salute determinando un quadro in evoluzione. Per tale motivo l elenco delle attività e delle azioni non può essere esaustivo. 5 5

Metodi Caratteristiche della sorveglianza PASSI PASSI è un sistema di sorveglianza locale, con valenza regionale e nazionale. La raccolta dati avviene a livello di ASL tramite somministrazione telefonica di un questionario standardizzato e validato a livello nazionale ed internazionale. Le scelte metodologiche sono conseguenti a questa impostazione e pertanto possono differire dai criteri applicabili in studi che hanno obiettivi prevalentemente di ricerca. Popolazione oggetto di studio La popolazione oggetto di studio è costituita dalle persone di 18-69 anni iscritte alle Anagrafi Sanitarie delle 12 ASL toscane, periodicamente aggiornate. Criteri di inclusione nella sorveglianza PASSI sono: la residenza nel territorio di competenza delle ASL e la disponibilità di un recapito telefonico. I criteri di esclusione sono: la non conoscenza della lingua italiana per gli stranieri, l impossibilità di sostenere un intervista (ad esempio, per gravi disabilità), il ricovero ospedaliero o l istituzionalizzazione durante il periodo dell indagine. Strategie di campionamento Il sistema di sorveglianza PASSI è nato soprattutto per fornire informazioni sulle condizioni di salute e gli stili di vita della popolazione a livello delle ASL, il campionamento deve garantire quindi la rappresentatività a livello aziendale. Il tipo di campionamento scelto per la sorveglianza PASSI è il campionamento stratificato proporzionale per sesso e classi di età (18-34, 35-49, 50-69) ed è direttamente effettuato dall Anagrafe Sanitaria di ciascuna ASL. Il protocollo dello studio prevede inoltre che la dimensione minima del campione mensile di persone intervistate, per ciascuna ASL, sia almeno di 25 unità. Per raggiungere la dimensione minima del campione mensile sono previste precise modalità di sostituzione delle persone non eleggibili o irreperibili o che non desiderano partecipare all indagine. Interviste I cittadini selezionati e i loro Medici di Medicina Generale, sono stati preventivamente avvisati tramite una lettera personale informativa spedita dall ASL. I dati raccolti sono quelli autoriferiti dalle persone intervistate, senza l effettuazione di misurazioni dirette da parte di operatori sanitari. Le interviste alla popolazione in studio sono state condotte nell anno 2010 dal personale AS e infermieristico operante nell ambito dei Dipartimenti di Prevenzione, con cadenza mensile (luglio e agosto sono stati considerati come un unica mensilità). Complessivamente sono state condotte 3039 interviste telefoniche con una durata media, per intervista, di 21 minuti. Il numero di interviste effettuate con il metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interview) è aumentato negli anni fino al 54% del 2010. La qualità dei dati è stata assicurata da un sistema automatico di controllo al momento del caricamento e da una successiva fase di analisi ad hoc con conseguente correzione delle anomalie riscontrate. La raccolta dati è stata costantemente monitorata a livello locale, regionale e centrale attraverso opportuni schemi ed indicatori implementati nel sistema di raccolta centralizzato via web (passi-dati): tasso di risposta 83%, rifiuti 11,8%, non reperibili telefonicamente 5,2%. 6 6

Analisi delle informazioni L analisi dei dati raccolti è stata effettuata utilizzando il software EPI Info 3.5.1 Per agevolare la comprensione del presente rapporto i risultati sono stati espressi in massima parte sotto forma di percentuali e proporzioni, riportando le stime puntuali con gli intervalli di confidenza al 95% solo per la variabile principale. Per gli indicatori di principale interesse di ciascuna sezione, sono inoltre presentati i valori relativi all insieme delle ASL partecipanti al sistema PASSI ( pool PASSI ) nel 2010, anche questi pesati secondo la stessa metodologia utilizzata per ottenere i risultati regionali. Il report 2010 riassume i risultati più importanti sui quattro ambiti di Guadagnare Salute. 7 7

Consumo di alcol L alcol concorre a determinare molteplici problemi sanitari e sociali (dalla sindrome fetoalcolica nei neonati agli incidenti stradali - prima causa di morte in età giovanile -, dai disturbi mentali alla violenza, dalle patologie croniche del fegato fino ad alcuni tipi di neoplasia). Per tali ragioni al consumo di alcol viene attribuito circa il 4% del carico di sofferenze in termini di anni di vita in buona salute persi (Daly). Anche l impatto economico è notevole: si stima che i costi indotti dal consumo di alcol ammontino a più dell 1% del prodotto interno lordo. La definizione delle quantità-soglia per il consumo forte di alcol è stata recentemente abbassata dall INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) in accordo con gli sviluppi della ricerca scientifica sull argomento: in base alla nuova definizione sono da considerare forti bevitori gli uomini che bevano più di 2 unità alcoliche al giorno e le donne che bevano più di 1 unità (in passato 3 e 2 unità rispettivamente). L unità alcolica corrisponde a una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore. Quante persone consumano alcol? In nel 2010 tra le persone intervistate quasi 6 su 10 hanno riferito di aver bevuto almeno un unità di bevanda alcolica negli ultimi 30 giorni. Il dato è in linea con la media nazionale (55%). Tramite analisi multivariata, si conferma una forte associazione tra consumo di alcol e sesso (più elevato negli uomini) e livello di istruzione elevato (laurea/media superiore). Il 56% degli intervistati ha riferito di consumare alcol durante tutta la settimana, mentre il 44% prevalentemente durante il fine settimana. Complessivamente un intervistato su 5 può essere ritenuto un consumatore a rischio (forte bevitore e/o bevitore fuori pasto e/o bevitore binge ). Consumo di alcol PASSI 2010 % IC 95% Bevuto una o più unità alcoliche nell ultimo mese 57,6 55,7 59,4 Bevitori (solo o prevalentemente) fuori pasto 6,5 5,4 7,6 Forti bevitori* 10,0 8,9 11,2 Bevitori binge** 8,7 7,4 10,0 Bevitori a rischio*** 19,5 17,8 21,1 * più di due unità di alcol per gli uomini (più di una per le donne), in media, al giorno (riferito agli ultimi 30 giorni) ** almeno una volta 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità alcoliche in singola occasione (riferito agli ultimi 30 giorni) *** bevitori fuori pasto o bevitori binge o forti bevitori; poiché una persona può appartenere a più di una categoria di rischio, la percentuale dei bevitori a rischio non corrisponde alla somma dei singoli comportamenti Consumo di alcol a rischio 8 8

Quali sono le caratteristiche dei bevitori a rischio? Il consumo a rischio è più frequente tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (in modo particolare tra i 18 e i 24 anni), gli uomini, le persone con livello di istruzione alto (laurea). Analizzando con un modello logistico multivariato tutte queste caratteristiche insieme, le variabili (età, sesso, istruzione alta) rimangono associate in maniera statisticamente significativa con il consumo a rischio. Non si osservano invece differenze statisticamente significative in relazione alla condizione economica. Consumo a rischio (ultimo mese) - PASSI 2010 (n=2902) Pool Asl (n=35522) ETA' 18-24 25-34 35-49 50-69 SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFFICOLTA' ECONOMICHE molte qualche nessuna 16% 16% 13% 14% 16% 14% 11% 12% 17% 18% 18% 17% 17% 18% 28% 26% 23% 25% 21% 21% 27% 23% 21% 22% 36% 41% Pool PASSI 0% 5% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 9 9

Tra le varie ASL della si osservano differenze geografiche statisticamente significative: dal nella ASL 6 (Livorno) al 32% nella Asl 7 (Siena). Consumo a rischio (ultimo mese) per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 17,8 26,6 22,7 12,5 19,7 10,0 31,8 15,2 10,5 20,9 22,8 23,9 19,5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 % Quali sono le caratteristiche dei bevitori binge? Si definisce bevitore binge chi ha bevuto nell ultimo mese 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità alcoliche in una singola occasione. Questa modalità di consumare alcol ritenuta ad alto rischio riguarda il 9% circa degli intervistati e risulta significativamente più diffuso nei giovani tra i 18 e i 34 anni, negli uomini e nelle persone con livello di istruzione medioalto. L analisi logistica multivariata conferma l esistenza di un associazione tra consumo binge e età, sesso ed istruzione alta (laurea), ma non con le difficoltà economiche. 10 10

Consumo binge (ultimo mese) - PASSI 2010 (n=2774) Pool Asl (n=34965) ETA' 18-24 25-34 35-49 50-69 SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFFICOLTA' ECONOMICHE molte qualche nessuna 4% 4% 4% 6% 6% 6% 7% 7% 7% 8% 8% 8% 8% 9% 9% 9% 11% 12% 12% 13% 14% 14% 15% 15% Pool PASSI 0% 2% 4% 6% 8% 12% 14% 16% Come per il consumo a rischio, anche per il binge drinking si osservano differenze geografiche statisticamente significative tra le varie ASL toscane. Il valore più basso (3%) è quello della ASL 9 (Grosseto) mentre il più alto (17%) è sempre quello della ASL 7 (Siena). Consumo binge (ultimo mese) per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 5,9 9,9 12,3 4,5 7,8 3,1 17,3 6,4 2,8 10,8 11,2 8,4 8,7 0 5 10 15 20 25 30 % 11 11

L attenzione degli operatori sanitari al consumo di alcol I medici di medicina generale e gli altri operatori sanitari dovrebbero ricercare sistematicamente, tra i loro assistiti, coloro per cui il bere alcol è diventato o sta diventando un problema e un rischio. In tuttavia solo il 13.6% degli intervistati riferisce che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sul consumo di alcol, rispetto a una media nazionale (pool di Asl) del 15%. Nel confronto geografico tra le diverse ASL della si osservano differenze statisticamente significative. Infatti nella ASL 5 (Pisa) solo 2 intervistati su 100 riferiscono che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sul consumo di alcol, rispetto a 2 intervistati su 10 nella ASL 4 (Prato). Consumo di alcol chiesto dal medico per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 16,1 16,3 12,7 22,0 1,9 6,8 18,4 15,4 11,0 16,8 13,7 12,9 13,6 0 5 10 15 20 25 30 % 12 12

In nel 2010 tra coloro che negli ultimi 12 mesi sono stati dal medico, solo il 6% dei bevitori a rischio dichiara di aver ricevuto il consiglio di bere meno. In particolare: 9% nei forti bevitori 2% nei bevitori binge 8% nei bevitori fuori pasto Rispetto ai dati rilevati nel 2010 a livello nazionale (pool di Asl) la percentuale di intervistati che hanno ricevuto il consiglio di bere meno in risulta più elevata nei bevitori fuori pasto (8% vs 4%) e più bassa nei bevitori binge (2% vs 8%). bevitori a rischio* Categorie di bevitori a rischio che hanno ricevuto il consiglio di bere meno da un operatore sanitario - PASSI 2010 - Pool di ASL forti bevitori bevitori binge bevitori fuori pasto 2% 4% 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% Pool PASSI 6% 6% *I bevitori a rischio possono essere presenti in più di una delle tre categorie di rischio (fuori pasto, binge, forte bevitore) 8% 8% 8% 9% Quante persone guidano sotto l effetto dell alcol? PASSI rileva i dati relativi alla frequenza di guida sotto l effetto dell alcol riferiti dagli intervistati che hanno viaggiato in auto, nel periodo di riferimento sia come conducenti sia come persone trasportate. Tra coloro che hanno consumato alcolici nei 30 giorni precedenti all intervista, in nel 2010 un intervistato su dieci ha dichiarato di aver guidato un auto o una moto nell ora successiva all aver bevuto almeno due unità alcoliche (dato in linea con la media nazionale). La guida sotto l effetto dell alcol è un comportamento riferito più spesso dagli uomini (13%) che dalle donne (5%) e nelle persone con livello di istruzione basso. Nell analisi multivariata tuttavia si conferma solo una forte associazione tra guida sotto l influenza dell alcol e il sesso. 13 13

Guida sotto effetto dell'alcol (ultimo mese) - PASSI 2010 (n=1560) Pool Asl (n=19724) ETA' 18-24 25-34 35-49 50-69 SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFFICOLTA' ECONOMICHE molte qualche nessuna 3% 5% 7% 8% 8% 9% 9% 9% 9% 9% 11% 12% 13% 13% 14% Pool PASSI 0% 2% 4% 6% 8% 12% 14% 16% Per quanto riguarda la guida sotto l effetto dell alcol non si riscontrano differenze geografiche statisticamente significative tra le diverse ASL toscane, fatta eccezione per la ASL 7 (Siena) dove si registra il valore più elevato (18%). Guida sotto effetto dell'alcol per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 13,6 10,6 12,7 10,8 6,5 11,6 17,6 7,9 5,1 5,7 10,3 15,2 9,6 0 5 10 15 20 25 30 % 14 14

I controlli delle forze dell ordine Nel 2010, in dei circa 2825 intervistati che dichiarano di essere andati in auto o in moto negli ultimi 12 mesi, il 35% ha riferito di aver subito un controllo da parte delle forze dell ordine, in veste di guidatore o di passeggero (dato in linea con la media nazionale: 34%). Tra le persone che sono state fermate, come guidatori o passeggeri, questo controllo è capitato in media circa due volte. Dal confronto tra le ASL toscane emergono differenze geografiche statisticamente significative. Il range varia dal 27% della ASL 6 (Livorno) al 51% della ASL 8 (Arezzo). Controlli forze dell'ordine per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 27,7 46,5 36,9 29,2 30,8 27,2 41,4 50,9 37,8 30,3 39,5 31,9 34,9 0 10 20 30 40 50 60 70 % 15 15

Il ricorso all etilotest In nel 2010 solo il 14% degli intervistati fermati dalle forze dell ordine riferisce che il guidatore è stato sottoposto anche all etilotest. Una percentuale che diminuisce all aumentare dell età: dal 35% dei 18-24enni al 5% dei 50-69enni. Dato toscano che è comunque sopra la media nazionale (pool di Asl) dove solo l 11% degli intervistati fermati dalle forze dell ordine riferisce che il guidatore è stato sottoposto anche all etilotest, e in particolare solo il 22% dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Controllo con etilotest PASSI 2010 (n=1009) Totale: 13,6 (IC 95%: 11,2%-16,0%) ETA' 18-24 35% 25-34 18% 35-49 11% 50-69 Fumo 5% 0% 5% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 16 16

L abitudine al fumo Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio nell insorgenza di numerose patologie cronico- degenerative (in particolare a carico dell apparato respiratorio e cardiovascolare) ed è il maggiore fattore di rischio evitabile di morte precoce: si stima che in Italia il 15-20% delle morti complessive sia attribuibile al fumo. Il fumo rappresenta un rilevante fattore di rischio anche per chi vi è esposto solo passivamente. L abitudine al fumo negli ultimi 40 anni ha subito notevoli cambiamenti: la percentuale di fumatori negli uomini, storicamente più elevata, si è progressivamente ridotta, mentre è cresciuta tra le donne, fino a raggiungere nei due sessi valori paragonabili; è inoltre in preoccupante aumento la percentuale di giovani che fumano. I medici e gli altri operatori sanitari rivestono un ruolo importante nell informare gli assistiti circa i rischi del fumo; il passo iniziale è quello di intraprendere un dialogo con i propri pazienti sull opportunità di smettere di fumare. Smettere di fumare significa infatti dimezzare il rischio di infarto già dopo un anno e dopo 10 anni dimezzare anche il rischio di tumore del polmone. La recente entrata in vigore della norma sul divieto di fumo nei locali pubblici, che completa quella relativa al divieto di fumare nei luoghi di lavoro, è un evidente segnale dell attenzione al problema e si è dimostrata efficace nel ridurre l esposizione al fumo passivo. Come è distribuita l abitudine al fumo di sigaretta? In nel 2010, i fumatori sono pari al 28,4%, gli ex fumatori al 20,4% e i non fumatori al 51,2%. Tra i fumatori sono compresi i fumatori in astensione, ancora considerati fumatori in base alla definizione OMS, pari all 1% circa degli intervistati che ha dichiarato di aver sospeso di fumare da meno di sei mesi. La percentuale dei fumatori toscani è in linea con il valore medio nazionale (pool di Asl). Non fumatori Ex fumatori Fumatori* Abitudine al fumo - Pool di ASL PASSI 2010 18% 20% 28% 28% 53% 51% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% Pool PASSI *fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno (sono inclusi anche i fumatori in astensione) 17 17

Nel periodo 2007-2010, la prevalenza di fumatori in è rimasta essenzialmente stabile. 31,0% 30,5% 30,0% 31% Trend fumatori e Pool Asl - PASSI 2007-2010 30% A livello nazionale la prevalenza di fumatori nel 2010 è rimasta stabile sul livello del 2009, quando si era verificata una diminuzione statisticamente significativa rispetto agli anni precedenti. 29,5% 29,0% 28,5% 28,0% 27,5% 27,0% 29% 28% 29% 28% 28% 28% 2007 2008 2009 2010 Pool PASSI Nella mappa, le Regioni sono distinte a seconda che la prevalenza dell indicatore sia o in linea (differenza non statisticamente significativa) o superiore o inferiore rispetto al dato di pool 2007-2010 medio (differenza statisticamente significativa). 18 18

Quali sono le caratteristiche dei fumatori di sigaretta? L abitudine al fumo in è più diffusa negli uomini, nelle classi di età minori di 34 anni, nelle persone con livello di istruzione basso e in quelle con difficoltà economiche. I fumatori abituali hanno dichiarato di fumare in media 13 sigarette al giorno; tra questi, l 8% fuma oltre 20 sigarette al giorno ( forte fumatore ). Condizione di fumatore PASSI 2010 SESSO CLASSI DI ETA ISTRUZIONE* DIFFICOLTA ECONOMICHE Quanto si fuma PASSI 2010 Uomini 31% Donne 26% 18-24 anni 35% 25-34 anni 36% 35-49 anni 29% 50-69 anni 23% bassa 32% alta 25% sì 32% no 25% Sigarette fumate in media 13 Fumatori che fumano 20 o più sigarette al giorno 8% * istruzione bassa: nessuna/elementare/media inferiore; istruzione alta: media superiore/laurea Nel confronto tra ASL non si evidenziano differenze statisticamente significative nella prevalenza dei fumatori in : la ASL 7 di Siena presenta il valore più alto (35%), mentre la ASL 6 di Livorno quello più basso (24%). A quante persone sono state fatte domande in merito alla loro abitudine al fumo da parte di un operatore sanitario? In nel 2010, complessivamente, il 39,5% delle persone che si sono rivolte ad un medico o a un operatore sanitario nell ultimo anno, ha dichiarato di aver ricevuto domande sul proprio comportamento riguardo all abitudine al fumo. Il dato risulta sovrapponibile a quello rilevato a livello nazionale (41%). Attenzione al problema del fumo da parte dei medici PASSI 2010 Persone cui è stato chiesto dal medico se fuma nell ultimo anno 39,5% Fumatori cui è stato chiesto dal medico se fuma nell ultimo anno 62,8% Ex fumatori cui è stato chiesto dal medico se fuma nell ultimo anno 40,1% Non fumatori cui è stato chiesto dal medico se fuma nell ultimo anno 26,0% 19 19

Si evidenziano differenze geografiche significative nella distribuzione di questo item tra le varie ASL della : in particolare si registra il valore più basso nella ASL 5 di Pisa (18%) e il valore più elevato nella ASL 8 di Arezzo (52%). Percentuale di persone a cui il medico ha chiesto se fuma per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 44,5 36,7 45,4 48,0 17,9 29,5 43,7 52,1 39,4 42,9 38,1 32,5 39,5 0 10 20 30 40 50 60 70 % A quanti fumatori è stato consigliato da un operatore sanitario di smettere di fumare? Perché? In nel 2010, il 51.4% dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere di fumare da parte di un medico o di un operatore sanitario (dato sovrapponibile alla media nazionale: 52%). Nel confronto tra le ASL della non sono emerse differenze geografiche statisticamente significative. In nel 2010, il consiglio è stato dato a scopo preventivo (21.2%), o per problemi di salute (16.6%) o per entrambe le ragioni (13.6%). a scopo preventivo motivi di salute Consiglio di smettere di fumare da parte degli operatori sanitari e motivazione e Pool Asl - PASSI 2010 17% 18% 21% 27% per entrambe le ragioni 14% 15% 0% 5% 15% 20% 25% 30% Pool PASSI 20 20

Smettere di fumare: come è riuscito l ex fumatore e come ha tentato chi ancora fuma In nel 2010, il 35% dei fumatori ha tentato di smettere di fumare nell ultimo anno. Tra tutti coloro che hanno tentato: - l 81.3% ha fallito (fumava al momento dell intervista); - il 9.2% stava ancora tentando di smettere (non fumava al momento dell intervista ma aveva smesso da meno di 6 mesi); - il 9.5% è riuscito a smettere (non fumava al momento dell intervista e aveva smesso da oltre 6 mesi e meno di un anno). Esito del tentativo di smettere di fumare tra chi ha tentato negli ultimi 12 mesi (%) - PASSI 2010 (n=318) Tentativo fallito Tentativo in corso Tentativo riuscito 9% 81% Tra le persone che hanno tentato di smettere nell ultimo anno, indipendentemente dall esito del tentativo, il 92.5% ha dichiarato di aver smesso di fumare da solo; solo l 1.3% ha riferito di aver fruito di servizi delle ASL. I valori rilevati sono in linea col dato delle ASL partecipanti al PASSI a livello nazionale: tra chi ha tentato di smettere nell ultimo anno, il 94% l ha fatto da solo, poco più del 2% ha usato farmaci o cerotti e solo una percentuale inferiore all 1% si è rivolta ai servizi o ai corsi offerti dalle ASL. Queste percentuali sono molto simili sia tra chi ha tentato di smettere ed è riuscito, sia tra chi ha tentato e non è riuscito a smettere. L abitudine al fumo in ambito domestico Rispetto all abitudine al fumo nella propria abitazione: - il 72.5% degli intervistati ha dichiarato che non si fuma in casa - il 22.1% che si fuma in alcuni luoghi - il 5.4% che si fuma ovunque. Non permesso Permesso in alcune zone Permesso ovunque Regole sul permesso di fumare a casa (%) - PASSI 2010 (n=2995) 5 22 73 % 0 20 40 60 80 21 21

La percezione del rispetto del divieto di fumare nei luoghi pubblici e sul luogo di lavoro Nelle ASL della Regione, circa nove persone su dieci ritengono sostanzialmente rispettato il divieto di fumare nei locali pubblici (90%) e sui luoghi di lavoro (89%). Nel confronto geografico si osservano le percentuali più basse di coloro che dichiarano rispettato sempre o quasi sempre il divieto di fumare nella ASL 7 di Siena ( rispettivamente 84% nei locali pubblici e 78% sui luoghi di lavoro). Nella mappa, le Regioni sono distinte a seconda che la prevalenza dell indicatore sia o in linea (differenza non statisticamente significativa) o superiore o inferiore rispetto al dato di pool 2007-2010 medio (differenza statisticamente significativa). 22 22

Attività fisica L attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. In particolare chi pratica regolarmente attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete, osteoporosi, depressione, traumi da caduta nell anziano e alcuni tipi di cancro (colon, seno, prostata, polmone, utero). Inoltre il sovrappeso e l obesità, problemi ovunque in aumento, sono causate essenzialmente dalla combinazione tra sedentarietà e cattiva alimentazione. Per essere fisicamente attivi è sufficiente incrementare il cosiddetto trasporto attivo : cercare di abbandonare il più possibile uno stile di vita caratterizzato dallo spostamento passivo da uno spazio chiuso all altro (abitazione, garage, automobile, ascensore, posto di lavoro, centro commerciale ecc) ed attivarsi usando di più la bicicletta o camminando. Chi cammina di buon passo per almeno 30 minuti almeno 5 giorni la settimana può già essere considerato attivo e gode quindi di numerosi effetti salutari di questa attività e contribuisce inoltre alla salvaguardia dell ambiente. Per ottenere un guadagno di salute sarebbe meglio aumentare la durata della camminata a 60 minuti tutti i giorni. È importante che gli operatori sanitari raccomandino ai loro assistiti lo svolgimento di un adeguata attività fisica: i loro consigli (in combinazione con altri interventi) possono infatti essere utili nell incrementare l attività. Quante persone attive fisicamente e quanti sedentari? Nel 2010 in un terzo delle persone intervistate riferisce di effettuare un lavoro pesante o di praticare attività fisica a un livello che può essere definito attivo; il 39% non effettua un lavoro pesante e pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato (è dunque parzialmente attivo), mentre il 28% risulta completamente sedentario. I dati toscani sono essenzialmente sovrapponibili alla media nazionale (pool di Asl), dove nel 2010 risulta attivo il 33% del campione, parzialmente attivo il 37% e sedentario il 31%. Pool PASSI Livello di attività fisica - PASSI 2010 (n=2982) Pool PASSI (n=35958) 33,3% 32,5% 39,0% 36,8% 27,8% 30,7% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Attivi Parzialmente attivi Sedentari Attivo: Lavoro pesante oppure adesione alle linee guida (30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni). Parzialmente attivo: Non fa lavoro pesante, ma fa qualche attività fisica nel tempo libero, senza però raggiungere i livelli raccomandati. Sedentario: Non fa un lavoro pesante e non fa nessuna attività fisica nel tempo libero. 23 23

La mappa riporta la situazione relativa alla percentuale di persone che fanno scarsa attività fisica nelle Regioni e Asl che nel 2010 hanno raccolto un campione rappresentativo. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto interregionale, con un gradiente Sud-Nord. Differenze statisticamente significative si osservano anche nel confronto tra le diverse ASL della. Nel 2010 infatti la percentuale di sedentari varia dal 21% della ASL 7 (Siena) al 44,3% della ASL 6 (Livorno). Sedentari per ASL PASSI 2010 ASL 1 - Massa e Carrara ASL 2 - Lucca ASL 3 - Pistoia ASL 4 - Prato ASL 5 - Pisa ASL 6 - Livorno ASL 7 - Siena ASL 8 - Arezzo ASL 9 - Grosseto ASL 10 - Firenze ASL 11 - Empoli ASL 12 - Viareggio 21,3 22,2 22,5 34,7 40,6 44,3 21,0 20,9 38,3 21,1 23,6 27,9 27,8 0 10 20 30 40 50 60 % 24 24

34,0% 32,0% 30,0% 28,0% 26,0% 24,0% 22,0% 20,0% 28% 24% Trend prevalenza sedentari e Pool Asl - PASSI 2007-2010 30% 25% 25% 31% 31% 28% 2007 2008 2009 2010 Pool PASSI Dal 2007 al 2010 la prevalenza di sedentari è aumentata tanto in (24% vs 28%) quanto a livello nazionale (28% vs 31%). In particolare, in l aumento più marcato si osserva proprio nel 2010 (passando dal 25% al 28%) mentre a livello nazionale, considerando solo le ASL che hanno partecipato alla sorveglianza per l intero periodo, il dato si conferma stabile dal 2009. Chi fa poca o nessuna attività fisica? La sedentarietà aumenta all aumentare dell età ed è più frequente nelle donne, nelle persone che hanno il minor grado di istruzione e molte difficoltà economiche. Analizzando tutte queste caratteristiche insieme con un modello logistico, si confermano come significative le associazioni descritte sopra, tra sedentarietà ed età, sesso, istruzione, difficoltà economiche. Sedentari - PASSI 2010 (n=2982) Pool Asl (n=35958) ETA' 18-34* 35-49 50-69 20,7% 24-28% 30,9% 31,0% 30,1% 34,0% SESSO uomini donne 25,5% 29,0% 30,1% 32,0% ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea 19,5% 24,0% 31,3% 31,2% 33,0% 27,1% 29,0% 39,0% Pool Asl DIFFICOLTA' ECONOMICHE molte qualche nessuna 28,0% 25,2% 25,0% 34,0% 39,7% 40,0% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0% 40,0% 45,0% * Per quanto riguarda il livello nazionale (Pool di Asl) l intervallo 24-28% si riferisce ai dati della fascia di età 18-24 (24%) e 25-34 (28%). 25 25

La percentuale di sedentari risulta inoltre significativamente più elevata nei soggetti ipertesi (32% vs 26%) e nelle persone con eccesso ponderale (32% vs 25%). Non si osservano invece differenze statisticamente significative per quanto riguarda la depressione e il fumo. Sedentarietà e compresenza di altre condizioni di rischio PASSI 2010 Totale: 27,8 (IC 95%: 26,0%-29,6%) 35% 30% 25% 29% 27% 32% 32% 26% 25% 30% 27% 20% 15% 5% 0% depressione ipertensione eccesso ponderale fumo si no Come viene percepito il proprio livello di attività fisica? La percezione che la persona ha del proprio livello di attività fisica praticata è importante in quanto condiziona eventuali cambiamenti verso uno stile di vita più attivo. Dai dati PASSI 2010 si osserva che tra le persone attive, il 34% in e il 30% a livello nazionale (Pool di Asl) giudica la propria attività fisica non sufficiente. Mentre il 50% in e il 49% a livello nazionale (Pool di Asl) delle persone parzialmente attive ed il 20% (dato sovrapponibile per la e il Pool di Asl) dei sedentari percepisce il proprio livello di attività fisica come sufficiente. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 0% Autopercezione del livello di attività fisica praticata PASSI 2010 26,6% 73,4% 49,5% 50,5% 80,4% 19,6% attivi parzialmente attivi sedentari sufficiente non sufficiente 26 26

Non sempre quindi la percezione soggettiva del livello di attività fisica praticata corrisponde a quello dell attività effettivamente svolta. Tanto in quanto nel pool di Asl PASSI nel 2010 ancora un sedentario su cinque percepisce il proprio livello di attività fisica come sufficiente. Dato quest ultimo che nel periodo 2007-2010, tanto in quanto a livello nazionale, ha mostrato un calo iniziale per poi stabilizzarsi. 30,0% 28,0% 26,0% 24,0% 22,0% 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% Trend del livello di attività fisica percepita come sufficiente nei sedentari e Pool di Asl - PASSI 2007-2010 27% 26% 24% 20% 19% 18% 20% 20% 2007 2008 2009 2010 Pool PASSI Gli operatori sanitari promuovono l attività fisica dei loro assistiti? In nel 20l0, il 30% degli intervistati ha riferito che un medico o un altro operatore sanitario ha chiesto loro se svolgono attività fisica; il 32% ha riferito di aver ricevuto il consiglio di praticarla regolarmente. chiesto consigliato Attenzione e promozione dell'attività fisica da parte degli operatori sanitari e Pool di Asl - PASSI 2010 30,3% 31,0% 31,6% 31,9% 29,0% 29,5% 30,0% 30,5% 31,0% 31,5% 32,0% 32,5% Pool PASSI 27 27

Tra gli intervistati delle ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, nel 2010, il 31% dichiara che un medico o un altro operatore sanitario ha chiesto loro se svolgono attività fisica e al 32% è stato dato il consiglio di fare regolare attività fisica. Per quanto riguarda l attenzione da parte degli operatori sanitari nei confronti dell attività fisica, la si colloca quindi subito sotto la media nazionale. Nel confronto tra le varie ASL della si evidenziano differenze geografiche statisticamente significative: la percentuale di persone intervistate nel 2010 che ha ricevuto il consiglio di svolgere attività fisica varia infatti dal 14% nella ASL 5 (Pisa) al 42,5% nella ASL 8 (Arezzo). Promozione dell'attività fisica da parte degli operatori sanitari per ASL PASSI 2010 ASL 1 - Massa e Carrara ASL 2 - Lucca ASL 3 - Pistoia ASL 4 - Prato ASL 5 - Pisa ASL 6 - Livorno ASL 7 - Siena ASL 8 - Arezzo ASL 9 - Grosseto ASL 10 - Firenze ASL 11 - Empoli ASL 12 - Viareggio 38,1 26,7 41,1 42,2 14,0 27,6 35,6 42,5 21,0 33,7 34,8 32,7 31,9 0 10 20 30 40 50 60 % 28 28

Nel quadriennio 2007-2010, in si osserva una diminuzione della percentuale di persone che hanno ricevuto il consiglio da parte degli operatori sanitari di praticare regolare attività fisica, passando dal 35% nel 2007-2008 al 32% nel 2009-2010. La percentuale delle persone che hanno ricevuto l attenzione dell operatore sanitario, al di là di un picco nel 2008 (34%), non mostra tendenze significative oscillando intorno al 30%. Trend attenzione e promozione dell'attività fisica da parte degli operatori sanitari PASSI 2007-2010 37% 36% 35% 34% 33% 32% 31% 30% 29% 28% 27% 35% 35% 34% 32% 32% 31% 30% 29% 2007 2008 2009 2010 chiesto consigliato A livello nazionale invece, considerando solo le Asl che hanno partecipato alla sorveglianza per l intero periodo 2007-2010, si osserva una diminuzione significativa della percentuale delle persone che hanno ricevuto l attenzione dell operatore sanitario, passando dal 33% nel 2007 al 32% nel 2008 fino al 30% del 2009 e 2010. Rimane invece stabile il valore del consiglio da parte degli operatori sanitari di praticare regolare attività fisica (30% nel 2007, 31% nel 2008, 30% nel 2009, 31% nel 2010). Trend nazionale attenzione e promozione dell'attività fisica da parte degli operatori sanitari Pool di Asl PASSI 2007-2010 34% 33% 33% 32% 32% 31% 31% 30% 30% 29% 29% 33% 32% 31% 31% 30% 30% 30% 2007 2008 2009 2010 chiesto consigliato 29 29

Alimentazione Lo stato nutrizionale è un determinante importante delle condizioni di salute di una popolazione; in particolare l eccesso di peso, favorendo l insorgenza o l aggravamento di patologie preesistenti (cardiopatie ischemiche, alcuni tipi di neoplasia, ictus, ipertensione, diabete mellito), accorcia la durata della vita e ne peggiora la qualità. Il numero di persone in sovrappeso e obese è in continuo aumento, non solo nei paesi industrializzati, per la sempre maggiore diffusione di uno stile di vita caratterizzato dalla combinazione di un alimentazione ipercalorica e dalla scarsa attività fisica. Le caratteristiche ponderali degli individui sono definite in relazione al loro valore di Indice di massa corporea (Body Mass Index o BMI), calcolato dividendo il peso in kg per la statura in metri elevata al quadrato. Il BMI è rappresentato da quattro categorie: sottopeso (BMI <18,5), normopeso (BMI 18,5-24,9), sovrappeso (BMI 25,0-29,9), obesi (BMI 30) 1. Ad alcuni alimenti è riconosciuto un ruolo protettivo: è ormai evidente per esempio la protezione verso le neoplasie associata all elevato consumo di frutta e verdura. Per questo motivo ne viene consigliato il consumo tutti i giorni: l adesione alle raccomandazioni internazionali prevede il consumo di almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno ( five a day ). Qual è lo stato nutrizionale della popolazione? In il 3% delle persone intervistate risulta sottopeso, il 58% normopeso, il 31% sovrappeso e l 8% obeso. Complessivamente si stima che il 39% della popolazione presenti un eccesso ponderale. Nel 2010 la prevalenza di persone in eccesso ponderale nelle singole ASL della non si scosta in maniera statisticamente significativa dalla media regionale. In particolare, il valore più basso (31.4%) si registra nella ASL 1 (Massa e Carrara), mentre quello più alto (45.8%) nella ASL 9 (Grosseto). Situazione nutrizionale della popolazione PASSI 2010 (n=2993) 30,9% 8,0% 2,8% 58,2% sottopeso normopeso sovrappeso obesi 1 Passi misura la prevalenza di obesità mediante l Indice di massa corporea (Imc, traduzione di Body Mass Index, Bmi) calcolato in base a dati riferiti di altezza e peso. Generalmente i dati riferiti, quando confrontati con quelli misurati, producono una sottostima della prevalenza di sovrappeso e obesità. Nella maggior parte degli studi questa sottostima è maggiore tra le donne e nelle persone sopra i 65 anni. 30 30

Secondo i dati raccolti nel 2010 dal pool delle Asl che partecipano al sistema di sorveglianza Passi, a livello nazionale il 32% degli adulti risulta in sovrappeso, mentre l 11% è obeso: complessivamente, quindi, più di quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale. La mappa riporta la situazione dell eccesso ponderale (sovrappeso/obesi) per le Regioni e Asl che nel 2010 hanno raccolto un campione rappresentativo. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra Regioni, con un gradiente Nord-Sud. Nel 2010, la percentuale di persone in eccesso ponderale in è inferiore alla media nazionale (39% vs 42%). Dal confronto con le stime dei tre anni precedenti, si nota come nel quadriennio 2007-2010 il valore delle persone in eccesso ponderale sia rimasto essenzialmente stabile tanto in quanto a livello nazionale. 44% 43% 42% 41% 40% 39% 38% 37% 36% 40% Trend eccesso ponderale e Pool di Asl - PASSI 2007-2010 43% 43% 39% 42% 42% 40% 39% 2007 2008 2009 2010 Pool PASSI Quante e quali persone sono in eccesso ponderale? L eccesso ponderale (sovrappeso e obesità, Imc 25) cresce in modo rilevante con l età ed è più frequente negli uomini, nelle persone con basso livello di istruzione e in quelle con maggiori problemi economici. 31 31

Eccesso ponderale PASSI 2010 (n=2993) Totale: 38,9% (IC 95%: 36,9%-40,9%) ETA' 18-34 18% 3% 35-49 32% 7% 50-69 40% 12% SESSO uomini 38% 9% donne 24% 7% ISTRUZIONE nessuna/elementare 47% 17% media inferiore 37% media superiore 25% 6% laurea 22% 5% DIFFICOLTA' ECONOMICHE molte 34% 12% qualche 35% 8% nessuna 27% 7% 0% 20% 30% 40% 50% 60% 70% sovrappeso obesi Analizzando insieme tutte le caratteristiche con un analisi logistica multivariata, l eccesso ponderale si conferma associato a età, sesso e livello d istruzione. Eccesso ponderale - PASSI 2010 (n=2993) Pool Asl (n=36175) ETA' 18-34 35-49 50-69 21% 25% 39% 43% 52% 58% SESSO uomini donne 31% 33% 47% 52% ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea 31% 27% 30% 36% 47% 52% 64% 65% Pool PASSI DIFFICOLTA' ECONOMICHE molte qualche nessuna 35% 37% 46% 43% 46% 50% 0% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 32 32

Come considerano il proprio peso le persone intervistate? La percezione che la persona ha del proprio peso è un aspetto importante da considerare in quanto condiziona un eventuale cambiamento nel proprio stile di vita. La percezione del proprio peso non sempre coincide con lo stato nutrizionale calcolato in base ai dati antropometrici riferiti dagli intervistati: in, nel 2010, tra le persone in sovrappeso ben il 45% ritiene il proprio peso giusto; mentre tra gli obesi l 11% considera il proprio peso giusto e addirittura l 1% troppo basso. Percezione del proprio peso per stato nutrizionale PASSI 2010 (n=2977) 100% 90% 80% 84% 89% 70% 60% 50% 40% 30% 45% 55% 20% 0% 11% 7% 0% 1% sottopeso/normopeso sovrappeso obeso troppo basso più o meno giusto troppo alto Emerge inoltre una diversa percezione del proprio peso per sesso: tra le donne sovrappeso il 25% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto al 57% degli uomini. Dato questo che si conferma anche per l obesità: ben il 14% degli uomini obesi ritiene il proprio peso giusto rispetto al 6% delle donne. Al contrario, tra le persone sottopeso/normopeso solo il 4% degli uomini rispetto al 14% delle donne ritiene il proprio peso troppo alto. Quante persone mangiano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno ( five a day )? In nel 2010 il 98% degli intervistati ha dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno: il 42% ha riferito di mangiare 3-4 porzioni al giorno, mentre soltanto l 11% le 5 porzioni raccomandate. Nel confronto tra le diverse ASL della si evidenziano differenze geografiche statisticamente significative. Nel 2010, infatti, la percentuale di persone intervistate che dichiara di consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura varia tra il 7.6% nella ASL 6 (Livorno) e il 17.7% nella ASL 7 (Siena). Consumo di frutta e verdura PASSI 2010 (n=3001) 42% 11% 2% 45% 0 porzioni 1-2 porzioni 3-4 porzioni 5 o più porzioni 33 33

Consumo di almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 13,1 8,0 8,0 10,2 11,8 7,6 17,7 10,8 12,1 8,7 8,4 17,6 10,5 0 5 10 15 20 25 % Il consumo di frutta e verdura in è in linea con la media nazionale. Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale nel 2010, infatti, all incirca cinque adulti su 10 consumano tre o più porzioni al giorno di frutta e verdura, ma solo uno su 10 assume l apporto raccomandato di questi alimenti, pari a cinque porzioni al giorno. 34 34

Dal confronto con le stime degli anni precedenti, nel quadriennio 2007-2010 si nota che il consumo delle 5 porzioni al giorno in e a livello nazionale è essenzialmente stabile. 15% 14% 13% 12% 11% 9% 8% 7% 6% 5% 11% Trend "five a day" e Pool Asl - PASSI 2007-2010 9% 9% 11% 2007 2008 2009 2010 Pool PASSI In l abitudine a consumare 5 o più porzioni di frutta e verdura al giorno è più diffusa nelle persone sopra i 50 anni e nelle donne, nelle persone obese e in quelle con livello di istruzione basso (nessuna/elementare) o alto (laurea). Nell analisi multivariata sull effetto di ogni singolo fattore in presenza di tutti gli altri, si conferma che la probabilità di aderire al Five a day è significativamente più elevata nelle persone dai 50 anni in poi e nelle donne. Consumo di almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura PASSI 2010 - Totale 10,5% (IC 95%: 9,3%-11,8%) ETA' 18-34 35-49 50-69 SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFFICOLTA' ECONOMICHE molte qualche nessuna STATO NUTRIZIONALE sottopeso/normopeso sovrappeso obesi 8,5% 8,6% 7,7% 8,2% 9,2% 8,9% 13,8% 13,3% 13,7% 10,8% 12,4% 11,7% 11,3% 10,9% 13,7% 0% 2% 4% 6% 8% 12% 14% 16% 35 35

Quante persone sovrappeso/obese ricevono consigli di perdere peso dagli operatori sanitari e con quale effetto? In nel 2010 il 47% delle persone in eccesso ponderale (sovrappeso/obese) ha riferito di aver ricevuto il consiglio di perdere peso da parte di un medico o di un altro operatore sanitario; in particolare hanno riferito questo consiglio il 42% delle persone in sovrappeso ed il 68% delle persone obese. Consigliata dieta (sovrappeso/obesi) Pool Asl Passi 2010 Come si può vedere dalla mappa, i dati toscani sono leggermente inferiori alla media nazionale (Pool di Asl) dove il 52% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto questo consiglio e, in particolare, il 44% di quelle in sovrappeso e il 77% delle persone obese. In si osservano inoltre differenze geografiche statisticamente significative tra le varie ASL: dal 26% nella ASL 5 (Pisa) al 69% nella ASL 8 (Arezzo). Consigliata dieta in persone sovrappeso/obese per ASL PASSI 2010 ASL 1 Massa e Carrara ASL 2 Lucca ASL 3 Pistoia ASL 4 Prato ASL 5 Pisa ASL 6 Livorno ASL 7 Siena ASL 8 Arezzo ASL 9 Grosseto ASL 10 Firenze ASL 11 Empoli ASL 12 Viareggio 68,1 57,3 53,4 50,5 26,4 31,0 52,0 69,0 45,1 44,3 49,5 40,0 47,3 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 % 36 36