S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Il Tema delle pari opportunità nella professione di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile L. 12/7/2011 N.120 Analisi delle modifiche al TU della finanza e regolamenti attuativi. Cosa cambierà nelle società quotate italiane dal 2013? Una panoramica della situazione in Italia e in Europa. Teresa Cristiana Naddeo Commissione Pari Opportunità ODCEC Milano Sala Convegni Corso Europa, 11 - Milano
Legge 12 luglio 2011, N. 120 La Legge 120 è composta da tre articoli: 1. Equilibrio tra i generi negli ORGANI delle società QUOTATE La norma è rivolta a tutte le società con azioni quotate che a capitale pubblico; sia a capitale privato Per tutti gli organi amministrativi e di controllo qualunque sia il sistema di governance utilizzato. 2. Decorrenza Dal primo rinnovo dell organo interessato dopo il 12 agosto 2012 (un anno dopo entrata in vigore). 3. Società a CONTROLLO PUBBLICO (non quotate) La legge è estesa a tutte le società a controllo pubblico ai sensi dell art 2359 commi 1 e 2 (società controllate o con influenza notevole). 2
Articolo 1 Equilibrio tra i generi Il disposto dell articolo 1 disciplina l equilibrio di genere modificando il testo unico della finanza TUF nelle sezioni relative agli emittenti. ORGANO AMMINISTRATIVO (art 147-ter, comma 1-ter) Modifiche statutarie CRITERI che ASSICURINO l equilibrio tra i generi nella formazione dei consigli di amministrazione e dei consigli di gestione non inferiori a tre membri, disciplinando inoltre le modalità di formazione delle liste ed i casi di sostituzione in corso di mandato; il genere meno rappresentato deve avere almeno UN TERZO degli amministratori eletti; DURATA almeno TRE mandati consecutivi. Potere di vigilanza e sanzionatori alla Consob DIFFIDA, la società ha tempo quattro mesi per adeguarsi; SANZIONE amministrativa da 100.000 a 1.000.000 di euro; DECADENZA dei membri eletti dalla carica, dopo ulteriori tre mesi. 3
Articolo 1 Equilibrio tra i generi (Art 148, comma 1-bis) COLLEGIO SINDACALE Modifiche statutarie MODIFICA statutaria anche per i membri effettivi dei collegio sindacale (un terzo dei membri); DURATA almeno TRE mandati consecutivi. Potere di vigilanza e sanzionatori alla Consob DIFFIDA la società il cui organo non rispetti i criteri di equilibrio tra i generi, la società ha tempo quattro mesi per adeguarsi; SANZIONE pena pecuniaria da 20.000 a 200.000 di euro; DECADENZA dei membri eletti dalla carica, dopo ulteriori tre mesi. La Consob con delibera N. 18098 del 8 febbraio 2012 ha modificato il proprio regolamento emittenti disciplinando le violazioni e le sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi di rispetto delle quote di genere. 4
Articolo 2 Decorrenza Le disposizioni della presente legge si applicano a decorrere dal primo rinnovo degli organi di amministrazione e degli organi di controllo delle società quotate in mercati regolamentati a partire dal 12 agosto 2012. Per il primo mandato (dei tre obbligatori) le quote sono ridotte ad UN QUINTO per gli amministratori ed i sindaci eletti. La Consob nella delibera n.18098 ha chiarito che qualora dall applicazione del criterio di riparto non risulti un numero intero di componenti dei consigli o dei collegi tale numero è arrotondato per ECCESSO all unità superiore. 5
Art. 3 Società a controllo pubblico Le quote di genere si applicano anche alle società, costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni ai sensi dell'articolo 2359, commi primo e secondo, del codice civile, non quotate in mercati regolamentati. Le modalità di applicazione di questo articolo della legge e la vigilanza sullo stesso sono state demandate ad un regolamento attuativo che doveva essere emanato entro due mesi dalla data di approvazione della legge ma che non è mai stato emanato rendendo di fatto inapplicabile la disposizione di legge. E notizia di questi ultimissimi giorni che il Governo, nel disegno di legge sul lavoro, abbia inserito anche il regolamento per l applicazione della legge N. 120 alle società controllate dalla pubblica amministrazione. 6
Perché una legge Una legge imposta non piace a nessuno, soprattutto alle donne ART 3 della Costituzione: Pari dignità sociale di tutti gli individui senza distinzione di sesso, razza, religione. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che. impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese ART 23 della Carta dei diritti dell Unione Europea: sancisce che all interno della comunità la parità tra uomini e donne DEVE essere assicurata in tutti i campi compreso quello del lavoro e della retribuzione. Il principio della parità non osta al mantenimento o all adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sotto rapresentato 7
Qualche numero. La forza lavoro è sempre più rappresentata da donne ( oltre il 35%). Le laureate in materie economico giuridiche superano il 60 % dei laureati totali. Le iscritte all Ordine professionale sono nell ordine delle migliaia (solo a Milano). EPPURE Nel 2011 su 4.301 membri degli organi sociali (CdA, consigli di sorveglianza, consigli di gestione e collegi sindacali) delle società quotate, le donne erano 317 pari al 7,4% del totale. Nei collegi sindacali su 263 aziende, 154 erano quelli tutti al maschile (Cuomo Mapelli: Economia e Management 6-2011, SDA Bocconi). 8
Presenza di donne negli organi sociali delle società quotate al 1 gennaio 2011 Presenza femminile N. società 2009 N. società oggi % società 2009 % società oggi Nessuna donna 106 82 37,7 29,9 < del 10% di donne 10%-20% di donne 89 105 31,7 38,3 61 51 21,7 18,6 20%-30% di donne 20 29 7,1 10,6 30%-40% di donne 4 6 1,4 2,2 > Del 40% di donne 1 1 0,4 0,4 TOTALE 281 274 100,0 100,0 FONTE: DATI CONSOB, RIELABORATI DALL OSSERVATORIO DIVERSITY MANAGEMENT DELLA SDA BOCCONI 9
Presenza di donne nei Cda, Cdg e Cds delle società quotate al 1 gennaio 2011 Presenza femminile N. società oggi % società oggi Nessuna donna 135 49 1 donna 98 36 2 donne 35 13 3 o più donne 6 2 TOTALE 274 100,0 FONTE: DATI CONSOB, RIELABORATI DALL OSSERVATORIO DIVERSITY MANAGEMENT DELLA SDA BOCCONI 10
Presenza di donne nei collegi sindacali delle società quotate al 1 gennaio 2011 Presenza femminile N. società oggi % società oggi Nessuna donna 154 59 1 donna 81 31 2 donne 24 9 3 o più donne 3 1 TOTALE 263 100,0 FONTE: DATI CONSOB, RIELABORATI DALL OSSERVATORIO DIVERSITY MANAGEMENT DELLA SDA BOCCONI 11
Perché poche donne? Nel periodo 1998-2006 la grande maggioranza delle società quotate italiane è stata collegata in un unica rete attraverso una piccola minoranza di amministratori e sindaci. (Drago, Polo e Santella) Spesso si è costituito un gruppo molto stabile nel tempo e con forte componente famigliare. E ancora radicata la convinzione che non ci siano donne qualificate per entrare in un consiglio di amministrazione o in un collegio sindacale di una società quotata o che non siano facilmente identificabili. I criteri di selezione dei board members in Italia sono empirici e spesso basati su conoscenze personali e non rispondono a criteri standard di selezione e di professionalità. 12
Che cosa accade in Europa? Anche in Europa mediamente la presenza femminile nelle posizioni apicali è ampiamente sotto l auspicato 30% richiesto a gran voce dal Commissario europeo Viviane Reding per fine 2015. A fine 2010 un campione delle 334 maggiori società quotate europee evidenzia come la percentuale di donne nei CdA sia dell 11,7% passando dall 8,5% del 2006. Le differenze però tra i vari paesi sono tangibili e dove le leggi sulle quote sono state introdotte da tempo i risultati sono arrivati e sono ormai stabili. 13
Differenze in Europa Norvegia raggiunto il 40% (legge dal 2006 ); Spagna target al 40% nel 2015 (legge dal 2007); Francia target al 20% nel 2014 e al 40% nel 2017 (votato dal parlamento francese con associazione imprese) ; Germania obbiettivo volontario al 30% entro il 2018 per tutte le società quotate; UK obbiettivo volontario su pressione del governo al 25% entro 2015. (Cuomo Mapelli:Gender diversity e corporate governance dopo la legge Golfo-Mosca)-SDA Bocconi 14
La presenza femminile nei board in dieci paesi europei FONTE: EUROPEAN PWN BOARD WOMEN MONITOR 2008, 2010 15
Cosa cambierà nel 2013 ma già nel 2012- in Italia? La legge N. 120 e, il più recente Salva Italia, hanno sicuramente gettato le basi per un fortissimo scossone nella governance delle società quotate e della PA. Le società si stanno accingendo a modificare gli statuti e già con queste assemblee, dove gli organi sono in rinnovo, si parla molto di quote rosa. Verrà probabilmente ridotto ove possibile il numero dei componenti gli organi sociali di amministrazione rendendo più efficiente il processo di governance. Per i prossimi due rinnovi si valuta saranno nominate tra ottocento e mille donne nei vari organi amministrativi e di controllo delle società quotate senza contare le società a partecipazione pubblica. Gli Investitori Istituzionali stanno dando un forte impulso privilegiando la selezione di candidati donna per il ruolo di consiglieri indipendenti. L Art.36, Legge 214/2011 che vieta il cumulo di cariche in società operanti nello stesso settore darà impulso al rinnovo dei componenti gli organi aziendali. 16
Quali donne? I punti focali sono: Come selezionare le candidate; Come rendere fruibili le professionalità ed i curricula per le liste degli azionisti di maggioranza ed anche delle liste di minoranza per la nomina degli amministratori indipendenti e dei sindaci? Il Consiglio dell Ordine di Milano, tramite il Comitato Pari Opportunità (CPO), ha avviato tre iniziative per supportare le colleghe interessate a questo processo. 17
Iniziative del CPO Un convegno pubblico il 10 maggio dal titolo: Legge Golfo-Mosca: una rivoluzione per l equilibrio di genere. Un corso di formazione specifico per board member e collegi sindacali di sette giornate con rilascio di un attestato di frequenza. Una collaborazione con l iniziativa Ready-for-board Women per includere le colleghe interessate nel loro database. 18
Questions & Answers 19