CONSULTA AMBIENTE Comune di Sassuolo



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CONSULTA AMBIENTE Comune di Sassuolo Sassuolo 10/10/2002 All Assessore Provinciale all Ambiente All Ufficio Parchi della Provincia di Modena Ai Sindaci e agli Assessori all Ambiente dei Comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello, Serramazzoni, Prignano E p.c. Ai componenti del Forum Parco Collinare OGGETTO: OSSERVAZIONI ALLE IPOTESI DI PERIMETRAZIONE E ALLE PROPOSTE DI NORME DEL PARCO DELLE SALSE E DELLA COLLINA MODENESE. La Consulta Ambiente del Comune di Sassuolo ha esaminato nella seduta del 25/09/2002 l ipotesi di perimetrazione e le proposte di normativa del Parco delle Salse e della collina Modenese In tale seduta sono emerse le seguenti osservazioni finalizzate a migliorare la tutela del territorio e delle sue caratteristiche naturalistiche, paesaggistico-ambientali, geomorfologiche e storico-culturali: - OSSERVAZIONI ALLE IPOTESI DI PERIMETRAZIONE E ZONIZZAZIONE DEL PARCO Avendo preso visione delle due ipotesi di perimetrazione e zonizzazione presentate nella scorsa seduta del Forum, si osserva quanto segue: 1. Utilizzo della Ipotesi n. 1 come base di discussione. Come appare evidente e come dichiarato anche dai tecnici che hanno relazionato al Forum, la ipotesi n. 1 (più estesa) appare quella maggiormente rispondente alle missioni e agli obiettivi che il Forum ha condiviso nelle sedute scorse. Di conseguenza, riteniamo ovvio e indispensabile che ogni discussione sulla perimetrazione e sulla zonizzazione del Parco debba partire da questa ipotesi 1, abbandonando quindi definitivamente la seconda ipotesi (avente estensione molto ridotta).

Riterremmo un grave insuccesso se il Parco venisse istituito con una perimetrazione più ridotta rispetto alla ipotesi n. 1. La ipotesi n. 1 pur essendo indubbiamente migliore della seconda ci pare comunque insufficiente e quindi migliorabile attraverso le modifiche proposte di seguito. Per le osservazioni riportate nei punti seguenti, si dovrà pertanto considerare come base la ipotesi n.1 illustrata nel Forum. 2. Inserimento di tutte le emergenze naturalistiche e geologiche censite dal Forum Si propone di verificare che tutte le emergenze di tipo floristico-vegetazionale, geologico e faunistico siano inserite all interno del Parco. Nel caso in cui alcune siano rimaste escluse dalla perimetrazione o relegate nelle zone di pre-parco, si propone di provvedere ad inserirle nelle zone del parco. Riteniamo infatti di fondamentale importanza che tutte le emergenze censite siano incluse nell area a parco, in linea con le missioni geoparco e biodiversità affidate all area protetta. 3. Asta del Tiepido fino a Pozza e aree collinari poste a est del torrente (Maranello) Si propone l inserimento nel Parco (o almeno nel pre parco) dell asta del Tiepido fino a Pozza e delle zone collinari poste a est del torrente, fino al confine con il comune di Castelvetro. Non si comprende infatti l esclusione dell asta del torrente Tiepido, avente valenza naturalistico-ambientale e oggetto di progetti di valorizzazione (percorso natura, ecc..). Si ricorda inoltre che nel tratto in oggetto del Tiepido è presente un importante affioramento fossilifero (che dovrebbe essere adeguatamente tutelato e valorizzato, evitando la raccolta selvaggia cui spesso è sottoposto) e che l area collinare a est del torrente rappresenta una delle zone collinari più suggestive della collina maranellese. 4. Calanchi di Via Gaiano (Puianello - Maranello) Si propone l inserimento nel Parco della zona di Via Gaiano (laterale della Provinciale, nei pressi dei ripetitori posti prima di Puianello). In entrambi i lati di Via Gaiano esistono infatti ambienti molto importanti dal punto di vista geologico e naturalistico: il versante in direzione Puianello è composto da spettacolari calanchi con argille multicolori e argille scagliose; il versante verso Torre Maina presenta invece alcuni calanchi dalla pendenza più dolce e un area a bosco e arbusteto avente un elevatissimo valore naturalistico. Questa zona attualmente nel pre-parco - per la elevata biodiversità in essa presente e per la rilevanza paesaggistica e geologica, merita indubbiamente di essere inclusa nel Parco e più precisamente nella zona B. 5. Zona di Via Barighelli (Prignano)

Si richiede di estendere l area del Parco verso ovest, includendo almeno l area posta fino alla strada Barighelli. L area in oggetto presenta infatti calanchi e zone naturali meritevoli di tutela e comprende un area in cui sono presenti numerose specie vegetali protette (in particolare orchidee). Inoltre, la zona in oggetto rappresenta l unica stazione in Provincia di una rara specie protetta, il Barbone adriatico (Himantoglossum adriaticum). Pertanto, coerentemente con la missione biodiversità del parco, si ritiene doveroso estendere l area del parco e del pre-parco in questa area. 6. Asta del Secchia da Casa Azzini al torrente Vallurbana (Prignano e Sassuolo) Si propone di estendere l area del pre-parco dall asta del fiume Secchia fino alla strada provinciale, almeno nel tratto da Casa Azzini alla foce del torrente Vallurbana. La zona in oggetto, oltre ad avere una valenza naturalistica e geomorfologica (marmitte dei giganti, ecc..) sarà anche oggetto di interventi di valorizzazione (pista ciclabile Ponte Alto Pescale, Parco Fluviale). Si segnala inoltre il tratto del Secchia a monte della rupe del Pescale, fruito già ora da numerose persone, che merita di essere protetto e valorizzato. Si segnalano infine alcune zone umide interessanti poste nel tratto sassolese. 7. Torrente Fossa fino a Torre Oche (Fiorano e Maranello) Si condivide la proposta della Università di Modena (Dipartimento di Biologia Animale) di estendere la zona B sul torrente Fossa, almeno fino a Torre Oche. Proponiamo pertanto di includere questa area nella zona B del Parco. 8. Area tra i calanchi sassolesi e Montegibbio (Sassuolo) Riteniamo opportuno collegare le zone B, individuate nei calanchi a ridosso di Sassuolo e nella zona di Montegibbio, estendendo la zona C del Parco fino alla strada per Montegibbio. L area in oggetto attualmente a pre-parco - presenta calanchi e zone boscate meritevoli di tutela e costituirebbe un corridoio ecologico tra queste due zone. 9. Area Salse de la Canalina Riteniamo opportuno inserire nell area a Parco l emergenza geologica delle Salse de La Canalina, attualmente comprese nel Pre Parco. Questa emergenza geologica - censita come tale anche nel volume I Beni Geologici della Provincia di Modena pubblicato dalla Provincia nel 1999 - dovrebbe a nostro avviso essere tutelata adeguatamente, attraverso la classificazione dell area interessata dal fenomeno come zona A1 e delle aree limitrofe come zone B e C. Al fine di garantire la continuità territoriale all area protetta, si propone inoltre di collegare l area in oggetto al resto del Parco, attraverso la classificazione di queste aree come zona C.

Inserire nell area a Parco - prevedendo una zonizzazione tale da garantirne la tutela - anche tutte le altre emergenze geologiche censite dal volume I Beni Geologici della Provincia di Modena, situate nell area di studio individuata dal Forum o nelle zone limitrofe. Questo al fine di dare una completa attuazione all obiettivo di geoparco affidato dal Forum all area protetta. - OSSERVAZIONI ALLA PROPOSTA DI NORME PER LA ISTITUZIONE DEL PARCO Avendo preso visione della Proposta di norme per l istituzione del Parco, si propongono le seguenti modifiche ed integrazioni, finalizzate ad una maggiore tutela dell ambiente, del territorio e della fauna: 1. Art. 3 (Piano Territoriale del Parco) Si propone di precisare che il Piano Territoriale del Parco non potrà prevedere la riduzione di vincoli sul territorio rispetto a quelli vigenti previsti dal PTCP o dai PRG dei comuni interessati. Questa precisazione - che potrebbe sembrare inutile e scontata - in realtà metterebbe il Parco al riparo da possibili interventi in contrasto con la tutela ambientale. Infatti, in alcuni casi in tutta Italia, i Piani Territoriali dei Parchi essendo sovraordinati alla pianificazione comunale e paesaggistica hanno reso possibili interventi incompatibili con i vincoli vigenti precedentemente alla istituzione del parco (nuove strade, edificazioni, ecc..). Si richiede pertanto di precisare che il Piano Territoriale del Parco avrà efficacia del PTCP nel territorio del Parco, ma fatti salvi eventuali vincoli maggiormente restrittivi previsti dalla legislazione vigente o dal PTCP o dai PRG vigenti. Questa precisazione eviterebbe questo ipotetico rischio e riteniamo pertanto che sia importante apportare una integrazione alle proposte di norme. 2. Art. 5, comma 4 (Ente di gestione) Esprimiamo la nostra perplessità sul meccanismo del silenzio-assenso in quanto incrementa il rischio di realizzazione di opere in contrasto con le finalità del parco. Si propone pertanto di eliminare il silenzio assenso o - in subordine - di incrementare almeno il tempo a disposizione dell Ente di gestione per trasmettere il parere in merito alla conformità delle opere, portandolo a 90 o 120 giorni 3. Consulta del Parco Si propone di istituire oltre al Comitato tecnico-scientifico previsto dalla legge anche una Consulta del Parco, costituita da rappresentanti dell Associazionismo, dei residenti e degli enti pubblici.

Questo consentirebbe il coinvolgimento preventivo della società civile sulle principali scelte e progetti del Parco e consentirebbe di continuare in questa sede il lavoro svolto fino ad ora dal Forum. 4. Art.10 (Zone A1 di protezione speciale) Si propone la emanazione immediata di ordinanze sindacali o altri provvedimenti finalizzati a regolamentare le modalità di visita di queste zone (divieto asportazione terreno, tutela vegetazione, ecc..). La previsione di apposite ordinanze che disciplinino le modalità di visita e prevedano apposite sanzioni e vigilanza, consentirebbero una migliore tutela di questi siti in attesa della istituzione del Parco. 5. Art.11 (Zone B di protezione generale) a) Si propone di stralciare la possibilità di ampliamento del 20% degli allevamenti di tipo intensivo, in quanto riteniamo che questa tipologia di allevamento non possa essere messa sullo stesso piano degli allevamenti non intensivi, sicuramente meno impattanti. Pertanto si propone di consentire agli allevamenti intensivi attualmente esistenti solamente interventi di riqualificazione finalizzati a limitarne l impatto paesaggistico-ambientale e migliorare il benessere degli animali allevati. b) Si propone di prevedere il parere vincolante dell Ente di Gestione per la realizzazione delle eventuali piste forestali e per le infrastrutture locali. c) Si propone di precisare che tutti gli interventi edilizi ammessi dalle norme dovranno essere subordinati a prescrizioni finalizzate a ridurre l impatto ambientale e garantire un buon inserimento paesaggistico. d) Si propone di prescrivere che tutti gli eventuali interventi di difesa idrogeologica dovranno essere realizzati con le tecniche della ingegneria naturalistica e con il parere vincolante dell Ente di Gestione. Riteniamo infatti che l utilizzo di queste tecniche a ridotto impatto ambientale debbano essere rese obbligatorie almeno all interno delle aree protette. e) Per quanto concerne le discariche, si propone di precisare che esse non saranno ammesse neppure se già previste dal Piano Smaltimento Rifiuti della Provincia o da altri strumenti di programmazione. 6. Art. 13 (Zone C di protezione ambientale) Si propongono per queste zone le medesime osservazioni precedentemente riportate ai punti b), c), d), e).

Si propone inoltre di escludere la possibilità di prevedere espansioni residenziali, commerciali o produttive in queste zone, anche se previste dai PRG comunali vigenti. Questo per evitare il rischio di nuove lottizzazioni o previsioni incompatibili con le finalità del parco e con la tutela del territorio. 7. Art. 14 (Zone di Pre parco) Esprimiamo perplessità sul comma 2 (attività estrattive) e proponiamo pertanto di subordinarne la eventuale previsione anche alle seguenti prescrizioni: - Previsioni già inserite nel PIAE e/o nei PAE comunali vigenti, evitando nuove previsioni - Assoggettare a Valutazione di Impatto Ambientale gli interventi eventualmente previsti - Dimensioni ridotte e utilizzo locale dei materiali estratti - Ripristino di tipo naturalistico Si propone inoltre di escludere la possibilità di prevedere nuove espansioni residenziali, commerciali o produttive nell area del pre-parco da parte dei PRG comunali. 8. Art. 16 (Gestione faunistica) Considerato che: - Una delle missioni prioritarie del parco è la salvaguardia e l accrescimento della biodiversità, obiettivo al quale siamo ovviamente favorevoli; - La legislazione vigente in materia di aree protette prevede il divieto di caccia nel parco e la possibilità di caccia regolamentata nel pre-parco; - Come Associazioni riteniamo che gli eventuali interventi di controllo faunistico dovrebbero essere effettuati dalla Provincia e non dall ATC (cacciatori), ove possibile con metodi incruenti. Questo anche per una questione di principio: non si può permettere che il controllore e il controllato vadano nella pratica a coincidere. Inoltre riteniamo che l area del Parco dal momento della sua istituzione non apparterrà più all ATC MO 2 in quanto area protetta. - La conferma in attesa del Regolamento del Parco delle previsioni del Piano Faunistico Venatorio (PFV) per le aree del Pre-Parco, senza alcuna limitazione, appare a nostro avviso in contrasto con la missione del parco di tutela e incremento della biodiversità ; - Il Forum ha l obiettivo di ricercare una sorta di condivisione della ipotesi di parco e pertanto in presenza di interessi contrapposti appare spesso necessario ricercare una sintesi tra le varie posizioni;

- Le norme sulla gestione faunistica tengono già ampiamente in considerazione le esigenze del mondo venatorio. In pratica, è stato infatti concesso tutto quello che è ammesso dalla legislazione vigente in materia di aree protette. Inoltre, gran parte del territorio è stato classificato come pre-parco (quindi aperto alla caccia); - Le Associazioni Venatorie si sono dichiarate contrarie per principio a qualsiasi ipotesi di parco e stanno da tempo sostenendo con forza in tutte le sedi questa posizione; - Riteniamo che non sia giusto che chi combatte aspre battaglie contro il parco (ponendosi di fatto al di fuori del percorso di condivisione previsto con la istituzione del Forum), possa beneficiare di tutte le concessioni in materia venatoria rese ammissibili dalla legislazione vigente. Crediamo che sia invece più corretto subordinare queste concessioni all assenso al parco da parte delle Associazioni Venatorie, rientrando pertanto nel percorso di condivisione degli obiettivi previsto dal Forum. Proponiamo che: a) La possibilità di confermare le previsioni del PFV nelle zone di Pre-parco in attesa del Regolamento del Parco sia subordinata alla approvazione da parte di tutte le Associazioni Venatorie della ipotesi del parco avente maggiore estensione. b) Analogo discorso potrebbe essere considerato per il controllo della fauna, che potrebbe in parte essere affidato all ATC MO 2 previa autorizzazione dell Ente di Gestione del Parco (sotto il controllo del Parco e della Provincia), sempre subordinandolo all assenso formale delle Associazioni Venatorie alla ipotesi del parco avente maggiore estensione. c) Per quanto concerne la gestione faunistica, si propone di prevedere che l Ente di gestione del Parco avrà parere vincolante in merito per tutte le zone del parco e di precisare che gli indirizzi di gestione faunistica dovranno essere coerenti con la necessità primaria di tutela della fauna e della biodiversità, così come previsto anche dalle missioni del parco. d) Pertanto si ritiene di proporre i seguenti suggerimenti: Il controllo faunistico può essere esercitato solo ed esclusivamente in zona di preparco il solo ente che può decidere tempi e modi degli abbattimenti è l'ente Parco, sulla base di un piano a medio-lungo termine (almeno quinquennale) atto a definire lo stato attuale della popolazione del cinghiale e definire la strategia per portare questa popolazione a livelli che non siano dannosi da un punto di vista ecologico (competizione con altre specie) od economico (definire la soglia monetaria di rimborso ai coltivatori). La densità del cinghiale può variare moltissimo nelle diverse zone, e per definire la capacità portante delle zone stesse, si può far riferimento alla carta delle vocazioni faunistiche.

I censimenti del cinghiale saranno organizzati solo dall'ente Parco, che si potrà avvalere di censitori esterni, già addestrati dal Servizio Caccia e Pesca della Provincia, e da iscritti alle ass. venatorie di zona (l'importante che non siano solo i cacciatori a fare i censimenti, penso che sia possibile affidare questo ad esempio al Serv. Caccia e Pesca.) Una volta deciso il piano di abbattimento, questo sarà affidato solo ed esclusivamente ad iscritti ad ass. venatorie residenti all'interno del parco, previo superamento di un corso organizzato e finanziato dall'ente Parco che illustri i vari aspetti metodologici, ecologici e sanitari. Anche i selettori dovrebbero essere residenti entro i confini del parco, in accordo tra Ente Parco e Serv. Caccia e Pesca. Sarà assolutamente vietata la braccata (ma pensiamo che già non si possa fare, come da regolamento della Provincia). Per rimborsi a danni subiti, si dovrà fare riferimento alle leggi esistenti. All'interno del parco (preparco compreso) dovrà essere vietato qualsiasi tipo di allevamento di cinghiali per scopi venatori o altro.