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Pubblicato con il contributo della LUMSA.
Maurizio Mangiagalli L ALBA INCOMPIUTA DELLA FENOMENOLOGIA HUSSERLIANA GLI ALBORI DELLA FENOMENOLOGIA COME TEORIA DELLA SCIENZA
Copyright MMXI ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978 88 548 3671 6 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: gennaio 2011
INDICE Prefazione p. 7 Introduzione a partire dall alternativa tra realismo e idealismo che attraversa l intera interpretazione della fenomenologia husserliana p. 9 1. L alternativa tra realismo e idealismo della fenomenologia fin dalla sua prima recezione novecentesca p. 9 a. La giornata di Juvisy p. 9 b. La fenomenologia: realismo o idealismo? p. 12 c. Edith Stein p. 13 d. Sofia Vanni Rovighi p. 16 e. Alphonse De Waelhens p. 18 f. Ancora Edith Stein p. 20 g. Ancora Sofia Vanni Rovighi p. 23 2. L alba incompiuta della fenomenologia husserliana all ombra della riduzione p. 23 3. La fenomenologia al di qua di realismo e idealismo quale teoria della scienza possibile p. 34 I. La filosofia come teoria della scienza da B. Bolzano a E. Husserl p. 37 II. La fenomenologia come teoria della scienza dai Prolegomeni alla prima Ricerca logica p. 51 5
PREFAZIONE La fenomenologia di Edmund Husserl è stata via via interpretata come una forma di realismo poi votata ad essere suscettibile di una completa rotazione nell idealismo (dai primi discepoli del periodo di Gottinga) o come una forma di idealismo, o- riginariamente ed originalmente vissuto (a partire da Eugen Fink per giungere fino a Jean-François Lavigne). Senonché realismo e idealismo, pur sorti nel contesto di una problematica gnoseologica, non sono due concezioni gnoseologiche, bensì metafisiche, ed il primo intento di Husserl secondo la precisa e puntuale testimonianza di Edith Stein non era quello di elaborare una metafisica, ossia una concezione della realtà, bensì di istituire una teoria della scienza o, per dirla con le stesse parole di Husserl, la teoria della scienza possibile attraverso l esame delle possibili teorie e della possibilità di una teoria. La fenomenologia ai suoi albori sembra dunque stare al di qua di realismo e idealismo, per dirla con Nicolai Hartmann, ed è sorretta non solo da una polemica antipsicologistica (che resta la pars destruens del pensiero di Husserl fino ai Prolegomeni alle Ricerche logiche ed alle stesse Ricerche logiche, valorizzata da interpreti come Sofia Vanni Rovighi, che sembra limitarla alla sola polemica contro lo psicologismo, o contro il psicologismo, come amava ripetere lo stesso Agostino Gemelli, e come Vanni Rovighi stessa significativamente si esprime), ma è sorretta ed alimentata dall ideale bolzaniano di una logica pura. Husserl, in effetti, usa termini come trascendentale, a priori e puro, parlando delle essenzialità colte nella loro pura idealità, che sono termini kantiani o neo-kantiani, ma in un senso affatto differente da Kant, per il quale l oggetto è prodotto di una sintesi (della forma a priori intuizioni pure di spazio e tempo per la sensibilità, e categorie per l intelletto con il materiale feno- 7
menico), di cui pure parla Husserl, per il quale tuttavia l oggetto, non empirico, non è formato dall intelletto, bensì gli è dato nella sua pura idealità come oggettuale, quasi intermedio tra l oggettività empirica e la soggettività trascendentale (sempre in senso husserliano). Ed è questa ci sembra la cifra sotto cui leggere il primo ed originario atteggiarsi della fenomenologia husserliana, quale teoria della scienza (possibile), situata al di qua di realismo e idealismo. Roma, gennaio 2010 L Autore 8