Comune di Villa Basilica (Lucca) Relazione Geologica per il cambio colturale da area boscata ad agricola di alcuni terreni situati in Loc. Pizzorne.

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Comune di Villa Basilica (Lucca) Relazione Geologica per il cambio colturale da area boscata ad agricola di alcuni terreni situati in Loc. Pizzorne. L.R. 12/2000 D.P.G.R. 48R/03 P.A.I. Bacino Appennino Settentrionale R.U. comunale Committente: Soc. Agr. Il Passo del Romito S.S. Geologo: Dott. Alessandro Campetti 20 marzo 2017 Studio di Geologia Applicata via Capo di Vico, n 3 -S. Andrea di Compito CAPANNORI (LU) Cell: 3388289847 e-mail: studio.campetti@libero.it

RELAZIONE GEOLOGICA Premessa Su incarico della Soc. Agr. Il Passo del Romito è stata redatta la presente relazione geologica su alcuni terreni posti in Loc. Pizzorne, Comune di Villa Basilica (LU), su cui si prevede un cambio colturale da bosco ad agricolo. Questa relazione è redatta secondo le disposizioni contenute nel D.P.G.R. 48R/2003, riguardante i terreni sottoposti a Vincolo Idrogeologico, al fine di evidenziare eventuali problemi di stabilità dei versanti e fornire alcune indicazioni per una corretta regimazione delle acque meteoriche. Geologia, geomorfologia ed idrogeologia L area d intervento si trova nella porzione occidentale del territorio comunale di Villa Basilica, più precisamente in Loc. Pizzorne, posta sulla sommità dei rilievi delle Pizzorne, al limite del territorio comunale con quello di Capannori. I terreni oggetto d intervento si trovano proprio in corrispondenza delle porzioni sommatali dei rilievi, in una zona ove sono presenti anche alcune abitazioni ed una viabilità; la pendenza è variabile ma comunque modesta, con quote comprese fra 890 e 870 m s.l.m. circa; durante il sopralluogo nelle zone interessate non sono stati rilevati indizi tipici di processi geomorfologici in atto o quiescenti. Da un punto di vista geologico (vedi Stralcio della Carta Geologica allegata in scala 1:10.000), nella zona il substrato litoide è rappresentato dalla formazioni arenacea denominata Macigno (età: Oligocene med. sup.), mascherata da una coltre detritica derivante dai processi di alterazione e disfacimento del bedrock, di spessore variabile e composizione limo sabbiosa. Sotto l aspetto idrogeologico, trattandosi di una zona montana, non esiste una falda freatica di tipo permanente, ma al limite potrà essere presente una temporanea saturazione dei terreni di copertura a seguito di precipitazioni abbondanti. Il substrato litoide rientra nelle unità mediamente permeabili per fessurazione, anche se una eventuale falda presente in 1

fratture all interno del bedrock potrà trovarsi solo ad elevate profondità: dunque si può certamente affermare che tale intervento non interferirà con la circolazione idrica sotterranea. Per quanto concerne la regimazione delle acque superficiali, nella zona sono presenti alcune zanelle, per lo più ai margini della viabilità, tuttavia queste in alcuni tratti appaiono non collegate ad alcun fosso recettore: nell ultimo paragrafo della presente relazioni si forniscono alcune utili indicazioni per giungere ad una corretta regimazione delle acque evitando fenomeni di ristagno, come schematicamente illustrato nella planimetria di TAV.1 allegata. Considerazioni relative alla fattibilità dell intervento in relazione alle normative ed ai piani territoriali vigenti Per il sito oggetto di indagine si esprimono le seguenti valutazioni relative alla compatibilità dell intervento con le normative ed i piani territoriali vigenti, riguardanti il rischio geomorfologico geotecnico, idraulico e sismico: riguardo alla D.C.R. n 12 del 25/01/2000 (ex Del. C. R. T. n 230/94), si rileva che l area d intervento ricade all esterno degli ambiti A e B di protezione fluviale. Nella Carta di perimetrazione aree con pericolosità geomorfologica contenuta nel P.A.I. - Bacino Appennino Settentrionale, l area d intervento ricade nella categoria aree potenzialmente franose per caratteristiche litologiche a cui corrisponde una pericolosità PF1 - bassa. Con questa classificazione l intervento è consentito senza particolari limitazioni. Nella Carta di Pericolosità Geomorfologica facente parte del quadro conoscitivo del R.U. comunale, l area d intervento risulta nella categoria G2 pericolosità geomorfologica media. La carta della Pericolosità Idraulica contenuta nel R.U. comunale attribuisce all area in esame una pericolosità idraulica I1 bassa. Le Norme Tecniche di Attuazione del Regolamento Urbanistico comunale contengono alcune tabelle per la conversione delle pericolosità in fattibilità degli interventi, tuttavia il caso in esame consiste in un mero cambio di coltura da bosco a terreno agricolo senza alcuna trasformazione morfologica né la realizzazione di opere edili, per cui l intervento in progetto non è classificato, ma si può senz altro affermare che sia fattibile senza particolari limitazioni, ad eccezione degli 2

accorgimenti da adottare per la corretta regimazione delle acque superficiali come sarà meglio descritto nell ultimo paragrafo. Per quanto riguarda l aspetto sismico il R.U. comunale attribuisce ai terreni in esame una pericolosità sismica da media S2 ad elevata S3; trattandosi di un semplice cambio di coltura senza alcuna trasformazione morfologica non è necessario procedere con la caratterizzazione sismica dei terreni e l intervento è comunque fattibile. Nel rispetto di quanto fin qui esposto l intervento è ammissibile ai sensi delle normative vigenti. caratterizzazione litotecnica e sismica La stratigrafia dell area è essenzialmente nota, si trovano terreni di copertura limo-sabbiosi con frequenti clasti, derivanti dall alterazione del sottostante bedrock arenaceo. Sotto l aspetto sismico si tratta di una zona a sismicità media, con una possibile amplificazione per le caratteristiche topografiche. Poiché non è prevista alcuna edificazione né la modifica del profilo topografico non è necessario procedere con la definizione di stratigrafia e caratteristiche geomeccaniche e sismiche dei terreni presenti in loco. Il cambio di coltura non produrrà di per sé una modifica delle condizioni di stabilità dei terreni, né un incremento del rischio sismico. Valutazioni sulla regimazione delle acque meteoriche Lo stato attuale della regimazione delle acque meteoriche è schematizzato nella planimetria di TAV.1 allegata: le acque ricadenti sui terreni oggetto di cambio colturale si dirigono per lo più verso nord, ove è presente una fossa a cielo aperto che scorre da Sud Est verso Nord Ovest e costituisce il tratto iniziale del Torrente Pizzorna. Le acque ricadenti sui terreni posti 3

più ad ovest vengono raccolte da una piccola fossetta che si dirige verso Nord (girando attorno al poggio) e recapita le acque nel Torrente Pizzorna. Questa fossetta dovrà essere mantenuta sempre in condizioni di piena efficienza. Il deflusso delle acque provenienti dagli altri terreni presenta invece qualche situazione di criticità, principalmente prechè le zanelle situate a margine della viabilità non risultano connesse alla vicina fossa a cielo aperto (tratto iniziale del Torrente Pizzorna), per cui è ragionevole supporre che in occasione di precipitazioni intense si verifichino ruscellamenti lungo la sede stradale e zone di ristagno. Fermo restando che il cambio di coltura richiesto su questi terreni non produrrà alcun aggravio idraulico, poiché non si realizza alcuna modifica alla permeabilità delle superfici, si raccomanda comunque di mantenere in condizioni di piena efficienza le zanelle esistenti; inoltre si dovrà provvedere alla realizzazione di un idoneo collegamento fra le zanelle situate ai margini della strada che circonda il lotto di terreni più grande, in posizione centrale, come illustrato nella planimetria di TAV. 1 allegata. Si tratta di realizzare un pozzetto di raccolta delle acque provenienti dalle zanelle, ed un attraversamento sotto la viabilità esistente fino alla fossa presente sui campi poco più a Nord (si consiglia una tubazione di diametro 20 cm). Riguardo la porzione più ad ovest della particella n 344, delimitata su due lati dalla viabilità comunale e sul lato nord da una proprietà privata, è presente al centro di questo piccolo appezzamento una lieve depressione che funziona da impluvio di raccolta delle acque, che si dirigono verso nord circa in corrispondenza di quello che dalle mappe catastali sembra essere un passo, per altro già interrotto dalle recinzioni delle varie proprietà private. In questo caso si consiglia la realizzazione di una piccola gaveta idraulica per il contenimento del trasporto solido in occasione di forti precipitazioni, con un arginello in terra alto circa 30 cm. Si rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Lucca, 20 marzo 2017 Il Geologo Incaricato Dott. Alessandro Campetti 4

Allegati - Corografia generale scala 1:10000 - Carta geologica - Carta di perimetrazione aree con pericolosità geomorfologica Autorità di Bacino Appennino Settentrionale - Carta della Pericolosità Geomorfologica - Carta della Pericolosità Idraulica - Carta della Pericolosità Sismica - TAV. 1: planimetria con indicazione del sistema di regimazione delle acque meteoriche scala 1:2000 5

COROGRAFIA GENERALE SCALA 1:10.000 PERICOLOSITA' GEOMORFOLOGICA R.U. COMUNALE PERICOLOSITA' IDRAULICA R.U. COMUNALE PERICOLOSITA' SISMICA R.U. COMUNALE ESTRATTO C.T.R. SEZIONE n 261080 G2 - pericolosità media I2 - pericolosità media S3 - pericolosità elevata G1 - pericolosità bassa I1 - pericolosità bassa S2 - pericolosità media N CARTA GEOLOGICA R.U. comunale depositi detritici, colluviali Macigno ESTRATTO CATASTALE fuori scala Autorità di Bacino Appennino Settentrionale Carta di perimetrazione aree con pericolosità geomorfologica pericolosità PF1 - bassa

Torrente Pizzorna PLANIMETRIA SCHEMATICA CON INDICAZIONE DELLA REGIMAZIONE ACQUE METEORICHE scala 1:2000 LEGENDA zanelle e fossette da mantenere in piena efficienza direzione di deflusso acque meteoriche collegamento zanelle con fossa esistente da realizzare con pozzetto e tubazione di attraversamento sottostrada area ove realizzare una piccola gaveta idraulica TAV. 1