ELETTRICO MA NON TROPPO



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36 Quale futuro per mobilità e trasporti nei nostri centri urbani? Una domanda che si impone costantemente nell agenda delle priorità di operatori di settore, responsabili della pianificazione urbanistica e del territorio e, più in generale, di tutti gli amministratori pubblici. E, naturalmente, una questione che interessa da vicino soprattutto la collettività dei cittadini, utenti finali per i quali mobilità e trasporto rappresentano una necessità quotidiana. La complessità del problema è evidente, in quanto interessa in modo trasversale settori e attività molto diversi tra loro (dal TPL alla movimentazione urbana delle merci, dalla tutela della salute al risparmio energetico e così via), ma altrettanto chiaro appare oggi un assunto fondamentale: la strada da percorrere è la stessa per tutti, ovvero quella della sostenibilità intesa nella sua accezione più ampia. Mobilità e trasporti più sostenibili, infatti, non significano solo migliorare l impatto ambientale, ma anche economia di gestione, risparmio di risorse, intermodalità, efficienza dei servizi e delle infrastrutture, sviluppo di soluzioni tecnologiche per rendere più flessibili e agevoli gli spostamenti. Su queste tematiche fondamentali e strettamente connesse tra loro si sono confrontati gli esperti che hanno partecipato alla sesta edizione di, il Forum internazionale sull innovazione per lo sviluppo della mobilità e del trasporto che si è svolto dal 24 al 25 ottobre scorso a Milano, con l adesione formale del presidente della Repubblica e con il patrocinio istituzionale, tra gli altri, dell Automobile Club d Italia. Proprio il concetto di innovazione, posto al centro della manifestazione milanese, è infatti la chiave per comprendere e governare il futuro delle nostre città, raccogliendo indicazioni su come approdare a modelli di mobilità capaci di rispondere alle attuali esigenze dei cittadini e, nello stesso tempo, di garantire una maggiore tutela dell ambiente e una gestione più responsabile delle risorse disponibili. UN APPROCCIO SISTEMICO Per quanto riguarda la riduzione dell inquinamento atmosferico e acustico, in questi ultimi anni sono progressivamente cresciute le quotazioni dell alternativa elettrica. Anche il non si è sottratto al compito di illustrare i progressi compiuti nella progettazione e industrializzazione di prodotti e soluzioni a zero emissioni. di Fabio Basilico A Milano confronto a 360 su innovazione tecnologica e sistemi di mobilità. Foto di Stefano Pozzilli L intervento all incontro d apertura del del vicepresidente della Commissione Europea, Tajani. A sinistra il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Diverse case produttrici del settore automotive, con in testa tre big come Renault, Nissan e Toyota, hanno esposto durante la due giorni milanese una serie di modelli pronti per la commercializzazione o in procinto di esserlo. Veicoli che rappresentano la punta di diamante della ricerca applicata in questo settore. Tuttavia, pur riconoscendo i progressi e l importanza della modalità elettrica, con il suo indubbio eco-appeal (anche in presenza di criticità non ancora del tutto risolte e di fondamentale importanza: veicoli dai costi di listino eccessivi, autonomia limitata, esigua disponibilità di stazioni di ricarica,...), il Forum sull innovazione si è spinto più in là, adottando un approccio organico e sistemico all articolato problema della sostenibilità. Un approccio, dunque, che guarda con attenzione a tutti i diversi elementi che possono contribuire ad un nuovo e più efficiente sistema della mobilità e che punta a promuovere non solo la propulsione elettrica, ma anche tutte le altre soluzioni tecnologiche disponibili, in linea con l indirizzo dell Unione Europea: obiettivi precisi da conseguire sul piano energetico e ambientale, ma di completa neutralità sul piano delle soluzioni tecnologiche da adottare. E allora, accanto ai primi passi della mobilità elettrica, nel corso del ampio spazio è stato dedicato al costante processo evolutivo che interessa i propulsori tradizionali a benzina e gasolio. In tal senso, come è stato evidenziato, l introduzione dal 2014 della più severa normativa anti-emissioni Euro 6 si impone come decisivo passo in avanti. Ruolo altrettanto rilevante è stato poi riconosciuto anche ai carburanti gassosi a basso impatto

37 ambientale, come metano e GPL, già oggi pienamente disponibili e in grado di sostituire - in parte - i più tradizionali benzina e gasolio. La diffusione congiunta di nuove tecnologie motoristiche e carburanti alternativi, infatti, appare una strada obbligata per rispettare i parametri del protocollo di Kyoto, che impongono di ridurre in modo consistente, negli anni a venire, le emissioni di CO 2. E incamminandosi su questa strada la Commissione Europea ha già fissato per il 2012 il limite per gli autoveicoli di 120 grammi di CO 2 prodotta per ogni chilometro percorso, istituendo una commissione di esperti sul futuro dei carburanti i cui suggerimenti hanno contribuito alla redazione del nuovo Libro Bianco dei Trasporti. UNIONE EUROPEA IN PRIMA LINEA Foto di Stefano Pozzilli Foto di Stefano Pozzilli Esposti a Piazza Duomo i nuovi autobus ibridi prodotti da Mercedes-Benz, Van Hool e Irisbus Iveco, insieme ad un Euro 1 convertito in ibrido da Pininfarina e GTT Torino. In mostra di fronte a Palazzo Giureconsulti, dove si è svolto il, numerosi modelli di autovetture con trazioni alternative: metano, GPL, ibride ed elettriche. L i m p e g n o a l a r g o r a g g i o dell Unione Europea per la mobilità e il trasporto del futuro è stato sottolineato a Milano da Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea e commissario all Industria e all Imprenditoria, intervenuto alla sessione plenaria di apertura del 2011, accanto ad altri rappresentanti istituzionali, tra i quali il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. L iniziativa europea Green Cars, in questo contesto, assume particolare rilevanza, proponendosi di garantire il necessario supporto finanziario alla ricerca sulle tecnologie per auto, camion e autobus del futuro. Spendere in ricerca oggi per andare incontro alle esigenze di domani: questo il leitmotiv UE, che Tajani ha più volte sottolineato nel suo intervento. "Dobbiamo puntare sull innovazione e dare massimo impulso alla ricerca applicata, che sia quindi utilizzabile per la mobilità sostenibile", ha quindi puntualizzato il vicepresidente della Commissione Europea, "ma in Italia e nel resto d Europa la ricerca è ancora troppo fine a se stessa, con il risultato di essere poco competitiva rispetto a quella di Paesi di altre aree geografiche". Sotto l ombrello della Green Cars Initiative trovano posto diverse aree di potenziale interesse per la ricerca: dalla combustione dei motori termici tradizionali ai biocarburanti, dall elettrico all ibrido e all idrogeno, dalla logistica alle infrastrutture per la mobilità. Green Cars è parte integrante di un più ampio e ambizioso piano per la sostenibilità che vale ben 200 mld di euro, approvato dai leader europei nel novembre

38 ZERO VISION: NUOVE POLITICHE CONTRO L INCIDENTALITà Convegno sulla sicurezza stradale organizzato in collaborazione con ACI e Provincia di Milano. Guida accompagnata a 16 anni e corsi di guida sicura obbligatori sia per conseguire la licenza di guida sia per il recupero dei punti patente; stretta di vite su revisioni e controlli tecnici dei veicoli; normativa più rigorosa sui requisiti psicofisici per la guida; maggiore e più rapida diffusione delle nuove tecnologie per la sicurezza attiva e passiva dei veicoli; analisi multicriterio per definire le priorità d azione delle Pubbliche Amministrazioni e monitoraggio delle soluzioni adottate per creare veri e propri standard di intervento. E, soprattutto, responsabilizzare e coinvolgere tutti gli attori in gioco, sviluppando efficaci modalità di coordinamento e collaborazione, non ultimo per ottimizzare le scarse risorse finanziarie e organizzative oggi disponibili. Sono queste alcune delle proposte avanzate, discusse e condivise nell ambito del Convegno sulla sicurezza stradale Zero Vision. Agire sulla sicurezza stradale a livello europeo: formazione, prevenzione, tecnologie, organizzato in collaborazione con ACI e Provincia di Milano nell ambito dell'edizione 2011 del. Un tavolo di confronto tra operatori e responsabili di settore, moderato dal condirettore della rivista ACI Onda Verde, che ha permesso di valutare esperienze e progetti di recente attuazione in Italia: dalla proposta formativa della rete di scuole guida ACI Ready2Go e dall impegno nell informazione sui temi della sicurezza stradale assunto da un autorevole quotidiano come il Corriere della Sera al format piedibus sperimentato a Bari dall organizzazione noprofit Elaborazioni.org; dagli sviluppi del progetto europeo SOL (Save Our Lives), che vede in prima fila l Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica con interessanti iniziative pilota avviate nelle Province di Brescia e Mantova, all approccio di tipo comportamentale e agli innovativi percorsi socio-culturali illustrati dalla Sopra, il simulatore usato nelle scuole guida Ready2Go dell ACI. Sotto, due pubblicazioni del Corriere della Sera. sociologa Simona Rossotti. Nel corso del dibattito molta attenzione è stata rivolta al progetto Quartiere Sicuro, promosso dalla Provincia di Milano e dalla Fondazione ANIA, che prevede l implementazione di un ampia e articolata serie di soluzioni (attraversamenti pedonali, barriere di protezione per motociclisti, infrastrutture per la mobilità ciclistica, ma anche rilevatori di velocità finalizzati a regolare l andatura dei flussi di traffico), intervenendo in modo sistemico e puntuale - sulla base dello studio preventivo dei dati e dei problemi registrati sul territorio - per rimuovere le differenti cause di incidente, come ha spiegato nel suo intervento l assessore provinciale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Giovanni De Nicola. Altrettanto significativa l esperienza condotta nel capoluogo lombardo dall Agenzia Mobilità, Ambiente e Territorio del Comune di Milano, di cui ha reso conto l arch. Valentino Sevino, che oltre ad evidenziare la piena attuazione di tutti gli strumenti normativi e regolativi disponibili (PUM, PG Traffico, Piani Particolareggiati, Piano della Sicurezza Stradale ecc.) e la propensione di AMAT a sperimentare e valutare l apporto delle nuove tecnologie ITS, ha avanzato l ipotesi di istituire a livello comunale la figura del safety manager, vera e propria cabina di regia per coordinare e rendere più efficace l impegno dei molteplici soggetti che hanno titolo ad agire in materia di sicurezza stradale. Coordinamento e programmazione, in vista di una più incisiva riduzione della mortalità stradale in Europa, sono stati richiesti per altro verso anche da un azienda leader nel campo delle tecnologie per la sicurezza dei veicoli quale Bosch SpA. Intervenendo al Convegno Zero Vision, infatti, i responsabili della multinazionale - dopo aver presentato alcuni dei più avanzati dispositivi di sicurezza attiva oggi disponibili e preso atto, tuttavia, che l ESP, già da tempo sul mercato, solo dal 2014 sarà obbligatorio di serie su tutte le auto immatricolate in Europa - hanno auspicato migliori sinergie tra produttori hitech, case automobilistiche, concessionari e utenti finali per superare il gap che ancora separa l evoluzione tecnologica dalla realtà quotidiana del mercato. Da segnalare, infine, l intervento della Fondazione ACI Filippo Caracciolo, che sottolineando l importanza dei controlli su strada effettuati dalle Forze dell Ordine e il ruolo determinante che ricoprono in questo contesto le nuove tecnologie, ha ricordato come nel 2010 i Comuni italiani abbiano messo a bilancio per le contravvenzioni stradali ben 1,14 mld di euro. Una voce di entrata molto consistente, che impone alle amministrazioni locali di applicare criteri di estrema trasparenza al fine di non trasformare l attività sanzionatoria nei confronti degli automobilisti (soprattutto utilizzando strumenti quali l autovelox) in un mero sistema per fare cassa. Da qui il monito della Fondazione Caracciolo a reinvestire rigorosamente il 50% delle somme riscosse in azioni per incrementare la sicurezza stradale, come previsto - seppur senza sanzioni per gli inadempienti - dall art. 208 del Codice della Strada.

39 2008. Un piano le cui finalità sono aiutare gli Stati membri a superare la crisi economica mettendo in atto scelte virtuose attraverso investimenti intelligenti ( smart investments ), frutto di partnership tra pubblico e privato e focalizzati sulle innovazioni tecnologiche. Ed è proprio tra gli investimenti intelligenti che ha trovato posto la Green Cars Initiative, a cui sono stati destinati 5 mld di euro, uno dei contributi più consistenti tra quelli concessi. A ragione, visto che l industria automotive, tra le più attive sul fronte della ricerca che punta a sviluppare veicoli più sicuri e puliti e a migliorare la mobilità collettiva, è uno dei principali motori dell economia europea, a cui contribuisce con circa 550 mld di euro e con un peso fiscale di circa 43 mld di euro ogni anno. IL TRASPORTO INTELLIGENTE Oltre agli elevati tassi di inquinamento atmosferico e acustico, le aree urbane e periurbane sono sempre più congestionate dal traffico con conseguente aumento di incidenti, rallentamenti, numero di automobilisti in cerca di parcheggi non sempre disponibili o che devono affrontare vincoli/ restrizioni all accesso ai centri storici. Da una parte, dunque, l Unione Europea collabora con i costruttori nell ottica di sviluppare veicoli più efficienti, dall altra punta oggi sul TPL quale valida alternativa all utilizzo dell auto privata. Il TPL, come è emerso dai dibattiti organizzati nell ambito del, rappresenta infatti un campo d azione strategico in quanto il suo potenziamento e il suo sviluppo nel senso della sostenibilità appaiono elementi strutturali nel quadro di un sistema moderno e integrato di mobilità urbana, così come si auspica Foto di Stefano Pozzilli Foto di Stefano Pozzilli Tra i temi al centro della manifestazione milanese le prospettive di sviluppo della mobilità elettrica in Italia. di realizzare in un prossimo futuro. Il TPL, inoltre, è anche al centro dell attenzione di uno dei settori più promettenti, quello delle tecnologie ITS, soprattutto applicate per modificare i comportamenti degli utenti in favore di una mobilità smart ed ecologica. Non a caso, uno degli obiettivi fondamentali elencati nel nuovo Libro Bianco dei Trasporti UE è quello di definire entro il 2020 un quadro per un sistema europeo di informazione, gestione e pagamento integrato nel settore dei trasporti multimodali. L innovazione tecnologica, dunque, svolge ancora una volta un ruolo da protagonista: se il cittadino attualmente ha a disposizione molti strumenti (prima di tutto il web) che agevolano il suo rapporto con i mezzi pubblici, questo non è ancora abbastanza per conseguire un obiettivo di piena sostenibilità, laddove il cittadino dovrebbe essere messo in condizione di viaggiare nel modo più ecologico possibile, scegliendo tra una molteplicità di mezzi di trasporto disponibili e utilizzando i più avanzati strumenti di Infomobilità per pianificare al meglio i propri spostamenti. E proprio in tema di Infomobilità due importanti esperienze, discusse in occasione del Mobility- Tech, hanno suscitato l interesse di esperti e operatori. Da un lato il sistema Luce Verde, realizzato dall ACI per il Comune di Milano, per il Comune di Roma e per la Regione Lazio, che fornisce ai cittadini un supporto concreto alle decisioni da prendere in materia di mobilità e mezzi utilizzabili, fornendo in tempo reale e attraverso una molteplicità di strumenti di comunicazione informazioni dettagliate tanto sul traffico quanto sulle diverse modalità di trasporto disponibili. Dall altro la centrale di monitoraggio del traffico attivata a Berlino, una metropoli che registra 3,5 mln di abitanti e 400.000 pendolari giornalieri, con una forte vocazione per il TPL, a cui fa regolarmente ricorso il 26% della popolazione. I dati raccolti ed elaborati dalla centrale berlinese, grazie alla piattaforma Sitraffic Concert messa a punto dalla Siemens, si traducono infatti in informazioni efficaci su tempi e modi per organizzare al meglio gli spostamenti (con mezzo pubblico o privato). In particolare, il sistema utilizza gli impianti semaforici quali sensori per monitorare gli effettivi flussi di traffico e interfaccia quindi i dati registrati con quelli delle centraline per il controllo dei livelli di inquinamento. Questo consente di fornire un quadro sempre aggiornato della situazione e, non ultimo, la possibilità di modulare il flusso dei veicoli agendo direttamente sulle fasi semaforiche. Come evidenziato da più parti, ad ogni modo, diversamente da quanto accade a Berlino e in molte altre capitali europee, il mezzo pubblico in Italia viene utilizzato in media solo dal 12% dei cittadini. Un dato, quest ultimo, che lascia emergere con evidenza il profondo scollamento che ancora permane nel nostro Paese tra i risultati della ricerca nel settore degli ITS - per tacere dei progressi nell offerta di più moderni ed efficienti veicoli per il TPL - e la carente o superficiale attenzione prestata troppo spesso da istituzioni e amministratori locali nei confronti dell innovazione tecnologica e del suo indispensabile contributo per la soluzione dei problemi della mobilità dei cittadini, in una prospettiva di sostenibilità, razionalità ed equità sociale. l

40 sistema ecall ai nastri di partenza Anche l ACI protagonista nel progetto HeERO per l avvio del nuovo Soccorso automatico. Un sistema hi-tech in grado di ridurre in modo significativo il numero delle vittime e delle lesioni più serie negli incidenti stradali, grazie alla riduzione dei tempi di azione dei servizi di emergenza, favoriti da una tempestiva e precisa conoscenza della localizzazione dei veicoli coinvolti. Si tratta del sistema ecall, l innovativo dispositivo elettronico di bordo che, in caso di uscita di strada o di grave incidente, invia automaticamente una richiesta di soccorso al Numero Unico europeo di emergenza 112, fornendo tutti i dettagli necessari per rendere più rapido ed efficace l intervento (posizione del veicolo, direzione di viaggio, orario ecc.). Il sistema ecall, sostenuto e promosso dalla Commissione Europea, è attualmente al centro delle prime sperimentazioni, in attesa di una sua introduzione ufficiale nel 2015 sulle nuove vetture. Nell ambito di queste sperimentazioni un ruolo fondamentale spetta anche all Italia, dove l Automobile Club d Italia, insieme ad altri cinque importanti partner, è membro del Consorzio nazionale impegnato nel progetto HeE- RO (Harmonised ecall European Pilot). Sulle finalità di questo progetto Onda Verde ha intervistato il responsabile dell Area Tecnologie per la Mobilità dell ACI, Francesco Mazzone, intervenuto al proprio per documentare l impegno dell ACI nel settore delle nuove tecnologie ITS. Ing. Mazzone, in che consiste esattamente il progetto HeEro? "HeERO è un ambizioso progetto coordinato da ERTICO e finanziato dalla Commissione Europea, che ha lo scopo generale di dare avvio in nove Paesi europei ad un servizio interoperabile e armonizzato di chiamate di emergenza a bordo di veicoli stradali, basato sul Numero Unico 112. Il progetto, che si concluderà a dicembre del 2013, si avvale di un finanziamento comunitario di 5 mln di euro, e si articola in nove progetti nazionali che avranno luogo in Italia, Germania, Croazia, Grecia, Repubblica Ceca, Olanda, Romania, Svezia e Finlanda, a cui si aggiunge un attività di messa a punto transnazionale". Quali sono gli obiettivi specifici di questo progetto? "La missione è quella di preparare, realizzare e coordinare i primi progetti pilota a livello europeo per la diffusione del servizio ecall, tenendo conto degli standard comunitari già definiti, e di gettare le basi per implementare in Europa le infrastrutture necessarie per concretizzare un servizio pan-europeo interoperabile di chiamate di emergenza ecall a bordo dei veicoli. Gli obiettivi pratici da conseguire, di conseguenza, sono molteplici e si possono sintetizzare per punti come segue: definire i requisiti operativi e funzionali necessari per adattare nell ottica ecall tutta la catena dei servizi collegati all emergenza; introdurre tutti gli standard europei collegati all ecall; implementare gli aggiornamenti tecnologici ed operativi necessari all introduzione dell ecall; identificare il possibile utilizzo del sistema ecall per lo sviluppo di servizi a valore aggiunto sia pubblici che privati; produrre il materiale di formazione per gli operatori ecall; valutare le procedure di certificazione relative alle apparecchiature richieste per i servizi ecall; produrre raccomandazioni per la futura attività di diffusione in Europa dell ecall; promuovere i risultati dei test pilota e le migliori pratiche in tutti i membri dell UE e degli Stati associati; dimostrare interoperabilità e continuità a livello europeo del servizio ecall". Può fornirci maggiori dettagli sul progetto in corso in Italia? "Il Consorzio a cui è affidato il progetto italiano include sei partner: Presidenza del Consiglio - Dip.to per la Digitalizzazione e l Innovazione tecnologica nella P.A. (con funzioni di coordinatore nazionale), Centro Ricerche FIAT, Magneti Marelli, Telecom, Azienda Regionale Emergenza e Urgenza (Regione Lombardia) e Automobile Club d Italia. È inoltre previsto il coinvolgimento istituzionale del Ministero degli Interni e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nell ambito del progetto nazionale, verranno effettuati dei test di chiamata ecall da veicoli appositamente equipaggiati, messi a disposizione dal Centro Ricerche FIAT e dall ACI. I test verranno effettuati nell area pilota di Varese, in cui dal giugno 2010 si sta sperimentando con successo il servizio 112 europeo". In questo contesto qual è il ruolo dell ACI? "Nell attuazione del progetto ACI, oltre ad occuparsi delle attività di divulgazione e della messa a disposizione di autoveicoli - attraverso i propri associati - per effettuare i test, sta promuovendo la possibilità di sfruttare la presenza di un dispositivo telematico di bordo per lo sviluppo a costi sostenibili di sistemi avanzati di assistenza agli automobilisti: la cosiddetta Breakdown Call o bcall. Inoltre, ACI si occupa anche di simulare i benefici connessi con l invio dei dati contenuti in ciascuna chiamata ecall (posizione/indirizzo stradale, tipologia di evento) ad una Centrale di Infomobilità, in termini di miglioramento dell efficienza dei servizi di informazione ai cittadini potenzialmente interessati all evento incidentale segnalato". Ing. Mazzone, quali sono le principali criticità per il futuro in Italia dell ecall? "Il progetto HeERO sarà per l Italia un valido banco di prova per verificare la fattibilità tecnica, economica e organizzativa dell introduzione di un servizio così importante per la sicurezza degli automobilisti. In primo luogo, lo sviluppo del servizio - fortemente interconnesso al completamento della rete di risposta alle chiamate di emergenza 112 secondo gli standard europei - seguirà direttamente le vicende nazionali in materia di sistema 112. In mancanza di un rapido adeguamento del sistema nazionale di gestione dell emergenza, secondo i modelli attualmente previsti (in particolare quello sperimentato in Lombardia), sarà impossibile costruire il servizio su basi pan-europee nel nostro Paese. Inoltre, la necessità di identificare le chiamate ecall e di distinguerle dalle chiamate di emergenza effettuate da apparecchi telefonici, impone alcuni importanti investimenti anche sulle infrastrutture e sugli apparati della rete telefonica mobile". l