IL PRANZO È SERVITO? Educazione e Alimentazione

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Transcript:

IL PRANZO È SERVITO? Educazione e Alimentazione Castenaso 10 febbraio 2019 Sandra Impagliazzo Psicologa Psicoterapeuta Referente Centro Clinico per la Prima Infanzia UOC Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza Dipartimento di Salute Mentale-DP Azienda USL di Bologna

Alimentazione Cibo funzione nutritiva (bisogno fisiologico) funzione psicologica e relazionale (prime relazioni con il mondo esterno)

Allattamento Fase basilare per il futuro rapporto del bambino con il cibo e per le future relazioni con il mondo esterno Cibo come mediatore della relazione tra noi e il mondo esterno Introduzione del cibo per il neonato rappresenta la prima esperienza di separazione tra sé e non sé

Il pasto come occasione d interazioni tra la madre ed il bambino, queste definiranno le basi per lo sviluppo della relazione di attaccamento della diade (John Bowlby) Il cibo non solo come nutriente ma come canale comunicativo : i ritmi della suzione e del respiro del neonato sono sovrapponibili ai ritmi della comunicazione tra la madre ed il bambino 4

Cibo e Cura Cibo come veicolo della relazione tra madre/padre - bambino Pasto come occasione d incontro e di convivialità Mangiare e comunicare sono inseparabili Il cibo non soddisfa solo un bisogno primario ma risponde anche al bisogno di cura, scambio e affetto 5

il rapporto cibo - emozioni nasce dalle primissime fasi della vita e mantiene forti valenze psicologiche per tutta l esistenza 6

La qualità del rapporto cibo-emotività interiorizzato dal bambino dipenderà anche dall abilità dei genitori di interpretare adeguatamente i bisogni che il bambino esprime attraverso il suo pianto Le emozioni influiscono sulla qualità e quantità di cibo assunto in ogni fase e contesto di vita 7

Cosa è importante curare in questa fase? i primi scambi genitore-bambino sostenere i genitori nel processo di conoscenza del proprio bambino condividere l importanza dell allattamento per la crescita del bambino e per lo sviluppo delle prime relazioni genitore-bambino 8

Cosa è utile favorire? un clima emotivo accogliente la partecipazione del bambino (tenere viva l attenzione del bambino anche per brevi istanti) la naturale alternanza suzione-pausa le pause per comunicare con il bambino

Divezzamento. per la famiglia Fase di distacco e di allontanamento da un legame più intimo Avvio ad un processo di cambiamento e di separazione Ricerca di un nuovo equilibrio familiare per il bambino Confronto con la novità (sapori, consistenze, forme ) Concomitante progressione dello sviluppo (motorio, linguistico, sociale ) Sviluppo della sensazione gustativa

L atteggiamento dei genitori: di tipo rigido o di tipo flessibile? Come risponde il bambino al divezzamento? Accetta volentieri, accetta con difficoltà, rifiuta Il divezzamento è gestito solo dai genitori o anche da altre figure di accudimento? Nella cultura di appartenenza quali sono le abitudini alimentari, come viene gestito il divezzamento?

Aspetti importanti Ricevere indicazioni di tipo nutrizionale per favorire una sana alimentazione Far emergere le radici psicologiche e culturali che il rapporto con il cibo porta con sè

Elementi culturali Cibo identità religiosa identità etnica nazionali All interno di ogni cultura, più identità regionali urbane familiari Il gusto realtà collettiva esperienza di cultura frutto di una tradizione che la società ci trasmette fin dalla nascita In tal senso l uomo è ciò che mangia ma mangia ciò che è, alimenti che appartengono alla propria cultura

Cibo e cultura la storia dell uomo e delle civiltà è indissolubilmente legata all alimentazione cibo/natura, consumato così come fornito dall ambiente versus cibo/cultura, modificato dall intervento dell uomo (fuoco) il divenire del cibo da natura a cultura ha contribuito alla differenziazione culturale delle varie popolazioni differenziazione sociale, economica, politica, religiosa identificazione identità alterità il cibo è un elemento di forte identità accanto alla lingua, alla religione, ai costumi di un popolo dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei Anthelm Brillant-Savarin, 1826 14

Cibo e consolazione Cibo utilizzato nell infanzia come fonte di gratificazione e conforto in sostituzione dell affetto Consolare un bambino che piange e non per fame dandogli un biscotto o altro cibo può portarlo ad associare il cibo stesso ad una cura per tutte le esperienze spiacevoli possibile rapporto distorto con il cibo o l atto di alimentarsi 15

L interiorizzazione di un rapporto distorto col cibo può indurre il bambino a controllare la relazione con l altro attraverso il cibo utilizzandolo come arma di ricatto: non mangio mangio troppo Cibo come strumento di comunicazione di un disagio 16

Il pasto può diventare un atto di protesta, un comportamento oppositivo Al pianto, alla parola, il bambino può via via sostituire il rifiuto del cibo o la voracità per esprimere le sue emozioni, il suo malessere Il bambino può segnalare così una difficoltà ad accettare le regole, i limiti, i compiti evolutivi Può insorgere un comportamento alimentare disordinato derivante da due fattori: necessità del bambino di opporsi, separarsi, differenziarsi e difficoltà nell aderire alle regole particolare insistenza dei genitori rispetto all alimentazione e/o un atteggiamento troppo ansioso o punitivo 17

Distinguiamo tra disagi e disturbi Disagi alimentari: quadri transitori di un malessere del bambino o della sua relazione con il contesto familiare o con l ambiente esterno. Utilizzo del cibo per protestare. Vi è un movimento di richiesta all altro. Non sono accompagnati da altri disturbi (sonno, gioco, controllo sfinterico ) Disturbi alimentari: comportamenti alimentari patologici, in cui il rifiuto o la voracità del cibo durano da molto tempo e sono caratterizzati da una maggiore determinazione e ostinazione. Si associano spesso ad altri disturbi (sonno, relazioni sociali, gioco ) 18

Alcune considerazioni gli studi ci dicono che per una sana crescita il bambino abbia bisogno di esperienze di soddisfacimento e di piacere alternate a frustrazioni e divieti...oggi sia adulti che bambini sono meno disposti a rinunciare all immediata soddisfazione personale.. la nostra cultura incentiva poco il valore del limite, piuttosto promuove l al di là dei limiti tutto e subito prevale sul valore dell esperienza dell attesa e della frustrazione 19

Cose buone non solo da mangiare! promuovere l alimentazione come relazione far sperimentare e scoprire i propri gusti promuovere la dimensione della convivialità favorire una atmosfera familiare gradevole e divertente e a tutti buon appetito!! 20

Grazie! 21