DOCUMENTO TAVOLO DI LAVORO APPLICAZIONE L 194/78

Documenti analoghi
I servizi coinvolti: I I Consultori il Presidio Ospedaliero di Pontedera e di Volterra

All. 1 - Indicazioni operative alle Aziende Sanitarie in merito agli Spazi Giovani (S.G.) consultoriali (14 19 anni) Obiettivo: rendere equa in tutto

REGIONE EMILIA-ROMAGNA X LEGISLATURA ASSEMBLEA LEGISLATIVA IV COMMISSIONE PERMANENTE "POLITICHE PER LA SALUTE E POLITICHE SOCIALI "

Applicazione legge 194 /78 in regione Emilia-Romagna

Cosa sono i consultori? Chi trovi nei consultori? Quali servizi nei consultori? Con sultori familiari

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 04/12/2018

CONGRESSO REGIONALE Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth

Percorso Diagnostico- Assistenziale U.F. Attività Consultoriale

Buone prassi. Sintesi lavori gruppi progetto CCM prevenzione IVG

pag. 1/6 - di migliorare il servizio di consulenza sociale nei casi di grave conflittualità familiare, attraverso la consulenza legale agli operatori;

ANDAMENTO DELL INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA: DATI 2015

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento Salute e Servizi Sociali Assistenza Ospedaliera e Specialistica - Settore

La salute riproduttiva delle Donne Aspetti sanitari, sociali e demografici. Centralità dei consultori e ruolo dell ostetrica nel percorso nascita

INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA Legge 194/78

Azienda USL Toscana Centro

Ottimizzazione del percorso terapeutico con RU486 Studio Osservazionale Prospettico

Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa della deputata PINI

La risposta della Regione è stata quella di rivedere oggi il funzionamento dei Consultori attraverso un Progetto di analisi e ricerca del

Via Azuni E uno spazio riservato esclusivamente ai giovani di età compresa tra 13 e 22 anni

INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA CON METODICA FARMACOLOGICA (RU 486)

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 128 del

U.F. Attività Consultoriali Zona Distretto Casentino Carta dei servizi

DETERMINA DEL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4 N. 75/AV4 DEL 07/02/2018

La sperimentazione Italiana; perchè una sperimentazione?

REGIONE EMILIA-ROMAGNA X LEGISLATURA ASSEMBLEA LEGISLATIVA IV COMMISSIONE PERMANENTE "POLITICHE PER LA SALUTE E POLITICHE SOCIALI "

COORDINAMENTO DELLE ASSEMBLEE DELLE DONNE ASL ROMA2

INTRODUZIONE AI DATI DI ATTIVITA DEGLI SPAZI GIOVANI (SICO)

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 03/04/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n.

Percorso I.V.G.-Interruzione Volontaria di Gravidanza a. Inquadramento normativo

I.V.G. INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA LEGGE 194/78. Corso di Laurea di Infermieristica Paola Quarella a.a. 2012/2013

IL SISTEMA REGIONALE PER IL PERCORSO NASCITA

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE

AREA OSTETRICIA E GINECOLOGIA DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE

dei Consiglieri DE SIO, LIGNANI MARCHESANI, MANTOVANI, MONNI, NEVI, ROSI, VALENTINO, ZAFFINI, MODENA, MONACELLI E CIRIGNONI

EVOLUZIONE E PRESENTE DELLA CONTRACCEZIONE DI FRONTE ALLA MULTICULTURALITÀ. Dott.ssa F. Canegallo

PUERPERIO IL RUOLO DEL TERRITORIO DOPO LA GRAVIDANZA

ATTIVITÁ DI ANESTESIA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA

CONSULTORIO FAMILIARE U.C.I.P.EM. TREVISO. Carta del servizio.

Aggiornamento Protocollo Operativo IVG Farmacologico di cui al Parere CSR 47/2010

A.Li.Sa. Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria. Tel MAIL:

INTRODUZIONE AI DATI DI ATTIVITA DEGLI SPAZI GIOVANI (SICO)

Pubblicazioni ARS.

Consultori familiari

Pochi consultori, obiettori in aumen distribuzione della Ru486. La mapp Quotidiano

n REGIONE MARCHE ~ GIUNTA REGIONALE 31/

La gravidanza fisiologica o presunta tale: il ruolo del Territorio

(Lista di controllo SPEC. AMB.) cognome nome

Centro Soccorso Violenza Sessuale (S.V.S.)

DELIBERAZIONE N. 1123/2015 ADOTTATA IN DATA 08/07/2015

CIRCOLARE 3: Flussi ASA e FED

La scelta del parto attraverso il

Claudio Veronesi. Consultori Familiari Dipartimento Cure Primarie Azienda Usl di Bologna

La salute riproduttiva delle donne. Aspetti sanitari, sociali e demografici. Bologna, 16 ottobre 2015 Via S. Isaia, 92 Aula delle Colonne

11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE

Progetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM. Regione Emilia-Romagna

Carta dei servizi Ambulatorio di Sassari

Il Diabete in Italia: aspetti epidemiologici e modelli assistenziali La caratterizzazione dell offerta assistenziale nella regione Lazio

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 01/08/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 61

I bisogni di salute di genere con particolare riferimento al parto e alle scelte consapevoli sulla maternità. Modena 1 marzo 2006

Corso di formazione sull'aborto farmacologico, Roma 12 giugno 2015

05/09/13. RUOLO DELL OSTETRICA NELLA GESTIONE DELLA GRAVIDANZA FISIOLOGICA: ESPERIENZA DEL CENTRO SALUTE DONNA DI FERRARA Ostetrica E.

DIPARTIMENTO MATERNO-INFANTILE

Unità Funzionale Attività Consultoriali Zona Distretto Valdichiana aretina

Il ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche

PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Attività ASL AL 2015

Cinzia Nocca, Elsa Sgarbi. U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA CARPI e MIRANDOLA

CARTA DEI SERVIZI - IL CONSULTORIO FAMILIARE Prof. Walter Vinci

Allegato n. 8 PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Rendicontazione ASL AL

Norme in materia di concreta attuazione in Puglia della legge n.194/78

DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE CONSULENZA GIURIDICA, RICERCA E SUPPORTO ORGANISMI DI GOVERNO CLINICO BELVEDERE KATIA

BUONE PRATICHE PER L EQUITA NEI PERCORSI DELL EMERGENZA-URGENZA INNOVAZIONE E PROGETTI PER CONTRASTARE LE DISUGUAGLIANZE

Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza

MEDICINA INTEGRATA per la qualità di vita delle donne. Percorso Nascita. Carla Dazzani ArOA Consultoriale Bologna

IVG del primo trimestre : l aborto farmacologico l esperienza in Emilia -Romagna

Accoglienza Medica Avanzata per i Disabili

GINECOLOGIA PRESTAZIONI E CHECK UP GINECOLOGIA

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est

I VANTAGGI STRATEGICI DEL SIATEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA PER LE AZIENDE ULSS E AZIENDE OSPEDALIERE DEL VENETO.

I principi e gli obiettivi della nuova legge regionale sulla partecipazione

Unità Funzionale Attività Consultoriali Zona Distretto Valdichiana

CONSULENZA AMBULATORIALE PEDIATRICA (2004)

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELL ASSEMBLEA CONSORTILE N. 1

Screening di popolazione

rassegna stampa MODULO RASSEGNA STAMPA 13 Aprile 2016 IL CITTADINO Lodi Liste d attesa, luci e ombre:per l ecodoppler fino a sei mesi

D E F G I L M N O P R S T U V Z

I CONSULTORI FAMILIARI U.O.C. PROCREAZIONE COSCIENTE E RESPONSABILE E TUTELA DELLA DONNA E DEL BAMBINO

NUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale

Il progetto sulla fragilità psichica in gravidanza: una conoscenza frammentaria e complessa

LO SCREENING RAPPORTO CON LA MEDICINA GENERALE E SPECIALISTICA

AZIENDA SANITARIA LOCALE NAPOLI 3 SUD DISTRETTO SANITARIO N. 50 Via S. Di Giacomo, VOLLA DETERMINA DIRIGENZIALE N 27 DEL 20/09/2010

REGOLAMENTO - DPS 1. - DPS

NUOVI Pacchetti Ambulatoriali Complessi: DIABETE, GRAVIDANZA E TRANSIZIONE. Dr.ssa Donatella Bloise Referente del Polo di Diabetologia Ariccia (RM6)

Rete Civica della Salute

Carta dei servizi Poliambulatorio Giovanni Lo Porto di Palermo

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

La contraccezione d emergenza in ospedale. Paolo Accorsi

PREVENZIONE E TUTELA DELLA SALUTE SUL TERRITORIO: I CONSULTORI FAMILIARI

REGIONE SICILIA AZIENDA OSPEDALIERA PAPARDO. Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia. Direttore: Dott: S. Caudullo

Unità Operativa di. Pediatria e Patologia Neonatale. Ospedale di Bussolengo. Carta dei Servizi rev. 1 del 2 gennaio 2009

CONSULTORIO FAMILIARE E PERCORSO NASCITA

Transcript:

DOCUMENTO TAVOLO DI LAVORO APPLICAZIONE L 194/78 PREMESSA Il presente documento contiene le prime conclusioni del lavoro svolto dal Tavolo regionale per l applicazione Legge 194/1978, e rappresenta altresì una proposta di sintesi per la Giunta regionale. Tavolo convocato il 24 maggio 2018 a seguito della richiesta del Coordinamento 194 di cui fanno parte associazioni, organizzazioni sociali, consulenti legali e in considerazione dell approvazione delle mozioni n.704 In merito all applicazione dell interruzione volontaria di gravidanza prevista dalla legge 22 maggio 1978, n. 194 Norme per la tutela sociale della maternità e sull interruzione volontaria della gravidanza (approvata nella seduta del Consiglio regionale del 12 aprile 2017) e n. 768 In merito alla necessità di una piena applicazione della metodica dell interruzione volontaria di gravidanza farmacologica in ambito extraospedaliero nella nostra Regione (approvata nella seduta del Consiglio regionale del 9 maggio 2017). (vedi all.) Mozione, quest ultima, che impegnava la Giunta regionale a: - adottare tutti gli atti necessari, compresi quelli amministrativi, affinché sia garantita in Toscana una applicazione piena della metodica dell Interruzione Volontaria di Gravidanza farmacologica in ambito extraospedaliero; - garantire la multidisciplinarietà, le pluralità e la qualità dei servizi offerti nei poliambulatori e nei consultori, dall accessibilità, all informazione, alla mediazione linguistico-culturale, al fine di promuovere l utilizzo della metodica farmacologica nell interruzione volontaria di gravidanza; - valutare tutte le misure atte al potenziamento dei servizi extraospedalieri, poliambulatoriali e consultoriali, al fine di garantirne nelle zone sociosanitarie della Toscana un adeguato numero in collegamento funzionale con gli ospedali di riferimento per renderli operativi per l applicazione delle metodiche di interruzione di gravidanza tramite la cd RU486. Al Tavolo regionale hanno partecipato il Coordinamento 194, Consigliere e Consiglieri regionali, rappresentanti della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale in rappresentanza della Giunta regionale, rappresentanti delle tre Aziende sanitarie di Area Vasta, Centro, Nord Ovest e Sud Est, la Presidente della Commissione Pari Opportunità regionale e l Agenzia Regionale di Sanità. Riguardo la somministrazione della RU486, la Toscana è stata una delle prime regioni che ha deciso di utilizzare la metodica farmacologica alternativa all aborto chirurgico (in applicazione dell articolo 15 della Legge 194/78 che prevede aggiornamenti sull'uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza), promuovendone la sperimentazione presso il presidio ospedaliero di Pontedera. Si ricorda inoltre che, a seguito dei pareri espressi dal Consiglio Sanitario della Toscana nel 2010, nella nostra Regione è garantita la possibilità di somministrazione della RU486 in regime di Day Hospital e, con il successivo parere del Consiglio Sanitario della Toscana del 2014, è stata inserita la possibilità di somministrazione in regime ambulatoriale (poliambulatori e consultori funzionalmente collegati alle

strutture ospedaliere) in ottemperanza alle specifiche linee guida allegate che indicano in dettaglio l iter della somministrazione in ambito extraricovero ospedaliero. Il tavolo di lavoro, nel corso dei successivi incontri, ha affrontato, discusso e valutato questioni riguardanti il complessivo diritto per le donne a un percorso IVG completo e con standard omogenei su tutto il territorio regionale. Un percorso che sia facilitante l accesso e la presa in carico e in cui il consultorio ricopra un ruolo centrale. A questo scopo sono avanzate una serie di proposte in termini di: - sistema informativo e di accesso; - garanzia di adeguati setting di accoglienza e di tutela della privacy; - possibilità di scelta della metodica farmacologica (aborto medico) e di organizzazione riguardo la somministrazione nelle strutture ambulatoriali/consultoriali; - definizione del percorso dell IVG; - contraccezione gratuita. Nelle Aziende Sanitarie della Toscana devono essere garantiti la formazione e l aggiornamento di tutto il personale coinvolto nel percorso IVG. Obiettivi generali: 1. garantire il diritto all IVG (legge 194/78) su tutto il territorio regionale con standard omogenei 2. strutturare un percorso completo, che sia facilitante l accesso e la presa in carico, definendo i requisiti di qualità e sicurezza necessari per l accreditamento del servizio nel suo insieme Obiettivi specifici: 1. favorire l informazione sull accesso e le modalità di svolgimento dell IVG 2. garantire setting adeguati di accoglienza 3. garantire la privacy per tutto il percorso dell IVG 4. garantire la possibilità di scelta tra aborto farmacologico e chirurgico in tutte le strutture in cui si attua l aborto chirurgico 5. organizzare la somministrazione dell aborto farmacologico in strutture ambulatoriali/consultoriali. Potenziare il ruolo del consultorio nel percorso IVG 6. garantire la contraccezione gratuita, mettendo a conoscenza di tutti i metodi che la scienza mette a disposizione 1) FAVORIRE L INFORMAZIONE SULL ACCESSO E LE MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL IVG Garantire informazione specifica alla cittadinanza e ai professionisti dei servizi sanitari e sociali sul percorso IVG, anche attraverso i siti delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere con descrizione del percorso assistenziale (indirizzi,riferimenti, accesso, documenti necessari,..). Tutto con linguaggio semplice, sintetico e multilingue. Sul sito della Regione Toscana inserire link specifico alle varie aziende. 2) GARANTIRE SETTING ADEGUATI DI ACCOGLIENZA Si raccomanda l identificazione di spazi protetti per la permanenza (ove necessaria) delle donne, evitando la concomitanza con altri servizi e possibilità di incontro con utenti che

accedono per altri motivi. In particolare per l aborto in strutture ospedaliere vanno identificati e utilizzati spazi diversi da quelli dedicati al percorso nascita. 3) GARANTIRE LA PRIVACY PER TUTTO IL PERCORSO DELL IVG Garantire la privacy per tutto il percorso ai sensi della normativa vigente. 4) GARANTIRE LA POSSIBILITÀ DI SCELTA TRA ABORTO FARMACOLOGICO E CHIRURGICO IN TUTTE LE STRUTTURE Posto che obiettivo è garantire a livello territoriale la somministrazione della RU486, nella fase di transizione e organizzazione dei servizi ambulatoriali va garantita la possibilità di accedere all aborto medico anche nei presidi ospedalieri in cui già si svolge l aborto chirurgico. Offrire sempre la RU 486 in alternativa all intervento chirurgico. 5) ORGANIZZARE LA SOMMINISTRAZIONE DELL ABORTO FARMACOLOGICO IN STRUTTURE AMBULATORIALI/CONSULTORIALI. POTENZIARE IL RUOLO DEL CONSULTORIO NEL PERCORSO IVG Per quanto riguarda l aborto farmacologico si intendono promuovere modelli alternativi che diminuiscano /evitino l accesso ospedaliero. Si rende necessario identificare degli spazi ambulatoriali/consultoriali adeguati per la somministrazione del farmaco, che garantiscano le seguenti caratteristiche: presenza di uno spazio attrezzato con poltrone, servizi igienici adiacenti e dedicati presenza di personale ginecologico, infermieristico/ostetrico e, ove richiesta, attivazione di consulenza psicologica presenza di ecografo 6) GARANTIRE LA CONTRACCEZIONE GRATUITA Compito specifico del Consultorio è la consulenza, la prescrizione e la somministrazione dei mezzi contraccettivi. Accompagnando sempre l erogazione a un adeguato counselling e un follow-up per monitorare il corretto utilizzo dei contraccettivi erogati, bisogna garantire un offerta contraccettiva ampia, che comprenda tutte le metodiche attualmente disponibili. La contraccezione gratuita va offerta e garantita a tutte e tutti. La distribuzione (a seguito di un avvenuto intervento di counselling e prescrizione) di contraccettivi che non sono long-acting e che richiedono una acquisizione mensile, come pillola, cerotto, anello vaginale, preservativi, deve essere organizzata in collaborazione con le farmacie (prevedendo uno specifico percorso). I dispositivi long-acting (IUD al rame, IUD al levonorgestrel, dispositivo sottocutaneo) devono essere forniti dai Consultori e dalle sedi in cui si effettuano le IVG. DEFINIZIONE DEL PERCORSO IVG Per quanto la legge preveda la possibilità di creare punti di accesso differenziati, si ritiene il consultorio il luogo più adatto per il percorso dell IVG. Primo accesso:

il momento iniziale di accoglienza è a cura dell ostetrica/o e, ove richiesto, è previsto il coinvolgimento di altre figure professionali (assistente sociale, psicologa/o, ginecologa/o) Il percorso clinico prevede: - esecuzione della datazione della gravidanza tramite ecografia - attestazione dello stato di gravidanza e della volontà di interruzione della donna - valutazione della presenza dei requisiti clinici per poter accedere ad aborto farmacologico - illustrazione alla donna delle due metodiche fornendo informazioni tali da garantire una scelta informata e consapevole - recepimento della scelta della donna sulla metodica di aborto e prenotazione appuntamento per la somministrazione dell RU 486 (fino anche alle nove settimane, uniformandosi alle indicazioni vigenti in vari paesi europei secondo il parere dell Agenzia Europea del Farmaco) o dell intervento chirurgico (preferibilmente tramite agenda on line) - fornire richiesta per gli esami ematici (gruppo) da eseguire nella settimana di sospensione - fornire informazioni per la contraccezione post IVG e offerta di inserimento di dispositivi long-acting in concomitanza con l intervento - il percorso si conclude con l appuntamento per il necessario controllo post IVG, con l offerta contraccettiva in caso di aborto farmacologico o su specifica richiesta della donna. ABORTO FARMACOLOGICO secondo accesso: somministrazione di mifepristone (e permanenza nella struttura per un tempo adeguato) terzo accesso (a 48 h): somministrazione di misoprostolo (e permanenza nella struttura per un tempo adeguato) quarto accesso (a 15 gg): controllo ecografico, counselling contraccettivo e eventuale inserimento di dispositivi long acting ABORTO CHIRURGICO secondo accesso: valutazione anestesiologica quindi intervento chirurgico; prescrizione di contraccettivi (se non già effettuata) o inserimento di dispositivi long-acting (se già eseguito counselling). Programmare visita di controllo presso il Consultorio di riferimento. Il presente documento sarà successivamente integrato dalle proposte che emergeranno dal confronto nel Tavolo di lavoro per la parte che riguarda il tema dell obiezione di coscienza. Proposte che comunque terranno conto delle indicazioni della citata Mozione n. 704 che prevedono di: - assicurare adeguati parametri di personale sanitario al fine di garantire la piena applicazione della legge 194/78, tutelando, altresì, le professionalità del personale non obiettore; - adempiere ai compiti, di spettanza della Regione, di verificare che le ASL organizzino il controllo e garanzia del servizio di IVG anche attraverso la mobilità del personale obiettore così come previsto dall articolo 9 della legge 194/78;

- prevedere, nel caso di situazioni di grave carenza di personale medico non obiettore, l indizione di concorsi con indicazione, tra i requisiti per la partecipazione, della necessaria disponibilità a svolgere tutte le specifiche funzioni in applicazione della legge 194/78.