Dipartimento di Scienze della Terra Giovedì 27 Maggio 2010 ore 15.00, Aula A Conferenza - dibattito su Dissesto idrogeologico e pianificazione territoriale organizzata da Dipartimento di Scienze della Terra, Ordine Geologi E-R e Gruppo 183 Conferenze Luigi Del Sordo, Dirigente Servizio Difesa del Suolo Regione Abruzzo L azione delle istituzioni nella rilevazione del dissesto idrogeologico e negli interventi di difesa strutturali e non strutturali Tommaso Simonelli, Autorità di Bacino fiume Po Percorso e ruoli tecnico-amministrativi nella formazione dei Piani di Assetto Idrogeologico con cenni ai nuovi Piani acque e alluvioni, Gruppo 183, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente, Territorio e Architettura, Università di Parma Dalle Autorità di Bacino ai Distretti Idrografici: alcune riflessioni sul dissesto idrogeologico, la difesa del suolo e la pianificazione territoriale Dibattito Coordinato da Renzo Valloni, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Parma.
Dalle Autorità di bacino ai Distretti idrografici: alcune riflessioni sul dissesto idrogeologico, la difesa del suolo e la pianificazione territoriale Gruppo 183 Università degli Studi di Parma Giornata di studio: Dissesto idrogeologico e pianificazione territoriale 27 maggio 2010, Parma New hints on land use regime
Ipotesi di revisione della parte terza del D. Lgs. 152/2006 Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall inquinamento e di gestione delle risorse idriche 2/14
D. Lgs. 49/2010 Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e gestione dei rischi di alluvioni 3/14
Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO COM(2006) 232 che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva 2004/35/CE 4/14
Ipotesi di revisione della parte terza del D. Lgs. 152/2006 I distretti idrografici Distretto idrografico dell Alto Adriatico Distretto idrografico del Po Distretto idrografico dell Alto Tirreno Distretto idrografico del Medio Adriatico Distretto idrografico del Medio Tirreno Distretto idrografico del Mezzogiorno Distretto idrografico della Sardegna Distretto idrografico della Sicilia Autorità di Distretto definisce gli obiettivi strategici di assetto ambientale e territoriale generale del distretto, assicurando la coerenza con altri strumenti di pianificazione adotta i programmi triennali di intervento per la difesa del suolo verifica la compatibilità di qualsiasi intervento, previsto anche in altri strumenti di pianificazione, che possa influire sull assetto idrogeologico del suolo e dei corpi idrici, esprimendo parere preventivo vincolante 5/14
Ipotesi di revisione della parte terza del D. Lgs. 152/2006 Il piano di distretto (versione ministeriale) Le Autorità di distretto adottano un Piano per il distretto idrografico che si articola in due piani di settore funzionali (di seguito piani di settore) relativi a: la tutela del suolo e la difesa dal rischio idrogeologico (Piano per l assetto idrogeologico) la tutela dei corpi idrici e la corretta e razionale gestione delle risorse idriche (Piano di gestione) Tali piani di settore sono redatti per bacini idrografici e possono essere adottati separatamente a condizione che siano garantiti il necessario coordinamento e la loro migliore integrazione 6/14
Ipotesi di revisione della parte terza del D. Lgs. 152/2006 Il piano di distretto (versione regionale) Le Autorità di distretto si dotano di un Piano di gestione del distretto idrografico costituito da: dal Piano direttore del distretto contenente la definizione unitaria degli obiettivi strategici di assetto ambientale e territoriale generale del distretto, nonché dei criteri, dei limiti e degli obiettivi da raggiungere a scala di distretto dai Piani di settore per l assetto idrogeologico, approvati dalle regioni dai Piani di settore per la tutela delle acque, approvati dalle regioni 7/14
Ipotesi di revisione della parte terza del D. Lgs. 152/2006 Il piano direttore del distretto (versione regionale) CONTENUTI: il quadro conoscitivo di sintesi; gli obiettivi, le direttive e le indicazioni generali in ordine alla gestione del bacino e alla definizione dei Piani regionali per l assetto idrogeologico e dei Piani regionali di tutela; l individuazione dei fenomeni di dissesto di rilevanza sovraregionale, dei nodi idraulici strategici, nonché degli ambiti caratterizzati da situazioni rilevanti di degrado fisico o da particolari vulnerabilità di rilevanza sovraregionale; l indicazione delle azioni e delle opere da attivare negli ambiti di rilevanza interregionale, per il perseguimento degli obiettivi; la sintesi dei bilanci idrici di bacino che metta in evidenza la disponibilità della risorsa per i diversi usi a livello delle singole regioni; i carichi massimi dei principali inquinanti che devono pervenire alle sezioni di chiusura dei diversi sotto bacini. 8/14
Ipotesi di revisione della parte terza del D. Lgs. 152/2006 Il piano per l assetto idrogeologico (versione regionale) Per ciascuna porzione del distretto idrografico di competenza, le regioni, previa adozione delle eventuali misure di salvaguardia, approvano un Piano di settore per l assetto idrogeologico contenente le azioni necessarie per la tutela ed il risanamento del suolo e del sottosuolo, attraverso azioni per il riassetto idrogeologico del territorio, la mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità, la prevenzione dei fenomeni di dissesto, la messa in sicurezza delle situazioni a rischio e la lotta alla desertificazione. Il Piano di settore per l assetto idrogeologico, redatto secondo le specifiche indicate nell'allegato 4, Parte B) alla presente parte terza e sulla base degli obiettivi e delle priorità definite dal Piano direttore del distretto, definisce le attività di programmazione e di attuazione degli interventi riguardanti in particolare 9/14
Attuazione della direttiva 2007/60/CE su valutazione e gestione dei rischi di alluvioni Piani di gestione del rischio di alluvioni Elementi che devono figurare nel primo piano di gestione del rischio di alluvioni: 1) conclusioni della valutazione preliminare del rischio di alluvioni (mappa di sintesi del distretto idrografico o dell unità di gestione che delimita le zone oggetto del piano; 2) mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni predisposte a norma del capo III o già esistenti conformemente all articolo 13 e conclusioni ricavate dalla loro lettura; 3) descrizione degli appropriati obiettivi della gestione del rischio di alluvioni, definiti a norma dell articolo 7,paragrafo 2; 4) sintesi delle misure e relativo ordine di priorità intese a raggiungere gli appropriati obiettivi della gestione del rischio di alluvioni, comprese quelle adottate a norma dell articolo 7, e delle misure in materia di alluvioni adottate nell ambito di altri atti comunitari, comprese le direttive del Consiglio 85/337/CEE, del 27 giugno 1985, concernente la valutazione dell impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (1), e 96/82/CE, del 9 dicembre 1996, sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (2), la direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente (3), e la direttiva 2000/60/CE; 5) qualora disponibile, per i bacini idrografici o sottobacini condivisi, descrizione della metodologia di analisi dei costi e benefici, definita dagli Stati membri interessati, utilizzata per valutare le misure aventi effetti transnazionali. 10/14
Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO COM(2006) 232 alluvioni che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva 2004/35/CE Individuazione delle aree a rischio di erosione, diminuzione della materia organica, compattazione, salinizzazione e smottamenti a) erosione causata dall acqua o dal vento b) diminuzione della materia organica causata da una costante tendenza al calo della frazione organica del suolo, esclusi i residui animali e vegetali non decomposti, i relativi prodotti di decomposizione parziale e la biomassa del suolo; c) compattazione per aumento della densità apparente e diminuzione della porosità del suolo; d) salinizzazione per accumulo di sali solubili nel suolo; e) smottamenti dovuti allo scivolamento verso il basso moderatamente rapido o rapido di masse di suolo e materiale roccioso. 11/14
Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO COM(2006) 232 alluvioni che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva 2004/35/CE Programmi di misure per la lotta all erosione, alla diminuzione di materia organica, alla compattazione, alla salinizzazione e agli smottamenti Al fine di preservare le funzioni del suolo di cui all articolo 1, paragrafo 1, per le aree a rischio individuate a norma dell articolo 6, gli Stati membri predispongono, al livello più opportuno, un programma di misure comprendente almeno gli obiettivi di riduzione del rischio, le misure appropriate per realizzare tali obiettivi, un calendario per l attuazione delle suddette misure e una stima degli stanziamenti pubblici o privati necessari per finanziarle. Nell elaborare e riesaminare i programmi di misure di cui al paragrafo 1 gli Stati membri tengono in debita considerazione gli impatti socioeconomici delle misure proposte. Gli Stati membri si assicurano che le misure proposte siano efficaci rispetto ai costi e tecnicamente praticabili e, prima di porre in essere i rispettivi programmi di misure, procedono a un analisi dell impatto che comprenda una valutazione dei costi e dei benefici. 12/14
Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO COM(2006) 232 alluvioni che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva 2004/35/CE PARTE 1 ELEMENTI COMUNI PER L IDENTIFICAZIONE DELLE AREE A RISCHIO DI EROSIONE Unità tipologica di suolo (UTS) (tipo di suolo) Tessitura del suolo (a livello di UTS) Densità del suolo, proprietà idrauliche (a livello di UTS) Topografia, compreso il gradiente delle pendenze e la lunghezza dei versanti Copertura del suolo Utilizzo del suolo (compresa la gestione dei terreni, i sistemi agricoli e la silvicoltura) Clima (comprese la distribuzione delle precipitazioni e le caratteristiche dei venti) Condizioni idrologiche Zona agro-ecologica 13/14
Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO COM(2006) 232 alluvioni che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva 2004/35/CE PARTE 5 ELEMENTI COMUNI PER L IDENTIFICAZIONE DELLE AREE A RISCHIO DI SMOTTAMENTO Unità tipologica di suolo (UTS) (tipo di suolo) Ricorrenza/densità degli smottamenti esistenti Substrato roccioso Topografia Copertura del suolo Utilizzo del suolo (compresa la gestione dei terreni, i sistemi agricoli e la silvicoltura) Clima Rischio sismico 14/14