CONVEGNO NAZIONALE 2016 GISCI

Documenti analoghi
L adesione alla vaccinazione e agli screening in Regione Campania M. G. Panico, R. Pizzuti

Screening di popolazione

Campagna per la prevenzione: ASL Napoli 3 SUD

RICCIONE MAGGIO 2019

Un programma con Pap Test e la riconversione ad HPV secondo il Piano Nazionale della Prevenzione: riflessioni dalla Sicilia

Screening di popolazione (integrazione per Screening oncologici)

Gli screening nel Piano Regionale della Prevenzione della Regione Umbria Mariadonata Giaimo

Sistema di sorveglianza Passi

Friuli Venezia Giulia: perché restare al pap test

L esperienza di screening in Sardegna Congresso Nazionale GISCI. Valeria Caredda Ferrara giugno 2009

Il tumore della mammella e lo screening mammografico in Sicilia

DCA, basi legislative e documento di indirizzo per il programma di screening del cervicocarcinoma della Regione Lazio.

Il patto per la salute, il piano nazionale della prevenzione e il ruolo e struttura dell ONS

La Survey Dati della Sicilia ottobre 2016

MIGLIORANO I CONTI E NUOVI SERVIZI:

Dipartimento tutela della Salute, Politiche sanitarie e sociali. PROGETTO screening oncologici per il cancro della mammella e della cervice uterina.

Toscana: trasformare un programma dal Pap Test ad HPV

ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA

Regione Lazio Alessandra Barca

I programmi di screening di ATS Brescia

Quale prassi nella collaborazione. tra Ministero-CCM e Regioni

Osservatorio Epidemiologico. Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero PASSI

Workshop. HPV: Puntiamo sulla prevenzione e l innovazione. Lo screening nell ATS di Pavia, lo stato attuale e la prospettiva del cambiamento

IL VALORE DEGLI SCREENING NELLA PREVENZIONE: ruolo attivo del Distretto

Nel mondo, quello del collo dell utero è il secondo cancro della donna per frequenza e, in Italia rappresenta quasi il 2%

D.G. Welfare D.d.g. 10 novembre n Aggiornamento delle modalità organizzative dei programmi di screening oncologici in Regione Lombardia

PIERINA TANCHIS Referente regionale Screening Oncologici

Sessione Epidemiologia e diagnosi: I programmi di screening Dr.ssa Adriana Montaguti Coordinamento Regionale Screening Oncologici

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 52 DEL 10 OTTOBRE 2005

GLI INDIRIZZI DEI PIANI DELLA

Lo stato dei programmi di screening in Sicilia

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella

Screening del cervicocarcinoma: un nuovo patto per le pazienti con test primario hpv dna

ALLEGATOO alla Dgr n del 26 maggio 2009 pag. 1/9

Esclusioni e non solo: indagine nelle diverse realtà regionali. Gessica Martello, Danilo Cereda Gruppo Valutazione e Organizzazione GISCi

Il pap test spontaneo

LA VISIONE DELLE REGIONI: PUNTI DI FORZA E CRITICITÀ, ESPERI

IX Convegno Osservatorio Nazionale Screening. Verona Dicembre 2010 Marco Zappa ONS

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Modelli in costruzione: Regione SICILIA

Presentazione Allestita da: Francesca Carozzi *, Anna Iossa*

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella

Sistema di sorveglianza Passi

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE SERVIZIO SALUTE IL DIRIGENTE

Screening Oncologici

Riconversione del programma di screening in Emilia-Romagna: HPV test come test primario. Luisa Paterlini

I programmi di screening e i determinanti della adesione

Diagnosi precoce delle neoplasie

Nuovo sistema di monitoraggio per i sistemi di screening

Lo Screening del colon retto in Regione Campania: criticità e prospettive

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nella ASL Roma A I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI

Programma 5. Screening oncologici

Linee di indirizzo regionali per la vaccinazione anti-hpv

Health Equity Audit e screening nella programmazione regionale

Gli screening oncologici nella provincia di Reggio Emilia. Reggio Emilia, aprile 2016

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nella popolazione dell ASL Roma C I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI

Programmi di screening: lo stato dell arte in Lombardia Milano, 4 dicembre 2007

Dr. Mario Fusco Registro Tumori Regione Campania c/o ASL napoli 3 Sud. Convegno Nazionale GI SMa 2011 Palermo, ma ggio 2011

Lo screening colorettale: i dati nazionali al 31/12/2010 e regionali al 31/12/2011 di estensione ed adesione. Carlo Naldoni

2006 introduzione del test hpv come triage audit clinico aziendale sull adeguatezza del pap-test e appropriatezza del test HPV

Convegno Nazionale GISCi Centralizzazione dei test HPV di screening primario in Regione Toscana: stato dell arte e criticità

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 28 DEL 30 MAGGIO 2005

Gestione del cancro della mammella nell area di riferimento del Registro Tumori Campano: percorsi sanitari e variabili cliniche

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

ALLEGATOM alla Dgr n del 26 maggio 2009 pag. 1/9

Progetti pilota con test HPV nello screening cervicale

Comunicazione. collo dell utero. Test HPV. Linee Guida. Invito. sopravvivenza valutazione. Colonscopia. Appuntamento. intervallo.

IRRCS nell epidemiologia, prevenzione e cura: screening e registri di patologia. Giorgio Simon Agenzia Regionale Sanità Friuli Venezia Giulia

Prot. n.(prc/08/30289)

L UVOS e la mission della funzione DIREZIONE INTEGRATA DELLA PREVENZIONE

I Programmi di Screening oncologici. Francesca Russo Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica Regione Veneto

COD. PRATICA: Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 138 DEL 20/02/2013

INTEGRAZIONE TRA GINECOLOGO E PROGRAMMI DI SCREENING. C. Zanardi -Bologna

Dal convegno di Taranto a quello di Salerno. Giuseppe Melucci SS Radiologia Senologica Dip Diagnostica per Immagini e Radioterapia ASL TARANTO

GLI SCREENING ONCOLOGICI

Programmi di screening organizzato in Italia. Dr Antonio Federici Referente Screening Direzione Generale Prevenzione Ministero della Salute

Lo screening come strumento per la lotta alle diseguaglianze

ANNA MARIA VECCHI Responsabile Screening Oncologici

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 27 ottobre 2008, n. 856

Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto

Il coordinamento GISCI: gruppo organizzazione, valutazione e comunicazione. Cosa è stato fatto Come proseguire

La DGR del Come cambia il programma di screening piemontese

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno

Le Regioni si raccontano: gli screening in Provincia di Trento

Gli screening organizzati

INTEGRAZIONI AL PIANO PER LA PREVENZIONE della REGIONE PUGLIA TERZA SEZIONE VACCINAZIONI

Programmi di screening oncologici della Regione Lazio Recepimento DCA 191/2015

Quante donne hanno eseguito un Pap test in accordo alle linee guida?

L ERBA DEL VICINO... GLI SCREENING ONCOLOGICI NELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Marino Migazzi Dipartimento di Prevenzione APSS Trento

Progetti Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale

Lo screening nelle coorti delle vaccinate : come si modificheranno i programmi di screening e i registri delle vaccinazioni.

Considerazioni conclusive e strumenti per l azione. Cristina Giambi Istituto Superiore di Sanità

Il cancro alla cervice è uno dei tumori più comuni nelle donne in tutto il mondo. ed è la causa principale di morte di cancro tra le donne africane.

Strategia per l offerta attiva della vaccinazione anti-papilloma virus umano-hpv in Piemonte

Lo Screening dei tumori del collo dell utero. Raffaella Andresini

LA COMUNICAZIONE NEL PASSAGGIO DAL PROGETTO PILOTA ALLO SCREENING CON TEST HPV COME TEST PRIMARIO

Transcript:

CONVEGNO NAZIONALE 2016 GISCI Il piano operativo di incremento delle campagne di screening in Campania Elvira Bianco Napoli 9 giugno 2016

D.G.R.C. n.7260 del 27/12/2001 Programma organico regionale di screening per la cervice uterina. finanziamento per le criticità e l avvio del programma regionale: 16.813.254. 2003: inizio attività. Fattori positivi: avvio dello screening Criticità: aver strutturato l offerta come attività non LEA, finanziata con risorse straordinarie.

Lo screening dei tumori della cervice in Regione Campania con Pap-test

Estensione degli inviti % di popolazione invitata rispetto alla popolazione elegibile

Adesione corretta all invito % di donne che effettuano il Pap-test o il test HPV su invito rispetto alle donne invitate (meno gli inviti inesitati e le escluse dopo l invito)

Donne 25-64 anni che hanno effettuato un pap-test negli ultimi 3 anni Prevalenze per ASL di residenza Regione Campania 2011-14 80% 70% 60% 50% 40% 30% 70% 64% 57% 63% 64% 62% 68% 63% 20% 10% 0% AV BN CE NA 1 NA 2 NA 3 SA Regione

80% Test di screening per neoplasia cervicale negli ultimi 3 anni all interno o al di fuori di un programma organizzato Donne 25-64 anni Prevalenze per ASL di residenza Regione Campania 2011-14 70% 60% 50% 40% 37% 39% 39% 44% 40% 42% 40% 41% 30% 20% 10% 33% 24% 17% 18% 22% 18% 26% 21% 0% AV BN CE NA 1 NA 2 NA 3 SA Regione all'interno dello screening organizzato al di fuori dello screening organizzato

Periodicità di esecuzione del pap-test Regione Campania 2011-14 Ultimo anno 28% da 1 a 3 anni 35% >3 anni 10% Mai fatto 26% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%

DCA n. 14/2014 Screening oncologici. Azioni per il potenziamento delle attività aziendali e del coordinamento regionale ridisegna il modello organizzativo centrale ed aziendale definisce i protocolli operativi fissa gli obiettivi da raggiungere

DCA n. 14/2014 Coordinamento regionale dei programmi di screening aziendali (gruppo di lavoro per il programma cervice uterina) Nucleo di coordinamento operativo aziendale per gli screening oncologici, presso la Direzione Sanitaria aziendale di ciascuna Azienda Sanitaria Locale, a composizione multidisciplinare, nominato dal Direttore Generale e sotto la diretta responsabilità del Direttore Sanitario aziendale Screening cervice uterina: un referente dello screening scelto tra i dirigenti medici dell area materno-infantile, con compiti di coordinamento delle specifiche attività aziendali un medico citologo di screening un medico ginecologo colposcopista

DCA n. 14/2014 Per lo screening della cervice uterina: tenuto conto che il test va effettuato ogni 3 anni e che quindi mediamente è necessario raggiungere tramite invito ogni anno il 1/3 della popolazione target totale, l obiettivo da raggiungere è: 17% di adesione per il primo anno 34% di adesione il 2 anno 50% di adesione al 3 anno

Il Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 DGRC n. 860 del 29.12.2015 approva il Piano della Prevenzione (PRP) 2014-2018 con gli allegati 1,2,3 costituenti parte integrante e sostanziale del provvedimento DCA n. 2 del 10.02.2016 prende atto della citata DGRC 860/2015 e ne decreta la conformità ai contenuti stabiliti dal DCA n. 58 del 29.05.2015 (quote vincolate FSN 2014, Obiettivi di Piano, Piano della Prevenzione) e al DCA n. 156 del 31.12.2014 DCA che recepisce le osservazioni del Ministero in corso di approvazione

PRP 2014-2018 Pianificazione partecipata Sostenibilità Azioni strategiche il passaggio dalla formulazione di Progetti a quella di Programmi regionali intersettorialità e conseguente multidisciplinarietà investimento nelle azioni di formazione comunicazione Gruppo di Coordinamento Regionale

PRP 2014-2018 Il Piano articolato in 8 programmi Programma A: Essere informati per saper decidere Programma B: Benessere nella Comunità Programma C: I primi 1.000 giorni di vita Programma D: Verso le Scuole Promotrici di Salute Programma E: Dove si lavora Programma F: Ambiente e benessere Programma G:Salute umana e infezioni Programma H: Alimenti e animali sani per la tutela della salute umana Azione B.2: aumento estensione e adesione screening oncologici Azione B.3: implementazione HPV-DNA test per lo screening del cancro della cervice uterina Azione B.4: implementazione screening soggetti a rischio eredo-familiare per tumore della mammella

Azione B.3: implementazione HPV-DNA test per lo screening del cancro della cervice uterina Obiettivo specifico regionale (OSR) migliorare la diagnosi precoce dei tumori oggetto dei programmi organizzati di screening -in Campania entro il 2018- attraverso la definizione e implementazione di percorsi innovativi per gli screening della cervice uterina (HPV-DNA test)

Azione B.3: implementazione HPV-DNA test per lo screening del cancro della cervice uterina Azione diretta a ri-orientare ed avviare percorsi innovativi per i programmi di screening della cervice uterina al fine di promuovere una omogenea estensione della diagnosi precoce ed una adesione accettabile/desiderabile

Azione B.3: implementazione HPV-DNA test per lo screening del cancro della cervice uterina Entro il 2016 il gruppo di Coordinamento Regionale provvede alla definizione ed emanazione con atto regionale delle linee di indirizzo per le Asl per l inserimento del test HPV-DNA le ASL con atto formale recepiscono le linee di indirizzo

Azione B.3: implementazione HPV-DNA test per lo screening del cancro della cervice uterina Entro il II trimestre 2017 Adeguare a livello aziendale (con coordinamento regionale): le procedure del software gestionale, interfacciabile con la Regione i materiali informativi per la popolazione formazione degli operatori alle procedure per l adozione del test HPV-DNA e all utilizzo del software

Azione B.3: implementazione HPV-DNA test per lo screening del cancro della cervice uterina Dalla seconda metà del 2017 avvio del test HPV-DNA come test primario di screening per il cancro della cervice uterina avvio attività di monitoraggio delle procedure avviate nelle ASL Dal 2018 messa a regime in maniera omogenea in tutte le ASL dei nuovi percorsi del programma di screening

Azioni prioritarie Necessità di avviare il lavoro del gruppo di coordinamento regionale È fondamentale garantire l applicazione di un appropriato protocollo di screening: Aumento effetti indesiderati Aumento dei costi Necessità di centralizzare le attività sia di esecuzione del test che di lettura La «costruzione» del nuovo percorso è una sfida alla quale è necessario rispondere

Conclusioni (1) In Campania la copertura stimata nelle donne di 25-64 anni relativa al Pap-test è inferiore sia il livello ritenuto accettabile (65%) sia al livello desiderabile (80%) dalle indicazioni nazionali. Il decreto n. 14 del 14/03/2014 ha avviato un processo di riorganizzazione delle attività con l obiettivo di rendere percepibile lo screening, contrariamente a quanto avvenuto in passato, quale vera e propria attività istituzionale del Servizio Sanitario Regionale in quanto LEA.

Conclusioni (2) Il cambio culturale in corso si scontra con la carenza di risorse umane, frutto del piano di rientro e quindi del blocco del turn-over che dura da diversi anni e che solo recentemente è stato interrotto. È assolutamente necessario riorganizzare la rete di offerta secondo criteri scientifici di efficienza, efficacia ed economicità per evitare gli errori del passato (diffusione di centri di II livello, rete di III livello inesistente).

Conclusioni (3) Le peculiarità dell introduzione del HPV-DNA test e quindi la necessaria modifica degli intervalli di screening, insieme alla progressiva copertura vaccinale delle coorti, una volta giunte all età di screening, impongono un sostanziale cambiamento del sistema. Lo sblocco del turn-over, il Piano Regionale di Prevenzione 2014-18, il Piano Regionale Ospedaliero di recente approvazione e il Piano Regionale Territoriale in corso di stesura, insieme agli Atti Aziendali che dovranno attuarli, sono delle straordinarie occasioni per determinare il cambiamento auspicato ormai da anni.