Tassare il web. Scelta di equità fiscale o freno alla digitalizzazione?

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1.9 Rete mobile: traffico dati

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Transcript:

Roundtable I Com Tassare il web. Scelta di equità fiscale o freno alla digitalizzazione? Silvia COMPAGNUCCI Direttore Area Comunicazione I Com Bruno ZAMBARDINO Direttore Osservatorio Media I Com 11 febbraio 2014 Sede I Com, Piazza dei Santi Apostoli, 66 Roma

Agenda Contesto e iniziative europee ed extra ue Fisco e web companies: le regole del gioco Scenario economico in Italia e all estero Dalla web tax alla spot tax Nodi e criticità 2

Soluzioni europee ed extra europee al problema della tassazione del web e non solo BELGIO Partnership commerciale tra Google e i giornali francofoni del Belgio per: - convogliare traffico sui siti degli editori e aiutarli a monetizzare i loro contenuti online - sviluppare la distribuzione sulle piattaforme mobili - aumentare il coinvolgimento degli utenti FRANCIA Attesa a febbraio una proposta del governo utile base di partenza anche per il semestre italiano Indagine su Google France: possibile multa per 500 M /1MLD (profit shifting) Dal 2013 è attivo un Fondo da 60 mln finanziato da Google per i progetti d'innovazione tecnologica degli editori (previsti aiuti anche mediante le piattaforme AdSense, AdMob e AdExchange) GERMANIA Dalla link tax all Opt in Ogni editore che vorrà inserire i propri contenuti nel portale di ricerca Google, dovrà comunicarlo in maniera esplicita, altrimenti in automatico scatterà la deindicizzazione totale dal motore di ricerca.googleeglialtrimotoridiricercadovrannopagareuna royalty agli editori sui contenuti pubblicati (entro una determinata lunghezza) ISRAELE Google Law Proposta di legge: tassa del 7% sui ricavi pubblicitari dei motori di ricerca per sostenere l'editoria nazionale 3

La residenza fiscale delle società di capitali: presupposti normativi (art. 73 TUIR) Sede dell amministrazione (luogo deputato alle attività amministrative e di direzione dell ente) Sede legale (statuto/atto costitutivo) Oggetto principale dell attività (essenziale per realizzare gli scopi primari) RESIDENZA IN ITALIA 4

I più recenti approdi giurisprudenziali in materia di tassazione delle web companies Cass. pen., sent. n. 1811 del 17/01/2014 (R.I. Ltd., omessa dichiarazione e sottrazione al pagamento di imposte) Tassazione Rileva il luogo in cui si svolge l attività principale della società ed in cui avviene la gestione della piattaforma web Titolarità concessione italiana e mercato di riferimento italiano sono condizioni insufficienti 5

I ricavi e le tasse versate dai colossi del web in Italia nel 2012 60 Tasse 50 Ricavi 40 Valori in mln di euro Ricavi Tasse % 30 Facebook 3,1 0,132 4,3 20 10 Amazon Italia 25,8 0,95 3,7 (Logistic/Services) Google 52 1,8 3,5 0 Facebook Amazon Italia (Logistic e Services) Google Fonte: ii Sole 24 Ore 6

I ricavi e le tasse versate dai colossi del web nel Regno Unito nel 2012 1400 1200 0,1% 1000 800 2,7% Tasse Bilancio 2012 Google France Imposte sul reddito 600 400 2,3% 0,8% Fatturato Fatturato: 193 M 6,5M 200 0 1,1% 0% 2,2% Utile netto: 8,3M 3,4% fatturato Fonte: Key4biz su dati Stato francese Fonte: elaborazione I-Com su dati Financial Times Nel 2012, nel Regno Unito a fronte di 15mld di sterline di ricavi i 7 giganti del web hanno versato 55 milioni ovvero lo 0,36% In Francia il fisco stima che nel 2011 Google, Amazon, Apple, FB e Microsoft hanno versato tasse per 37,5M anziché 800 con un regime fiscale pari alle altre aziende UE 7

La soluzione italiana al problema della tassazione delle web companies: ratio del provvedimento e finalità La competizione fiscale tra i Paesi incentiva le imprese a collocarsi laddove vigono regimi fiscali più favorevoli (Irlanda, Olanda e Lussemburgo)eadesportaredalìipropribenie/oservizineglialtriPaesi (Yahoo EMEA da marzo 2014 titolare trattamento dati personali al posto diyahoo Italia) La tendenza alla stabilizzazione nei paesi a regime fiscale più favorevole raggiunge la massima espansione nei settori, come l informazione, in cui i costi di trasporto sono più marginali Intercettazione redditi dei colossi del web spesso stabiliti in paradisi fiscali a tassazione vicina allo zero Esigenze di cassa dello Stato 8

Dalla web tax L emendamento proposto, nella versione iniziale, prevedeva che: I soggetti passivi che intendano acquistare servizi on line sia come commercio elettronico diretto che indiretto, anche attraverso centri media ed operatori terzi, sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita IVA italiana. Gli spazi pubblicitari on line e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (altrimenti detti servizi di search advertising), visualizzabili sul territorio italiano durante la visita di un sito o la fruizione di un servizio on line attraverso rete fissa o rete e dispositivi mobili, devono essere acquistati esclusivamente attraverso soggetti (editori, concessionarie pubblicitarie, motori di ricerca o altro operatore pubblicitario) titolari di partita IVA italiana. La disposizione si applica anche nel caso in cui l'operazione di compravendita sia stata effettuata mediante centri media, operatori terzi e soggetti inserzionisti. 9

...alla spot tax...il testo approvato con la Legge di Stabilità (art. 1, c. 33, L. n. 147/2013) I soggetti passivi che intendano acquistare servizi di pubblicità e link sponsorizzati on line, anche attraverso centri media e operatori terzi, sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana. Gli spazi pubblicitari on line e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (servizi di search advertising), visualizzabili sul territorio italiano durante la visita di un sito internet o la fruizione di un servizio on line attraverso rete fissa o rete e dispositivi mobili, devono essere acquistati esclusivamente attraverso soggetti, quali editori, concessionarie pubblicitarie, motori di ricerca o altro operatore pubblicitario, titolari di partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana. La disposizione si applica anche nel caso in cui l'operazione di compravendita sia stata effettuata mediante centri media, operatori terzi e soggetti inserzionisti. Entrata in vigore: 01/07/2014 (Decreto Milleproproghe, D.L. 151/2013) 10

I vantaggi economici per lo Stato. Tra presunzioni e realtà Le entrate previste dai sostenitori della web tax (pubblicità + e commerce) avrebbero potuto assicurare, secondo i promotori dell iniziativa, circa 1 miliardo di Euro l anno di gettito fiscale per l Italia Fonti recenti indicano in 130 milioni di euro le entrate per lo Stato derivanti dalla norma già in vigore sulla tracciabilità cui si aggiungerebbero 500 milioni per l obbligo di partita Iva per le società di e Advertising Fatturato pubblicità: nei primi nove mesi del 2013 il fatturato della pubblicità online si è attestato a 450 milioni di euro, con una flessione del 2% rispetto al primo semestre del 2012. Le stime per fine anno si aggirano intorno ai 500 milioni. Considerato che la base imponibile è costituita solo dagli utili e che una fiscalità su reddito presunto potrebbe essere nell ordine del 5 7% del fatturato, qualora i grandi gruppi stranieri intercettassero il 60% del mercato nazionale, il gettito sarebbe pari a circa 15 20 mln l anno (Carnevale Maffè) E commerce: il giro d affari in Italia nel 2013 è valso 11,3 miliardi di euro compresi gli operatori italiani (Osservatorio ecommerce B2C Netcomm, Politecnico di Milano) 11

Investimenti pubblicitari sui media, variazione ottobre 2013/ottobre 2012 In base a dati Nielsen, anche il mezzo Internet registra un segno negativo 23,4% 24,4% 20,7% 13,7% 15,1% 11,8% 11,8% 2,4% 3,5% 5,8% 6,3% Internet Outdoor Transit Out of Home TV Tv Radio Tot Pubblicità Direct mail Quotidiani Cinema Periodici 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Fonte: elaborazione I-Com i su dati Nielsen 12

Quota investimenti pubblicitari sui media, ottobre 2012 ottobre 2013. La crescita di internet Transit 1% Outdoor 1% Internet 7% Periodici 10% Quotidiani 15% Transit 2% Outdoor 1% Internet 8% Periodici 8% Quotidiani 14% Tv 54% Direct mail 6% Radio 6% Tv 55% Direct mail 6% Radio 6% Fonte: elaborazione I-Com su dati Nielsen Internet pur avendo un valore assoluto ancora marginale continua a rosicchiare quote di mercato passando dal 7 all 8% 13

Gli investimenti digitali: le stime IAB per il 2013 Le stime IAB (che tengono conto anche del search), l adv on line nel 2013 è al contrario aumentato del 7,7% circa rispetto al 2012 Il segmento vale oggi oltre 1,5 MLD su un totale di 7,2 MLD su tutti i mezzi Fonte: elaborazione I-Com su dati Iab Europa Il video on line ha raggiunto il 20% sul totale display! (media UE al 13%) 7 6 5 4 3 2 1 0 6,6 4,6 2,8 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 +12% 720,3 Display (standard, video, performance, sociale, mobile) 1,5 1,4 1,2 +6% 519,4 Paid Search 0,9 0,8 0,6 0,6 286,7 Classified and directory (standard, email, mkt, sms/mms) 1526,4 Totale +7,7% L Italia si colloca al 5 posto in Europa (dato 2012) Stima IAB 2014: +8,5% Fonte: elaborazione I-Com sui stime IAB 14

Ostacoli tecnici e criticità giurdiche Ostacoli tecnici Criticità giuridiche La legge parte dal presupposto che vi siano contenuti accessibili ed inaccessibili dall Italia e che si possano assoggettare a regimi fiscali diversi La nuova disciplina richiede un sistema di filtraggio della rete Punti di frizione con: libertà di stabilimento (Articoli 49, 52 e 54 TFUE) e libera prestazione dei servizi (Articoli 56 e 61 TFUE e Direttiva Servizi) direttiva IVA 2006/112/CE che assicura la neutralità fiscale negli scambi intracomunitari di beni e servizi, impedendo il verificarsi di fenomeni di doppia imposizione libertà di iniziativa economica privata (art. 41 Cost.) che implica anche la libertà di commerciare fuori dei confini del territorio nazionale 15

I rischi per il sistema economico italiano e l impatto sulla digitalizzazione del Paese Messaggio di sfavore nei confronti dell economia globale Disincentivazione degli investimenti esteri in Italia Rischi di contrazione dell offerta ed aumento dei prezzi con conseguente penalizzazione delle imprese esportatrici italiane e del Made in Italy Ostacoli alla creazione di collaborazioni internazionali con piccoli operatori pubblicitari che, a fronte di fatturati modesti, potrebbero non poter sopportare i costi connessi all apertura di una partita IVA italiana dovendo offrire i propri servizi mediante i grandi centri media con un inevitabile incremento dei prezzi per gli inserzionisti Rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi dell Agenda Digitale da parte dell Italia 16

Conclusioni L affermarsi della società dell informazione ed il massiccio spostamento delle attività sulla rete impone un attenta riflessione circa le modalità di tassazione dei proventi derivanti dal web Esigenze di equità fiscale esigono l introduzione di una normativa fiscale che non svantaggi le imprese stabilizzate nei singoli Paesi a favore di quelle che dall estero producono utili nei medesimi Paesi mediante gestione delle piattaforme web La necessità di preservare ed agevolare la creazione di un mercato europeo effettivamente coeso rende auspicabile il raggiungimento di una posizione comune a livello comunitario che riduca gli spazi per la competizione fiscale tra i paesi ed introduca una normativa business friendly che armonizzi il sistema fiscale nel mercato europeo E auspicabile che l Italia, cui spetterà la presidenza europea nel secondo semestre, si faccia promotrice di un dialogo che in maniera proficua giunga alla soluzione della questione della tassazione delle web companies 17

Roundtable I Com Tassare il web. Scelta di equità fiscale o freno alla digitalizzazione? Grazie per l attenzione! info@i com.it Silvia COMPAGNUCCI Direttore Area Comunicazione I Com Bruno ZAMBARDINO Direttore Osservatorio Media I Com 11 febbraio 2014 Sede I Com, Piazza dei Santi Apostoli, 66 Roma