Il progetto GRUNDTVIG

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Transcript:

Il progetto GRUNDTVIG Il progetto è stato realizzato da ADICONSUM nell ambito del progetto europeo Lifielong Learning Programme, Il progetto prevede un approfondimento dei bisogni delle persone con disabilità (in particolare bisogni riguardanti la formazione post scolastica)

Con questo obiettivo è stata condotta una ricerca qualitativa sui bisogni dei cittadini disabili in Italia, Grecia e Romania, in partenariato con 2 associazioni dei consumatori (N.A.C.P.P.P.S. National Association for Consumers Protection and Promotion of programs and Strategies from Romania; Consumer s Protection Union of Serres Grecia), alla quale ha partecipato anche l Associazione SportAbili. Obiettivi: individuare le criticità, Individuare i bisogni e le prospettive Evidenziare eventuali buone prassi anche attraverso un confronto delle esperienze positive portate avanti nei tre paesi.

Strumenti: L intervista indagava le seguenti aree: Accesso alle informazioni riguardanti i servizi di educazione non formale presenti sul territorio Accesso ai servizi di educazione non formale es. sport, corsi extrascolastici ecc. Accesso, qualità e criticità dei servizi sanitari Accesso, qualità e criticità dei servizi di trasporto pubblici Aspetti legislativi

Le interviste sono state somministrate a rappresentanti di: associazioni di portatori di disabilità fisiche e sensoriali Associazioni di genitori/famiglie Associazioni di operatori del settore Dei paesi partecipanti (IT; GR; RO) I risultati sono stati elaborati con software atlas.ti.

Inquadriamo il problema - i dati sulla disabilità: Le persone con disabilità in Italia sono circa tre milioni, di queste, oltre i tre quarti ha un livello di gravità della disabilità medio-alto e ben il 41,4% raggiunge il livello massimo. Il 43% non ha alcun titolo di studio o ha conseguito solo la licenza elementare (da considerare che c è un alta percentuale di soggetti che ha tra i 50/70 anni) Quasi la metà delle persone con disabilità (48,4%) dichiara che le risorse economiche di cui dispone sono scarse o assolutamente insufficienti,

Il contesto familiare e il rapporto con parenti e amici hanno grande rilievo per l integrazione di coloro che, come le persone colpite da disabilità, hanno particolare bisogno, non solo di aiuti concreti, ma anche di sostegno psicologico e di rapporti interpersonali soddisfacenti. Il 91,5% delle persone con disabilità vive in famiglie in cui almeno una persona non è disabile, Il 6,2% vive da solo e il 2,3% vive solamente con altre persone che hanno anch esse disabilità. Quasi il 9% vive, dunque, senza il potenziale supporto di conviventi non disabili. Un altra situazione particolarmente critica, per il carico presumibilmente più elevato sulla famiglia, si riscontra quando persone non disabili vivono con più di una persona con disabilità (9,2% dei casi).

Si evidenzia una criticità per il 21,3% delle persone con disabilità che dichiara di non poter contare, in caso di necessità, sull aiuto di parenti non conviventi, amici, vicini o altre persone. Il dato è più allarmante per le persone di 50-67 anni (24,2%), per le persone confinate (46,4%) e per quelle con alto livello di disabilità (26,3%). Circa il 13% delle persone riferisce che, negli ultimi tre mesi, avrebbe avuto bisogno di aiuti (quali accudimento, assistenza alla persona, compagnia, accompagnamento, aiuto nello studio, ecc.) di cui non ha usufruito. Oltre la metà di quanti non hanno usufruito di aiuti di cui avrebbero avuto bisogno, dichiara che ciò è avvenuto per problemi economici ed il 18,3% per mancanza di strutture.

Principali risultati Italia: Accesso alle informazioni riguardanti i servizi di educazione non formale (post scolastico): Gap tra disabilità motore e sensoriali, in quanto i primi, sono più facilitati nell accesso alle informazioni tramite internet, rispetto ai secondi. Spesso la fonte di informazione sono le associazioni di categoria. Molto dipende dalla rete di organizzazioni e strutture presente sul territorio

I dati ufficiali indicano però che l utilizzo del personal computer, la fruizione di alcuni tipi di spettacoli e intrattenimenti e la pratica di attività fisica o sportiva risultano decisamente meno diffusi rispetto a quanto accade per il totale della popolazione. Il 59% delle persone con disabilità di età inferiore ai 44 anni usa spesso il personal computer contro il 61% delle persone senza disabilità (ISTAT, 2008). Il 26% delle persone con disabilità di età inferiore ai 44 anni si è recato al cinema, al teatro o a vedere spettacoli vari negli ultimi 12 mesi, a fronte del 32% delle persone senza disabilità (ISTAT, 2008). Il 33% delle persone con disabilità legge libri. (ISTAT, 2008)

Accesso ai servizi di educazione non formale: I dati ufficiali indicano che il 74,8% della popolazione di disabili sostiene di non svolgere mai alcuna attività fisica o sportiva, contro il 36% che si osserva nel totale della popolazione12. Complessivamente, un terzo delle persone vorrebbe svolgere altre attività nel tempo libero. Più frequentemente sono i problemi di salute (45,7%) ad ostacolare la possibilità di svolgere altre attività nel tempo libero, soprattutto per le persone di 50-67 anni (56%). Un altro impedimento è la mancanza di ausili o di assistenza (13,4%), in particolare per i più giovani (31,8%). Una quota del 5,9% riferisce di essere ostacolato da problemi di accessibilità ai luoghi di svago, mentre l 8% dal costo eccessivo delle attività che vorrebbe svolgere.

I dati da noi ottenuti indicano anche in questo caso, un gap tra tipologie di disabilità, e anche in questo caso, sono i disabili sensoriali ad avere le maggiori difficoltà: Barriere architettoniche che impediscono la mobilità, servizi non accessibili, personale non qualificato, assenza di integrazione, disomogeneità dei servizi presenti sul territorio, sono solo alcuni dei problemi elencati che ancora oggi non hanno trovato soluzione.

Accesso ai servizi di trasporto: A differenza dei dati ufficiali che riportano difficoltà di viaggiare in solo il 3,6% della popolazione disabile, la ricerca da noi condotta evidenzia come il viaggiare, soprattutto se si tratta di spostamenti quotidiani es. per motivi di studio, lavoro ecc. e non per vacanze, trovi ancora notevoli difficoltà

La possibilità di spostarsi in modo autonomo è un privilegio di pochi, specie se devono essere utilizzati i mezzi pubblici. Le motivazioni sono diverse: assenza di mezzi adeguati o sbarierati (vecchi tram, treni interregionali), personale che non sa far funzionare le pedane, ascensori non funzionanti, assenza segnali per non vedenti ecc.

Alcune riflessioni: - Buona integrazione sociale delle persone disabili anche se con alcune differenze. Le persone confinate su una sedia a rotelle o con disabilità medio-alte hanno meno accesso al mondo del lavoro e quindi sono maggiormente a rischio di esclusione sociale - Grandi differenze territoriali tra regioni ma anche tra provincie - Assenza di coordinamento sul territorio - Nell ambito delle attività post-extra scolastiche molto è delegato al volontariato - La formazione post scolastica, pur prevedendo l integrazione, spesso presenta difficoltà oggettive es. mancanza di personale adeguato, mancanza di ausili tecnici specifici, barriere architettoniche ecc.

Tra le proposte: - Maggior coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza e dei consumatori nelle decisioni di governo - Maggior coordinamento e creazione di reti tra le associazioni presenti sui territori - Maggiori finanziamenti specie nei territori che presentano più difficoltà - Sostegno alle famiglie

Per maggiori informazioni: www.adiconsum.it Tel. 06 44170227 fax 06 44170230 Via F. Gentile 135 00173 Roma