Unire i puntini. Il Bilancio Sociale della. Banca Popolare di Fondi



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Unire i puntini Il Bilancio Sociale della Banca Popolare di Fondi Edizione 2014

Non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete; questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l avrete davanti. E, come le grandi storie d amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario Siate affamati. Siate folli. Dal discorso di Steve Jobs a Stanford 12 giugno 2005 2

Cara amica, caro amico della Bpf, il Bilancio Sociale è ormai diventato per la Banca che presiedo una sorta di coscienza, un modo per guardarsi dentro almeno una volta l anno, per leggere il nostro operato quotidiano alla luce di un impegno che dura ininterrottamente dal 1891. Un modo di verificare il rispetto di un patto non scritto, quello tra la Banca e il suo territorio, di valutare quanto della vision originaria rimane nelle scelte dell oggi, di vagliare i risultati raggiunti senza rinnegare la propria mission. O, per dirla alla Steve Jobs, un modo di unire i puntini. Questa espressione fu usata dal genio visionario e creativo, fondatore di Apple, nel celeberrimo discorso pronunciato davanti ai neolaureati di Stanford, una delle migliori università del mondo. Cosa vuol dire per noi unire i puntini? Per la Banca Popolare di Fondi significa riannodare i fili tra presente e passato, ma con lo sguardo aperto sul futuro; lavorare avendo ben chiara la nostra funzione sociale e la ricchezza delle relazioni che ci contraddistingue. Vuol dire soprattutto ricordare i risultati raggiunti nel corso degli anni e proiettarli in un domani in cui, nonostante le prospettive incerte, abbiamo voglia di continuare ad operare con i medesimi obiettivi e le stesse modalità. La storia si disvela poco alla volta, come accade ai disegni della Pista cifrata presenti nella famosa Settimana Enigmistica. Congiungendo puntini che sembrano posti casualmente appare un disegno ben preciso, che tuttavia non era percepibile fino a un attimo prima. È questo il senso della storia della nostra Banca, sin dai primi puntini che, inconsapevolmente ma con fiducia, i suoi fondatori ponevano nel lontano 1891. Da allora in molti hanno lavorato per unire quei puntini e perché oggi noi potessimo scorgere un disegno che ha iniziato a prendere forma ma che sarà completato solo nel futuro. Ed è bello pensare che il disegno venga fuori, poco alla volta, con il contributo di tutti; non solo di coloro che amministrano la Banca o di chi ci lavora, ma anche dei tanti che con essa intrecciano la propria vita, i propri sogni e le speranze. Il nostro compito è quello di non permettere che queste speranze si affievoliscano o svaniscano, anche nelle difficoltà di una situazione economica che continua a mantenersi molto difficile. 3

L operato della Banca negli ultimi anni è stato improntato proprio a tale fine, nel solco di una tradizione che l ha vista svolgere sin dalle origini un ruolo di sostegno alle comunità e all economia locale. Un sostegno che non si ferma al corretto ed efficace svolgimento della sua attività di intermediazione creditizia ma che si manifesta anche nel supporto di progetti benefici o culturali, sportivi o medici, educativi o religiosi. Forse è per questo che non ci sentiamo soli quando ci guardiamo alle spalle con la fiducia che, nel futuro, i puntini saranno uniti e formeranno una figura in cui tutti gli interlocutori della Banca potranno specchiarsi: soci, dipendenti, fornitori, enti e istituzioni locali, media, scuole. Anche in tempi difficili per i risultati economici, quindi, non siamo disposti a rinunciare ai nostri principi ispiratori: prossimità, solidarietà, mutualità, democrazia economica, sostenibilità. Non è uno sterile elenco di propositi ma l essenza della nostra responsabilità sociale, quella che ci permette anche quest anno di pubblicare e condividere il documento che avete tra le mani. Al di là dei numeri, dei contributi erogati e delle sponsorizzazioni concesse, dei grafici e delle foto che troverete in questo rendiconto, ciò che intendiamo comunicare è la bontà di un modello, quello cooperativo, che ci ha consentito di crescere insieme sulla base di valori importanti. Se c è qualcosa che consentirà anche in futuro di unire i puntini, non può che essere la Responsabilità Sociale. Il Presidente 4

INDICE - Lettera del Presidente 3 Uniamo i puntini 7 La relazione sociale della Bpf 13 - La Banca e i suoi Soci 15 - La Banca e la sua Clientela 21 - La Banca e le sue Risorse Umane 28 - La Banca, lo Stato e gli Enti Locali 33 Puntini di valore 35 - Prospetto di determinazione e distribuzione del Valore Aggiunto 37 La Banca, il territorio, la comunità 39 - La III Edizione del Fondi Music Festival 48 - Festival di Poesia Contemporanea Verso Libero 50 - La Mostra/Evento La Fondi che non c è più 52 - La medaglia Giulia Gonzaga Contessa di Fondi 54 - Il progetto Emozioni Una serata da ricordare 56 - Lievito per Latina 59 5

Immagini del Festival di poesia contemporanea Verso Libero e del Fondi Music Festival 6

Il segreto per andare avanti è iniziare. (Mark Twain) Uniamo i puntini 7

Per raggiungere risultati importanti bisogna essere visionari; bisogna cioè avere una vision, uno sguardo al futuro con la proiezione di uno scenario che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa obiettivi ben chiari. E Steve Jobs era un visionario, come dimostra la sua vita e come possiamo capire rileggendo quel famoso discorso di Stanford cui ci siamo ispirati per questa edizione del Bilancio Sociale. Questa Banca ha dalla sua la capacità, storicamente dimostrata e continuamente confermata, di praticare una veduta lunga ; di andare oltre l approccio efficientista del tipo tutto e subito tanto caro a quell economia globalizzata e finanziarizzata che punta solo all immediata massimizzazione del profitto. Questa visione di lungo periodo, basata su un modello operativo centrato sulle persone, tiene conto nella gestione aziendale non solo della redditività ma anche delle ricadute sociali dell attività sulla propria area di riferimento, puntando tutto sulla sostenibilità delle scelte e sulla condivisione degli obiettivi con l intera comunità degli stakeholder. Anche in questo senso si tratta di unire i puntini, di mettere insieme sogni e realizzazioni concrete, passato e futuro, certezze e intuizioni, senza lasciare che il rumore delle opinioni altrui zittisca la nostra voce interiore. È un po quello che fecero i fondatori della Banca, che certamente avevano in mente un progetto ma non potevano sapere a chi sarebbe toccata negli anni l opera di raccordo; seguivano un intuizione ma non sapevano probabilmente cosa potesse diventare la loro idea nel futuro. L unione dei puntini vale anche per la capacità di mettere insieme le istanze che provengono dai diversi attori della comunità locale, lavorando per promuovere condizioni di equilibrio e partecipazione da parte di tutti. Questa Banca, nel solco della tradizione del Credito Popolare, si adopera per favorire il processo di crescita del territorio e per promuovere l inclusione e l uguaglianza. Rincorrendo una sempre maggiore efficacia allocativa e intervenendo a sostegno di meritevoli iniziative, ci impegniamo a facilitare processi di redistribuzione che garantiscano una crescita armonica della comunità. Un sorprendente studio del Fondo Monetario Internazionale, i cui risultati sono stati diffusi nella scorsa estate, afferma che la ricchezza troppo concentrata non favorisce lo sviluppo. Questa conclusione, che rappresenta una svolta negli studi economici, scaturisce dall analisi di tre ricercatori (Jonathan Ostry, Andrew Berg, e Charalambos Tsangarides) che spiega come l'aumento delle disparità di reddito costituisca un rischio, non solo per i sistemi sociali e politici, ma anche per l'economia reale. Troppe disuguaglianze impattano in maniera negativa sul Prodotto Interno Lordo, deprimendolo. Lo studio in oggetto ha il merito di puntare i riflettori su uno degli aspetti dell'economia di cui negli ultimi tempi si è parlato troppo poco: le disuguaglianze. Nello studio, i tre esperti dimostrano infatti l'esistenza di un impatto delle disuguaglianze sul Prodotto Interno Lordo per 8

diversi motivi: ad esempio, per via della riduzione dell'accesso alle prestazioni sanitarie, che comporta un aumento delle malattie e della mortalità, nonché una diminuzione della forza lavoro. Ma anche a causa della diminuzione del numero di persone che accedono all'istruzione, il che può far crescere intere generazioni prive delle conoscenze necessarie per garantire lo sviluppo economico. La stessa instabilità politica, inoltre, rischia di ridurre gli investimenti (soprattutto quelli provenienti dall'estero), contribuendo ulteriormente a deprimere il sistema interno. Negli ultimi decenni è innegabile che, in tutti i Paesi del mondo, i redditi siano sempre più concentrati nelle tasche di poche persone. Un indagine dell OCSE rivela infatti come in Italia la forbice tra ricchi e poveri sia aumentata nettamente negli ultimi decenni: se nel 1981 l 1% dei redditi più alti si accaparrava il 6,9% del totale distribuito nel Paese, nel 2012 la percentuale era salita al 9,4%. Ne discende che nel 2012 vivevano in povertà assoluta 4,8 milioni di persone residenti in Italia, pari all'8% del totale, mentre nel 2007 erano 2,4 milioni, cioè il 4,1%: questi dati, da cui si evince che i poveri sono raddoppiati in cinque anni, vengono dal rapporto Il bilancio della crisi, presentato dalla Caritas Italiana lo scorso luglio. Spesso ci chiediamo se davanti a questi trend macroeconomici sia possibile per una piccola banca porre qualche riparo, agire per smorzare queste ineguaglianze generate da un sistema economico fortemente iniquo, in cui la finanza è sempre più sregolata e il commercio sempre più sfruttatore. Nel nostro piccolo proviamo comunque a farlo, offrendo sostegno alla realtà economica locale, nella certezza che i valori della cooperazione bancaria siano ancora attuali ed efficaci e che possano rappresentare lo strumento in grado di far sì che la democrazia e l interesse generale riprendano il controllo del capitalismo: solo dal basso si può iniziare a ricostruire un sistema più equo. Questa sensibilità è tipica della Cooperazione Bancaria e quindi del Credito Popolare, garantita dalla loro natura giuridica e dalla governance democratica cheassicura la partecipazione attiva di tutti gli stakeholders. È da questo che scaturisce la responsabilità sociale di una categoria cui orgogliosamente apparteniamo e che, nonostante gli anni di crisi economica e di diffusa sfiducia verso le banche, continua a mantenere una buona reputazione. Prova di ciò sono i riconoscimenti che il Credito Popolare continua a ricevere a livello internazionale, l ultimo dei quali arrivato nello scorso luglio da parte di Standard Ethics. Questa società londinese è specializzata nell assegnazione di rating di sostenibilità, attribuiti in modo da tenere conto anche del grado di attenzione e di rispondenza alle indicazioni provenienti dall Unione Europea, dall OCSE e dalle Nazioni Unite. Esaminando ben 32 temi specifici, di cui 15 attinenti alla governance (rendicontazione, controlli, funzioni operative e in generale norme e poteri interni) e 17 alle policy aziendali (programmi di gestione e di sviluppo dell attività aziendale), 9

Standard Ethics ha assegnato al sistema delle banche popolari italiane un rating di sostenibilità EE con outlook positivo, un livello superiore di due gradini rispetto alla media del sistema bancario nazionale e di molte banche estere. La società londinese ha precisato inoltre che ogni rating pari o superiore al livello EE indica una buona conformità e che le Popolari italiane rispondono positivamente alle richieste europee e internazionali in materia di responsabilità sociale d impresa e corporate governance, specialmente in tema di sussidiarietà, democrazia economica, tutela degli azionisti e dei clienti. Anche questo è un riconoscimento che ci inorgoglisce e che viene da lontano, da un modo di fare banca che per molti è superato e che invece continua a conseguire successi perché basato su una ricchezza che unisce e che non separa, quella delle relazioni. Da questa ricchezza scaturisce tutto ciò che potete leggere in questo Bilancio Sociale, a partire dai primi dati numerici che seguono e che provengono dal bilancio d esercizio, espressi in forma tabellare e grafica. Sebbene la nostra Banca persegua, infatti, i risultati sociali prima ancora di quelli economici, è bene partire dalle più importanti grandezze di bilancio per effettuare una sintetica valutazione dell operatività dell esercizio 2014. Più avanti, in questo documento, i lettori potranno apprezzare le principali ricadute in termini sociali dell operato della Banca e giudicarlo grazie all utilizzo di alcuni indicatori. VOCE IMPORTO VARIAZIONE 2014/2013 Crediti verso la clientela 529.280.964 1,19% Raccolta diretta da clientela (*) 613.189.365 2,84% Margine d'interesse 14.292.198 9,28% Margine d'intermediazione 21.919.727 8,99% Utile delle attività ordinarie 1.702.731-28,16% (*) Non contiene gli importi riferiti a forme tecniche comprese nella Voce 20 del Passivo (Debiti verso Clientela) ma non classificabili come raccolta Nella tabella precedente, che esprime in maniera molto sintetica i principali dati economici e patrimoniali rivenienti dal bilancio d esercizio, si possono cogliere le dinamiche registrate nel 2014 dalla raccolta e dagli impieghi a clientela della Banca. L aumento dei crediti, che fa ancora una volta da contraltare alla loro contrazione a livello di sistema, è una nuova dimostrazione del sostegno offerto dalla Bpf all economia locale, anche se si è registrato un nuovo peggioramento nella qualità dell attivo creditizio. Torna a crescere anche la raccolta diret- 10

ta, il cui incremento è dovuto in parte all affluenza di nuova liquidità e in parte al passaggio dal comparto dell indiretta. Per quanto concerne i risultati economici, possiamo notare l ottimo risultato del margine d interesse che, nonostante il permanere su livelli minimi dei tassi di mercato, segna un incremento grazie all effetto saldi ma anche alla capacità della Banca di agire sul proprio spread creditizio. Anche il margine d intermediazione, che usufruisce del consolidamento delle commissioni da servizi, fa registrare un importante aumento. L utile netto annuale si mostra inferiore del 28,16% rispetto a quello del 2013, un risultato che deriva principalmente dalle maggiori rettifiche di valore su crediti. Un altra tipica analisi che presentiamo in questo documento è quella dedicata all operatività della Banca ed alle caratteristiche della clientela, uno dei suoi principali interlocutori: i seguenti grafici presentano, nell ordine, la composizione della massa amministrata, degli impieghi e del margine d intermediazione al 31 dicembre 2014. Nel primo dei tre diagrammi, la torta intera rappresenta la somma di raccolta diretta ed indiretta. La composizione dell aggregato non si discosta molto da quella dell anno precedente; tuttavia si segnala un nuovo passaggio dalle forme a scadenza a quelle a vista, in cui si registra un aumento dei conti correnti e una lieve diminuzione dei depositi a risparmio rispetto a fine 2013: la raccolta a vista rappresenta a fine 2014 il 56,9% (55,3% dodici mesi prima) mentre la somma delle forme a scadenza (obbligazioni Bpf e certificati di deposito) si riduce lievemente dal 17,9% al 17,6%. Anche a fine 2014 la raccolta in Pronti Contro Termine risulta nulla. Si riduce di oltre un punto percentuale l incidenza della raccolta indiretta, che chiude il 2014 con una contrazione del 3,7%. Massa Amministrata depositi a risparmio 22,30% raccolta gestita 14,06% conti correnti 34,60% azioni 2,28% Bot/obblig. (stat. e corp.) 8,95% estero 0,19% obbligazioni BPF 12,46% certificati di deposito 5,17% 11

Per quanto riguarda la composizione degli impieghi lordi a clientela, si registra a fine 2014 una crescita del portafoglio finanziario (dal 68,6% al 69,8%) e un calo dei conti correnti (dal 22,8% al 20,4%); da rilevare inoltre il nuovo aumento delle sofferenze, la cui incidenza sull intero aggregato a fine 2014 sale dal 7,5% all 8,8%. Impieghi lordi a clientela portafoglio finanziario 69,84% conti correnti 20,41% sconto 0,63% sofferenze 8,80% estero 0,32% I dati di conto economico, relativi alla composizione della Voce 120, confermano il modello di business tradizionale espresso dalla Banca, basato sull attività di intermediazione creditizia da cui arriva il 65% circa del margine d intermediazione; l apporto percentuale delle commissioni, nonostante il loro lieve aumento in valore assoluto, scende di oltre due punti. Aumenta invece l apporto dei proventi da titoli, grazie ai maggiori dividendi percepiti nel corso del 2014. Margine di intermediazione commissioni nette 30,29% margine d interesse 65,20% proventi da titoli 4,51% 12

Tutti gli esseri che incontriamo hanno qualcosa da donarci e ciascuno di loro ha qualcosa da ricevere da noi. (Madeleine Delbrêl) La relazione sociale della Bpf 13

Tra i significati della parola relazione presenti nel dizionario, troviamo quello che vorremmo descrivere in questa parte del Bilancio Sociale: legame tra due o più persone. Si può parlare quindi di relazione amichevole, sentimentale, amorosa, o si può dire di essere in buone o cattive relazioni con qualcuno, o anche di avere relazioni diplomatiche, magari in senso metaforico. Con i suoi interlocutori la Banca Popolare di Fondi ha costruito nel tempo relazioni sincere e feconde, dirette e trasparenti, da cui è scaturito il clima di fiducia che ancora oggi si percepisce intorno a noi. In queste relazioni c è il senso di un impegno che la Banca ha assunto e che intende continuare: quello di essere un elemento di coesione sociale per le comunità servite. In un epoca in cui la legge del profitto sembra vincere su tutto e l aspetto più sacrificato è proprio quello relazionale, essere banca popolare riveste per noi un importanza fondamentale; in un momento di veloci evoluzioni tecnologiche, il rapporto face-to-face è ancora la modalità da noi preferita per instaurare il clima ideale in cui ogni interlocutore può sentirsi a suo agio nell esporre bisogni ed esigenze. Questo non significa disdegnare nuove possibilità di comunicazione né rimanere ancorati a un modo vecchio di fare banca. Significa piuttosto mostrare sempre e comunque il nostro vero volto davanti a tutte le categorie di stakeholder che incontriamo ogni giorno. Il recente approdo della Banca ai social network risponde a tale filosofia: dietro un profilo o una pagina aperta su Facebook o Twitter non potranno mai essere nascoste brutte sorprese perché clienti, soci, fornitori e gli altri interlocutori conoscono il nostro DNA e sanno dove e come trovarci. Facendo un esempio più chiaro, pur essendo importanti per noi le amicizie virtuali o i seguaci sui social network, continuiamo a preferire le amicizie vere, lo sguardo negli occhi dell altro, la stretta di mano. Se la Banca ha continuato a offrire il suo sostegno al sistema socioeconomico locale anche negli anni della crisi, lo ha potuto fare grazie alla conoscenza che scaturisce da relazioni così autentiche e dirette, alla fiducia che le ispira, alla capacità di comprendere e intercettare le necessità dei propri interlocutori. Abbiamo così svolto una funzione anticiclica che si è concretizzata sia nel credito concesso sia nel supporto di progetti o iniziative di natura solidaristica, sociale e culturale che altrimenti avrebbero rischiato di non svolgersi. Dietro tutto questo ci sono naturalmente i valori della cooperazione e della mutualità, della solidarietà e della prossimità, principi che caratterizzano il Credito Popolare e che trovano concreta applicazione solo grazie alla capacità di relazioni che ogni istituto della categoria è capace di instaurare. Nel nostro caso i soci, i clienti, i dipendenti e gli enti pubblici costituiscono i principali interlocutori; in questo documento sono quindi approfonditi, con l aiuto di numeri e grafici, i rapporti con queste categorie di stakeholder, anche se non vanno assolutamente trascurati altri attori quali ad esempio i fornitori, i partner commerciali, i media locali, il mondo dell associazionismo e del volontariato, le scuole e più in generale le giovani generazioni. 14

La Banca e i suoi Soci La Banca Popolare di Fondi, proprio in quanto banca cooperativa, attribuisce un ruolo fondamentale al rapporto con i soci, che trova la sua primaria espressione nella loro partecipazione alla vita dell azienda. E se il principale strumento di partecipazione è l assemblea annuale, in cui il socio può esprimere il suo voto sul bilancio, sulle nomine degli amministratori e altre tematiche attinenti la gestione aziendale, altrettanto importanti sono tutte le occasioni di dialogo, anche informale, tra i soci, i collaboratori e il management. Queste forme di dialogo formano un importante canale che deriva direttamente dal naturale radicamento della Banca nei propri territori di riferimento e che ha fra i suoi scopi anche quello di ampliare la compagine sociale stessa. Tornando alla partecipazione assembleare, ricordiamo che in tutte le banche popolari cooperative vige la regola del voto capitario: in assemblea ogni socio ha diritto ad un solo voto a prescindere dal numero di quote detenute, pesando nelle decisioni societarie in quanto persona e non come portatore di capitale. Rapportato al numero dei soci aventi diritto, la partecipazione alle ultime cinque assemblee ordinarie della nostra Banca è rimasta costantemente intorno al 20% (21,2% nel 2014). Inoltre, la compagine sociale della Banca Popolare di Fondi può contare anche su una serie di agevolazioni comprese nel pacchetto denominato Formula Socio e altre forme di benefici, tra cui le due polizze infortuni stipulate dalla Banca a loro favore. Al fine di beneficiare i soci che hanno l esigenza di vendere le proprie azioni per improrogabili esigenze, inoltre, è presente nel patrimonio della Banca un fondo per l acquisto di azioni proprie che rende più semplice e rapida l operazione di compravendita delle stesse. Tra gli obiettivi che la Banca si propone nel suo cammino di crescita assumono grande importanza quelli legati alle legittime aspirazioni della Compagine Sociale: la valorizzazione del loro investimento, assicurando la continuità e la crescita nel tempo della Società, e la garanzia del rispetto del carattere mutualistico sancito nello Statuto. Vale a dire: si cresce insieme, mantenendo l equilibrio tra remunerazione delle quote azionarie e rafforzamento patrimoniale, impregnando la relazione di reciprocità. Con questa chiave va letta la riduzione del dividendo che viene proposta all assemblea, in un esercizio in cui l utile netto si presenta più basso e le nuove regole sul capitale consigliano un ulteriore rafforzamento patrimoniale. Al termine dell esercizio 2014 la compagine sociale è formata da 2.486 unità, che nei prospetti seguenti abbiamo provveduto a ripartire in base a diversi criteri per tracciarne una sorta di identikit. Ricordiamo che il Socio della Banca Popolare di 15

Fondi non può detenere azioni in misura superiore all 1% del capitale sociale, così come stabilito dalla Legge 221/2012 (articolo 23 quater). A fine 2014 i soci che detengono azioni per una quota superiore a questo limite sono 9, ma tutti questi casi riguardano operazioni di acquisto antecedenti all entrata in vigore della normativa. Soci B.P.F.: Persone fisiche e giuridiche 1750 1500 1.438 1.039 41,79% 0,36% 1250 1000 750 500 9 57,84% 250 0 Persone giuridiche Persone fisiche Persone giuridiche Uomini Donne Come si può dedurre dai grafici precedenti, l esame della compagine sociale evidenzia nel complesso una nettissima prevalenza delle persone fisiche, con una maggioranza maschile. Nel prospetto seguente si nota invece che il nucleo principale della compagine sociale risiede nella provincia di Latina, territorio in cui la Banca è nata ed è storicamente cresciuta. Ripartizione territoriale dei Soci n. Soci Latina 2.242 Frosinone 69 Altre Province 175 Totale 2.486 16

Dall analisi della distribuzione delle azioni in base al settore di attività economica dei soci si evince che la nostra Banca è soprattutto la banca delle famiglie visto che oltre il 97,5% delle azioni è detenuto nei loro portafogli. Distribuzione delle azioni B.P.F. per settore di attività economica Società e associazioni 1,89% Famiglie consumatrici 88,23% Artigiani 0,61% Altre famiglie produttrici 9,27% La percentuale degli iscritti al Libro Soci da tre anni o più è pari all 88%, a dimostrazione dell elevato grado di attaccamento alla Banca. Soci B.P.F.: grado di fidelizzazione 2.000 1.665 1.750 1.500 1.250 1.000 750 500 250 83 215 523 Meno di 1 anno Da 1 a 3 anni Da 3 a 10 anni Oltre 10 anni 17

Nel 2014 non sono state emesse nuove azioni, per cui il totale delle quote azionarie Bpf è rimasto lo stesso di dodici mesi prima, cioè 535.000. 550.000 Numero azioni B.P.F. in circolazione 525.000 500.000 475.000 450.000 425.000 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 La matrice popolare della Banca emerge anche dall analisi del possesso azionario e dal relativo livello di concentrazione: il 45% circa dei soci possiede fino a 50 azioni, il 64,6% possiede non più di 100 azioni, poco meno del 78% della compagine sociale detiene fino a 200 azioni nel proprio portafoglio. Possesso azionario n. Soci fino a 30 azioni 765 da 31 a 50 azioni 350 da 51 a 100 azioni 491 da 101 a 200 azioni 326 da 201 a 500 azioni 346 da 501 a 1.000 azioni 135 oltre 1.001 azioni 73 TOTALE 2.486 18

Come accennato in precedenza, la contrazione dell utile netto registrata nel 2014 ha indotto la Banca, nel rispetto della sana e prudente gestione, a ridurre il valore del dividendo, che passa da 3,50 a 2,00. L equilibrio nelle scelte di distribuzione del valore creato si ritrova d altronde nei contributi alla capitalizzazione della Banca, il cui patrimonio resta la maggiore garanzia per chi crede e investe in essa. Anno Valore azione Dividendo 2002 73,00 2,85 2003 76,00 2,95 2004 80,00 3,10 2005 84,00 3,20 2006 86,00 3,50 2007 89,00 3,70 2008 91,00 3,90 2009 93,00 3,95 2010 94,00 3,95 2011 95,00 3,95 2012 96,00 3,95 2013 97,00 3,50 2014 * 97,00 2,00 * I valori si riferiscono alle proposte da approvare in Assemblea 100 Valore azione B.P.F. 90 80 70 60 50 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 19

Dividendo 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Il rendimento delle azioni della Banca Popolare di Fondi, ricavato dalla somma del dividendo e dell incremento di valore nell anno, si attesta nel 2014 al 2,06%. Dal seguente grafico è possibile notare che negli ultimi esercizi il rendimento si è tenuto costantemente ed ampiamente al di sopra di quello dei BOT annuali. Rendimento delle azioni B.P.F. 7,00% Azioni BPF Bot Annuali Inflazione 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% 0,00% -1,00% 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 20

La Banca e la sua Clientela La clientela è la principale ragione che spinge la Banca al miglioramento continuo, essendo l elemento indispensabile per il processo di creazione del valore. Il nostro impegno nei confronti dei clienti è fondato su un attenzione che va ben oltre l aspetto commerciale, ed è condito dalla cortesia e dalla disponibilità che sono decisive per la costruzione di relazioni profonde e durature. L obiettivo resta quello di garantire un servizio efficiente e di qualità, proponendo uno stile di rapporto basato sulla trasparenza e sulla fiducia. Così, nella consapevolezza che ogni cliente rappresenta prima di tutto una persona, viene curata la relazione umana tenendo conto delle specifiche esigenze e dei bisogni del cliente stesso. Ponendo dunque attenzione a questi aspetti, diventa necessario fare leva sulla formazione del personale, con l obiettivo di fornire strumenti per far crescere non solo il livello di professionalità e competenza ma anche di cortesia e attenzione. È altrettanto importante, inoltre, ampliare le modalità di contatto con la clientela, utilizzando nella maniera migliore i canali tradizionali e quelli più innovativi; in questo senso lavoriamo sia per rendere le nostre filiali sempre più moderne ed efficienti, nel rispetto delle normative in materia di sicurezza e privacy, sia per garantire la migliore funzionalità di tutti gli strumenti che configurano il mondo del cosiddetto Virtual Banking. Nei territori di radicamento della Banca, la congiuntura economica negativa ha continuato anche nel 2014 a segnare profondamente la vita della collettività. In tale contesto la nostra Banca ha espresso ancora l impegno nell interpretare un ruolo di sostegno e di riferimento, coerentemente con i valori tipici di una banca di credito popolare vicina alle famiglie e alle piccole e medie imprese. In quest ottica vanno considerati gli interventi effettuati nel corso dell anno, a testimonianza della volontà di continuare a rispondere alle difficoltà economiche dell ultimo periodo. La vicinanza al territorio si è espressa anche in altre iniziative avviate o proseguite nel corso dell esercizio e con l adesione a progetti nazionali e territoriali, realizzati a favore di aziende e famiglie, finalizzati al sostegno di soggetti in difficoltà o a favorire la ripresa economica. Tra queste segnaliamo le principali: l Accordo per il Credito 2013, sottoscritto dall ABI e dalle altre Associazioni di rappresentanza delle imprese in favore delle PMI (piccole e medie imprese), che prevedeva misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti. Nel solo 2014 la Banca ha accolto ben 13 21