Immagino che la Michela di 10 anni fa, indecisa sul il percorso universitario da scegliere, intervisti la Michela di oggi. Michela: Come mai hai scelto Ingegneria Ambiente e Territorio? L. Michela: Ero anch io indecisa tra varie facoltà, ma quella che corrispondeva di più ai miei principi e che trovavo molto più stimolante era Ingegneria Ambiente e Territorio. Michela: Come scegliere il percorso di studi giusto? L. Michela: Scegliere il percorso universitario giusto sembra difficile all inizio, ma basta cominciare con il seguire il proprio istinto. Con il tempo si capisce se la scelta fatta è quella giusta. E importante, però, non aver mai paura di cambiare idea e trovare sempre il coraggio di fare ciò che si desidera. 1 / 5
Michela: Quindi hai studiato Ingegneria Ambiente e Territorio, all Università di Napoli, Federico II. Cosa ti ha lasciato questa facoltà? L. Michela: Frequentare l università, ed in particolare la facoltà di Ingegneria Ambiente e Territorio a Napoli ed il dipartimento DIGA, ha rappresentato un momento fondamentale della mia formazione, consentendomi di crescere tanto sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano. Sono tante le cose che mi ha lasciato questa facoltà, dalle mere conoscenze al calore delle persone, dall imparare a lavorare in gruppo al saper cavarsela da sola. E poi tante gratificazioni, date dal fatto che studi ciò che ti piace, e che incontri persone appassionate che ti insegnano e soprattutto ti trasmettono l amore per la propria materia, disponibili e pronte ad aiutarti se solo lo chiedi. Ed è qui che vorrei menzionare (lungi dal fare sviolinate ma per semplice riconoscenza) il caro professor Francesco Pirozzi, Massimiliano Fabbricino, Vanni Esposito. Grazie! Michela: Di quegli anni, cosa ricordi con piacere e cosa invece no? L. Michela: beh quello che ricordo con piacere sono i rapporti che ho stretto con i miei compagni di corso, che sono diventati anche miei amici, con i professori ed anche con gli amministrativi della facoltà. Rapporti che si sono conservati nel tempo e che molte volte, nei momenti di scelte professionali importanti, si sono rivelati fondamentali. Cosa invece ricordo con meno piacere forse gli esami un po più impegnativi, ma poi anche i momenti difficili vengono ripagati! 2 / 5
Michela: Pensi che la formazione universitaria ricevuta ti sia servita nel mondo del lavoro? L. Michela: Decisamente si! La preparazione della nostra facoltà è buona, approfondita sia dal punto di vista teorico sia pratico. Pensa che per molti esami abbiamo dovuto preparare dei progetti davvero molto dettagliati, da cui ho preso spunto per i miei primi progetti in campo idraulico e sanitario. Michela: A distanza di 4 anni dalla laurea in Ingegneria Ambiente e Territorio, dove lavori oggi? L. Michela: 4 anni mi sembra di aver lasciato l università solo ieri. Sarà perché ho un bellissimo ricordo degli anni universitari. Oggi, dopo una proficua esperienza lavorativa, sto frequentando la Scuola di Dottorato in Ingegneria Ambientale a Trento. Michela: Come mai sei ritornata all università? L. Michela: Posso dirti che le scelte e di conseguenza le strade nel proprio percorso di vita sono pressoché infinite. Al tempo della tesi, avevo scelto di approfondire i temi dell Ingegneria sanitaria-ambientale. Grazie ai suggerimenti dei miei professori, ho scelto di svolgere il lavoro di tesi all ENEA di Bologna, con la quale il dipartimento DIGA aveva già una rete di contatti. Una volta all ENEA, ho avuto conferma della mia scelta sarei diventata un ingegnere ambientale 3 / 5
specializzato nei processi di depurazione delle acque. Subito dopo aver discusso la tesi, sono entrata nel mondo del lavoro e ho collaborato con uno studio di ingegneria ambientale di giovani ingegneri e dottori di ricerca. Dopo tre anni emozionanti e ricchi di soddisfazioni professionali, motivata anche dall ambiente stimolante dove lavoravo, ho scelto di provare una nuova strada, a cui in realtà avevo rinunciato dopo la laurea. Ed eccomi qui, oggi, a fare il dottorato in Ingegneria Ambientale, sui processi biologici innovativi per la depurazione delle acque, all Università di Trento.. Michela: Un ultima domanda, cosa consiglieresti ad un ragazzo che oggi si sta per iscrivere all università? L. Michela: Gli consiglierei di vivere l università! Io ero una fuori sede, con tutti i meravigliosi problemi che ciò comporta. Vivere a pochi passi dall università mi ha permesso di concepire l università non solo come un luogo dove seguire corsi ma dove partecipare ad eventi (ricordo in particolare il mitico spettacolo di Siani), dove poter studiare (in biblioteca e nelle aule acquario) ed allo stesso tempo lavorare (con il part-time in presidenza/biblioteca). Inoltre gli consiglierei di fare un esperienza all estero, e quindi di partecipare ai progetti Erasmus, dove si possono incontrare persone di tutte le nazionalità... trovare amici di tutta Europa... e a volte anche di fuori. E una esperienza che ti apre la mente e ti spinge a scelte importanti. Spero che questa chiacchierata possa esserti di aiuto nella scelta del tuo percorso formativo. Ad ogni modo credi sempre in quello che fai, sii motivata, e credi nei rapporti con le persone. Questo è il mio consiglio. In bocca al lupo per il tuo futuro ;-). Ciao. 4 / 5
Michela Langone Ottobre 2010 5 / 5