Department of Agricultural, Food and Forestry Systems, University of Florence, Florence, Italy

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Transcript:

Dalla ricerca alla pratica: l utilizzo dei martelloscopi per trasmettere le innovazioni della ricerca ai portatori di interesse in ambito selvicolturale Andres Bravo-Oviedo1, Maurizio Marchi2, Davide Travaglini3, Francesco Pelleri2, Mariachiara Manetti2, Piermaria Corona2, Felipe Bravo4, Susanna Nocentini3 1 Department of Biogeography and Global Change, National Museum of Natural Sciences - Spanish National Research Council (MNCN-CSIC), 28006 Madrid, Spain 2 CREA - Research Centre for Forestry and Wood, Arezzo, Italy 3 Department of Agricultural, Food and Forestry Systems, University of Florence, Florence, Italy 4 Universidad de Valladolid, Sustainable Forest Management Research Institute, Valladolid, Spain 1/9

New challenges Ricerca e Selvicoltura 2/9

Il martelloscopio LIFE PProSpoT Vol: 312 m3.ha-1 1278 tr.ha-1 7 specie Alta variabilità 3/9

Sistemi selvicolturali testati Sistemico Sostenere la funzionalità del bosco, la graduale trasformazione in boschi misti di conifere e latifoglie Favorire la struttura disetanea, ma senza un obiettivo strutturale e compositivo predefinito Creare i presupposti per attenuare la semplificazione specifica e strutturale favorire l insediamento e/o l affermazione della rinnovazione naturale Tradizionale Assicurare una regolare distribuzione spaziale dei fusti e delle chiome Garantire uno spazio adeguato agli alberi rilasciati Regolarizzare la mescolanza con particolare attenzione all abete bianco Avviare il processo di selezione degli alberi d avvenire Garantire un adeguato equilibrio tra conifere e latifoglie Linee guida operative Linee guida operative I. taglio a scelta colturale II. favorire l ingresso della rinnovazione narurale III. interventi cauti, continui e capillari IV. taglio a scelta a piccolissimi gruppi se struttura uniforme V. piccole buche a macchia di leopardo, di ampiezza compresa tra 50 e 100 m2 per favorire la rinnovazione affermata VI. lasciare in bosco un certo quantitativo di legno morto I. diradamenti prevalentemente dal basso II. eliminare tutti gli alberi morti e deperienti III. rilasciare tutte le latifoglie sporadiche e di interesse ambientale e faunistico IV. diradamenti selettivi nel piano dominante con eliminazione dei diretti concorrenti Criterio operativo eliminare massimo il 17% della provvigione attuale (criterio della provvigione minimale) Criterio operativo rimuovere massimo il 30% del numero di alberi 4/9

Analisi performances 24 stakeholders ANOVA su distribuzione Gamma parametro scale parametro rate Test di Kolmogorov-Smirnov per valutare le CDF dei vari stakeholders in riferimento allo stato di partenza 5/9

Performances dei 24 stakeholders (1) Tra trattamenti Tra soggetti 6/9

Performances dei 24 stakeholders (2) Analisi della devianza sulla base dei p.values ottenuti dal test di Kolmogorov-Smirnov 7/9

Conclusioni Soltanto 3 persone su 24 sono riuscite ad applicare e differenziare propriamente i due sistemi I soggetti di sesso femminile in media hanno discriminato meglio i due trattamenti soltanto il parametro background è significativo nei tre modelli Martelloscopio come zona di training in cui si conosce lo status ante Trasmissione ai portatori di interesse con giornate ad hoc (progetti LIFE) Dati numerici a supporto delle teorie Aspetti didattici e disseminativi Monitoraggio tree-level 8/9

Dalla ricerca alla pratica: l utilizzo dei martelloscopi per trasmettere le innovazioni della ricerca ai portatori di interesse in ambito selvicolturale Maurizio Marchi maurizio.marchi@crea.gov.it CREA Centro di ricerca Foreste e Legno 9/9