18-12-21 RASSEGNA STAMPA CEREALI - SBLOCCATI GLI AIUTI PER I CONTRATTI DI FILIERA, IL MIPAAFT STANZIA ALTRI 20 MILIONI GRANO E PASTA. STANZIATI 20 MILIONI DI EURO PER CONTRATTI DI FILIERA. CENTINAIO: LAVORO COORDINATO CON TUTTI GLI ATTORI DEL SETTORE Agricultura RIFORMA PAC, NEGOZIATO BLOCCATO SU PIANI STRATEGICI NAZIONALI E MISURE AMBIENTALI USA, VIA ALLA SECONDA TRANCHE DA 5 MILIARDI PER PROTEGGERE I FARMER DALL EFFETTO DAZI
Cereali: sbloccati gli aiuti per i contratti di filiera, il Mipaaft stanzia altri 20 milioni A.R. Agea sta erogando i pagamenti previsti dal fondo nazionale cerealicolo per il 2016: 100 euro a ettaro per 9mila aziende che saranno raddoppiati a 200. In arrivo il decreto sulla Cun di settore Prove tecniche di rilancio per la filiera simbolo del Made in Italy agroalimentare. Si è tenuta oggi a Roma la riunione della filiera grano-pasta con il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, le organizzazioni agricole, industriali e i rappresentanti della distribuzione. «Abbiamo avviato un dialogo concreto con tutta la filiera ha detto Centinaio al termine della riunione mettendo in campo azioni immediate che vanno dallo sblocco dei pagamenti Agea sui contratti di filiera del grano allo stanziamento di 20 milioni per il loro rinnovo. Vogliamo lavorare sulla trasparenza dei prezzi all'origine, aiutare gli agricoltori a produrre più grano di qualità e rispondere così alla richiesta dell'industria. La nostra sfida è ampliare anche gli spazi di presenza e promozione della pasta italiana all'estero. I consumatori stranieri devono capire il valore aggiunto della nostra tradizione e della nostra qualità garantita». Al tavolo di oggi sono state predisposte alcune azioni strategiche, a partire dallo sblocco immediato degli aiuti de minimis per i contratti di filiera. Si tratta del pagamento dei 10 milioni del fondo nazionale cerealicolo e che per il primo anno (il 2016) prevedeva un pagamento di 100 euro a ettaro agli agricoltori in contratti di filiera almeno triennali. La misura ha coinvolto 100mila ettari e circa 9mila aziende. In queste settimane conferma il Mipaaft in una nota Agea sta procedendo con lo sblocco dei pagamenti che erano fermi per controlli amministrativi. La seconda campagna ha visto domande in linea con la prima ma con contributo raddoppiato (200 euro). Uno strumento di sostegno importante a cui si intende dare continuità soprattutto perché vincola trasformatori e produttori agricoli a lavorare insieme stabilmente. Come anticipato da Centinaio sono stati poi stanziati 20 milioni per il biennio 2020-21 che saranno erogati, insieme a eventuali residui della campagna precedente, a valere sulla campagna 2019 per i contratti di filiera. Inoltre, si legge sempre nella nota del Mipaaft, «Il ministero è disponibile a siglare in tempi rapidi il decreto direttoriale di creazione di una Commissione unica nazionale per il grano duro per favorire il dialogo interprofessionale e rendere più trasparente la formazione del prezzo». Il tavolo di filiera ha unanimente concordato di discutere presto a livello tecnico i dettagli per l'avvio della Cun. Centinaio ha stabilito infine che la promozione della pasta all'estero sarà uno degli obiettivi operativi fondamentali per il 2019.
Grano e pasta. Stanziati 20 milioni di euro per contratti di filiera. Centinaio: lavoro coordinato con tutti attori del settore Si è tenuta oggi a Roma, alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, la riunione della filiera grano-pasta con organizzazioni agricole, associazioni industriali e sementiere, rappresentanti della distribuzione. Una occasione di confronto sui principali temi che riguardano uno dei settori più rappresentativi e strategici del Made in Italy agroalimentare. «Abbiamo avviato un dialogo concreto con tutta la filiera afferma il ministro Centinaio mettendo in campo azioni immediate che vanno dallo sblocco dei pagamenti Agea sui contratti di filiera del grano allo stanziamento di 20 milioni di euro per il loro rinnovo. Vogliamo lavorare sulla trasparenza dei prezzi all origine, aiutare gli agricoltori a produrre più grano di qualità e rispondere così alla richiesta dell industria. La nostra sfida è ampliare anche gli spazi di presenza e promozione della pasta italiana all estero. I consumatori stranieri devono capire il valore aggiunto della nostra tradizione e della nostra qualità garantita».
Riforma Pac, negoziato bloccato su piani strategici nazionali e misure ambientali Giuliano Cesari Oltre ai dubbi sul calendario nell ultimo Consiglio agricolo Ue sono emerse tutte le difficoltà attuative delle proposte sul tavolo. Mercati: in ripresa i prezzi dello zucchero La riforma della Pac è stata al centro dei lavori della sessione di fine anno del Consiglio Agricoltura dell'unione europea. In effetti, è stato solo discusso un documento della presidenza di turno austriaca che riporta gli esiti delle discussioni svolte nei mesi scorsi sulle proposte di regolamento presentate dalla Commissione Ue lo scorso giugno. Dagli interventi dei ministri è risultato che la strada per giungere ad un'intesa in seno al Consiglio è ancora lunga. Su alcuni punti, in particolare, sono stati forti dubbi e sollecitati ulteriori approfondimenti, a partire dai contenuti del nuovo piano strategico che dovrà essere predisposto dagli Stati membri. Inoltre, le critiche si sono rivolte sul possibile impatto delle misure ambientali (il cosiddetto eco-schema ) ed è stato sottolineato il ruolo che dovranno continuare ad avere gli aiuti diretti accoppiati alle produzioni. Dal 1 gennaio 2019, sarà la Romania a guidare il Consiglio Ue. Il ministro romeno ha fatto sapere che l'obiettivo della presidenza di turno è quello di giungere ad un «orientamento generale» sulla riforma della Pac entro il prossimo mese di giugno. In ogni caso, per far partire il trilogo conclusivo con il Parlamento europeo sarà necessario attendere il voto dell'assemblea plenaria che arriverà, secondo le previsioni più accreditate, solo negli ultimi mesi dell'anno venturo. Più o meno, quando i Capi di Stato e di governo dovrebbero decidere sul quadro finanziario dell'unione per il periodo 2021-2027, che fisserà anche l'ammontare dei fondi da destinare alla Pac. Nel corso della riunione del Consiglio Agricoltura, la Commissione non ha presentato un aggiornamento sull'andamento dei mercati. Se ne riparlerà a gennaio. Dal canto suo, la delegazione polacca ha segnalato la crisi interna che attraversa il settore suinicolo, con la richiesta di apertura dello stoccaggio privato che, però, non è stata accolta dall'esecutivo di Bruxelles. Zucchero: crolla la produzione Ue, prezzi in ripresa A livello di situazione dei settori produttivi, fanno intanto discutere le previsioni sul mercato dello zucchero contenute in uno studio diffuso nei giorni scorsi da FranceAgriMer, una struttura pubblica francese dedicata all'analisi e alla gestione dei mercati agricoli. Dopo ottobre, si evidenzia nello studio, i prezzi dello zucchero hanno ripreso a salire, anche se continuano ad essere caratterizzati da una elevata volatilità. Alla base di questa tendenza, c'è la revisione al ribasso delle stime sulla produzione a livello mondiale. Il Brasile continuerà a destinare il 70% del raccolto di zucchero alla trasformazione in bio-etanolo. Mentre la siccità farà scendere la produzione indiana rispetto alle precedenti stime. Raccolti in calo anche in Pakistan e Tailandia. Per quanto riguarda l'unione europea, FranceAgriMer ha indicato che, anche a causa della prolungata siccità che ha colpito il Nord Europa, la produzione di zucchero alla fine di quest'anno si attesterà sotto i 19 milioni di tonnellate, con una diminuzione di circa il 30% sul 2017. In conclusione, stando agli esperti francesi, non si può escludere che nella campagna 2018-2019, l'offerta di zucchero risulterà a livello mondiale inferiore alla domanda.
Usa, via alla seconda tranche da 5 miliardi per proteggere i Farmer dall effetto dazi G.C. I nuovi aiuti si aggiungono ai 4,5 miliardi già assegnati lo scorso settembre. Previsto anche l'acquisto sul mercato di prodotti per 1,2 miliardi da destinare ai programmi di assistenza alimentare Via libera alla seconda tranche di aiuti pubblici a favore degli agricoltori americani, per limitare l'impatto negativo determinato dal crollo delle esportazioni verso la Cina. Lo ha reso noto nei giorni scorsi il segretario di Stato all'agricoltura, Sonny Perdue. L'importo del sostegno ai redditi ammonta a circa 5 miliardi di dollari, che andranno ad aggiungersi ai 4,5 miliardi già assegnati lo scorso mese di settembre. La ripartizione degli aiuti avverrà in base alla dimensione dei raccolti di quest'anno e i produttori di soia saranno di gran lungo i principali beneficiari. In ogni caso, è stato fissato un massimale che ammonta a 125 mila dollari per i trasferimenti alle singole imprese. E per accedere al sostegno, i richiedenti devono dimostrare che il reddito lordo medio nel periodo 2014-2016 non ha superato i 900 mila dollari. Per far fronte alle conseguenze della guerra commerciale con la Cina, condotta a colpi di dazi e misure di ritorsione che hanno interessato anche i prodotti agroalimentari Usa, l'amministrazione di Washington ha disposto a luglio uno stanziamento straordinario di 12 miliardi di dollari. In aggiunta agli aiuti diretti agli agricoltori, è stato previsto l'acquisto sul mercato di prodotti per un controvalore di 1,2 miliardi, da destinare ai programmi di assistenza alimentare di emergenza e nutrizione infantile. Inoltre, circa 200 milioni di dollari sono stati messi a disposizione delle associazioni professionali del settore agricolo, per lo svolgimento di iniziative promozionali finalizzate all'apertura di nuovi mercati di sbocco per le esportazioni di settore. Le associazioni degli agricoltori americani hanno accolto positivamente la decisione di procedere all'erogazione della seconda parte degli aiuti al reddito annunciati nei mesi scorsi dal presidente Trump. Tuttavia, ha puntualizzato l'american Farm Bureau Federation «il migliore aiuto che può arrivare dall'amministrazione è quello di porre fine alle tensioni commerciali che limitano le esportazioni». A questo riguardo, lascia ben sperare la ripresa degli acquisti di soia da parte della Cina, dopo la decisione di far ripartire i negoziati per tentare di raggiungere, nel giro di tre mesi, un'intesa complessiva sugli scambi commerciali bilaterali. A metà dicembre, gli acquisti dalla Cina sono ammontati a 1,3 milioni di tonnellate. Poco più del 3% sul totale dell'export realizzato nel 2017 che ha garantito entrate nell'ordine di 12 miliardi di dollari.