IL MONITORAGGIO DELLA COMPONENTE VEGETALE NEGLI INTERVENTI DI RECUPERO AMBIENTALE: PROBLEMATICHE RILEVATE. Matteo Massara Direzione Ambiente Settore Sostenibilità,, Salvaguardia ed Educazione Ambientale
L.R. 32/1982 NORME PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E DELL'ASSETTO AMBIENTALE La Regione Piemonte: Art. 12 Recupero aree degradate a)promuove e coordina gli interventi in base a richieste o programmi di comuni e comunità montane; b)promuove studi e ricerche sulle tecniche sui metodi di recupero; ro; c)concede a comuni e comunità montane, dietro presentazione di progetto conforme agli strumenti urbanistici vigenti e agli indirizzi della presente legge, contributi in conto capitale fino al 90% della d spesa ritenuta ammissibile.
L.R. 32/1982 NORME PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E DELL'ASSETTO AMBIENTALE INTERVENTI 1991-2009 22.317.496 EURO Tipologie di interventi: verde pubblico aree seminaturali di consolidamento ambiente fluviale/lacustre tipologia mista 289 interventi in 264 comuni 82 verde urbano 75 aree seminaturali 73 consolidamento 14 ambiente fluviale/lacustre 45 misti
L.R. 32/1982 NORME PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E DELL'ASSETTO AMBIENTALE COSA SI INTENDE PER AREA DEGRADATA? Per aree degradate agli effetti della L.R. 32/82 si intendono tutte quelle aree in cui, per qualsivoglia causa, il terreno risulta privo di copertura vegetale o ricoperto di un manto di vegetazione degradata ed in condizione di squilibrio ecologico. Aree compromesse per l'azione prevalente di fattori naturali (fenomeni erosivi, frane) Aree degradate per l'azione di fattori antropici (ex aree estrattive, abbandono incolti )
L.R. 32/1982 NORME PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E DELL'ASSETTO AMBIENTALE CRITERI TECNICI PER L'INDIVIDUAZIONE ED IL RECUPERO DELLE AREE DEGRADATE E PER LA SISTEMAZIONE E RINATURALIZZAZIONE DI SPONDE ED ALVEI FLUVIALI E LACUSTRI, PROCEDURA AMMINISTRATIVA PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI REGIONALI ( D.C.R. DEL 31 LUGLIO 1991, N. 250-11937 E S.M.I) Criteri per l'esecuzione degli interventi di recupero; Opere e spese finanziabili dalla Regione o ammesse a contributo; Procedura amministrativa per la concessione di contributi (L.R. 2 novembre 1982, n. 32, art. 12).
L.R. 32/1982 NORME PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E DELL'ASSETTO AMBIENTALE OBIETTIVO PRIORITARIO ASSICURARE LA STABILITA E L INSERIMENTO L DEGLI INTERVENTI NEL CONTESTO TERRITORIALE, AMBIENTALE E PAESAGGISTICO LOCALE LA PROGETTAZIONE DEVE PREVEDERE: VALUTAZIONE DELLE PECULIARITÀ NATURALISTICHE, DELLE TEMATICHE AMBIENTALI E DEI FATTORI CHE STORICAMENTE HANNO CONTRIBUITO A CARATTERIZZARE LO STATO DEL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DI PROFESSIONALITA DIVERSE E MULTIDISCIPLINARI UN ATTENTA VALUTAZIONE, ANCHE FINANZIARIA, DEGLI ASPETTI MANUTENTIVI
L.R. 32/1982 NORME PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E DELL'ASSETTO AMBIENTALE OBIETTIVO PRIORITARIO ASSICURARE LA STABILITA E L INSERIMENTO L DEGLI INTERVENTI NEL CONTESTO TERRITORIALE, AMBIENTALE E PAESAGGISTICO LOCALE A QUESTO FINE, NELL ESECUZIONE ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SI DEVE: NELL AMBITO DEI MOVIMENTI TERRA, RIMODELLARE E RICOSTRUIRE LA GEOMORFOLOGIA ORIGINARIA DEL SITO IMPIEGARE MATERIALE RINNOVABILE E BIOLOGICO SECONDO LE TECNICHE DI RINATURALIZZAZIONE E DI INGEGNERIA NATURALISTICA LIMITARE ALLO STRETTO INDISPENSABILE L'IMPIEGO DI MATERIALI CEMENTIZI, LATERIZI, METALLICI O SINTETICI
CRITERI TECNICI PER LA PROGETTAZIONE COMPONENTE VEGETAZIONALE LA PROGETTAZIONE DEVE CONSIDERARE: LE CARATTERISTICHE DELLA VEGETAZIONE NATURALE POTENZIALE E DI QUELLA PRESENTE ANTE OPERAM LA DINAMICA EVOLUTIVA DELLA VEGETAZIONE DI PREVISTO IMPIEGO, ANCHE IN CHIAVE MANUTENTIVA LA NECESSITA DI METTERE A DIMORA SPECIE ERBACEE, ARBUSTIVE ED ARBOREE PLURISPECIFICHE E DISETANEE ADOTTANDO SESTI DI IMPIANTO IRREGOLARI E NON GEOMETRICI LA NECESSITA DI ESEGUIRE INTERVENTI SELVICOLTURALI MANUTENTIVI SULLA VEGETAZIONE ESISTENTE
CRITERI TECNICI PER LA PROGETTAZIONE COMPONENTE VEGETAZIONALE INOLTRE NELL AMBITO DEI CRITERI SI STABILISCE CHE: NON SONO AMMESSE A CONTRIBUTO SPESE PER ACQUISTO E MESSA A DIMORA DI SPECIE VEGETALI NON AUTOCTONE VIENE DATA INDICAZIONE DELLE SPECIE ARBOREE PROPRIE DELLA VEGETAZIONE NATURALE POTENZIALE DELLE DIVERSE ZONE GEOGRAFICHE DEL PIEMONTE (ALLEGATO A)
SPECIE VEGETALI ALLOCTONE RIFERIMENTI A LIVELLO NAZIONALE Celesti-Grapow L., Pretto F., Carli, E., Blasi C.(eds.) 2010. Flora vascolare alloctona e invasiva delle regioni d Italia. Editrice Università La Sapienza, Roma. www.minambiente.it Elenco nazionale delle specie alloctone con distribuzioni regionali delle specie e differenziazione in specie: 1. Casuali 2. Naturalizzate 3. Invasive
SPECIE VEGETALI ALLOCTONE ASPETTI NORMATIVI REGIONALI Regione Piemonte Regolamento forestale di attuazione dell'articolo 13 della legge regionale 10 febbraio 2009, n. 4 (Gestione e promozione economica delle foreste) Allegato E Elenco delle Specie esotiche invadenti : Quercus rubra Ailanthus altissima Acer negundo Prunus serotina
SPECIE VEGETALI ALLOCTONE ASPETTI NORMATIVI REGIONALI Regione Lombardia Legge regionale n. 10/2008 Lista nera delle specie alloctone vegetali oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione 1. Acer negundo 2. Ailanthus altissima 3. Ambrosia artemisifolia 4. Amorpha fruticosa 5. Artemisia verlotiorum 6. Bidens frondosa 7. Buddleja davidii 8. Lonicera japonica 9. Prunus serotina 10. Nelumbo nucifera 11. Helianthus tuberosus 12. Ludwigia grandiflora s.l. 13.Humulus japonicus 14. Elodea, tutte le specie 15. Pinus nigra 16. Reynoutria, tutte le specie 17. Pueraria lobata 18. Quercus rubra 19. Robinia pseudoacacia 20. Sicyos angulatus 21. Solidago canadensis 22. Solidago gigantea
SPECIE VEGETALI ALLOCTONE ASPETTI NORMATIVI REGIONALI Regione Valle d Aosta Legge regionale 7 dicembre 2009, n. 45 Disposizioni per la tutela e la conservazione della flora alpina. Art. 9 Divieto di introduzione di specie vegetali alloctone o aliene negli ambienti naturali e adozione di misure per eradicazione delle seguenti specie vegetali alloctone o aliene: Heracleum mantegazzianum, Reynoutria x bohemica, Senecio inaequidens. La nuova Lista Rossa e la Lista Nera della flora vascolare della Valle d Aosta d (Italia, Alpi Nord-occidentali). occidentali). (Poggio L. et al., 2010) Integra il precedente elenco con le seguenti specie: Ailanthus altissima, Bassia scoparia, Buddleja davidii, Impatiens balfourii, Robinia pseudoacacia, Rumex patientia, Solidago gigantea.
TIPOLOGIE DI INTERVENTO RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA E DELLE FASCE RIPARIE IN CONTESTI NATURALI Comune di Rovasenda (VC) Torrente Rovasenda
TIPOLOGIE DI INTERVENTO RIQUALIFICAZIONE, VALORIZZAZIONE E TUTELA DI ZONE UMIDE E/O DI AMBITI SPECIFICI DI PARTICOLARE INTERESSE Realizzazione osservatorio avifauna ZPS IT 1160059 Zone umide di Fossano e S. Albano Stura
TIPOLOGIE DI INTERVENTO SISTEMAZIONE E RECUPERO EX AREE ESTRATTIVE Ex area estrattiva in Comune di Limone Piemonte (CN).
TIPOLOGIE DI INTERVENTO SISTEMAZIONE E CONSOLIDAMENTO DI AREE VERDI IN AMBITO URBANO Comune di Trinità (CN) - Recupero dell area circostante il castello dei Conti Costa
TIPOLOGIE DI INTERVENTO INTERVENTI DI RIPRISTINO E DI RIQUALIFICAZIONE PAESAGGISTICA E NATURALISTICA Comune di Castello d Annone (AT) Recupero dell area ex-accornero lungo il Fiume Tanaro
TIPOLOGIE DI INTERVENTO INTERVENTI DI RIPRISTINO E DI RIQUALIFICAZIONE PAESAGGISTICA E NATURALISTICA Comune di Castello d Annone (AT) Recupero dell area ex-accornero lungo il Fiume Tanaro
MONITORAGGIO INTERVENTI Nel 2010 sono stati condotti dei sopralluoghi su 16 interventi realizzati nel periodo 1992/2007 OBIETTIVI 1. Verificare ad alcuni anni di distanza dalla loro realizzazione l efficacia degli interventi realizzati per quanto riguarda gli obiettivi di ripristino delle aree degradate, di stabilizzazione e consolidamento dei versanti e di inserimento paesaggistico; 2. confrontare lo stato dei luoghi dalla consegna lavori allo stato attuale.
MONITORAGGIO INTERVENTI Verifica effettuata su interventi realizzati: in diversi ambiti territoriali pianura, collina, zone pedemontane e montane in diverse tipologie ambientali zone urbane e periurbane, zone ripariali, aree boscate, aree prative, aree agricole con diverse tipologie di opere sistemazione idrogeologica, consolidamento e rinaturalizzazione di scarpate, versanti e sponde fluviali e lacustri, sistemazione di aree destinate a verde pubblico, reinserimento paesaggistico di luoghi e infrastrutture.
MONITORAGGIO INTERVENTI Prima fase Ricerca documentale dati di progetto Componente strutturale
MONITORAGGIO INTERVENTI Prima fase Ricerca documentale dati di progetto Componente vegetazionale
MONITORAGGIO INTERVENTI Seconda fase Verifica in campo dello stato dei luoghi Valutazione della componente strutturale Analisi delle condizioni delle strutture in legname, pietrame e delle canalizzazioni Funzionalità delle strutture di sostegno, di stabilizzazione e delle d opere antierosive Valutazione della componente vegetale Grado di attecchimento degli inerbimenti, delle piante e delle talee messe a dimora Componenti floristiche predominanti (Leguminose/Graminacee) Livello di rivegetazione strutture Livello di colonizzazione da parte di specie ruderali e/o alloctone
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE Nel complesso sono state rilevate, anche per gli interventi più datati, con alcune eccezioni, condizioni di: buon attecchimento della componente vegetale (inerbimenti, talee e piantine radicate in struttura, messa a dimora di esemplari arborei ed arbustivi); buon inserimento paesaggistico degli interventi; raggiungimento degli obiettivi di ripristino e riqualificazione dei luoghi.
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE MISCUGLI ERBACEI Nel complesso sono stati rilevati miscugli erbacei con composizioni standardizzate e buon livello di attecchimento % equilibrata di graminacee e leguminose Non è stata rilevata la presenza di specie alloctone nei miscugli ma sementi provenienti spesso da fuori regione con varietà e genotipi di incerta provenienza
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE MISCUGLI ERBACEI Anche a distanza di parecchi anni dagli interventi spesso evidente una composizione floristica delle superfici inerbite diversa rispetto alle zone circostanti Potenziali mitigazioni Cercare un compromesso tra composizione del miscuglio, necessità di consolidamento e inserimento nel contesto territoriale Fare un buon utilizzo dello scotico con rizollature della cotica erbosa originaria da inserire nelle strutture e/o sulle superfici inerbite
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE PRESENZA DI SPECIE ALLOCTONE E/O RUDERALI NEGLI ELENCHI DEGLI ESEMPLARI MESSI A DIMORA Specie Buddleya davidii Cotoneaster dammeri radicans Cotoneaster horizontalis Eleagnus umbellata Hedera canariensis Hibiscus syriacus Hypericum calicynum Ligustrum ovalifolium Ligustrum sinensis Mahonia aquifolium Mesebriantemum sp. Morus alba Prunus cerasifera Prunus laurocerasus Punica granatum Ribes nugrum Rosa rugosae Syringa vulgaris Status INVASIVA PIEMONTE CASUALE IN TRENTINO NAURALIZZATA IN LOMBARDIA NATURALIZZATA IN LOMBARDIA CASUALE IN CAMPANIA E BASILICATA CASUALE PIEMONTE CASUALE PIEMONTE CASUALE PIEMONTE NATURALIZZATA IN LOMBARDIA CASUALE IN PIEMONTE; NATURALIZZATA IN LOMBARDIA CASUALE IN LOMBARDIA NATURALIZZATA IN PIEMONTE NATURALIZZATA IN PIEMONTE NATURALIZZATA IN PIEMONTE; INVASIVO IN LOMBARDIA CASUALE IN PIEMONTE NATURALIZZATO IN LOMBARDIA CASUALE IN VENETO E TRENTINO CASUALE IN LOMBARDIA NATURALIZZATA IN PIEMONTE
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE COLONIZZAZIONE DI SPECIE ALLOCTONE E RUDERALI FASE DI CANTIERE AD INTERVENTO REALIZZATO Ambiti territoriali maggiormente a rischio : fasce riparie, zone di pianura e collinari, ambiti urbani Principali specie alloctone rilevate: Fallopia sez. Reynoutria Buddleya davidii Amorpha fruticosa Robinia pseudoacacia Solidago gigantea Ambrosia artemisifolia Ailanthus altissima Principali specie ruderali rilevate: principalmente Rubus sp. Epilobium angustifolium Rumex sp. Urtica dioica Parietaria officinalis
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE COLONIZZAZIONE DI SPECIE ALLOCTONE E RUDERALI Fase di cantiere FASI CRITICHE: Presenza di ampie superfici di terreno nudo per periodi di tempo prolungato; Utilizzo di volumi di terreno contaminati da semi di specie alloctone provenienti da aree esterne al cantiere; Trasporto di semi da parte degli autoveicoli in ingresso ed uscita dall area di cantiere; Utilizzo di poco terreno vegetale nel corso dei movimenti terra e nel riempimento delle strutture; Taglio senza eradicazione delle specie invasive; Eradicazione delle specie invasive senza adeguata gestione degli scarti verdi.
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE COLONIZZAZIONE DI SPECIE ALLOCTONE E RUDERALI Ad intervento realizzato PRINCIPALI CAUSE: Progettazione di superfici prative, radure e spazi aperti senza possibilità di viabilità di accesso per manutenzioni meccanizzate (trinciatura); Mancata applicazione di adeguate misure di manutenzione (tagli e sfalci periodici, eradicazioni ) in ambiti quali le fasce riparie, le zone di pianura e collinari, gli ambiti urbani.
RISULTATI COMPONENTE VEGETAZIONALE PRINCIPALI EFFETTI DETERMINATI DALLA COLONIZZAZIONE DI SPECIE ALLOCTONE E RUDERALI Svuotamento strutture e perdita delle funzioni di sostegno, stabilizzazione e consolidamento dei versanti e delle superfici interferite; Deperimento delle specie erbacee, arbustive ed arboree messe a dimora; Mancato ripristino di area degradata; Mancato inserimento nel contesto vegetazionale e paesaggistico dell intervento.
PROPOSTE OPERATIVE DI GESTIONE PER LA LIMITAZIONE DELLA COMPONENTE ALLOCTONA E RUDERALE Non impiegare specie che in base agli elenchi nazionali rientrano tra le specie alloctone; Prevedere l eradicazione delle specie alloctone e un attenta gestione dei residui vegetali; Non economizzare riguardo le quantità di terreno vegetale da utilizzare per gli inerbimenti e il riempimento delle strutture; Nel Nel caso di movimentazione di ampie superfici di terreno, prevedere, dove possibile, una lavorazione per lotti successivi;
PROPOSTE OPERATIVE DI GESTIONE PER LA LIMITAZIONE DELLA COMPONENTE ALLOCTONA E RUDERALE Evitare, dove possibile, l utilizzo l di terreno contaminato da alloctone proveniente da aree esterne al cantiere; Prevedere un area area di lavaggio dei pneumatici degli autoveicoli in entrata ed uscita dall area area di cantiere; Nella Nella progettazione valutare approfonditamente l opportunità di realizzare ampie superfici prative in ambiti territoriali a a rischio e nel caso prevedere periodici interventi di taglio e sfalcio.
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
ESEMPI DI INTERVENTI MONITORATI
Grazie per l attenzione!