Abstract: Diagnosi e gestione della xerostomia Autore: Dott.ssa Caterina Ardito Razionale La xerostomia è definita come una denuncia soggettiva di secchezza della bocca derivante da una diminuzione della secrezione salivare. Milioni di persone sono affette da xerostomia: l insorgenza di questa patologia aumenta con l età e la prevalenza è di circa il 30% nelle persone con più di 65 anni. La diminuzione del flusso salivare nella vecchiaia, oltre a riflettere una ridotta riserva funzionale fisiologica, è principalmente una conseguenza delle malattie sistemiche, dei farmaci assunti e delle terapie adottate. Infatti sono proprio le persone anziane ad assumere almeno un farmaco che può causare effetti avversi sulla produzione di saliva. Considerato che il numero degli anziani è in aumento, ci saranno sempre più pazienti con una compromessa funzione salivare, secondaria alle patologie sistemiche ed ai relativi trattamenti. Altri pazienti a rischio di xerostomia sono quelli che effettuano radioterapia per la cura dei tumori al collo ed alla testa. I pazienti irradiati in tali distretti presentano un ipofunzione salivare molto difficile da trattare, che dipende dall estensione della zona irradiata rimasta permanentemente danneggiata. 1
Anche i pazienti affetti dalla Sindrome di Sjögren (SS) mostrano all esame clinico una ridotta funzionalità salivare (la prevalenza della SS va dall 1% al 4% degli anziani ed è più comune nelle donne). Le terapie spesso inibiscono il sistema colinergico a livello dei tessuti salivari, diminuendo la secrezione ghiandolare. L interferenza con gli altri sistemi periferici e centrali può ugualmente ridurre la secrezione salivare oltre ad alterarne la composizione. I farmaci che interferiscono sulla secrezione salivare sono circa 300-400, mentre i meccanismi inibitori specifici sono attribuiti solo a poche classi di farmaci. Attualmente, per poter confermare la presenza di un impatto permanente sui tessuti salivari, dovuto all uso prolungato di farmaci anticolinergici, sono necessari ulteriori studi. Nella tabella 1 sono riassunte le numerose condizioni che inducono iposalivazione. 2
Tabella 1 Cause che inducono xerostomia Inibitori selettivi della Serotonina Farmaci Sindrome di Sjögren Primaria Sindrome di Sjögren Secondaria Patologie del tessuto connettivo Artrite reumatoide Lupus eritematoso sistemico Sclerosi sistemica Varie patologie del tessuto connettivo Altre condizioni: Terapia radiante Cirrosi epatica primaria Epatite cronica attiva Hiv Aids Dialisi renale Ansia o depressione Diabete di tipo I e II Vasculite Trapianto di midollo osseo Malattia di Graft La presenza di saliva nel cavo orale di solito è data per scontata, tuttavia, la sua riduzione o assenza può causare un aumento significativo della morbilità e una riduzione della qualità della vita del paziente alterando le abitudini alimentari, lo stato nutrizionale, la fonazione, il gusto e la tolleranza alle protesi dentarie. 3
Oltre a ciò, l iposalivazione aumenta il rischio di contrarre malattie parodontali, infezioni orali, come la candidosi, ed aumenta la suscettibilità alla carie dentaria: è ormai dimostrato che i pazienti con una significativa diminuzione salivare presentano un aumento di carie dentali. Pertanto le terapie che incrementano la produzione di saliva in tali individui riducono rapidamente l evoluzione delle lesioni cariose. Conclusioni Dalla valutazione critica della letteratura risulta che, soprattutto in Europa, c è una scarsa considerazione scientifica su tale patologia e sui relativi trattamenti specifici, oltre all esiguo numero dei casi riportati, senza positività statistica. I pazienti affetti da xerostomia dovrebbero sottoporsi a frequenti visite odontoiatriche per individuare precocemente le possibili complicazioni, e devono tenere sotto controllo lo stato della mucosa orale per poter riferire all Odontoiatra e all Igienista dentale qualsiasi anomalia, come ulcere della mucosa, lesioni o carie. Il compito dell Igienista dentale è istruire i pazienti, affinché possano avere un buon controllo della placca batterica, e fornire indicazioni sui presidi da utilizzare quali spazzolino, collutorio, gel, prodotti a base di fluoro e clorexidina; e sui prodotti da evitare come per esempio i collutori contenenti alcol, che disidratano ulteriormente la mucosa, e i dentifrici con un elevato indice di abrasività (RDA >75). Inoltre 4
l Igienista dentale deve anche incoraggiare il paziente ad utilizzare lo xilitolo al posto dello zucchero, per la prevenzione della carie, e ad utilizzare detergenti e disinfettanti per il mantenimento delle protesi dentarie.(tab. 2). Tabella 2. Gestione della xerostomia raccomandazioni palliative Evitare l'uso di bevande alcoliche Evitare l'uso di collutori contenenti alcol Evitare il fumo Usare un umidificatore di notte Usare degli agenti che incrementano la produzione della saliva come: caramelle senza zucchero chewing-gum senza zucchero Sostitutivi salivari/lubrificanti orali Questi agenti sono in formula di spray o gel e contengono: carbosimetil-cellulosa o idrosilmetil-cellulosa, elettroliti ed aromatizzanti. La maggior parte dei sostitutivi salivari forniscono sollievo solo per un limitato periodo di tempo e si utilizzano appena prima dei pasti, prima di andare a dormire e prima di parlare. Ci sono ancora pochi dati che ci possano indicare la superiorità di un determinato prodotto rispetto agli altri; pertanto la scelta del prodotto si basa sulle preferenze personali. Farmaci colinergici e future terapie In conclusione, compito precipuo dell Igienista dentale dovrebbe essere quello di riconoscere e segnalare all Odontoiatra i pazienti che soffrono di tali patologie 5
invalidanti, al fine di poterli indirizzare ad una specifica terapia per migliorarne la qualità della vita oltre ad adiuvare i trattamenti odontostomatologici necessari, e, se possibile, inserirli in un gruppo di studio. 6