La corretta indicazione delle sostanze e dei prodotti che provocano allergie o intolleranze

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Transcript:

La corretta indicazione delle sostanze e dei prodotti che provocano allergie o intolleranze dott. Carlo GERONI Food protection: food safety and food defence

Qual è l obiettivo del legislatore? Garantire che il consumatore medio riceva tutte le informazioni necessarie relative all alimento in questione, alle modalità di conservazione ed utilizzo, al fine di permettergli di effettuare scelte consapevoli. Già il titolo del regolamento appare molto esaustivo. [ ] imponendo un etichettatura chiara, comprensibile e leggibile. [ ] le informazioni obbligatorie sugli alimenti sono apposte in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili. Esse non sono in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o grafiche o altri elementi suscettibili di interferire. menomazioni visive.

Definizioni e responsabilità L operatore del settore alimentare è la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle disposizione della legislazione alimentare posta sotto il suo controllo (art. 3, comma 3, reg. 178/2002). L impresa alimentare è ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che svolge una qualsiasi delle attività connesse ad una delle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti (art. 3, comma 2, reg. 178/2002). L OSA responsabile delle informazioni sugli alimenti è l operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto [ ] (art. 8, comma 1, reg. 1169/2011).

Definizioni e responsabilità L OSA responsabile delle informazioni sugli alimenti assicura la presenza e l esattezza delle informazioni sugli alimenti, conformemente alla normativa applicabile [ ] (art. 8, comma 2, reg. 1169/2011). Gli OSA, nell ambito delle imprese che controllano, assicurano che le informazioni sugli alimenti non preimballati destinati al consumatore finale o alle collettività siano trasmesse all operatore che riceve tali prodotti in modo che le informazioni obbligatorie sugli alimenti siano fornite, ove richiesto, al consumatore finale (art. 8, comma 6, reg. 1169/2011).

Quali sono le sostanze che provocano allergie o intolleranze?

Molluschi e prodotti a base di molluschi Crostacei e prodotti a base di crostacei Arachidi e prodotti a base di arachidi Lupini e prodotti a base di lupini

Sedano e prodotti a base di sedano Uova e prodotti a base di uova Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo Senape e prodotti a base di senape

L art. 44, comma 1 lettera A, del reg. 1169/2011 prescrive l obbligo di informare i consumatori sulla presenza di allergeni in tutti gli alimenti, compresi quelli non preimballati venduti al dettaglio e nei punti di ristoro collettivo. Per collettività il suddetto regolamento intende qualunque struttura (compreso un veicolo o un banco di vendita fisso o mobile), come ristoranti, mense, scuole, ospedali o imprese di ristorazione in cui, nel quadro di un attività imprenditoriale, sono preparati alimenti destinati al consumo immediato da parte del consumatore finale.

L art. 44, comma 2, del reg. 1169/2011 lascia agli Stati Membri l autonomia per adottare disposizioni nazionali concernenti i mezzi con i quali le indicazioni devono essere resi disponibili e, eventualmente, la loro forma di espressione e presentazione.

In caso di alimenti serviti dalle collettività, è obbligatoria l'indicazione delle sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze. Tale indicazione deve essere fornita, in modo che sia riconducibile a ciascun alimento, prima che lo stesso venga servito al consumatore finale dalle collettività e deve essere apposta su menu o registro o apposito cartello o altro sistema equivalente, anche digitale, da tenere bene in vista (d.lgs. 231/2017, art. 19, comma 8).

In caso di utilizzo di sistemi digitali, le informazioni fornite dovranno risultare anche da una documentazione scritta e facilmente reperibile sia per l'autorità competente sia per il consumatore finale. Attenzione: tali dispositivi elettronici non possono essere in ogni caso predisposti quali unici strumenti per riportare le dovute informazioni, in quanto non facilmente accessibili a tutta la popolazione e dunque non sufficientemente idonei allo scopo!

In alternativa, può essere riportato l'avviso della possibile presenza delle medesime sostanze o prodotti che possono provocare allergie o intolleranze sul menu, sul registro o su un apposito cartello che rimandi al personale cui chiedere le necessarie informazioni che devono risultare da una documentazione scritta e facilmente reperibile sia per l'autorità competente sia per il consumatore finale (d.lgs. 231/2017, art. 19, comma 8).

Tutte le indicazioni devono essere riportate in lingua italiana ed essere chiaramente visibili e leggibili (d.lgs. 231/2017, art. 19, comma 10).

Il d.lgs. 231/2017, relativamente all indicazione delle sostanze che possono provocare allergie o intolleranze per la vendita dei prodotti non preimballati, prevede, all articolo 23, tre distinti interventi sanzionatori (sanzione amministrativa pecuniaria): la mancata apposizione (omissione) da 3.000 a 24.000; la violazione dei requisiti nell indicazione da 1.000 a 8.000; la violazione formale dei requisiti nell indicazione da 500 a 4.000.

La denominazione della sostanza o del prodotto in grado di provocare allergie o intolleranze figura nell elenco degli ingredienti [ ] con un riferimento chiaro alla denominazione della sostanza o del prodotto figurante nell elenco dell allegato II (reg. UE 1169/2011, art. 21, comma 1, lettera A). [ ]

La denominazione della sostanza o del prodotto in grado di provocare allergie o intolleranze è evidenziata attraverso un tipo di carattere chiaramente distinto dagli altri ingredienti, per esempio per dimensioni, stile o colore di sfondo (reg. UE 1169/2011, art. 21, comma 1, lettera B).

L accertamento delle violazioni è svolto dagli abituali organi di controllo (uffici di igiene delle ASL/USL, uffici veterinari, carabinieri del NAS, etc.), i quali devono inviare il verbale di contestazione al Dipartimento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Tale ente, al ricevimento del verbale, provvederà ad irrogare le sanzioni previste dal decreto in questione al trasgressore.