Roma, 9 febbraio 2012. Edo Ronchi

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Transcript:

Roma, 9 febbraio 2012 Edo Ronchi

Emissioni mondiali di CO2 1990-2010

La crescita delle emissioni mondiali di CO2 e l obie9vo di stabilizzare la temperatura a 2 C Le emissioni mondiali di CO2 sono cresciute del 45% negli ulcmi 20 anni, la concentrazione di CO2 è cresciuta del 38,5% rispego all era preindustriale. La progressione del numero e della gravità degli evenc atmosferici estremi,delle vi7me e dei danni anche economici, è impressionante. A Cancun si è raggiunto un accordo sulla necessità di non superare l aumento di 2 C rispe?o all era preindustriale e una concentrazione di CO2 di 450 ppm: ciò richiederebbe un taglio di almeno il 50% delle emissioni mondiali e dell 80% di quelle dei Paesi industriali, entro il 2050.

World Energy Outlook 2011 OECD - IEA

World Energy Outlook 2011 OECD- IEA I costi dei ritardi nella mitigazione climatica saranno alti

La conferenza di Durban La Conferenza di Durban ha approvato una Roadmap per un accordo, la cui forma giuridica non è ancora definita, ma che dovrà avere un caragere vincolante. Il nuovo regime sarà concordato non oltre il 2015, in modo che possa essere implementato a parkre dal 2020. Anche se i tempi della diplomazia internazionale conknuano ad essere molto lenk, la Conferenza di Durban ha coinvolto i grandi Paesi,grandi eme9tori, a parcre dalla Cina e dagli StaC UniC, sulla linea, europea, di un futuro impegno vincolante di riduzione delle emissioni di gas serra.

L Europa verso il rispego del Protocollo di Kyoto ( Emission trends in Europe for total GHG emissions 1990-2010- EEA 2011 )

Green economy per affrontare la crisi clima?ca L impago economico dell aumento della riduzione dei gas di serra dal 20% al 30 % al 2020 in Europa

In Europa (EU 15 ) aumentando dal 20% al 30% la riduzione delle emissioni di CO2 al 2020 il pil crescerebbe dello 0,6%,dal 2.1% al 2.7% la disoccupazione scenderebbe del 2,3 %, dal 7,4% al 5,1% gli invescmenc aumenterebbero del 29,2%

In Italia aumentando il taglio delle emissioni al 2020 il Pil crescerebbe in più dello 0,5%, dall 1,8 % al 2,3% la disoccupazione scenderebbe del 2,6%, dal 7,6% al 5% gli invescmenc aumenterebbero del 35,9%

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE UE - Bruxelles, 8.3.2011 Una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050 L'UE deve abba?ere le proprie emissioni dell'80% entro il 2050 rispe'o al 1990,quindi del 40% entro il 2030 e del 60% entro il 2040. Occorrerà ridurre fortemente i consumi di energia in tu7 i se?ori. Il consumo energekco dei nuovi edifici dovrà essere prossimo allo zero. L'ele?ricità dovrà essere prodo?a con un forte ricorso alle energie rinnovabili e con ingenk inveskmenk nelle rek intelligenk. Una fiscalità intelligente dovrà favorire la penetrazione dei veicoli ibridi e dei veicoli elegrici Il ricorso a biocarburanc sostenibili,di seconda e terza generazione, crescerà sopra?u?o nei se?ori dei veicoli pesanc e degli aerei.

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE UE - Bruxelles, 8.3.2011 Un'economia compeccva a basse emissioni di carbonio 1. Aumenta in modo significa?vo gli inves?men? Lo sviluppo delle energie rinnovabili, delle rek intelligenk,dell'edilizia passiva, di processi industriali avanzak e della mobilità più sostenibile richiederanno inveskmenk cospicui : il loro incremento medio annuo è scmato in circa 270 miliardi di euro, pari all'1,5% del PIL dell'ue. 2. Riduce la faiura energe?ca e le importazioni di combus?bili fossili Poiché nel 2050 il consumo totale di energia dell'ue potrebbe essere inferiore di circa il 30% rispe?o ai livelli del 2005 e dato anche l aumento delle rinnovabili, le importazioni di gas e di petrolio potrebbero essere dimezzate rispego ai volumi aguali.

3. Genera nuovi pos? di lavoro InvesKre nell'economia a bassa intensità di carbonio genererebbe nuovi posk di lavoro. Nel segore dell'energia rinnovabile gli effe9vi sono passac da 230. 000 a 550. 000 in soli cinque anni. Anche nel se?ore edilizio gli inveskmenk nelle tecnologie a bassa intensità di carbonio offrono numerose prospe7ve occupazionali a breve termine. 4. Riduce l inquinamento e la spesa sanitaria L'effe?o combinato della misure per la riduzione delle emissioni di gas serra ridurrebbe anche di oltre il 65% i livelli di inquinamento atmosferico nel 2030 rispego al 2005,con una riduzione dei cosk sostenuk a causa dell inquinamento atmosferico di oltre 10 miliardi di euro nel 2030 e di 50 miliardi di euro all'anno nel 2050.

La strategia europea, che punta a promuovere una economia a basse emissioni di carbonio, potrebbe risultare convincente e vincente, dimostrando che, facendo di più per il clima, è possibile promuovere nuovo sviluppo e generare i vantaggi di una green economy.

Mton CO2 Italia : emissioni GHG ( Mton CO2 eq. ) 2008 2009 2010 2011 541,6 491,7 502,6 487 (*s0ma SUSDEF ) Target ( Mton CO2 eq) - Kyoto : 2008-2012 496,7 (con CDM e ass.) - 2020 (- 13% non ETS - 21% ETS sul 2005 ) 482-2030 (rip.ue del - 40%) 400*

Il Patto dei Sindaci e i SEAP per lo sviluppo di una green economy locale 1. Le drastiche riduzioni delle emissioni di gas di serra previste per i prossimi decenni non potranno essere attuate, se gli Enti locali non diventeranno protagonisti della transizione verso una green economy, a basse emissioni di carbonio. Circa l 80% delle emissioni di gas serra, infatti, sono riconducibile ad attività svolte in ambito urbano. 2. Il Patto dei Sindaci può diventare uno strumento per promuovere lo sviluppo di una green economy locale se riesce valorizzare le nuove occasioni di investimenti, di attività e di occupazione offerte da un economia a basse emissioni di carbonio.

Le difficoltà nell attuazione dei SEAP: I finanziamenti La scarsità di risorse pubbliche disponibili a tutti i livelli (Comunali, regionali e nazionali) e la difficoltà di accesso al credito per le misure restrittive adottate dalle banche, frenano le possibilità di attivare una green economy a livello locale. In attesa che migliori il quadro generale, occorre : - prestare attenzione a impiegare bene e rapidamente le limitate risorse disponibili (es. Fondo rotativo per Kyoto); - rafforzare gli interventi tesi a semplificare le procedure e migliorare le capacità di impiego dei fondi europei disponibili; - coinvolgere maggiormente le imprese private, valorizzando gli incentivi disponibili per le rinnovabili, fornendo quadri locali favorevoli, autorizzazioni rapide, con sistemi tipo ESCO ecc.. Modena, 9 novembre 2011

Le difficoltà nell attuazione dei SEAP Indirizzo,coordinamento e supporto tecnico 1.Dei circa 8.000 comuni italiani,solo 500 superano i 15.000 residenti. L impegno richiesto per i piccoli comuni risulta gravoso. 2. I Comuni coinvolti nel Patto dei Sindaci sono ancora una minoranza, molti ancora conoscono vagamente l iniziativa. 3. L attuazione delle misure dei SEAP non è facile per i Comuni : oltre ai finanziamenti, richiede competenze tecniche specialistiche spesso carenti o non disponibili. Vanno rafforzate le iniziative di coordinamento per i piccoli comuni, sviluppate attività di informazione e di indirizzo presso tutti i comuni, di diffusione delle buone iniziative e buone pratiche e va rafforzato il supporto tecnico a tutti i livelli. Modena, 9 novembre 2011

Il PaGo dei sindaci dopo Durban e nell anno di Rio +20, può diventare non solo uno strumento per implementare localmente le politiche energetiche necessarie per mitigare la crisi climatica, ma un mezzo per realizzare, partendo dalle città, un progetto di sviluppo di una green economy locale.