INDICE FIGURE E TAVOLE



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INDICE 1. PREMESSA...1 2. RELAZIONE TECNICA...2 2.1 ATTIVITÀ SVOLTE NELL INSEDIAMENTO...2 2.2 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE SUPERFICI SCOLANTI...2 2.3 POTENZIALE CARATTERIZZAZIONE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI AMD...3 2.4 VOLUME ANNUALE PRESUNTO DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA DA RACCOGLIERE E ALLONTANARE...3 2.5 MODALITÀ DI RACCOLTA, ALLONTANAMENTO, EVENTUALE STOCCAGGIO E TRATTAMENTO...4 2.6 VALUTAZIONE DEI RENDIMENTI DI RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI CARATTERISTICI CONSEGUIBILI CON LA TIPOLOGIA DI TRATTAMENTO ADOTTATA...4 2.7 CONSIDERAZIONI TECNICHE CHE HANNO PORTATO ALL INDIVIDUAZIONE DEL RECAPITO PRESCELTO E DEI SISTEMI DI TRATTAMENTO ADOTTATI...5 3. DISCIPLINARE DELLE OPERAZIONI DI PREVENZIONE E GESTIONE...5 3.1 FREQUENZA E MODALITÀ DELLE OPERAZIONI DI PULIZIA E DI LAVAGGIO DELLE SUPERFICI SCOLANTI...5 3.2 PROCEDURE ADOTTATE PER LA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO DELLE AMD...5 3.3 PROCEDURE DI INTERVENTO E DI EVENTUALE TRATTAMENTO IN CASO DI SVERSAMENTI ACCIDENTALI...5 FIGURE E TAVOLE FIG.1 COROGRAFIA TAV.1 PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE TAV.2 DELIMITAZIONE AREE DI CAVA STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA

Piano di gestione delle acque pag. 1 1. Premessa Nell ambito della documentazione tecnica predisposta per la richiesta di rinnovo dell autorizzazione all esercizio dell attività estrattiva della cava di quarziti ad oggi autorizzata con Determina del Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Capannori, in data 14/05/2003, a seguito dell incarico conferitoci dalla società Frediani Moreno & c. snc con sede legale in Via Stipeti, 55060 nella frazione di Coselli (LU), viene redatta la presente relazione contenente il Piano di prevenzione e di gestione delle acque meteoriche, secondo quanto riportato all allegato 5 del DPGR 46/R della Regione Toscana. Trattandosi di un attività estrattiva estremamente limitata (circa 2.1 ha di superficie occupata dall attività) ai fini dell adeguamento alle prescrizioni del Regolamento sopracitato, è stata prevista la progettazione e la realizzazione di un sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche dilavanti, con successiva immissione delle stesse negli impluvi naturali presenti. In allegato è riportata la planimetria dell area (Tav.1) con indicata la rete di raccolta delle acque meteoriche di prima pioggia (APP), che va ad integrarsi con quanto attualmente autorizzato. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA

Piano di gestione delle acque pag. 2 2. Relazione tecnica 2.1 Attività svolte nell insediamento Sull area in esame, ubicato in località Al Vallino delle Piane, la società Moreno Frediani & c. snc gestisce l attività estrattiva secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dallo specifico piano di coltivazione, autorizzato dal Comune di Capannori con Determina del Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Capannori in data 14/05/2003. Il progetto si riferisce quindi al rinnovo dell autorizzazione all esercizio dell attività estrattiva della cava di quarziti, attualmente in produzione, situata nella frazione di S. Quirico, nel Comune di Capannori, e in scadenza il 14/05/2013. La richiesta di rinnovo trova la sua motivazione nel fatto che durante il periodo autorizzato il piano di coltivazione non ha trovato la sua completa attuazione, per la crisi di mercato che ha ridotto notevolmente la richiesta del materiale estratto con un calo di produzione notevolmente accentuatosi negli ultimi anni. L attività di cava prevede l estrazione della formazione delle Quarziti del Monte Serra: si tratta quarziti a grana prevalentemente fine o finissima, passanti localmente a tipi litologici più grossolani, fino a conglomerati minuti; il colore è variabile dal viola al bianco-rosa, fino al grigio-verde. Sono presenti sporadiche intercalazioni di livelli di filladi che verso la parte alta della formazione divengono più frequenti tanto da fornire alla roccia un aspetto scistoso. La coltivazione è stata impostata per gradoni, procedendo con l estrazione dall alto verso il basso; al termine di ogni gradone si passa alla coltivazione di quello successivo, fino al raggiungimento della quota base di progetto, e si procede immediatamente con il ripristino ambientale della porzione precedentemente sottoposta ad estrazione. L escavazione della roccia avviene attraverso l uso di un mezzo cingolato provvisto di benna e/o martellone che provvede alla sua rimozione in banco. Il materiale cavato viene poi caricato su pala gommata e da questa trasportato al vaglio che provvede meccanicamente a separare la frazione fine dai blocchi di quarzite. Questi a loro volta vengono ridotti, se necessario, con un piccolo martello demolitore montato su escavatore cingolato tipo BOBCAT alle dimensioni richieste dal mercato. Il materiale fino viene invece utilizzato per il recupero ambientale dei gradoni di cava e/o utilizzato come riempimento. Tutte le lavorazioni avvengono con l impiego di macchinari correttamente manutenuti e senza l utilizzo di acqua e/o di sostanze inquinanti. 2.2 Principali caratteristiche delle superfici scolanti Come meglio descritto negli elaborati grafici, è previsto e già autorizzato dal Comune di Capannori un sistema di raccolta delle acque meteoriche con canalette alla base di ogni gradone che confluiscono a lato della pista di arrocco di cava (ad Ovest della stessa) nel reticolo idrografico esistente, per poi una volta attraversato il piazzale di cava, immettersi definitivamente nell affluente del Rio di San Ginese, dopo aver decantato nella vasca in terra (Vasca n.1 Tav.1). STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA

Piano di gestione delle acque pag. 3 Per quanto concerne invece l area occupata dagli impianti di cava, è previsto un sistema di raccolta delle acque di prima pioggia (APP) con canalette realizzate al suo interno e distribuite come da planimetria allegata (Vasca n.2 Tav.1). 2.3 Potenziale caratterizzazione delle diverse tipologie di AMD È importante specificare che né la coltivazione né la successiva lavorazione in cava degli inerti comporta l utilizzo di acque e/o sostanze inquinanti; la coltivazione avviene con l utilizzo di una benna meccanica, mentre gli altri impianti di lavorazione sono a secco (frantumazione e vagliatura) ed alimentati con energia elettrica. All interno dell area di cava è stato comunque possibile identificare due aree distinte: l area di coltivazione attiva e l area impianti (Tav.2). L area identificata come area di coltivazione attiva è caratterizzata esclusivamente dalla presenza di acque meteoriche non contaminate, vista la natura dell attività estrattiva. Relativamente all area impianti, coincidente con il piazzale di cava, poiché le acque possono trasportare materiale solido in sospensione (polveri di lavorazione), si è ritenuto opportuno predisporla con un sistema di raccolta e sedimentazione delle acque di prima pioggia (APP). È opportuno precisare che pur considerando la presenza di polveri in corrispondenza dell area impianti, la loro concentrazione è da considerarsi estremamente limitata in virtù del fatto che la movimentazione del materiale estratto avviene con modalità prevalentemente manuali, e con scarsa movimentazione di mezzi sul piazzale. Si precisa comunque che all interno del piazzale di cava il locale tecnico utilizzato dagli operai come spogliatoio e servizi igienici, è dotato di un sistema di scarico autorizzato ai sensi delle normative vigenti in materia. 2.4 Volume annuale presunto di acque di prima pioggia da raccogliere e allontanare Il volume annuale di acqua di prima pioggia da raccogliere relativamente all area impianti, è stato stimato sulla base dei dati rilevati dall analisi statistica delle serie storiche relative alla stazione di Lucca Orto botanico (anni 1990/2004): da questi dati risulta un numero medio annuo di eventi piovosi, con almeno 5 mm di precipitazione (trascurando il verificarsi di eventi con durata di più giorni), pari a circa 30 gg/anno. Il volume annuo di acque meteoriche di prima pioggia (per il cui calcolo si rimanda al paragrafo successivo 2.5) è pari a 3.45 mc per ogni singolo evento; moltiplicando tale dato per il numero di giorni annui di precipitazioni (30) si ricava un volume annuo di 103.5 mc. Questo valore è puramente teorico e stimato per eccesso in quanto non tiene conto di fattori di riduzione come l evapotraspirazione e la capacità di campo. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA

Piano di gestione delle acque pag. 4 2.5 Modalità di raccolta, allontanamento, eventuale stoccaggio e trattamento Al fine di definire la tipologia ed il dimensionamento della vasca di raccolta delle acque meteoriche di prima pioggia, è stato eseguito il calcolo del volume da ritenere, prima dell immissione nel reticolo idraulico superficiale, utilizzando i seguenti dati: Tempo di scroscio dell evento meteorico (ts): 15 minuti Altezza d acqua precipitata durante l evento (h): 5 mm Coefficiente di deflusso area impianti (ψ): 0.3 Per il calcolo delle portate di progetto ci riferiremo dunque a un tempo di scroscio pari a 0.25 ore e ad un altezza d acqua precipitata durante l intero evento piovoso considerato, pari a 5 mm; la portata verrà calcolata applicando la formula razionale: Q = 0.002778 ψ S h t s dove: ψ è il coefficiente di afflusso alla rete; S è la superficie afferente espressa in ettari (ha); h è l'altezza di pioggia nel tempo ts, espressa in mm; t s è il tempo di scroscio considerato espresso in ore; Q è la portata in m 3 /s. Si ricava pertanto una portata di 0.003834 mc/sec, che corrisponde ad una volumetria da ritenere pari a 3.45 mc. Nel progetto è stato previsto pertanto un sistema di raccolta delle APP rappresentato da una vasca di volumetria minima pari a 3.45 mc, dotata di sistema di by-pass per le acque successive a quelle di prima pioggia, che verranno direttamente immesse nel reticolo idraulico. La vasca permette quindi: - la separazione delle particelle dal mezzo liquido; - la raccolta come fango delle particelle; - la concentrazione del fango; - l allontanamento del fango. 2.6 Valutazione dei rendimenti di rimozione degli inquinanti caratteristici conseguibili con la tipologia di trattamento adottata Il trattamento in progetto è incentrato solo sulla rimozione della frazione solida delle acque: verranno effettuati solo processi di sedimentazione delle acque meteoriche, in quanto, non essendo utilizzata acqua e/o sostanze inquinanti per la lavorazione, vagliatura e frantumazione del materiale estratto le acque non necessitano di ulteriori trattamenti. L impianto si basa sui seguenti principi: - operare una decantazione delle acque, in modo da trattenere il materiale sedimentabile come sabbie e fango; - favorire la dispersione per sfioramento delle acque ripulite dalla frazione solida. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA

Piano di gestione delle acque pag. 5 2.7 Considerazioni tecniche che hanno portato all individuazione del recapito prescelto e dei sistemi di trattamento adottati Il sistema di trattamento prescelto ovvero la creazione di una vasca di decantazione è stato individuato poiché garantisce la rimozione del materiale solido portato in sospensione, presente nelle acque di prima pioggia; considerato quindi che le acque in uscita dall impianto di sedimentazione sono state ripulite da materiale solido in sospensione, e pertanto prive di sostanze in soluzione (data l assenza di fonti di inquinamento), si è stabilita la possibilità di convogliarle nella rete scolante naturale; è stata richiesta all Autorità competente (Provincia di Lucca) l autorizzazione allo scarico di acque reflue ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e smi e della L.R. 20/06 e smi. 3. Disciplinare delle operazioni di prevenzione e gestione 3.1 Frequenza e modalità delle operazioni di pulizia e di lavaggio delle superfici scolanti Considerata la limitata superficie di raccolta delle acque di prima pioggia, la pulizia della vasca di decantazione verrà eseguita, salvo imprevisti dovuti a periodi di pioggia molto prolungati, due volte all anno e precisamente in settembre ed in febbraio. I sedimenti raccolti verranno inviati ad impianto di smaltimento autorizzato qualora dalla prima analisi venisse riscontrato un carico inquinante tale da renderlo necessario. Nel caso in cui i sedimenti risultassero inerti, questi potranno essere impiegati nelle sistemazioni ambientali previste. 3.2 Procedure adottate per la prevenzione dell inquinamento delle AMD Nella Tav.2 allegata è stata riportata l area di coltivazione attiva; tale area corrisponde alla zona di prevista escavazione dove sarà operante il solo escavatore cingolato e per periodi molto limitati durante l anno. Non si prevede pertanto creazione di polveri in eccesso a quelle naturalmente presenti. Per quanto concerne l area di raccolta delle acque di prima pioggia (area impianti) sono stati previsti accorgimenti gestionali per garantire la prevenzione dall inquinamento delle acque di prima pioggia che riguardano, in particolare, idonee procedure operative per la gestione di particolari attività quali: - controllo periodico della rete scolante con particolare attenzione durante i periodi particolarmente piovosi; - adeguate procedure di intervento in caso di emergenza; - particolare attenzione durante le fasi di rifornimento e manutenzione delle macchine operatrici; - regolare manutenzione dell impianto di trattamento delle acque meteoriche; in particolare è previsto un periodico controllo della situazione generale della vasca e eventuale allontanamento delle sostanze decantate. 3.3 Procedure di intervento e di eventuale trattamento in caso di sversamenti accidentali Qualora l area estrattiva nel suo complesso venisse interessata da uno sversamento accidentale di sostanze inquinanti, rilasciate dai mezzi d opera (gasolio ed olio idraulico), al fine di limitare l eventuale danno ambientale, è stata introdotta una specifica procedura di emergenza che può essere così riassunta: STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA

Piano di gestione delle acque pag. 6 - circoscrizione dell area eventualmente inquinata e limitazione dello spandimento dell inquinante tramite l apporto di materiale assorbente; - asportazione del terreno contaminato; - accumulo del materiale contaminato e/o del liquido sversato in fusti idonei e stagni; - valutazione dell efficacia delle operazioni di messa in sicurezza; - se necessario attivazione di quanto definito nel D.Lgs.152/2006; - smaltimento terreno e materiali contaminati; - rimozione e/o ripristino macchinario. STUDIO INGEO - Ingegneri & Geologi Associati - LUCCA

PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE NOTA INTEGRATIVA

Nota integrativa del piano di gestione delle acque pag. 1 Su incarico della Ditta Frediani Moreno & C. s.n.c. con sede in via Stipeti, località Coselli Comune di Capannori, e facendo seguito a quanto richiesto dal Responsabile del Servizio Dott. Massimo Antonelli con nota del 09/10/2012, prot. n. 0194513, è stata redatta la presente nota integrativa al Piano di Gestione delle AMD a suo tempo predisposto per la richiesta di rinnovo dell autorizzazione all attività estrattiva della cava di pietra ubicata in loc. Al Vallino delle Piane, frazione di San Quirico, nel Comune di Capannori (Pratica SUAP n. 7929/2012). In particolare per quanto attiene la richiesta di: 1 Denominazione e caratteristiche del corpo recettore Il sistema di raccolta delle acque meteoriche confluisce nel reticolo idrografico superficiale esistente costituito da un fosso caratterizzato da una portata discontinua, che successivamente si immette nel Rio di San Martino. 2 Caratteristiche delle superfici scolanti Di seguito si riportano le caratteristiche delle superfici scolanti: Grado di permeabilità Coefficiente di deflusso Estensione (m 2 ) Area esterna all area di coltivazione attiva basso 0,5 8250 Area di coltivazione attiva basso 0,5 5300 Area impianti medio 0,3 1675 3 Misure in atto per evitare che le AMDNC provenienti dall area esterna all area di coltivazione attiva non entrino in contatto con quelle derivanti dall area impianti o dall area di coltivazione attiva Al fine di evitare che le Acque Meteoriche Dilavanti Non Contaminate (AMDNC) derivanti dalla superficie esterna all area di coltivazione attiva entrino all interno di quest ultima ed in contatto con le acque derivanti dalla stessa, è stato realizzato un fosso di guardia lungo il perimetro del fronte di cava. 4 Sistema di trattamento Vasca V1 Il sistema di trattamento vasca V1 è costituito da due vasche in terra delle dimensioni rispettivamente di m 10.60x3.50x1.30 e 17.00x3.30x1.30 separate da uno stramazzo alto m 0.80. In figura 1 è presente lo schema dettagliato del sistema di trattamento Vasca 1. La realizzazione di questo sistema di trattamento V1 è stata permessa con l autorizzazione del dirigente Settore LL.PP. Comune di Capannori del 14/05/2003.

Nota integrativa del piano di gestione delle acque pag. 2 5 Sistema di trattamento Vasca V2 Le acque di prima pioggia vengono raccolte tramite canalette presenti nell area occupata dagli impianti di cava e convogliate tramite una condotta in pvc in un pozzetto di bypass (separatore acque di prima pioggia dalle acque di seconda pioggia) dal quale raggiungono una vasca prefabbricata monoblocco in cemento armato delle dimensioni di m 2.40x1.50x2.50 (FIG.2 - TAV.1). Il sistema di trattamento prevede 3 fasi distinte: Separare tramite un pozzetto scolmatore le prime acque meteoriche, che risultano inquinate, dalle seconde tramite il raggiungimento del livello di soglia. Accumulare temporaneamente le prime acque meteoriche inquinate per permettere, durante il loro temporaneo stoccaggio, la sedimentazione delle sostanze solide. Immissione nel corpo idrico superficiale, Rio di San Martino, delle acque meteoriche dilavanti. Saranno realizzati dei punti di controllo prima dell immissione delle acque nel recapito prescelto, costituiti essenzialmente dalla presenza di pozzetti di ispezione ubicati al limite di proprietà della cava. Tali pozzetti sono atti ad effettuare i prelievi destinati al campionamento. La pulizia della vasca verrà eseguita tramite un piccolo escavatore due volte l anno salvo imprevisti dovuti a periodi di pioggia molto prolungati ed i sedimenti saranno smaltiti come da normativa in materia. 6 Cronoprogramma sistema di trattamento Vasca V2 I lavori di realizzazione del presente progetto hanno una durata massima prevista pari a circa 15-20 giorni. Le operazioni preliminari di preparazione del sito prevedono l allestimento del cantiere e la pulizia del sito. In seguito si procederà al rilievo ed al tracciamento delle opere, allo scavo del sistema di trattamento ed alla realizzazione del piano di posa. Le fasi finali prevedono la messa in opera della vasca V2 e delle canalette, successivamente saranno realizzate le opere di rifinitura e lo smantellamento del cantiere. Nella successiva tabella sono indicati i tempi totali di realizzazione previsti. Realizzazione sistema di trattamento vasca V2 Cronoprogramma dei lavori Operazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Giorni 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Allestimento del cantiere Pulizia delle aree di lavoro Rilievo e tracciamento delle opere Scavo e preparazione piano di posa Messa in opera del sistema di trattamento vasca V2 e canalette Opere di rifinitura e smantellamento cantiere Tabella 1 - Cronoprogramma 7 Volume delle acque di prima pioggia Per il dimensionamento delle vasche di prima pioggia si è fatto riferimento alle linee guida redatte da ARPA Emilia Romagna. Come anche descritto sia nel testo della DPGR 46R/08 che nella Legge Regionale 20/2006, viene considerato acqua di prima pioggia un quantitativo di liquido pari a 5 mm verificatisi in un lasso di tempo dei primi 15 minuti dell evento piovoso. L intensità risulta quindi pari a 0.0056 l/s m 2. Come coefficiente di

Nota integrativa del piano di gestione delle acque pag. 3 deflusso si è ritenuto corretto ed opportuno adottare un coefficiente di 0.3, come suggerito sia dalla l.r. 20/2006 che dalle linee guida Arpa per le aree non impermeabili. I Dati utilizzati per il dimensionamento sono: - S (superficie del piazzale scolante) = 1675 m 2 - ψ (Coefficiente di deflusso area impianti = 0.3 - Cf (Coefficiente quantità di fango) basso = 100 I calcoli eseguiti sono i seguenti: Dimensionamento volume di prima pioggia Vp=S*5mm*ψ=1675m 2 *0.005m*0.3=2.512 m 3 Portata Q=S*i = 1675 m 2 *0.0056 l/s m 2 =9.38 l/s Dimensionamento volume di sedimentazione V sed =Q*Cf = 9.38 l/s* 100/1000 = 0.938 m 3 Dimensionamento totale della vasca di prima pioggia (Vp+V sed )=2.512m 3 +0.938m 3 =3.45m 3 Si precisa che nella relazione del piano di gestione a suo tempo protocollata è presente una formula errata a causa di un refuso, mentre il calcolo della vasca di prima pioggia è stato eseguito con la formula corretta. Quindi il valore della volumetria della vasca di prima pioggia presente nella precedente relazione risulta corretto (3.45m 3 ) come dimostrato dai calcoli sovraesposti. 8 Sistema di scarico acque reflue domestiche In considerazione della situazione geologica, morfologica ed idrogeologica dell area oggetto di studio, si è proceduto allo smaltimento delle acque chiarificate provenienti da fossa tricamerale e vasca Imhoff mediante un pozzo perdente, sistema autorizzato con autorizzazione del Dirigente Settore LL.PP. Comune di Capannori del 14/05/2003 (FIG.3). Il sistema di scarico è stato dimensionato per 1.5 abitanti equivalenti (1 abitante equivalente ogni 2 dipendenti). FIGURE FIG.1 - SISTEMA DI TRATTAMENTO VASCA V1 FIG.2 - SISTEMA DI TRATTAMENTO VASCA V2 FIG.3 - SCHEMA SCARICO DELLE ACQUE DOMESTICHE TAVOLE TAV.1 - UBICAZIONE DEL SISTEMA DI TRATTAMENTO VASCA V2

PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE NOTA INTEGRATIVA

Nota integrativa della Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera pag. 1 Su incarico della Ditta Frediani Moreno & C. s.n.c. con sede in via Stipeti, località Coselli Comune di Capannori, e facendo seguito a quanto richiesto dal Dirigente Dott. Ing. Roberto Pagni con nota del 21/10/2013, prot. n. 0346071/2013, è stata redatta la presente nota integrativa. In particolare per quanto attiene la richiesta di: 1 Autorizzazione agli scarichi Conferma che, rispetto alla documentazione presentata, nulla è cambiato e che pertanto lo scarico non presenta caratteristiche quali-quantitative diverse da quanto precedentemente autorizzato. Si conferma che nulla è cambiato rispetto alla documentazione presentata e che lo scarico non presenta caratteristiche quali-quantitative diverse da quanto precedentemente autorizzato. 2 Autorizzazione agli scarichi Ottemperanza alle prescrizioni contenute nella D.D. 2908/2013 Si precisa che la Ditta Frediani Moreno & C. s.n.c. ha richiesto il rinnovo dell autorizzazione all esercizio acquisita con Determina del Dirigente del Settore Lavori pubblici del Comune di Capannori in data 14/05/2003 e della durata di 10 anni. Di conseguenza ad oggi la produzione della cava è ferma, pertanto le prescrizioni contenute nella D.D. 2908/2013 saranno ottemperate non appena sarà rilasciato il rinnovo all autorizzazione. Al fine di poter realizzare le opere al di fuori della stagione invernale-primaverile caratterizzata da precipitazioni intense, situazione che potrebbe rallentare o compromettere il buon esito delle opere e la sicurezza dei lavoratori, si richiede che il termine di 60 giorni indicato nella D.D. 2908/2013 per la realizzazione di tutte le opere di adeguamento per le acque meteoriche di prima pioggia (vasca V2, canalette, etc) venga prorogato di altri 90 giorni. 3 Se oltre ai Titoli abilitativi oggetto dell istanza presentata ed oltre la suddetta documentazione integrativa richiesta, l attività sia assoggettata ai sensi della vigente normativa, al rilascio, alla formazione, al rinnovo o all aggiornamento di almeno uno dei titoli abilitativi di cui all art. 3 comma 1 del DPR 59/2013 Oltre a quanto riportato dalla D.D. 2908/2013 e s.m.i. e dall autorizzazione alle emissioni diffuse l attività non è assoggettata ai sensi della normativa vigente ad altre autorizzazioni previsti dall art. 3 comma 1 del DPR 59/2013. 4 Autorizzazione alle emissioni diffuse Planimetria complessiva dello stabilimento con indicazione dei punti di probabile formazione di emissioni diffuse In tavola 1 è presente la planimetria complessiva dello stabilimento con indicazione dei punti probabile formazione di emissioni diffuse 5 Autorizzazione alle emissioni diffuse Elenco delle misure di contenimento delle emissioni diffuse Al fine di contenere le emissioni di polveri diffuse l azienda adotta le seguenti modalità gestionali, organizzative e tecniche:

Nota integrativa della Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera pag. 2 1) Umidificazione delle vie interne con adeguati sistemi di irrorazione; 2) Nelle fasi di carico e scarico dei materiali è mantenuta una minima altezza di caduta. 3) Umidificazione dei cumuli. 4) Umidificazione delle zone di taglio dei cumuli. 5) Riduzione dell altezza massima dei cumuli. 6) Impianti per la frantumazione e vagliatura con umidificazione del materiale. 7) attività lavorative sospese durante le giornate ventose. 8) L intero piazzale interessato dal passaggio dei mezzi d opera e degli autoveicoli è adeguatamente compattato e rullato. Tav.1 - Tavola emissioni diffuse Tavola