VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DELLE MISURE DI RISANAMENTO ADOTTATE DALLE CITTA DI TORINO E NOVARA PER IL RISPETTO DEI VALORI LIMITE DEL BIOSSIDO DI AZOTO



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VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DELLE MISURE DI RISANAMENTO ADOTTATE DALLE CITTA DI TORINO E NOVARA PER IL RISPETTO DEI VALORI LIMITE DEL BIOSSIDO DI AZOTO Relazione tecnica a corredo dell istanza di deroga ai sensi dell art. 22, comma 1, della direttiva 2008/50/CE ARPA PIEMONTE DIIPARTIMENTO TEMATICO SISTEMI PREVISIONALI Struttura Semplice 03 Qualità dell Aria Torino, marzo 2013

SOMMARIO 1. INTRODUZIONE 2. LO STATO DI QUALITÀ DELL ARIA 2.1. Trend delle concentrazioni atmosferiche di NO2 nella città di Novara 2.2. Trend delle concentrazioni atmosferiche di NO2 nella città di Torino 3. LE EMISSIONI DI OSSIDI DI AZOTO 3.1. Principali sorgenti emissive di ossidi di azoto 3.2. Emissioni del comparto riscaldamento 3.3. Emissioni del comparto trasporto su strada 4. LE PROIEZIONI DELLE EMISSIONI DI OSSIDI DI AZOTO AL 2015 4.1. Descrizione della metodologia 4.2. Evoluzione del comparto riscaldamento 4.3. Evoluzione del comparto trasporto su strada 4.3.1. Evoluzione del parco auto 4.3.2. Evoluzione delle percorrenze 4.3.3. Stima delle emissioni 5. GLI INTERVENTI AGGIUNTIVI APPLICATI ALLA SCALA LOCALE 5.1. Interventi aggiuntivi per la zona di superamento di Novara (IT0106) 5.1.1. Interventi regionali 5.1.2. Interventi comunali 5.2. Interventi aggiuntivi per la zona di superamento di Torino (IT0103) 5.2.1. Interventi regionali 5.2.2. Interventi comunali 6. LO STATO DI QUALITÀ DELL ARIA AL 2015 6.1. Descrizione della metodologia 6.2. Procedura di calcolo 6.3. Calcolo delle concentrazioni al 2015 per l area di superamento di Novara 6.4. Calcolo delle concentrazioni al 2015 per l area di superamento di Torino 7. RIFERIMENTI BIBLIOGAFICI E SITOGRAFICI 8. AUTORI 2

1. INTRODUZIONE La Regione Piemonte - Direzione Ambiente, Settore Risanamento Acustico, Elettromagnetico e Atmosferico e Grandi Rischi Ambientali - ha richiesto ad Arpa Piemonte di valutare, rispetto alla situazione attuale, l efficacia delle misure di risanamento a scala locale finalizzate al rispetto dei valori limite del biossido di azoto, non solo quelle già prese in considerazione nell ambito dei Piani regionali di risanamento della qualità dell aria, ma anche quelle che verranno adottate da qui al 2015 dalle amministrazioni comunali delle città di Torino e Novara. Per quantificare correttamente le riduzioni in termini emissivi derivanti da tali misure di risanamento è stato predisposto, a partire dallo scenario emissivo base (dati emissivi forniti da IREA 2008), uno scenario emissivo futuro relativo all anno 2015. Per la ricostruzione dello scenario emissivo futuro le attività svolte hanno previsto: a. la proiezione all anno 2015 delle emissioni legate ai diversi comparti, utilizzando le informazioni su base regionale e i trend mutuati dagli scenari di riferimento di GAINS Italy; b. la traduzione quantitativa dell incidenza delle misure di Piano regionale e degli interventi previsti dai Comuni di Torino e Novara sulle emissioni 2015. Le valutazioni riportate nella presente relazione vanno quindi interpretate in termini di aggiornamento del documento nazionale Pianificazione in materia di qualità dell aria finalizzata al rispetto dei valori limite del biossido di azoto, adottata, in Italia, dai soggetti individuati dall ordinamento nazionale secondo gli ambiti di intervento a ciascuno attribuiti Quadro organico riassuntivo dei trend delle concentrazioni di NO2 rilevate, dei fattori di pressione e delle misure di risanamento adottate. Valutazione dell efficacia delle misure, criticità riscontrate e prospettive realizzato dall ENEA, nel seguito denominato Documento Nazionale di Pianificazione (Doc 3_doc_nazionale_pianificazione). Tale documento è stato integrato con alcuni elementi aggiuntivi - quali i nuovi interventi previsti dai Comuni di Torino e Novara e l adozione, per alcuni Macrosettori, di trend evolutivi basati sulle informazioni più recenti a livello regionale utilizzando coerentemente gli strumenti disponibili sia presso il sistema piemontese sia in sede nazionale, ovvero il Sistema Regionale di Rilevamento della Qualità dell Aria (S.R.Q.A.), l Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (IREA) e il Modello Nazionale per la Valutazione Integrata d Impatto GAINS Italy. L anno di riferimento per l istanza di deroga della Regione Piemonte è il 2010. 3

2. LO STATO DI QUALITÀ DELL ARIA Per il biossido di azoto, nel 2010 è stata sostanzialmente confermata la situazione degli anni immediatamente precedenti con superamenti del valore limite della media annuale nelle stazioni di traffico e anche in alcune delle stazioni di fondo delle aree più densamente urbanizzate. I valori medi annui risultano alquanto differenti tra i due siti in esame: i livelli misurati a Torino risultano superiori a quelli di Novara a causa della concomitanza di una maggiore presenza di sorgenti (diffuse e puntuali) e di caratteristiche climatiche locali, che rendono ancora più difficile a Torino la dispersione degli inquinanti. Complessivamente nel corso degli ultimi anni si nota una sostanziale stabilità o un leggero miglioramento dei dati misurati, verosimilmente dovuto alle misure di risanamento adottate; in particolare le tendenze riscontrabili dai dati misurati nelle due città di Novara e Torino è illustrata nelle righe seguenti. 2.1. Trend delle concentrazioni atmosferiche di NO 2 nella città di Novara Nel territorio del comune di Novara il valore limite di protezione della salute umana, pari a 40 µg/m 3 su base annuale (indicato nel grafico con la linea tratteggiata rossa), è stato superato nell ultimo quinquennio solo in alcuni anni. I dati del 2012, non ancora storicizzati, indicano come persista per la stazione di traffico Novara Roma una situazione di costante superamento del valore limite annuale: nei due anni precedenti la media annuale è stata pari a 58 µg/m 3 per il 2010 e a 52 µg/m 3 per il 2011. La stazione di fondo presente nel comune presenta valori medi annuali genericamente inferiori al valore limite; solo nell anno 2011 si è evidenziata una situazione di superamento del valore limite annuale (dovuta ad interventi di ristrutturazione presenti nelle immediate vicinanze della stazione di monitoraggio e al conseguente incremento nel traffico veicolare dei mezzi pesanti), mentre già nell anno 2012 la situazione si è riassestata su valori medi annuali confrontabili con quelli degli anni precedenti. Figura 1. Valori medi annuali di biossido di azoto misurato dalle stazioni della città di Novara 70 BIOSSIDO DI AZOTO - medie annuali Stazioni nel comune di Novara 60 microgrammi / m 3 50 40 30 20 10 0 2008 2009 2010 2011 2012 Novara - Roma Novara - Verdi valore limite annuale Fonte: Arpa Piemonte 4

Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi annuali di biossido di azoto registrati nell anno 2010 presso le stazioni della città di Novara (in grassetto le stazioni che superano il valore limite annuale). Stazione Tipo di stazione Valore della media annuale di NO 2 nel 2010 (µg/m 3 ) Novara - Roma traffico urbano 58 Novara - Verdi fondo urbano 32 2.2. Trend delle concentrazioni atmosferiche di NO 2 nella città di Torino Nel territorio del comune di Torino il valore limite di protezione della salute umana, pari a 40 µg/m 3 su base annuale (indicato nel grafico con la linea tratteggiata rossa) è sempre stato superato nell ultimo quinquennio. I dati del 2012, non ancora storicizzati, indicano come persistano condizioni di criticità diffuse, sia per le stazioni di fondo urbano sia, a maggior ragione, per le stazioni di traffico; si nota comunque una lieve riduzione dei valori, come ad esempio nella stazione di traffico di Torino Consolata, collocata nel centro storico, ove i valori sono costantemente diminuiti negli ultimi cinque anni. La stazione di Torino-Rebaudengo rappresenta generalmente la situazione più critica per la città di Torino, ad eccezione dell anno 2008 (anno di riferimento del Documento Nazionale di Pianificazione), nel quale i valori medi annuali più elevati sono stati riscontrati nella stazione di Torino-Consolata. I valori medi annui risultano elevati sia per la notevole presenza di sorgenti diffuse e puntuali sia per le caratteristiche climatiche locali che rendono in questa città particolarmente difficile la dispersione degli inquinanti. Figura 2. Valori medi annuali di biossido di azoto misurato dalle stazioni della città di Torino BIOSSIDO DI AZOTO - medie annuali Stazioni nel comune di Torino 90 80 70 microgrammi / m3 60 50 40 30 20 10 0 2008 2009 2010 2011 2012 Torino - Consolata Torino - Lingotto Torino - Rebaudengo valore limite annuale Fonte: Arpa Piemonte 5

Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi annuali di biossido di azoto registrati nell anno 2010 presso le stazioni della città di Torino (in grassetto le stazioni che superano il valore limite annuale). Stazione Tipo di stazione Valore della media annuale di NO 2 nel 2010 (µg/m 3 ) Torino - Rebaudengo traffico urbano 74 Torino - Consolata traffico urbano 65 Torino - Lingotto fondo urbano 42 6

3. LE EMISSIONI DI OSSIDI DI AZOTO 3.1. Principali sorgenti emissive di ossidi di azoto Il Settore Risanamento Acustico, Elettromagnetico e Atmosferico e Grandi Rischi Ambientali della Regione Piemonte realizza - sulla base della metodologia INEMAR, caratterizzata prevalentemente da un approccio bottom-up - l'inventario Regionale delle Emissioni (IREA), effettuando l'analisi dei requisiti e delle informazioni necessarie per la stima delle emissioni totali annuali di macro e microinquinanti, disaggregate per attività emissiva ai vari livelli di classificazione SNAP (Selected Nomenclature for Air Pollution). L ultimo aggiornamento disponibile dell IREA ha come riferimento l anno 2008. Le emissioni di inquinanti in Piemonte secondo l IREA 2008 ammontano a 13.192 tonnellate (t) di biossido di zolfo (SO 2 ), 83.323 t di ossidi di azoto (NO x espressi come NO 2 ), 186.029 t di composti organici volatili non metanici (NMVOC), 18.889 t di particolato primario (PM 10 ), 178.657 t di monossido di carbonio (CO), 41.516 t di ammoniaca (NH 3 ). Nella Figura 3 è stato rappresentato, per ogni inquinante, il contributo percentuale alle emissioni totali piemontesi da parte dei diversi comparti emissivi, classificati a livello di Macrosettore SNAP. Analizzando il grafico, si può osservare che, per alcuni inquinanti, il contributo di uno specifico Macrosettore risulta predominante. Ad esempio i processi produttivi apportano il 54% del biossido di zolfo (industria petrolifera e industria chimica inorganica) emesso in atmosfera. Allo stesso modo per il biossido di azoto risulta predominante il Macrosettore dei trasporti stradali (55%), a causa delle emissioni generate in particolare dagli autoveicoli diesel, mentre il Macrosettore 10 (Agricoltura e allevamento), con gli insediamenti zootecnici concentrati soprattutto nell area sudorientale del Piemonte, contribuisce per il 95% alle emissioni totali di ammoniaca. Per gli altri inquinanti, invece, si può evidenziare che diversi comparti concorrono all emissione complessiva. I Macrosettori che contribuiscono alle emissioni degli ossidi di azoto e delle polveri inalabili sono il trasporto sia stradale che agricolo, i processi produttivi, la combustione industriale e non industriale. Figura 3. Piemonte: emissioni da IREA 2008 - contributo percentuale per comparto emissivo REGIONE PIEMONTE 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Produzione di energia Combustione non industriale ( riscaldamento) Combustione nell'industria Processi produttivi Distribuzione combustibili Uso di solventi Trasporti stradali Trasporti ferroviari e agricoli Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura e allevamento Natura e foreste 10% 0% SO2 NOX NMVOC PM10 CO NH3 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 7

Nelle Figure 4 e 5 sono stati invece rappresentati i contributi ai diversi inquinanti, sempre suddivisi a livello di comparto emissivo, per le città di Novara e Torino. Figura 4. Città di Novara: emissioni da IREA 2008 - contributo percentuale per comparto emissivo CITTA' DI NOVARA 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Produzione di energia Combustione non industriale (riscaldamento) Combustione nell'industria Processi produttivi Distribuzione combustibili Uso di solventi Trasporti stradali Trasporti ferroviari e agricoli Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura e allevamento Natura e foreste 10% 0% SO2 NOX NMVOC PM10 CO NH3 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Figura 5. Città di Torino: emissioni da IREA 2008 - contributo percentuale per comparto emissivo CITTA' DI TORINO 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Produzione di energia Combustione non industriale (riscaldamento) Combustione nell'industria Processi produttivi Distribuzione combustibili Uso di solventi Trasporti stradali Trasporti ferroviari e agricoli Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura e allevamento Natura e foreste 10% 0% SO2 NOX NMVOC PM10 CO NH3 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Nelle Figure 6, 7 e 8 le emissioni di ossidi di azoto sono state suddivise percentualmente sulla base delle loro principali sorgenti, con riferimento all anno 2008. In particolare le fonti principali di ossidi di azoto risultano i trasporti su strada (56% sull intera regione, 53% sulla città di Torino e 8

40% sulla città di Novara) e, a seguire, la combustione nell industria (14% a livello regionale, 28% al livello comunale torinese) e i processi produttivi (25% a livello del comune di Novara) Figura 6. Piemonte: principali sorgenti emissive degli ossidi di azoto - contributo percentuale per comparto emissivo (IREA 2008) REGIONE PIEMONTE - Sorgenti di ossidi di azoto (NO x ) 7% 6% 1% 1% 11% 14% 4% 0.2% 56% Natura e foreste Agricoltura e allevamento Trattamento e smaltimento rifiuti Trasporti ferroviari e agricoli Trasporti stradali Uso di solventi Distribuzione combustibili Processi produttivi Combustione nell'industria Combustione non industriale (riscaldamento) Produzione di energia Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Figura 7. Città di Novara: principali sorgenti emissive degli ossidi di azoto - contributo percentuale per comparto emissivo (IREA 2008) CITTA' DI NOVARA - Sorgenti di ossidi di azoto (NO x ) 7% 14% 1% 6% 7% 25% 40% Natura e foreste Agricoltura e allevamento Trattamento e smaltimento rifiuti Trasporti ferroviari e agricoli Trasporti stradali Uso di solventi Distribuzione combustibili Processi produttivi Combustione nell'industria Combustione non industriale (riscaldamento) Produzione di energia Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 9

Figura 8. Città di Torino: principali sorgenti emissive degli ossidi di azoto - contributo percentuale per comparto emissivo (IREA 2008) CITTA' DI TORINO - Sorgenti di ossidi di azoto (NO x ) 8% 8% 1% 1% 28% 1% 53% Natura e foreste Agricoltura e allevamento Trattamento e smaltimento rifiuti Trasporti ferroviari e agricoli Trasporti stradali Uso di solventi Distribuzione combustibili Processi produttivi Combustione nell'industria Combustione non industriale (riscaldamento) Produzione di energia Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Figura 9. Piemonte: principali comparti responsabili delle emissioni di ossidi di azoto - contributo percentuale per comparto emissivo (IREA 2008) REGIONE PIEMONTE: principali comparti responsabili delle emissioni di NOx 13% 24% 7% 56% industria riscaldamento trasporti stradali altro Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 10

Figura 10. Città di Novara: principali comparti responsabili delle emissioni di ossidi di azoto - contributo percentuale per comparto emissivo (IREA 2008) CITTA' DI NOVARA: principali comparti responsabili delle emissioni di NOx 6% 40% 47% 7% indus tria riscaldamento tras porti stradali altro Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Figura 11. Città di Torino: principali comparti responsabili delle emissioni di ossidi di azoto - contributo percentuale per comparto emissivo (IREA 2008) CITTA' DI TORINO: principali comparti responsabili delle emissioni di NOx 1% 38% 53% 8% indus tria riscaldamento trasporti stradali altro Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 11

Come si può rilevare anche dalle figure precedenti (Figure 9, 10 e 11), mentre il traffico stradale e l industria risultano sia a livello regionale che a livello comunale i comparti principali per quanto riguarda le emissioni di ossidi di azoto, si può evidenziare una differente predominanza per le due città prese in esame: a Novara l industria contribuisce all inquinamento da NO x in modo prevalente rispetto al traffico (47% l una e 40% l altro), a Torino avviene il contrario (38% dall industria e 53% dal traffico). Nelle figure seguenti (Figure 12, 13 e 14), invece, le sorgenti emissive di ossidi di azoto rispettivamente a livello di Regione Piemonte, città di Novara e città di Torino sono suddivise sulla base della tipologia di sorgente: sorgenti puntuali (singoli impianti industriali, con camini georiferiti e definiti da specifiche caratteristiche tecniche, quali altezza, diametro, temperatura media e velocità dei fumi media), sorgenti lineari (strade e autostrade, associate a un grafo composto da singoli archi stradali georiferiti) e sorgenti areali (fonti di emissione diffuse sul territorio, associate all unità territoriale del comune). Figura 12. Piemonte: sorgenti di emissione degli ossidi di azoto - contributo percentuale per tipologia di sorgente (IREA 2008) REGIONE PIEMONTE: tipologia di sorgente di emissione di NOx 25% 56% 19% lineari puntuali diffuse Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 12

Figura 13. Città di Novara: sorgenti di emissione degli ossidi di azoto - contributo percentuale per tipologia di sorgente (IREA 2008) CITTA' DI NOVARA: tipologia di sorgente di emissione di NO x 20% 40% 40% lineari puntuali diffuse Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Figura 14. Città di Torino: sorgenti di emissione degli ossidi di azoto - contributo percentuale per tipologia di sorgente (IREA 2008) CITTA' DI TORINO: tipologia di sorgente di emissione di NO x 15% 32% 53% lineari puntuali diffuse Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 13

3.2. Emissioni del comparto riscaldamento Nelle figure di seguito riportate sono confrontati, ai livelli di dettaglio regionale e comunale, i diversi aspetti inerenti le emissioni di ossidi di azoto legate al riscaldamento domestico, che risulta uno dei comparti sui quali la Regione Piemonte ha predisposto interventi specifici nell ambito della propria pianificazione (Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento). La Figura 15, ad esempio, attribuisce al settore domestico, nell ambito del comparto riscaldamento, la principale responsabilità nell emissione di tali inquinanti, anche se la totalità degli ossidi di azoto legati alla combustione non industriale (ovvero al riscaldamento) si aggira su una percentuale pari al 7-8%, per cui ogni intervento di riduzione delle emissioni non potrebbe risultare determinante. Figura 15. Emissioni di ossidi di azoto da riscaldamento: contributo per tipologia di riscaldamento (IREA 2008) Contributo del settore residenziale sulle emissioni di NO x da riscaldamento 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Regione Piemonte (t/a) Torino (t/a) Novara (t/a) Impianti residenziali 5044.7 454.9 107.1 Impianti agricoli 49.9 0.9 0.1 Impianti commerciali 538.1 134.3 16.6 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Analizzando più in dettaglio il riscaldamento civile, nella Figura 16 le emissioni di ossidi di azoto sono state ripartite sulla base delle diverse tipologie di impianto: come si può rilevare, in ambito urbano risultano prevalenti le caldaie con potenza termica inferiore ai 50 MW, mentre a livello regionale assumono una certa rilevanza anche altri impianti, quali camini e stufe (contributo pari a circa il 20%). Nella Figura 17, infine, le emissioni di ossidi di azoto da riscaldamento civile sono state suddivise a seconda del combustibile utilizzato: l apporto principale è dovuto agli impianti a metano, ma va considerato che questo effetto è legato alla diffusione di tali impianti più che al loro reale impatto ambientale, valutabile solo a livello di fattori di emissione. 14

Figura 16. Emissioni di ossidi di azoto da riscaldamento civile: contributo per tipologia di impianto (IREA 2008) Emissioni di NOx da riscaldamento: suddivisione per tipologia di impianto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Regione Piemonte (t/a) Torino (t/a) Novara (t/a) Camino chiuso o inserto 485.7 1.4 1.0 Camino aperto tradizionale 160.1 0.4 0.3 Stufa tradizionale a legna 193.1 0.5 0.4 Stufa automatica a pellets/cippato/bat 110.2 0.3 0.2 Stufa o caldaia innovativa 42.4 0.1 0.1 Caldaie con potenza termica < 50 MW 4053.2 452.2 105.0 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Figura 17. Emissioni di ossidi di azoto da riscaldamento civile: contributo per combustibile (IREA 2008) Emissioni di NOx da riscaldamento: suddivisione per combustibile 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Regione Piemonte (t/a) Torino (t/a) Novara (t/a) GPL 417.2 12.1 6.2 metano 3049.0 427.5 96.5 gasolio 339.9 10.8 1.8 legna 1238.6 4.6 2.7 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 15

3.3. Emissioni del comparto trasporto su strada Come osservato in precedenza, il comparto dei trasporti stradali fornisce non solo un importante contributo alle emissioni regionali, ma anche a quelle dei comuni di Novara e Torino; per tale ragione, anche in questo caso, la Regione Piemonte ha predisposto interventi specifici nell ambito della propria pianificazione (Stralcio di Piano per la mobilità). Nelle figure di seguito riportate sono quindi confrontati, ai livelli di dettaglio regionale e comunale, i diversi aspetti inerenti le emissioni di ossidi di azoto legate al traffico veicolare. Nella Figura 18 le emissioni di NO x legate ai trasporti sono suddivise per tipologia di strade: strade urbane (strade comunali), strade extraurbane (strade provinciali e statali), autostrade (comprese le tangenziali). Si può notare come la città di Novara presenti la stessa situazione evidenziata dal contesto regionale (contributo ripartito equamente tra le diverse tipologie di strade), mentre la città di Torino fa emergere il proprio aspetto metropolitano, con emissioni da traffico concentrate nell ambito urbano. Va sottolineata la diversa rilevanza delle emissioni da traffico urbano nelle due città: mentre a Novara le emissioni su strade urbane ammontano a 251 tonnellate/anno, a Torino aumentano di un ordine di grandezza (3.454 tonnellate/anno). Figura 18. Emissioni di ossidi di azoto da trasporto su strada: contributo per tipologia di strada (IREA 2008) Emissioni da traffico di NO x : suddivisione per tipologia di strade 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Regione Piemonte (t/a) Torino (t/a) Novara (t/a) Strade urbane 13081 3454 251 Strade extraurbane 12903 49 175 Autostrade 20227 410 325 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte L analisi delle emissioni di biossido di azoto dal punto di vista della tipologia di veicolo non mostra una sostanziale differenza tra le due città ed il livello regionale, confermando la categoria dei veicoli pesanti come quella principalmente responsabile a livello del proprio ambito territoriale, sia regionale che comunale (41% a Torino e 49% a Novara); le automobili contribuiscono per il 27% nel comune di Torino e per il 31% nel comune di Novara, mentre i veicoli leggeri risultano rappresentati in modo diverso (31% a Torino e 18% a Novara). Infine nella Figura 20 le emissioni di ossidi di azoto sono suddivise per tipologia di alimentazione, mostrando l evidente responsabilità da parte dei veicoli diesel, con un contributo percentuale che si aggira intorno al 90%. 16

Figura 19. Emissioni di ossidi di azoto da trasporto su strada: contributo per tipologia di veicolo (IREA 2008) Emissioni da traffico di NO x : suddivisione per tipologia di veicolo 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Regione Piemonte (t/a) Torino (t/a) Novara (t/a) Motocicli (> 50 cm3) 399 53 9 Ciclomotori (< 50 cm3) 104 18 3 Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus 23644 1574 368 Veicoli leggeri < 3.5 t 8424 1210 137 Automobili 13639 1060 234 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte Figura 20. Emissioni di ossidi di azoto da trasporto su strada: contributo per tipologia di alimentazione (IREA 2008) Emissioni da traffico di NO x : suddivisione per tipologia di alimentazione 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Regione Piemonte (t/a) Torino (t/a) Novara (t/a) benzina 2870 306 58 GPL 277 51 6 metano 141 81 5 diesel 42923 3475 682 Fonte: Regione Piemonte; elaborazione Arpa Piemonte 17

4. LE PROIEZIONI DELLE EMISSIONI DI OSSIDI DI AZOTO AL 2015 4.1. Descrizione della metodologia Per rappresentare la situazione attuale e valutare l efficacia degli interventi aggiuntivi a scala comunale rispetto alla situazione futura, è stato predisposto - a partire dai dati emissivi presenti nell ultimo Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera, riferito all anno 2008 uno scenario emissivo futuro che fa riferimento all anno 2015. Lo scenario emissivo futuro è stato messo a punto utilizzando per i settori di maggiore importanza - per rilevanza assoluta e per incidenza delle misure previste: riscaldamento domestico e trasporti su strada - dati ed elaborazioni di fonte regionale; per gli altri settori sono stati invece mutuati i trend regionali forniti dallo scenario di riferimento GAINS denominato NO-Climate_Policy, che tiene conto sia dell evoluzione attesa dei consumi energetici e delle attività produttive, sia delle misure di controllo previste dalla CLE (Current Legislation) e dal complesso dei Piani di Qualità dell Aria predisposti dalle Regioni italiane. I trend emissivi sono stati applicati a tutte le tipologie di sorgente: sorgenti diffuse, lineari e puntuali. Nella Tabella 1 sono riportate le emissioni di ossidi di azoto stimate per gli anni 2008 e 2015, applicando i trend di GAINS ai dati emissivi presenti nell ultimo Inventario Regionale delle Emissioni (IREA 2008). Per quanto riguarda i comparti riscaldamento e traffico, come sopra accennato, sono stati identificati dei trend evolutivi specifici, descritti in dettaglio nei paragrafi successivi. Tabella 1. Emissioni 2008-2015 da trend GAINS sommatoria per comparto emissivo Comparti emissivi 2008 2015 (t/a) (t/a) 1 Produzione di energia 4879 4146 2 Combustione non industriale (riscaldamento) 5633 trend specifico* 3 Combustione nell'industria 11965 12036 4 Processi produttivi 3537 3492 5 Distribuzione combustibili 0 0 6 Uso di solventi 201 201 7 Trasporti stradali 46211 trend specifico** 8 Trasporti ferroviari e agricoli 9364 7553 9 Trattamento e smaltimento rifiuti 588 588 10 Agricoltura e allevamento 945 945 11 Natura e foreste 0 0 Emissioni totali IREA2008 83323 Fonti: Regione Piemonte e GAINS Italy; elaborazione Arpa Piemonte 18

4.2. Evoluzione del comparto riscaldamento Per ridurre il contributo emissivo del riscaldamento domestico nell ambito del Macrosettore 2 ( Combustione non industriale ), la Regione Piemonte ha previsto delle azioni specifiche in una serie di disposizioni normative (Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento, Legge Regionale 13/2007 Disposizioni in materia di rendimento energetico nell edilizia, Relazione programmatica sull Energia): le disposizioni si rivolgono principalmente alle nuove costruzioni ed alle ristrutturazioni - sia di natura edile che impiantistica con interventi in grado di ridurre i consumi di combustibile e, di conseguenza, le emissioni in atmosfera. Le assunzioni sull evoluzione dei consumi energetici nel settore domestico sono state mutuate - analogamente a quanto già fatto da Regione Piemonte in collaborazione con AriaNET Srl nella relazione Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell aria Valutazione integrata degli impatti a scala regionale su emissioni e concentrazioni atmosferiche Scenari 2005, 2011, 2015, 2020 - dalle valutazioni di scenario fornite dalla Direzione Ambiente della Regione Piemonte nella Relazione programmatica sull Energia, mettendo in relazione lo scenario energetico potenziale con l orizzonte temporale dell anno 2015. Lo scenario emissivo 2015 è stato quindi approntato considerando una riduzione del fabbisogno energetico a seguito del miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici (-9% rispetto al fabbisogno 2007, riproporzionato su IREA2008), considerando anche sulla base dell ipotesi adottata da GAINS di un tasso di rinnovo pari al 40% dei generatori di calore il beneficio conseguente al miglioramento delle prestazioni emissive del parco impianti rinnovato. La Regione Piemonte, inoltre, prevede un ulteriore beneficio legato all adeguamento dei generatori di calore non soggetti al suddetto rinnovo (restante 60%) ai nuovi limiti emissivi previsti nel nuovo Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento (DGR n. 46-11968 del 4 agosto 2009), riportati in Tabella 2; la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto correlata a quest ultima misura, non essendo stata conteggiata nello scenario di riferimento di GAINS per l anno 2015, è stata presa in considerazione nell ambito delle misure aggiuntive delle città di Novara e Torino e descritta in dettaglio nel capitolo 5. Tabella 2. Nuovi limiti emissivi per gli ossidi di azoto prodotti dagli impianti di riscaldamento Combustibile Potenza (kw) Nuovi limiti (mg/kwh) GN, GPL, Gas di città Tutti gli impianti 80 Gasolio e kerosene, biodiesel, emulsioni e biogas Olio combustibile, emulsioni, biomasse liquide, combustibili solidi Tutti gli impianti 120 > 300 80 Biomasse solide 35-3000 770 Biomasse solide 3000-6000 580 Biomasse solide > 6000 385 Fonte: Regione Piemonte 19

La restante quota emissiva del Macrosettore 2, ovvero il contributo apportato dal riscaldamento commerciale ed istituzionale e dal riscaldamento agricolo, è stata stimata sulla base dei trend regionali forniti dallo scenario di riferimento GAINS. La stima all anno 2015 delle emissioni da riscaldamento è stata ottenuta tenendo conto sia dell evoluzione tecnologica (miglioramento delle prestazioni energetiche ed emissive) che dell applicazione delle misure dello Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento. La riduzione delle emissioni di NOx rispetto all anno 2008 è pari al 25%. 4.3. Evoluzione del comparto trasporto su strada Considerato il contributo del traffico stradale sulle emissioni regionali di ossidi di azoto (56%), ma anche sulle emissioni comunali delle città di Torino e Novara (rispettivamente 53% e 40%), gran parte delle attività sono state dedicate alla valutazione delle diverse ipotesi di evoluzione delle emissioni legate al comparto dei Trasporti Stradali (Macrosettore 7). Sulla base delle considerazioni esposte dalla Regione Piemonte nella relazione sugli scenari 2005-2020 precedentemente citata, ovvero che gli andamenti proposti per le emissioni da traffico dagli scenari futuri di GAINS-Italy vadano rivisti alla luce della contrazione dei consumi dovuta alla crisi economica, lo scenario 2015 è stato costruito, per quanto riguarda il parco auto piemontese, identificando un nuovo trend basato sulle informazioni derivanti dai dati di parco circolante in Piemonte (fonte ACI) negli anni 2007-2011 ed estrapolando tale trend all anno 2015. Nonostante la metodologia di calcolo per la stima delle emissioni da traffico adottata nella realizzazione dell Inventario Regionale piemontese 2008 si basi sulla composizione del parco auto 2008 fornito dal Settore Tributi della Regione Piemonte, per l estrapolazione di un trend significativo all anno 2015 sono stati utilizzati i parchi auto ACI, poiché il campione di dati in nostro possesso del Settore Tributi (anni 2007-2008) non risultava sufficientemente consistente. I trend veicolari, preliminarmente individuati al livello di Codice Copert e valutati con opportuni parametri statistici, hanno evidenziato trend futuri non ritenuti plausibili per una scarsa significatività campionaria a tale livello. Pertanto, i trend finali, riportati nelle figure del paragrafo 4.3.1, sono il risultato di un evoluzione individuata ad un livello inferiore di dettaglio, ovvero a livello di Eurocategoria Una volta ricostruito il parco auto 2015, le emissioni per l anno 2015 sono state calcolate a partire dai dati di dettaglio (fattori di emissione, percorrenze su strade urbane e non urbane a livello di codice Copert) associati agli ossidi di azoto emessi dai trasporti su strada presenti nell IREA 2008; inoltre, coerentemente con quanto predisposto nello scenario di riferimento di GAINS per l anno 2015, sono state applicate le riduzioni legate ai provvedimenti su base regionale previsti per le Zone di Piano definite nello Stralcio di Piano per la Mobilità. 4.3.1. Evoluzione del parco auto Per ottenere il parco veicolare all anno 2015 a livello comunale sono stati presi in considerazione i gli ultimi parchi disponibili a livello regionale (2007-2011), scaricabili direttamente dal sito di ACI. Il parco veicolare ricostruito per l anno 2011 si basa sui dati forniti a scala comunale da ACI, rielaborati in relazione alla classificazione Copert: (basata su tipologia di veicolo, tipologia di combustibile, Eurocategoria e cilindrata); in un ottica cautelativa, nei casi di dubbia classificazione si è scelto di assegnare i veicoli alle categorie più inquinanti, facendo riferimento ai fattori di emissione presenti nel sito di ISPRA (http://www.sinanet.isprambiente.it/it/inventaria). Non essendo presenti i ciclomotori nei parchi veicolari forniti da ACI, la loro numerosità è stata stimata a partire dai dati veicolari forniti dal Settore Tributi regionale (disponibili le corrispondenze con i codici Copert per l anno 2008) e dal trend costruito sulla base dei dati nazionali (fonte ANFIA). 20

Per la costruzione del parco veicolare all anno 2015, sono stati fissati i trend evolutivi per le tipologie di veicolo ed eurocategorie presenti in maniera consistente negli anni in esame, tenendo in considerazione il ciclo di vita naturale - per ogni mezzo di trasporto - di ciascuna euro categoria. Per le categorie veicolari di nuova normativa i trend sono stati desunti dall esame dell evoluzione delle categorie immediatamente precedenti. Per determinare la numerosità dei ciclomotori al 2015 si è utilizzata la stessa metodologia adottata per il parco 2011. Le Figure 21-26 mostrano l evoluzione delle eurocategorie per ogni tipo di veicolo dal 2007 al 2015. Si può osservare come per tutte le tipologie di veicoli l estinzione dei mezzi Conventional risulta essere molto lenta, mentre quella relativa all Euro I e all Euro II è negli anni più consistente. Si noti inoltre che nella Figura 26 gli istogrammi per gli anni 2007 e 2008 hanno come fonte dati il parco regionale fornito dal Settore Tributi, poiché, come sopra esposto, ACI non fornisce alcuna informazione in merito alla numerosità dei ciclomotori. Figura 21. Evoluzione del parco Automobili: ripartizione percentuale per eurocategoria 100% Evoluzione Eurocategorie - Automobili 90% 80% 70% 60% 50% 40% Euro VI Euro V Euro IV Euro III Euro II Euro I Conventional 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 2010 2011 2015 Fonte: Arpa Piemonte 21

Figura 22. Evoluzione del parco Veicoli Leggeri: ripartizione percentuale per eurocategoria 100% Evoluzione Eurocategorie - Veicoli Leggeri 90% 80% 70% 60% 50% 40% Euro VI Euro V - futuro Euro IV - 98/69/EC Stage 2005 Euro III - 98/69/EC Stage 2000 Euro II - 96/69/EC Euro I - 93/59/EEC Conventional 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 2010 2011 2015 Fonte: Arpa Piemonte Figura 23. Evoluzione del parco Veicoli Pesanti: ripartizione percentuale per eurocategoria 100% Evoluzione Eurocategorie - Veicoli Pesanti 90% 80% 70% 60% 50% 40% Euro VI Euro V - COM(1998) 776 Euro IV - COM(1998) 776 Euro III - 1999/96/EC Euro II - 91/542/EEC Stage II Euro I - 91/542/EEC Stage I Conventional 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 2010 2011 2015 Fonte: Arpa Piemonte 22

Figura 24. Evoluzione del parco Autobus: ripartizione percentuale per eurocategoria 100% Evoluzione Eurocategorie - Autobus 90% 80% 70% 60% 50% 40% Euro VI Euro V - COM(1998) 776 Euro IV - COM(1998) 776 Euro III - 1999/96/EC Euro II - 91/542/EEC Stage II Euro I - 91/542/EEC Stage I Conventional 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 2010 2011 2015 Fonte: Arpa Piemonte Figura 25. Evoluzione del parco Motocicli: ripartizione percentuale per eurocategoria 100% Evoluzione Eurocategorie - Motocicli 90% 80% 70% 60% 50% Euro III Euro II Euro I - 97/24/EC Conventional 40% 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 2010 2011 2015 Fonte: Arpa Piemonte 23

Figura 26. Evoluzione del parco Ciclomotori: ripartizione percentuale per eurocategoria 100% Evoluzione Eurocategorie - Ciclomotori 90% 80% 70% 60% 50% Euro III Euro II - 97/24/EC Stage II Euro I - 97/24/EC Stage I Conventional 40% 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 2010 2011 2015 Fonte: Arpa Piemonte 4.3.2. Evoluzione delle percorrenze Per quanto riguarda le percorrenze si è fatto riferimento ai dati forniti da Regione Piemonte per l anno 2008, legati sia al parco veicolare sia all Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera. Tali percorrenze sono state fatte evolvere traslando i valori relativi alle varie eurocategorie verso la categoria immediatamente successiva, di migliore e più recente tecnologia. Si è assunto di mantenere gli stessi valori di chilometri percorsi per l eurocategoria Conventional, ovvero la categoria tecnologicamente meno avanzata. 4.3.3. Stima delle emissioni Una volta ricostruito evolutivamente il parco auto 2015 a partire dal parco auto 2011 (l ultimo fornito da ACI), sono state calcolate le emissioni veicolari di ossidi di azoto per l anno 2015, utilizzando i dati di dettaglio (fattori di emissione, percorrenze su strade urbane e non urbane a livello di codice Copert) disponibili per le emissioni dei trasporti su strada presenti nell Inventario Regionale 2008. Va sottolineato che per la stima delle emissioni 2015 legate al trasporto stradale sono state valorizzate alcune categorie veicolari non previste nel parco auto alla base dell Inventario Regionale delle Emissioni, ma presenti nell ultimo parco auto ACI disponibile (2011). Sulle emissioni calcolate per lo scenario 2015, è stata applicata - coerentemente con quanto predisposto nello scenario di riferimento di GAINS per l anno 2015 - una riduzione legata ai provvedimenti su base regionale previsti per le Zone di Piano definite nello Stralcio di Piano per la Mobilità, ovvero l adozione di zone di limitazione del traffico (ZTL), articolate selettivamente per 24

gruppi di veicoli, definiti sulla base dell Eurocategoria e/o dell alimentazione, e soggette a divieto in specifiche fasce orarie. All interno di ogni comune interessato, sono state applicate le seguenti riduzioni sulle percorrenze complessive: riduzione marcata pari al 20% delle strade interessate dal provvedimento nei comuni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti e nel complesso dell area metropolitana torinese; riduzione intermedia pari al 10% nei comuni con popolazione compresa tra i 20.000 e i 40.000 abitanti; riduzione praticamente trascurabile pari al 5% nei comuni con popolazione tra i 10.000 e i 20.000 abitanti. L effetto complessivo sulle emissioni a livello comunale dipende quindi dalla dimensione abitativa del comune, dalla composizione del parco comunale circolante e dagli orari del divieto di circolazione. La stima all anno 2015 delle emissioni dovute al traffico è stata ottenuta tenendo conto sia dell evoluzione tecnologica (legata all introduzione delle nuove eurocategorie) che dell applicazione delle misure dello Stralcio di Piano Regionale sulla Mobilità. La riduzione delle emissioni di NOx rispetto all anno 2008 è pari al 27%. 25

5. GLI INTERVENTI AGGIUNTIVI APPLICATI ALLA SCALA LOCALE 5.1. Interventi aggiuntivi per la situazione di superamento I01E01 (Novara - IT0106) 5.1.1. Interventi regionali Come anticipato nel paragrafo 4.2, nelle misure aggiuntive valorizzate per il comune di Novara è stata valutata la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto correlata all adeguamento ai nuovi limiti emissivi (Tabella 2), previsto nello Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento, dei generatori di calore non soggetti al rinnovo (in GAINS è stato considerato un tasso di rinnovo pari al 40%). Non è stato invece valorizzato l intervento aggiuntivo relativo all applicazione del programma regionale di finanziamento finalizzato al miglioramento del parco veicoli TPL (misura I01M2T17), in quanto ritenuto scarsamente significativo per il Comune di Novara. Descrizione dell intervento Interventi regionali relativi al comparto riscaldamento civile I01D0T23bis Piano Stralcio Riscaldamento: applicazione sui vecchi generatori di calore Adeguamento dei generatori di calore non rientranti nel processo di rinnovo previsto dallo scenario 2015 di GAINS ai nuovi limiti emissivi prescritti nel Piano Stralcio Riscaldamento. Stima degli effetti sulle emissioni I01D0T23bis Piano Stralcio Riscaldamento: applicazione sui vecchi generatori di calore Limitatamente al 60% dei generatori di calore non rientranti nel processo di rinnovo previsto dallo scenario 2015 di GAINS, si stima nell ipotesi che l adeguamento ai nuovi limiti emissivi prescritti nel Piano Stralcio Riscaldamento sia realmente effettuato su almeno l 80% dei vecchi impianti una riduzione complessiva pari a 19,20 tonnellate/anno di NO x. 5.1.2. Interventi comunali Per quanto riguarda gli interventi pianificati a livello di Amministrazioni locali, il Comune di Novara ha presentato alla Regione Piemonte una serie di azioni attualmente in corso o in fase di avvio che dovrebbero apportare entro il 2015 un significativo miglioramento della qualità dell aria in ambito urbano, in particolare con riduzione del parametro biossido di azoto. Tra le azioni proposte - riguardanti principalmente i comparti riscaldamento civile, traffico e industria quelle prese in considerazione per la valorizzazione in termini di riduzione delle emissioni sono descritte brevemente nel seguito. Altri interventi proposti dal Comune di Novara non sono stati presi in considerazione o perché provvedimenti di carattere eventuale e transitorio (applicabili ad esempio al verificarsi di particolari condizioni) oppure in quanto non ritenuti aggiuntivi rispetto a quanto già previsto dalla pianificazione regionale. 26

Descrizione dell intervento Interventi comunali relativi al comparto riscaldamento civile I01D0T24 Efficientamento degli impianti termici negli edifici comunali Interventi presso scuole comunali, mercato ortofrutticolo, palazzine del cimitero, palazzi storici, consistenti nella conversione a metano dei vecchi impianti a gasolio (risparmio in termini di potenza installata). I01D0T25 Azione Condominio ecosostenibile Agevolazioni per il ricorso ad interventi di risparmio energetico (sostituzione dei generatori degli impianti termici, contabilizzazione e controllo dei consumi, accesso a forme di contribuzione), quali analisi dei preventivi, gestione delle pratiche burocratiche, monitoraggio dei lavori, collaudo finale, monitoraggio a regime; si prevedono: 50 interventi di assistenza condominiale per anno; un risparmio annuale di circa 1 tep per ciascun condominio; un obiettivo di almeno 30 tep per anno. Stima degli effetti sulle emissioni I01D0T24 Efficientamento degli impianti termici negli edifici comunali Sulla base dell elenco di edifici comunali oggetto dell intervento, fornito dal Comune di Novara e corredato dalla tipologia di impianto termico installata e dalle relative caratteristiche tecniche (potenzialità precedente a gasolio, potenza installata a metano, differenza), si è stimato che l intervento complessivo corrisponda ad una riduzione annuale, per quanto riguarda gli ossidi di azoto (NO x ), pari a 1,17 tonnellate/anno, oltre a 0,15 tonnellate di particolato primario (PM 10 ). La riduzione è stata apportata alle emissioni da riscaldamento associate al combustibile gasolio. I01D0T25 Azione Condominio ecosostenibile Sulla base di un obiettivo di riduzione annuale pari a 30 tep, nel triennio 2012-2015 si stima una riduzione complessiva di 90 tep, tradotta in una riduzione del fabbisogno energetico legato alle emissioni di ossidi di azoto da parte di tutte le tipologie di combustibile: La riduzione complessiva delle emissioni di NO x risulta pari a 0,29 tonnellate/anno. Descrizione dell intervento Interventi comunali relativi al comparto industriale Progetto Life+ con intervento sull industria Radici Chimica Installazione di un sistema di abbattimento delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) dai gas di coda dell impianto di produzione di acido nitrico della ditta, con efficienza di riduzione pari al 94%. 27

Stima degli effetti sulle emissioni Progetto Life+ con intervento sull industria Radici Chimica E stata applicata una riduzione pari al 94% degli ossidi di azoto emessi dalla sola linea di produzione dell acido nitrico, corrispondente a 75,20 tonnellate/anno. Descrizione dell intervento Interventi comunali relativi al comparto traffico stradale I01M0E17 Aggiornamento del PGTU (Piano generale del Traffico Urbano) Estensione della ZTL (Zona a Traffico Limitato) all intero centro storico, estensione del regime di sosta a pagamento all intera area esterna al centro storico, riordino della circolazione e risoluzione dei nodi di viabilità ad elevata criticità, realizzazione di 4 parcheggi di interscambio con biglietto integrato al TPL (Trasporto Pubblico Locale); in parallelo, Piano di potenziamento del trasporto pubblico locale (urbano, extraurbano, interscambio). Istituzione di zone 30, ovvero di tratte urbane con limite di velocità pari a 30 km/ora, in territorio urbano e in particolare nelle aree limitrofe alle scuole. Messa a punto di interventi per realizzare percorsi sicuri casa-scuola, in collaborazione con i Servizi Scolastici, al fine di innescare un cambiamento nelle modalità di accompagnamento (pedibus). Rinnovo della segnaletica orizzontale e verticale di informazione e comportamento, formazione del Piano della mobilità ciclabile (Biciplan), miglioramento del servizio di Bike Sharing. I01M0E18 Piano City Logistic Logistica urbana con i seguenti obiettivi: sinergia tra i prestatori di servizi di distribuzione, ottimizzazione dei volumi di carico per diminuire l utilizzo di mezzi inquinanti, supporto alle consegne con servizi logistici e di trasporto a basso impatto ambientale, creazione di aree multifunzionali per la sosta e la movimentazione delle merci. Stima degli effetti sulle emissioni I01M0E17 Aggiornamento del PGTU (Piano generale del Traffico Urbano) Il Comune di Novara stima una riduzione del 10% del traffico urbano a seguito dell attivazione della serie di misure previste dal nuovo PGTU, in aggiunta alle misure di Piano relative alla mobilità prese in considerazione nello scenario 2015 di GAINS (riduzione del 20% del traffico urbano legata all introduzione della ZTL). Tale ulteriore riduzione è stata applicata alle sole emissioni da traffico delle automobili ed è stimata in 6,52 tonnellate/anno. La valorizzazione in termini di riduzione delle emissioni degli interventi relativi all istituzione di zone 30, 28

all attivazione del servizio Pedibus e agli interventi strutturali sulla ciclabilità urbana non è stata fornita dal Comune di Novara; conservativamente, si è valutato che complessivamente tali interventi possano portare ad una riduzione percentuale di traffico delle autovetture pari al 2%, corrispondente ad una riduzione emissiva di 1.37 tonnellate/anno di NO x. I01M0E18 Piano City Logistic Gli effetti della misura sono quantificati dal Comune di Novara come una riduzione del 25% dei mezzi commerciali circolanti; nelle misure di Piano relative alla mobilità prese in considerazione nello scenario 2015 di GAINS viene già conteggiata una riduzione del 20% del traffico urbano legata all introduzione della ZTL. E stata quindi stimata una riduzione aggiuntiva pari al 5% delle emissioni dei restanti veicoli leggeri e pesanti, ad esclusione dei bus urbani, quantificata in 8,21 tonnellate/anno. Tabella 3. Sintesi delle riduzioni emissive per la città di Novara Intervento Descrizione Riduzione (t) I01D0T23bis I01D0T24 I01D0T25 Piano Stralcio: adeguamento vecchi impianti Efficientamento degli impianti termici negli edifici comunali Azione "Condominio ecosostenibile" 19.20 1.17 0.29 I01M0E17 Aggiornamento del PGTU 7.89 I01M0E18 Piano "City Logistic" 8.21 TOTALE RIDUZIONI AGGIUNTIVE comune di Novara 36.76 TOTALE RIDUZIONI AGGIUNTIVE cella di superamento Novara-Roma 21.61 L intervento sulle emissioni dell impianto industriale Radici Chimica non è stato conteggiato nella sommatoria delle riduzioni emissive aggiuntive stimate per la città di Novara, poiché, trattandosi di una sorgente puntuale, risulta difficilmente quantificabile l effetto di riduzione delle emissioni sulle concentrazioni. Tale intervento può quindi essere valutato solo in termini qualitativi. 29

5.2. Interventi aggiuntivi per la situazione di superamento I01E02 (Torino - IT0103) Per quanto riguarda la zona IT0103, considerando che le stazioni/situazioni di superamento evidenziate nel Documento Nazionale di Pianificazione risultano circoscritte all interno del territorio comunale torinese, sono state prese in considerazione le sole misure aggiuntive relative alla città di Torino, in un ottica conservativa. 5.2.1. Interventi regionali Come anticipato nel paragrafo 4.2, nelle misure aggiuntive valorizzate per il comune di Torino è stata valutata la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto correlata all adeguamento ai nuovi limiti emissivi (Tabella 2), previsto nello Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento, dei generatori di calore non soggetti al rinnovo (in GAINS è stato considerato un tasso di rinnovo pari al 40%). Tra le misure aggiuntive regionali applicate alla scala locale è stato inserito anche l intervento di miglioramento del parco mezzi GTT dichiarato dal Comune di Torino, in quanto trattasi della diretta attuazione del programma regionale di finanziamento finalizzato al miglioramento del parco veicoli TPL (misura I01M2T17), Non è stato invece valorizzato l intervento aggiuntivo relativo all applicazione del programma regionale di finanziamento al finalizzato al miglioramento del parco veicoli TPL (misura I01M2T17), in quanto ritenuto scarsamente significativo per il Comune di Novara. Descrizione dell intervento Interventi regionali relativi al comparto riscaldamento civile I01D0T23bis Piano Stralcio Riscaldamento: applicazione sui vecchi generatori di calore Adeguamento dei generatori di calore non rientranti nel processo di rinnovo previsto dallo scenario 2015 di GAINS ai nuovi limiti emissivi prescritti nel Piano Stralcio Riscaldamento. Stima degli effetti sulle emissioni I01D0T23bis Piano Stralcio Riscaldamento: applicazione sui vecchi generatori di calore Limitatamente al 60% dei generatori di calore non rientranti nel processo di rinnovo previsto dallo scenario 2015 di GAINS, si stima nell ipotesi che l adeguamento ai nuovi limiti emissivi prescritti nel Piano Stralcio Riscaldamento sia realmente effettuato su almeno l 80% dei vecchi impianti una riduzione complessiva pari a 83,20 tonnellate/anno di NO x. Descrizione dell intervento Interventi regionali relativi al comparto traffico stradale I01M2T17 Miglioramento parco mezzi GTT Il Piano regionale di finanziamento al Settore Trasporti prevede entro il 2015 la sostituzione completa dei 30

mezzi pubblici Euro 0 e Euro 1 (con EEV e Euro 6). Stima degli effetti sulle emissioni I01M2T17 Miglioramento parco mezzi GTT Nel parco auto con evoluzione al 2015 sostituzione di alimentazione dei mezzi pubblici torinesi da Euro 0 e Euro 1 a EEV e Euro 6, corrispondente a una riduzione delle emissioni pari a 7,31 tonnellate/anno. 5.2.2. Interventi comunali Il Comune di Torino, a livello di Amministrazione locale, ha presentato una serie di azioni attualmente in corso o in fase di avvio che dovrebbero apportare entro il 2015 un significativo miglioramento della qualità dell aria in ambito urbano, in particolare con riduzione del parametro biossido di azoto. Tra le azioni proposte - riguardanti principalmente i comparti riscaldamento civile e trasporto su strada quelle prese in considerazione per la valorizzazione in termini di riduzione delle emissioni sono descritte brevemente nel seguito. Interventi comunali relativi al comparto riscaldamento civile Per quanto riguarda l intervento relativo al comparto riscaldamento civile, la Provincia di Torino ha valutato modellisticamente l impatto sulla qualità dell aria del progetto di sviluppo della rete integrata di teleriscaldamento nell area metropolitana, che da una parte comporta l accensione di nuove sorgenti puntuali (centrali di cogenerazione, caldaie di integrazione e riserva) e dall altra lo spegnimento di sorgenti di tipo diffuso (impianti di riscaldamento centralizzato). In collaborazione con la società ARIANET, ha predisposto 3 scenari emissivi al 2015: 1. scenario BAU (Business As Usual), con evoluzione tecnologica del parco veicolare circolante; 2. scenario Industriale-energetico, con ampliamento della rete di teleriscaldamento della città e modifica della configurazione emissiva delle principali sorgenti industriali; 3. scenario Mobilità, con realizzazione di progetti in grado di modificare la mobilità privata nell area metropolitana torinese (avvio del Servizio Ferroviario Metropolitano di Torino, estensione delle linee della metropolitana, attività di mobility management). In accordo con Regione Piemonte e Provincia di Torino, si è valutato che l effetto determinato dalla diffusione della rete di teleriscaldamento sulla qualità dell aria del capoluogo piemontese possa essere quantificato come differenza tra le emissioni di ossidi di azoto dello scenario 2015 BAU e quelle dello scenario 2015 industriale-energetico ; l entità della riduzione emissiva è stata valutata limitatamente alle celle del dominio di simulazione corrispondenti all edificato torinese ed è stata calcolata sulla totalità delle sorgenti emissive presenti nell area (sorgenti puntuali e diffuse). Descrizione dell intervento I01D0T21bis Teleriscaldamento Sviluppo della rete integrata di teleriscaldamento nell area metropolitana. 31

Stima degli effetti sulle emissioni I01D0T21bis Teleriscaldamento La riduzione in termini emissivi a seguito dello sviluppo della rete integrata di TLR nella città di Torino è stimata pari a 141 tonnellate/anno di NO x. Descrizione dell intervento Interventi comunali relativi al comparto traffico stradale I01M0T20 Completamento della linea 1 della metropolitana e realizzazione di nuovi punti di interscambio Incremento di spostamenti in metropolitana: da 25.000.000 (anno 2010) a 109.000.000 per il completamento delle linee 1 e 2. Al 2015 completamento della sola linea 1 (pari all 80% dell incremento degli spostamenti, ovvero 67.200.000 spostamenti/anno). L effetto di riduzione delle percorrenze in ambito urbano dei veicoli privati legato alla realizzazione di nuovi punti di interscambio è stato cautelativamente ricompreso nell incremento degli spostamenti in metropolitana. I01M0T21 TOBike (bike sharing) Incremento nell utilizzo del bike sharing (servizio partito a metà dell anno 2010): da 881.118 prelievi/anno (anno 2011) a 4.400.000 prelievi/anno (anno 2015), grazie alla realizzazione di più di 200 nuove ciclostazioni, in aggiunta alle 86 già presenti. I01M0T22 Car sharing Van sharing Estensione del servizio con potenziamento della flotta Car sharing (32 autoveicoli + 15 veicoli elettrici + 6 veicoli bi-fuel) e Van sharing (12 nuovi veicoli). I01M0T23 VMS (pannelli a messaggio variabile) Realizzazione entro il 2013 di ulteriori strumenti di infomobilità: pannelli informativi per la riduzione della circolazione degli autoveicoli alla ricerca di strade e parcheggi. I01M0T24 Bici Plan Piano strategico a lungo termine della mobilità ciclistica cittadina, integrato al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS): potenziamento della mobilità alternativa e della ripartizione modale degli spostamenti (15% come obiettivo al 2022). I01M0T25 SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano) + Passante Ferroviario Nel 2012 è stato completato il passante ferroviario ed è stato attivato il servizio ferroviario metropolitano. Si prevede un incremento da 12.590.000 (dato 2008) a 21.100.000 spostamenti annui sui treni (+ 8.510.000 spostamenti). Stima degli effetti sulle emissioni I01M0T20 Completamento della linea 1 della metropolitana e realizzazione di nuovi punti di interscambio Il Comune di Torino, stimando un incremento di 67.200.000 spostamenti/anno in metropolitana (ridotti a 56.000.000 spostamenti/anno sulla base di un occupazione media a veicolo pari a 1.2 passeggeri) 32

e una media di 8.5 km/spostamento in ambito urbano, ipotizza una riduzione dei km percorsi dai veicoli privati in ambito urbano pari a 476.000.000 km; tale riduzione è stata dimezzata (238.000.000 km) nell ipotesi che solo il 50% degli spostamenti in metropolitana sostituisca uno spostamento con veicolo privato. La riduzione dei km percorsi in ambito urbano comprende anche l effetto derivante dalla realizzazione di nuovi punti di interscambio. I01M0T21 TOBike (bike sharing) Il Comune di Torino stima un incremento nell utilizzo del bike sharing di 3.518.882 prelievi/anno al 2015, dei quali solo il 30% (ovvero 1.055.665 prelievi/anno) in sostituzione di un autoveicolo. Ipotizzando una lunghezza media di spostamento pari a 1.8 km, si desume una riduzione dei km percorsi dai veicoli privati in ambito urbano pari a 1.900.196 km. I01M0T22 Car sharing Van sharing Il Comune di Torino stima che, a fronte di una percorrenza media di un veicolo car sharing pari a 12.000 km, ci sia una riduzione nelle percorrenze dei veicoli privati di 43.200 km per anno. Considerando quindi 31.200 km/veicolo risparmiati ad eccezione dei veicoli elettrici car sharing per i quali il risparmio in termini di apporto di emissioni è totale (43.200 km), si ipotizza una riduzione delle percorrenze degli autoveicoli in ambito urbano pari a 2.208.000 km. I01M0T23 VMS (pannelli a messaggio variabile) Il Comune di Torino, partendo da una media di 10.000 veicoli che sostano giornalmente in ZTL, stima che il 30% di questi a seguito dell intervento riduca di circa 1 km la circolazione destinata alla ricerca del parcheggio (3000 km/giorno x 300 giorni/anno = 900.000 km di riduzione nelle percorrenze in ambito urbano degli autoveicoli I01M0T24 Bici Plan L obiettivo del Comune di Torino prevede che si passi da un uso della bicicletta in ambito urbano pari al 2.86% (indagine 2010) al 15% del 2022, ovvero prevede in 12 anni un incremento dell 1,01% all anno. Rispetto al 2010, nel 2015 si avrebbe quindi un incremento nell utilizzo metropolitano della bicicletta pari al 5.06%: adottando la stessa ipotesi dell intervento precedente (solo il 30% in sostituzione di un percorso con autoveicolo), si stima una riduzione degli autoveicoli in ambito urbano pari all 1,52%). I01M0T25 SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano) + Passante Ferroviario Il Comune di Torino, stimando un incremento di 8.510.000 spostamenti/anno sui treni SFM (ridotti a 7.091.667 spostamenti/anno sulla base di un occupazione media a veicolo pari a 1.2 passeggeri) e una media di 8.5 km/spostamento in ambito urbano, ipotizza una riduzione dei km percorsi dai veicoli privati in ambito urbano pari a 60.279.170 km. Totale misure I01M0T20 + I01M0T21 + I01M0T22 + I01M0T23 + I01M0T24 + I01M0T25 Riduzione delle emissioni di ossidi di azoto pari a 184,19 tonnellate/anno 33

Tabella 4. Sintesi delle riduzioni emissive per la città di Torino Intervento Descrizione Riduzione (t) I01D0T23bis Piano Stralcio: adeguamento vecchi impianti 83.20 I01M2T17 Miglioramento parco mezzi GTT 7.31 I01D0T21bis TRL 141.00 I01M0T20 I01M0T21 Completamento linea 1 metropolitana + parcheggi interscambio TOBike (bike sharing) I01M0T22 I01M0T23 I01M0T24 I01M0T25 Car sharing - Van sharing VMS (pannelli a messaggio variabile) Bici Plan Servizio Ferroviario Metropolitano + passante ferroviario 184.19 TOTALE RIDUZIONI AGGIUNTIVE comune di Torino 415.70 TOTALE RIDUZIONI AGGIUNTIVE cella di superamento Torino-Lingotto TOTALE RIDUZIONI AGGIUNTIVE cella di superamento Torino-Consolata TOTALE RIDUZIONI AGGIUNTIVE cella di superamento Torino-Rebaudengo 65.32 54.66 54.87 34

6. LO STATO DI QUALITÀ DELL ARIA AL 2015 6.1. Descrizione della metodologia Per quantificare l effetto delle misure aggiuntive rispetto allo stato di qualità dell aria al 2015, previsto nel Documento Nazionale di Pianificazione ( Pianificazione in materia di qualità dell aria finalizzata al rispetto dei valori limite del biossido di azoto, adottata, in Italia, dai soggetti individuati dall ordinamento nazionale secondo gli ambiti di intervento a ciascuno attribuiti Quadro organico riassuntivo dei trend delle concentrazioni di NO2 rilevate, dei fattori di pressione e delle misure di risanamento adottate. Valutazione dell efficacia delle misure, criticità riscontrate e prospettive ), si è fatto ricorso alla metodologia descritta nell Allegato 4 di suddetto documento. Tale metodologia prevede la stima delle riduzioni delle concentrazioni per effetto di interventi aggiuntivi regionali nell ipotesi semplificativa che sussista una dipendenza lineare tra le emissioni e le concentrazioni di biossido di azoto risultanti dal sistema modellistico adottato dall ENEA. Nel caso del Piemonte, si può ipotizzare che gli interventi aggiuntivi previsti siano limitati all ambito territoriale comunale delle città di Novara e Torino; in particolare le misure valorizzate in termini di riduzione delle emissioni coinvolgono le sole aree urbanizzate dei relativi territori comunali. A tale scopo, sono stati richiesti all ENEA i valori delle emissioni 2005 e 2015 sulle celle del dominio di simulazione comprese nei territori comunali di Novara e Torino (Figure 27-30), in modo da mettere in relazione emissioni/concentrazioni sulle singole celle contenenti le stazioni di superamento risultanti nel Documento Nazionale di Pianificazione, ovvero Novara-Roma e Torino- Consolata. Figura 27. Emissioni di NOx su cella del dominio di simulazione per la città di Novara anno 2005 Fonte: ENEA 35

Figura 28. Emissioni di NOx su cella del dominio di simulazione per la città di Novara anno 2015 Fonte: ENEA Figura 29. Emissioni di NOx su cella del dominio di simulazione per la città di Torino anno 2015 Fonte: ENEA 36

Figura 30. Emissioni di NOx su cella del dominio di simulazione per la città di Torino anno 2015 Fonte: ENEA Le riduzioni delle emissioni previste a livello comunale e descritte in dettaglio nei paragrafi 5.1 (comune di Novara) e 5.2 (comune di Torino) - sono state riproporzionate nelle celle contenenti le stazioni di superamento, sulla base dell uso del suolo corrispondente alle aree edificate: tale procedimento, come già sopra accennato, da una parte corrisponde all esigenza di attribuire gli interventi alla porzione territoriale effettivamente interessata, dall altra risulta in linea con la spazializzazione delle emissioni effettuata dall ENEA nell ambito della predisposizione dell input emissivo al modello di dispersione. Come già anticipato, l anno di riferimento per l istanza di deroga della Regione Piemonte corrisponde all anno 2010. Nella tabella sottostante sono riepilogati i valori medi annuali delle stazioni per le quali, all anno 2015, era previsto il superamento del valore limite del biossido di azoto nel Documento Nazionale di Pianificazione; nella tabella è riportato anche il valore della stazione di Torino-Rebaudengo, poiché nell anno 2010 ha rappresentato il massimo valore medio annuale per la città di Torino. Stazione Valore medio annuale 2010 (µg/m 3 ) Novara_Roma 58 Torino-Consolata 65 Torino-Rebaudengo 74 Torino Lingotto 42 37