PROGRAMMA NAZIONALE DI RICERCHE IN ANTARTIDE.



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PROGRAMMA NAZIONALE DI RICERCHE IN ANTARTIDE. MANUALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI ANT 09/02 Pagina 1 di 53

PROGRAMMA NAZIONALE DI RICERCHE IN ANTARTIDE. MANUALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI A cura di Sandro Torcini Pagina 2 di 53

INDICE Pagina Prefazione... 5 Sezione 1 Introduzione... 6 1. Introduzione... 7 1.1 Scopo del manuale di gestione dei rifiuti... 7 1.2 Leggi e disposizioni... 7 1.3 L organizzazione del Consorzio nella gestione dei rifiuti... 8 Sezione 2 Piano di gestione dei rifiuti... 9 2. Strategia di amministrazione e gestione dei rifiuti... 10 2.1 Misure per la riduzione dei rifiuti... 10 2.2 Rimozione dei rifiuti... 10 2.3 Separazione dei rifiuti... 10 2.4 Incenerimento... 11 2.5 Smaltimento in mare... 11 2.6 Stoccaggio... 11 Sezione 3 Procedure per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti... 12 3. Procedure generali... 13 3.1 Categorie... 13 3.2 Basi... 13 3.3 Campi remoti... 13 3.3.1 Rifiuti solidi... 14 3.3.2 Rifiuti di origine umana... 14 3.4 Navi... 14 Sezione 4 Prodotti ambientalmente pericolosi... 15 4. Prodotti ed organismi proibiti... 16 4.1 Prodotti da evitare... 16 4.2 Prodotti che richiedono un permesso... 16 4.3 Altri prodotti pericolosi per l ambiente... 17 Sezione 5 Tipologie di rifiuti (Sostanze biodegradabili)... 18 5. Sorgenti di informazioni... 19 5.1 Rifiuti biodegradabili... 19 5.1.1 Acque di scarico, acque grigie ( lavaggio e cucine), rifiuti umidi alimentari... 19 5.1.2 Rifiuti di pollame... 19 5.1.3 Oli di cucina... 19 5.1.4 Cibi scaduti o eccedenze ancora sigillati... 19 Pagina 3 di 53

Sezione 6 Tipologie di rifiuti ( Rifiuti non pericolosi)... 20 6. Generalità... 21 6.1 Vetro e piccoli rifiuti di metallo... 21 6.2 Lattine di alluminio... 21 6.3 Fusti vuoti per combustibile... 21 6.4 Legname... 21 6.5 Carta e cartone... 21 6.6 Plastiche... 22 6.7 Tessuti, stoffe, panni... 22 6.8 Vermiculite... 22 6.9 Oli lubrificanti... 22 6.10 Neon e lampadine... 22 6.11 Culture di microrganismi... 22 6.12 Rifiuti medici... 23 Sezione 7 Tipologie di rifiuti (Rifiuti pericolosi)... 24 7. Rifiuti pericolosi... 25 7.1 Amianto e Radioattivi... 25 7.2 Amianto in corde, fogli, tavole... 26 7.3 Radioattivi... 26 7.3.1 Limiti per rifiuti solidi per collo... 26 7.3.2 Limiti per i rifiuti liquidi... 27 7.3.3 Liquidi Organici... 28 Sezione 8 Responsabilità... 30 Appendice 1.... 33 Appendice 2.... 36 Appendice 3.... 43 Appendice 4.... 44 Appendice 5.... 45 Appendice 6.... 47 Tabella 1... 53 Tabella 2... 53 Pagina 4 di 53

Prefazione Con l entrata in vigore del Protocollo di Madrid ( 14 Gennaio 1998), la cui applicazione mira a garantire la protezione dell ambiente antartico e degli ecosistemi ad esso associati, l Italia, in quanto firmataria di detto protocollo, ha l obbligo di avviare attività organiche e continuative che ne prevedono l attuazione. Per ottemperare all applicazione dei contenuti ( valutazione dell impatto ambientale, conservazione della flora e della fauna antartiche, gestione e smaltimento dei rifiuti, inquinamento marino, aree protette) è necessario che la figura responsabile, all interno del Consorzio, della sicurezza e della protezione dell ambiente antartico, si inserisca in un gruppo di lavoro il cui compito è quello di garantire che ogni attività svolta in Antartide avvenga in conformità alle disposizioni entrate in vigore a livello internazionale con l applicazione del protocollo per la Protezione Ambientale. In particolare questo manuale che riguarda la gestione e lo smaltimento dei rifiuti con riferimento alle aree di competenza del PNRA, oltre ad essere un riferimento pratico per chi opera in ambiente antartico, vuol essere anche un momento di riflessione sulle svariate problematiche che riguardano l ambiente antartico e la sua conservazione e rappresenta un punto di partenza per sensibilizzare chiunque sia interessato alla conservazione dell ambiente nella sua globalità, a chiunque sia convinto dell importanza della salvaguardia dell Antartide come serbatoio di ricerca e di esperienze e come obiettivo prioritario a cui le future generazioni potranno far riferimento. Il manuale copre tutti gli aspetti operativi del PNRA in Antartide includendo le stazioni di ricerca, le navi e i campi remoti. Questo handbook è stato prodotto durante la campagna antartica 2005-06 Pagina 5 di 53

SEZIONE 1 Introduzione Pagina 6 di 53

1. Introduzione Il controllo ambientale in Antartide si applica, secondo quanto definito nel Trattato Antartico alla zona situata a sud del 60 parallelo di latitudine Sud ivi comprese le zone di piattaforme di ghiaccio denominate ice shelf. Il controllo ambientale si esplica attraverso il rispetto delle norme che sono parte integrante del Trattato Antartico e che sono riportate negli allegati 1, 2, 3, 4, 5 al protocollo di Madrid entrato in vigore a tutti gli effetti il 14/01/1998 e l annesso 6 ratificato il 14/0692005 In particolare per quanto riguarda la gestione e lo smaltimento dei rifiuti si fà riferimento all annesso III al Protocollo per la Protezione Ambientale che nei vari articoli considera le varie metodiche di smaltimento dei rifiuti, le modalità di stoccaggio ed in particolare l organizzazione dei piani di gestione. Il rispetto di tali norme è dovuto da ogni persona o cosa che staziona o attraversa momentaneamente le zone contemplate nel trattato Antartico e si basa sulla necessità di mantenere l ambiente antartico il più possibile immune da processi di contaminazione, anche a scala strettamente locale, o di limitare al massimo, le possibili fonti di inquinamento nella consapevolezza che per ognuno sia della massima importanza la salvaguardia di questo immenso patrimonio ambientale. 1.1 Scopo del manuale di gestione dei rifiuti Lo scopo di questo manuale è fornire una guida esperta sulla gestione dei rifiuti in Antartide e riguarda gli aspetti operativi e logistici di cui il CONSORZIO è responsabile presso le basi scientifiche, le navi e i campi remoti in generale. Questo manuale rappresenta un sostanziale aggiornamento ed integrazione ad un ormai obsoleto piano di gestione edito nel 1989. Future edizioni aggiorneranno la presente in funzione di ulteriori sviluppi nei piani di gestione dei rifiuti. 1.2 Leggi e disposizioni L annesso III al Protocollo di Madrid ( Waste Disposal and Management), riguarda lo smaltimento dei rifiuti e introduce regole rigorose sia per la gestione dei rifiuti che per il loro smaltimento. In appendice 1 è riportato il testo dell annesso III al Protocollo di Madrid. L annesso III riporta l obbligo di ridurre il più possibile le quantità di rifiuti prodotti in Antartide ed in particolare che tutti i rifiuti prodotti dovranno essere allontanati dall area del Trattato Antartico nel modo più completo possibile. In mare, in acque antartiche, quindi oltre il 60 parallelo, lo smaltimento dei rifiuti è regolato dall annesso IV al Protocollo ( Prevention of Marine Pollution) In appendice 2 è riportata il testo dell annesso IV al Protocollo di Madrid. L annesso mostra in dettaglio le norme internazionali che regolano l inquinamento marino stabilite sotto la Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell Inquinamento dalle Navi ( convenzione conosciuta come MARPOL 73/78). Regole internazionali in vigore designano l area del Trattato Antartico come area specialmente protetta, pertanto L annesso sull inquinamento marino di fatto proibisce lo scarico in mare di tutti i prodotti chimici tossici e nocivi, tutti gli oli e derivati, le plastiche ed altri rifiuti non biodegradabili e comunque controlla in modo rigoroso lo scarico di tutti gli altri tipi di rifiuti. Pagina 7 di 53

1.3 L organizzazione del Consorzio nella gestione dei rifiuti Il Consorzio supporta la ricerca ed i ricercatori in Antartide in tutte le loro attività mediante un impegno logistico molto ampio e articolato, strutturato in accordo con le regole e le disposizioni sancite nel Protocollo di Madrid. L Italia sin dalla fine degli anni 80 è stata probabilmente uno dei paesi più attivi a questo riguardo. Ogni attività di ricerca e logistica è stata considerata anche in funzione degli impatti sull ambiente antartico e un piano articolato di gestione dei rifiuti ha sempre rappresentato uno dei punti di riferimento nella logica del massimo rispetto dell ambiente. La politica ambientale del Consorzio è comunque quella che tutti i tipi di rifiuti generati nelle stazioni di ricerca o sulle navi o nei campi remoti, oltre che i rifiuti domestici e quelli di origine umana, siano rimossi dall Antartide. Un impianto di trattamento dei reflui di tipo chimico-fisico è attivo da quando la base è divenuta operativa. L impianto trasforma i reflui provenienti dalle attività della base in un effluente che viene immesso in mare nella baia antistante la base e tenuto sotto controllo affinché siano rispettate le normative vigenti in materia di scarichi. Un inceneritore di nuova generazione permette di bruciare materiale come carta, cartone da imballo, legno non trattato, rifiuti di cucina, rifiuti di orgine umana secchi, alcuni tipologie di rifiuti medici ( garze, cotone) e solo specifiche tipologie di materiale plastico. L impianto esegue il controllo dei fumi nel rispetto delle normative nazionali ed internazionali. Viene comunque effettuato un programma di monitoraggio ambientale allo scopo di verificare che le emissioni generate dalle attività sia logistiche che di ricerca non inducano variazioni tali da alterare lo stato dell ambiente naturale. Fin dall inizio del Progetto Nazionale di Ricerche in Antartide l Italia ha utilizzato il sistema dello smaltimento differenziato per la gestione dei rifiuti. Alcune tipologie di rifiuti prima di essere immagazzinate subiscono un trattamento. Per esempio la plastica viene compattata in un particolare container da riportare direttamente in Italia. Il ferro risultato da varie lavorazioni viene messo in bidoni così come l alluminio e il vetro triturato. I fusti di carburante non più utilizzabili, dopo essere stati ripuliti vengono schiacciati e stoccati nei container adibiti al trasporto del ferro. Tutto il materiale stoccato nei container viene riportato in Italia. Pagina 8 di 53

SEZIONE 2 Piano di gestione dei rifiuti Pagina 9 di 53

2. Strategia di amministrazione e gestione dei rifiuti Le problematiche riguardanti la gestione e l eliminazione dei rifiuti prodotti in Antartide sono molto complesse in quanto riguardano molte tipologie di rifiuti all interno delle quali si trovano materiali anche notevolmente differenti tra loro. La strategia di riferimento può essere quella che meno rifiuti si producono, meno rifiuti si debbono gestire e smaltire. Ne risulterà un vantaggio anche nei costi siano essi ambientali che finanziari. La politica della minimizzazione della produzione dei rifiuti può essere effettuata attraverso l applicazione di alcuni principi. 2.1 Misure per la riduzione dei rifiuti Una condizione essenziale per ottenere una diminuzione dei rifiuti è quello di creare i presupposti di una potenziale riduzione già prima della partenza delle spedizioni verso l Antartide. Per ottenere la riduzione dei rifiuti è necessario ridurre l acquisto di prodotti che utilizzano materiali plastici, vetro o altri materiali grossolani per il confezionamento. Misure di riferimento potrebbero prendere in considerazione le seguenti azioni: Comperare prodotti durevoli invece di materiali usa e getta Diminuire l acquisto di prodotti che utilizzano materiali plastici, vetro o altri materiali grossolani per l impacchettamento. Eliminare il più possibile il materiale di impacchettamento ( in particolare le plastiche ) prima di partire per l Antartide. Sostituire la carta tagliuzzata o le patatine di polistirene o altro materiale di impacchettamento sciolto con materiale avvolgente di carta o cartone. Comperare materiali che possono essere riutilizzati per altri scopi. Adoperare materiali che possono essere riutilizzati anche più volte. 2.2 Rimozione dei rifiuti Come già accennato la politica comune è quella di limitare al massimo l impatto umano in Antartide. Caratteristica dell Antartide, continente ritenuto ancora unico dal punto di vista ambientale, è anche la lenta degradazione biologica dovuta al freddo e al clima secco, pertanto anche i prodotti biodegradabili dovrebbero essere trattati come non-biodegradabili. 2.3 Separazione dei rifiuti La separazione e classificazione dei rifiuti è un modo per migliorare la gestione dei rifiuti. Il piano di gestione riporta la separazione dei rifiuti secondo la seguente classificazione: Pagina 10 di 53

Liquami e rifiuti domestici altri rifiuti liquidi e prodotti chimici incluso combustibili e lubrificanti solidi che devono essere bruciati altri solidi materiali radioattivi Relativamente ai rifiuti solidi questi sono separati secondo la logica dello smaltimento differenziato, attraverso una procedura descritta più avanti. 2.4 Incenerimento Alcune tipologie di rifiuti vengono incenerite utilizzando un inceneritore di ultima generazione. I materiali che comunemente vengono bruciati con cadenza settimanale sono la carta ed il cartone, il legno, i rifiuti alimentari. 2.5 Smaltimento in mare Lo smaltimento dei rifiuti in acque antartiche, quindi oltre il 60 parallelo, è regolato dall annesso IV al Protocollo ( Prevention of Marine Pollution). In appendice 2 è riportata il testo dell annesso IV al Protocollo di Madrid, che fa riferimento alla Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell Inquinamento dalle Navi (MARPOL 73/78). Sono in discussione e in progresso a livello internazionale la preparazione di linee guida relative anche allo smaltimento delle acque di zavorra. 2.6 Stoccaggio Tutte le tipologie di rifiuti sono inventariate e classificate secondo un codice di classificazione europea. Tutti i rifiuti vengono riportati in Italia ed opportunamente smaltiti. In appendici 3 e 4 sono riportate a titolo di esempio la scheda descrittiva per una tipologia di rifiuto e una scheda di istruzioni di sicurezza per il rifiuto, relativamente allo smaltimento in Italia. Pagina 11 di 53

SEZIONE 3 Procedure per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti Pagina 12 di 53

3. Procedure generali La pratica di eliminazione dei rifiuti varia a seconda delle differenti categorie dei rifiuti e delle operazioni che il Consorzio effettua in Antartide. E importante avere ben chiare le procedure che si applicano nella base, nei campi remoti e sulla nave. In termini generali le procedure da seguire variano a seconda delle seguenti categorie: a) Rifiuti biodegradabili ( acque nere o comunque originate da attività umane e rifiuti di cucina). Devono essere processati e trattati in Antartide e non devono essere riportati via dall Antartide. b) Rifiuti non pericolosi ( vetro, metallo ecc.) devono essere riportati in Italia per lo smaltimento c) Rifiuti di oli e combustibili prodotti dalle attività del Consorzio devono essere riportati in Italia per lo smaltimento. Le navi che utilizza il Consorzio per le attività in Antartide devono ritenere a bordo i rifiuti di oli e combustibili per essere riportati in Italia o come d altra parte consentito secondo l annessi I di MARPOL 73/78. d) I rifiuti pericolosi ( per esempio prodotti chimici, rifiuti radioattivi, ecc. esclusi i rifiuti di combustibile) devono essere riportati in Italia per lo smaltimento e devono essere adeguatamente confezionati e registrati secondo specifica documentazione 3.1 Categorie Rifiuti solidi Rifiuti liquidi domestici (docce, cucine, acque di lavaggio, solidi e liquidi di origine umana) 3.2 Basi I rifiuti solidi seguono le procedure dello smaltimento differenziato e del pretrattamento del rifiuto prima dello stoccaggio. Per le tipologie di rifiuti liquidi di origine domestica, queste sono trattati in impianti di trattamento dei reflui secondo differenti tecniche rispettivamente alla Stazione Mario Zucchelli e alla Stazione Concordia. Per le specifiche relative alle differenti tecniche di trattamento dei reflui fare riferimento ai manuali di gestione degli impianti presenti nelle rispettive basi o sulle navi. 3.3 Campi remoti I campi si differenziano a seconda che siano su area ghiacciata o su area deglaciata ed in funzione della loro grandezza. Sono considerati temporanei quelli che fanno riferimento ad una presenza di 100 giorni uomo in una data località oppure quelli considerati grandi campi remoti con più di 100 giorni uomo. Pagina 13 di 53

3.3.1 Rifiuti solidi Escludendo quelli di origine umana per i rifiuti solidi si segue la stessa procedura di smaltimento differenziato e catalogazione che viene usate per le basi. 3.3.2 Rifiuti di origine umana Se sono situati su area ghiacciata, i rifiuti umani possono essere immessi in trincee nel ghiaccio sia quando il campo e di tipo temporaneo sia quando è maggiore di 100 giorni uomo ma soltanto nel caso che ci siano limitazioni nei trasporti per la rimozione dei rifiuti dal sito. Se l area è deglaciata, sia che il campo remoto sia di tipo temporaneo che maggiore a 100 giorni uomo i rifiuti di origine umana devono comunque essere smaltiti utilizzando sistemi specifici e quindi trasportati alla stazione Mario Zucchelli o alla stazione Concordia. Nel caso di eliminazione dei rifiuti solidi di origine umana dal campo remoto vengono utilizzate scatole di cartone rivestite di materiale plastico o semplici sacchi neri di plastica resistente per i rifiuti di cucina. I rifiuti vengono quindi smaltiti nell inceneritore presso la Stazione Mario Zucchelli. Per i rifiuti liquidi ( docce, lavaggi, cucina) questi vengono stoccati in fusti da 50 litri e riportati a MZS per il trattamento nell impianto di depurazione dei reflui. Per le altre tipologie di rifiuto vale la regola dello smaltimento differenziato. I rifiuti separati vengono portati a MZS e smaltiti insieme a quelli della base. 3.4 Navi La nave (Italica) utilizza un sistema di depurazione per i rifiuti liquidi domestici ed un piccolo inceneritore per i rifiuti da cucina e per il cartone. Pagina 14 di 53

SEZIONE 4 Prodotti ambientalmente pericolosi Pagina 15 di 53

4. Prodotti ed organismi proibiti Alcuni prodotti hanno una potenziale pericolosità per l ambiente maggiore di altri e pertanto necessitano di particolare attenzione, alcuni di questi sono proibiti mentre altri richiedono un permesso. Le persone che vanno in Antartide dovrebbero essere coscienti che tali prodotti potrebbero avere effetti pericolosi. L annesso II al Protocollo di Madrid sancisce il divieto di mandare in Antartide alcuni prodotti a causa della loro evidente pericolosità per l ambiente. Questi sono: Policlorobifenili come spesso possono essere trovati nei trasformatori, nelle pitture, nei fluidi idraulici nelle gomme o nelle cere. Solidi non sterili Materiale da imballaggio in polistirene ( escluso la vermiculite o prodotti assorbenti simili che sono legalmente richiesti per l imballaggio di prodotti chimici pericolosi) Pesticidi ( eccetto eventualmente quelli necessari per la ricerca) Le persone responsabili degli acquisti dovrebbero assicurare che nessuno di questi prodotti siano acquistati e portati in Antartide. Altresì prodotti alimentari ( principalmente vegetali) che potrebbero portare suoli devono essere lavati. La richiesta potrebbe essere specificata al fornitore. 4.1 Prodotti da evitare E scoraggiato l uso di cloruro di polivinile (PVC), l utilizzo è consentito solo quando non ci sono alternative praticabili. Nell acquisto si deve assicurare la minimizzazione dei prodotti in PVC e deve essere riportata registrazione dell uso nelle operazioni in Antartide. 4.2 Prodotti che richiedono un permesso L annesso sulla conservazione della Flora e della Fauna relativo al Protocollo di Madrid proibisce l introduzione di organismi non nativi sul territorio o sulla piattaforme di ghiaccio a meno che non espressamente autorizzati mediante un permesso. Gli organismi proibiti sono: ogni specie di animale non nativa Ogni specie di pianta non nativa incluso i semi Ogni microrganismo non nativo ( esempio virus, batteri, parassiti funghi e lieviti) L eventuale permesso per l importazione di organismi non nativi viene rilasciato sotto stringenti condizioni e dovrebbe essere menzionato nella valutazione dell impatto ambientale di un individuale progetto di ricerca. Non sono permesse piante ornamentali in Antartide e non dovrebbero essere coltivati piante o fiori mediante i semi. Pagina 16 di 53

4.3 Altri prodotti pericolosi per l ambiente Molte sostanze hanno un effetto potenzialmente pericoloso sull ambiente e dovrebbero essere trattati con cura particolare affinchè non abbia luogo nessuna dispersione o emissione nell ambiente. I seguenti prodotti o sostanze possono essere considerati potenzialmente pericolosi: Materiali radioattivi Batterie elettriche Combustibili liquidi e solidi Prodotti che contengono quantità rilevanti di metalli pesanti o sostanze tossiche e nocive Schiume (di poliuretano, di polistirene), gomme e lubrificanti, legno ed altro materiale impregnato che contiene additivi che possono produrre sostanze pericolose quando bruciati. Reagenti chimici e biologici per attività di laboratorio Pagina 17 di 53

SEZIONE 5 Introduzione Tipologie di rifiuti Sostanze biodegradabili Pagina 18 di 53

5. Sorgenti di informazioni L approccio alla gestione ambientale dei rifiuti è sviluppato nel contesto delle obbligazioni riportate nella legislatura nazionale ed in quella internazionale derivante dal Sistema del Trattato Antartico. Nell organizzazione di questo piano di gestione dei rifiuti si tiene conto di un report preparato da esperti intitolato Waste Disposal in the Antartica che valuta le pratiche dello smaltimento dei rifiuti tenendo in considerazione i principali tipi di rifiuti, il loro impatto sull ambiente e i metodi di eliminazione. Propone altresì linee guida su metodologie di approccio accettabili dal punto di vista ecologico, logistico ed economico, propone standard per monitorare e regolamentare la produzione dei rifiuti e raccomanda pratiche di gestione che potrebbero minimizzare gli impatti dei rifiuti sull ambiente antartico. In riferimento alla legislatura italiana possono essere prese in considerazione leggi e normative che regolamentano la gestione dei rifiuti e definiscono codici di condotta sul territorio e in mare. 5.1 Rifiuti biodegradabili 5.1.1 Acque di scarico, acque grigie ( lavaggio e cucine), rifiuti umidi alimentari. Pur considerando la possibilità di scaricare in fosse nel ghiaccio o lungo la costa o in mare ( per esempio a non meno di tre miglia nautiche dalla superficie ghiacciata, quando non esiste altra possibilità obiettivamente valutabile, lo sforzo comune è nella capacità di evitare il più possibile il deposito di rifiuti nell area del trattato antartico sia esso ghiaccio, suolo o mare. 5.1.2 Rifiuti di pollame Tutti i rifiuti derivanti dai prodotti di pollami possono o essere bolliti al fine di poter essere macerati o smaltiti. La bollitura o l incenerimento, dove possibile sono necessari per eliminare ogni rischio di presenza di virus. 5.1.3 Oli di cucina I rifiuti originati dall utilizzo di oli di cucina vengono stoccati in opportuni contenitori e riportati in Italia per lo smaltimento. I rifiuti di oli da cucina possono anche essere mescolati con gli oli lubrificanti. Il contenimento non richiede una etichettatura come materiale pericoloso. Particolare attenzione deve essere posta nello smaltimento degli oli da cucina relativamente ai campi remoti e alle navi, nel primo caso un contenitore impermeabile ed assolutamente sicuro verrà utilizzato per il trasporto dal campo remoto alla base, nel secondo caso gli oli saranno mantenuti a bordo in adeguati contenitori. 5.1.4 Cibi scaduti o eccedenze ancora sigillate Non devono essere smaltiti con i normali rifiuti alimentari o dove possibile inceneriti, ma stoccati in contenitori, possibilmente di legno, riportando ben visibile l indicazione del contenuto, e trasportati in Italia. Devono essere riportati via sigillati dai campi remoti e sulle navi devono essere immagazzinati a bordo smaltiti in Italia. Pagina 19 di 53

SEZIONE 6 Tipologie di rifiuti Rifiuti non pericolosi Pagina 20 di 53

6. Generalità Abbiamo già accennato alle tipologie dei prodotti di rifiuto. La maggior parte dei rifiuti non combustibili consistono di vetro, lattine, fili elettrici, fusti di combustibile vuoti, legni trattati, plastiche, lubrificanti, materiale medico. 6.1 Vetro e piccoli rifiuti di metallo Materiale vetroso in particolare bottiglie di vario genere ( comprendendo quelle dei reattivi chimici) non devono contenere residui liquidi o solidi, che devono essere preventivamente eliminati, prima che il vetro sia triturato in un apposito trituratore. Il metallo triturato sarà di piccolo spessore non più 1-2 mm. Contenitori di aerosol non completamente vuoti non devono essere triturati ma dovrebbero essere posizionati in cima ai fusti contenenti materiale triturato da smaltire. Materiale di vetro e ferroso di piccole dimensione deve essere portato via dai campi remoti per essere triturata alla MZS. 6.2 Lattine di alluminio Tutto l alluminio ( principalmente lattine di bevande), o proveniente da materiali di laboratorio o dalle officine viene triturato e poi stoccato in fusti di ferro. L alluminio può essere riciclato pertanto più questo è ben separato dalle altre tipologie di rifiuti maggiore sono le possibilità di recupero. Se il materiale è adatto per il riciclo questo deve essere ben segnalato sul contenitore di stoccaggio. 6.3 Fusti vuoti per combustibile I fusti di combustibile vuoti sono generalmente utilizzati come contenitori per molte tipologie di rifiuti. Quando questi non possono essere utilizzati come contenitori perché non adatti o nel caso sia presente una eccedenza di fusti da dover smaltire, questi vengono schiacciati sotto una pressa e stoccati in apposito container per essere riportati in Italia. Tutti i fusti di combustibile vuoti presenti nei campi remoti o nelle aree adibite al rifornimento elicotteri o del twin-otter anche se molto distanti dalla base, vengono riportati alla base italiana per l utilizzo o lo smaltimento. I fusti di combustibile non sono rimossi solo se non ci sono altre possibilità praticabili o se, a causa di rotture o incrinature nella struttura dei fusti di combustibile una forzata rimozione può causare un impatto sull ambiente più grave che lasciare il materiale sul posto. 6.4 Legname Il legname quando possibile può essere riciclato per altri usi. Se non può essere riutilizzato può essere in parte incenerito o riportato indietro per essere a sua volta bruciato o portato in discariche. Va evitato nel maggior modo possibile di bruciare materiale legnoso all aperto a meno che, in talune circostanze (per piccoli quantitativi) non venga circoscritto il processo di combustione all interno di fusti vuoti evitando nel maggior modo possibile la fuoriuscita delle ceneri. Pertanto l operazione va eseguita in assenza di vento. Pagina 21 di 53

6.5 Carta e cartone Tutte le tipologie di carta e di cartone possono essere bruciate in inceneritore. Presso i campi remoti i rifiuti cartacei sono raccolti in appositi contenitori e riportati alla stazione Mario Zucchelli per essere inceneriti. La nave italica utilizza un piccolo inceneritore per i rifiuti cartacei e rifiuti di cucina. 6.6 Plastiche Tutte le tipologie di plastiche devono essere riportate in Italia e smaltite opportunamente. Presso la base italiana grazie alla procedura di separazione differenziata dei rifiuti, la plastica è completamente separata dalle altre tipologie di rifiuti e viene stoccata in un opportuno container compattatore che di volta in volta riduce il volume della plastica stoccata. Alla fine della campagna antartica uno o due container per compattazione vengono caricati sulla nave Italica per essere riportati in Italia per lo smaltimento. Anche nei campi remoti la plastica viene riportata alla base per lo smaltimento mentre anche la nave utilizza un sistema di compattazione. 6.7 Tessuti, stoffe, panni Quelli non contaminati da oli o lubrificanti possono essere aggiunti alla plastica e compattati. Quelli intrisi di olio, grasso o pittura devono essere stoccati in specifici contenitori e classificati in evidenza prima di essere messi in container. 6.8 Vermiculite Spesso la vermiculite è utilizzata per impaccare materiali chimici pericolosi. Quando possibile deve essere utilizzata per riconfezionare i prodotti chimici. Se questa non può essere riutilizzata può essere smaltita anche in cassette di legno. La vermiculite non deve essere bruciata. La confezione per lo smaltimento deve riportare ben evidente la dicitura Vermiculite 6.9 Oli lubrificanti Gli oli lubrificanti incluso gli oli di cucina non sono considerati rifiuti pericolosi. Possono essere raccolti in adeguati contenitori inviati e smaltiti in Italia, Gli oli lubrificanti non vanno mescolati con gli altri tipi di combustibili. Gli oli lubrificanti devono essere allontanati dai campi remoti e trasportati alla base per lo smaltimento. Sulle navi devono essere ben classificati e stoccati a bordo. Non possono essere in nessuna circostanza scaricati in mare. 6.10 Neon e lampadine Neon e lampadine elettriche contengono una piccola quantità di mercurio. In Italia sono classificate come normale rifiuto domestico non pericoloso. Tali rifiuti, in territorio antartico, sia originati dalle basi che dalle navi e ancor più se prodotti in campi remoti devono essere catalogati e smaltiti in discarica. Inoltre se possibile, lampadine e tubi al neon non dovrebbero essere rotti per ottimizzarne i volumi. Sia neon che lampadine possono essere riempite sopra o sotto la pressione atmosferica e se rotti possono esplodere o implodere. Alcune lampade potrebbero rilasciare polvere di mercurio. In questo caso usare maschere e guanti protettivi per maneggiare il rifiuto. Per essere smaltite lampadine e neon dovrebbero essere imballate nella loro scatola originaria. Pagina 22 di 53

6.11 Culture di microrganismi Culture di laboratorio di microrganismi patogeni devono essere autoclavati quando possibile, o possono essere bruciati per renderli sterili. Il rifiuto così trattato deve essere isolato in contenitori di plastica e trattato come normale rifiuto. In campi remoti se non è possibile autoclavare i rifiuti di questo tipo, allora essi devono essere ben imballati isolati dalle altre tipologie di rifiuto e trasportati presso la base per essere autoclavati o smaltiti adeguatamente. Sulla nave questa tipologia di rifiuti può essere incenerita nell inceneritore della nave. 6.12 Rifiuti medici Il medico della base o della nave è responsabile per la sicurezza dello smaltimento dei rifiuti medici generici. I rifiuti medici vengono separati in base alla loro tipologia in quattro categorie: 1. Rifiuti comprendenti prodotti di medicazione (garze, cerotti, bende, abbassalingua, tamponi per pulizia). 2. Materiale tagliente( aghi di siringhe e lame di bisturi), siringhe e flebo 3. Materiale derivante dall uso di apparecchiature radiologiche (lastre e liquidi di sviluppo) 4. Farmaci scaduti I rifiuti medici inclusi nella prima categoria possono essere raccolti in speciali contenitori ed essere bruciati in loco. I materiali che rientrano nelle categorie (2, 3 e 4 ), dopo essere stati opportunamente separati in speciali contenitori, vengono riportati in Italia e previa autorizzazione secondo le normative vigenti, smaltiti da ditte specializzate. Nei campi remoti il dottore o la persona designata in sua vece è responsabile dello smaltimento dei rifiuti medici ed adotta la stessa procedura utilizzata presso la base. Anche per la nave viene utilizzata la stessa metodologia di smaltimento. Un esempio di classificazione dei rifiuti prodotti nel corso della XX spedizione italiana in Antartide è riportato in appendice V In tabella 1 è riportato invece il sommario dei rifiuti solidi prodotti presso la stazione Mario Zucchelli tra la XIV e la XX spedizione Pagina 23 di 53